Clapsabot
Canzone française – Clapsabot – Marco Valdo M.I. – 2009
Settima tappa
Settima tappa
ZOCCOLO
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. & CCG Staff 7/12/2011 - 23:30
Cattivo pagatore
[2011]
Dall’album, “Nati per subire”
Un’altra dei pisani Zen Circus, da cassare come quella che ho già mandato…
E non perché sono pisani, ma perché non c’entra una beata cippa di minchia con le CCG…
Tsk, tsk… eppure questa parla della nostra bella Italia, della nostra bella gente “nata per subire”, e mi ha fatto venire in mente il buffetto che con la sua manovra il Prof Monti ha dato ai ricchi, agli scudati, agli evasori e ai paraculo e la bastonata che invece ha inferto a tutti gli altri, quelli con i cerchi in lega ed il motore scassato e le calze bucate e le tasche vuote, noi, oppure loro, gli altri, se l’immagine non vi aggrada o non vi si addice…
Dall’album, “Nati per subire”
Un’altra dei pisani Zen Circus, da cassare come quella che ho già mandato…
E non perché sono pisani, ma perché non c’entra una beata cippa di minchia con le CCG…
Tsk, tsk… eppure questa parla della nostra bella Italia, della nostra bella gente “nata per subire”, e mi ha fatto venire in mente il buffetto che con la sua manovra il Prof Monti ha dato ai ricchi, agli scudati, agli evasori e ai paraculo e la bastonata che invece ha inferto a tutti gli altri, quelli con i cerchi in lega ed il motore scassato e le calze bucate e le tasche vuote, noi, oppure loro, gli altri, se l’immagine non vi aggrada o non vi si addice…
Stendi la coca sulla scrivania
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 7/12/2011 - 13:24
Nati per subire
[2011]
Traccia-titolo dall’ultimirrimo album.
Vale almeno un Extra o, viste le nuove policies montiane, me la cassate peggio di una cassata?
Riccardo, mi appello a te che sei il più grosso e il più kativo: vabbè che sono pisani (e quindi gli è sempre meglio un morto ‘n casa) maperò sono bravi ‘sti Zen Circus, onnò?
Traccia-titolo dall’ultimirrimo album.
Vale almeno un Extra o, viste le nuove policies montiane, me la cassate peggio di una cassata?
Riccardo, mi appello a te che sei il più grosso e il più kativo: vabbè che sono pisani (e quindi gli è sempre meglio un morto ‘n casa) maperò sono bravi ‘sti Zen Circus, onnò?
Nato per errore, per una probabilità
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 7/12/2011 - 13:04
Soldado así no he de ser
Traduzione inglese di Langston Hughes e Ben Frederic Carruthers da “Cuba Libre - Poems by Nicolás Guillén”, 1948.
THAT KIND OF SOLDIER, NOT ME
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 7/12/2011 - 10:04
Elegía a Jesús Menéndez
[1948]
Musicas di Roy Brown, dal suo album intitolato “Canto obrero”
Testo trovato su Cancioneros.com.
Versi del poeta cubano Nicolás Guillén, in morte dell’amico Jesús Menéndez Larrondo, il “General de las Cañas”, influente ed amato dirigente sindacale dei lavoratori della canna da zucchero cubani, ucciso il 22 gennaio 1948 a Manzanillo, oggi nella provincia di Granma, nell’est dell’isola, durante un tentativo di trarlo in arresto. Jesús Menéndez, che godeva dell’immunità parlamentare per essere anche deputato socialista, rifiutò di consegnarsi ai soldati contestando l’illegalità del fermo. In tutta risposta un capitano dell’esercito, tal Joaquín Casillas, lo abbatté con un colpo di pistola sparato alla schiena.
L’assassino fu processato ma non si fece un giorno di carcere.
Però dieci anni dopo, durante la Rivoluzione, a Casillas fu reso pan per focaccia: fu giustiziato... (continua)
Musicas di Roy Brown, dal suo album intitolato “Canto obrero”
Testo trovato su Cancioneros.com.
Versi del poeta cubano Nicolás Guillén, in morte dell’amico Jesús Menéndez Larrondo, il “General de las Cañas”, influente ed amato dirigente sindacale dei lavoratori della canna da zucchero cubani, ucciso il 22 gennaio 1948 a Manzanillo, oggi nella provincia di Granma, nell’est dell’isola, durante un tentativo di trarlo in arresto. Jesús Menéndez, che godeva dell’immunità parlamentare per essere anche deputato socialista, rifiutò di consegnarsi ai soldati contestando l’illegalità del fermo. In tutta risposta un capitano dell’esercito, tal Joaquín Casillas, lo abbatté con un colpo di pistola sparato alla schiena.
L’assassino fu processato ma non si fece un giorno di carcere.
