Due metri per due, carcere duro
Version française - DEUX MÈTRES SUR DEUX, DURE PRISON – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne – Due metri per due, carcere duro – Anton Virgilio Savona – 1969
Ah, mon ami Lucien l'âne, voici une chanson qui me parle comme qui dirait en direct. Elle me semble sortie tout droit de ces combats sourds et terribles qui coururent tout au travers de l'Europe pendant un siècle ou un peu plus. Elle me vient au cœur car elle me semble parler d'un des auteurs qui m'ont le plus intéressé... Un auteur de langue française, né à quelques dizaines de mètres de l'endroit où je vis le jour, dont le parcours intellectuel, mental, moral... à bien des égards recoupe le mien. D'abord, le lieu... Quelque part pas loin des étangs. Ensuite, la même organisation de jeunesse... On l'appelait la Jeune Garde... Mais entre nous, plus d'un demi-siècle d'écart... Et sa vie si tumultueuse et si étourdissante. Et regarde comment va la vie, il écrivit dans le même journal que moi...
Te voilà en... (continua)
Ah, mon ami Lucien l'âne, voici une chanson qui me parle comme qui dirait en direct. Elle me semble sortie tout droit de ces combats sourds et terribles qui coururent tout au travers de l'Europe pendant un siècle ou un peu plus. Elle me vient au cœur car elle me semble parler d'un des auteurs qui m'ont le plus intéressé... Un auteur de langue française, né à quelques dizaines de mètres de l'endroit où je vis le jour, dont le parcours intellectuel, mental, moral... à bien des égards recoupe le mien. D'abord, le lieu... Quelque part pas loin des étangs. Ensuite, la même organisation de jeunesse... On l'appelait la Jeune Garde... Mais entre nous, plus d'un demi-siècle d'écart... Et sa vie si tumultueuse et si étourdissante. Et regarde comment va la vie, il écrivit dans le même journal que moi...
Te voilà en... (continua)
DEUX MÈTRES SUR DEUX, DURE PRISON
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/3/2013 - 22:45
Carta d'un soldat
Dall'album "Minuts impossibles" [2001]
Testo trovato su Cancioneros
Testo trovato su Cancioneros
Ara, que ja és tard per aturar que la boira tapi el mar,
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 27/3/2013 - 19:22
O favelado
[1965]
Scritta da João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão, e Zé Kéti
Da Opinião, che prima di essere il titolo dell’album di Nara Leão fu quello di uno spettacolo musicale di protesta contro la dittatura, diretto da Augusto Boal e prodotto dal Teatro de Arena e dal Centro Popular de Cultura della União Nacional dos Estudantes (UNE), organizzazione studentesca che in quel momento era stata già dichiarata illegale dai militari.
Scritta da João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão, e Zé Kéti
Da Opinião, che prima di essere il titolo dell’album di Nara Leão fu quello di uno spettacolo musicale di protesta contro la dittatura, diretto da Augusto Boal e prodotto dal Teatro de Arena e dal Centro Popular de Cultura della União Nacional dos Estudantes (UNE), organizzazione studentesca che in quel momento era stata già dichiarata illegale dai militari.
O morro sorri
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 27/3/2013 - 17:45
AldroVive
Ferrara 27 marzo 2013
Poliziotti manifestano alle finestre dell'ufficio di mamma Aldrovandi
Il Coisp, sindacato di polizia, da settimane gira con un camper per solidarizzare con i colleghi assassini di Federico Aldrovandi. Solo poche settimane fa il sindacato autonomo SAP aveva atteso fuori dal tribunale di Bologna uno dei quattro assassini per festeggiarlo con bandiere, pacche e applausi.
Ma oggi si è raggiunto un vero e spregevole apice di infamia (dove l'aggettivo rischia di suonare come eufemismo!).
