En la frontera
Dall'album "Enlaces" [1987]
A volte è citata come "Sujétenme el corazón". Fa parte della colonna sonora di "Acta general de Chile" del regista cileno Miguél Littín (1986)
Testo trovato su Cancioneros.com.
A volte è citata come "Sujétenme el corazón". Fa parte della colonna sonora di "Acta general de Chile" del regista cileno Miguél Littín (1986)
Testo trovato su Cancioneros.com.
No perdimos la razón, no perdimos la memoria,
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 27/7/2013 - 17:24
Difendi l'allegria
Difendi l'allegria. A Genova, soprattutto dai comici. Piazza Carlo Giuliani, 20 luglio 2013.
Riccardo Venturi 27/7/2013 - 14:00
Anni di frontiera
Beh, definirla 'pressoché sconosciuta' mi pare un azzardo: fa parte di un album molto importante della loro storia post-Augusto. 'Una storia da Raccontare' è conosciuto e diffuso, e così tutti i pezzi ivi contenuti.
che non venga proposta di frequente ai concerti me ne dispiace, perché merita assai, ma ciò non significa che sia 'sconosciuta' o pressoché tale.
Spero che la propongano un pò di più, con maggiore frequenza nelle loro esibizioni dal vivo. Ha un messaggio bellissimo da trasmettere, quello contro il potere, che personalmente considero una vera perversione della mente. Diffondere l'idea, vera, della pericolosità del potere, è quanto di più utile possa farsi in questo tempo di idolatria della potenza e della falsa virilità.
Basti pensare anche al sempre più intenso diffondersi delle ideologie di estrema destra, falsamente virili e che esibiscono i 'segni del potere', fatto di violenza e sopraffazione.
che non venga proposta di frequente ai concerti me ne dispiace, perché merita assai, ma ciò non significa che sia 'sconosciuta' o pressoché tale.
Spero che la propongano un pò di più, con maggiore frequenza nelle loro esibizioni dal vivo. Ha un messaggio bellissimo da trasmettere, quello contro il potere, che personalmente considero una vera perversione della mente. Diffondere l'idea, vera, della pericolosità del potere, è quanto di più utile possa farsi in questo tempo di idolatria della potenza e della falsa virilità.
Basti pensare anche al sempre più intenso diffondersi delle ideologie di estrema destra, falsamente virili e che esibiscono i 'segni del potere', fatto di violenza e sopraffazione.
Alessandro Carènzan 27/7/2013 - 11:39
Morto sul selciato
Addio a Guido Sacerdoti, prof della Fondazione Carlo Levi
dal Corriere del Mezzogiorno, 25 luglio 2013
NAPOLI - Si è spento questa notte nell’Ospedale Monaldi il professore Guido Sacerdoti, figura notissima e stimata nel mondo medico e artistico, presidente della Fondazione Carlo Levi dedicata al pittore-scrittore, fratello della madre. È stata una complicazione post-operatoria di un intervento chirurgico a stroncarne la vita iniziata nel 1945.
LA STORIA - Guido fu il primo bambino ebreo nato a Napoli dopo la guerra, la notizia non si sa come si sparse fra i rabbini-medici della flotta alleata di stanza nel golfo, che vollero festeggiare l’evento portando ai genitori Dino e Lelle doni in quell’epoca magnifici come farina bianca, cioccolata, zucchero. Carlo Levi dedicò “al nipote napoletano” ben tre ritratti. Nel Partito comunista fin da giovane età, a lungo professore incaricato di Allergologia... (continua)
dal Corriere del Mezzogiorno, 25 luglio 2013
NAPOLI - Si è spento questa notte nell’Ospedale Monaldi il professore Guido Sacerdoti, figura notissima e stimata nel mondo medico e artistico, presidente della Fondazione Carlo Levi dedicata al pittore-scrittore, fratello della madre. È stata una complicazione post-operatoria di un intervento chirurgico a stroncarne la vita iniziata nel 1945.
