Thyssen Krupp, in memory of
Version française - THYSSEN KRUPP, EN MÉMOIRE DE – Marco Valdo M.I. – 2011
Chanson italienne – Thyssen Krupp, in memory of – Francesco Chiummento
THYSSEN KRUPP, EN MÉMOIRE DE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/4/2011 - 20:08
Άσμα ασμάτων
Come già specificato nella pagina dedicata a Ὁ ἐχθρὸς λαός, Iakovos Kambanellis non è scomparso il 5 febbraio 2011, bensì il 29 marzo 2011. Il giorno 4 febbraio era stato ricoverato al Policlinico di Atene per un acutizzarsi della sua malattia renale. Una ben triste notizia che sicuramente, come ha fatto Gian Piero Testa, è opportuno riportare anche in questa pagina dedicata alla "Cantata di Mauthausen", l'opera musicata forse più famosa di Kambanellis.
Riccardo Venturi 23/4/2011 - 12:27
Il pacifista
A Vittorio Arrigoni detto VIK ucciso a Gaza il 16 aprile 2011
Pescatore che sai leggere il vento
(continua)
(continua)
inviata da adriana 23/4/2011 - 11:26
Percorsi:
Vittorio Arrigoni
La Garaventa
io sono uno dei ragazzi della nave scuola garaventa mi chiamo perriello carmine salvatore ci sono stato circa 7 anni non ricordo bene ma ricordo il comendante C.Peirano vice com.A.Melani il maestro di musica Famiglietti e i ragazzi Aruta,Ascione,Proto,Farci,il custode di notte Cossu e tanti altri che non ricordo,sulla nave ho frequentato le scuole d'obbligo ho preso il diploma di elettromeccanico,oggi se sono un uomo lo devo anche a loro.
email; perriello.salvatore@libero.it,un saluto a tutti.
Salvatore
email; perriello.salvatore@libero.it,un saluto a tutti.
Salvatore
23/4/2011 - 10:56
End of the Road - Song for Vittorio Arrigoni
When it comes down to what I’m doin’, What I’m doin’,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 23/4/2011 - 10:51
Percorsi:
Vittorio Arrigoni
Le Maître et Martha
Le Maître et Martha
Canzone française – Le Maître et Martha – 1933 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 32
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Décidément, Marco Valdo M.I. mon ami, les titres de tes canzones sont bien souvent surprenants ou alors, comme ici, semblent évoquer quelque chose, renvoyer à une autre histoire... ici, à une histoire faustienne, en quelque sorte, à une histoire née dans un autre monde... N'a-t-il pas un rapport ce titre avec celui du roman de Mikhaïl Afanassievitch Boulgakov, lequel était de Kiev, si je ne me trompe...
En effet, il s'agit bien d'évoquer ici ce titre du roman de Boulgakov – Le Maître et Marguerite – et tout ce qui tourne autour... le mystère,... (continua)
Canzone française – Le Maître et Martha – 1933 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 32
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Décidément, Marco Valdo M.I. mon ami, les titres de tes canzones sont bien souvent surprenants ou alors, comme ici, semblent évoquer quelque chose, renvoyer à une autre histoire... ici, à une histoire faustienne, en quelque sorte, à une histoire née dans un autre monde... N'a-t-il pas un rapport ce titre avec celui du roman de Mikhaïl Afanassievitch Boulgakov, lequel était de Kiev, si je ne me trompe...