Con l'ipocrisia di chi sa di aver torto marcio ma gode delle spalle coperte, alcuni membri del sindacato indipendente di Polizia giunti per tenere il loro Congresso Regionale dal titolo “Poliziotti in carcere, criminali fuori, la legge è uguale per tutti?” hanno inscenato un presidio davanti alla sede del Comune con tanto di bandiere e manifesti di solidarietà per gli agenti condannati... (continua)
Poliziotti manifestano alle finestre dell'ufficio di mamma Aldrovandi
Il Coisp, sindacato di polizia, da settimane gira con un camper per solidarizzare con i colleghi assassini di Federico Aldrovandi. Solo poche settimane fa il sindacato autonomo SAP aveva atteso fuori dal tribunale di Bologna uno dei quattro assassini per festeggiarlo con bandiere, pacche e applausi.
Ma oggi si è raggiunto un vero e spregevole apice di infamia (dove l'aggettivo rischia di suonare come eufemismo!).
Con l'ipocrisia di chi sa di aver torto marcio ma gode delle spalle coperte, alcuni membri del sindacato indipendente di Polizia giunti per tenere il loro Congresso Regionale dal titolo “Poliziotti in carcere, criminali fuori, la legge è uguale per tutti?” hanno inscenato un presidio davanti alla sede del Comune con tanto di bandiere e manifesti di solidarietà per gli agenti condannati... (continua)
adriana 27/3/2013 - 17:25
Carcará
[1965]
Scritta da José Cândido e João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão.
Singolo poi nell’album d’esordio “Maria Bethânia” del 1965
Interpretata anche da Nara Leão nell’album “O canto livre de Nara”, sempre del 1965, e in seguito da molti altri artisti, ma ho preferito attribuirla a Maria Bethânia perché fu il suo primo grande successo e perché fu proprio lei, a soli 17 anni, a sostituire la Leão indisposta nello spettacolo “Opinião”, che includeva anche l’esecuzione di “Carcará”
Nel carcarà – il caracara, un grosso rapace dal becco molto forte, distribuito dall’Argentina fino agli Stati meridionali degli USA – viene in questa canzone identificato il popolo del sertão e del nordest brasiliano, un popolo che ama la sua terra difficile, che lotta per la sopravvivenza ma che è pure costretto all’emigrazione...
Chissà se Dario Fo conosceva questo testo quando scrisse la sua La poiana magnificamente interpretata da Enzo Jannacci …
Scritta da José Cândido e João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão.
Singolo poi nell’album d’esordio “Maria Bethânia” del 1965
Interpretata anche da Nara Leão nell’album “O canto livre de Nara”, sempre del 1965, e in seguito da molti altri artisti, ma ho preferito attribuirla a Maria Bethânia perché fu il suo primo grande successo e perché fu proprio lei, a soli 17 anni, a sostituire la Leão indisposta nello spettacolo “Opinião”, che includeva anche l’esecuzione di “Carcará”
Nel carcarà – il caracara, un grosso rapace dal becco molto forte, distribuito dall’Argentina fino agli Stati meridionali degli USA – viene in questa canzone identificato il popolo del sertão e del nordest brasiliano, un popolo che ama la sua terra difficile, che lotta per la sopravvivenza ma che è pure costretto all’emigrazione...
Chissà se Dario Fo conosceva questo testo quando scrisse la sua La poiana magnificamente interpretata da Enzo Jannacci …
Carcará!
