Eu marchava de dia e de noite (Canta o comerciante)
[1930/1974]
Versi ispirati al dramma “didattico” di Bertolt Brecht intitolato “Die Ausnahme und die Regel” (“L'eccezione e la regola”) nell’adattamento di Luiz Francisco Rebello (1924-2011), avvocato, drammaturgo, critico e storico del teatro e saggista portoghese.
Musica di José Afonso
Nel disco intitolato “Coro dos Tribunais”
11 aprile 2003, Nassiriya, Iraq centrale. È l’alba. Al check-point i liberatori garantiscono l’ordine di ciò che resta. Dopo ricostruiranno. Si avvicina un minibus: undici persone a bordo, anche due bambini sul sedile anteriore, a dimostrare intenzioni pacifiche. Il conducente non capisce che deve fermarsi, forse è terrorizzato dalle armi dei marines. «Ad alta velocità», dirà poi l’ufficiale che comanda il posto di blocco, il minibus «si è infilato nel tratto a zig zag delimitato da ostacoli». Non abbastanza velocemente, però, da evitare la punizione immediata.... (continua)
Versi ispirati al dramma “didattico” di Bertolt Brecht intitolato “Die Ausnahme und die Regel” (“L'eccezione e la regola”) nell’adattamento di Luiz Francisco Rebello (1924-2011), avvocato, drammaturgo, critico e storico del teatro e saggista portoghese.
Musica di José Afonso
Nel disco intitolato “Coro dos Tribunais”
11 aprile 2003, Nassiriya, Iraq centrale. È l’alba. Al check-point i liberatori garantiscono l’ordine di ciò che resta. Dopo ricostruiranno. Si avvicina un minibus: undici persone a bordo, anche due bambini sul sedile anteriore, a dimostrare intenzioni pacifiche. Il conducente non capisce che deve fermarsi, forse è terrorizzato dalle armi dei marines. «Ad alta velocità», dirà poi l’ufficiale che comanda il posto di blocco, il minibus «si è infilato nel tratto a zig zag delimitato da ostacoli». Non abbastanza velocemente, però, da evitare la punizione immediata.... (continua)
Eu marchava de dia e de noite
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2014 - 16:15
Amore mio non piangere
anonimo
MON AMOUR NE PLEURE PAS
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2014 - 14:40
Casey Jones, the Union Scab
[1912]
Parole di Joe Hill
Sulla melodia de “The Ballad of Casey Jones” di Eddie Newton (su testo di Wallace Saunders e T. Lawrence Seibert, 1900)
Testo trovato su Folk Archive
Interpretata da Earl Robinson, Pete Seeger ed Utah Phillips, tra gli altri.
In questa canzone l’agitatore Joe Hill osa parodiare ferocemente la canzone dedicata ad uno degli eroi statunitensi per eccellenza, il macchinista ferroviere Casey Jones che nell’aprile del 1900, dopo aver lanciato la sua locomotiva alla massima velocità per arrivare a destinazione all’ora prevista, avvedutosi dell’inevitabile scontro con un altro locomotore in sosta sullo stesso binario, anziché fare lo “Schettino” si adoperò a cercare di frenare la macchina e ridurre gli effetti dell’impatto. Sacrificò sé stesso ma salvò la vita dei passeggeri.
Per Joe Hill, Casey Jones non è affatto un eroe. In fondo è proprio lui ad aver lanciato il... (continua)
Parole di Joe Hill
Sulla melodia de “The Ballad of Casey Jones” di Eddie Newton (su testo di Wallace Saunders e T. Lawrence Seibert, 1900)
Testo trovato su Folk Archive
Interpretata da Earl Robinson, Pete Seeger ed Utah Phillips, tra gli altri.
In questa canzone l’agitatore Joe Hill osa parodiare ferocemente la canzone dedicata ad uno degli eroi statunitensi per eccellenza, il macchinista ferroviere Casey Jones che nell’aprile del 1900, dopo aver lanciato la sua locomotiva alla massima velocità per arrivare a destinazione all’ora prevista, avvedutosi dell’inevitabile scontro con un altro locomotore in sosta sullo stesso binario, anziché fare lo “Schettino” si adoperò a cercare di frenare la macchina e ridurre gli effetti dell’impatto. Sacrificò sé stesso ma salvò la vita dei passeggeri.