LA STORIA - Guido fu il primo bambino ebreo nato a Napoli dopo la guerra, la notizia non si sa come si sparse fra i rabbini-medici della flotta alleata di stanza nel golfo, che vollero festeggiare l’evento portando ai genitori Dino e Lelle doni in quell’epoca magnifici come farina bianca, cioccolata, zucchero. Carlo Levi dedicò “al nipote napoletano” ben tre ritratti. Nel Partito comunista fin da giovane età, a lungo professore incaricato di Allergologia... (continua)
27/7/2013 - 10:02
Ius primae noctis
Scusate eventuali imprecisioni nel testo, ma tutti lo sappiamo come è difficile andare all'orecchio...però il video... grandioso. E poi, non riesco scrivere le parti in belorusso, ma indovino che corrispondono al testo polacco. Un aiuto è benvenuto.
Ojczym mój w domu nie był,
(continua)
(continua)
inviata da krzyś 27/7/2013 - 00:51
Story Of Isaac
cantata da Maciej Zembaty.
La canzone fa parte del box "35 X Leonard Cohen".
Venne anche eseguita nello spettacolo televisivo del 1978 "Pieśni miłości i nienawiści" ("Songs of love and hate") nella regia di Tomasz Zygadło con la scenaggiatura di Maciej Zembaty e Maciej Karpiński che tradussero le canzoni.
Le poesie di Leonard Cohen sono recitate da Roman Wilhelmi.
Hanno partecipato:
Elżbieta Adamiak
Teresa Haremza
Jacek Bednarek
Waldemar Chyliński
Jan Kanty Pawluśkiewicz
Andrzej Poniedzielski
Maciej Zembaty
Gruppo Maanam cioè:
Kora Jackowska
Marek Jackowski
John Porter
e gli amici
https://www.youtube.com/watch?v=TFRm11NDQgg
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
visto che precedente filmato della versione originale non è più reperibile propongo uno nuovo
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
La canzone fa parte del box "35 X Leonard Cohen".
Venne anche eseguita nello spettacolo televisivo del 1978 "Pieśni miłości i nienawiści" ("Songs of love and hate") nella regia di Tomasz Zygadło con la scenaggiatura di Maciej Zembaty e Maciej Karpiński che tradussero le canzoni.
Le poesie di Leonard Cohen sono recitate da Roman Wilhelmi.
Hanno partecipato:
Elżbieta Adamiak
Teresa Haremza
Jacek Bednarek
Waldemar Chyliński
Jan Kanty Pawluśkiewicz
Andrzej Poniedzielski
Maciej Zembaty
Gruppo Maanam cioè:
Kora Jackowska
Marek Jackowski
John Porter
e gli amici
https://www.youtube.com/watch?v=TFRm11NDQgg
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
visto che precedente filmato della versione originale non è più reperibile propongo uno nuovo
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
OPOWIADANIE IZAAKA
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 26/7/2013 - 20:14
Goodbye and Hello
[1967]
Parole di Larry Beckett (1947-), poeta e cantautore.
Musica di Tim Buckley
La canzone che dà il titolo al secondo, bellissimo album del grande cantante e musicista statunitense
Addio al vecchio, alla genta antica chiusa nelle torri del potere piene di crepe, addio ai drogati di velocità che non sanno viaggiare, addio al re e alla regina chiusi nel loro castello a contare il tesoro, addio ai generali che giocano a stare in equilibrio sulle tombe dei nostri figli e agli imperatori buffoni che raccontano che la guerra è pace, addio a questi assassini, addio agli uomini ed alle donne che non sanno amare, addio alla gente antica che sta agonizzando, addio alle loro maschere di morte, ai loro quotidiani compromessi, ai loro castelli di sabbia, addio…
E saluto i nuovi bambini, coloro che vivranno perché il vecchio sta morendo…
E con un gesto dico addio all’America, e con un... (continua)
Parole di Larry Beckett (1947-), poeta e cantautore.
Musica di Tim Buckley
La canzone che dà il titolo al secondo, bellissimo album del grande cantante e musicista statunitense
Addio al vecchio, alla genta antica chiusa nelle torri del potere piene di crepe, addio ai drogati di velocità che non sanno viaggiare, addio al re e alla regina chiusi nel loro castello a contare il tesoro, addio ai generali che giocano a stare in equilibrio sulle tombe dei nostri figli e agli imperatori buffoni che raccontano che la guerra è pace, addio a questi assassini, addio agli uomini ed alle donne che non sanno amare, addio alla gente antica che sta agonizzando, addio alle loro maschere di morte, ai loro quotidiani compromessi, ai loro castelli di sabbia, addio…
E saluto i nuovi bambini, coloro che vivranno perché il vecchio sta morendo…
E con un gesto dico addio all’America, e con un... (continua)
The antique people are down in the dungeons
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 26/7/2013 - 14:43
Богородица, Путина прогони
cari spagnoli per favore protestate insieme agli altri paesi contro politica di Putin е per le liberta delle Pussy Riot Nadya Tolokonnikova i Marya Alyokhina
lolita vinnikova 26/7/2013 - 14:36
A Conscientious Objector Lament
[1917?]
