Standing in the Way of Control
Your backs against the wall
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 23:48
Bella Ciao
anonimo
15b. Hoşçakal (Versione turca dei Bandista)
15b. Hoşçakal (Turkish version by Bandista)
Versione turca del gruppo Bandista dall'album Daima! del 2011
Turkish version by Bandista from the album Daima! (2011)
15b. Hoşçakal (Turkish version by Bandista)
Versione turca del gruppo Bandista dall'album Daima! del 2011
Turkish version by Bandista from the album Daima! (2011)
Gün penceremde, uyandı güneş
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/8/2013 - 23:16
People, Turn Around
[2007]
Nell’album “Ode To Sunshine”
Nell’album “Ode To Sunshine”
Eighteen and jaded with guns in their hands
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 16:15
The War
[2005]
Parole e musica di Ben Nichols
Nell’album intitolato “Nobody's Darlings”
Canzone in cui Ben Nichols, leader di questa country-punk rock di Memphis, sintetizzò i racconti di guerra di suo nonno…
“Il prete disse: - Ragazzi, chi verrà ucciso stanotte stasera siederà col Signore in Paradiso – E uno gli rispose: - Prete, vieni qua, vieni anche tu a mangiare la minestra insieme a noi!... Non sono mai stato a tavola con Dio, quel che mangia lui non è di mio gusto, che ho maledetto il suo nome ogni volta che ho potuto e credo che sia proprio per questo che sono ancora vivo…”
Parole e musica di Ben Nichols
Nell’album intitolato “Nobody's Darlings”
Canzone in cui Ben Nichols, leader di questa country-punk rock di Memphis, sintetizzò i racconti di guerra di suo nonno…
“Il prete disse: - Ragazzi, chi verrà ucciso stanotte stasera siederà col Signore in Paradiso – E uno gli rispose: - Prete, vieni qua, vieni anche tu a mangiare la minestra insieme a noi!... Non sono mai stato a tavola con Dio, quel che mangia lui non è di mio gusto, che ho maledetto il suo nome ogni volta che ho potuto e credo che sia proprio per questo che sono ancora vivo…”
I got drafted at 19
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:55
Living in an Ugly World
[1994]
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”
We're living in an ugly world
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:25
Song for Anne Frank
[1994]
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”
Come, lock the door up tight, the night's for sleeping
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:21
Percorsi:
Campi di sterminio
Liberation
[1994]
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”
Canzone sulla Germania dopo il 1989, dopo il comunismo, dopo la caduta del Muro… Dopo, per molti tedeschi dell’est, cadde però anche la speranza o l’illusione che Occidente e società capitalista fossero sinonimi di Libertà: “Libertà non è mai ciò che appare. Quello di cui tutti abbiamo bisogno è Liberazione”
"Ku’damm" è l'abbreviazione con cui è noto il Kurfürstendamm , viale di Berlino che fin dagli anni 30 è stato il cuore commerciale della città...
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”
Canzone sulla Germania dopo il 1989, dopo il comunismo, dopo la caduta del Muro… Dopo, per molti tedeschi dell’est, cadde però anche la speranza o l’illusione che Occidente e società capitalista fossero sinonimi di Libertà: “Libertà non è mai ciò che appare. Quello di cui tutti abbiamo bisogno è Liberazione”
"Ku’damm" è l'abbreviazione con cui è noto il Kurfürstendamm , viale di Berlino che fin dagli anni 30 è stato il cuore commerciale della città...
He saw them coming through the Berlin Wall
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:15
Percorsi:
Il Muro di Berlino, 1961-1989
It's a Wonderful Day
[1997]
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “The Journey”
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “The Journey”
It's a wonderful day for dumping our rubbish
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 14:57
The Centurion
[1997]
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “The Journey”
Il secolo in questione è il 900, il “Secolo di Sangue”…
“I bombardamenti aerei sulle città sono stati il sonoro del millenovecento… Questo millenovecento è stato un secolo di filo spinato e sbarre” (Erri De Luca)
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “The Journey”
Il secolo in questione è il 900, il “Secolo di Sangue”…
“I bombardamenti aerei sulle città sono stati il sonoro del millenovecento… Questo millenovecento è stato un secolo di filo spinato e sbarre” (Erri De Luca)
I was born in 1900,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 14:51
The Rose of York
[1974?]
Scritta da Ken Thompson e Leslie Hale (?)
