Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
LILI MARLEEN
(continua)
(continua)
inviata da Alfesibeo 14/2/2011 - 23:22
The Colour of the Earth
feat. Mick Harvey
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)
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Louis was my dearest friend
(continua)
(continua)
14/2/2011 - 21:49
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Bitter Branches
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)
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Bitter branches
(continua)
(continua)
14/2/2011 - 21:37
In the Dark Places
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)
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We got up early,
(continua)
(continua)
14/2/2011 - 21:35
Hanging in the Wire
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)
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Walker sees the mist rise
(continua)
(continua)
14/2/2011 - 21:29
Chamamé a Cuba
Chamamé a Cuba (il chamamé è un ritmo argentino di origine africana), interpretato da un complesso cubano chiamato Moncada, è il pezzo con le parole piu divertenti che abbia mai sentito sulla agressione yanqui contro l'isola
(Carlos, da Madrid)
(Carlos, da Madrid)
Una tarde de enero tomé mi canoa pa'dar una vuelta
(continua)
(continua)
inviata da Carlos 14/2/2011 - 18:59
Lo zio fantastico
Version française – MON ONCLE – Marco Valdo M.I. – 2011
Chanson italienne – Lo zio fantastico – Edoardo Bennato – 1992
Moi, dit Lucien l'âne, le titre de ta version de la canzone du jour me rappelle étrangement le titre d'un film des plus insolites, des plus fantasques du cinéma et plus exactement, d'un des personnages les plus extravagants de l'histoire filmique. Personnage interprété par un homme, auteur et réalisateur de Mon Oncle, film tout aussi étonnant... Je parle de Jacques Tatischeff, dit Jacques Tati. Une espèce de grand pantin incroyablement véritable, qui arrive à faire du cinéma muet parlant, enfin plus exactement, à faire – sauf erreur de ma mémoire d'âne – un film parlant sans dire un seul mot. Hallucinant !
Tu es décidément tout aussi incroyable, Lucien l'âne mon ami, et tu me stupéfieras toujours, car c'est bien à lui que je pensais en traduisant, à ces longues jambes,... (continua)
Chanson italienne – Lo zio fantastico – Edoardo Bennato – 1992
Moi, dit Lucien l'âne, le titre de ta version de la canzone du jour me rappelle étrangement le titre d'un film des plus insolites, des plus fantasques du cinéma et plus exactement, d'un des personnages les plus extravagants de l'histoire filmique. Personnage interprété par un homme, auteur et réalisateur de Mon Oncle, film tout aussi étonnant... Je parle de Jacques Tatischeff, dit Jacques Tati. Une espèce de grand pantin incroyablement véritable, qui arrive à faire du cinéma muet parlant, enfin plus exactement, à faire – sauf erreur de ma mémoire d'âne – un film parlant sans dire un seul mot. Hallucinant !
Tu es décidément tout aussi incroyable, Lucien l'âne mon ami, et tu me stupéfieras toujours, car c'est bien à lui que je pensais en traduisant, à ces longues jambes,... (continua)
MON ONCLE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/2/2011 - 18:49
Per respingerti in mare
Album: "Per ora noi la chiameremo felicità" (2010)
Forse il nostro viaggio porta un po’ più lontano
(continua)
(continua)
14/2/2011 - 18:30
Forse un giorno
[1997]
Album: Musically
Album: Musically
Forse un giorno nel futuro dell'umanità
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 14/2/2011 - 14:05
Anidride Carbonica
Album: "Per ora noi la chiameremo felicità" (2010)
Vasco Brondi ci urla sopra le innumerevoli derive della realtà, e poco ci importa se l’intonazione è sempre la stessa e se sembra tutto sempre troppo uguale, tutto così auto-referenziale da sembrare a tratti auto-parodia.
Vasco Brondi canta per noi, dei call center, dei cieli grigi, delle cavratte blu e delle morti bianche, dei romeni e delle ronde, della crisi e dei suv, dei sindacati e del deserto di Mirafiore, delle guerre nel mondo e della guerra di tutti i giorni, nelle case di tutti, per sopravvivere.
Cose che nessun “generatore automatico di frammenti vascobrondiani” potrebbe fare con tanta squallida, sincera e viva poesia.
(dalla recensione di Fabio Gallato per "Impatto Sonoro")
Vasco Brondi ci urla sopra le innumerevoli derive della realtà, e poco ci importa se l’intonazione è sempre la stessa e se sembra tutto sempre troppo uguale, tutto così auto-referenziale da sembrare a tratti auto-parodia.