Però dieci anni dopo, durante la Rivoluzione, a Casillas fu reso pan per focaccia: fu giustiziato... (continua)
¡Qué dedos tiene, cuántas
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 7/12/2011 - 09:47
Cinqua guagliuni
Chanson italienne (calabrais) – Cinqua guagliuni - Felice Campora
Texte et musique : Felice Campora – musicien libertaire calabrais (Suonatori libertari calabresi)
Salut et merci à Felice Campora pour sa chanson.
Merci aux CCG/AWS d'avoir créé cette page belle et nécessaire.
Merci à ces « cinq jeunes » (cinqua guagliuni) qui tentèrent d'améliorer le destin de l'Italie et sacrifièrent leurs jeunes vies dans cette héroïque tentative.
J'espère qu'un jour on ouvrira « l'armoire de la honte » et que sortira officiellement toute la vérité et que soit restituée intégralement la mémoire de la valeur et du courage de ces cinq jeunes anarchistes. (Bartleby)
Une aventure, celle de cinq anarchistes calabrais « accidentés » près de Ferentino le 26 septembre 1970, à laquelle avait fait référence Riccardo Venturi dans sa chanson Canzone delle reti invisibili (reprise par la suite par Alessio Lega,... (continua)
Texte et musique : Felice Campora – musicien libertaire calabrais (Suonatori libertari calabresi)
Salut et merci à Felice Campora pour sa chanson.
Merci aux CCG/AWS d'avoir créé cette page belle et nécessaire.
Merci à ces « cinq jeunes » (cinqua guagliuni) qui tentèrent d'améliorer le destin de l'Italie et sacrifièrent leurs jeunes vies dans cette héroïque tentative.
J'espère qu'un jour on ouvrira « l'armoire de la honte » et que sortira officiellement toute la vérité et que soit restituée intégralement la mémoire de la valeur et du courage de ces cinq jeunes anarchistes. (Bartleby)
Une aventure, celle de cinq anarchistes calabrais « accidentés » près de Ferentino le 26 septembre 1970, à laquelle avait fait référence Riccardo Venturi dans sa chanson Canzone delle reti invisibili (reprise par la suite par Alessio Lega,... (continua)
CINQ COMPAGNONS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/12/2011 - 21:37
L'eccidio di Fucecchio
anonimo
Fonte: Francesca Prato
"Questo canto ricorda l'eccidio nazista del Padule di Fucecchio (FI) , e fu pubblicato nella rivista "Cerreto tra l’Arno e il Padule", a cura dell’amministrazione comunale di Cerreto Guidi, Ottobre 2005. Nella pubblicazione è contenuta questa citazione: "Allora ‘ste canzoncette si cantavano, c’era chi le diceva in poesia come quello che aveva inventato questa qui - era un certo Mazzei, della Colonna di San Rocco, ora è morto... si cantavano a veglia, o quando c’era qualche riunione al partito... (Liduino Tofanelli, 10 giugno 1997)" - Il Deposito
L'eccidio del Padule di Fucecchio
da it:wikipedia
L'eccidio del Padule di Fucecchio fu un crimine di guerra commesso da un reparto della 26ª divisione corazzata tedesca, agli ordini del generale Peter Eduard Crasemann, il 23 agosto 1944. Nella strage persero la vita 175 civili (uomini, donne e bambini. La strage avvenne... (continua)
"Questo canto ricorda l'eccidio nazista del Padule di Fucecchio (FI) , e fu pubblicato nella rivista "Cerreto tra l’Arno e il Padule", a cura dell’amministrazione comunale di Cerreto Guidi, Ottobre 2005. Nella pubblicazione è contenuta questa citazione: "Allora ‘ste canzoncette si cantavano, c’era chi le diceva in poesia come quello che aveva inventato questa qui - era un certo Mazzei, della Colonna di San Rocco, ora è morto... si cantavano a veglia, o quando c’era qualche riunione al partito... (Liduino Tofanelli, 10 giugno 1997)" - Il Deposito
L'eccidio del Padule di Fucecchio
da it:wikipedia
L'eccidio del Padule di Fucecchio fu un crimine di guerra commesso da un reparto della 26ª divisione corazzata tedesca, agli ordini del generale Peter Eduard Crasemann, il 23 agosto 1944. Nella strage persero la vita 175 civili (uomini, donne e bambini. La strage avvenne... (continua)
Popolo se m’ascolti
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 6/12/2011 - 15:00
Canción puertorriqueña
[1958]
Versi del poeta cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta poetica “La paloma de vuelo popular”.
Dall’album della Belén intitolato anch’esso “La paloma de vuelo popular”, del 1976.
Musica di Rosa León.