Scritta da Davy Burnaby e Gitz Rice
Testo in due versioni parzialmente differenti trovate qui e qui.
Interpretata da Alfred Lester (1872-1925), cabarettista inglese piuttosto noto nell’avanspettacolo durante gli anni a cavallo della Grande Guerra, nella rivista musicale intitolata “Round The Map, a Musical Globe Trot”.
Nella raccolta intitolata “Oh! It's A Lovely War (Vol 2) – Songs and Sketches of the Great War 1914-1918”
Sicuramente gli autori di questa canzone (Gitz Rice, in particolare, era un ufficiale con il compito di organizzare spettacoli di intrattenimento per le truppe) intendevano proporre una parodia di chi si rifiutava di combattere (si veda l’insistenza sull’effeminatezza e la suggerita omosessualità), ma resta il fatto che nelle trincee fu cantata con gusto e con sincerità dai soldati inglesi che mettevano l’accento sul verso “in trincea spediteci... (continua)
Scritta da Davy Burnaby e Gitz Rice
Testo in due versioni parzialmente differenti trovate qui e qui.
Interpretata da Alfred Lester (1872-1925), cabarettista inglese piuttosto noto nell’avanspettacolo durante gli anni a cavallo della Grande Guerra, nella rivista musicale intitolata “Round The Map, a Musical Globe Trot”.
Nella raccolta intitolata “Oh! It's A Lovely War (Vol 2) – Songs and Sketches of the Great War 1914-1918”
Sicuramente gli autori di questa canzone (Gitz Rice, in particolare, era un ufficiale con il compito di organizzare spettacoli di intrattenimento per le truppe) intendevano proporre una parodia di chi si rifiutava di combattere (si veda l’insistenza sull’effeminatezza e la suggerita omosessualità), ma resta il fatto che nelle trincee fu cantata con gusto e con sincerità dai soldati inglesi che mettevano l’accento sul verso “in trincea spediteci... (continua)
Perhaps you wonder what I am,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 26/7/2013 - 13:44
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
The Manchester Rambler
[1932]
Una delle prime canzoni di MacColl, presente in diverse raccolte come, per esempio, “The World Of Ewan MacColl and Peggy Seeger, Vol.1” del 1970.
Testo trovato su Mudcat Café
Nei primi decenni del secolo scorso, nel Regno Unito era vietato agli escursionisti di attraversare i terreni in aperta campagna. Di fatto ciò impediva a chicchessia di visitare a piedi alcuni dei posti più belli del paese. Nel 1932 la Ramblers' Association, la più grande associazione escursionistica inglese, lanciò una campagna di disobbedienza civile affinchè fosse finalmente affermata la libertà degli individui di muoversi liberamente a piedi sul territorio nazionale.
Il 24 aprile 1932, guidati dal loro leader Benny Rothman, attivista politico e conservazionista, 3.000 Ramblers attuarono un “mass trespass”, un’irruzione di massa nella zona del Peak District, oggi parco nazionale, nel Derbyshire... (continua)
Una delle prime canzoni di MacColl, presente in diverse raccolte come, per esempio, “The World Of Ewan MacColl and Peggy Seeger, Vol.1” del 1970.
Testo trovato su Mudcat Café
Nei primi decenni del secolo scorso, nel Regno Unito era vietato agli escursionisti di attraversare i terreni in aperta campagna. Di fatto ciò impediva a chicchessia di visitare a piedi alcuni dei posti più belli del paese. Nel 1932 la Ramblers' Association, la più grande associazione escursionistica inglese, lanciò una campagna di disobbedienza civile affinchè fosse finalmente affermata la libertà degli individui di muoversi liberamente a piedi sul territorio nazionale.
