The Long Black Veil
Versione italiana di Alberto Truffi da Musica e Memoria (leggermente rivista)
IL LUNGO VELO NERO
(continua)
(continua)
8/9/2010 - 22:40
Come fai
"I politici sono i camerieri dei banchieri" (Ezra Pound)
“Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti permanenti. Essi hanno di già messo in piedi un’aristocrazia facoltosa che ha attaccato il Governo con disprezzo. Il potere di emissione deve essere tolto via dalle banche e restituito al popolo, al quale esso appartiene propriamente.” (Thomas Jefferson)
“Oltre a questi obiettivi pragmatici, i poteri del capitalismo finanziario avevano un altro scopo più ampio, nientemeno che di creare un sistema mondiale di controllo finanziario, in mani private, capace di dominare il sistema politico di ciascun paese e l’economia del mondo nel suo insieme. Questo sistema doveva essere controllato in un modo feudalista da parte delle banche centrali del mondo che agiscono di concerto, attraverso accordi segreti cui si arrivava durante... (continua)
“Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti permanenti. Essi hanno di già messo in piedi un’aristocrazia facoltosa che ha attaccato il Governo con disprezzo. Il potere di emissione deve essere tolto via dalle banche e restituito al popolo, al quale esso appartiene propriamente.” (Thomas Jefferson)
“Oltre a questi obiettivi pragmatici, i poteri del capitalismo finanziario avevano un altro scopo più ampio, nientemeno che di creare un sistema mondiale di controllo finanziario, in mani private, capace di dominare il sistema politico di ciascun paese e l’economia del mondo nel suo insieme. Questo sistema doveva essere controllato in un modo feudalista da parte delle banche centrali del mondo che agiscono di concerto, attraverso accordi segreti cui si arrivava durante... (continua)
Quelli che guadagnano sempre ad entrare in guerra sono i banchieri internazionali
(continua)
(continua)
inviata da Guglielmo 8/9/2010 - 13:58
Una juventud perdida
Una ballata vera, romantica, di forte impatto, ineccepibile.
Il brano parla del dolore delle madri dei cosiddetti desaparecidos,
i dissidenti che durante la dittatura militare in Argentina
tra il 1976 e il 1983 venivano rapiti, torturati e uccisi senza nessuna pietà.
un melodico e lento brano che prosegue per diversi minuti sulle sole note del piano,
finchè le chitarre non si fanno strada gridando al mondo l'ingiustizia della guerra.
Il brano parla del dolore delle madri dei cosiddetti desaparecidos,
i dissidenti che durante la dittatura militare in Argentina
tra il 1976 e il 1983 venivano rapiti, torturati e uccisi senza nessuna pietà.
un melodico e lento brano che prosegue per diversi minuti sulle sole note del piano,
finchè le chitarre non si fanno strada gridando al mondo l'ingiustizia della guerra.
Bajo el umbral del dolor
(continua)
(continua)
inviata da Andrea thekingodreams@live.it 8/9/2010 - 13:56
Je ne hurlerai pas avec les loups
[1982]
Album “Je ne hurlerai pas avec les loups”
Testo trovato nella Bibliothèque Libertaire.
Una lunga spoken-song, scritta a caldo dopo il golpe militare filo-sovietico in Polonia nel 1981 e l’inizio del lungo braccio di ferro tra il generale Jaruzelski e il leader di “Solidarność” Lech Wałęsa.
Un testo a tutto campo: dalla Polonia alla repressione in Francia, dall’imperialismo statunitense alla guerra d’Algeria, dal totalitarismo sovietico ai regimi sanguinari dell’America Latina, dalla rivoluzione iraniana alla dittatura degli ayatollah, dalla resistenza afghana contro i sovietici al fondamentalismo islamico, fino al conflitto in nord Irlanda, per arrivare a concludere che “Non prenderò mai un kalašnikov per imporre le mie idee, la mia legge o il mio credo… Ho troppa paura di avere torto!”
Album “Je ne hurlerai pas avec les loups”
Testo trovato nella Bibliothèque Libertaire.
Una lunga spoken-song, scritta a caldo dopo il golpe militare filo-sovietico in Polonia nel 1981 e l’inizio del lungo braccio di ferro tra il generale Jaruzelski e il leader di “Solidarność” Lech Wałęsa.