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/3/2013 - 17:19
Due metri per due, carcere duro
DUE METRI PER DUE, CARCERE DURO
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 27/3/2013 - 16:30
Non crederci
[1969]
Testo di Anton Virgilio Savona
Album: Pianeta pericoloso
Dedicata ai giovani (..ma anche agli anziani che esagerano)
Testo di Anton Virgilio Savona
Album: Pianeta pericoloso
Dedicata ai giovani (..ma anche agli anziani che esagerano)
Loro ti dicono
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 27/3/2013 - 16:22
E a Maronn’ accumparett’ in Africa
2012
Black tarantella
E a Maronn’ accumparett’ in Africa” vede la partecipazione di un vero mito vivente, David Crosby, a cantare la necessità del riscatto per il continente nero. bielle.org
Black tarantella
E a Maronn’ accumparett’ in Africa” vede la partecipazione di un vero mito vivente, David Crosby, a cantare la necessità del riscatto per il continente nero. bielle.org
E a maronn accumparett in afric e parlai
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/3/2013 - 15:26
Nun Vulimm' 'a Luna
2012
Black tarantella
Black tarantella
Nun ce sta uom russ, nir o ianc
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 27/3/2013 - 14:46
Gente ra gente
[2006]
Album: La Storia Si Ripete
Album: La Storia Si Ripete
Gente ca nasce,
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 27/3/2013 - 13:20
La minoranza
Se io ho perso... chi ha vinto? (Maremosso, 2012)
Testo: Alessandro Hellmann -- Musica: Michele Amadori
La minoranza è lo spartiacque del disco e segna il passaggio dalla dimensione privata a quella sociale con uno sferzante j’accuse contro una casta “depositaria di millenni di ignoranza” che si riproduce come un cancro nel corpo sano della società trasformandola a sua immagine e somiglianza.
Testo: Alessandro Hellmann -- Musica: Michele Amadori
La minoranza è lo spartiacque del disco e segna il passaggio dalla dimensione privata a quella sociale con uno sferzante j’accuse contro una casta “depositaria di millenni di ignoranza” che si riproduce come un cancro nel corpo sano della società trasformandola a sua immagine e somiglianza.
La minoranza
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 27/3/2013 - 12:48
Povera patria
E anche l'assessore Battiato fu cacciato per lesa maestà. Non perderemo molto. Godo comunque molto di più per esserci tolti di torno un pericoloso folle come Zichichi!
Giancarlo 27/3/2013 - 12:39
Nothing Like a War
[2005]
Lyrics & Music by Tom Neilson
Album: Only Outlaws Will Be Free
Lyrics & Music by Tom Neilson
Album: Only Outlaws Will Be Free
We got missiles in their silos. – We got tridents in the sea.
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 27/3/2013 - 09:11
Vampiro S. A.
[1982]
Parole e musica di Laert Sarrumor
Dal disco d’esordio di questo gruppo di goliardi di São Paulo, intitolato semplicemente “Língua de Trapo” (che in portoghese è un’espressione che credo indichi persona dedita al gossip sfrenato, o che si fa sempre i cazzi degli altri)
Parole e musica di Laert Sarrumor
Dal disco d’esordio di questo gruppo di goliardi di São Paulo, intitolato semplicemente “Língua de Trapo” (che in portoghese è un’espressione che credo indichi persona dedita al gossip sfrenato, o che si fa sempre i cazzi degli altri)
Monstro asqueroso
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/3/2013 - 08:45
Língua de Trapo: Cagar é bom
[1991]
Parole e musica di Laert Sarrumor
Nel disco dei Língua de Trapo intitolato “Brincando com Fogo”
Avevo promesso due chicche di “alleggerimento” per il percorso “Nostra sorella la merda”, ed ecco la seconda dopo Constipation Blues di Screamin’ Jat Hawkins.
Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, anche se a volte può essere una Guerra, specie quando si incontra qualche Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.
E questa canzone c'entra pure con le molte canzoni di autori brasiliani che ho contribuito in questo periodo, e pure con la dittatura che – come sappiamo – funestò il Brasile dal 1964 (ma anche prima) fino alla metà degli 80.
Per cominciare, nasce come una parodia della canzone d'autore di quel paese, e qualche balordo ha suggerito, in particolare del nostro amato (Ca)Caetano Veloso...
E poi i Língua de Trapo di São Paulo, tuttora in attività,... (continua)
Parole e musica di Laert Sarrumor
Nel disco dei Língua de Trapo intitolato “Brincando com Fogo”
Avevo promesso due chicche di “alleggerimento” per il percorso “Nostra sorella la merda”, ed ecco la seconda dopo Constipation Blues di Screamin’ Jat Hawkins.
Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, anche se a volte può essere una Guerra, specie quando si incontra qualche Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.
