Vinegar Tom
Oh Vinegar Tom, does the dark, cold, night,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 15/1/2013 - 15:55
Percorsi:
Streghe
Elizabeth Clarke
[2012]
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
And the wind blows hard,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 15/1/2013 - 14:36
Percorsi:
Streghe
I Am a Feminist
[2010]
Lyrics & Music by Glad Judy
Album: Live at the Kasa Sutra (EP)
From the Live at the Kasa Sutra EP, Taylor and I were trying to find a song to include on the Land Salmon Vol. II (a compilation of incredible Bellingham musicians), and just recorded a short EP instead.
I Am A Feminist represents all that is Glad Judy. Feminism! Improvisation. Long notes. Rhyming!
Also, ending issues of gender-motivated violence, patriarchy and its meaner, older sibling kyriarchy, hate and self-doubt, are not just up to me. It's up to all of us.
Lyrics & Music by Glad Judy
Album: Live at the Kasa Sutra (EP)
From the Live at the Kasa Sutra EP, Taylor and I were trying to find a song to include on the Land Salmon Vol. II (a compilation of incredible Bellingham musicians), and just recorded a short EP instead.
I Am A Feminist represents all that is Glad Judy. Feminism! Improvisation. Long notes. Rhyming!
Also, ending issues of gender-motivated violence, patriarchy and its meaner, older sibling kyriarchy, hate and self-doubt, are not just up to me. It's up to all of us.
Well, I
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 15/1/2013 - 10:23
Paix aux hommes de bonne volonté
[1988]
Scritta da Alec Mansion (musicista belga), Roger Jouret (in arte Plastic Bertrand) e Pierre Delanoë (grande paroliere francese)
Canzone recitata dal grande attore inglese (1921-2004), artista poliedrico e poliglotta.
Testo trovato su Bide & Musique
Scritta da Alec Mansion (musicista belga), Roger Jouret (in arte Plastic Bertrand) e Pierre Delanoë (grande paroliere francese)
Canzone recitata dal grande attore inglese (1921-2004), artista poliedrico e poliglotta.
Testo trovato su Bide & Musique
Le soleil va se lever de l'autre côté de la montagne
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 15/1/2013 - 10:18
Slave of God
[2009]
Album: Revolted Masses Demo 2009
Track 2, from Revolted Masses first, self-titled demo (2009)
Album: Revolted Masses Demo 2009
Track 2, from Revolted Masses first, self-titled demo (2009)
Pray to the monarch of your soul
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 15/1/2013 - 09:49
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Pourquoi les hommes
[1982]
Parole e musica di François d’Aime.
Testo trovato su Bide & Musique
Un solo 45 giri all’attivo, sul lato A questa canzone pacifista che quasi quasi si merita il bollino “Bleah!”.
Sfido io che il ragazzino non si è più risentito!
A chi fosse sfuggito, “bide” – il nome del sito da cui ho tratto questo e altri testi – significa “fiasco”…
Parole e musica di François d’Aime.
Testo trovato su Bide & Musique
Un solo 45 giri all’attivo, sul lato A questa canzone pacifista che quasi quasi si merita il bollino “Bleah!”.
Sfido io che il ragazzino non si è più risentito!
A chi fosse sfuggito, “bide” – il nome del sito da cui ho tratto questo e altri testi – significa “fiasco”…
Y a les canons qui grondent
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 15/1/2013 - 09:32
Touchez pas à la mer
[1987]
Parole e musica di Antoine
Arrangiamenti di Jean-Daniel Mercier
Interpretata insiema al coro Les Petits Chanteurs d’Asnières
Parole e musica di Antoine
Arrangiamenti di Jean-Daniel Mercier
Interpretata insiema al coro Les Petits Chanteurs d’Asnières
La mer m´a dit "Antoine, toi qui chantes à la radio
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 15/1/2013 - 09:01
Ce monde existe
[1966]
Parole e musica di Gérard Rinaldi e Gérard Filipelli, leader de Les Problèmes (di lì a poco diventati “Les Charlots”), la band che accompagnava stabilmente Antoine.
Nel disco “Antoine rencontre Les Problèmes”
Parole e musica di Gérard Rinaldi e Gérard Filipelli, leader de Les Problèmes (di lì a poco diventati “Les Charlots”), la band che accompagnava stabilmente Antoine.
Nel disco “Antoine rencontre Les Problèmes”
Je veux te parler des ciels d´été
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 15/1/2013 - 08:50
Ballade à Luis Rego, prisonnier politique
[1966]
Parole e musica di Gérard Rinaldi e Gérard Filipelli.
Nell’EP “Les Problèmes”. Di lì a poco il gruppo avrebbe cambiato nome in Les Charlots, accompagnando grandi artisti francesi come Antoine, Françoise Hardy, Johnny Hallyday e Claude François.
E sarà proprio Antoine a reinterpretare questa canzone nell’album dello stesso anno intitolato “Antoine rencontre Les Problèmes”
Testo trovato su Bide & Musique
Luis Rego, attore e musicista francese, è nato nel 1943 a Lisbona.
Nel 1960, a soli 17 anni, scappò dal Portogallo per non partire militare nella guerra d’Angola. Rifugiatosi in Francia, divenne chitarrista nel gruppo beat Les Problèmes, poi Les Charlots, che erano il gruppo stabile che accompagnava Antoine. Tornato in patria nel 1966, Riego fu arrestato per diserzione e imprigionato per qualche mese. I suoi compagni gli dedicarono questa canzone.
Non ho idea... (continua)
Parole e musica di Gérard Rinaldi e Gérard Filipelli.
Nell’EP “Les Problèmes”. Di lì a poco il gruppo avrebbe cambiato nome in Les Charlots, accompagnando grandi artisti francesi come Antoine, Françoise Hardy, Johnny Hallyday e Claude François.
E sarà proprio Antoine a reinterpretare questa canzone nell’album dello stesso anno intitolato “Antoine rencontre Les Problèmes”
Testo trovato su Bide & Musique
Luis Rego, attore e musicista francese, è nato nel 1943 a Lisbona.
Nel 1960, a soli 17 anni, scappò dal Portogallo per non partire militare nella guerra d’Angola. Rifugiatosi in Francia, divenne chitarrista nel gruppo beat Les Problèmes, poi Les Charlots, che erano il gruppo stabile che accompagnava Antoine. Tornato in patria nel 1966, Riego fu arrestato per diserzione e imprigionato per qualche mese. I suoi compagni gli dedicarono questa canzone.