Il 24 aprile 1932, guidati dal loro leader Benny Rothman, attivista politico e conservazionista, 3.000 Ramblers attuarono un “mass trespass”, un’irruzione di massa nella zona del Peak District, oggi parco nazionale, nel Derbyshire... (continua)
I've been over Snowdon, I've slept upon Crowden
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 26/7/2013 - 11:44
In the War
(2011)
Album: "Up In The Sky"
Simri mi spiega – forse lanciando una critica ai testi non costruttivi, ripetitivi, vuoti – che nel comporre le loro canzoni prestano estrema cura alla scelta delle parole: «Non sono solo un “blablabla” di parole, ma esprimono realmente i loro principi fondamentali quali, fra i tanti, il rispetto per la natura e per gli altri». Basti ascoltare “In the war”, monito non paternalistico ma molto bello contro la guerra e contro i crimini di guerra.
Azionata dal potere, la guerra è un motore di cui non ci possiamo liberare. Sono loro stessi ad ammetterlo, nella persona di Esra, il batterista: «La guerra è uno stato endemico della natura umana, ci appartiene». Burattinai sono i governatori, burattini centomila soldati che non sanno cosa cercare e finiscono per spararsi da soli.
Marilù Oliva, Carmilla online
Album: "Up In The Sky"
Simri mi spiega – forse lanciando una critica ai testi non costruttivi, ripetitivi, vuoti – che nel comporre le loro canzoni prestano estrema cura alla scelta delle parole: «Non sono solo un “blablabla” di parole, ma esprimono realmente i loro principi fondamentali quali, fra i tanti, il rispetto per la natura e per gli altri». Basti ascoltare “In the war”, monito non paternalistico ma molto bello contro la guerra e contro i crimini di guerra.
Azionata dal potere, la guerra è un motore di cui non ci possiamo liberare. Sono loro stessi ad ammetterlo, nella persona di Esra, il batterista: «La guerra è uno stato endemico della natura umana, ci appartiene». Burattinai sono i governatori, burattini centomila soldati che non sanno cosa cercare e finiscono per spararsi da soli.
Marilù Oliva, Carmilla online
A king of foreign country heard some rumours in the night
(continua)
(continua)
26/7/2013 - 11:26
Justice!
Godswill
Trayvon Martin, un ragazzo di 17 anni afroamericano è stato ucciso il 26 febbraio 2012 da George Zimmerman, guardia giurata che l'ha ucciso in quanto "persona sospetta"
Canzoni dedicate a Trayvon Martin:
Trayvon Jasiri X
Justice! Godswill
We Are Trayvon Plies
Trayvon Martin Tribute Papoose
Super Life Chaka Khan
Hoodiez Willie D
I wonder why Rick Ross
The Ballad of Trayvon Martin Will Hoge
Justice (if You're 17) Wyclef Jean
No More Innocent People Dying Kamal Imani
Trayvon David Rovics
Sandra's Smile Blood Orange
Call It What It Is Ben Harper
Angel Down Lady Gaga
Sad News Swizz Beat
Black America Again Common
Trayvon Martin era un ragazzo afroamericano di 17 anni.
Il 26 febbraio 2012, mentre passeggiava verso le 19 in una strada di Sanford, Florida, era stato segnalato alla polizia come sospetto da George Zimmerman, un membro di un gruppo di vigilantes della zona... (continua)
Canzoni dedicate a Trayvon Martin:
Trayvon Jasiri X
Justice! Godswill
We Are Trayvon Plies
Trayvon Martin Tribute Papoose
Super Life Chaka Khan
Hoodiez Willie D
I wonder why Rick Ross
The Ballad of Trayvon Martin Will Hoge
Justice (if You're 17) Wyclef Jean
No More Innocent People Dying Kamal Imani
Trayvon David Rovics
Sandra's Smile Blood Orange
Call It What It Is Ben Harper
Angel Down Lady Gaga
Sad News Swizz Beat
Black America Again Common
Trayvon Martin era un ragazzo afroamericano di 17 anni.
Il 26 febbraio 2012, mentre passeggiava verso le 19 in una strada di Sanford, Florida, era stato segnalato alla polizia come sospetto da George Zimmerman, un membro di un gruppo di vigilantes della zona... (continua)
Uhh! Another black teen murdered in cold blood
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 25/7/2013 - 20:47
The Colour-Bar Strike
[1948?]
Scritta da Charlie Mayo ed Ewan MacColl
Incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger nel disco del 1958 intitolato “Second Shift”.
