Georges Brassens: Les passantes
ΠΕΡΑΣΤΙΚΕΣ, le "Passanti greche" di Kostas Ouranis
Salve a tutti, ho una questione da porre! In una raccolta di poesie di poeti greci del novecento ho trovato questa di Kostas Ouranis:
Περαστικές
Γυναίκες που σας είδα σ' ένα τραίνο
τη στιγμή που κινούσε γι άλλα μέρη'
γυναίκες που σας είδα σ' άλλου χέρι
με γέλιο να περνάτε ευτυχισμένο'
γυναίκες, σε μπαλκόνια να κοιτάτε
στο κενό μ' ένα βλέμμα ξεχασμένο,
ή από ένα πλοίο σαλπαρισμένο
μ'ένα μαντήλι αργά να χαιρετάτε:
να ξέρατε με πόση νοσταλγία,
στα δειλινά τα βροχερά και κρύα,
σας ξαναφέρνω στην αναμνησή μου,
γυναίκες, που περάσατε μιαν ώρα
απ ' τη ζωή μου μέσα -και που τώρα
κρατάτε μου στα ξένα την ψυχή μου!
La traduzione ve la copio dal mio libro:
Passanti
Donne che vidi sopra un treno appena
partito per un luogo assai lontano,
donne che vidi, mano nella mano
d'un altro, andare allegre e senza pena;
donne ai balconi,... (continua)
Salve a tutti, ho una questione da porre! In una raccolta di poesie di poeti greci del novecento ho trovato questa di Kostas Ouranis:
Περαστικές
Γυναίκες που σας είδα σ' ένα τραίνο
τη στιγμή που κινούσε γι άλλα μέρη'
γυναίκες που σας είδα σ' άλλου χέρι
με γέλιο να περνάτε ευτυχισμένο'
γυναίκες, σε μπαλκόνια να κοιτάτε
στο κενό μ' ένα βλέμμα ξεχασμένο,
ή από ένα πλοίο σαλπαρισμένο
μ'ένα μαντήλι αργά να χαιρετάτε:
να ξέρατε με πόση νοσταλγία,
στα δειλινά τα βροχερά και κρύα,
σας ξαναφέρνω στην αναμνησή μου,
γυναίκες, που περάσατε μιαν ώρα
απ ' τη ζωή μου μέσα -και που τώρα
κρατάτε μου στα ξένα την ψυχή μου!
La traduzione ve la copio dal mio libro:
Passanti
Donne che vidi sopra un treno appena
partito per un luogo assai lontano,
donne che vidi, mano nella mano
d'un altro, andare allegre e senza pena;
donne ai balconi,... (continua)
Alice L 15/1/2013 - 12:32
Cara Alice, ho letto la poesia di Ouranis (poeta che, fra l'altro, conoscevo seppur abbastanza vagamente). L'ho letta e e mi sono davvero meravigliato: in effetti, sembra davvero un'edizione greca delle "Passanti".
Però ritengo che qui sia necessario fermarsi ad aspettare. Nel senso: le reciproche influenze tra poeti sono sempre possibili, ma troppo evanescenti. Un poeta è qualcuno che è capace di esprimere delle sensazioni con delle parole, e la gamma delle sensazioni umane è infinita; chi di noi, trovandosi ad esempio a viaggiare su un treno, non ha mai pensato alle persone che, in quel momento, si trovano con lui o con lei, delle quali non sa niente e non saprà mai niente? Chi di noi non ha mai immaginato una storia dietro a quegli sconosciuti? Chi di noi non si è mai innamorato per cinque minuti, sognando di scappare via con la bella sconosciuta che ti siede là davanti mentre legge un... (continua)
Però ritengo che qui sia necessario fermarsi ad aspettare. Nel senso: le reciproche influenze tra poeti sono sempre possibili, ma troppo evanescenti. Un poeta è qualcuno che è capace di esprimere delle sensazioni con delle parole, e la gamma delle sensazioni umane è infinita; chi di noi, trovandosi ad esempio a viaggiare su un treno, non ha mai pensato alle persone che, in quel momento, si trovano con lui o con lei, delle quali non sa niente e non saprà mai niente? Chi di noi non ha mai immaginato una storia dietro a quegli sconosciuti? Chi di noi non si è mai innamorato per cinque minuti, sognando di scappare via con la bella sconosciuta che ti siede là davanti mentre legge un... (continua)
Riccardo Venturi 15/1/2013 - 15:42
La versione integrale di nove strofe cantata da Giorgio (sul modello di Richard Parreau)
La version intégrale à neuf couplets chantée par Giorgio (d'après le modèle de Richard Parreau)
La version intégrale à neuf couplets chantée par Giorgio (d'après le modèle de Richard Parreau)
Riccardo Venturi 15/1/2013 - 16:08
La versione a otto strofe cantata da Maxime Le Forestier La version à huit couplets chantée par Maxime Le Forestier
Riccardo Venturi 15/1/2013 - 16:12
La canzone interpretata da Iggy Pop
La chanson interprétée par Iggy Pop
Nessuno forse si sarebbe mai aspettato che un'icona del rock come Iggy Pop abbia pagato questo tributo a Georges Brassens e a "Les Passantes". Eppure, nonostante la pronuncia francese di Iggy Pop sia terrificante, la sua voce e l'arrangiamento sono, a mio parere, da brividi puri (allo stacco della seconda chitarra sul verso "aux yeux qu'on n'a jamais revus" ho avuto i bordoni). Davvero una versione inattesa e bellissima.
