E' da molto che non la sentivo piu', ma ogni volta che la sento provo sempre una profonda emozione. La liberta'e' un bene irrinunciabile da conquistare anche attraverso la lotta , con la consapevolezza che si puo' anche morire per donarla agli altri.
"Eravam tutti pronti a morire
ma della morte noi mai parlavam
parlavamo del futuro... "
"Per essere pienamente compreso in tutte le sue implicazioni, il gesto di Bresci va inserito nell'epoca e nella temperie culturale e sociale nella quale si verificò. E ciò a maggior ragione rispetto ad altri fatti di minore importanza, visto lo scalpore che suscitò nel mondo intero e le conseguenze che ne derivarono. Anche per questo, lo sguardo dello storico, come quello del militante, deve cercare di assumere una prospettiva e una larghezza di vedute particolarmente aperte e laiche.
Come abbiamo visto le ragioni di Bresci e quelle di Umberto di Savoia e del governo sono più che evidenti e, se dovessimo porle su un'ipotetica bilancia, le prime sono infinitamente più valide e convincenti delle seconde:
- La gratuita spietatezza della repressione, attuata non per perseguire maggiore stabilità sociale e per attutire le contraddizioni esplosive della società italiana, ma solo per raggiungere... (continua)
Ho scoperto perché mai in questa canzone sia usata la lingua karangounika. Premesso che i Karangounides sono un ramo dei Vlahi, contadini e pastori della Tessaglia, che usavano portare pellicce di montone nero (Kara=nero; gouna= pelliccia: entrambe parole turche), Sofia Vembo aveva appreso una canzone tessala dalla madre e successivamente l'aveva adattata, con la pretesa di metterla nel suo repertorio, come in effetti fece nonostante il disgusto dei suoi musicisti per un canto dialettale di contadinacci tra i più disprezzati. La canzone si intitolava "Στ΄ Λάρισς΄ βγαίν΄ ο αυγερινός" (Esce la stella dell'alba sopra Larissa) ascoltabile qui nella interpretazione di Rozita Serrano. La canzone ebbe un successo imprevedibile, nonostante la strana lingua in cui la Vembo la cantava. Sopraggiunta la guerra, fu facile adattarla alla nuova situazione, e servì egregiamente a mostrare l'avversione anche di questi Greci emarginati per l'Italiano invasore. Interessante questo sviluppo per cui un canto locale diventò patrimonio nazionale.