Nel secondo dopoguerra, quando segretario della National Union of Railwaymen britannica (NUR, oggi dissolta) era Jim Figgins, ci furono tra i lavoratori delle ferrovie alcune tensioni di matrice razziale. Parecchi bianchi rifiutavano di lavorare fianco a fianco con i dipendenti di pelle nera. Alla stazione di King’s Cross venne proclamato uno sciopero per chiedere l’allontanamento dei neri ma la NUR non diede il suo sostegno e Jim Figgins disse che il simbolo del sindacato era una stretta di mani e che non importava se quelle mani erano bianche o nere o di qualunque altro colore…
Scritta da Charlie Mayo ed Ewan MacColl
Incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger nel disco del 1958 intitolato “Second Shift”.
Nel secondo dopoguerra, quando segretario della National Union of Railwaymen britannica (NUR, oggi dissolta) era Jim Figgins, ci furono tra i lavoratori delle ferrovie alcune tensioni di matrice razziale. Parecchi bianchi rifiutavano di lavorare fianco a fianco con i dipendenti di pelle nera. Alla stazione di King’s Cross venne proclamato uno sciopero per chiedere l’allontanamento dei neri ma la NUR non diede il suo sostegno e Jim Figgins disse che il simbolo del sindacato era una stretta di mani e che non importava se quelle mani erano bianche o nere o di qualunque altro colore…
My union badge shows two joined hands
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 16:55
Tamburino del reggimento
Fa un certo effetto riascoltare una canzone dopo almeno 55 anni. Tanto tempo è trascorso, da quando, da bambino, sentivo Nilla Pizzi cantare questo brano. Papà aveva comprato la radio da poco, e per me ascoltare la radio era un'emozione non da poco... Altri tempi, altra Italia! Migliore, peggiore? Sinceramente non saprei giudicare con certezza ed obbiettività! Posso solo dire che ogni epoca ha in sé del bello e del brutto: certo, fra la pace e la guerra non può esserci nessun paragone; ma non bisogna mai demonizzare nessun'epoca , nessun momento dell'umano divenire.
Francesco MAFRICA 25/7/2013 - 16:28
Treadmill Song (or Gaol Song)
[fine 800?]
Una canzone raccolta intorno al 1906 nel Dorset.
Incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger (e dopo di loro da altri artisti, in differenti versioni) nel disco del 1957 intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”.
Prigionieri, con l’animo piegato dalla monotonia e dalla durezza del lavoro, dall’alba al tramonto, ed il corpo segnato dal cibo scarso e schifoso… Una delle non frequenti canzoni popolari inglesi sul tema del carcere, quasi sicuramente composta da chi l’esperienza l’aveva vissuta sulla sua pelle…
Una canzone raccolta intorno al 1906 nel Dorset.
Incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger (e dopo di loro da altri artisti, in differenti versioni) nel disco del 1957 intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”.
Prigionieri, con l’animo piegato dalla monotonia e dalla durezza del lavoro, dall’alba al tramonto, ed il corpo segnato dal cibo scarso e schifoso… Una delle non frequenti canzoni popolari inglesi sul tema del carcere, quasi sicuramente composta da chi l’esperienza l’aveva vissuta sulla sua pelle…
“Step in, young man, I know your face,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 16:18
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Hard Case
[1956?]
Parole e musica di Ewan MacColl.
La prima incisione risale ad un EP del 1956 con Alan Lomax and the Ramblers e Peggy Seeger.
Poi anche in “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals” del 1957.
Ewan MacColl conobbe da Alan Lomax le “chain-gang songs” americane e provò a scriverne una il salsa inglese documentandosi sullo slang carcerario direttamente da ex detenuti di Dartmoor ed altre carceri britanniche.
Parole e musica di Ewan MacColl.
La prima incisione risale ad un EP del 1956 con Alan Lomax and the Ramblers e Peggy Seeger.
Poi anche in “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals” del 1957.
Ewan MacColl conobbe da Alan Lomax le “chain-gang songs” americane e provò a scriverne una il salsa inglese documentandosi sullo slang carcerario direttamente da ex detenuti di Dartmoor ed altre carceri britanniche.
I've done me time in Liverpool
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 15:47
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Van Dieman's Land
[prima metà dell’800]
Una “broadside ballad” di anonimo autore irlandese incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger (e prima e dopo di loro da molti altri, in differenti versioni) nel disco del 1957 intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”.