E questa canzone c'entra pure con le molte canzoni di autori brasiliani che ho contribuito in questo periodo, e pure con la dittatura che – come sappiamo – funestò il Brasile dal 1964 (ma anche prima) fino alla metà degli 80.
Per cominciare, nasce come una parodia della canzone d'autore di quel paese, e qualche balordo ha suggerito, in particolare del nostro amato (Ca)Caetano Veloso...
E poi i Língua de Trapo di São Paulo, tuttora in attività,... (continua)
Cagar é bom quando a gente tá em paz,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/3/2013 - 08:14
Percorsi:
Nostra sorella la merda
Ogni tanto vedo qualche zingaro
[2005]
Testo e musica di Davide Giromini
Lyrics and music by Davide Giromini
Album: Apuamater
Sette dati enunciati da RV.
Dato 1: Non c'era.
Dato 2: Nel primo album di Davide Giromini assieme agli Apuamater è il brano iniziale; precede immediatamente Sottosopra [Inno darmico del cavatore], l' inno darmico del cavatore.
Dato 3: Dal 21 settembre 2011 è la canzone che più cito in assoluto nella mia vita, dato che ho rischiato seriamente di mettere in atto il gentile compromesso, vale a dire di morire dentro a un cesso.
Dato 4: Anarchici e sgraziati. Incoerenti e pesanti.
Dato 5: Siamo anche fratelli, ma per modo di dire.
Dato 6: Senza promesse, senza ideali.
Dato 7: DEFORMATI DA NESSUNA BANDIERA.
Testo e musica di Davide Giromini
Lyrics and music by Davide Giromini
Album: Apuamater
Sette dati enunciati da RV.
Dato 1: Non c'era.
Dato 2: Nel primo album di Davide Giromini assieme agli Apuamater è il brano iniziale; precede immediatamente Sottosopra [Inno darmico del cavatore], l' inno darmico del cavatore.
Dato 3: Dal 21 settembre 2011 è la canzone che più cito in assoluto nella mia vita, dato che ho rischiato seriamente di mettere in atto il gentile compromesso, vale a dire di morire dentro a un cesso.
Dato 4: Anarchici e sgraziati. Incoerenti e pesanti.
Dato 5: Siamo anche fratelli, ma per modo di dire.
Dato 6: Senza promesse, senza ideali.
Dato 7: DEFORMATI DA NESSUNA BANDIERA.
E siamo incoerenti, e siamo pesanti
(continua)
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 26/3/2013 - 20:11
El pueblo victorioso
(Pablo Neruda - Víctor Heredia)
Dall'album "Víctor Heredia canta Pablo Neruda" [1974]
Testo trovato su Cancioneros
Dall'album "Víctor Heredia canta Pablo Neruda" [1974]
Testo trovato su Cancioneros
Está mi corazón en esta lucha.
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 26/3/2013 - 17:21
Madrid 1937
(Pablo Neruda - Manuel García)
Dall'album "eXile" (Guillamino & Manuel García) 2008
Testo trovato su Cancioneros.
La poesia completa di Neruda
Dall'album "eXile" (Guillamino & Manuel García) 2008
Testo trovato su Cancioneros.
La poesia completa di Neruda
En esta hora recuerdo a todo y todos,
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 26/3/2013 - 17:04
C'est la merde
[1982]
Vous, les grands philosophes
(continua)
(continua)
inviata da adriana 26/3/2013 - 16:01
Percorsi:
Nostra sorella la merda
Screamin' Jay Hawkins: Constipation Blues
Jalacy Hawkins (July 18, 1929, Cleveland, Ohio – February 12, 2000, Neuilly-sur-Seine, France), best known as Screamin' Jay Hawkins was an American musician, singer, and actor. Famed chiefly for his powerful, operatic vocal delivery and wildly theatrical performances of songs such as "I Put a Spell on You", Hawkins sometimes used macabre props onstage, making him one of the few early shock rockers.(en.wikipedia)
[1969]
Parole e musica di Screamin' Jay Hawkins
Dal disco "What That Is!"