Nell’album con Leon Rosselson intitolato “That's Not the Way It's Got to Be” (1975), in seguito riproposto dalla Paredon Records con il diverso titolo “Songs of Life from a Dying British Empire” (1981).
La Rosa della Yorkshire che più non fiorirà è il paese che ha perso gran parte della sua gioventù nelle trincee della Grande Guerra…
Il Lord Kitchener citato nell’ultima strofa è Horatio Kitchener, 1st Earl Kitchener (1850-1916), alto ufficiale che combattè in tutte le guerre, da quelle coloniali in Sudan, Sudafrica ed India fino alla prima guerra mondiale, nel corso della quale trovò la morte affondando con la sua nave bersagliata da un sommergibile tedesco… L’immagine di Lord Kitchener corrisponde in Gran Bretagna a quella dello Zio Sam americano: era proprio lui ad apparire sui manifesti di reclutamento inglesi pronunciando “Britons! Lord Kitchener wants you! Join your Country’s Army! God Save The King!”
Scritta da Ken Thompson e Leslie Hale (?)
Nell’album con Leon Rosselson intitolato “That's Not the Way It's Got to Be” (1975), in seguito riproposto dalla Paredon Records con il diverso titolo “Songs of Life from a Dying British Empire” (1981).
La Rosa della Yorkshire che più non fiorirà è il paese che ha perso gran parte della sua gioventù nelle trincee della Grande Guerra…
Il Lord Kitchener citato nell’ultima strofa è Horatio Kitchener, 1st Earl Kitchener (1850-1916), alto ufficiale che combattè in tutte le guerre, da quelle coloniali in Sudan, Sudafrica ed India fino alla prima guerra mondiale, nel corso della quale trovò la morte affondando con la sua nave bersagliata da un sommergibile tedesco… L’immagine di Lord Kitchener corrisponde in Gran Bretagna a quella dello Zio Sam americano: era proprio lui ad apparire sui manifesti di reclutamento inglesi pronunciando “Britons! Lord Kitchener wants you! Join your Country’s Army! God Save The King!”
My name it is Mark Bennett, I am a Yorkshire man
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 14:19
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Jack of All Trades
Scopro sul sempre ottimo Mudcat Café che il Boss potrebbe qui aver tratto ispirazione da una ballata ottocentesca inglese intitolata proprio Jack of All Trades e della quale esistono numerose versioni con localizzazioni diverse: Londra, Dublino, Birmingham, Nottingham, ecc…
Una versione che vorrei qui proporre è quella scritta da John Hasted (1921-2002, un fisico atomico con la passione per le folksong) e incisa da Ewan MacColl con The Critics Group nel loro disco del 1967 intitolato “Sweet Thames Flow Softly”. Poi anche da Leon Rosselson e Roy Bailey in “Songs of Life from a Dying British Empire” del 1981. La melodia è quella di una canzone di strada irlandese, “Dublin Jack of All Trades”, per l’appunto.
La propongo come contributo “filologico” al brano di Bruce Springsteen e anche per gli ultimi versi: “Sono uno che ha girato dappertutto ed ha imparato ogni mestiere. E se... (continua)
Una versione che vorrei qui proporre è quella scritta da John Hasted (1921-2002, un fisico atomico con la passione per le folksong) e incisa da Ewan MacColl con The Critics Group nel loro disco del 1967 intitolato “Sweet Thames Flow Softly”. Poi anche da Leon Rosselson e Roy Bailey in “Songs of Life from a Dying British Empire” del 1981. La melodia è quella di una canzone di strada irlandese, “Dublin Jack of All Trades”, per l’appunto.
La propongo come contributo “filologico” al brano di Bruce Springsteen e anche per gli ultimi versi: “Sono uno che ha girato dappertutto ed ha imparato ogni mestiere. E se... (continua)
Bernart 28/8/2013 - 13:46
Vajont: La ballata di Longarone
[1969]
Testo di Beppe Chierici - Musica di Daisy Lumini
Sul Vajont vedi anche I fantasmi di pietra.
Un testo "moderno" su una vicenda "moderna". Longarone è un nome recente e vivo nella coscienza popolare, che ancora una volta ha visto umiliato il suo desiderio di giustizia. Ma in questo appunto la ballata diviene, al pari delle canzoni medievali, un discorso senza tempo, o meglio, di sempre: come di sempre è il lamento del contadino, della tessitrice, del vignaiolo. Di sempre è il desiderio di giustizia: ma è di sempre la prepotenza di chi giustizia nega, perché è il più torte.