Se nel Regno britannico di 6-700 il destino di un “poacher”, un bracconiere, poteva essere la morte per impiccagione (vedi Geordie, resa celeberrima anche grazie alla versione di Fabrizio De André), nei primi decenni dell’800 la giustizia preferiva non sprecare un paio di braccia e spediva i condannati nelle colonie penali e nelle fattorie-prigioni della Terra di Van Diemen, Tasmania.
Un modo piuttosto spiccio per colonizzare nuove terre ed ampliare i confini dell’Impero a costo zero o, meglio, facendo pagare il prezzo a poveracci, criminali comuni e prigionieri politici…
Al proposito si vedano anche Van Diemen's Land, Back Home In Derry e Bunch of Damned Whores.
Una “broadside ballad” di anonimo autore irlandese incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger (e prima e dopo di loro da molti altri, in differenti versioni) nel disco del 1957 intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”.
Se nel Regno britannico di 6-700 il destino di un “poacher”, un bracconiere, poteva essere la morte per impiccagione (vedi Geordie, resa celeberrima anche grazie alla versione di Fabrizio De André), nei primi decenni dell’800 la giustizia preferiva non sprecare un paio di braccia e spediva i condannati nelle colonie penali e nelle fattorie-prigioni della Terra di Van Diemen, Tasmania.
Un modo piuttosto spiccio per colonizzare nuove terre ed ampliare i confini dell’Impero a costo zero o, meglio, facendo pagare il prezzo a poveracci, criminali comuni e prigionieri politici…
Al proposito si vedano anche Van Diemen's Land, Back Home In Derry e Bunch of Damned Whores.
Come all you gallant poachers,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 15:09
Spence Broughton
[fine 700 / inizio 800]
Una “broadside ballad” di autore anonimo incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger nel disco del 1957 intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”
Una canzone sulla ferocia della “giustizia”, tanto più cattiva quanto più sfigato è colui sul quale si abbatte, così crudele da inseguire le proprie vittime anche dopo la morte per esecuzione…
Spence Broughton era un contadino del Lincolnshire, sposato con tre figli.
Ad un certo punto, intorno ai 40 anni, probabilmente decise che si era scassato le palle di quella vita di stenti, mollò la famiglia e si trasferì a Sheffield vivendo di gioco d’azzardo e piccoli furti.
All’inizio del 1791 Spence Broughton decise che era venuto il momento di dare una svolta alla sua meschina carriera criminale e con un complice progettò una rapina alla diligenza postale che serviva tra Sheffield... (continua)
Una “broadside ballad” di autore anonimo incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger nel disco del 1957 intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”
Una canzone sulla ferocia della “giustizia”, tanto più cattiva quanto più sfigato è colui sul quale si abbatte, così crudele da inseguire le proprie vittime anche dopo la morte per esecuzione…
Spence Broughton era un contadino del Lincolnshire, sposato con tre figli.
Ad un certo punto, intorno ai 40 anni, probabilmente decise che si era scassato le palle di quella vita di stenti, mollò la famiglia e si trasferì a Sheffield vivendo di gioco d’azzardo e piccoli furti.
All’inizio del 1791 Spence Broughton decise che era venuto il momento di dare una svolta alla sua meschina carriera criminale e con un complice progettò una rapina alla diligenza postale che serviva tra Sheffield... (continua)
To you my dear companions accept these lines I pray;
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 13:14
Percorsi:
Pena di morte: omicidio del potere
Canto della Russia Bianca
Franco .... Sono anche io della XII Leopardi... 2/96 Gessa...
samuele.gessa@virgilio.it .... Fatevi sentire
samuele.gessa@virgilio.it .... Fatevi sentire
25/7/2013 - 10:27
Enough Is Enough
[2004]
Parole e musica di Mike Marino
Nell’album intitolato “Another World”
Parole e musica di Mike Marino
Nell’album intitolato “Another World”
There's a man in the desert
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 10:23
Holy War
[2004]
Parole e musica di Mike Marino
Nell’album intitolato “Another World”
Parole e musica di Mike Marino
Nell’album intitolato “Another World”
Have you looked around and found
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 10:19
The Wark O' The Weavers
David Shaw di Forfar, Scozia – autore pure di The Forfar Soldier già presente su questo sito – era un “weaver”, un operaio tessile che amava comporre canzoni. Siccome pare sia morto intorno al 1856, fu sicuramente testimone, se non protagonista, del grande sciopero armato che i lavoratori scozzesi, i tessili in testa, proclamarono nel 1820 per protestare contro le condizioni di lavoro, le paghe da fame e la disoccupazione galoppante dovuta alla crisi successiva alla fine delle guerre napoleoniche e all’avvento dei primi telai meccanici.