En effet, il s'agit bien d'évoquer ici ce titre du roman de Boulgakov – Le Maître et Marguerite – et tout ce qui tourne autour... le mystère,... (continua)
Le Maître et Martha portaient de longs manteaux
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/4/2011 - 18:50
Bandidos rurales
Eseguita tra il 18 e il 22 aprile 2011
BANDITI DI CAMPAGNA
(continua)
(continua)
22/4/2011 - 18:49
Il mio miglior inganno (Baghdad Baghdad)
IL SONG DEGLI INNOCENTI
Poesia di Ivan Della Mea
Cinque merli zampettano sul prato
Poi sette tra le margherite
Finestre con l'arcobaleno
Il vento diaccio insolito aprilante
E un fratello mio niente male
Con un sorriso che non porta pene
Mi dice
A Baghdad nessuno vuole bene
Sette merli saltellano sul prato
Poi nove storni tra le margherite
E gli occhi di madonna fanno cielo
E gli occhi miei che si fanno velo
Per non vedere dentro il Grande Male
E gli assassini che il potere tiene
Mi dico
A Baghdad nessuno vuole bene
Nove merli becchettano sul prato
Undici tordi tra le margherite
Io nulla vedo sento e sono andato
Dove muore ogn'Iddio e loro Enti
Suona chitarra il song degli innocenti
Sulle rovine di male e morte piene
Si canta
A Baghdad nessuno vuole bene
Undici merli schizzano dal prato
Tredici sono ormai le margherite
Il primavero sole s'è adombrato
E le bandiere sono scolorite
Ma c'è un fratello che si prende un fiato
Per dire pace come si conviene
Perché
A Baghdad qualcheduno vuole bene
(2003)
Poesia di Ivan Della Mea
Cinque merli zampettano sul prato
Poi sette tra le margherite
Finestre con l'arcobaleno
Il vento diaccio insolito aprilante
E un fratello mio niente male
Con un sorriso che non porta pene
Mi dice
A Baghdad nessuno vuole bene
Sette merli saltellano sul prato
Poi nove storni tra le margherite
E gli occhi di madonna fanno cielo
E gli occhi miei che si fanno velo
Per non vedere dentro il Grande Male
E gli assassini che il potere tiene
Mi dico
A Baghdad nessuno vuole bene
Nove merli becchettano sul prato
Undici tordi tra le margherite
Io nulla vedo sento e sono andato
Dove muore ogn'Iddio e loro Enti
Suona chitarra il song degli innocenti
Sulle rovine di male e morte piene
Si canta
A Baghdad nessuno vuole bene
Undici merli schizzano dal prato
Tredici sono ormai le margherite
Il primavero sole s'è adombrato
E le bandiere sono scolorite
Ma c'è un fratello che si prende un fiato
Per dire pace come si conviene
Perché
A Baghdad qualcheduno vuole bene
(2003)
Bartleby 22/4/2011 - 11:58
Coprifuoco
[2010]
Testo e Musica di Francesco Marfìa
Album: Un Tempo Tutto Nostro
Testo e Musica di Francesco Marfìa
Album: Un Tempo Tutto Nostro
[La radio:]
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 22/4/2011 - 10:20
Dove non tramonta il sole
[2010]
Testo e Musica di Francesco Marfìa
Album: Un Tempo Tutto Nostro
Testo e Musica di Francesco Marfìa
Album: Un Tempo Tutto Nostro
Là...dove non tramonta il sole
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 21/4/2011 - 16:08
Fuochi di parole
dall'album "La musica nelle strade" (2005)
Testo e musica di Marco Rovelli, che nel frattempo ha lasciato i Les Anarchistes
Testo e musica di Marco Rovelli, che nel frattempo ha lasciato i Les Anarchistes
Sulle pire accese bruciano le streghe
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/4/2011 - 15:44
Percorsi:
Eresie ed eretici, Streghe
Detrás del queso
[1970]
“Triunfo” – ballabile del folklore argentino, nato all’indomani dell’indipendenza - scritto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Patriottica ma anti-conservatrice e anti-imperialista, questa “Detrás del queso” è una canzone del 1970 (l’anno del sequestro e dell’assassinio del presidente argentino generale Aramburu ad opera dei Montoneros, peronisti di sinistra) che si riferisce agli anni 80 del 19° secolo (quelli dei governi conservatori sostenuti dagli inglesi e dello sterminio dei nativi durante la cosiddetta “conquista del deserto”) ma che potrebbe tranquillamente parlare dell’Argentina del “corralito” e dei “cacerolazos” di fine/inizio millennio… “E’ così ricca la mia terra che – sarà per questo – tutti quanti corrono dietro al formaggio!”
“Triunfo” – ballabile del folklore argentino, nato all’indomani dell’indipendenza - scritto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Patriottica ma anti-conservatrice e anti-imperialista, questa “Detrás del queso” è una canzone del 1970 (l’anno del sequestro e dell’assassinio del presidente argentino generale Aramburu ad opera dei Montoneros, peronisti di sinistra) che si riferisce agli anni 80 del 19° secolo (quelli dei governi conservatori sostenuti dagli inglesi e dello sterminio dei nativi durante la cosiddetta “conquista del deserto”) ma che potrebbe tranquillamente parlare dell’Argentina del “corralito” e dei “cacerolazos” di fine/inizio millennio… “E’ così ricca la mia terra che – sarà per questo – tutti quanti corrono dietro al formaggio!”
Este triunfo es del tiempo
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/4/2011 - 13:27
Warriors of the Wasteland
[1986]
Una canzone scritta da Holly Johnson ispirandosi al poema di Thomas Stearns Eliot “The Waste Land” (“La terra desolata”, 1922) e ai film “The Warriors” (“I guerrieri della notte”, 1979, regia di Walter Hill) e “Mad Max” (“Interceptor”, 1979, regia di George Miller, primo film della trilogia interpretata da Mel Gibson).