Testo di Beppe Chierici - Musica di Daisy Lumini
Sul Vajont vedi anche I fantasmi di pietra.
Un testo "moderno" su una vicenda "moderna". Longarone è un nome recente e vivo nella coscienza popolare, che ancora una volta ha visto umiliato il suo desiderio di giustizia. Ma in questo appunto la ballata diviene, al pari delle canzoni medievali, un discorso senza tempo, o meglio, di sempre: come di sempre è il lamento del contadino, della tessitrice, del vignaiolo. Di sempre è il desiderio di giustizia: ma è di sempre la prepotenza di chi giustizia nega, perché è il più torte.
Si dice che un giorno
(continua)
(continua)
inviata da adriana 28/8/2013 - 12:36
Percorsi:
Guerra alla Terra
Batte la spola
[1978]
Una canzone contenuta nel disco “Un giorno come tanti altri”..
La canzone inglese Poverty Knock mi ha ricordato la famosa scena del telaio assassino nel film “Madonna, che silenzio c’è stasera” diretto da Maurizio Ponzi nel 1982 e interpretato dall’attore toscano.
E’ in quel film che Francesco gira per Prato in cerca di lavoro e, naturalmente, finisce in una fabbrica tessile dove ha uno scontro, per fortuna senza conseguenze, con un telaio lancia-spolette…
Per gli operai tessili veri - nell’Inghilterra di fine 800 o nell’America dei primi del 900 o a Prato in anni molto più recenti - molto spesso bambini o bambine (per via delle mani più piccole ed abili coi fili), perdere dita o mani a causa delle spolette era invece cosa all’ordine del giorno…
Una canzone contenuta nel disco “Un giorno come tanti altri”..
La canzone inglese Poverty Knock mi ha ricordato la famosa scena del telaio assassino nel film “Madonna, che silenzio c’è stasera” diretto da Maurizio Ponzi nel 1982 e interpretato dall’attore toscano.
E’ in quel film che Francesco gira per Prato in cerca di lavoro e, naturalmente, finisce in una fabbrica tessile dove ha uno scontro, per fortuna senza conseguenze, con un telaio lancia-spolette…
Per gli operai tessili veri - nell’Inghilterra di fine 800 o nell’America dei primi del 900 o a Prato in anni molto più recenti - molto spesso bambini o bambine (per via delle mani più piccole ed abili coi fili), perdere dita o mani a causa delle spolette era invece cosa all’ordine del giorno…
Batte la spola, batte la spola
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 12:14
So soll es sein - So wird es sein
Naturalmente se a qualcuno interessa, ho finalmente terminato anche l'introduzione a quest'ultima canzone di Chausseestraße 131. Con questa cosa, il lavoro sull'album di Wolf Biermann è terminato.
Riccardo Venturi 28/8/2013 - 10:59
Das Barlach-Lied
Grazie della traduzione e delle dettagliate e preziose informazioni.
28/8/2013 - 10:18
Palaces of Gold
[1968]
Parole e musica di Leon Rosselson
Nell’album intitolato “A Laugh, a Song, and a Hand-Grenade”, con Adrian Mitchell.
Una canzone ispirata all’autore da The Aberfan Coaltip Tragedy, un terribile disastro minerario avvenuto nel Galles nel 1966. Non ne furono vittime dei minatori, ma i bambini della scuola della cittadina mineraria di Aberfan investita da una gigantesca frana di detriti di lavorazione del carbone…
“Se toccasse ai figli dei banchieri, o dei manager, o dei magistrati di vivere in baracche pidocchiose, o di andare in scuole fatiscenti, o di giocare in strade fangose e luride, o di morire sepolti vivi sotto la frana di una miniera, se toccasse a loro allora le le cose cambierebbero molto in fretta… ma non tocca a loro, che vivono in palazzi dorati, tocca agli altri, ai figli del popolo, dei lavoratori. A loro consiglio di darsi da fare – democraticamente, civilmente, s’intende! - per nascere figli di ricchi e potenti…”
Parole e musica di Leon Rosselson
Nell’album intitolato “A Laugh, a Song, and a Hand-Grenade”, con Adrian Mitchell.