Più che uno sciopero fu proprio un’insurrezione in nome della fine dello sfruttamento e per l’eguaglianza dei diritti, insomma una protesta armata ispirata ai valori della Rivoluzione francese. Nei primi giorni di aprile del 1820 si verificarono parecchi scontri tra manifestanti ed esercito e polizia. Le forze della repressione ebbero la meglio,... (continua)
Più che uno sciopero fu proprio un’insurrezione in nome della fine dello sfruttamento e per l’eguaglianza dei diritti, insomma una protesta armata ispirata ai valori della Rivoluzione francese. Nei primi giorni di aprile del 1820 si verificarono parecchi scontri tra manifestanti ed esercito e polizia. Le forze della repressione ebbero la meglio,... (continua)
We're a' met thegither here tae sit an' tae crack,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 15:11
Fourpence a Day
[inizio 900?]
Canzone che Ewan MacColl apprese da tal John Gowland, un minatore in pensione di Middleton-in-Teesdale, nella contea inglese di Durham.
Nel disco “Shuttle and Cage” pubblicato nel 1957.
Una volta estratto dalla miniera il carbone va “lavato” per separare la frazione combustibile dal materiale sterile. Oggi l’operazione è automatica, attraverso macchinari che usano un processo gravimetrico basato su di una miscela di acqua e magnetite, ma un tempo veniva svolta a mano, ed erano i ragazzini dagli 8/9 anni in su a farlo, sottopagati e sfruttati peggio dei loro padri… Il “washer boy” o “coal-breaker boy” arrivava a lavorare fino a 12 ore al giorno per 4 centesimi di paga, o al massimo 9 per i ragazzi più grandi, quelli prossimi a scendere in miniera…
Canzone che Ewan MacColl apprese da tal John Gowland, un minatore in pensione di Middleton-in-Teesdale, nella contea inglese di Durham.
Nel disco “Shuttle and Cage” pubblicato nel 1957.
Una volta estratto dalla miniera il carbone va “lavato” per separare la frazione combustibile dal materiale sterile. Oggi l’operazione è automatica, attraverso macchinari che usano un processo gravimetrico basato su di una miscela di acqua e magnetite, ma un tempo veniva svolta a mano, ed erano i ragazzini dagli 8/9 anni in su a farlo, sottopagati e sfruttati peggio dei loro padri… Il “washer boy” o “coal-breaker boy” arrivava a lavorare fino a 12 ore al giorno per 4 centesimi di paga, o al massimo 9 per i ragazzi più grandi, quelli prossimi a scendere in miniera…
Ore's a-waiting in the tubs, snow's upon t'fell,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 14:35
The Blantyre Explosion
[1877]
Canzone di autore anonimo incisa per primo da Ewan MacColl nel suo disco “Shuttle and Cage” pubblicato nel 1957.
Il 22 ottobre del 1877 si verificò una devastante esplosione in due pozzi della William Dixon's Blantyre Colliery a Blantyre, Scozia.
Morirono 207 minatori che lasciarono un centinaio di vedove e circa 250 orfani.
Canzone di autore anonimo incisa per primo da Ewan MacColl nel suo disco “Shuttle and Cage” pubblicato nel 1957.
Il 22 ottobre del 1877 si verificò una devastante esplosione in due pozzi della William Dixon's Blantyre Colliery a Blantyre, Scozia.
Morirono 207 minatori che lasciarono un centinaio di vedove e circa 250 orfani.
By Clyde’s bonny banks as I sadly did wander,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 13:52
Walk Like a Giant
(2012)
Album: Psychedelic Pill (Neil Young & Crazy Horse)
Bellissima canzone sugli anni in cui la generazione di Neil Young pensava di poter cambiare il mondo. Con ancora la speranza di riuscirci in futuro.
Qui riportiamo le parole dell'extended version. La versione tagliata (radio edit) parte dalla seconda strofa ("The tracks ahead were long and straight...").