Per Joe Hill, Casey Jones non è affatto un eroe. In fondo è proprio lui ad aver lanciato il... (continua)
The Workers on the S. P. line to strike sent out a call;
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2014 - 11:49
Die erfrorenen Soldaten
[1915-22]
Versi di Karl Kraus (1874-1936), austriaco, scrittore, giornalista, autore satirico, saggista, aforista e poeta, dalla tragedia intitolata “Die letzten Tage der Menschheit” (“Gli ultimi giorni dell’umanità”), scritta in reazione all’ecatombe della Grande Guerra.
Musica composta da Hanns Eisler nel 1928 (“Zwei Männerchöre Op. 35”, l’altro brano è Kohlen für Mike di Bertolt Brecht), poi nella “Chöre” pubblicata nella DDR nel 1976.
Gli ultimi giorni dell’umanità stanno al centro dell’opera di Karl Kraus, come il Minotauro nel labirinto. Tutti i suoi saggi, i suoi aforismi, i suoi pamphlets, le sue liriche convergono verso questo testo di teatro irrappresentabile, che accoglie in sé tutti i generi e gli stili letterari, così come la realtà di cui parla – quell’irrappresentabile evento che fu la prima guerra mondiale – racchiudeva in sé le più sottili e inedite varietà dell’orrore.... (continua)
Versi di Karl Kraus (1874-1936), austriaco, scrittore, giornalista, autore satirico, saggista, aforista e poeta, dalla tragedia intitolata “Die letzten Tage der Menschheit” (“Gli ultimi giorni dell’umanità”), scritta in reazione all’ecatombe della Grande Guerra.
Musica composta da Hanns Eisler nel 1928 (“Zwei Männerchöre Op. 35”, l’altro brano è Kohlen für Mike di Bertolt Brecht), poi nella “Chöre” pubblicata nella DDR nel 1976.
Gli ultimi giorni dell’umanità stanno al centro dell’opera di Karl Kraus, come il Minotauro nel labirinto. Tutti i suoi saggi, i suoi aforismi, i suoi pamphlets, le sue liriche convergono verso questo testo di teatro irrappresentabile, che accoglie in sé tutti i generi e gli stili letterari, così come la realtà di cui parla – quell’irrappresentabile evento che fu la prima guerra mondiale – racchiudeva in sé le più sottili e inedite varietà dell’orrore.... (continua)
[Bei der vordersten Linie in den Karpathen. Es ist alles ruhig. In den Schützengräben stehende Leichname, Mann neben Mann, das Gewehr im Anschlag.]
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2014 - 10:46
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
The Return Of The Giant Hogweed
Aqui você tem a minha versão do Hogweed. Muito obrigado a aquele que criou este site. Muito, muito, muito obrigado a você !!!
O RETORNO DA GIGANTESCA HOGWEED
(continua)
(continua)
inviata da Rita Menina 27/10/2014 - 07:36
La stazione di Bologna
[2012]
Lorenzo Scuda - Davide Calabrese
Con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
Tromba: Matteo Costanzi
Trombone: Giordano Bruno Tedeschi
Sax Alto: Stefano Melloni
Sax Tenore: Alessio Alberghini
Violini: Tania Righi e Anna Lodi Rizzini
Pianoforte: Simone Manfredini
Chitarra: Lorenzo Scuda
Contrabbasso: Camilla Missio
Batteria: Sebastian Mannuzza
"Cinque anacronistici viaggiatori alle prese con i trasporti del ventunesimo secolo", recita la presentazione di questa canzoncina apparentemente leggerissima e démodée. Tre simpatici giovani e due ragazze, tutti vestiti da inizio '900, cantano quella che sembra un'arietta dell'epoca, ma che parla con intenti garbatamente satirici della grande stazione attuale coi suoi personaggi, i suoi viaggiatori d'ogni giorno, i gabinetti a pagamento, il giovanotto cannato che chiede soldi al pari,... (continua)