Proviene dall'album Après, fatto uscire nel maggio 2012. Quasi interamente dedicato a riletture della canzone francese: una scelta davvero atipica e impressionante da parte di Iggy Pop che, in seguito a polemiche sorte con la Virgin-EMI (che avrebbe desiderato piuttosto una riedizione dei suoi successi punk-rock) ha deciso di rendere disponibile l'album solo su Internet (sul sito Vente Privée. Nel... (continua)
La chanson interprétée par Iggy Pop
Nessuno forse si sarebbe mai aspettato che un'icona del rock come Iggy Pop abbia pagato questo tributo a Georges Brassens e a "Les Passantes". Eppure, nonostante la pronuncia francese di Iggy Pop sia terrificante, la sua voce e l'arrangiamento sono, a mio parere, da brividi puri (allo stacco della seconda chitarra sul verso "aux yeux qu'on n'a jamais revus" ho avuto i bordoni). Davvero una versione inattesa e bellissima.
Proviene dall'album Après, fatto uscire nel maggio 2012. Quasi interamente dedicato a riletture della canzone francese: una scelta davvero atipica e impressionante da parte di Iggy Pop che, in seguito a polemiche sorte con la Virgin-EMI (che avrebbe desiderato piuttosto una riedizione dei suoi successi punk-rock) ha deciso di rendere disponibile l'album solo su Internet (sul sito Vente Privée. Nel... (continua)
Riccardo Venturi 15/1/2013 - 16:19
Caro Riccardo, certo, capisco e condivido ciò che dici. Non volevo aprire un processo su "chi ha copiato chi", forse la mia domanda sembrava troppo diretta...
Volevo prima di tutto condividere la poesia e la sorpresa della scoperta e poi sapere se la somiglianza tra le due poesie era cosa risaputa oppure no e se qualcuno sapeva qualcosa a riguardo, SE esisteva qualche fatto...sennò meglio, largo spazio all'infinito mondo delle possibilità!
Comunque non si può escludere neanche che in un pomeriggio parigino al signor Pol siano capitati tra le mani alcuni scritti di un greco sconosciuto, no? :) Io come al solito sono di parte e tifo per i greci! ;)
Buona musica e buone riflessioni a tutti!
Alice
Volevo prima di tutto condividere la poesia e la sorpresa della scoperta e poi sapere se la somiglianza tra le due poesie era cosa risaputa oppure no e se qualcuno sapeva qualcosa a riguardo, SE esisteva qualche fatto...sennò meglio, largo spazio all'infinito mondo delle possibilità!
Comunque non si può escludere neanche che in un pomeriggio parigino al signor Pol siano capitati tra le mani alcuni scritti di un greco sconosciuto, no? :) Io come al solito sono di parte e tifo per i greci! ;)
Buona musica e buone riflessioni a tutti!
Alice
Alice L 15/1/2013 - 16:50
Mi 'nni vaju 'nta la luna
E io, naturalmente, ho corretto la traduzione con "sbadigliare". Ancora ne devo fare di strada col siciliano, mi sa... :-P
Riccardo Venturi 14/1/2013 - 23:17
No, Riccardo. In questo contesto "poltrire" poteva andare benissimo. (Il senso è: "non c'è nessuno che si annoia"). Mi riferivo alla traduzione 'letterale' del verbo, a ragione delle mie considerazioni da scansafatiche, lavoro-riluttante, scapatravaichemirivu, natostanco, etc. :-))
Cari saluti!
Cari saluti!
giorgio 15/1/2013 - 09:53
Leggendo delle tue caratteristiche, Giorgio, mi domando se per caso non siamo fratelli o, quantomeno, cugini... :-)))
Riccardo Venturi 15/1/2013 - 11:36
Credo però, alla fine, che entrambi sgobberemo di più di quanto gli altri non credano..
