Millenovantanove
Beh, io sono d'accordo con entrambi coloro che hanno commentato. Conoscendo, benché soltanto per aver letto o sentito dire, la cultura, le conoscenze letterarie e storiche, la sensibilità di Roberto Vecchioni verso certe tematiche, specialmente l'amore ed il dolore, non mi meraviglio affatto che abbia creato una canzone stupenda su un amore "antico", omosessuale se vogliamo, ma comunque affascinante, doloroso e poetico al massimo grado inquadrandolo in un periodo storico di conquista e di intolleranza verso gli infedeli... Una storia ed un amore senz'altro "plausibili" e facilmente immaginabili, seguendo lo svolgimento della trama della canzone... Che è stupenda, come pochi saprebbero scrivere, oltre a Vecchioni, che pur non essendo omosessuale sa rispettare le persone e cogliere gli aspetti più significativi della vita, del dolore, dell'amore, del sogno.....
Bruno Sommariva 26/1/2014 - 18:11
Niente da festeggiare
Pezzo dedicato a Leonard Peltier
Ahi America se avessi rifiutato
(continua)
(continua)
inviata da adriana 26/1/2014 - 11:53
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Avvertimento
1997
Da qui
Non so a cosa faccia riferimento questa canzone, ma per dirla alla Troisi: la poesia è di chi gli serve, non di chi la scrive.
E visto il gesto ignobile che è stato attuato contro la comunità ebraica a Roma, a noi questa canzone ci serve. Per dire chiaro e tondo che questo sito ripudia in toto e con sommo disprezzo ogni fascismo, nazismo e ogni sorta di revisionismo. Che poi il negazionismo della Shoah è una contraddizione in termini, "gli ebrei non sono stati sterminati, ma se lo fossero stati, sarebbe stato giusto".
E vorrei aggiungere che la condanna e la memoria senza se e senza ma della Shoah, non ci impedisce di avere uno sguardo e una posizione critica nei confronti della politica colonialista e razzista dello stato di Israele, che niente ha da invidiare all'apartheid... tanto per essere chiari
Da qui
Non so a cosa faccia riferimento questa canzone, ma per dirla alla Troisi: la poesia è di chi gli serve, non di chi la scrive.
E visto il gesto ignobile che è stato attuato contro la comunità ebraica a Roma, a noi questa canzone ci serve. Per dire chiaro e tondo che questo sito ripudia in toto e con sommo disprezzo ogni fascismo, nazismo e ogni sorta di revisionismo. Che poi il negazionismo della Shoah è una contraddizione in termini, "gli ebrei non sono stati sterminati, ma se lo fossero stati, sarebbe stato giusto".
E vorrei aggiungere che la condanna e la memoria senza se e senza ma della Shoah, non ci impedisce di avere uno sguardo e una posizione critica nei confronti della politica colonialista e razzista dello stato di Israele, che niente ha da invidiare all'apartheid... tanto per essere chiari
Qualcuno ha lasciato una testa di maiale
(continua)
(continua)
inviata da donquijote82 26/1/2014 - 10:46
Liberazione
[2010]
Album :Incrocio
Musica: Jean-Marie Benjamin
Parole: Silvia Squadrone
Album :Incrocio
Musica: Jean-Marie Benjamin
Parole: Silvia Squadrone
Dal 1998, padre Benjamin ha pubblicato diversi libri sull'Iraq e realizzato film documentari per sensibilizzare l'opinione pubblica al problema della contaminazione radioattiva provocata dalle armi all'uranio impoverito e agli effetti dell'embargo e della guerra sulla popolazione irachena. Oggi, questo album CD con 10 brani: una denuncia dell'ingiustizia, dell'ipocrisia e della feroce barbarie dei super-potenti.
Il ricavato delle royalties maturate con le vendite del CD “Incrocio” e download dei brani via Paycode saranno devolute all’associazione umanitaria svizzera “Basmat Al-Qarib”, associazione che lavora in Iraq a sostegno delle donne e delle famiglie e per l’apertura di un panificio con distribuzione gratuita del pane a Baghdad e villaggi circostanti.
Il ricavato delle royalties maturate con le vendite del CD “Incrocio” e download dei brani via Paycode saranno devolute all’associazione umanitaria svizzera “Basmat Al-Qarib”, associazione che lavora in Iraq a sostegno delle donne e delle famiglie e per l’apertura di un panificio con distribuzione gratuita del pane a Baghdad e villaggi circostanti.