Lorenzo Scuda - Davide Calabrese
Con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
Tromba: Matteo Costanzi
Trombone: Giordano Bruno Tedeschi
Sax Alto: Stefano Melloni
Sax Tenore: Alessio Alberghini
Violini: Tania Righi e Anna Lodi Rizzini
Pianoforte: Simone Manfredini
Chitarra: Lorenzo Scuda
Contrabbasso: Camilla Missio
Batteria: Sebastian Mannuzza
"Cinque anacronistici viaggiatori alle prese con i trasporti del ventunesimo secolo", recita la presentazione di questa canzoncina apparentemente leggerissima e démodée. Tre simpatici giovani e due ragazze, tutti vestiti da inizio '900, cantano quella che sembra un'arietta dell'epoca, ma che parla con intenti garbatamente satirici della grande stazione attuale coi suoi personaggi, i suoi viaggiatori d'ogni giorno, i gabinetti a pagamento, il giovanotto cannato che chiede soldi al pari,... (continua)
Che bella la stazione di Bologna,
(continua)
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 27/10/2014 - 02:35
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato, Treni
A Margalida
interpretata da Eugenio Finardi e da Peppe Voltarelli sempre in duetto con Joan Isaac
Finardi in duo con Joan Isaac al festival "Cose di Amilcare" nel febbraio 2013:
Voltarelli in duo con Joan Isaac dal disco "Planetario":
Voltarelli in duo con Joan Isaac dal disco "Planetario":
A MARGALIDA
(continua)
(continua)
26/10/2014 - 22:21
The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
dallo spettacolo Cançons d'amor i anarquia
HERE'S TO YOU
(continua)
(continua)
26/10/2014 - 21:36
Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André]
in Cançons d'amor i anarquia [2004]
Bilingual version (Italian and Catalan) performed by Olden (Davide Sellari) and Joan Isaac
in Cançons d'amor i anarquia (Songs of Love and Anarchy) [2004]
Version bilingue (italien et catalan) interprétée par Olden (Davide Sellari) et Joan Isaac
dans Cançons d'amor i anarquia (Chansons d'amour et d'anarchie) [2004]
Kaksikielisen (italian- ja kataloniankielisen) version laulavat Olden (Davide Sellari) ja Joan Isaac
albumista Cançons d'amor i anarquia (Rakkauden i anarkian lauluja) [2004]
Bilingual version (Italian and Catalan) performed by Olden (Davide Sellari) and Joan Isaac
in Cançons d'amor i anarquia (Songs of Love and Anarchy) [2004]
Version bilingue (italien et catalan) interprétée par Olden (Davide Sellari) et Joan Isaac
dans Cançons d'amor i anarquia (Chansons d'amour et d'anarchie) [2004]
Kaksikielisen (italian- ja kataloniankielisen) version laulavat Olden (Davide Sellari) ja Joan Isaac
albumista Cançons d'amor i anarquia (Rakkauden i anarkian lauluja) [2004]
CANÇÓ DE MAIG
(continua)
(continua)
26/10/2014 - 21:32
La Locomotiva
CATALANO / CATALAN - Silvia Comes
Versione catalana di Miquel Pujadó cantata da Silvia Comes
dallo spettacolo "Cançons d'amor i anarquia" dedicato a Salvador Puig Antich
Silvia Comes, cantautrice, musicista e compositrice di Barcellona, canta sia in castigliano che in catalano. Ancora molto giovane, ha accompagnato Lluis Llach nelle tournée Un núvol blanc e Un pont de mar blava. Il suo legame con la poesia è continuo e fertilissimo. A fine anni Novanta in duo con Lidia Pujol incide due dischi con poesie di Luis Cernuda, Jaime Gil de Biedma e i poeti beat statunitensi.
Nel 2007, dopo un silenzio di sette anni, esce Faro, il suo primo disco solista. Nel 2013 vince il Premio BarnaSants con uno spettacolo dove mette in musica le poesie di Gloria Fuertes.