Vasco Brondi canta per noi, dei call center, dei cieli grigi, delle cavratte blu e delle morti bianche, dei romeni e delle ronde, della crisi e dei suv, dei sindacati e del deserto di Mirafiore, delle guerre nel mondo e della guerra di tutti i giorni, nelle case di tutti, per sopravvivere.
Cose che nessun “generatore automatico di frammenti vascobrondiani” potrebbe fare con tanta squallida, sincera e viva poesia.
(dalla recensione di Fabio Gallato per "Impatto Sonoro")
E chiudi tutti i cancelli, le tue porte blindate
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 14/2/2011 - 09:13
Cara Catastrofe
Primo video tratto da 'Per ora noi la chiameremo felicità', il secondo album de Le luci della centrale elettrica, pubblicato da La Tempesta Dischi e Cara Catastrofe il 9 novembre del 2010.
"Cara catastrofe, la prima canzone del disco, la prima canzone che ho scritto di questo disco. Quella che dentro ha forse più tracce e atmosfere delle canzoni da spiaggia deturpata. Mi immaginavo questo rave su una chitarra
acustica, i capelli colorati. Questi palazzi con qualche finestra accesa e tante finestre spente, i fari delle macchine che girano attorno ad una rotatoria e non si sa dove vanno. che poi ci metteremo a tremare come la California amore nelle nostre camere separate a inchiodare stelle a dichiarare guerre a scrivere sui muri che ci fregano sempre."
"Cara catastrofe, la prima canzone del disco, la prima canzone che ho scritto di questo disco. Quella che dentro ha forse più tracce e atmosfere delle canzoni da spiaggia deturpata. Mi immaginavo questo rave su una chitarra
acustica, i capelli colorati. Questi palazzi con qualche finestra accesa e tante finestre spente, i fari delle macchine che girano attorno ad una rotatoria e non si sa dove vanno. che poi ci metteremo a tremare come la California amore nelle nostre camere separate a inchiodare stelle a dichiarare guerre a scrivere sui muri che ci fregano sempre."
sventoleremo le nostre radiografie per non fraintenderci
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 14/2/2011 - 08:56
Farewell To Sicily
d'une chanson écossaise Farewell to Sicily d'Hamish Henderson (1944) – Musique du Pipe Major James Robertson de Banff
d'après la version italienne « L’ADDIO DELLA 51 ESIMA DIVISIONE ALLA SICILIA (SPONDE DI SICILIA » de l' Hamish Henderson Folk Club
Une chanson écossaise, écrite dans le plus pur et le plus obscur dialecte des Highlands, consacrée à.. la Sicile ? En guerre, il peut aussi se passer ça.
En 1943, après le débarquement allié, le 51ième régiment d'infanterie des Highlands, venant de l'Afrique du Nord, fut mis en garnison en Sicile, avec son commandement dans la localité de Tremestieri, près de Messina en direction de Taormina.
En faisait partie le capitaine Hamish Henderson, qui dans la vie civile était un folkloriste et auteur de chansons. Un des plus grands de son pays. En 1944, quand le régiment fut déplacé et dut quitter la Sicile, Henderson écrivit une chanson qu'il fit... (continua)
d'après la version italienne « L’ADDIO DELLA 51 ESIMA DIVISIONE ALLA SICILIA (SPONDE DI SICILIA » de l' Hamish Henderson Folk Club
Une chanson écossaise, écrite dans le plus pur et le plus obscur dialecte des Highlands, consacrée à.. la Sicile ? En guerre, il peut aussi se passer ça.
En 1943, après le débarquement allié, le 51ième régiment d'infanterie des Highlands, venant de l'Afrique du Nord, fut mis en garnison en Sicile, avec son commandement dans la localité de Tremestieri, près de Messina en direction de Taormina.
En faisait partie le capitaine Hamish Henderson, qui dans la vie civile était un folkloriste et auteur de chansons. Un des plus grands de son pays. En 1944, quand le régiment fut déplacé et dut quitter la Sicile, Henderson écrivit une chanson qu'il fit... (continua)
ADIEU SICILE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/2/2011 - 21:17
Un canto per la pace
La CANZONE si può trovare nel CD
di RENATO CASTI
l'angelo di Kabul e altre storie...
Edizioni Musicali e Discografiche CANTERO' di ASTI
di RENATO CASTI
l'angelo di Kabul e altre storie...