Ma - geograficamente - "l'eccezione" (che, al suo solito, conferma la regola) sei tu, caro Riccardo:
noi terroni abbiamo addirittura la "fama" (affibbiataci da chi non gli bastava mai) e magari siamo, e abbiamo saputo essere, anche laboriosissisimi. Tant'è che, odiati o ben accetti, pretesi o vilipesi, siamo - di fatto - in tutto il globo terracqueo..
Sei sicuro di non avere, per caso, un po' di sangue terrone anche tu? :-)
Ma - geograficamente - "l'eccezione" (che, al suo solito, conferma la regola) sei tu, caro Riccardo:
noi terroni abbiamo addirittura la "fama" (affibbiataci da chi non gli bastava mai) e magari siamo, e abbiamo saputo essere, anche laboriosissisimi. Tant'è che, odiati o ben accetti, pretesi o vilipesi, siamo - di fatto - in tutto il globo terracqueo..
Sei sicuro di non avere, per caso, un po' di sangue terrone anche tu? :-)
giorgio 15/1/2013 - 14:27
Beh, come sai io vengo in gran parte dall'Isola d'Elba, e sono solito ricordare che, quand'ero ragazzino sull'Isola, anche nella piana di Campo giganteggiavano dei gran tabelloni che indicavano interventi strutturali finanziati dalla famosa "Cassa per il Mezzogiorno"! :-)
Quindi l'Elba era considerata Terronia, e a mio parere Terrone sono un po' tutte le isole. Anche in Islanda ho riscontrato a suo tempo componenti terroniche rispetto agli altri popoli nordici.
Nel mio caso specifico, poi, si aggiungono senz'altro componenti "ideologiche", vale a dire di critica feroce nei confronti della cosiddetta "civiltà del lavoro"; mi chiedo a tale riguardo se tu abbia mai letto il "Manifesto contro il lavoro" del gruppo Krisis, di cui potresti opportunamente approntare una traduzione in siciliano :-)
Qui ci stanno gabellando il "diritto al lavoro"; io sostengo, invece, il "diritto al non-lavoro". Diritto e dovere!
Saluti cari...perché ora debbo uscire e andare, ohimè, a lavorare. Che du' coglioni!
Quindi l'Elba era considerata Terronia, e a mio parere Terrone sono un po' tutte le isole. Anche in Islanda ho riscontrato a suo tempo componenti terroniche rispetto agli altri popoli nordici.
Nel mio caso specifico, poi, si aggiungono senz'altro componenti "ideologiche", vale a dire di critica feroce nei confronti della cosiddetta "civiltà del lavoro"; mi chiedo a tale riguardo se tu abbia mai letto il "Manifesto contro il lavoro" del gruppo Krisis, di cui potresti opportunamente approntare una traduzione in siciliano :-)
Qui ci stanno gabellando il "diritto al lavoro"; io sostengo, invece, il "diritto al non-lavoro". Diritto e dovere!
Saluti cari...perché ora debbo uscire e andare, ohimè, a lavorare. Che du' coglioni!
Riccardo Venturi 15/1/2013 - 15:49
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1p1. La versione in esperanto di N. Nekrasov
1p1. Esperanto version by N.Nekrasov
1p1. Esperanto version by N.Nekrasov
Ripresa dalla relativa pagina dell'edizione Esperanto di Wikipedia. Appare come una perfetta versione dell'originale polacco.
Reproduced from the relevant page of the Esperanto Wikipedia. It appears as a perfect version of the Polish original.
Reproduced from the relevant page of the Esperanto Wikipedia. It appears as a perfect version of the Polish original.
LA VARSOVIA KANTO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2013 - 23:32
2p. La versione afrikaans*
2p. Afrikaans version*
2p. Afrikaans version*
A las Barricadas (Na die Versperrings) was een van die mees gewilde liedjies van die Anargiste tydens die Spaanse Rewolusie. Die woorde vir A las Barricadas was deur Valeriano Orobón Fernández in 1936 geskryf.
"Die Konfederasie" wat in die finale strofe van die lied na verwys word is die anargo-syndikaliste CNT (Confederación Nacional del Trabajo — Nasionale Konfederasie van Arbeiders). Die CNT was op daardie stadium die grootste vakbond in Spanje en 'n groot krag teen Francisco Franco se militêre staatsgreep teen die Spaanse Republiek van 1936-1939.