Versione catalana di Miquel Pujadó cantata da Silvia Comes
dallo spettacolo "Cançons d'amor i anarquia" dedicato a Salvador Puig Antich
Silvia Comes, cantautrice, musicista e compositrice di Barcellona, canta sia in castigliano che in catalano. Ancora molto giovane, ha accompagnato Lluis Llach nelle tournée Un núvol blanc e Un pont de mar blava. Il suo legame con la poesia è continuo e fertilissimo. A fine anni Novanta in duo con Lidia Pujol incide due dischi con poesie di Luis Cernuda, Jaime Gil de Biedma e i poeti beat statunitensi.
Nel 2007, dopo un silenzio di sette anni, esce Faro, il suo primo disco solista. Nel 2013 vince il Premio BarnaSants con uno spettacolo dove mette in musica le poesie di Gloria Fuertes.
LA LOCOMOTORA
(continua)
(continua)
26/10/2014 - 21:14
Domino
26/27 ottobre 2014
Due parole del traduttore. Nel testo, una difficoltà è rappresentata dallo “you”: chi scrive si rivolge a una o più persone? Poiché non è dato saperlo, ho seguito la mia sensibilità personale e usato ora l'una, ora l'altra possibilità a seconda di ciò che ho inteso (ad esempio, nella prima parte ho usato costantemente il singolare perché mi sembrava più probabile che ci si rivolgesse a una sola persona, mentre nella seconda parte ho variato). E', chiaramente, una soluzione del tutto arbitraria; ma ogni traduzione è arbitraria per definizione.
Due parole del traduttore. Nel testo, una difficoltà è rappresentata dallo “you”: chi scrive si rivolge a una o più persone? Poiché non è dato saperlo, ho seguito la mia sensibilità personale e usato ora l'una, ora l'altra possibilità a seconda di ciò che ho inteso (ad esempio, nella prima parte ho usato costantemente il singolare perché mi sembrava più probabile che ci si rivolgesse a una sola persona, mentre nella seconda parte ho variato). E', chiaramente, una soluzione del tutto arbitraria; ma ogni traduzione è arbitraria per definizione.
DOMINO
(continua)
(continua)
26/10/2014 - 18:20
Il bersagliere ha cento penne
anonimo
non vedo citata una esecuzione, quindi vorrei aggiungere:
Canti della Resistenza
del Gruppo Folk Italiano di Paolo Castagnino "Saetta"
che riporta il brano col titolo "Il Partigiano", ne indica come provenienza un distaccamento della divisione garibaldina "Cichero" (entroterra di Chiavari) e nella seconda strofa recita:
Quando scende la notte scura
tutti dormono laggiù alla pieve
ma camminando sotto la neve
il partigian scende in azion
P.S. la cover del disco LP 33 giri è questa
Canti della Resistenza
del Gruppo Folk Italiano di Paolo Castagnino "Saetta"
che riporta il brano col titolo "Il Partigiano", ne indica come provenienza un distaccamento della divisione garibaldina "Cichero" (entroterra di Chiavari) e nella seconda strofa recita:
Quando scende la notte scura
tutti dormono laggiù alla pieve
ma camminando sotto la neve
il partigian scende in azion
P.S. la cover del disco LP 33 giri è questa
gianfranco 26/10/2014 - 17:38
O vintiquattro d'Arvî
anonimo
U 24 D'ARVI di Costante Buzzelli "Tan"
Il testo che segue è tratto dal libretto Sulla terra faremo libertà" stampato nel 1999 dalla Provincia di Genova e curato da Giorgio "Getto" Viarengo.
Il brano musicale, come dice Cecilia Seminara nella sua tesi di Laurea, è "una canzone modellata sul genere ligure per eccellenza, il trallallero". Solo "modellata" in quanto l'impianto sonoro e la presenza dell'accompagnamento strumentale la diffenziano dal vero "trallallero", canto polifonico urbano genovese.
Le parole della canzone sono di Costante Buzzelli "Tan", datate nei giorni subito sucessivi alla Liberazione; alle strofe originali viene poi aggiunta un'ultima strofa per il 30 giugno 1960: le parole sono di Ludovico Carlio.
L'esecuzione del brano musicale proposta, ma credo anche l'unica per la specificità "genovese" della canzone, che non penso fosse diffusa fuori dell'ambito cittadino,... (continua)
Il testo che segue è tratto dal libretto Sulla terra faremo libertà" stampato nel 1999 dalla Provincia di Genova e curato da Giorgio "Getto" Viarengo.