Non ho idea... (continua)
Il nous faut partir
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 15/1/2013 - 08:36
On s'en fout
[1966]
Parole e musica di Gérard Rinaldi e Gérard Filipelli.
Nell’EP “Les Problèmes”. Di lì a poco il gruppo avrebbe cambiato nome in Les Charlots, accompagnando grandi artisti francesi come Antoine, Françoise Hardy, Johnny Hallyday e Claude François.
Testo trovato su Bide & Musique
Tipico pezzo beat che nel testo ricorda “Che colpa abbiamo noi” ma un po’ più esplicito del successo de The Rokes…
Parole e musica di Gérard Rinaldi e Gérard Filipelli.
Nell’EP “Les Problèmes”. Di lì a poco il gruppo avrebbe cambiato nome in Les Charlots, accompagnando grandi artisti francesi come Antoine, Françoise Hardy, Johnny Hallyday e Claude François.
Testo trovato su Bide & Musique
Tipico pezzo beat che nel testo ricorda “Che colpa abbiamo noi” ma un po’ più esplicito del successo de The Rokes…
On nous traite de farfelus
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 14/1/2013 - 17:15
We Are Not Evil
[2012]
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
We are not evil, we are not unkind,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 14/1/2013 - 15:23
Percorsi:
Streghe
Impossible Times
[2012]
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
We are alive, through impossible times,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 14/1/2013 - 12:21
Percorsi:
Streghe
La storia di Ciccio Busacca, il cantastorie siciliano che andò sulla Luna con una 600 Multipla. Perché sulla Luna nun c'è nuddu ca fa guerra / c'è la vera libirtà.
Riccardo Venturi 14/1/2013 - 04:02
Mi 'nni vaju 'nta la luna
[1971]
Scritta da Ciccio e Concettina Busacca
Written by Ciccio and Concettina Busacca
Prima pubblicazione e incisione:
First published and recorded:
1972 - 45 Dischi del Sole LR 45/18
Mi 'nni vaju 'nta la luna / Comu canciari stu mundu
Storia di Ciccio (che andò sulla Luna con una 600 Multipla)
di Riccardo Venturi.
Francesco Busacca, detto Ciccio (o meglio, Cicciu), nato a Paternò in provincia di Catania il 15 febbraio 1925, girava la Sicilia, anche nei paesi più sperduti e dimenticati, a bordo della sua vecchia Fiat 600 Multipla col tetto apribile. A bordo aveva poche cose: un paio di chitarre, delle corde di ricambio e il tabellone che illustrava le storie che raccontava in musica. I disegni se li faceva da sé; le storie, a volte, le scriveva assieme alla sorella Concettina. Era un cantastorie, ma non di quelli come oggi si compiacciono (spesso a sproposito) di essere definiti... (continua)
Scritta da Ciccio e Concettina Busacca
Written by Ciccio and Concettina Busacca
Prima pubblicazione e incisione:
First published and recorded:
1972 - 45 Dischi del Sole LR 45/18
Mi 'nni vaju 'nta la luna / Comu canciari stu mundu
Storia di Ciccio (che andò sulla Luna con una 600 Multipla)
di Riccardo Venturi.
Francesco Busacca, detto Ciccio (o meglio, Cicciu), nato a Paternò in provincia di Catania il 15 febbraio 1925, girava la Sicilia, anche nei paesi più sperduti e dimenticati, a bordo della sua vecchia Fiat 600 Multipla col tetto apribile. A bordo aveva poche cose: un paio di chitarre, delle corde di ricambio e il tabellone che illustrava le storie che raccontava in musica. I disegni se li faceva da sé; le storie, a volte, le scriveva assieme alla sorella Concettina. Era un cantastorie, ma non di quelli come oggi si compiacciono (spesso a sproposito) di essere definiti... (continua)
Vi saluto cari amici
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2013 - 02:07
The Police: Every Breath You Take
(1983)
The Police
Album: Synchronicity
Words and music by Sting
La canzone dello stalker
Questo classico dei Police è una delle canzoni più famose e più fraintese della musica pop. Al primo ascolto può sembrare una confortante canzone d'amore, ma si tratta di ben altro. Il protagonista della canzone è in realtà un personaggio sinistro, completamente ossessionato dalla donna "amata" a cui si rivolge, di cui osserva, come una sorta di grande fratello, ogni respiro ed ogni mossa.
Una volta una coppia fermò Sting dicendogli: "Adoriamo la tua canzone. E' stata la nostra canzone al nostro matrimonio!", "Beh" - pensò il cantante - "buona fortuna...".
Ora guardate il video in bianco e nero. Se davvero è una canzone d'amore, perché quell'espressione accigliata?
La grandiosità del testo sta nel fatto di essere costruito a partire da alcuni dei più triti luoghi comuni delle più classiche... (continua)
The Police
Album: Synchronicity
Words and music by Sting
La canzone dello stalker
Questo classico dei Police è una delle canzoni più famose e più fraintese della musica pop. Al primo ascolto può sembrare una confortante canzone d'amore, ma si tratta di ben altro. Il protagonista della canzone è in realtà un personaggio sinistro, completamente ossessionato dalla donna "amata" a cui si rivolge, di cui osserva, come una sorta di grande fratello, ogni respiro ed ogni mossa.
Una volta una coppia fermò Sting dicendogli: "Adoriamo la tua canzone. E' stata la nostra canzone al nostro matrimonio!", "Beh" - pensò il cantante - "buona fortuna...".
Ora guardate il video in bianco e nero. Se davvero è una canzone d'amore, perché quell'espressione accigliata?
La grandiosità del testo sta nel fatto di essere costruito a partire da alcuni dei più triti luoghi comuni delle più classiche... (continua)
Every breath you take
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 14/1/2013 - 00:12
وحدتنا الوطنية (We7detna)
In mancanza del testo in arabo ne forniamo al momento un'immagine.
inviata da DonQuijote82 13/1/2013 - 19:25
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Abuso Di Donna
[2010]
Music by Tallulah Kidd
This violin track is about Domestic Violence..
Music by Tallulah Kidd
This violin track is about Domestic Violence..