La grande vergogna dell’umanità
(continua)
(continua)
26/1/2014 - 08:52
Democrazia export
[2010]
Album :Incrocio
Album :Incrocio
Dal 1998, padre Benjamin ha pubblicato diversi libri sull'Iraq e realizzato film documentari per sensibilizzare l'opinione pubblica al problema della contaminazione radioattiva provocata dalle armi all'uranio impoverito e agli effetti dell'embargo e della guerra sulla popolazione irachena. Oggi, questo album CD con 10 brani: una denuncia dell'ingiustizia, dell'ipocrisia e della feroce barbarie dei super-potenti.
Il ricavato delle royalties maturate con le vendite del CD “Incrocio” e download dei brani via Paycode saranno devolute all’associazione umanitaria svizzera “Basmat Al-Qarib”, associazione che lavora in Iraq a sostegno delle donne e delle famiglie e per l’apertura di un panificio con distribuzione gratuita del pane a Baghdad e villaggi circostanti.
Il ricavato delle royalties maturate con le vendite del CD “Incrocio” e download dei brani via Paycode saranno devolute all’associazione umanitaria svizzera “Basmat Al-Qarib”, associazione che lavora in Iraq a sostegno delle donne e delle famiglie e per l’apertura di un panificio con distribuzione gratuita del pane a Baghdad e villaggi circostanti.
Ci hanno detto che le bombe
(continua)
(continua)
26/1/2014 - 08:41
Muri a secco
Dedicato a Lucien Lane, Marco Valdo e a tutti gli asini del sito
Dédié à Lucien Lane, à Marco Valdo et à tous les ânes de ce site
Mi è capitato, in questo sito, di raccontare a volte delle storie della mia famiglia, oppure sentite raccontare da mia madre e da mia zia. Gli asini ci sono non di rado.
Poche sere fa, a mia madre è venuta la voglia di cavar fuori qualche vecchia fotografia da un cassetto; ed è venuta fuori anche quella che si vede sopra.
Isola d'Elba, anno 1948. In piena estate su un sentiero ripidissimo da qualche parte sopra una spiaggia deserta. Bisogna tutti coprirsi la testa, il sole non è uno scherzetto in quelle pietraie.
Da sinistra: mia nonna, Maria, nata il 19 aprile 1911 a Marina di Campo. Accanto a lei una bambina che neanche mia madre si ricorda chi sia. La bimba è a capo scoperto.
Poi mia zia Clara, nata il 14 agosto 1927 a Marina di Campo. Accanto a lei, altissima,... (continua)
Dédié à Lucien Lane, à Marco Valdo et à tous les ânes de ce site
Mi è capitato, in questo sito, di raccontare a volte delle storie della mia famiglia, oppure sentite raccontare da mia madre e da mia zia. Gli asini ci sono non di rado.
Poche sere fa, a mia madre è venuta la voglia di cavar fuori qualche vecchia fotografia da un cassetto; ed è venuta fuori anche quella che si vede sopra.
Isola d'Elba, anno 1948. In piena estate su un sentiero ripidissimo da qualche parte sopra una spiaggia deserta. Bisogna tutti coprirsi la testa, il sole non è uno scherzetto in quelle pietraie.
Da sinistra: mia nonna, Maria, nata il 19 aprile 1911 a Marina di Campo. Accanto a lei una bambina che neanche mia madre si ricorda chi sia. La bimba è a capo scoperto.
Poi mia zia Clara, nata il 14 agosto 1927 a Marina di Campo. Accanto a lei, altissima,... (continua)
Riccardo Venturi 26/1/2014 - 02:26
זאָג ניט קײנמאָל
Ad un certe età, tutti cominciamo ad assomigliare un Ebreo Errante...è così che va la vita
Esule in sé
Esule in sé
krzyś 26/1/2014 - 02:14
Na bi strena men
Jovica Jović a proposito del termine "Porrajmos"
E così Jovica Jović, Marco Rovelli e il gruppo misto napoletano-rom " 'O Rom", stavolta, sono sbarcati a Firenze. È successo ieri sera, 25 gennaio 2014, alla Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia. San Bartolo, oltre ad essere a poche centinaia di metri da casa mia, è un posto del tutto particolare: un paese della campagna Quattrocentesca rimasto praticamente intatto in mezzo ai casermoni della periferia fiorentina.
Durante la presentazione che ha preceduto il concerto (e la cena preparata dalle donne rom e sinti del quartiere), Jovica Jović ha aperto un'interessante questione sul termine "Porrajmos", generalmente usato per designare lo sterminio delle etnie romà da parte dei nazisti.