Un testo a tutto campo: dalla Polonia alla repressione in Francia, dall’imperialismo statunitense alla guerra d’Algeria, dal totalitarismo sovietico ai regimi sanguinari dell’America Latina, dalla rivoluzione iraniana alla dittatura degli ayatollah, dalla resistenza afghana contro i sovietici al fondamentalismo islamico, fino al conflitto in nord Irlanda, per arrivare a concludere che “Non prenderò mai un kalašnikov per imporre le mie idee, la mia legge o il mio credo… Ho troppa paura di avere torto!”
A quoi bon les vers et les rimes
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 8/9/2010 - 12:16
Percorsi:
LCG (Lupi Contro la Guerra)
Dai monti della Savoia
Chanson italienne – Dei monti della Savoia – Fabrizio De André
Avec cette chanson DES MONTS DE MA SAVOIE (fin des années 50), Fabrizio De André retrouve les accents des chansons populaires... En tous cas, elle raconte l'histoire d'un montagnard, un Savoyard, comme il y en eut des milliers et des milliers, contraint de quitter ses montagnes pour le monde des plaines... L'exil savoyard, l'exil des pays de montagne est toujours très important... les gens s'en vont encore dans les villes. Ce n'est pas qu'ils aiment çà, mais la montagne est rude et rugueuse... et elle ne peut entretenir tant de gens et y rester demande une aptitude à la solitude et à la sérénité ; à la lenteur aussi...
Oh, dit Lucien l'âne, cette chanson me va droit au cœur, moi qui comme la plupart des ânes, suis un montagnard exilé dans le monde des gens de plaine. Et je la connais, je l'ai beaucoup parcourue de ce petit... (continua)
Avec cette chanson DES MONTS DE MA SAVOIE (fin des années 50), Fabrizio De André retrouve les accents des chansons populaires... En tous cas, elle raconte l'histoire d'un montagnard, un Savoyard, comme il y en eut des milliers et des milliers, contraint de quitter ses montagnes pour le monde des plaines... L'exil savoyard, l'exil des pays de montagne est toujours très important... les gens s'en vont encore dans les villes. Ce n'est pas qu'ils aiment çà, mais la montagne est rude et rugueuse... et elle ne peut entretenir tant de gens et y rester demande une aptitude à la solitude et à la sérénité ; à la lenteur aussi...
Oh, dit Lucien l'âne, cette chanson me va droit au cœur, moi qui comme la plupart des ânes, suis un montagnard exilé dans le monde des gens de plaine. Et je la connais, je l'ai beaucoup parcourue de ce petit... (continua)
DES MONTS DE MA SAVOIE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. (et fier de l'être) 8/9/2010 - 10:31
Green Shirt
[1979]
Album “Armed Forces”
La descrizione di una sorta di “1984”: controllo mediatico (l’annunciatrice tv che ogni sera trasforma ogni colore in bianco e nero), omologazione (ciascuno indossa la sua maglietta verde militare), repressione (identificazione, intercettazione, tortura) mentre la vita continua apparentemente normale (“But you tease, and you flirt”).
“Quisling” è sinonimo di traditore, e si riferisce a Vidkun Quisling, primo ministro del governo collaborazionista norvegese durante l’occupazione nazista. Quello che non sapevo (e che lo stesso Costello spiega nelle note al brano) è che negli States, soprattutto in Wisconsin, ci sono parecchie “Quisling Clinic”, una catena di cliniche mediche (la prima fondata nel 1931) che appartengono alla famiglia Quisling. Tuttavia il fondatore, Sverre Quisling, sarà stato anche di origine norvegese, ma è nato e morto (a 102 anni!) negli USA per cui non ha avuto certamente nulla a che fare con il nazismo…
Album “Armed Forces”
La descrizione di una sorta di “1984”: controllo mediatico (l’annunciatrice tv che ogni sera trasforma ogni colore in bianco e nero), omologazione (ciascuno indossa la sua maglietta verde militare), repressione (identificazione, intercettazione, tortura) mentre la vita continua apparentemente normale (“But you tease, and you flirt”).