Album: Psychedelic Pill (Neil Young & Crazy Horse)
Bellissima canzone sugli anni in cui la generazione di Neil Young pensava di poter cambiare il mondo. Con ancora la speranza di riuscirci in futuro.
Qui riportiamo le parole dell'extended version. La versione tagliata (radio edit) parte dalla seconda strofa ("The tracks ahead were long and straight...").
I used to walk like a giant on the land
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 24/7/2013 - 12:34
Stuck on the Treadmill
[2013]
Parole e musica di Richard Thompson
Nell’album “Electric”
Racconto di un destino comune a molti lavoratori: spremuti come limoni per anni, triturati nella routine di un lavoro faticoso, e poi buttati sulla strada a 45/50 anni, troppo vecchi per un nuovo lavoro, troppo giovani per non lavorare più…
Parole e musica di Richard Thompson
Nell’album “Electric”
Racconto di un destino comune a molti lavoratori: spremuti come limoni per anni, triturati nella routine di un lavoro faticoso, e poi buttati sulla strada a 45/50 anni, troppo vecchi per un nuovo lavoro, troppo giovani per non lavorare più…
The money goes out, the bills come in
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 11:32
Il canto dell'operaia
Romagnolo
[1891?]
A firma di "Romagnolo"
Musica sconosciuta
Il canto, firmato semplicemente "Romagnolo", fu pubblicato ne "La Rivendicazione", a. VI, n° 4, Forlì 24 gennaio 1891. Si trattava di un settimanale di tendenze socialiste stampato a Forlì dal 1886 al 1891, e diretto da Germanico Piselli (Catanuto/Schirone, ed. 2009, p. 68)
A firma di "Romagnolo"
Musica sconosciuta
Il canto, firmato semplicemente "Romagnolo", fu pubblicato ne "La Rivendicazione", a. VI, n° 4, Forlì 24 gennaio 1891. Si trattava di un settimanale di tendenze socialiste stampato a Forlì dal 1886 al 1891, e diretto da Germanico Piselli (Catanuto/Schirone, ed. 2009, p. 68)
Vita più misera
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/7/2013 - 10:45
New York 8 marzo 1908
Senza nulla togliere alla canzone di Mario Salis, bisogna constatare come essa si basi sulla leggenda del presupposto incendio di un ancor più presupposto "8 marzo 1908". L'incendio, come si sa, avvenne invece il 25 marzo 1911 alla Triangle Shirtwaist Company di New York: vi morirono 146 operai di entrambi i sessi, anche se in stragrande maggioranza si trattava di giovani donne immigrate, principalmente dall'Italia e dai paesi dell'est europeo. La stessa fabbrica Triangle era stata protagonista dello "sciopero delle camiciaie" che era avvenuto sì nel 1908, ma in novembre; tutti questi fatti hanno probabilmente contribuito alla creazione della Giornata Internazionale della Donna, che però fu cominciata a celebrarsi il 28 febbraio 1909 su proposta del Partito Socialista degli Stati Uniti. La data dell'8 marzo nacque probabilmente in Russia: vi fu festeggiata per la prima volta l'ultima domenica... (continua)
Riccardo Venturi 24/7/2013 - 10:11
Кони привередливые
O'er a sheer drop, up against the void, along the very border,
(continua)
(continua)
inviata da Vyacheslav Chetin 24/7/2013 - 02:43
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Testo di Riccardo Venturi
Sull'aria di Un amore (Una giovane signora) di Ricky Gianco
La casa che vedete nella foto è a pochi metri da casa mia, ma appartiene ad un mondo che non c'è più. E' una vecchissima casa colonica plurifamiliare di quando l'Isolotto era ancora una distesa di campi, vale a dire fino agli anni '50 del XX secolo; non si sa come sia sopravvissuta, là su una vecchia strada che, dopo esser passata sotto al ponte dell'Indiano, si perde lungo l'Arno tra un campo nomadi, un cementificio e un'installazione militare. Ad un certo punto diventa un viottolo rivierasco fino alla foce della Greve; un'antica campagna violentata dalla città. Ma questa cosa che ho scritto, non crediate che sia una specie di “ragazzo della via Gluck”. E', invece, la storia di uno dei miei sogni ad occhi aperti a contrasto con la realtà.
Quando ci si passa davanti, all'angolo tra la... (continua)