Tale termine è stato, come si sa, proposto e sostenuto per primo da uno dei principali studiosi rom: Ian Hancock. Inglese di nascita (è nato a Londra nel... (continua)
E così Jovica Jović, Marco Rovelli e il gruppo misto napoletano-rom " 'O Rom", stavolta, sono sbarcati a Firenze. È successo ieri sera, 25 gennaio 2014, alla Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia. San Bartolo, oltre ad essere a poche centinaia di metri da casa mia, è un posto del tutto particolare: un paese della campagna Quattrocentesca rimasto praticamente intatto in mezzo ai casermoni della periferia fiorentina.
Durante la presentazione che ha preceduto il concerto (e la cena preparata dalle donne rom e sinti del quartiere), Jovica Jović ha aperto un'interessante questione sul termine "Porrajmos", generalmente usato per designare lo sterminio delle etnie romà da parte dei nazisti.
Tale termine è stato, come si sa, proposto e sostenuto per primo da uno dei principali studiosi rom: Ian Hancock. Inglese di nascita (è nato a Londra nel... (continua)
Riccardo Venturi 26/1/2014 - 02:00
Nim wstanie dzień
[1964]
La canzone fu scritta per la colonna sonora del film "Prawo i pięść" (La legge e il pugno). Regia: Jerzy Hoffman & Edward Skórzewski. Tratto dal romanzo di Józef Hen "Toast".
Viene eseguita da Edmund Fetting
Testo: Agnieszka Osiecka
Musica: Krzysztof Komeda
Testo pescato qui
La canzone fu scritta per la colonna sonora del film "Prawo i pięść" (La legge e il pugno). Regia: Jerzy Hoffman & Edward Skórzewski. Tratto dal romanzo di Józef Hen "Toast".
Viene eseguita da Edmund Fetting
Testo: Agnieszka Osiecka
Musica: Krzysztof Komeda
Testo pescato qui
Ze świata czterech stron,
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 25/1/2014 - 21:48
Ἀσπίδι μεν Σαίων τις ἀγάλλεται [Fr. West 5, Tarditi 8]
Questo componimento, non è veramente e propriamente contro la guerra. Archiloco, suo autore, era stato soldato in diverse occasioni; come per altro questo frammento dimostra.
Diciamo che più che altro è contro la mentalità eroica che fa riferimento alla tradizione omerica.
Un detto spartano diceva "o con lo scudo o sopra lo scudo", che in parole povere significa: che uno deve andare in guerra e tornare, o andare in guerra e morire. Meglio una "morte eroica" che un ritorno da vigliacchi senza aver combattuto. La vita è in secondo piano.
Un esempio emblematico di questo concetto è riscontrabile nell'episodio dell'Iliade in cui Ettore e Andromaca si incontrano sulle mura di Ilio: lei lo supplica di non combattere, lui si dice costretto a partire, perchè ha "troppo rossore dei Teucri (Troiani), e delle Troiane lungo peplo" per scegliere di non combattere e salvarsi (e salvare di conseguenza... (continua)
Diciamo che più che altro è contro la mentalità eroica che fa riferimento alla tradizione omerica.
Un detto spartano diceva "o con lo scudo o sopra lo scudo", che in parole povere significa: che uno deve andare in guerra e tornare, o andare in guerra e morire. Meglio una "morte eroica" che un ritorno da vigliacchi senza aver combattuto. La vita è in secondo piano.
Un esempio emblematico di questo concetto è riscontrabile nell'episodio dell'Iliade in cui Ettore e Andromaca si incontrano sulle mura di Ilio: lei lo supplica di non combattere, lui si dice costretto a partire, perchè ha "troppo rossore dei Teucri (Troiani), e delle Troiane lungo peplo" per scegliere di non combattere e salvarsi (e salvare di conseguenza... (continua)
Uno dei Sai adesso si sta godendo il mio scudo,
(continua)
(continua)
inviata da Eleonora 25/1/2014 - 21:24
Gracias a Monsanto
Gracias a Monsanto que me ha dado tanto
(continua)
(continua)
inviata da adriana 25/1/2014 - 15:20
E se ognuno fa qualcosa
[2014]
Album : L'appartenenza
Dedicata a Don Pino Puglisi
Don Giuseppe Puglisi, meglio conosciuto come padre Pino Puglisi (Palermo, 15 settembre 1937 – Palermo, 15 settembre 1993), è stato un presbitero italiano, ucciso da Cosa nostra il giorno del suo 56º compleanno a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale.
Album : L'appartenenza
Dedicata a Don Pino Puglisi
Don Giuseppe Puglisi, meglio conosciuto come padre Pino Puglisi (Palermo, 15 settembre 1937 – Palermo, 15 settembre 1993), è stato un presbitero italiano, ucciso da Cosa nostra il giorno del suo 56º compleanno a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale.
