Che ne dite di contribuire qui i peggiori manifesti elettorali recenti?
Quello più incredibile l'ho visto stamattina ma non ho la digitale e non l'ho ancora trovato in rete... Se qualcuno lo fotografasse e caricasse qui, il terribile poster con immagine familiare da Ventennio accompagnata dallo slogan "Se vuoi bene alla mamma... Vota la Fiamma!"
Un altro tremendissimo è quello che segue, raffigurante quel fascistello d'accatto, razzistello ricutinato che risponde al nome di Giangi Marra, candidato sindaco a Torino per gli impresentabili Azzurri Italiani.
Questi sono mesi che vomitano i loro poster a tappeto su tutta Torino... avranno già speso miliardi e mi chiedo davvero chi ci sia di tanto facoltoso dietro di loro (ma un sospetto ce l’ho…).
Il Marra, ex dj e gran furbacchione (un altro che dice di avere un master – in “giornalismo sperimentale (???) - senza essere nemmeno laureato),... (continua)
Bartleby 1/4/2011 - 11:31
Un esempio di campagna elettorale totalmente sbagliata…
Possibile che nessuno abbia suggerito a Maurizio che la prima cosa Marrone che viene in mente è la MERDA ?!?
Recente manifesto della Lega, molto diffuso in varie città… Nessuno li denuncia magari anche alla Corte europea per i diritti dell’uomo o a quella penale internazionale?:
Mi scuso anch'io per tutti i...casini, sia con Gian Piero e Raf (un ottimamente ritrovato anche a lui!), sia con Lorenzo; anche se, in un certo senso, questa commistione tra il suicidio e l'informatica ha decisamente qualcosa di surrealista che non sarebbe spiaciuta a Karyotakis! Si aggiunga inoltre che potremmo essere di fronte a una sorta di...suicidio di certe pagine :-)
Riccardo Venturi 30/3/2011 - 09:30
Non so se avete letto "Piccoli suicidi tra amici" del finlandese Arto Paasilinna. E' un bel racconto su un nutrito gruppo di persone che decidono di "rimandare il suicidio"...
Alla mia età non ho ancora imparato a trattenere la penna, e a pensarci prima di scrivere. Senza controllare, ho preso per buono il commento di un visitatore di stixoi.info che con sicumera nega l'attribuzione anche a Theodorakis della canzone "Ki ésvise san iskio t'ònirò mou" e così in questa pagina sta ora scritto, e per mano mia, che Mikis musicò liriche di Karyotakis, ma non quella. Errore. Il piccolo ma ostinato tarlo che mi abita - e che spero riesca a campare più di me - mi ha spinto poco fa a rispolverare il cd "Karyotakis" di Theodorakis. La settima canzone è proprio questa. E siccome il testo è molto bello (per quanto c'entri poco con AWS, ma, in questo periodo con il carissimo Riccardo) e io merito un penso, ne do anche la traduzione e il link a you tube: link a YouTube. Il tarlo però continua scontento a menarla, perché vuole che scopra cosa c'entri Dimos Moutsis, e se abbia anche... (continua)
Ecco, gli stessi versi, musicati da Dimos Moutsis glieli faccio cantare, a Riccardo, dal "suo" Nikos Xylouris. E così tutti tarli, i suoi e i miei, ora dormono contenti.
@ Lorenzo: In effetti ho citato impropriamente editor il campo per i commenti, chiedo venia.
Il sito, devo dire, funziona benissimo ed è molto ben moderato, ricco di argomenti interessanti e soprattutto di confronto su temi che aiutano a riflettere ed arricchiscono i partecipanti. Almeno per me è così. Un grazie a tutti di cuore!!!
Profughi in mare, morto anche un bimbo.
Berluscò: « Come faccio a diventare lampedusano? Compro una villa! ».
Rinaldo 31/3/2011 - 07:08
Per qualcuno, quel bambino è solo uno in più "foeura di ball". Se è così, è tutta nostra la miseria, e miseria di quella autentica. L'avete visto il Maroni, mentre si sforza, in nome delle responsabilità nazionali - propi lü -, a convincere i poteri locali a prendersi gli emigranti? Ma non sono stati lui e i suoi a predicare che ciascuno è padrone a casa sua? Che vuol dire, semplicemente, che ogni paese di 5.000 abitanti si fa un piano di gestione del territorio per 50.000 e, previa tangente alla commissione edilizia, cementifica a man bassa, mentre le discariche e le rogne collettive cerca di rifilarle al vicino? E non è miseria, questa? Dalla quale vien voglia di scappare: ma per andare dove? O tempora...
Secondo me, il "percorso sui matti" è totalmente un'altra cosa rispetto a questa canzone. Si tratta di un percorso dal nome chiaro, dove si parla di lager e di guerra; vi si parla del manicomio come istituzione repressiva, della malattia mentale (vera o presunta) come frequente pretesto per epurazioni sociopolitiche, e via discorrendo. Per carità, che ci sia questa canzone negli "Extra" mi sta benissimo, è stupenda e alzo un bicchiere alla memoria di Syd Barrett; però io non la avrei mai inserita nel percorso. A parte il fatto che la sua follia era stata, come dire, "aiutata" da dosi quotidiane di hashish, Mandrax, eroina e LSD, c'è soprattutto da dire che la pur straziante odissea di Syd Barrett non lo portò mai in un manicomio. Si ritirò a vivere a Cambridge in casa della madre, da dove praticamente non uscì più per trent'anni fino alla morte (7 luglio 2006). Poiché sono stato assente dal... (continua)
Riccardo Venturi 31/3/2011 - 01:54
Sono d'accordo con Riccardo, per questo l'avevo spostata negli EXTRA. Diciamo che la lasciamo nel percorso sulla pazzia in modo da dare uno spunto per approfondire l'argomento a chi capitasse su questa pagina.