“Quisling” è sinonimo di traditore, e si riferisce a Vidkun Quisling, primo ministro del governo collaborazionista norvegese durante l’occupazione nazista. Quello che non sapevo (e che lo stesso Costello spiega nelle note al brano) è che negli States, soprattutto in Wisconsin, ci sono parecchie “Quisling Clinic”, una catena di cliniche mediche (la prima fondata nel 1931) che appartengono alla famiglia Quisling. Tuttavia il fondatore, Sverre Quisling, sarà stato anche di origine norvegese, ma è nato e morto (a 102 anni!) negli USA per cui non ha avuto certamente nulla a che fare con il nazismo…
There's a smart young woman on a light blue screen
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 8/9/2010 - 09:33
Abraham Lincoln
Oh Abraham Lincoln, carried across the street
(continua)
(continua)
inviata da Alan Smithee 8/9/2010 - 01:29
Sull’aspro monte
anonimo
[186?]
Canzone sui (o dei) briganti segnalatami dalla (per)fida brigantessa Adriana, amministratrice di queste CCG/AWS.
Testo trovato qui e tratto da “Carlo Antonio Gastaldi - Un operaio Biellese brigante dei Borboni” (Jaca Book, 1989), uno studio di Gustavo Buratti, detto Tavo Burat (1932-2009), giornalista, politico e scrittore biellese che già abbiamo incontrato su queste pagine a proposito della canzone Guarda giù dalla pianura degli Stormy Six.
Nel suo volumetto Tavo Burat scrive che la canzone si riferisce al brigantaggio in Puglia e che gli fu trasmessa da tal Sig. Pirro di Bari nel 1969.
Pasquale Domenico Romano, detto “Enrico la Morte”, in mezzo a due suoi uomini.
Adriana la Brigantessa ha voluto darmi la dritta di questa canzone perché lo studio da cui è tratta (che è si trova pubblicato anche nel volume collettivo Banditi e ribelli dimenticati. Storie di irriducibili al futuro... (continua)
Canzone sui (o dei) briganti segnalatami dalla (per)fida brigantessa Adriana, amministratrice di queste CCG/AWS.
Testo trovato qui e tratto da “Carlo Antonio Gastaldi - Un operaio Biellese brigante dei Borboni” (Jaca Book, 1989), uno studio di Gustavo Buratti, detto Tavo Burat (1932-2009), giornalista, politico e scrittore biellese che già abbiamo incontrato su queste pagine a proposito della canzone Guarda giù dalla pianura degli Stormy Six.
Nel suo volumetto Tavo Burat scrive che la canzone si riferisce al brigantaggio in Puglia e che gli fu trasmessa da tal Sig. Pirro di Bari nel 1969.
Pasquale Domenico Romano, detto “Enrico la Morte”, in mezzo a due suoi uomini.
Adriana la Brigantessa ha voluto darmi la dritta di questa canzone perché lo studio da cui è tratta (che è si trova pubblicato anche nel volume collettivo Banditi e ribelli dimenticati. Storie di irriducibili al futuro... (continua)
Sull'aspro monte, dentro la foresta
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi & Adriana la Brigantessa 7/9/2010 - 15:21
Disastro aereo sul canale di Sicilia
Per maggiori info sul disastro aereo di Montagna Longa, potete visitare il seguente blog: montagnalonga.wordpress.com
Luciano 7/9/2010 - 13:26
Les accapareurs
[5 novembre 1888]
Sull’aria della canzone “Le Midi bouge” di Paul-Auguste Arène.
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Sulla “Guerre de Cent Mille Ans que les riches font impitoyablement aux pauvres”, come è solito dire il nostro Marco Valdo M.I.… Dedicata ancora una volta ai fascio-mafiosi capitanati da Berlusconi e a tutti quelli che hanno contribuito in opere ed omissioni a mandarci dal culo.
Ma… “Prenez bien garde à vous !
Le peuple tisse
Sa toile, aveugle et sourd,
Et sa Justice
Vous pendra haut et court.”
(Jules Jouy, “Les acaparés”)
Sull’aria della canzone “Le Midi bouge” di Paul-Auguste Arène.
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Sulla “Guerre de Cent Mille Ans que les riches font impitoyablement aux pauvres”, come è solito dire il nostro Marco Valdo M.I.… Dedicata ancora una volta ai fascio-mafiosi capitanati da Berlusconi e a tutti quelli che hanno contribuito in opere ed omissioni a mandarci dal culo.
Ma… “Prenez bien garde à vous !
Le peuple tisse
Sa toile, aveugle et sourd,
Et sa Justice
Vous pendra haut et court.”