Testo trovato su Cancioneros.com
Puerto Rico, insieme alle Islas Marianas del Norte che stanno dalle parti delle Filippine, è l’unico territorio che fa parte del Commonwealth USA. “Stato Libero Associato”, lo chiamano loro. Più associato che libero, tant’è che è dalla guerra di Corea che i portoricani vengono mandati a combattere le guerre del padrone…
Versi del poeta cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta poetica “La paloma de vuelo popular”.
Dall’album della Belén intitolato anch’esso “La paloma de vuelo popular”, del 1976.
Musica di Rosa León.
Testo trovato su Cancioneros.com
Puerto Rico, insieme alle Islas Marianas del Norte che stanno dalle parti delle Filippine, è l’unico territorio che fa parte del Commonwealth USA. “Stato Libero Associato”, lo chiamano loro. Più associato che libero, tant’è che è dalla guerra di Corea che i portoricani vengono mandati a combattere le guerre del padrone…
¿Cómo estás, Puerto Rico,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 6/12/2011 - 14:34
Marchemos
[1937]
Frammento tratto dai versi di “La voz esperanzada - Una canción en coro” del poeta cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta poetica dedicata alla guerra civile spagnola e intitolata “España, poema en cuatro angustias y una esperanza”.
Dall’album della Belén intitolato “La paloma de vuelo popular” del 1976.
Musica di Sergio Aschero.
Interpretata anche da Víctor Manuel nell’album “Spanien” del 1977.
Testo trovato su Cancioneros.com
Frammento tratto dai versi di “La voz esperanzada - Una canción en coro” del poeta cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta poetica dedicata alla guerra civile spagnola e intitolata “España, poema en cuatro angustias y una esperanza”.
Dall’album della Belén intitolato “La paloma de vuelo popular” del 1976.
Musica di Sergio Aschero.
Interpretata anche da Víctor Manuel nell’album “Spanien” del 1977.
Testo trovato su Cancioneros.com
Todos el camino sabemos
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 6/12/2011 - 14:12
Canción de cuna para despertar a un negrito
[1958]
Versi del poeta cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta poetica “La paloma de vuelo popular”.
Dall’album di Ana Belén intitolato “La paloma de vuelo popular” del 1976.
Musica di Sergio Aschero.
Testo trovato su Cancioneros.com
Interpretata anche da Mercedes Sosa su musica di César Isella
Negro, svegliati ed esci di casa che il sole è già alto, e da sveglio dì finalmente quel che sta per succedere: “A morte il padrone, allo spiedo!”… Ed ora nessuno dorme, a casa non c’è più nessuno…”
Una canzone che mi ha ricordato molto le sequenze di “Queimada” di Gillo Pontecorvo…
Versi del poeta cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta poetica “La paloma de vuelo popular”.
Dall’album di Ana Belén intitolato “La paloma de vuelo popular” del 1976.
Musica di Sergio Aschero.
Testo trovato su Cancioneros.com
Interpretata anche da Mercedes Sosa su musica di César Isella
Negro, svegliati ed esci di casa che il sole è già alto, e da sveglio dì finalmente quel che sta per succedere: “A morte il padrone, allo spiedo!”… Ed ora nessuno dorme, a casa non c’è più nessuno…”
Una canzone che mi ha ricordato molto le sequenze di “Queimada” di Gillo Pontecorvo…
Una paloma
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 6/12/2011 - 13:52
Soldado, aprende a tirar
[1937]
Versi del poeta cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta poetica “Cantos para soldados y sones para turistas”.
Musica di Daniel Viglietti
Dall’album “Canciones para el hombre nuevo” del 1968.
Testo trovato su Cancioneros.com
Versi del poeta cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta poetica “Cantos para soldados y sones para turistas”.
Musica di Daniel Viglietti
Dall’album “Canciones para el hombre nuevo” del 1968.
Testo trovato su Cancioneros.com
Soldado, aprende a tirar:
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 6/12/2011 - 12:58
La torre di Valerio
22 febbraio 2011
31 anni dalla morte di Valerio Verbano, ucciso dai fascisti
2013
Arrovesciata
musica e voce di Giulia Tripoti
parole di Fabrizio Tripoti
versi pieni di rabbia scritti da mio padre quando anni fa i naziskin attaccarono il centro sociale “La Torre“ di Roma che si stava occupando di Valerio Verbano.
Ho scritto questa canzone per la ricorrenza della morte del compagno Valerio, ucciso dai fascisti il 22 febbraio 1980 in casa, davanti ai genitori, legati e costretti a guardare con i loro occhi l’atroce massacro di un figlio. Dedico la canzone a Valerio e a mamma Carla, che ha lottato per tutta la sua vita per avere giustizia, ma che purtroppo ci ha lasciati quest’anno senza sapere la verità sulla morte di suo figlio.