Edizioni Musicali e Discografiche CANTERO' di ASTI
RENATO 13/2/2011 - 20:42
Anima di spine
QUESTA CANZONE è CONTENUTA NELL'ULTIMO CD di RENATO CASTI dal titolo L'ANGELO di KABUL e altre storie...
edizioni Musicali e Discografiche CANTERO' di ASTI
edizioni Musicali e Discografiche CANTERO' di ASTI
Renato 13/2/2011 - 20:36
Disertore
[1993]
Album: Demo Tape - Villa Ada Posse
Album: Demo Tape - Villa Ada Posse
Ahi ahi ahi ahi ahì
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/2/2011 - 19:23
Percorsi:
Disertori
Chi ruba nei Supermercati?
[1992]
Testo e Musica di Francesco De Gregori
Album: Canzoni d'Amore
Testo e Musica di Francesco De Gregori
Album: Canzoni d'Amore
Oggi è un giorno che vale la pena guardarsi alle spalle
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/2/2011 - 19:17
I sogni e le idee
C'è chi crede solamente al business
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/2/2011 - 15:55
Povero me
[1992]
Testo di Francesco De Gregori
Musica di Mimmo Locasciulli e Francesco De Gregori
Album: Canzoni d'Amore
Testo di Francesco De Gregori
Musica di Mimmo Locasciulli e Francesco De Gregori
Album: Canzoni d'Amore
Cammino come un marziano, come un malato,
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/2/2011 - 15:21
كلمتي حرة (Kelmti Horra)
Ma traduction à partir de la traduction anglaise:
MA PAROLE EST LIBRE
(continua)
(continua)
inviata da Lydie 13/2/2011 - 00:36
مولود في فلسطين [Nací en Palestina]
JE SUIS NÉE EN PALESTINE
(continua)
(continua)
inviata da Lydie 13/2/2011 - 00:30
La Paix
La Paix
Canzone française – La Paix – 1919 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 18
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
La dernière fois, souviens-t-en, Lucien l'âne mon ami, dit Marco Valdo M.I., nous en étions à la der des der... Une belle sonnerie, celle-là ! Et puis après,vient la paix. Précisément, la paix, c'est le thème de la canzone du jour d’aujourd’hui. La paix... Une deuxième belle sonnerie ! Enfin, on ne va pas perdre notre temps car revoici notre amie Berta... Tu te souviens de la grosse Berta, dont le mari travaillait aux aciéries Krupp à Essen et qui était furieuse qu'on ait donné son nom à cette horreur éléphantesque.
Mais oui, que je m'en souviens, dit Lucien... (continua)
Canzone française – La Paix – 1919 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 18
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
La dernière fois, souviens-t-en, Lucien l'âne mon ami, dit Marco Valdo M.I., nous en étions à la der des der... Une belle sonnerie, celle-là ! Et puis après,vient la paix. Précisément, la paix, c'est le thème de la canzone du jour d’aujourd’hui. La paix... Une deuxième belle sonnerie ! Enfin, on ne va pas perdre notre temps car revoici notre amie Berta... Tu te souviens de la grosse Berta, dont le mari travaillait aux aciéries Krupp à Essen et qui était furieuse qu'on ait donné son nom à cette horreur éléphantesque.
Mais oui, que je m'en souviens, dit Lucien... (continua)
La paix ? Quelle paix ? Où ça, la paix ?
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/2/2011 - 00:15
Ma mi
Ho tentato tradurre in Inglese della strada
BUT ME
(continua)
(continua)
inviata da Alan Wallach 12/2/2011 - 19:09
La fiera
Chanson italienne – La Fiera – I Fermentivi
Texte de Rocco Scotellaro – Musique d'Andrea Brignole.
Ce poème de Rocco Scotellaro nous l'avons trouvé par hasard il y a un certain temps dans un anthologie scolaire de la fin des années soixante.
Il nous a semblé d'une pauvreté et d'une simplicité et d'une réalité tellement incroyablement actuelles que nous avons dû penser à la mettre en musique.
On a fait un petit ajustement du texte, en modifiant l'un ou l’autre mot, pour d'évidentes nécessités de métrique, mais sans absolument en changer le sens.
C'est une de ces habituelles histoires que la guerre fait surgir, aux marges de sa marche toute scintillante d'« idéaux » et grondante de sang trop souvent innocent.
C'est une histoire de la seconde guerre mondiale, mais c'est une histoire commune à chaque époque, à chaque pays. Une de ces histoires que les journaux n'écrivent pas, une histoire... (continua)
Texte de Rocco Scotellaro – Musique d'Andrea Brignole.