Il brano musicale, come dice Cecilia Seminara nella sua tesi di Laurea, è "una canzone modellata sul genere ligure per eccellenza, il trallallero". Solo "modellata" in quanto l'impianto sonoro e la presenza dell'accompagnamento strumentale la diffenziano dal vero "trallallero", canto polifonico urbano genovese.
Le parole della canzone sono di Costante Buzzelli "Tan", datate nei giorni subito sucessivi alla Liberazione; alle strofe originali viene poi aggiunta un'ultima strofa per il 30 giugno 1960: le parole sono di Ludovico Carlio.
L'esecuzione del brano musicale proposta, ma credo anche l'unica per la specificità "genovese" della canzone, che non penso fosse diffusa fuori dell'ambito cittadino,... (continua)
gianfranco 26/10/2014 - 17:20
Eurialo e Niso
Muy buen ejemplo contemporáneo de tradición clásica. Muy buena recreación del tema épico virgiliano. El autor merece la felicitación por su obra.
VC 26/10/2014 - 15:22
Patriarcat
Brigitte Fontaine et Areski Belkacem.
Album: Vous et nous (1977)
Le titre Patriarcat, où se confondent boîte à rythmes, mini-Moog, bandonéon et guitare électrique est à cet égard l'une des plus étonnantes chansons enregistrées par Brigitte Fontaine, qui slame ici avant l'heure un texte où elle appelle les hommes à abandonner la violence et la raison pour s'abandonner aux sensations et aux sentiments.
Wikipedia
Album: Vous et nous (1977)
Le titre Patriarcat, où se confondent boîte à rythmes, mini-Moog, bandonéon et guitare électrique est à cet égard l'une des plus étonnantes chansons enregistrées par Brigitte Fontaine, qui slame ici avant l'heure un texte où elle appelle les hommes à abandonner la violence et la raison pour s'abandonner aux sensations et aux sentiments.
Wikipedia
En direct de l’arbre de transmission. L’organisation du contrôle est une performance de haut niveau, score trois à zéro. Ulysse a gagné, battant Zorro et King Size est vainqueur à droite de votre écran.
(continua)
(continua)
25/10/2014 - 23:30
Après la guerre
(1974)
Album: "L'Incendie" (Brigitte Fontaine et Areski Belkacem)
Après la guerre dessine un monde parfait, annonçant Le Repas des dromadaires sur Vous et nous.
Album: "L'Incendie" (Brigitte Fontaine et Areski Belkacem)
Après la guerre dessine un monde parfait, annonçant Le Repas des dromadaires sur Vous et nous.
Les blés sont en fleurs.
(continua)
(continua)
25/10/2014 - 23:16
Fox News Is My Muse
(2012)
Ironicamene dedicata a Hank Williams Jr., il figlio del famoso cantante country (e cantante a sua volta) famoso per essere un fervente repubblicano e difensore dei valori tradizionali contro quell'estremista di Obama...
Ironicamene dedicata a Hank Williams Jr., il figlio del famoso cantante country (e cantante a sua volta) famoso per essere un fervente repubblicano e difensore dei valori tradizionali contro quell'estremista di Obama...
I thought I’d gone to the well, boys, one too many times
(continua)
(continua)
25/10/2014 - 22:15
This Land Is Not Your Land
(2012)
Omaggio dichiarato a Woody Guthrie di This Land Is Your Land e al Phil Ochs di Here's To The State Of Mississippi, un appello ai fondamentalisti cristiani, razzisti di separarsi dal resto degli Stati Uniti...
Here’s to the land you’ve torn out the heart of,
(insert name of individual or state) find yourself another country to be part of
– Phil Ochs
Omaggio dichiarato a Woody Guthrie di This Land Is Your Land e al Phil Ochs di Here's To The State Of Mississippi, un appello ai fondamentalisti cristiani, razzisti di separarsi dal resto degli Stati Uniti...