31 anni dalla morte di Valerio Verbano, ucciso dai fascisti
2013
Arrovesciata
musica e voce di Giulia Tripoti
parole di Fabrizio Tripoti
versi pieni di rabbia scritti da mio padre quando anni fa i naziskin attaccarono il centro sociale “La Torre“ di Roma che si stava occupando di Valerio Verbano.
Ho scritto questa canzone per la ricorrenza della morte del compagno Valerio, ucciso dai fascisti il 22 febbraio 1980 in casa, davanti ai genitori, legati e costretti a guardare con i loro occhi l’atroce massacro di un figlio. Dedico la canzone a Valerio e a mamma Carla, che ha lottato per tutta la sua vita per avere giustizia, ma che purtroppo ci ha lasciati quest’anno senza sapere la verità sulla morte di suo figlio.
Ma che pensate? Che i vostri sassi sui cortei frenino la nostra rabbia?
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 6/12/2011 - 12:36
No sé por qué piensas tú
[1937]
Versi del poeta cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta poetica “Cantos para soldados y sones para turistas”.
Dall’album della Belén intitolato “La paloma de vuelo popular” (titolo di un’altra raccolta di poesie dello stesso Guillén) del 1976.
Musica di Sergio Aschero, ma ne esiste anche una diversa versione classica del compositore messicano Silvestre Revueltas.
Interpretata anche da Joan Manuel Serrat e da Daniel Viglietti.
Testo trovato su Cancioneros.com
Versi del poeta cubano Nicolás Guillén, dalla raccolta poetica “Cantos para soldados y sones para turistas”.
Dall’album della Belén intitolato “La paloma de vuelo popular” (titolo di un’altra raccolta di poesie dello stesso Guillén) del 1976.
Musica di Sergio Aschero, ma ne esiste anche una diversa versione classica del compositore messicano Silvestre Revueltas.
Interpretata anche da Joan Manuel Serrat e da Daniel Viglietti.
Testo trovato su Cancioneros.com
No sé por qué piensas tú,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 6/12/2011 - 12:05
6 dicembre 2007: il rogo della Thyssen Krupp di Torino. Cinque canzoni che ne parlano: Tra il 5 e il 6 dicembre a Torino [Thyssen], Quelli della Thyssen Krupp, Thyssen Krupp, in memory of, Siamo gli operai e 7.
Riccardo Venturi 6/12/2011 - 10:58
Cinqua guagliuni
Un saluto e un grazie a Felice Campora per la sua canzone.
Un grazie alle CCG/AWS per aver costruito questa bella e doverosa pagina.
Un grazie a quei "cinqua guagliuni" che forse provarono a cambiare in meglio la Storia d'Italia e sacrificarono le loro giovani vite in questo eroico tentativo.
Spero che un giorno si apra un "armadio della vergogna" e venga fuori ufficialmente tutta la verità e venga finalmente restituita integra la memoria del valore e del coraggio dimostrato da quei cinque giovani anarchici.
Un grazie alle CCG/AWS per aver costruito questa bella e doverosa pagina.
Un grazie a quei "cinqua guagliuni" che forse provarono a cambiare in meglio la Storia d'Italia e sacrificarono le loro giovani vite in questo eroico tentativo.
Spero che un giorno si apra un "armadio della vergogna" e venga fuori ufficialmente tutta la verità e venga finalmente restituita integra la memoria del valore e del coraggio dimostrato da quei cinque giovani anarchici.
Bartleby 6/12/2011 - 08:41
Come Home Soon
Album: Sweet Right Here - 2004
I put away the groceries
(continua)
(continua)
inviata da anonymous 6/12/2011 - 03:53
Una finestra aperta
[1981]
José Seves - Horacio Salinas
Album: Palimpsesto
José Seves - Horacio Salinas
Album: Palimpsesto
Gli Inti Illimani hanno passato diciassette anni in Italia, ma hanno scritto e cantato una sola canzone in italiano, Una finestra aperta. Fa parte dell'album Palimpsesto del 1981. Fin da quando l'ho sentita la prima volta, vale a dire quando il disco era appena uscito, mi rimasero impressi dei versi: Io volevo partire, partire non è permesso; intanto farò del vostro il mio tempo.... Come la certificazione dell'integrazione in un esilio, sottolineata proprio dalla lingua del paese accogliente. [RV]
Da una finestra aperta
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/12/2011 - 03:13
Percorsi:
Esili e esiliati
Dongo
anonimo
[1945]
Interpretazione di Fausto Amodei
Album: Michele L. Straniero, Sergio Liberovici (Cantacronache)
Canti della resistenza europea, 1933-1963
Raccolto in provincia di Como e pubblicato da Michele Luciano Straniero e Anton Virgilio Savona, Canti della resistenza italiana, Rizzoli, Milano, 1985. Il presente testo è stato desunto dal Deposito, ma corretto in base alla versione cantata. In particolare, le diciture "colora stanzetta" e "terribilim mortal", assolutamente prive di senso, sono state restituite alla lezione originale di "colona stanzetta" (= stanzetta rustica, contadina) e "tremendo mortale".