Stanco di “saudade” e delle pur bellissime canzoni contro la dittatura brasiliana, mi prendo una pausa proponendo un paio di Super Extra per il percorso “Nostra sorella la merda”.
Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, specie quando si incontra qualche Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.
Ho avuto la fortuna di assistere a Torino al concerto di questo grande urlatore... (continua)
[1969]
Parole e musica di Screamin' Jay Hawkins
Dal disco "What That Is!"
Stanco di “saudade” e delle pur bellissime canzoni contro la dittatura brasiliana, mi prendo una pausa proponendo un paio di Super Extra per il percorso “Nostra sorella la merda”.
Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, specie quando si incontra qualche Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.
Ho avuto la fortuna di assistere a Torino al concerto di questo grande urlatore... (continua)
Ladies and gentlemen, most people record songs about love, heartbreak, loneliness, being broke... Nobody's actually went out and recorded a song about real pain. The band and I have just returned from the General Hospital where we caught a man in the right position.
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 15:28
Percorsi:
Nostra sorella la merda
Hora de lutar
[1965]
Parole e musica di Geraldo Vandré
E’ la canzone che dà il titolo al suo secondo disco.
“La capoeira ha già cantato, ha già ballato, ora è il momento di lasciar da parte la musica, la danza, il canto e il berimbau… la capoeira non ha fretta, ma adesso per te, per voi, è l’ora di lottare…”
Scritta nel 1965, l’anno seguente all’instaurarsi di una lunga e sanguinaria dittatura militare…
Parole e musica di Geraldo Vandré
E’ la canzone che dà il titolo al suo secondo disco.
“La capoeira ha già cantato, ha già ballato, ora è il momento di lasciar da parte la musica, la danza, il canto e il berimbau… la capoeira non ha fretta, ma adesso per te, per voi, è l’ora di lottare…”
Scritta nel 1965, l’anno seguente all’instaurarsi di una lunga e sanguinaria dittatura militare…
Capoeira vai lutar
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 14:59
Le déserteur
UNGHERESE / HUNGARIAN / HONGROIS [2] - Balázs Andor
Hungarian version by Balázs Andor (2012).
andorbalazs87@gmail.com
Hungarian version by Balázs Andor (2012).
andorbalazs87@gmail.com
A DEZERTŐR
(continua)
(continua)
inviata da Balázs Andor 26/3/2013 - 14:20
Lo boièr
anonimo
Lo boièr interpretato dagli Oxford Trobadors
Lo boièr performed by the Oxford Trobadors
Lo boièr performed by the Oxford Trobadors
Riccardo Venturi 26/3/2013 - 13:41
La Geste de Sarajevo
E' inutile fare: ogni tanto, io, su questa pagina ci devo tornare. E quella "storica" per me per quanto riguarda questo sito, quella che il 26 settembre 2004 segnò il mio arrivo in pianta stabile sul sito. La CCG n° 702, insomma. Stavolta ci torno perché, a pochi giorni dal decimo anniversario del sito, sono riuscito finalmente a scovare il video della canzone su YouTube. Un'occasione anche affinché chi non conosce questa bella canzone dei TriYann la possa ascoltare.
Riccardo Venturi 26/3/2013 - 13:00
Terra plana
[1968]
Parole e musica di Geraldo Vandré
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura militare che in quegli anni andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.
“… Deixo claro que a firmeza do meu canto vem da certeza que tenho, de que o poder que cresce sobre a pobreza e faz dos fracos riqueza, foi que me fez cantador…”
“… Sia chiaro che la fermezza del mio canto deriva dalla certezza che ho: il potere che cresce sulla povertà e fa dei deboli bottino, questo fece di me un cantore…”
All’interno del disco c’è anche questo pensiero dell’autore:
"(...) Às vezes penso que cantando mereço um pouco de vida. Saldo em parte os meus compromissos e tenho então, cada vez mais forte, a sensação da liberdade. Por isso aprendo a cantar e canto."