Chi è lei che ha sfiorato il sagrato con pane e coraggio
(continua)
(continua)
inviata da adriana 25/1/2014 - 13:41
Percorsi:
Mafia e mafie
Laddove crescevano i melograni
[2014]
Album : L'appartenenza
Album : L'appartenenza
Laddove crescevano i melograni c'era un profumo di erba bagnata
(continua)
(continua)
inviata da adriana 25/1/2014 - 13:24
Valley of Kandahar
This song, which is roughly to the tune of "You Rambling Boys of Pleasure", is a lament is the style of earlier anti-war laments in the Irish tradition, such as "Bonny Light Horseman". The song tells the story of a woman who marries a young soldier. The soldier is called to war in Afghanistan, where he serves in the Kandahar valley, one of the most war-torn and violent parts of the country. There, he is killed. The wife receives the news of his death, and expresses her anguish.
Oh come and gather round me
(continua)
(continua)
inviata da Emmett Doyle 25/1/2014 - 05:20
Haiti
Album: "Funeral" (2004)
Régine Chassagne, la cantante degli Arcade Fire, è figlia di profughi haitiani che hanno dovuto lasciare il loro paese durante la terribile dittatura di François Duvalier (Papa Doc). Vedi anche Gadé maché ti péyi mouin!.
Régine Chassagne, la cantante degli Arcade Fire, è figlia di profughi haitiani che hanno dovuto lasciare il loro paese durante la terribile dittatura di François Duvalier (Papa Doc). Vedi anche Gadé maché ti péyi mouin!.
Haïti, mon pays,
(continua)
(continua)
24/1/2014 - 23:59
Disco rosso
Chanson italienne – Disco rosso – Insalata Sbagliata – 2012
D'un texte de Gianni Rodari de 1952… Un petit chef de gare avec son disque rouge réussit à arrêter le méchant Train Guerre !
Un petit chef d’œuvre de littérature enfantine... Mais petit enfant deviendra grand ; et enfant, il restera … tel qu'en lui-même. Car les racines descendent quelquefois bien loin dans la terre...., dit sentencieusement Lucien l'âne.
D'un texte de Gianni Rodari de 1952… Un petit chef de gare avec son disque rouge réussit à arrêter le méchant Train Guerre !
Un petit chef d’œuvre de littérature enfantine... Mais petit enfant deviendra grand ; et enfant, il restera … tel qu'en lui-même. Car les racines descendent quelquefois bien loin dans la terre...., dit sentencieusement Lucien l'âne.
DISQUE ROUGE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/1/2014 - 21:37
L'aggressione fascista italiana all'Etiopia (1935/36) in un brano Calypso proveniente da Trinidad e Tobago: The Gold in Africa di Neville Marcano, detto “The Tiger” (1936). Viene qui presentato per la prima volta in Italia, dopo quasi ottant'anni passati invano, dato che si continuano a inagurare monumenti al macellaio Graziani e roba del genere.
Riccardo Venturi 24/1/2014 - 21:12
L’oro d’Africa
Antiwar Songs Blog
The Gold in Africa di Neville Marcano, detto “The Tiger” (1936) è un brano Calypso proveniente da Trinidad e Tobago che denuncia l’aggressione fascista italiana all’Etiopia (1935/36). Lo presentiamo per la prima volta in Italia, dopo quasi ottant’anni passati invano, dato che si continuano a inaugurare monumenti al macellaio Graziani. Di prim’acchito pensavo di aver […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-24 20:38:00
Brutal
[1991]
Langford-White-Greenhalg
Album: The Curse of the Mekons
Langford-White-Greenhalg
Album: The Curse of the Mekons
Here comes McDrug
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/1/2014 - 17:52
A desalambrar!
Da Holnapután Anarchista újság. "Az Uruguayban született Daniel Viglietti dalát Bársony Júlia fordította."
TÖRD A KERÍTÉST
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/1/2014 - 17:08
La muralla
Da Holnapután Anarchista újság. "Szövegét Nicolas Guillen kubai származású munkásmozgalmi költő írta az 1958-ban, zenéjét Victor Manuel és Ana Belén szerezte. Vas János fordítása."
A FAL
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/1/2014 - 15:00
Cuando me acuerdo de mi país
24 gennaio 2014
Si vedano le Note del traduttore.