La vicenda della fucilazione del dittatore che aveva imperato per oltre un ventennio sull'Italia non poteva, in un'epoca assolutamente regredita per quanto riguarda le comunicazioni come l'Italia del 1945, che trasmigrare immediatamente in una composizione popolare; e della composizione... (continua)
Interpretazione di Fausto Amodei
Album: Michele L. Straniero, Sergio Liberovici (Cantacronache)
Canti della resistenza europea, 1933-1963
Raccolto in provincia di Como e pubblicato da Michele Luciano Straniero e Anton Virgilio Savona, Canti della resistenza italiana, Rizzoli, Milano, 1985. Il presente testo è stato desunto dal Deposito, ma corretto in base alla versione cantata. In particolare, le diciture "colora stanzetta" e "terribilim mortal", assolutamente prive di senso, sono state restituite alla lezione originale di "colona stanzetta" (= stanzetta rustica, contadina) e "tremendo mortale".
La vicenda della fucilazione del dittatore che aveva imperato per oltre un ventennio sull'Italia non poteva, in un'epoca assolutamente regredita per quanto riguarda le comunicazioni come l'Italia del 1945, che trasmigrare immediatamente in una composizione popolare; e della composizione... (continua)
Del fu Duce i giornali han narrato
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/12/2011 - 01:40
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante
El equipaje del destierro
30 novembre-5 dicembre 2011
La particolarità di questa "resa ritmica" è che andata di pari passo con la versione non ritmica; vale a dire, sono state condotte insieme provando e riprovando il ritmo col procedere dell'altra versione, modificando, sacrificando e condensando. Ne è venuta fuori questa cosa che, almeno in linea teorica, potrebbe essere cantata sulla musica originale in una specie di italiano che ricorre persino allo "svacantare" proveniente dall'assidua lettura del commissario Montalbano. [RV]
IL BAGAGLIO D'ESILIO
(continua)
(continua)
6/12/2011 - 00:43
Paisajes urbanos, días escolares
Azagra, dibujante de tiras cómicas políticas fue alumno de Labordeta, al mismo tiempo que Ramón Cabezas. En su día, dejó esta apreciación en mi blog:
"... Ramon Cabeza,militante de la JGR,en realidad no se llamaba asi, se llamaba Carlos Mayoral, y era compañero mio en el instituto mixto nº 1 de Zaragoza.Ramon Pignatelli. Ambos teniamos al mismo tutor de COU,J.A. Labordeta, lo detuvieron pòr repartir panfletos contra la carestia de la vida,detenido y torturado en la jefatura de policia que teniamos al lado del instituti, eso impresiono mucho al abuelo,que le dedico esa cancion"
El "abuelo" es como la gente llamaba a Labordeta cariñosamente.
"... Ramon Cabeza,militante de la JGR,en realidad no se llamaba asi, se llamaba Carlos Mayoral, y era compañero mio en el instituto mixto nº 1 de Zaragoza.Ramon Pignatelli. Ambos teniamos al mismo tutor de COU,J.A. Labordeta, lo detuvieron pòr repartir panfletos contra la carestia de la vida,detenido y torturado en la jefatura de policia que teniamos al lado del instituti, eso impresiono mucho al abuelo,que le dedico esa cancion"
El "abuelo" es como la gente llamaba a Labordeta cariñosamente.
Gustavo Sierra Fernández 6/12/2011 - 00:02
Strane famigghie
Testo di Anna Barile
sull'aria de "La strana famiglia" di Giorgio Gaber
sull'aria de "La strana famiglia" di Giorgio Gaber
Qui ci stanno troppi bastardi,
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 5/12/2011 - 23:42
Percorsi:
Terremoti
Su, all'aquilani vada il capitale...