Ce poème de Rocco Scotellaro nous l'avons trouvé par hasard il y a un certain temps dans un anthologie scolaire de la fin des années soixante.
Il nous a semblé d'une pauvreté et d'une simplicité et d'une réalité tellement incroyablement actuelles que nous avons dû penser à la mettre en musique.
On a fait un petit ajustement du texte, en modifiant l'un ou l’autre mot, pour d'évidentes nécessités de métrique, mais sans absolument en changer le sens.
C'est une de ces habituelles histoires que la guerre fait surgir, aux marges de sa marche toute scintillante d'« idéaux » et grondante de sang trop souvent innocent.
C'est une histoire de la seconde guerre mondiale, mais c'est une histoire commune à chaque époque, à chaque pays. Une de ces histoires que les journaux n'écrivent pas, une histoire... (continua)
LA FOIRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/2/2011 - 14:08
I ragazzi di Beirut
[1988]
Album: Non voglio essere uno spirito
Album: Non voglio essere uno spirito
I ragazzi di Beirut hanno gli occhi dolci
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 12/2/2011 - 08:33
Tammurriata nera
grandissimi. ero un po' depresso ma "you made my day" (m'avit accunciat''a nuttat) :)
solo un commento: io da piccolo quel verso l'avevo imparato cosi'(non so nemmeno come e da chi):
ll'atu juorn' a piazza dante
UOCCH CHIN E MMANE VACANT
(e non 'o stommaco mio era vacante)
è sicuramente corretta la vostra (come la canta la NCCP), ma la mia mi piace assaie...
occhi pieni e mani vuote... tutta l'amarezza di chi non ha niente e si vede davanti ogni ben di dio (immagino portato dagli americani e rivenduto al mercato nero)
ciao, e continuate cosi'
PS: chiedo scusa ai linguisti napoletani per l'ortografia certamente scorretta.
solo un commento: io da piccolo quel verso l'avevo imparato cosi'(non so nemmeno come e da chi):
ll'atu juorn' a piazza dante
UOCCH CHIN E MMANE VACANT
(e non 'o stommaco mio era vacante)
è sicuramente corretta la vostra (come la canta la NCCP), ma la mia mi piace assaie...
occhi pieni e mani vuote... tutta l'amarezza di chi non ha niente e si vede davanti ogni ben di dio (immagino portato dagli americani e rivenduto al mercato nero)
ciao, e continuate cosi'
PS: chiedo scusa ai linguisti napoletani per l'ortografia certamente scorretta.
Ruello 12/2/2011 - 01:20
Le Veau d'Or est toujours debout
Le Veau d'Or est toujours debout
(1859)
Chanson (Air) française – Le Veau d'Or est toujours debout – Opera de Charles Gounod pour la musique, texte de l'air : Michel carré
En soi, le Faust de Charles Gounod, inspiré du Faust de Goethe, n'a pas a priori sa place dans les CCG, mais il se trouve qu'un air – depuis des milliers de fois repris par tous les grandes basses du répertoire raconte à sa manière l'histoire de la société actuelle, tout entière rongée par l'absurde et infantile avidité. En ce sens, c'est une illustration de la Guerre de Cent Mille Ans... Disons que c'est un air allégorique où le personnage de Méphistophélès, démon de second rang vient chanter la gloire de Satan conduisant le bal autour du veau d'or... Autrement dit, le capital, l'argent, le dollar, l'Euro, la richesse...
(1859)
Chanson (Air) française – Le Veau d'Or est toujours debout – Opera de Charles Gounod pour la musique, texte de l'air : Michel carré
En soi, le Faust de Charles Gounod, inspiré du Faust de Goethe, n'a pas a priori sa place dans les CCG, mais il se trouve qu'un air – depuis des milliers de fois repris par tous les grandes basses du répertoire raconte à sa manière l'histoire de la société actuelle, tout entière rongée par l'absurde et infantile avidité. En ce sens, c'est une illustration de la Guerre de Cent Mille Ans... Disons que c'est un air allégorique où le personnage de Méphistophélès, démon de second rang vient chanter la gloire de Satan conduisant le bal autour du veau d'or... Autrement dit, le capital, l'argent, le dollar, l'Euro, la richesse...
Le Veau d'Or est toujours debout !