(Jules Jouy, “Les acaparés”)
A Edouard Drumont
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 7/9/2010 - 10:47
La Carmagnole des corbeaux
[8 février 1885]
Sull’aria del celebre canto della Rivoluzione francese.
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Qui sono i corvi a danzare e a gioire pregustando il lauto pasto di carne umana che le cannonate forniranno loro…
Sull’aria del celebre canto della Rivoluzione francese.
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Qui sono i corvi a danzare e a gioire pregustando il lauto pasto di carne umana che le cannonate forniranno loro…
A Philippe Gilles
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 7/9/2010 - 10:19
Haut-le-coeur
[5 février 1888]
Sull’aria di “On les guillotinera”, una canzone della Rivoluzione o della Comune, quella che faceva:
“On les guillotinera
Ces cochons des propriétaires,
On les guillotinera
Et le peuple sourira”
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Questa canzone racconta una pagina della storia di Francia della fine del XIX secolo ma che mi pare molto attuale, anche per il presente qui in Italia, dove una manica di affaristi fascio-mafiosi - guidata da Berlusconi ma sostenuta anche dalle colpevoli omissioni di un’opposizione imbelle - ha ormai ridotto Parlamento ed istituzioni, e in definitiva il Paese intero, ad una cloaca a cielo aperto.
Nel 1887 scoppiò a Parigi il cosiddetto “scandalo delle decorazioni”. Venne fuori che il deputato del Partito Radicale (centro-destra)... (continua)
Sull’aria di “On les guillotinera”, una canzone della Rivoluzione o della Comune, quella che faceva:
“On les guillotinera
Ces cochons des propriétaires,
On les guillotinera
Et le peuple sourira”
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Questa canzone racconta una pagina della storia di Francia della fine del XIX secolo ma che mi pare molto attuale, anche per il presente qui in Italia, dove una manica di affaristi fascio-mafiosi - guidata da Berlusconi ma sostenuta anche dalle colpevoli omissioni di un’opposizione imbelle - ha ormai ridotto Parlamento ed istituzioni, e in definitiva il Paese intero, ad una cloaca a cielo aperto.
Nel 1887 scoppiò a Parigi il cosiddetto “scandalo delle decorazioni”. Venne fuori che il deputato del Partito Radicale (centro-destra)... (continua)
inviata da Bart Pestalozzi 7/9/2010 - 09:30
L'Évangile du patron
[20 décembre 1886]
Estratto dai “Cantici del Capitale” del socialista Henri Tolain
Sull’aria del canto religioso “Jamais tu n'en pourras trop faire”.
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Estratto dai “Cantici del Capitale” del socialista Henri Tolain
Sull’aria del canto religioso “Jamais tu n'en pourras trop faire”.
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
A mon ami Corréard
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 7/9/2010 - 08:29
Les irresponsables
[17 avril 1888]
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
A Léopold LACOUR
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 7/9/2010 - 08:15
El Presidente
Chanson italienne – EL PRESIDENTE – Modena City Ramblers
LE PRÉSIDENT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. (et fier de l'être) 6/9/2010 - 22:28
How Many People
Dedicated To The Memory Of Chico Mendes
“How Many People” is a track from 1989 album “Flowers In The Dirt“. Written in Jamaica while on holiday – hence the reggae feel to it -, first recorded in the studio in January 1988, it was “dedicated to the memory of Chico Mendez, Brazillian Rain Forest Campainer” in the booklet of “Flowers In The Dirt” released in June 1989.
How Many People (song)
“How Many People” is a track from 1989 album “Flowers In The Dirt“. Written in Jamaica while on holiday – hence the reggae feel to it -, first recorded in the studio in January 1988, it was “dedicated to the memory of Chico Mendez, Brazillian Rain Forest Campainer” in the booklet of “Flowers In The Dirt” released in June 1989.
How Many People (song)
How Many People
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 6/9/2010 - 16:39
Percorsi:
Chico Mendes
Per la gloria
Questa storia non mi apparteneva
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 6/9/2010 - 16:30
Percorsi:
Chico Mendes
Pour la grève! (A tous les travailleurs de France)
[8 mars 1887]
Sulla melodia della canzone “L’air des pins” di Pierre Dupont.
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Sulla melodia della canzone “L’air des pins” di Pierre Dupont.