[Instrumental]
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/1/2013 - 18:42
Nuraxi
[1996]
Album:A sa muta
Versos: FABIO CORONAS
Musica: MARCO CAU
Arranzamentos: ASKRA
NURAXI FIGUS, il cavallo di battaglia del gruppo scritto da Fabio Coronas, denunciava in tempi non sospetti, la pietosa condizione a cui erano costretti a sottostare i minatori del Sulcis che protestavano davanti a Montecitorio con lo slogan "Meglio sottoterra che su un’Italia di merda"
Album:A sa muta
Versos: FABIO CORONAS
Musica: MARCO CAU
Arranzamentos: ASKRA
NURAXI FIGUS, il cavallo di battaglia del gruppo scritto da Fabio Coronas, denunciava in tempi non sospetti, la pietosa condizione a cui erano costretti a sottostare i minatori del Sulcis che protestavano davanti a Montecitorio con lo slogan "Meglio sottoterra che su un’Italia di merda"
Una oke, s'intendet su lamentu,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 13/1/2013 - 17:09
Avdei Far'oh
[2010]
Album: Seeds of Revolt Demo - EP
Album: Seeds of Revolt Demo - EP
Another day, in this deserted hell
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/1/2013 - 10:31
Don Michè
11/1/2013
Sull'aria di "Don Raffaè" di Fabrizio De André.
Ma sì, dai. Proprio carini quei due, li si direbbe culo e camicia. Inesistenti l'uno senza l'altro. E pensare che qualcuno ancora credeva che il sig. Santoro Michele fosse un "resistente", il baluardo della "libera informazione democratica & di sinistra" in tivvù, il martire cacciato fuori dalla Rai grazie alle manovre di Silvio Berlusconi, genio del male. E' andata a finire che, la sera del 10 gennaio 2013, il "martire" s'è fatto una bella slinguazzata proprio col suo mortàl nemico, creandogli praticamente un consenso da risorgente. E, dobbiamo dire, la cosa in fondo non ci stupisce affatto. Santoro, quello che in gioventù voleva "servire il popolo", ha servito alla perfezione soltanto una cosa: se stesso. L'altra sera, con la sua "performance" nella quale lui e il fascista forcaiolo Travaglio sono stati letteralmente ridicolizzati... (continua)
Sull'aria di "Don Raffaè" di Fabrizio De André.
Ma sì, dai. Proprio carini quei due, li si direbbe culo e camicia. Inesistenti l'uno senza l'altro. E pensare che qualcuno ancora credeva che il sig. Santoro Michele fosse un "resistente", il baluardo della "libera informazione democratica & di sinistra" in tivvù, il martire cacciato fuori dalla Rai grazie alle manovre di Silvio Berlusconi, genio del male. E' andata a finire che, la sera del 10 gennaio 2013, il "martire" s'è fatto una bella slinguazzata proprio col suo mortàl nemico, creandogli praticamente un consenso da risorgente. E, dobbiamo dire, la cosa in fondo non ci stupisce affatto. Santoro, quello che in gioventù voleva "servire il popolo", ha servito alla perfezione soltanto una cosa: se stesso. L'altra sera, con la sua "performance" nella quale lui e il fascista forcaiolo Travaglio sono stati letteralmente ridicolizzati... (continua)
Io mi chiamo Michele Santoro
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/1/2013 - 14:47
The Violence
[2012]
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
The wood splits and gives you splinters, bark tears the tissue,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 11/1/2013 - 11:52
Percorsi:
Streghe
The fin du monde
[1979]
Scritta da Gaya Bécaud e Basil Leroux
Interpretata da Gaya Bécaud (1953-), figlio di Gilbert Bécaud, sotto lo pseudonimo di Soundforce, nell’album “The fin du monde”, genere elettronicadancesperimentale
Testo trovato su Bide & Musique
Scritta da Gaya Bécaud e Basil Leroux
Interpretata da Gaya Bécaud (1953-), figlio di Gilbert Bécaud, sotto lo pseudonimo di Soundforce, nell’album “The fin du monde”, genere elettronicadancesperimentale
Testo trovato su Bide & Musique
Bon, c'est la… c'est la fin du monde
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 11/1/2013 - 09:00
Tout va très bien, Madame la Marquise
Tout va très bien, Madame la Marquise
Chanson française – Tout va très bien, Madame la Marquise – Ray Ventura et les Collégiens – 1935
Paroles : Paul Misraki & Bach et Laverne
Musique: Paul Misraki
Lucien l'âne mon ami, connais-tu ce petit refrain qui enchanta la France au point d'être une scie à l'égal du Petit Chemin de Mireille et Jean Nohain et que je m'en vais illico te fredonner, on verra si tu suis et si tu m'emboîtes le pas.
« Tout va très bien...
...Madame la Marquise. Tout va très bien tout va très bien... ».
Évidemment que je le connais. Ici, tout le monde le connaît, même si on ne se rappelle plus trop la suite et les détails. C'est devenu une phrase qu'on utilise à tout propos et de façon certainement ironique. Généralement, quand, de fait, cela ne va pas très bien et même, pas bien du tout.
Tout va très bien Madame la Marquise est devenu une expression proverbiale... (continua)
Chanson française – Tout va très bien, Madame la Marquise – Ray Ventura et les Collégiens – 1935
Paroles : Paul Misraki & Bach et Laverne
Musique: Paul Misraki
Lucien l'âne mon ami, connais-tu ce petit refrain qui enchanta la France au point d'être une scie à l'égal du Petit Chemin de Mireille et Jean Nohain et que je m'en vais illico te fredonner, on verra si tu suis et si tu m'emboîtes le pas.
« Tout va très bien...
...Madame la Marquise. Tout va très bien tout va très bien... ».
Évidemment que je le connais. Ici, tout le monde le connaît, même si on ne se rappelle plus trop la suite et les détails. C'est devenu une phrase qu'on utilise à tout propos et de façon certainement ironique. Généralement, quand, de fait, cela ne va pas très bien et même, pas bien du tout.
Tout va très bien Madame la Marquise est devenu une expression proverbiale... (continua)
Allô ! Allô ! James ! Quelles nouvelles ?
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/1/2013 - 22:40
Esodi
Canzone scritta nel 1993 e ispirata alla guerra nei balcani.