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/2/2011 - 21:16
Percorsi:
Musica classica contro la guerra
Canto dei mietitori
Chanson italienne – Canto dei mietitori – Joe Fallisi – 1993
Le texte traite du fait que les moissonneurs qui sont ceux qui produisent et qui travaillent, n'ont rien et leurs enfants souffrent de la faim, tandis que les « seigneurs » pour lesquels ils travaillent s'engraissent.
Texte de Mario Rapisardi. Musique et interprétation de Joe Fallisi. Guitare: Pasquale Ambrosino, Luigi Consolo, Roberto Ruberti, Ruggero Ruggeri - Pise, 29/10/1993. La chanson se trouve dans l'album "L'uovo di Durruti" (L'Oeuf de Durruti) de Joe Fallisi.
Regarde Lucien cette chanson des moissonneurs... Ne te rappelle-t-elle pas quelque chose ? Bien sûr, il ne s'agit pas vraiment du même métier, mais c'est un chant de métier, un chant de travailleurs qui disent qui ils sont, qui disent ce qu'ils font, qui disent leur misère et qui disent leur révolte...
Évidemment, que je sais de quel chant tu me parles; ceux-ci... (continua)
Le texte traite du fait que les moissonneurs qui sont ceux qui produisent et qui travaillent, n'ont rien et leurs enfants souffrent de la faim, tandis que les « seigneurs » pour lesquels ils travaillent s'engraissent.
Texte de Mario Rapisardi. Musique et interprétation de Joe Fallisi. Guitare: Pasquale Ambrosino, Luigi Consolo, Roberto Ruberti, Ruggero Ruggeri - Pise, 29/10/1993. La chanson se trouve dans l'album "L'uovo di Durruti" (L'Oeuf de Durruti) de Joe Fallisi.
Regarde Lucien cette chanson des moissonneurs... Ne te rappelle-t-elle pas quelque chose ? Bien sûr, il ne s'agit pas vraiment du même métier, mais c'est un chant de métier, un chant de travailleurs qui disent qui ils sont, qui disent ce qu'ils font, qui disent leur misère et qui disent leur révolte...
Évidemment, que je sais de quel chant tu me parles; ceux-ci... (continua)
CHANT DES MOISSONNEURS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/2/2011 - 19:28
Siamo Meridionali
[1980]
Album: Siamo Meridionali
Album: Siamo Meridionali
"Siamo meridionali, siamo meridionali"
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 11/2/2011 - 15:26
No More Sorrow
[2007]
Album: Minutes to Midnight
Album: Minutes to Midnight
Are you lost in your lies?
(continua)
(continua)
inviata da Jason 11/2/2011 - 05:30
Supper's Ready
Ho apprezzato molto la traduzione, grazie per il prezioso contributo! ciao
Federico 10/2/2011 - 09:18
Shouldn't Have To
[2010]
Lyrics & Music by Tracy Harris
Album: Not So Far from Here
"Some friends have asked if this is an anti-war song. It is not. It is just me watching current world events and feeling for some of the children in war torn countries..."
Lyrics & Music by Tracy Harris
Album: Not So Far from Here
"Some friends have asked if this is an anti-war song. It is not. It is just me watching current world events and feeling for some of the children in war torn countries..."
Sweet little boy, — caught in a war,
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 10/2/2011 - 08:23
Maremma maiala
TOLOMEI'S BROTHERS & Carlo Monni
Purtroppo non sono riuscita a trovare il testo completo, ma è una canzone contro la guerra, senza se e senza ma in quanto auspica perfino la pace fra Pisani e Livornesi.
E' stata trascritta all'ascolto.
Purtroppo non sono riuscita a trovare il testo completo, ma è una canzone contro la guerra, senza se e senza ma in quanto auspica perfino la pace fra Pisani e Livornesi.
E' stata trascritta all'ascolto.
Negli anni e nei secoli
(continua)
(continua)
inviata da silva 9/2/2011 - 18:04
Occidente
(1994)
Da "Ko De Mondo" e "In quiete"
Lo scenario era cambiato: non più l'Impero Sovietico ma l'Europa e tutti i luoghi in cui finisce l'idea d'Europa. Ko de Mondo per noi vuol dire fine della terra. In realtà Codemondo è un paesino in provincia di Reggio Emilia, il cui nome significa capo del mondo. Scritto così può anche voler dire k.o. del mondo: il mondo occidentale al tappeto.