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
A mon ami Vialla
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 6/9/2010 - 15:38
La mélinite
[11 janvier 1887]
Sull’aria della canzone popolare “Ça vous coup' la gueule à quinze pas” (immagino che si trattasse di una chanson paillarde, da osteria).
“Couper la chique (o la gueule) à quinze pas” è un’espressione che nell’argot francese ha il significato di “farsi sentire da lontano”, sia come “deflagrazione” (intestinale) che come puzza che ne deriva.
La melinite, scientificamente “acido picrico”, è l’esplosivo che alla fine dell’800 veniva utilizzato per i proiettili d’artiglieria. Fu presto sostituito dal trinitrotoluene (TNT).
Sull’aria della canzone popolare “Ça vous coup' la gueule à quinze pas” (immagino che si trattasse di una chanson paillarde, da osteria).
“Couper la chique (o la gueule) à quinze pas” è un’espressione che nell’argot francese ha il significato di “farsi sentire da lontano”, sia come “deflagrazione” (intestinale) che come puzza che ne deriva.
La melinite, scientificamente “acido picrico”, è l’esplosivo che alla fine dell’800 veniva utilizzato per i proiettili d’artiglieria. Fu presto sostituito dal trinitrotoluene (TNT).
A mon ami Henri d'Arsay
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 6/9/2010 - 15:17
Le reveillon des gueux
[26 décembre 1886]
Sull’aria di “Digue, digue, digue, diguedidou” (Cloches de Corneville) [?]
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Sull’aria di “Digue, digue, digue, diguedidou” (Cloches de Corneville) [?]
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
A mon ami Jean Richepin
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 6/9/2010 - 14:56
La chanson de la grève
[8 août 1888]
Sull’aria di “C'est ta poire!”, canto della Comune di Parigi.
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Sull’aria di “C'est ta poire!”, canto della Comune di Parigi.
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
A Léopold Dauphin
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 6/9/2010 - 14:41
Victime du travail
[7 juin 1887]
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
Testo trovato sulla pagina “Jules Jouy: oeuvres choisies” (Canzoni tratte dalle opere "Chansons de l'année", 1888, e "Chansons de bataille", 1889.)
A mon ami A. Oskolowicz
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 6/9/2010 - 14:22
Bomb The World
"Basta immaginare ciò che accadrebbe, fra la popolazione civile dei centri abitati, quando si diffondesse la notizia che i centri presi di mira dal nemico vengono completamente distrutti, senza lasciare scampo ad alcuno. I bersagli delle offese aeree saranno quindi, in genere, superfici di determinate estensioni sulle quali esistano fabbricati normali, abitazioni, stabilimenti ecc. ed una determinata popolazione. Per distruggere tali bersagli occorre impiegare i tre tipi di bombe: esplodenti, incendiarie e velenose, proporzionandole convenientemente. Le esplosive servono per produrre le prime rovine, le incendiarie per determinare i focolari di incendio, le velenose per impedire che gli incendi vengano domati dall'opera di alcuno. L'azione venefica deve essere tale da permanere per lungo tempo, per giornate intere, e ciò può ottenersi sia mediante la qualità dei materiali impiegati, sia impiegando... (continua)
Bart Pestalozzi 6/9/2010 - 11:39
Malaunità
“Questa canzone vuole essere una controcelebrazione dei cosiddetti festeggiamenti per l'unità d'Italia - ha spiegato il cantante -. L'undici maggio di 150 anni fa è iniziata la morte del sud, e non solo metaforicamente; quello che i libri di storia scritti dai vincitori non raccontano è il massacro di almeno un milione di meridionali e lo spietato saccheggio economico, commerciale e culturale perpetrato ai nostri danni. Non c'è proprio nulla da festeggiare, almeno dalle nostre parti: viene negata la pura verità dei fatti.”