Una canzone ispirata all’autore da The Aberfan Coaltip Tragedy, un terribile disastro minerario avvenuto nel Galles nel 1966. Non ne furono vittime dei minatori, ma i bambini della scuola della cittadina mineraria di Aberfan investita da una gigantesca frana di detriti di lavorazione del carbone…
“Se toccasse ai figli dei banchieri, o dei manager, o dei magistrati di vivere in baracche pidocchiose, o di andare in scuole fatiscenti, o di giocare in strade fangose e luride, o di morire sepolti vivi sotto la frana di una miniera, se toccasse a loro allora le le cose cambierebbero molto in fretta… ma non tocca a loro, che vivono in palazzi dorati, tocca agli altri, ai figli del popolo, dei lavoratori. A loro consiglio di darsi da fare – democraticamente, civilmente, s’intende! - per nascere figli di ricchi e potenti…”
If the sons of company directors,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 08:58
Idzie wojna
E' un'oltraggio a tutta la umanità, vince di nuovo l'animalesco volto della civiltà europea sulle ragioni del suo ragionevole passato. E' un brutto giorno...sono desolato
https://www.youtube.com/watch?v=U3LcB1NRl5Q
ma quale Europa... de 'sto cazzo!!!!
https://www.youtube.com/watch?v=U3LcB1NRl5Q
https://www.youtube.com/watch?v=U3LcB1NRl5Q
ma quale Europa... de 'sto cazzo!!!!
https://www.youtube.com/watch?v=U3LcB1NRl5Q
Krzysiek Wrona 28/8/2013 - 01:40
Epitafium dla Brunona Jasieńskiego
[1982]
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Lyrics and music: Jacek Kaczmarski
Paroles et musique: Jacek Kaczmarski
Sanat ja sävel: Jacek Kaczmarski
Album / Albumi: Mała Arka Noego
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Lyrics and music: Jacek Kaczmarski
Paroles et musique: Jacek Kaczmarski
Sanat ja sävel: Jacek Kaczmarski
Album / Albumi: Mała Arka Noego
Europa się wędzi niby łosoś królewski
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 28/8/2013 - 00:39
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
Libertà mi fa schifo se alleva miseria
Ecco, siamo arrivati al punto che non ce ne frega niente della cosidetta "libertà". Come siamo ridotti...
Ma la canzone molto bella
Ma la canzone molto bella
krzyś 28/8/2013 - 00:17
History Lesson
[1965]
Parole e musica di Leon Rosselson
La prima incisione del brano si trova in “Three City Four” album eponimo del gruppo composto da Martin Carthy, Leon Rosselson, Ralph Trainer e Marian McKenzie.
Leon Rosselson lo reincise da solo nell’album intitolato “A Laugh, a Song, and a Hand-Grenade” del 1968.
Testo trovato su Mudcat Café
“According to a note in my first (1966) songbook, this song grew out of memories of history lessons at my school on the edge of Parliament Hill Fields. The tedious recital of facts and dates and great men's deeds is just the sort of history our present rulers would like to reinstate.”
“Secondo quanto mi appuntai nel mio primo libretto di canzoni, risalente al 1966, questa canzone nacque dal ricordo delle lezioni di Storia che si tenevano nella mia scuola nei pressi di Parliament Hill Fields a Londra. La noiosa recitazione mnemonica di date ed imprese di personaggi celebri è proprio il genere di insegnamento della Storia che i nostri governanti vorrebbero ripristinato oggi”
Leon Rosselson
Parole e musica di Leon Rosselson
La prima incisione del brano si trova in “Three City Four” album eponimo del gruppo composto da Martin Carthy, Leon Rosselson, Ralph Trainer e Marian McKenzie.
Leon Rosselson lo reincise da solo nell’album intitolato “A Laugh, a Song, and a Hand-Grenade” del 1968.
Testo trovato su Mudcat Café
“According to a note in my first (1966) songbook, this song grew out of memories of history lessons at my school on the edge of Parliament Hill Fields. The tedious recital of facts and dates and great men's deeds is just the sort of history our present rulers would like to reinstate.”
“Secondo quanto mi appuntai nel mio primo libretto di canzoni, risalente al 1966, questa canzone nacque dal ricordo delle lezioni di Storia che si tenevano nella mia scuola nei pressi di Parliament Hill Fields a Londra. La noiosa recitazione mnemonica di date ed imprese di personaggi celebri è proprio il genere di insegnamento della Storia che i nostri governanti vorrebbero ripristinato oggi”
Leon Rosselson
History lesson it's time to remember
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/8/2013 - 23:15
Sun Is Also a Warrior
The Sun Is Also A Warrior
1986
1986
Two men walked on the beach in the sun.