Pur non presentando le difficoltà a prima vista insormontabili de El equipaje del destierro, questa canzone è, come detto, una sorta di sua “prima fase”, o di “prova generale”, all'inizio dell'esilio; si comincia quindi a vedere bene, pur in una struttura metrica radicalmente diversa, il procedimento linguistico di Patricio Manns, che mira a spingere all'eccesso le possibilità della propria lingua senza omettere certamente, e non di rado, di valicare la soglia della sovversione della sintassi. Che è pur sempre una sovversione rivoluzionaria, dato che va a intaccare una delle principali convenzioni umane: il linguaggio. Roland Barthes soleva dire che la lingua è “fascista”, in quanto fascismo non è impedire di dire, ma obbligare a dire; questi obblighi vengono fatti fuori da Patricio Manns, ad esempio quando “gli nevica la tempia” o “si... (continua)
Si vedano le Note del traduttore.
Pur non presentando le difficoltà a prima vista insormontabili de El equipaje del destierro, questa canzone è, come detto, una sorta di sua “prima fase”, o di “prova generale”, all'inizio dell'esilio; si comincia quindi a vedere bene, pur in una struttura metrica radicalmente diversa, il procedimento linguistico di Patricio Manns, che mira a spingere all'eccesso le possibilità della propria lingua senza omettere certamente, e non di rado, di valicare la soglia della sovversione della sintassi. Che è pur sempre una sovversione rivoluzionaria, dato che va a intaccare una delle principali convenzioni umane: il linguaggio. Roland Barthes soleva dire che la lingua è “fascista”, in quanto fascismo non è impedire di dire, ma obbligare a dire; questi obblighi vengono fatti fuori da Patricio Manns, ad esempio quando “gli nevica la tempia” o “si... (continua)
QUANDO RAMMENTO IL MIO PAESE
(continua)
(continua)
24/1/2014 - 01:43
Plegaria a un labrador
E' tutto dovuto alla mozzarella in carrozza. Ieri sera, alla riunione sovversiva del mercoledì, la mia amica ex rapinatrice e banda armata ha fatto la mozzarella in carrozza, e devo ammettere che ci ho dato dentro. Risultato: stanotte alle 3 ero in piedi e mi sentivo leggermente pesante; una bella pagina CCG mi ha fatto digerire e anche salvato da sicuri incubi...e non immagini nemmeno quante pagine sono nate a notte fonda, per un motivo o per l'altro...
Riccardo Venturi 23/1/2014 - 18:39
No Lies
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
In questo paese non abbiamo bisogno di capi, di leader che ci dicano cos’è giusto e cos’è sbagliato… Basta con le menzogne!
In questo paese abbiamo solo bisogno d’amore, abbiamo bisogno l’uno dell’altro per vivere in pace ed armonia, solo così saremo più forti... Basta con le cazzate!
Ho solo una cosa da aggiungere: basta con le balle!
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
In questo paese non abbiamo bisogno di capi, di leader che ci dicano cos’è giusto e cos’è sbagliato… Basta con le menzogne!
In questo paese abbiamo solo bisogno d’amore, abbiamo bisogno l’uno dell’altro per vivere in pace ed armonia, solo così saremo più forti... Basta con le cazzate!
Ho solo una cosa da aggiungere: basta con le balle!
Oh ... I got one thing to tell ya'
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2014 - 15:05
Save the Land
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
Un appello ai miei fratelli, alle mie sorelle, tutti insieme per sconfiggere questa paura che ci attanaglia: diamoci una mossa, salviamo questa terra!
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
Un appello ai miei fratelli, alle mie sorelle, tutti insieme per sconfiggere questa paura che ci attanaglia: diamoci una mossa, salviamo questa terra!
Look out for the land rush
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2014 - 14:56
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Parole e musica di Grace Slick
Album: "Surrealistic Pillow" (1967)
Notable covers: Patti Smith, Emilíana Torrini, Pink
C'è sempre un po' di imbarazzo nell'inserire tra le canzoni contro la guerra delle canzoni famosissime, di quelle che, come si dice, hanno fatto epoca. Questo sito è celebre per le sue dimenticanze di canzoni fondamentali. Questa potrebbe essere una di quelle, anche se in questo caso l'interpretazione che proponiamo qui (ben presentata in questo articolo Grace Slick and the White Rabbit Society che qui traduciamo parzialmente) potrebbe essere accusata di essere perlomeno discutibile. Io l'ho trovata però molto convincente.
La canzone, scritta da Grace Slick ai tempi del suo primo gruppo The Great Society e portata in dote (insieme a Somebody to Love, l'altro singolo di successo dell'album) agli Airplane, è naturalmente una trasposizione in canzone di The Adventures... (continua)