A tutta la gente costretta a fuggire dalla loro casa solo perche' era della religione "sbagliata"
A tutta la gente costretta a fuggire dalla loro casa solo perche' era della religione "sbagliata"
Su quel confine
(continua)
(continua)
inviata da Laura 10/1/2013 - 20:47
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Le mercenaire de Marseille
[1985]
Parole e musica di Richard Berry
Testo trovato su Bide & Musique
Un sarcasmo che mi ha ricordato Aux armes etc. e Parachutiste…
Parole e musica di Richard Berry
Testo trovato su Bide & Musique
Un sarcasmo che mi ha ricordato Aux armes etc. e Parachutiste…
Il était mercenaire comme d'autres sont marins,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 16:09
Tout va très bien
[1982]
Scritta da Pierre-André Dousset, autore e compositore francese, e Rika Zaraï, cantante israeliana che ha fatto tutta la sua carriera in Francia.
Testo trovato su Bide & Musique
Ancora abbastanza attuale, n'est-ce pas?
La “navette” nell’ultima strofa è ovviamente la navetta spaziale americana Columbia, che aveva iniziato le sue missioni nel 1981.
Scritta da Pierre-André Dousset, autore e compositore francese, e Rika Zaraï, cantante israeliana che ha fatto tutta la sua carriera in Francia.
Testo trovato su Bide & Musique
Ancora abbastanza attuale, n'est-ce pas?
“Con gli stessi soldi ieri ho fatto il pieno all’auto e oggi ci ho caricato l’accendino…Grazie, signori presidenti!”
“A colpi di manganelli e di blindati ho ridecorato tutta casa, ed ora non ho più paura dei furti perché dormo tranquilla nella mia prigione… Grazie, signori presidenti!”
“E’ facile distinguere i cattivi dai buoni: i cattivi sono quelli che fanno la guerra e i buoni quelli che forniscono i fucili… Grazie, signori presidenti!”
“A colpi di manganelli e di blindati ho ridecorato tutta casa, ed ora non ho più paura dei furti perché dormo tranquilla nella mia prigione… Grazie, signori presidenti!”
“E’ facile distinguere i cattivi dai buoni: i cattivi sono quelli che fanno la guerra e i buoni quelli che forniscono i fucili… Grazie, signori presidenti!”
La “navette” nell’ultima strofa è ovviamente la navetta spaziale americana Columbia, che aveva iniziato le sue missioni nel 1981.
Avec l'argent, hier, du plein d'essence
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 15:50
L'apocalypse, c'est dans ta tête
[1982]
Scritta da Gaya Bécaud e Paul Breslin
Interpretata da Gaya Bécaud (1953-), figlio di Gilbert Bécaud, sotto lo pseudonimo di Soundforce nell’album “Gaya’ Soundforce 3”, genere elettronicadancesperimentale (?)
Testo trovato su Bide & Musique
Scritta da Gaya Bécaud e Paul Breslin
Interpretata da Gaya Bécaud (1953-), figlio di Gilbert Bécaud, sotto lo pseudonimo di Soundforce nell’album “Gaya’ Soundforce 3”, genere elettronicadancesperimentale (?)
Testo trovato su Bide & Musique
T'es allongé sur ton lit, bien au chaud avec une bonne couverture.
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 14:35
Ouvrez les frontières
[1988]
Scritta da Michel Robakowski e Jean-Claude Daigle.
Con la partecipazione di Patricia Journo, Nathalie ed il coro les Petits chanteurs d’Asnières, in favore della “Ligue internationale contre le racisme et l'antisémitisme” (LICRA)
Testo trovato su Bide & Musique
Scritta da Michel Robakowski e Jean-Claude Daigle.
Con la partecipazione di Patricia Journo, Nathalie ed il coro les Petits chanteurs d’Asnières, in favore della “Ligue internationale contre le racisme et l'antisémitisme” (LICRA)
Testo trovato su Bide & Musique
Ouvrez les frontières
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 14:15
Dans l'cul (Chant national des evadés de guerre)
[1976]
Parole di Maurice Druon (1918-2009), scrittore e uomo politico, membro della Resistenza francese, autore insieme a Joseph Kessel e Anna Marly del celeberrimo Chant des Partisans
Incisa su disco Pathé-Marconi nel 1976 ma sicuramente risalente alla fine della seconda guerra mondiale.
Si tratta del lato A di un singolo realizzato per l’associazione “Union National des Evadés de Guerre” (UNEG). Sul lato B – naturalmente – il “Chant des Partisans”.
Testo trovato su Bide & Musique
Quelli che se lo prendono nel culo sono qui ovviamente nazisti e collaborazionisti di Vichy…
Ed il baritono d’opera comica Michel Dens dovette cantarla con una certa soddisfazione, visto che gli era personalmente capitato di rimanere prigioniero in Germania…
Parole di Maurice Druon (1918-2009), scrittore e uomo politico, membro della Resistenza francese, autore insieme a Joseph Kessel e Anna Marly del celeberrimo Chant des Partisans
Incisa su disco Pathé-Marconi nel 1976 ma sicuramente risalente alla fine della seconda guerra mondiale.
Si tratta del lato A di un singolo realizzato per l’associazione “Union National des Evadés de Guerre” (UNEG). Sul lato B – naturalmente – il “Chant des Partisans”.
Testo trovato su Bide & Musique
Quelli che se lo prendono nel culo sono qui ovviamente nazisti e collaborazionisti di Vichy…
Ed il baritono d’opera comica Michel Dens dovette cantarla con una certa soddisfazione, visto che gli era personalmente capitato di rimanere prigioniero in Germania…
Un jour un homme se mit en tête
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 13:41
They Were Only Playing Leapfrog
anonimo
Sulla melodia di “John Brown's Body”
Direttamente dalle trincee anglofone della Grande Guerra, un’allegra canzoncina diretta dai soldati ai loro superiori… Inutile spiegare che “playing leapfrog”, “giocare alla cavallina”, ha una chiara allusione sessuale…
Dalla colonna sonora di “Oh! What a Lovely War”, commedia radiofonica di Charles Chilton del 1961, poi subito trasposta in musical teatrale (Joan Littlewood) ed in film (Richard Attenborough)
Si trova anche nella colonna sonora della miniserie televisiva australiana “Anzacs” del 1985, dedicata alla partecipazione dei volontari australiani nella prima guerra mondiale.
Sull'aria della celebre marcia della Guerra Civile Americana, viene sparso il sarcasmo della truppa sugli azzimati ufficiali degli stati maggiori. Nel suo film del 1969 Attenborough lascia questo compito ad un gruppo di stravaccati australiani, in quanto gli “Aussies” erano noti nell'esercito alleato per la loro insofferenza alla disciplina (da Cinema: gli anni della contestazione.