“…Dalle miniere di diamanti alle fabbriche…
Guerrieri della terra desolata…
Non siamo che topi in trappola…
Suicidi a volontà…
I potenti vivono nel lusso, ben protetti…
Auto blindate per megastar…
I potenti creano le masse e poi le fottono…
Stupidi pezzenti, pagate le tasse,
lavorate per far girare il mondo,
il vostro lavoro è il nostro oro,
fate come che vi è stato detto
e avrete qualcosina durante la campagna elettorale…”
La “terra desolata” di Eliot non era solo quella attraversata dai solitari guerrieri medievali alla ricerca del Graal ma anche... (continua)
Una canzone scritta da Holly Johnson ispirandosi al poema di Thomas Stearns Eliot “The Waste Land” (“La terra desolata”, 1922) e ai film “The Warriors” (“I guerrieri della notte”, 1979, regia di Walter Hill) e “Mad Max” (“Interceptor”, 1979, regia di George Miller, primo film della trilogia interpretata da Mel Gibson).
“…Dalle miniere di diamanti alle fabbriche…
Guerrieri della terra desolata…
Non siamo che topi in trappola…
Suicidi a volontà…
I potenti vivono nel lusso, ben protetti…
Auto blindate per megastar…
I potenti creano le masse e poi le fottono…
Stupidi pezzenti, pagate le tasse,
lavorate per far girare il mondo,
il vostro lavoro è il nostro oro,
fate come che vi è stato detto
e avrete qualcosina durante la campagna elettorale…”
La “terra desolata” di Eliot non era solo quella attraversata dai solitari guerrieri medievali alla ricerca del Graal ma anche... (continua)
From diamond mine to the factory
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/4/2011 - 11:00
Partigiano
C'era una volta un ponte difficile d'attraversare
(continua)
(continua)
inviata da adriana 21/4/2011 - 09:53
Too Much Monkey Business
[1956]
Singolo poi incluso nell’album “After School Session” del 1957.
“… Sono stato a Yokohama, a combattere in guerra.
Le cuccette dell’esercito – la sbobba dell’esercito – le divise dell’esercito – i trasporti dell’esercito. Ahh!
Troppe buffonate, troppe pagliacciate,
troppi imbrogli per farmici tirar dentro!...”
Un classico del r’n’r delle origini, in seguito riproposto da Elvis Presley, dai Beatles e da molti altri.
Ispirò anche Bob Dylan per la sua “Subterranean Homesick Blues”.
Nella sua bellissima versione del 1968 Elvis Presley sostituì a “Yokohama” il “Vietnam”.
Per la cronaca, Yokohama è una città parecchio martoriata e sfigata in cui non andrei mai a vivere…
Nel 1923 fu squassata da un violentissimo terremoto che uccise più di 100.000 persone e, siccome i giapponesi credevano che il sisma fosse frutto di un maleficio, molti di loro non trovarono di meglio che scagliarsi... (continua)
Singolo poi incluso nell’album “After School Session” del 1957.
“… Sono stato a Yokohama, a combattere in guerra.
Le cuccette dell’esercito – la sbobba dell’esercito – le divise dell’esercito – i trasporti dell’esercito. Ahh!
Troppe buffonate, troppe pagliacciate,
troppi imbrogli per farmici tirar dentro!...”
Un classico del r’n’r delle origini, in seguito riproposto da Elvis Presley, dai Beatles e da molti altri.
Ispirò anche Bob Dylan per la sua “Subterranean Homesick Blues”.
Nella sua bellissima versione del 1968 Elvis Presley sostituì a “Yokohama” il “Vietnam”.
Per la cronaca, Yokohama è una città parecchio martoriata e sfigata in cui non andrei mai a vivere…
Nel 1923 fu squassata da un violentissimo terremoto che uccise più di 100.000 persone e, siccome i giapponesi credevano che il sisma fosse frutto di un maleficio, molti di loro non trovarono di meglio che scagliarsi... (continua)
Runnin' to-and-fro - hard workin' at the mill.
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/4/2011 - 08:58
Man Of Iron
"Man of Iron", scritta da Don Fraser, fu interpretata da Sandy Denny appositamente per la colonna sonora del film "Pass of Arms" del 1972, diretto da Peter Elford.
In quella soundtrack anche "Here in Silence" - ancora Sandy Denny - e questa poesia del 1917 scritta da Wilfred Owen e recitata da Christopher Logue:
STRANGE MEETING
It seemed that out of battle I escaped
Down some profound dull tunnel, long since scooped
Through granites which titanic wars had groined.
Yet also there encumbered sleepers groaned,
Too fast in thought or death to be bestirred.