(Giovanni Lindo Ferretti)
Da "Ko De Mondo" e "In quiete"
Lo scenario era cambiato: non più l'Impero Sovietico ma l'Europa e tutti i luoghi in cui finisce l'idea d'Europa. Ko de Mondo per noi vuol dire fine della terra. In realtà Codemondo è un paesino in provincia di Reggio Emilia, il cui nome significa capo del mondo. Scritto così può anche voler dire k.o. del mondo: il mondo occidentale al tappeto.
(Giovanni Lindo Ferretti)
Ahi ahi ahi ahi ahi...
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/2/2011 - 14:59
The Glorious Land
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)
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How is our glorious country ploughed?
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 9/2/2011 - 11:11
The Words That Maketh Murder
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Il verso "or hear a piano's grace" è stampato sul libretto dell'album ma in realtà non viene cantato.
Un dettagliato commento alla canzone e alla musica si trova su highly evolved.
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)
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Il verso "or hear a piano's grace" è stampato sul libretto dell'album ma in realtà non viene cantato.
Un dettagliato commento alla canzone e alla musica si trova su highly evolved.
I've seen and done things I want to forget;
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 9/2/2011 - 10:58
Written on the Forehead
La canzone include un campionamento di Blood And Fire di Niney The Observer, canzone reggae del 1971
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)
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Il conflitto globale permanente
articolo di Rachele Cinarelli
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People throwing dinars
(continua)
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inviata da Bartleby 9/2/2011 - 10:41
Let England Shake
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
contiene nelle musica un campionamento di Instanbul (not Constantinople), uno swing del 1953 e nel testo una citazione della marching song della I guerra mondiale Pack Up Your Troubles in Your Old Kit-Bag.
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)
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contiene nelle musica un campionamento di Instanbul (not Constantinople), uno swing del 1953 e nel testo una citazione della marching song della I guerra mondiale Pack Up Your Troubles in Your Old Kit-Bag.
The West’s asleep. Let England shake.
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 9/2/2011 - 10:28
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
No More
[2005]
Lyrics by Richard Green
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Cowboys dem a die-
(continua)
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inviata da giorgio 9/2/2011 - 09:09
We Are the Cops of the World
[2009]
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: Americana Dreams: Keeping The Promise
The U.S. spends billion policing the world with a global empire of hundreds of bases, thousands of our finest young men and women, and a military budget equal to the next 22 countries combined. We should be building schools and a clean energy.
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: Americana Dreams: Keeping The Promise
The U.S. spends billion policing the world with a global empire of hundreds of bases, thousands of our finest young men and women, and a military budget equal to the next 22 countries combined. We should be building schools and a clean energy.
Seven-hundred some bases all over the globe
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 9/2/2011 - 08:45
Tunisia 2011
2011
The Big Red Session
I've been glued to Al Jazeera for six weeks now, more than usual, captivated by events in Tunisia, Egypt, Yemen, Jordan, and elsewhere. I wrote this on the plane from Honolulu to Portland. Feel free to go to http://www.davidrovics.com and click the "donate" button to help me make a better recording of this song if you're so inclined.
(David Rovics)
The Big Red Session
I've been glued to Al Jazeera for six weeks now, more than usual, captivated by events in Tunisia, Egypt, Yemen, Jordan, and elsewhere. I wrote this on the plane from Honolulu to Portland. Feel free to go to http://www.davidrovics.com and click the "donate" button to help me make a better recording of this song if you're so inclined.
(David Rovics)
Mohamed had a vegetable stand, this was his family's plight
(continua)
(continua)
8/2/2011 - 22:26
Brigante se more
Il buon Bennato dovrebbe ripassarsi un po' di storia dato che Crocco si alleo' col generale legittimista Josè Borjes mandato da Francesco II a far insorgere i popoli delle Due Sicilie anche se i due si entrarono in contrasto fino a dividersi. Le sue dichiarazioni non provano nulla!
Ferdinando II 8/2/2011 - 19:13
We're Stole and Sold From Africa
[~1850]
Lyrics and Music: anonymous
Addie's repertoire included several extremely common songs such as "We're Stole and Sold From Africa", an anti-slavery song which seems to have originated in the antebellum Abolitionist movement. She also sang a number of songs of African American origin, many of which she learned from black railroad builders..
Lyrics and Music: anonymous
Addie's repertoire included several extremely common songs such as "We're Stole and Sold From Africa", an anti-slavery song which seems to have originated in the antebellum Abolitionist movement. She also sang a number of songs of African American origin, many of which she learned from black railroad builders..
We're stole and sold from Africa
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 8/2/2011 - 14:44
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Alfesibeo 02-2011