Here’s to the land you’ve torn out the heart of,
(insert name of individual or state) find yourself another country to be part of
– Phil Ochs
This land is our land, this land is not your land
(continua)
(continua)
25/10/2014 - 22:00
The West is Dead
(2012)
Album: "This Land Is Not Your Land"
Tratta da una poesia di Ralph Chaplin, attivista e sindacalista statunitense, in "Bars and Shadows -- The Prison Poems of Ralph Chaplin" (1926)
Musica di Theo Hakola
Album: "This Land Is Not Your Land"
Tratta da una poesia di Ralph Chaplin, attivista e sindacalista statunitense, in "Bars and Shadows -- The Prison Poems of Ralph Chaplin" (1926)
Musica di Theo Hakola
Les soleils dorés de vos pères menaient
(continua)
(continua)
25/10/2014 - 20:12
Non fa mai notte in questo giorno al neon
Antiwar Songs Blog
Horizon è una canzone dei Détroit, il nuovo gruppo di Bertrand Cantat, l’ex cantante dei Noir Désir, tornato in libertà dopo gli anni di detenzione in seguito all’assassinio della sua compagna Marie Trintignant. Una canzone sulla galera scritta da chi l’ha vissuta in prima persona. L’inserimento di una canzone del genere nel nostro sito è […]
Antiwar Songs Staff 2014-10-24 21:54:00
Kleines Marschliedchen
Chanson allemande - Kleines Marschliedchen – Erich Kästner – 1932
Musique de Holger Münzer [1972]
Interprétation : Holger Münzer [1976] et Georg Schneyder [1986]
La Kleine Marschliedchen (petite chanson de marche) d'Erich Kästner a été conçue en 1932, c'est-à-dire à la veille de la prise de pouvoir (par les Nazis) en janvier 1933.
On y découvre les pensées qui vinrent à un pacifiste comme Kästner, quand il vit marcher « les colonnes brunes » dans les rues.
Il n'y a donc rien d'étonnant, dit Lucien l'âne en redressant l'échine, à ce que les mêmes Nazis mirent les écrits d'Erich Kästner au bûcher.
Tu n'as pas tort. Ce qui est plus étonnant, c'est qu'Erich Kästner affronta la bête dans son antre – comme le fit le peintre Max Liebermann Le Maître et Martha et même s'il fut réduit (provisoirement – le temps des 12 ans du Reich de Mille Ans) au silence, il persista dans son combat ; ce qui... (continua)
Musique de Holger Münzer [1972]
Interprétation : Holger Münzer [1976] et Georg Schneyder [1986]
La Kleine Marschliedchen (petite chanson de marche) d'Erich Kästner a été conçue en 1932, c'est-à-dire à la veille de la prise de pouvoir (par les Nazis) en janvier 1933.
On y découvre les pensées qui vinrent à un pacifiste comme Kästner, quand il vit marcher « les colonnes brunes » dans les rues.
Il n'y a donc rien d'étonnant, dit Lucien l'âne en redressant l'échine, à ce que les mêmes Nazis mirent les écrits d'Erich Kästner au bûcher.
Tu n'as pas tort. Ce qui est plus étonnant, c'est qu'Erich Kästner affronta la bête dans son antre – comme le fit le peintre Max Liebermann Le Maître et Martha et même s'il fut réduit (provisoirement – le temps des 12 ans du Reich de Mille Ans) au silence, il persista dans son combat ; ce qui... (continua)
PETIT CHANT DE MARCHE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/10/2014 - 23:06
Burn the Flag
Parole e musica di Théo Hakola
Album: "What Fresh Hell Is This?" (1991)
Julie Christensen - other voice
Album: "What Fresh Hell Is This?" (1991)
Julie Christensen - other voice
Burn the flag for your mother, hot dogs and milk shakes
(continua)
(continua)
23/10/2014 - 20:19
Brown Baby
[1961]
Scritta da Oscar Brown, Jr.
Nel disco “Nina at the Village Gate”, registrato dal vivo a New York nell’aprile del 1961 e pubblicato l’anno seguente.
Una canzone dal movimento per i diritti civili, all’epoca dei Freedom Riders.
Scritta da Oscar Brown, Jr.
Nel disco “Nina at the Village Gate”, registrato dal vivo a New York nell’aprile del 1961 e pubblicato l’anno seguente.
Una canzone dal movimento per i diritti civili, all’epoca dei Freedom Riders.