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 27/8/2013 - 20:35
Senza catene
instant song - agosto 2013
Questa canzone l'ho scritta ripensando, ad una frase del papa durante la recente visita fatta a Lampedusa l'8 di luglio scorso. Una domanda che è mi ha colpito nel profondo: "Chi ha pianto per le giovani mamme che portavano i loro bambini?" riferendosi ai 25.000 migranti morti in questi anni nella traversata verso l'Italia. Ho ripensato così alla triste e particolare storia di Samia Yusuf Omar, una ragazza somala di ventuno anni appena compiuti, atleta che aveva partecipato nel 2008 alle Olimpiadi di Pechino nei 200 metri piani. Samia era incinta al quarto mese, ed è morta su un gommone che la portava dalla Libia verso il nostro paese, il 17 marzo del 2012 al largo dell'isola di Lampedusa, dove è stata poi sepolta col suo piccolo.
In particolare mi colpirono di questa vicenda le dichiarazioni dell'anziano medico Giuseppe Saviano che soccorse al largo Samia, ormai... (continua)
Questa canzone l'ho scritta ripensando, ad una frase del papa durante la recente visita fatta a Lampedusa l'8 di luglio scorso. Una domanda che è mi ha colpito nel profondo: "Chi ha pianto per le giovani mamme che portavano i loro bambini?" riferendosi ai 25.000 migranti morti in questi anni nella traversata verso l'Italia. Ho ripensato così alla triste e particolare storia di Samia Yusuf Omar, una ragazza somala di ventuno anni appena compiuti, atleta che aveva partecipato nel 2008 alle Olimpiadi di Pechino nei 200 metri piani. Samia era incinta al quarto mese, ed è morta su un gommone che la portava dalla Libia verso il nostro paese, il 17 marzo del 2012 al largo dell'isola di Lampedusa, dove è stata poi sepolta col suo piccolo.
In particolare mi colpirono di questa vicenda le dichiarazioni dell'anziano medico Giuseppe Saviano che soccorse al largo Samia, ormai... (continua)
Da venti giorni
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 27/8/2013 - 19:17
John Wayne Was a Nazi
[1980]
Singolo inciso quando la band si chiamava ancora Stains, poi riproposto l’anno seguente come MDC.
Canzone sentitamente dedicata alla celeberrima icona dell’ “americanità”, deceduta l’anno precedente…
“I believe in white supremacy, until the blacks are educated to a point of responsibility. I don't believe giving authority and positions of leadership and judgment to irresponsible people ... I don't feel we did wrong in taking this great country away from [the Native Americans] ... Our so-called stealing of this country from them was just a matter of survival. There were great numbers of people who needed new land, and the Indians were selfishly trying to keep it for themselves.”
“Credo nella supremazia dell’uomo bianco, almeno fino a quando i neri non avranno acquisito responsabilità. Non credo che si possa dare il potere di guidare la nazione a della gente irresponsabile…... (continua)
Singolo inciso quando la band si chiamava ancora Stains, poi riproposto l’anno seguente come MDC.
Canzone sentitamente dedicata alla celeberrima icona dell’ “americanità”, deceduta l’anno precedente…
“I believe in white supremacy, until the blacks are educated to a point of responsibility. I don't believe giving authority and positions of leadership and judgment to irresponsible people ... I don't feel we did wrong in taking this great country away from [the Native Americans] ... Our so-called stealing of this country from them was just a matter of survival. There were great numbers of people who needed new land, and the Indians were selfishly trying to keep it for themselves.”
“Credo nella supremazia dell’uomo bianco, almeno fino a quando i neri non avranno acquisito responsabilità. Non credo che si possa dare il potere di guidare la nazione a della gente irresponsabile…... (continua)
John Wayne was a Nazi
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/8/2013 - 16:30
Απλά μαθήματα πολιτικής οικονομίας
Ancora grazie, Krzysiek Wrona. Aggiungo una cosa, di cui tener conto: non sempre la mia scelta va a una canzone perché la giudichi particolarmente bella e dica cose con le quali concordo. In tal caso sono molto felice e lo sono ancora di più, se mi dicono di aver fatto una buona traduzione. Ma, per quanto mi è possibile, cerco anche di fare in modo che il nostro "giacimento" greco riesca un poco a documentare - dal versante musicale - diversi periodi, sensibilità, atteggiamenti e stili della vicenda politica, sociale e culturale dei nostri amati vicini.