Direttamente dalle trincee anglofone della Grande Guerra, un’allegra canzoncina diretta dai soldati ai loro superiori… Inutile spiegare che “playing leapfrog”, “giocare alla cavallina”, ha una chiara allusione sessuale…
Dalla colonna sonora di “Oh! What a Lovely War”, commedia radiofonica di Charles Chilton del 1961, poi subito trasposta in musical teatrale (Joan Littlewood) ed in film (Richard Attenborough)
Si trova anche nella colonna sonora della miniserie televisiva australiana “Anzacs” del 1985, dedicata alla partecipazione dei volontari australiani nella prima guerra mondiale.
Sull'aria della celebre marcia della Guerra Civile Americana, viene sparso il sarcasmo della truppa sugli azzimati ufficiali degli stati maggiori. Nel suo film del 1969 Attenborough lascia questo compito ad un gruppo di stravaccati australiani, in quanto gli “Aussies” erano noti nell'esercito alleato per la loro insofferenza alla disciplina (da Cinema: gli anni della contestazione.
One staff officer jumped right over another staff officer's back.
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 12:24
Let England Shake
I versi “Smile, smile Bobby, pack up your troubles” fanno chiaro riferimento ad una celebre “marching song” britannica del 1915.
"Pack Up Your Troubles in Your Old Kit-Bag, and Smile, Smile, Smile" fu scritta da George Asaf (pseudonimo del songwriter George Henry Powell, 1880-1951) con musica del di lui fratello Felix Powell. Nient’altro che un’allegra marcetta per tirar su il morale alla truppa e favorire nuovi arruolamenti per il Grande Macello… Però nei primi anni 60 il presentatore radiofonico Charles Chilton riprese questa e molte altre canzoni patriottarde e da trincea per la sua dissacrante commedia antimilitarista “Oh, What a Lovely War!”, subito trasposta in musical teatrale (Joan Littlewood) ed in film (Richard Attenborough) dove “Pack up your troubles” veniva cantato dai soldati feriti e mutilati appena arrivati alla stazione di Londra. Inutile sottolineare lo stridente... (continua)
"Pack Up Your Troubles in Your Old Kit-Bag, and Smile, Smile, Smile" fu scritta da George Asaf (pseudonimo del songwriter George Henry Powell, 1880-1951) con musica del di lui fratello Felix Powell. Nient’altro che un’allegra marcetta per tirar su il morale alla truppa e favorire nuovi arruolamenti per il Grande Macello… Però nei primi anni 60 il presentatore radiofonico Charles Chilton riprese questa e molte altre canzoni patriottarde e da trincea per la sua dissacrante commedia antimilitarista “Oh, What a Lovely War!”, subito trasposta in musical teatrale (Joan Littlewood) ed in film (Richard Attenborough) dove “Pack up your troubles” veniva cantato dai soldati feriti e mutilati appena arrivati alla stazione di Londra. Inutile sottolineare lo stridente... (continua)
Dead End 10/1/2013 - 11:39
Fred Karno's Army
anonimo
Nel film “Oh! What a Lovely War”, trasposizione cinematografica che nel 1969 Richard Attenborough fece della commedia radiofonica di Charles Chilton, già portata in teatro da Joan Littlewood, i soldati, assistendo alla messa, cantano “We are Fred Karno's Army” sull'aria dell'inno religioso “The Church's One Foundation”. Fred Karno, infatti, era un famoso comico inglese dell'epoca, impresario e scopritore di Chaplin a Stan Laurel. Ufficiali e crocerossine cantano le strofe dell'inno originale, musicato da Samuel Wesley su parole di Samuel Stone, nel 1866, mentre i fanti cantano la parodia, in un'alternanza che amplia l'effetto satirico. L'espressione Fred Karno's Army è rimasta ad indicare un gruppo caotico e male organizzato, l'equivalente italiano di un'Armata Brancaleone.
SIAMO L'ESERCITO DI FRED KARNO
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 11:12
Quand la banlieue descendra dans la ville
[2000]
Parole di Hubert-Félix Thiéfaine
Musica di Hubert-Félix Thiéfaine e Franck Pilant
Album: “Défloration 13”
Parole di Hubert-Félix Thiéfaine
Musica di Hubert-Félix Thiéfaine e Franck Pilant
Album: “Défloration 13”
"Ancora quel lucido pazzo visionario di Thiéfaine…" (Dead End)
Eh sì. Pazzo, lucido e visionario per bene, visto che praticamente, in questa canzone, Thiéfaine ha descritto alla perfezione la rivolta delle banlieues dell'ottobre 2005, vale a dire cinque anni prima che accadesse. Diciamo anche che non ci voleva poi molto a prevederla; ho avuto la ventura di abitarci, in una banlieue francese, e l'unica cosa da chiedersi era, casomai, perché ancora non avessero dato fuoco a tutto quanto. Mi ricordo che, sui muri, si vedeva spesso scritto: La haine. L'odio. Certo era una cosa, probabilmente, ripresa anche dal film di Mathieu Kassowitz; ma era anche e soprattutto quel che si percepiva, ovunque. Tutto già si preparava, ivi compreso quel lurido farabutto di Sarkozy. E si capisce ancor meglio la canzone di Thiéfaine. E ora su, Riccardino, basta con le ciance, e a tradurre! [RV]
Eh sì. Pazzo, lucido e visionario per bene, visto che praticamente, in questa canzone, Thiéfaine ha descritto alla perfezione la rivolta delle banlieues dell'ottobre 2005, vale a dire cinque anni prima che accadesse. Diciamo anche che non ci voleva poi molto a prevederla; ho avuto la ventura di abitarci, in una banlieue francese, e l'unica cosa da chiedersi era, casomai, perché ancora non avessero dato fuoco a tutto quanto. Mi ricordo che, sui muri, si vedeva spesso scritto: La haine. L'odio. Certo era una cosa, probabilmente, ripresa anche dal film di Mathieu Kassowitz; ma era anche e soprattutto quel che si percepiva, ovunque. Tutto già si preparava, ivi compreso quel lurido farabutto di Sarkozy. E si capisce ancor meglio la canzone di Thiéfaine. E ora su, Riccardino, basta con le ciance, e a tradurre! [RV]
Combattants dans les rues qui puent la trique
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 10:19
La Fin du Saint-Empire romain germanique
[1978]
Parole e musica di Hubert-Félix Thiéfaine
Da “...tout corps vivant branché sur le secteur étant appelé à s'émouvoir...”, l’album d’esordio.