“… A volte penso che cantando mi guadagno un po’ di vita. Saldo almeno... (continua)
Parole e musica di Geraldo Vandré
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura militare che in quegli anni andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.
“… Deixo claro que a firmeza do meu canto vem da certeza que tenho, de que o poder que cresce sobre a pobreza e faz dos fracos riqueza, foi que me fez cantador…”
“… Sia chiaro che la fermezza del mio canto deriva dalla certezza che ho: il potere che cresce sulla povertà e fa dei deboli bottino, questo fece di me un cantore…”
All’interno del disco c’è anche questo pensiero dell’autore:
"(...) Às vezes penso que cantando mereço um pouco de vida. Saldo em parte os meus compromissos e tenho então, cada vez mais forte, a sensação da liberdade. Por isso aprendo a cantar e canto."
“… A volte penso che cantando mi guadagno un po’ di vita. Saldo almeno... (continua)
Meu Senhor, minha Senhora...
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 11:44
Volto Nascosto
English rendering by Riccardo Venturi
March 26, 2013
Volto Nascosto (Italian: "Hidden Face") is the title of an Italian short comic series written by Gianfranco Manfredi for Sergio Bonelli Editore. The first issue was published on 10 October 2007.
The miniseries is made up of 14 issues, meant to form a single, long graphic novel, as Manfredi already did with Magico Vento.
Among the artists working at the series there are Goran Parlov (the characters' graphic creator and first issue's artist), Massimo Rotundo (also the covers' author), Giuseppe Matteoni, Ersin Burak (a Turkish artist at his first experience with Bonelli), Roberto Diso, Giovanni Freghieri, Alessandro Nespolino, Leomacs and Gigi Simeoni.
The story is set up towards the end of the nineteenth century and takes place among Rome, Ethiopia (the only African country that, in this period, resisted European imperialism) and Eritrea,... (continua)
March 26, 2013
Volto Nascosto (Italian: "Hidden Face") is the title of an Italian short comic series written by Gianfranco Manfredi for Sergio Bonelli Editore. The first issue was published on 10 October 2007.
The miniseries is made up of 14 issues, meant to form a single, long graphic novel, as Manfredi already did with Magico Vento.
Among the artists working at the series there are Goran Parlov (the characters' graphic creator and first issue's artist), Massimo Rotundo (also the covers' author), Giuseppe Matteoni, Ersin Burak (a Turkish artist at his first experience with Bonelli), Roberto Diso, Giovanni Freghieri, Alessandro Nespolino, Leomacs and Gigi Simeoni.
The story is set up towards the end of the nineteenth century and takes place among Rome, Ethiopia (the only African country that, in this period, resisted European imperialism) and Eritrea,... (continua)
HIDDEN FACE
(continua)
(continua)
26/3/2013 - 11:31
Milho aos pombos
[1981]
Parole e musica di Zé Geraldo
Dall’album “Zé Geraldo”
“... e mentre tutto questo accade, io me ne sto al parco a dar da mangiare ai piccioni”
Parole e musica di Zé Geraldo
Dall’album “Zé Geraldo”
“... e mentre tutto questo accade, io me ne sto al parco a dar da mangiare ai piccioni”
Enquanto esses comandantes loucos
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 25/3/2013 - 22:44
Babilonia
Chanson italienne – Babilonia – Nomadi
Lorsque je l'entends (cette chanson), je pense inévitablement à combien d'êtres humains se sont retrouvés dans leur monde quotidien subitement ravagé par la guerre.
De l'antiquité à aujourd'hui, des populations entières au milieu des batailles et des destructions, fuyant la mort et l'horreur.
Laides histoires de l'humanité. Laides histoires qui semblent – malheureusement – ne jamais finir.
Mais lorsque les êtres humains seront vraiment dignes de ce nom, ils mettront sur la guerre le mot FIN.
Lorsque je l'entends (cette chanson), je pense inévitablement à combien d'êtres humains se sont retrouvés dans leur monde quotidien subitement ravagé par la guerre.
De l'antiquité à aujourd'hui, des populations entières au milieu des batailles et des destructions, fuyant la mort et l'horreur.