"Die Konfederasie" wat in die finale strofe van die lied na verwys word is die anargo-syndikaliste CNT (Confederación Nacional del Trabajo — Nasionale Konfederasie van Arbeiders). Die CNT was op daardie stadium die grootste vakbond in Spanje en 'n groot krag teen Francisco Franco se militêre staatsgreep teen die Spaanse Republiek van 1936-1939.
NA DIE VERSPERRINGS
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2013 - 23:55
2q1. La versione basca (euskara)*
2q1. Basque (euskara) version*
2q1. Basque (euskara) version*
A las barricadas (euskaraz barrikadetara) ereserki anarkosindikalista bat da. Espainiako Gerra Zibilean oso ospetsu bilakatu zen, eta CNT sindikatuaren ereserkia da. Jatorriz, Varchavianka', Warschawjanka edo Varsoviarraa deitzen zen, Wacław Święcicki poloniarrak preso zegoen garaian sortu zuen, une hartan poloniar langile mugimenduak bere errebindikazioen alde eta errusiar okupazioaren aurka borrokatzen ari baitzen. Abesti hau lehebiziko aldiz, 1885eko martxoaren 2an, Varsovia hirian jazotako langile manifestapen batean entzun zen. Denbora gutxira, mugimendu langilea eta Poloniaren aldeko elkartasunaren ondorioz, Europa osoan ezagun egin zen. 1933ko azaroan, Bartzelonako Tierra y Libertad egunkariko gehigarrian Marcha triunfal ("Garaipen martxa") izenburuz eta ¡A las barricadas! azpitituluaz argitaratu zen.
BARRIKADETARA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/1/2013 - 00:02
2r. La versione galiziana (galega)*
2r. Galician version*
A las barricadas é o título dunha das máis populares cancións relacionadas co anarcosindicalismo ou o anarquismo (ou tamén o comunismo libertario) durante a Guerra Civil e a Revolución Española. Actualmente é tamén o himno da CNT e da CXT. A canción orixinal, a "Varchavianka", "Warszawianka" ou "Varsoviana", foi composta en 1883 polo poeta polaco Wacław Święcicki, cando estaba preso no cárcere de Varsovia, nun momento no que o movemento obreiro polaco sostiña duras loitas reivindicativas e pelexaba contra a ocupación rusa. A canción baseouse nun tema popular polaco (outras versións apuntan a “A marcha dos zuavos” ou “Les hussards de Bercheny”). Cantouse por primeira vez na manifestación obreira do 2 de marzo de 1885 en Varsovia, popularizándose e ocasionando versións da mesma en toda Europa pola solidariedade do movemento obreiro... (continua)
2r. Galician version*
A las barricadas é o título dunha das máis populares cancións relacionadas co anarcosindicalismo ou o anarquismo (ou tamén o comunismo libertario) durante a Guerra Civil e a Revolución Española. Actualmente é tamén o himno da CNT e da CXT. A canción orixinal, a "Varchavianka", "Warszawianka" ou "Varsoviana", foi composta en 1883 polo poeta polaco Wacław Święcicki, cando estaba preso no cárcere de Varsovia, nun momento no que o movemento obreiro polaco sostiña duras loitas reivindicativas e pelexaba contra a ocupación rusa. A canción baseouse nun tema popular polaco (outras versións apuntan a “A marcha dos zuavos” ou “Les hussards de Bercheny”). Cantouse por primeira vez na manifestación obreira do 2 de marzo de 1885 en Varsovia, popularizándose e ocasionando versións da mesma en toda Europa pola solidariedade do movemento obreiro... (continua)
ÁS BARRICADAS
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/1/2013 - 00:12
The Police: Every Breath You Take
AD OGNI TUO RESPIRO
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 15/1/2013 - 00:05
Ἐδῶ τελειώνουν τα ἔργα τῆς θάλασσας
Commento più che condivisibile, e giustificatissime le parolacce. Periodicamente, in questo sito, saremmo costretti a rivedere tutti gli inserimenti dei video, talmente sono "ballerini", evanescenti, mai sicuri. Si fa, naturalmente, quel che si può; ma è oramai del tutto impossibile per le nostre esigue forze star dietro a quasi diciottomila canzoni, vale a dire diciottomila pagine. La politica di YouTube, col suo culetto parato e spiattellato alle Major e ad ogni reclamo di "diritto d'autore", è deleteria e lo rende inaffidabile, anche se il meccanismo descritto da Gian Piero è irreversibile.
Riccardo Venturi 14/1/2013 - 23:22
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Presenta qualche differenza con quello inciso da Guccini (ricordiamo che i Gang l'hanno incisa prima dell'autore!). Non sono molto sicuro dell'ultimo verso della prima strofa dove sembra che ripeta due volte "il Biondo".