Uno dei primi “deliri” – come denuncia già la copertina - di Thiéfaine, contenente però alcuni versi che trovo straordinari: “Sono figlio di una società chiaramente finita… A mio padre e a quelli della sua generazione che se ne tornavano dalla Germania, hanno detto di darsi da fare a ripopolare il paese, ed è così che sono venuto al mondo io un bel mattino all’alba… La guerra era appena terminata, ci si rivendeva le fortificazioni… Ma con i germi della guerra non si produce altro che dei cerebrolesi…”
Parole e musica di Hubert-Félix Thiéfaine
Da “...tout corps vivant branché sur le secteur étant appelé à s'émouvoir...”, l’album d’esordio.
Uno dei primi “deliri” – come denuncia già la copertina - di Thiéfaine, contenente però alcuni versi che trovo straordinari: “Sono figlio di una società chiaramente finita… A mio padre e a quelli della sua generazione che se ne tornavano dalla Germania, hanno detto di darsi da fare a ripopolare il paese, ed è così che sono venuto al mondo io un bel mattino all’alba… La guerra era appena terminata, ci si rivendeva le fortificazioni… Ma con i germi della guerra non si produce altro che dei cerebrolesi…”
Je suis le fils d'une société
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 09:43
Est-ce ta première fin de millénaire?
[1993]
Parole e musica di Hubert-Félix Thiéfaine
Album “Fragments d'hébétude”
Parole e musica di Hubert-Félix Thiéfaine
Album “Fragments d'hébétude”
Il n'est de jour si long qui ne trouble tes nuits
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 09:28
Qui sont-ils les gens qui sont riches ?
anonimo
[19° secolo]
Canzone popolare del Nivernais (Nièvre) e del contiguo Morvan raccolta da Achille Millien (1838-1927), poeta e studioso di folklore, e Jean-Grégoire Penavaire (1838-1906), musicista e compositore, autore con Millien della raccolta “Chansons populaires du Nivernais et du Morvan”. La prima edizione (parziale) risale al 1906 ma più recentemente, tra il 1977 ed il 2002, il Musée Dauphinois di Grenoble ed il Centre alpin et rhodanien d’ethnologie l’ha ripubblicata integralmente in ben 7 tomi.
Interpretata da Éva Heintz nel doppio CD intitolato “Répertoire” della Compagnie Beline di Lyon fondata da Evelyne Girardon e Jean Blanchard (già fondatore dei La Bamboche).
Canzone popolare del Nivernais (Nièvre) e del contiguo Morvan raccolta da Achille Millien (1838-1927), poeta e studioso di folklore, e Jean-Grégoire Penavaire (1838-1906), musicista e compositore, autore con Millien della raccolta “Chansons populaires du Nivernais et du Morvan”. La prima edizione (parziale) risale al 1906 ma più recentemente, tra il 1977 ed il 2002, il Musée Dauphinois di Grenoble ed il Centre alpin et rhodanien d’ethnologie l’ha ripubblicata integralmente in ben 7 tomi.
Interpretata da Éva Heintz nel doppio CD intitolato “Répertoire” della Compagnie Beline di Lyon fondata da Evelyne Girardon e Jean Blanchard (già fondatore dei La Bamboche).
Qui sont-ils les gens qui sont riches ?
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 09:12
Баллада о любви
When the Deluge was over, and its current
(continua)
(continua)
inviata da Vyacheslav Chetin 9/1/2013 - 23:24
Marciar Marciar
Gentili signori, il testo non è di Alfredo Di Dio, ma del fratello Antonio Di Dio. mSilvia Caffari
msilvia.caffari@gmail.com 9/1/2013 - 22:17
Fortunate Son
un bel modo per dare un approccio alla comprensione delle canzoni, bravi ;)
Eldred 9/1/2013 - 22:07
Bla, bla, bla
Chanson italienne – Bla, bla, bla – Banco Del Mutuo Soccorso
Texte et musique : V. Nocenzi
Texte et musique : V. Nocenzi
BLA, BLA, BLA
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2013 - 20:21
Taxi
Version française – TAXI – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne – Taxi – Banco Del Mutuo Soccorso – 1981
Chanson italienne – Taxi – Banco Del Mutuo Soccorso – 1981
TAXI
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2013 - 15:19
La chanson du déserteur
anonimo
Julien Tiersot, Chansons Populaires recueillies dans les Alpes Françaises
E, forse, caro Riccardo, questa è proprio una delle possibili fonti cui deve aver attinto Yvon Guilcher per la sua Les chemins de la guerre…Qui la versione più antica forse risale addirittura alla Guerra dei Cent'anni ma in seguito il testo sopravvisse - questo che contribuisco potrebbe riferirsi alle guerre del 6/700 o a quelle napoleoniche o a chissà quali altre - vuoi perchè l'inimicizia tra francesi ed inglesi è cosa antica e perdurante nei secoli, vuoi perchè in ogni angolo del mondo dove c'è una guerra c'è anche un disertore... [Dead End]
Canzone popolare di autore anonimo presente nella raccolta “Chansons Populaires recueillies dans les Alpes Françaises (Savoie et Dauphiné)” curata da Julien Tiersot (1857-1936) e pubblicata nel 1903 (rieditata nel 1979).
Julien Tiersot è stato un importante musicologo... (continua)
E, forse, caro Riccardo, questa è proprio una delle possibili fonti cui deve aver attinto Yvon Guilcher per la sua Les chemins de la guerre…Qui la versione più antica forse risale addirittura alla Guerra dei Cent'anni ma in seguito il testo sopravvisse - questo che contribuisco potrebbe riferirsi alle guerre del 6/700 o a quelle napoleoniche o a chissà quali altre - vuoi perchè l'inimicizia tra francesi ed inglesi è cosa antica e perdurante nei secoli, vuoi perchè in ogni angolo del mondo dove c'è una guerra c'è anche un disertore... [Dead End]
Canzone popolare di autore anonimo presente nella raccolta “Chansons Populaires recueillies dans les Alpes Françaises (Savoie et Dauphiné)” curata da Julien Tiersot (1857-1936) e pubblicata nel 1903 (rieditata nel 1979).
