Tradotta in italiano da Riccardo Venturi
il 2 novembre 2012
Due parole dal traduttore. La traduzione della poesia di Vrettakos è stata da me eseguita direttamente sul testo greco. Da notare che, per eseguirla, mi sono servito del grande Dizionario Greco moderno – Italiano redatto dall' ISSBN (Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici) e pubblicato nel 1993 dal Gruppo Editoriale Internazionale di Roma; alla redazione del dizionario collaborò, durante il suo esilio italiano dovuto alla dittatura dei Colonnelli, lo stesso Nikiforos Vrettakos. Tradurre una sua poesia servendomi di un dizionario cui lui stesso ha collaborato, è per me motivo di emozione non facilmente spiegabile. Mi attendo comunque che Gian Piero Testa, che è un traduttore assai fine, fornisca anch'egli la sua versione; qui non siamo di fronte a un paroliere, ma a un poeta che fu candidato al premio Nobel per la letteratura. Credo di essermi spiegato a sufficienza, di fronte ad un testo del genere. [RV]
GENUFLESSIONE IN MEMORIA (continua)
2/11/2012 - 20:00
Direi che la pagina ha preso forma, anche se ancora non è completa. Per Gian Piero: mi avevi chiesto privatamente notizie su questa cosa, e credo di averle spiegate anell'introduzione. Ovviamente tutta la nostra gratitudine va ad Alessandro/Bartleby che ha scoperto questo autentico tesoro di poesia e di memoria; si è guadagnato un corso gratuito di greco di cui potrà usufruire quando vorrà, a cura diretta del sottoscritto.
Dal nulla, si può dire, guarda quante cose avete già fatto emergere: addirittura la copertina del disco! Distomo: ci passai, credo, durante il mio primo viaggio in Grecia, capitandoci senza saperlo dopo avere visitato il monastero di Osios Loukas. Compitai a fatica - allora il mio greco era debole - un enorme tabellone di latta incrostata di ruggine, e capii, più o meno, che cosa vi fosse successo. E' lungo l'elenco delle stragi di civili greci, perpetrate durante l'occupazione. Kalavrita, Kommeno di Arta, Kandanos, Kessarianì; e poi quelle dei Bulgari in Tracia, altrettanto orrende; e non mancano quelle commesse dagli italiani come quella di Mikrò Horio. La poesia di Vrettakos è davvero molto bella e la tua traduzione è più che degna: perché metterci mano anch'io? Il link biografico al sito di Anthea Sidiropoulou a me non funziona: è così per tutti?
Gian Piero, scusa la correzione nell'introduzione, ma il grande attore messicano si chiamava Anthony Quinn, non "Queen"; "supervirile" com'era, a chiamarlo "regina" (Queen) non so quanto gli avresti fatto piacere :-PP. Un altro appuntino: se usi "Irini", allora in greco si chiama Irini Papà (Ειρήνη Παππά). Ma da noi la si conosce come Irene Papas. Un'altra correzione che ti ho fatto è nella traduzione: io sono per l'uso del toponimo italiano quando esiste storicamente. La Μάνη, la penisola del Taigeto, in italiano si chiama "Maina". Prima o poi ce la farò a convertirti al pignolismo esasperato, stai pur sicuro....! PS: Certo che a te la povera Vouyouklaki ti sta proprio sul gozzo, eh...:-PP
Riccardo Venturi 1/11/2012 - 20:21
D'accordo su tutto, anche sull'ultima che hai chiesto...
il 2 novembre 2012
Due parole dal traduttore. La traduzione della poesia di Vrettakos è stata da me eseguita direttamente sul testo greco. Da notare che, per eseguirla, mi sono servito del grande Dizionario Greco moderno – Italiano redatto dall' ISSBN (Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici) e pubblicato nel 1993 dal Gruppo Editoriale Internazionale di Roma; alla redazione del dizionario collaborò, durante il suo esilio italiano dovuto alla dittatura dei Colonnelli, lo stesso Nikiforos Vrettakos. Tradurre una sua poesia servendomi di un dizionario cui lui stesso ha collaborato, è per me motivo di emozione non facilmente spiegabile. Mi attendo comunque che Gian Piero Testa, che è un traduttore assai fine, fornisca anch'egli la sua versione; qui non siamo di fronte a un paroliere, ma a un poeta che fu candidato al premio Nobel per la letteratura. Credo di essermi spiegato a sufficienza, di fronte ad un testo del genere. [RV]