Brown baby brown baby
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/10/2014 - 15:56
Libertação
[1954]
Versi di David de Jesus Mourão-Ferreira (1927-1996), poeta, romanziere, saggista, autore teatrale e cinematografico, critico letterario, direttore di importanti giornali e ministro della cultura tra il 1976 ed il 1979.
Musica di Santos Moreira, compositore e violista portoghese.
Canzone che Amália Rodrigues interpretò dal vivo nel 1955. Censuratissima dal regime salazarista, fu pubblicata in Francia nel 1956 (nel disco “Album n° 2: Fado Et Flamenco”) e in Portogallo solo dopo la Rivoluzione del 1974 (“Amália Rodrigues no Café Luso, 1955”).
Si dice che Amália Rodrigues sia stata connivente con il regime: canzoni come questa e come Abandono (Fado Peniche) parrebbero non confermare a pieno quell’opinione. E si tenga pure conto che la celebre cantante nel suo disco intitolato “Com que voz” del 1970 interpretò Trova do vento que passa, la poesia di Manuel Alegre messa in musica da Adriano Correia de Oliveira, due artisti non certo amati dalla dittatura.
Versi di David de Jesus Mourão-Ferreira (1927-1996), poeta, romanziere, saggista, autore teatrale e cinematografico, critico letterario, direttore di importanti giornali e ministro della cultura tra il 1976 ed il 1979.
Musica di Santos Moreira, compositore e violista portoghese.
Canzone che Amália Rodrigues interpretò dal vivo nel 1955. Censuratissima dal regime salazarista, fu pubblicata in Francia nel 1956 (nel disco “Album n° 2: Fado Et Flamenco”) e in Portogallo solo dopo la Rivoluzione del 1974 (“Amália Rodrigues no Café Luso, 1955”).
Si dice che Amália Rodrigues sia stata connivente con il regime: canzoni come questa e come Abandono (Fado Peniche) parrebbero non confermare a pieno quell’opinione. E si tenga pure conto che la celebre cantante nel suo disco intitolato “Com que voz” del 1970 interpretò Trova do vento que passa, la poesia di Manuel Alegre messa in musica da Adriano Correia de Oliveira, due artisti non certo amati dalla dittatura.
Fui à praia, e vi nos limos
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/10/2014 - 15:17
La Berloque
LA BERLOQUE
Scène de guerre – Rêve de Peur
Chanson française – LA BERLOQUE – Marco Valdo M.I. – 2014
La Berloque…
La breloque !
Non, la berloque, comme je te le dis.
Sûr ?
Sûr et certain, que je suis. Je te l'accorde : berloque et breloque sont deux mots très proches et aisément confondus. Il n'empêche que c'est bien de berloque qu'il est question. Et de plus, il faut l'entendre aux sens propre et figuré.
Moi, je veux bien, dit Lucien l'âne un peu éberlué, mais je ne sais rien ni de l'un, ni de l'autre.
Alors, je t'explique. Berloque n'est pas un mot d'usage courant… Au point que les dictionnaires les plus usités n'en disent mot. Cependant, quand on cherche, on trouve. Ainsi, berloque est attesté par Littré, ce qui – en soi – est une référence et aussi, par le dictionnaire de l'Académie française, référence redoutable, s'il en est.
Ça ne me dit toujours pas de quoi il s'agit,... (continua)
Scène de guerre – Rêve de Peur
Chanson française – LA BERLOQUE – Marco Valdo M.I. – 2014
La Berloque…
La breloque !
Non, la berloque, comme je te le dis.
Sûr ?
Sûr et certain, que je suis. Je te l'accorde : berloque et breloque sont deux mots très proches et aisément confondus. Il n'empêche que c'est bien de berloque qu'il est question. Et de plus, il faut l'entendre aux sens propre et figuré.
Moi, je veux bien, dit Lucien l'âne un peu éberlué, mais je ne sais rien ni de l'un, ni de l'autre.
Alors, je t'explique. Berloque n'est pas un mot d'usage courant… Au point que les dictionnaires les plus usités n'en disent mot. Cependant, quand on cherche, on trouve. Ainsi, berloque est attesté par Littré, ce qui – en soi – est une référence et aussi, par le dictionnaire de l'Académie française, référence redoutable, s'il en est.