Laides histoires de l'humanité. Laides histoires qui semblent – malheureusement – ne jamais finir.
Mais lorsque les êtres humains seront vraiment dignes de ce nom, ils mettront sur la guerre le mot FIN.
BABYLONE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/3/2013 - 22:34
L'anno che verrà
Si noti che in questa pagina è comparso per la prima volta, per la sua versione greca della canzone di Dalla, il nome di un allora sconosciuto Dionysis Savvopoulos. Dal 2007 ne è passata d'acqua sotto i ponti per l'Ελληνικό Τμήμα !
Riccardo Venturi 25/3/2013 - 21:35
Itaca
Μετέφρασε και τραγοὐδησε στα Ελληνικά ο Διονύσης Σαββόπουλος (1997)
Succede anche questo nell'Ελληνικό Τμήμα: che una vecchia canzone di Lucio Dalla dedicata a Ulisse e a Itaca venga, φύσει, tradotta (benissimo) in greco da Gian Piero Testa per scoprire poi che, nel 1997, una versione greca la aveva già fatta e cantata nientemeno che Dionysis Savvopoulos. La cosa non può renderci che molto felici.
La versione proviene dall'album Το ξενοδοχείο del 1997, interamente dedicato da Savvopoulos a versioni greche da autori stranieri: Steve Winwood, Van Morrison, Lou Reed, Nick Gravenites, David Byrne, Brian Eno, Lucio Dalla, Jack Bruce e Ian Anderson. I quali φιλοξενούνται στα Ελληνικά, ovvero, "vengono accolti con amicizia in greco", per dirla alla lettera. Del resto, lo stesso termine greco per "albergo" (questo significa ξενοδοχείο) significa alla lettera "accoglitore di stranieri"...[RV]
La versione proviene dall'album Το ξενοδοχείο del 1997, interamente dedicato da Savvopoulos a versioni greche da autori stranieri: Steve Winwood, Van Morrison, Lou Reed, Nick Gravenites, David Byrne, Brian Eno, Lucio Dalla, Jack Bruce e Ian Anderson. I quali φιλοξενούνται στα Ελληνικά, ovvero, "vengono accolti con amicizia in greco", per dirla alla lettera. Del resto, lo stesso termine greco per "albergo" (questo significa ξενοδοχείο) significa alla lettera "accoglitore di stranieri"...[RV]
ΙΘΑΚΗ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/3/2013 - 20:58
Il proconsole Dione e il fante Massimiliano
Più che la katharevousa ben si adatterebbe allora il greco antico, che pare sia stata la lingua dei cristiani fino alla grande svolta, il primo concilio di Nicea (325). Del resto il testo è molto semplice..
Mi piacerebbe che Virgilio potesse leggerci! E invece se andata anche la sua Lucia, è già un anno..
Mi piacerebbe che Virgilio potesse leggerci! E invece se andata anche la sua Lucia, è già un anno..
giorgio 25/3/2013 - 16:30
Morte sul selciato
[1969]
Testo di Anton Virgilio Savona
Album: Pianeta pericoloso (Vedette Zodiaco VPA 8100)
Ancora sulla violenza razzista
Testo di Anton Virgilio Savona
Album: Pianeta pericoloso (Vedette Zodiaco VPA 8100)
Ancora sulla violenza razzista
Un uomo nella notte disteso sul selciato
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 25/3/2013 - 16:25
Sina de caboclo
[1964]
Scritta da João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão, e Jocastro Bezerra de Aquino.
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989, morta troppo presto di un tumore al cervello), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.
Canzone del contadino povero sfruttato dal latifondista, costretto a “plantar prá dividir com quem não plantou nada”…
Scritta da João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão, e Jocastro Bezerra de Aquino.
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989, morta troppo presto di un tumore al cervello), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.
Canzone del contadino povero sfruttato dal latifondista, costretto a “plantar prá dividir com quem não plantou nada”…
Mas plantar prá dividir
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 25/3/2013 - 15:52
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