Testo di Anna Barile
Musica: Su comunisti della Capitale
Musica: Su comunisti della Capitale
La bandiera dell'Aquila è nera e verde, e con una bandiera neroverde Anna Barile si è presentata a Pisa per cantare le sue canzoni amare e allegre. Essendo romana di nascita, ha preso la notissima Su, comunisti della capitale e ci ha cantato sopra, sempre in romanesco, la cronistoria degli accadimenti dell'Aquila fin dal teatrino berlusconiano post-terremoto. Ve lo ricordate di quando Berlusconi teneva i suoi "consigli dei ministri" all'Aquila? Il risultato, o meglio il non-risultato lo si vede oggi più che mai: il niente. Ma un niente accompagnato da deportazione, da repressione, da militarizzazione. E da emigrazione, perché gli aquilani hanno cominciato, e da un pezzo, a andarsene. Come sempre accade in questo paese, ciò che veramente distrugge non è il terremoto, ma quel che accade dopo. [CCG/AWS Staff]
Siamo i terremotati aquilani
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 5/12/2011 - 22:22
Percorsi:
Terremoti
Stati d'emergenza
Testo di Anna Barile
Musica: Stornelli laziali
Anna Barile (che nel video sopra vediamo impegnata in una sua personale "dedica" a Silvio Berlusconi) la abbiamo conosciuta al 4° raduno del Deposito, che si è svolto al circolo Agorà di Pisa lo scorso 3 dicembre. Una signora gentile e quieta, con la sua chitarra e il suo terremoto. Sí, perché Anna Barile abita all'Aquila, è aquilana di adozione (anche se è nata a Roma) e va per l'appunto in giro con la sua chitarra a raccontare quel che sta accadendo all'Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009.
Parlando della sua città, Anna ci dice che è diventata una sorta di "laboratorio" per la sperimentazione e la messa in atto delle "nuove politiche dell'emergenza" in un paese dove l'emergenza per le "calamità naturali" è un business ultramiliardario. Tali "nuove politiche" hanno avuto all'Aquila un'attuazione quasi perfetta, in varie fasi: una... (continua)
Musica: Stornelli laziali
Anna Barile (che nel video sopra vediamo impegnata in una sua personale "dedica" a Silvio Berlusconi) la abbiamo conosciuta al 4° raduno del Deposito, che si è svolto al circolo Agorà di Pisa lo scorso 3 dicembre. Una signora gentile e quieta, con la sua chitarra e il suo terremoto. Sí, perché Anna Barile abita all'Aquila, è aquilana di adozione (anche se è nata a Roma) e va per l'appunto in giro con la sua chitarra a raccontare quel che sta accadendo all'Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009.
Parlando della sua città, Anna ci dice che è diventata una sorta di "laboratorio" per la sperimentazione e la messa in atto delle "nuove politiche dell'emergenza" in un paese dove l'emergenza per le "calamità naturali" è un business ultramiliardario. Tali "nuove politiche" hanno avuto all'Aquila un'attuazione quasi perfetta, in varie fasi: una... (continua)
E zitto zitto pure quest'anno passa
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 5/12/2011 - 21:55
Percorsi:
Terremoti
Klama (Andramu pai)
...scusa Riccardo, ma per "Libro de' Ceffi" cosa intendi? Facebook?
(Raf)
(Raf)
Esattamente; almeno in toscana "ceffo" significa "faccia" (e "brutto ceffo", alla lettera, vuol dire "brutta faccia"); è anche l'origine di "ceffone", dato che uno schiaffo violento fa venire...una faccia grossa. Saluti! [RV]
5/12/2011 - 21:46
Plin plon
[1990]
Testo e musica di Roberto Ballerini
Testo e musica di Roberto Ballerini
Ε- stata scritta nel 1990 poco prima della guerra del golfo n°1.
Plin plon! Buon giorno!
(continua)
(continua)
inviata da roberto ballerini 5/12/2011 - 19:55
L'Antiatomique
L'Antiatomique
Canzone française – L'Antiatomique – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 54
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Mil neuf cent cinquante-cinq, souviens-toi Lucien l'âne mon ami... En cinquante-cinq, on était en pleine guerre froide, en plein milieu d'un affrontement des Titans... De froide, cette guerre risquait bien de passer à des températures solaires et d'irradier toute la planète de son réchauffement. On en était à gonfler les biceps militaires, à pousser les poitrails en avant, à défiler on ne peut plus militairement, à lever les mentons, à lancer des invectives... Le pire était que ceux qui se lançaient dans pareilles rodomontades n'étaient pas des gens de... (continua)
Canzone française – L'Antiatomique – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 54
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Mil neuf cent cinquante-cinq, souviens-toi Lucien l'âne mon ami... En cinquante-cinq, on était en pleine guerre froide, en plein milieu d'un affrontement des Titans... De froide, cette guerre risquait bien de passer à des températures solaires et d'irradier toute la planète de son réchauffement. On en était à gonfler les biceps militaires, à pousser les poitrails en avant, à défiler on ne peut plus militairement, à lever les mentons, à lancer des invectives... Le pire était que ceux qui se lançaient dans pareilles rodomontades n'étaient pas des gens de... (continua)
Mon père un fameux bricoleur
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/12/2011 - 17:55
¿Qué será que todos piden?
[1975]
Album “En directo” del 1976.