Then, as I probed them, one sprang up, and stared
With piteous recognition in fixed eyes,
Lifting distressful hands, as if to bless.
And by his smile, I knew that sullen hall, -
By his dead smile I knew we stood in Hell.
With a thousand pains that vision's face was grained;
Yet no blood reached there from the upper ground,
And... (continua)
In quella soundtrack anche "Here in Silence" - ancora Sandy Denny - e questa poesia del 1917 scritta da Wilfred Owen e recitata da Christopher Logue:
STRANGE MEETING
It seemed that out of battle I escaped
Down some profound dull tunnel, long since scooped
Through granites which titanic wars had groined.
Yet also there encumbered sleepers groaned,
Too fast in thought or death to be bestirred.
Then, as I probed them, one sprang up, and stared
With piteous recognition in fixed eyes,
Lifting distressful hands, as if to bless.
And by his smile, I knew that sullen hall, -
By his dead smile I knew we stood in Hell.
With a thousand pains that vision's face was grained;
Yet no blood reached there from the upper ground,
And... (continua)
Bartleby 20/4/2011 - 07:43
La Savoiarda
Sento puzza di revisionismo storico e ci sono anche delle imprecisioni riguardo l'azione del bresci, la quale avvenne il 29 luglio 1900. in seguito viene spiegato che l'azione del bresci avvenne per vendicare i morti di milano del maggio 1898, ma non è esatto. g. bresci non ci vide più quando i savoia insegnirono della medagia d'oro al merito il gen dei regi carabinieri bava beccaris per aver sedato le rivolte di milano... a cannonate ( 200 morti ca). Il bresci si è sempre dichiarato anarchico (capite la parola anarchico???) e l'attentato l'aveva premeditato e attuato da solo, senza complici (anarchico individualista), assumendo lo steso atteggiamento di sante caserio, in francia, o a grandi linee di giovanni passanante. questo individualismo si svilupperà negli anni venti nell'incendiarismo iconoclasta del filippi , del navatore, di giovanni, e in gioventù durruti. costoro erano individualisti... (continua)
20/4/2011 - 03:54
Canto General
In margine, potrei anche dare alcune belle ancorché piccole notizie di periferia.
Prima di tutto, a distanza di un anno da quanto scritto dalla mia amica gatta Pampalea, i lavori di "ristrutturazione" (= speculazione edilizia) a San Salvi non solo non sono ancora iniziati, ma sembrano irrimediabilmente bloccati grazie anche all'opposizione tenace di gran parte della popolazione. Naturalmente stanno tentandoci ancora in tutti i modi, non ultimo servendosi della stampa locale che presenta l'area come una specie di "terra di nessuno" auspicando sgomberi e interventi polizieschi. In questo, va detto, si è distinto un finto quotidiano "progressista", in realtà strumento dei poteri forti né più e né meno degli altri. Ne parla ancora la gatta Pampalea.
Seconda cosa, come comunicato da "Chille de la Balanza" (Quelli della Bilancia), il mural sembra salvo; l'immobile in rovina verrà sí ristrutturato... (continua)
Prima di tutto, a distanza di un anno da quanto scritto dalla mia amica gatta Pampalea, i lavori di "ristrutturazione" (= speculazione edilizia) a San Salvi non solo non sono ancora iniziati, ma sembrano irrimediabilmente bloccati grazie anche all'opposizione tenace di gran parte della popolazione. Naturalmente stanno tentandoci ancora in tutti i modi, non ultimo servendosi della stampa locale che presenta l'area come una specie di "terra di nessuno" auspicando sgomberi e interventi polizieschi. In questo, va detto, si è distinto un finto quotidiano "progressista", in realtà strumento dei poteri forti né più e né meno degli altri. Ne parla ancora la gatta Pampalea.
Seconda cosa, come comunicato da "Chille de la Balanza" (Quelli della Bilancia), il mural sembra salvo; l'immobile in rovina verrà sí ristrutturato... (continua)
Riccardo Venturi 20/4/2011 - 01:37
A Change Is Gonna Come
altra bella versione quella di Rebecca Ferguson , seconda classificata a Xfactor England, bellissima voce.
marco 19/4/2011 - 21:12
In un antico palazzo
L'Autore e cantante della Canzone è Stefano Saviotti, presidente di Radio Alice e ora terapista, filosofo della salute e mediatore familiare, insegnante di Tai JI e Qi Gong.
E' sua anche l'altra canzone presente nel sito di radio alice "Settembre 77"
E' sua anche l'altra canzone presente nel sito di radio alice "Settembre 77"
ale 19/4/2011 - 16:06
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