Gian Piero Testa 27/8/2013 - 16:17
Till We Meet Again
[1918]
Parole di Raymond B. Egan (1890-1952), cantautore statunitense.
Musica di Richard A. Whiting (1891-1938), compositore statunitense.
Numero 1 nelle classifiche americane tra 1918 e 1919 nell’interpretazione del cantante canadese Henry Burr (1882-1941).
Canzone che, pur nel suo sentimentalismo, preludeva alla fine della Grande Guerra divoratrice di uomini…
Parole di Raymond B. Egan (1890-1952), cantautore statunitense.
Musica di Richard A. Whiting (1891-1938), compositore statunitense.
Numero 1 nelle classifiche americane tra 1918 e 1919 nell’interpretazione del cantante canadese Henry Burr (1882-1941).
Canzone che, pur nel suo sentimentalismo, preludeva alla fine della Grande Guerra divoratrice di uomini…
There's a song in the land of the lily,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/8/2013 - 15:51
Çapulcular oldu mu meydanlara doldu mu?
27 agosto 2013
ERANO TEPPISTI, RIEMPIVANO LE PIAZZE?
(continua)
(continua)
27/8/2013 - 14:51
On ne voit ça qu'ici, à Berlin
On ne voit ça qu'ici, à Berlin
Canzone française – On ne voit ça qu'ici, à Berlin – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 94
An de Grass 95
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Petite illustration
Comme toutes les précédentes, cette Histoire d'Allemagne raconte un moment et cette fois-ci, un moment berlinois de l'année 1995.C'est en fait la transposition d'un récit en chanson et comme pour chacune des précédentes, on entend un narrateur particulier ; en l'occurrence, ici, cette fois, un journaliste parlé, du genre reporter ou envoyé spécial d'on ne sait quelle radio qui suit une manifestation en direct. Cette manifestation, qui se répète depuis dans presque toutes les villes du... (continua)
Canzone française – On ne voit ça qu'ici, à Berlin – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 94
An de Grass 95
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Petite illustration
Comme toutes les précédentes, cette Histoire d'Allemagne raconte un moment et cette fois-ci, un moment berlinois de l'année 1995.C'est en fait la transposition d'un récit en chanson et comme pour chacune des précédentes, on entend un narrateur particulier ; en l'occurrence, ici, cette fois, un journaliste parlé, du genre reporter ou envoyé spécial d'on ne sait quelle radio qui suit une manifestation en direct. Cette manifestation, qui se répète depuis dans presque toutes les villes du... (continua)
Berlin sera toujours Berlin
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/8/2013 - 14:16
La complainte des nazis
À mon sens,cette Complainte des Nazis ne peut avoir été chantée par Charles TRENET, mais plus que certainement par Pierre Dac - à partir de Radio-Londres. Une chanson de résistance (Ora e sempre : Resistenza !). Voici une adresse où la retrouver :
http://www.youtube.com/watch?v=znkNbrajrO8
Cordial
et tous en choeur...
Lucien lane
http://www.youtube.com/watch?v=znkNbrajrO8
Cordial
et tous en choeur...
Lucien lane
Lucien Lane 27/8/2013 - 11:02
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Scritta da Beth Ditto, voce della band.
Dall’album eponimo.
Beth Ditto è dichiaratamente lesbica ed è nota per il suo supporto ai movimenti LGBT e femminista.
Scrisse questa canzone come reazione all’introduzione nella Carta costituzionale americana del cosiddetto “Federal Marriage Amendment”, con cui l’amministrazione Bush mirava a rendere fuorilegge i matrimoni omosessuali:
“Nobody in the States was that surprised or shocked by what Bush did, but it made everyone I know feel helpless and cheated. I wrote the chorus to try and encourage people not to give up. It’s a scary time for civil rights, but I really believe the only way to survive is to stick together and keep fighting.”
“Nessuno negli States si è stupito di quello che Bush ha fatto, ma comunque ognuno di noi è rimasto sconfortato e ingannato. Ho scritto il coro per cercare di incoraggiare le persone a non mollare. È... (continua)