Julien Tiersot è stato un importante musicologo... (continua)
LA CHANSON DU DÉSERTEUR
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 9/1/2013 - 14:24
Ah, le joli mois de Mai à Paris!
[1968]
Scritta per il "Comité d'action du Théâtre de l'Épée de Bois"
Parole e musica di "Jean-Edouard Barbe", ovvero "Jean-Frédéric Brossard, alias Kirjuhel"
Interpretata da Vania Adrien-Sens
Single: "Ah, le joli mois de Mai à Paris! / Les bons citoyens"
"Un altro diverso e più recente Joli mois de Mai…
Ho ricavato questo testo un po’ all’ascolto, un po’ da questa pagina giapponese e un po’ dai commenti al video presente su YouTube… Sicuramente ci sono degli errori e alcune perplessità le ho segnalate con (?)." [Dead End, aka BB, 09-01-2013]
Riprendendo in mano questa pagina di un BB che allora si firmava “Dead End”, per prima cosa, “motu proprio” ma ovviamente con motivi ben precisi essa è stata attribuita a Evgen Kirjuhel, che ne è autore “in toto” (testo e musica). L'interprete, Vania Adrien Sens, è una cantante che, in seguito, ha pubblicato un paio di album dove perlopiù... (continua)
Scritta per il "Comité d'action du Théâtre de l'Épée de Bois"
Parole e musica di "Jean-Edouard Barbe", ovvero "Jean-Frédéric Brossard, alias Kirjuhel"
Interpretata da Vania Adrien-Sens
Single: "Ah, le joli mois de Mai à Paris! / Les bons citoyens"
"Un altro diverso e più recente Joli mois de Mai…
Ho ricavato questo testo un po’ all’ascolto, un po’ da questa pagina giapponese e un po’ dai commenti al video presente su YouTube… Sicuramente ci sono degli errori e alcune perplessità le ho segnalate con (?)." [Dead End, aka BB, 09-01-2013]
Riprendendo in mano questa pagina di un BB che allora si firmava “Dead End”, per prima cosa, “motu proprio” ma ovviamente con motivi ben precisi essa è stata attribuita a Evgen Kirjuhel, che ne è autore “in toto” (testo e musica). L'interprete, Vania Adrien Sens, è una cantante che, in seguito, ha pubblicato un paio di album dove perlopiù... (continua)
J 'ai vu des hommes matraqués,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 9/1/2013 - 11:09
Percorsi:
1968 e dintorni
La brouette à Satan!
Canzone popolare originaria della Franche-Comté.
A quanto riferito sul sito della Compagnie Beline, il testo si troverebbe nei “papiers” di tal Henri Grospierre dello Jura, una delle fonti della raccolta “Chansons populaires comtoises” realizzata nel 1971 da Jean Garneret & Charles Culot.
Sicuramente il brano fa parte del repertorio dei Mélusine e si trova, per esempio, nell’album “Voix Contrevoix” del 1990. Lo troviamo anche in un disco del 1975 di Jean-Loup Baly (dei Mélusine) e Jean Blanchard (dei La Bamboche) dedicato all’organetto diatonico.
Satana se ne va per il mondo caricando sulla sua carriola tutti quelli che lo insozzano… La riempie per bene di criminali comuni ma soprattutto di usurai, bancarottieri, finanzieri, banchieri, bottegai ladri, sofisticatori, ciarlatani, preti e ministri dei vari culti e sette (“les culs bénit, les bénis oui-oui, tonsurés, circoncis…”) e dei soldati che con le guerre seminano dolore per il mondo e dei politici e potenti che quelle guerre decidono…
A quanto riferito sul sito della Compagnie Beline, il testo si troverebbe nei “papiers” di tal Henri Grospierre dello Jura, una delle fonti della raccolta “Chansons populaires comtoises” realizzata nel 1971 da Jean Garneret & Charles Culot.
Sicuramente il brano fa parte del repertorio dei Mélusine e si trova, per esempio, nell’album “Voix Contrevoix” del 1990. Lo troviamo anche in un disco del 1975 di Jean-Loup Baly (dei Mélusine) e Jean Blanchard (dei La Bamboche) dedicato all’organetto diatonico.
Satana se ne va per il mondo caricando sulla sua carriola tutti quelli che lo insozzano… La riempie per bene di criminali comuni ma soprattutto di usurai, bancarottieri, finanzieri, banchieri, bottegai ladri, sofisticatori, ciarlatani, preti e ministri dei vari culti e sette (“les culs bénit, les bénis oui-oui, tonsurés, circoncis…”) e dei soldati che con le guerre seminano dolore per il mondo e dei politici e potenti che quelle guerre decidono…
Satan le roi des enfers, vient faire sa ronde !
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 9/1/2013 - 10:05
Percorsi:
Il Diavolo
Conscrits, égayons nos vingt ans
anonimo
Altra versione trovata su WikiTrad. La fonte è una raccolta intitolata "Anthologie de la chanson française", a cura di Marc Robine (1950-2003), giornalista musicale, cantante e musicista francese.
CONSCRITS, ÉGAYONS NOS VINGT ANS
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 9/1/2013 - 09:15
Demain les kids
Casualmente stasera ho scoperto che avevamo sdoppiato il povero Thiéfaine: una versione con l'accento (con due canzoni) e l'altra senza accento ("Thiefaine") con altre due. Stasera, essendomene accorto dopo parecchi anni, mosso da un impeto unificatore ho provveduto a eliminare il Thiefaine senza accento e di riportare tutte le canzoni sotto il Thiéfaine con l'accento, così come ortografia vuole. Non solo quello: le canzoni di Thiéfaine hanno bisogno di pagine un po' più ammodino, perché il franco-contese jurassiano lo merita.
Riccardo Venturi 9/1/2013 - 01:14
Calcutta, ô Calcutta !
Calcutta, ô Calcutta !
Canzone française – Calcutta, ô Calcutta ! – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 86
An de Grass 87
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Calcutta, ô Calcutta !... Quel cul t'as ! Ô Quel cul t'as ! Je t'en prie, avec un titre pareil, on croirait que tu es devenu pornographe, dit Lucien l'âne en levant un œil froid comme un vent de Sibérie. Tu ne vas quand même pas me dire que tu te complais à de tels jeux de mots laids ?