Ça ne me dit toujours pas de quoi il s'agit,... (continua)
Avec le soir, les cris redoublent,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/10/2014 - 19:29
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Charlie Don't Surf
Per questo motivo inserisco qui "Charlie fa surf" dei Baustelle.
La canzone è ispirata a Charlie Don't Surf, opera di Maurizio Cattelan, nella quale è rappresentato un bambino con le mani inchiodate al banco di scuola con le matite (a sua volta ispirato ad un dialogo del film Apocalypse Now, che aveva ispirato anche un brano dei Clash Charlie Don't Surf).
Francesco Bianconi, frontman dei Baustelle, ha spiegato che il testo ha due chiavi di lettura. La prima è quella che traspare chiaramente: si tratta di un canto rock and roll di ribellione adolescenziale con riferimenti ai Ramones (la mazza da baseball di Beat on the Brat) in cui il linguaggio gergale e diretto è volutamente provocatorio.
La seconda lettura è una condanna dei ragazzi d'oggi, i quali, per sentirsi diversi, non fanno che identificarsi in certe tipologie di musica e modi di essere con il risultato di diventare comunque omologati.... (continua)
La canzone è ispirata a Charlie Don't Surf, opera di Maurizio Cattelan, nella quale è rappresentato un bambino con le mani inchiodate al banco di scuola con le matite (a sua volta ispirato ad un dialogo del film Apocalypse Now, che aveva ispirato anche un brano dei Clash Charlie Don't Surf).
Francesco Bianconi, frontman dei Baustelle, ha spiegato che il testo ha due chiavi di lettura. La prima è quella che traspare chiaramente: si tratta di un canto rock and roll di ribellione adolescenziale con riferimenti ai Ramones (la mazza da baseball di Beat on the Brat) in cui il linguaggio gergale e diretto è volutamente provocatorio.
La seconda lettura è una condanna dei ragazzi d'oggi, i quali, per sentirsi diversi, non fanno che identificarsi in certe tipologie di musica e modi di essere con il risultato di diventare comunque omologati.... (continua)
CHARLIE FA SURF
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 22/10/2014 - 11:36
Brigante se more
BRIGANTI E PARTIGIANI
Banda POPolare dell'Emilia Rossa
da Modena, medaglia d'oro alla resistenza, un omaggio ai primi partigiani d'Italia, i briganti, costruita con in mente l'analisi di Gramsci sul risorgimento e soprattutto sulla sua celebre frase: "Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti" (Ordine Nuovo 1920).
Medley di Brigante se more e Il bersagliere ha cento penne.
Banda POPolare dell'Emilia Rossa
da Modena, medaglia d'oro alla resistenza, un omaggio ai primi partigiani d'Italia, i briganti, costruita con in mente l'analisi di Gramsci sul risorgimento e soprattutto sulla sua celebre frase: "Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti" (Ordine Nuovo 1920).
Medley di Brigante se more e Il bersagliere ha cento penne.
Paolo Brini 22/10/2014 - 08:48
Canto della Russia Bianca
cavalca cavallo mio : D
https://www.youtube.com/watch?v=Ep3h-2...
https://www.youtube.com/watch?v=Ep3h-2...
krzyś 22/10/2014 - 02:14
Sull’aspro monte
anonimo
Poiché raccolsi dal vice sindaco di Campli (TE) due strofe di un canto dopo la caduta della Fortezza di Civitella posso ritenere che il canto da Voi riportato possa avere la stessa melodia di quella da me registrata.
Sapete se del canto da voi riportato possa essere trovata la trascrizione musicale o una indicazione precisa dove poter trovare la riproduzione?gradirei sapere se oltre le parole posso trovare la melodia di questo canto
Filippo Buongrazio
Sapete se del canto da voi riportato possa essere trovata la trascrizione musicale o una indicazione precisa dove poter trovare la riproduzione?gradirei sapere se oltre le parole posso trovare la melodia di questo canto
Filippo Buongrazio
Filippo Buongrazio 21/10/2014 - 13:24
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Max