Testo trovato su Cancioneros.com
Chi sarà costei che tutti reclamano a gran voce? AMNISTIA per i prigionieri politici!
Per il solo fatto di aver pronunciato la parola Víctor Manuel passò una notte in gattabuia nel dicembre del 1975…
Album “En directo” del 1976.
Testo trovato su Cancioneros.com
Chi sarà costei che tutti reclamano a gran voce? AMNISTIA per i prigionieri politici!
Per il solo fatto di aver pronunciato la parola Víctor Manuel passò una notte in gattabuia nel dicembre del 1975…
Qué será que todos piden
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 5/12/2011 - 15:13
Aída La Fuente
[1976]
Album “Víctor Manuel 10”
Testo trovato su Cancioneros.com
Come Aida Lafuente, una canzone dedicata alla militante comunista Aída La Fuente, “Rosa Roja de Asturias”, uccisa ad Oviedo durante la fallita rivoluzione del 1934 dai legionari di Francisco Franco. La repressione del movimento rivoluzionario asturiano fu un pò la prova generale del golpe fascista del 1936.
Album “Víctor Manuel 10”
Testo trovato su Cancioneros.com
Come Aida Lafuente, una canzone dedicata alla militante comunista Aída La Fuente, “Rosa Roja de Asturias”, uccisa ad Oviedo durante la fallita rivoluzione del 1934 dai legionari di Francisco Franco. La repressione del movimento rivoluzionario asturiano fu un pò la prova generale del golpe fascista del 1936.
¿Qué sabes tú de Aída?
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 5/12/2011 - 14:55
En la Planta 14
[1967]
Testo trovato su Cancioneros.com
Canzone che, visto il tema e come lo trattava, potè vedere la luce solo nel 1975. E pure allora la censura non mancò (vedi * nel corso del testo) quando impose che i minatori, furenti per la morte dei loro compagni, pregassero Iddio invece di bestemmiarlo…
Un brano che fa il paio con la popolare Nel pozu María Luisa [En el pozo María Luisa, o Santa Bárbara bendita], anch’essa dedicata agli incidenti nelle miniere d’Asturia.
Testo trovato su Cancioneros.com
Canzone che, visto il tema e come lo trattava, potè vedere la luce solo nel 1975. E pure allora la censura non mancò (vedi * nel corso del testo) quando impose che i minatori, furenti per la morte dei loro compagni, pregassero Iddio invece di bestemmiarlo…
Un brano che fa il paio con la popolare Nel pozu María Luisa [En el pozo María Luisa, o Santa Bárbara bendita], anch’essa dedicata agli incidenti nelle miniere d’Asturia.
En la planta 14 en el pozo minero
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 5/12/2011 - 14:33
Al compañero Orlando Martínez
[1975]
Album “Cómicos”
Testo trovato su Cancioneros.com
Vabbè che il Generalisimo stava schiattando, ma ci voleva un certo coraggio nella Spagna de 1975 a scrivere e pubblicare una canzone come questa, contenuta in un album che Víctor Manuel dedicò ad un grande sciopero di attori ed artisti contro la censura e per l’amnistia ai prigionieri politici…
Luis Orlando Martínez Howley era un giornalista dominicano, militante del partito comunista. Fu assassinato a Santo Domingo nella primavera del 1975, durante uno dei tanti e lunghi mandati di Joaquín Balaguer. Nel corso della seconda reggenza di Balaguer (dal 1966 al 1978) furono molti gli oppositori a cadere sotto la mano dei sicari dell’esercito e dei gruppi paramilitari. Balaguer, che li conosceva bene e mai li contrastò, non fece mai i nomi dei mandanti e degli esecutori di questo e di altri omicidi, ed affidò ad una... (continua)
Album “Cómicos”
Testo trovato su Cancioneros.com
Vabbè che il Generalisimo stava schiattando, ma ci voleva un certo coraggio nella Spagna de 1975 a scrivere e pubblicare una canzone come questa, contenuta in un album che Víctor Manuel dedicò ad un grande sciopero di attori ed artisti contro la censura e per l’amnistia ai prigionieri politici…
Luis Orlando Martínez Howley era un giornalista dominicano, militante del partito comunista. Fu assassinato a Santo Domingo nella primavera del 1975, durante uno dei tanti e lunghi mandati di Joaquín Balaguer. Nel corso della seconda reggenza di Balaguer (dal 1966 al 1978) furono molti gli oppositori a cadere sotto la mano dei sicari dell’esercito e dei gruppi paramilitari. Balaguer, che li conosceva bene e mai li contrastò, non fece mai i nomi dei mandanti e degli esecutori di questo e di altri omicidi, ed affidò ad una... (continua)
El águila negra visitó Santo Domingo;
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 5/12/2011 - 14:11
No quiero ser militar
Il disco Spanien fu effettivamente registrato da Víctor Manuel nel 1977 nel corso di un viaggio organizzato dal PCE nella Germania Democratica ma, stando a quanto riportato da es.wikipedia, la canzone fu scritta e registrata per la prima volta nel 1972 durante un breve esilio in sudamerica cui Víctor Manuel e la consorte Ana Belén erano stati costretti a causa della censura e degli attacchi provenienti dai mezzi di comunicazione franchisti. Rientrati in Spagna all'inizio del 1973, i due artisti furono scagionati dall'accusa di aver oltraggiato bandiera ed esercito. Ma intanto la dittatura fascista volgeva la termine...