Je n'ai certes rien d'un cycliste et Günter Grass encore moins... Je sais bien qu'un tel titre renvoie d'une certaine façon à Clovis Trouille, à son fameux tableau et à la comédie musicale déshabillée qui s'ensuivit aux Zétazunis, puis... (continua)
Canzone française – Calcutta, ô Calcutta ! – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 86
An de Grass 87
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Calcutta, ô Calcutta !... Quel cul t'as ! Ô Quel cul t'as ! Je t'en prie, avec un titre pareil, on croirait que tu es devenu pornographe, dit Lucien l'âne en levant un œil froid comme un vent de Sibérie. Tu ne vas quand même pas me dire que tu te complais à de tels jeux de mots laids ?
Je n'ai certes rien d'un cycliste et Günter Grass encore moins... Je sais bien qu'un tel titre renvoie d'une certaine façon à Clovis Trouille, à son fameux tableau et à la comédie musicale déshabillée qui s'ensuivit aux Zétazunis, puis... (continua)
Calcutta, ô Calcutta
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/1/2013 - 22:24
A Hard Rain's A-Gonna Fall
la adoro. come molte altre di dylan.
ogni volta che cerco un testo di una canzone che mi interessa, spunta il vostro sito. grandi!
ogni volta che cerco un testo di una canzone che mi interessa, spunta il vostro sito. grandi!
ferro sorano 8/1/2013 - 20:11
Sotto la croce Mmaria
2002 Aedo malinconico ed ardente fuoco ed acque di canto - Vol I
L'inserimento di questa canzone mi è venuta in mente da un'introduzione fatta da Gastone Pietrucci ad un concerto a Roma un po' di anni fa che paragonava Maria sotto la croce ad una mamma che ha perso un figlio in Iraq piuttosto che giustiziato dal potere.
Antico canto religioso umbro (ricostruito da Pierluigi Felici, di Spoleto) che rappresenta Maria come da secoli l’ha vista e cantata il popolo, come una tenera, spaesata, angosciata madre terrena.
"Questo è un brano che di solito eseguiamo dopo La ballata del Bellente. Questa è una preghiera religiosa vista non dalla parte della chiesa ma dalla parte del popolo, qui il canto di intitola Sotto la croce Mmaria e qui c'è il pianto di Maria vista non come regina dei cieli ma come una madre terrena, come una madre iraqena, dell'Africa, dell'Afganistan che vede il suo... (continua)
L'inserimento di questa canzone mi è venuta in mente da un'introduzione fatta da Gastone Pietrucci ad un concerto a Roma un po' di anni fa che paragonava Maria sotto la croce ad una mamma che ha perso un figlio in Iraq piuttosto che giustiziato dal potere.
Antico canto religioso umbro (ricostruito da Pierluigi Felici, di Spoleto) che rappresenta Maria come da secoli l’ha vista e cantata il popolo, come una tenera, spaesata, angosciata madre terrena.
"Questo è un brano che di solito eseguiamo dopo La ballata del Bellente. Questa è una preghiera religiosa vista non dalla parte della chiesa ma dalla parte del popolo, qui il canto di intitola Sotto la croce Mmaria e qui c'è il pianto di Maria vista non come regina dei cieli ma come una madre terrena, come una madre iraqena, dell'Africa, dell'Afganistan che vede il suo... (continua)
Sotto la croce Mmaria
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 8/1/2013 - 19:45
Mara
Dopo 37 anni finalmente si conoscono i nomi dei responsabili del sequestro e della scomparsa di Maria Cristina Cuornuo, del suo compagno, Claudio Nicolás Grandi, e altri 30 militanti del Partido Revolucionario de los Trabajadores-Ejército Revolucionario del Pueblo.
Su Cancioneros.com
Su Cancioneros.com
Maria Cristina 8/1/2013 - 18:07
Staten och kapitalet
Bonjour Diégo,
Malheureusement, ni la version italienne ni la française n'ont jamais été enregistrées. Il faudrait d'abord en tirer des versions chantables, et puis trouver quelqu'un qui les chante...tu pourrais faire quelque chose?
Il s'agit de traductions littérales (ou presque) du texte suédois qui ne sont pas faites pour le chant, mais pour comprendre ce qu'on dit dans un texte écrit dans une langue pas trop connue.
Merci pour ton interêt!
Malheureusement, ni la version italienne ni la française n'ont jamais été enregistrées. Il faudrait d'abord en tirer des versions chantables, et puis trouver quelqu'un qui les chante...tu pourrais faire quelque chose?
Il s'agit de traductions littérales (ou presque) du texte suédois qui ne sont pas faites pour le chant, mais pour comprendre ce qu'on dit dans un texte écrit dans une langue pas trop connue.
Merci pour ton interêt!
Riccardo Venturi 8/1/2013 - 15:44
La Tempête (ou Les adieux de La Tempête)
anonimo
[Fine 17° / inizio 18° secolo?]
Canzone di autore francese anonimo, probabilmente risalente – visto il riferimento alla presenza delle truppe francesi in Piemonte - alle guerre tra regno di Francia e Ducato di Savoia, quella a margine della cosiddetta “Guerra della Grande Alleanza” (1688-1697) oppure la successiva, quella per noi culminata nell’assedio di Torino del 1706, nel quadro del conflitto per la successione al trono di Spagna (1701-1713)
Secondo Wikitrad la canzone farebbe parte del repertorio dei Malicorne e di Marc Robine, ma non ho riscontri precisi al proposito. Sicuramente è invece è stata interpretata da La Chifonnie nel loro primo album del 1977.
Sul Tubo si trova invece spesso eseguita – pensate un po’! – da un coro militare, quello della “Promotion Capitaine de Cacqueray”.
Canzone di autore francese anonimo, probabilmente risalente – visto il riferimento alla presenza delle truppe francesi in Piemonte - alle guerre tra regno di Francia e Ducato di Savoia, quella a margine della cosiddetta “Guerra della Grande Alleanza” (1688-1697) oppure la successiva, quella per noi culminata nell’assedio di Torino del 1706, nel quadro del conflitto per la successione al trono di Spagna (1701-1713)
Secondo Wikitrad la canzone farebbe parte del repertorio dei Malicorne e di Marc Robine, ma non ho riscontri precisi al proposito. Sicuramente è invece è stata interpretata da La Chifonnie nel loro primo album del 1977.
Sul Tubo si trova invece spesso eseguita – pensate un po’! – da un coro militare, quello della “Promotion Capitaine de Cacqueray”.
Je m’en vais de par la ville
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 8/1/2013 - 15:29
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Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)