Ancora una volta grazie Gian Piero per le tue splendide traduzioni.
Dovevano essere davvero due giganti l'Eleftherìou e il Theodorakis e pure quella loro (a me incomprensibile) lingua deve essere proprio bella. Si sente che tu la ami.
Ciao
Version française – SARRASINS – Marco valdo M.I. – 2011
Chanson piémontaise - Sarazìn – La Lionetta – 2000
écrite par Roberto Aversa et Ilio Amisano.
Les Sarrasins (mais ce fut la même chose avec les Vikings et les Normands, par exemple... dit Marco Valdo M.I.. Ce fut pareil avec les Lombards quand ils débouchèrent des montagnes dans la plaine du Pô venant des lointaines contrées de l'Europe centrale ...) remontaient les rivières et débarquaient dans les villages pour y faire rapines et violences en tous genres et au fil du temps, y faire souche.
Mais ceux qu'évoque la chanson ne sont pas ceux-là d'un temps ancien avec navires de guerre et cimeterres, mais ceux d'aujourd'hui qui arrivent sur des barcasses, armés de leur seule misère. (Qu'ils ne soient ni violents, ni armés... Ce n'est pas une bonne raison pour les rejeter à la mer..., dit Lucien l'âne)
Version française – FOUTUS CONS – Marco Valdo M.I. – 2011
Chanson piémontaise (d'après la version italienne ) – Ij fòi-fotù (1831) – La Lionetta – 2003
Ces trois strophes ont été tirées d'un poème plus long, “”El liber del mond” (Le Livre du monde) , écrit par Angelo Brafferio en 1831 alors qu'il se trouvait en prison, arrêté en raison de son adhésion à la Charbonnerie et à la franc-maçonnerie. Angelo Brofferio (1802-1866), originaire d'Asti, était poète et représentant politique de la gauche au parlement subalpin. Il fut anticonformiste, antimonarchiste et parmi d'autres anti-..., il s'opposa à la participation à la guerre de Crimée.
Le poème original (visible avec quelques défectuosités dues à la transcription optique) se trouve dans « Raccolta completa delle canzoni e dei poemetti piemontesi di Angelo Brofferio »a cura di L. De Mauri, edito a Torino nel 1902.
la canzone e' di una intensita' incredibile al pari di ninna nanna del contrabbandiere e di new orleans, il testo è innegabilmente molto vicino alle realta' italiane dell'ultima guerra di " liberazione" laddove molti uomini, e molte donne si sono sacrificate per amore,pagando conseguenze indicibili come quelle subite dal soggetto della canzone stessa. davide ci ha sorpreso per la sua"sensibilita' di descrivere queste sofferenze subite, con un lato semplicemente romantico, intimo, un sacrificio in nome dell'amore mai detto...... meditate...gente.....meditate.......
MARCO DORNA 30/3/2011 - 14:17
Davide van de sfroos è riuscito ad emozionare con una canzone d'amore estremo .......tengo a precisare che mio nonno nonostante fosse organico delle brigate nere, per motivi di lavoro,ha nascosto nella soffitta di casa sua 2 piloti paracadutati della Royal Air Force durante il periodo della liberazione 1944 /45 .mettendo a repentaglio di rappresaglia da parte dei nazisti la propria famiglia
La canzone mi ha colpito e commosso tantissimo.
Avevo già comperato il CD, ma sono riuscita a sentirla solo al concerto. Così ho dovuto risentirla con attenzione.
Probabilmente è la storia di una donna che per far scappare ("Per datt el teemp de scapà ho pruà a fermai cun la gona bèla l'ünica che gh'eri in teemp de guèra")l'uomo di cui era innamorata, ha sopportato di tutto, fino all'estrema umiliazione e punizione in tempo di guerra.
Quanto pudore in un amore che, forse, non è mai stato dichiarato e che ha portato ad un così grande sacrificio!
Una poesia.
Così dolorosa che spero scuoterà le anime.
Quello più incredibile l'ho visto stamattina ma non ho la digitale e non l'ho ancora trovato in rete... Se qualcuno lo fotografasse e caricasse qui, il terribile poster con immagine familiare da Ventennio accompagnata dallo slogan "Se vuoi bene alla mamma... Vota la Fiamma!"
Un altro tremendissimo è quello che segue, raffigurante quel fascistello d'accatto, razzistello ricutinato che risponde al nome di Giangi Marra, candidato sindaco a Torino per gli impresentabili Azzurri Italiani.
Questi sono mesi che vomitano i loro poster a tappeto su tutta Torino... avranno già speso miliardi e mi chiedo davvero chi ci sia di tanto facoltoso dietro di loro (ma un sospetto ce l’ho…).
Il Marra, ex dj e gran furbacchione (un altro che dice di avere un master – in “giornalismo sperimentale (???) - senza essere nemmeno laureato),... (continua)