Bartleby 5/12/2011 - 13:09
Il crack delle banche
[1896]
Parole di Ulisse Barbieri (1833-1899), patriota indipendentista, militante socialista, drammaturgo e scrittore.
Sull'aria del valzer "O patria mia", dall'opera comica "Les cloches de Corneville" del compositore francese Robert Planquette.
Pubblicata per la prima volta sulla rivista L'Asino
Recentemente interpretata da Ginevra Di Marco
Banche, crack, re, Europa e repressione
di Riccardo Venturi
La canzone popolare di questa pagina proviene dagli anni successivi al 1893, quando scoppiò il famoso Scandalo della Banca Romana. La Banca Romana, che poi era l'ex Banca dello Stato Pontificio, era allora uno dei sei istituti di credito che erano autorizzati a emettere moneta corrente, prima dell'istituzione della Banca d'Italia.
Lo scandalo prese avvio da una serie di prestiti a lungo termine che le maggiori banche italiane avevano concesso al settore dell'industria edilizia. Nel 1887... (continua)
Parole di Ulisse Barbieri (1833-1899), patriota indipendentista, militante socialista, drammaturgo e scrittore.
Sull'aria del valzer "O patria mia", dall'opera comica "Les cloches de Corneville" del compositore francese Robert Planquette.
Pubblicata per la prima volta sulla rivista L'Asino
Recentemente interpretata da Ginevra Di Marco
Banche, crack, re, Europa e repressione
di Riccardo Venturi
La canzone popolare di questa pagina proviene dagli anni successivi al 1893, quando scoppiò il famoso Scandalo della Banca Romana. La Banca Romana, che poi era l'ex Banca dello Stato Pontificio, era allora uno dei sei istituti di credito che erano autorizzati a emettere moneta corrente, prima dell'istituzione della Banca d'Italia.
Lo scandalo prese avvio da una serie di prestiti a lungo termine che le maggiori banche italiane avevano concesso al settore dell'industria edilizia. Nel 1887... (continua)
S’affondano le mani nelle casse - crak!
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 5/12/2011 - 12:27
Palimpsesto
Version française du blog Afunahue
Continuando a sperare in un...intervento autonomo di Marco Valdo M.I., ho nel frattempo reperito questa interessante versione francese inserita in un blog/sito che presenta la traduzione di alcune canzoni latinoamericane. In alcuni punti la traduzione sembra aver seguito strade parallele (o similari) con la mia, in altri se ne discosta parecchio. Di fronte alla Libertad Osuna, il traduttore francese ha optato per una Liberté Chérie che, francamente, mi sfugge; ma, sicuramente, avrà avuto i suoi buoni e ragionati motivi. Purtroppo non li ha espressi; ma non è una buona ragione per contestarli e per non inserire questa traduzione. Negli ultimi giorni, sto cominciando a considerare chiunque si sia cimentato con la traduzione da Patricio Manns con vera e propria fratellanza... [RV]
PALIMPSESTE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/12/2011 - 09:34
Il balconcin fiorito
Versão portuguesa
NO BALCÃOZINHO FLORIDO
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 5/12/2011 - 08:26
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da 'Εκβλόγγηθι Σεαυτόν Asocial Network
Ci avevano provato. Prima a dire che era stato colpito da un “proiettile di rimbalzo”. Da una pallottola vagante, insomma. Se si potesse fare un elenco delle persone inermi che sono state uccise da “pallottole vaganti” (rimbalzanti, saltellanti, deviate...) della polizie di tutti i paesi, credo che corrisponderebbe più o meno agli abitanti di una città di media grandezza. Se, però, l'elenco fosse ridotto a quello di chi è morto veramente così, non si raggiungerebbero probabilmente nemmeno gli abitanti di un villaggio di montagna. Le “pallottole vaganti” sono come i famosi incendi boschivi per “autocombustione”. Le pallottole, di solito, non vagano affatto. Vengono mirate e sparate. Poi avevano provato a dire che un gruppetto di ragazzini avevano “assaltato la polizia” e che gli agenti avevano “sparato dei colpi di avvertimento”,... (continua)