”il massacro di almeno un milione di meridionali”, dice Eddy Napoli… “Forse esagerano gli storici che, leggendo il Risorgimento in chiave borbonica, sostengono che il Meridione pagò l'Unità con 700.000 vittime. E probabilmente è un impeto di polemica quello che porta Antonio Ciano a ipotizzare un milione di morti. Ma, certo, la parola MASSACRO non è né gratuita né esagerata.”,... (continua)
Nuie simmo figlie d’’o sole e d’’a neve,
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 6/9/2010 - 11:16
Ninco Nanco
[2009]
Dal dvd “Live in Kaulonia Tarantella Festival 2009”
Se personalmente – benchè io sia un piemontuso verace - provo un vero disgusto al solo pensiero delle celebrazioni di questa nostra falsa “unità d’Italia”, nata dalla violenza e dal sangue, che tra non molto ci investiranno con il loro corredo di retorica patria e napolitanesca (mi riferisco al nostro Presidente, capo di tutti i rètori), beh, non sono certo neppure qui a fare il neoborbonico e a celebrare Ninco Nanco come un partigiano ed uno sfortunato eroe rivoluzionario…
Prima di diventare uno dei luogotenenti più fidati di Carmine Crocco e trascorrere quattro anni a fare letteralmente a pezzi i piemontesi che stavano “convincendo” a suon di massacri le genti meridionali ad aderire “spontaneamente” alla “gloriosa” Unità, Ninco Nanco fu un violento e un tagliagole che finì brigante perché non gli era riuscito di arruolarsi... (continua)
Dal dvd “Live in Kaulonia Tarantella Festival 2009”
Se personalmente – benchè io sia un piemontuso verace - provo un vero disgusto al solo pensiero delle celebrazioni di questa nostra falsa “unità d’Italia”, nata dalla violenza e dal sangue, che tra non molto ci investiranno con il loro corredo di retorica patria e napolitanesca (mi riferisco al nostro Presidente, capo di tutti i rètori), beh, non sono certo neppure qui a fare il neoborbonico e a celebrare Ninco Nanco come un partigiano ed uno sfortunato eroe rivoluzionario…
Prima di diventare uno dei luogotenenti più fidati di Carmine Crocco e trascorrere quattro anni a fare letteralmente a pezzi i piemontesi che stavano “convincendo” a suon di massacri le genti meridionali ad aderire “spontaneamente” alla “gloriosa” Unità, Ninco Nanco fu un violento e un tagliagole che finì brigante perché non gli era riuscito di arruolarsi... (continua)
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 6/9/2010 - 09:12
Sans papier
[2004]
Album: Dans la rue
Album: Dans la rue
J'ai pas de papier d'après squ'on dit
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/9/2010 - 07:31
Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)
Per quanto io ricordi, e ricordo bene, le formazioni della IV Zona operativa delle Brigate Garibaldi, con le quali mi trovavo, e poi i partigiani prigionieri della IV sezione del carcere di Marassi, quorum ego, la cantavamo in altro modo almeno in parte: "Di giustizia è la nostra disciplina- comunista l'idea che ci avvicina- rosso sangue il color della bandiera- di Stalin noi siam la balda schiera". Oggi così non sarebbe gradita, ma allora, sulle montagne liguri-piemontesi e nelle carceri della Gestapo proprio così le cantavamo. Aggiungo che conosco e cantavamo molte altre canzoni, ma "Bella ciao" proprio no, mai sentita se non dopo la guerra! Saluti
Adriano Vanzetti
Adriano Vanzetti
Adriano Vanzetti. Milano 6/9/2010 - 00:07
Isabella di Morra
Chanson italienne – Isabella di Morra – Alessio Lega – 2008
D'abord et avant tout, Lucien l'âne mon ami, je te prie de considérer la belle chose que nous a concoctée Alessio Lega, celui-là même à la voix rocailleuse que tu aimes tant. Une histoire tragique, un drame, l'assassinat d'une de ces belles poétesses qui feraient chavirer tous les cœurs et qui reviennent comme des fantômes quatre cents ans plus tard. Une chanson shakespearienne en diable que l'histoire de l'assassinat d'Isabelle de Morra et de son amant par un mari des plus jaloux et dès lors, des plus stupides qui se puissent être.
Je brûle de la connaître cette chanson et aussi de rencontrer ce joli fantôme, dit Lucien l'âne en frémissant de la tête à la queue.
Juste un mot pour attirer l'attention sur la proche similarité de l'histoire d'Isabelle de Morra (Favale, 1520 – 1546) et de celle de Marie d'Avalos (1560 environ –... (continua)
D'abord et avant tout, Lucien l'âne mon ami, je te prie de considérer la belle chose que nous a concoctée Alessio Lega, celui-là même à la voix rocailleuse que tu aimes tant. Une histoire tragique, un drame, l'assassinat d'une de ces belles poétesses qui feraient chavirer tous les cœurs et qui reviennent comme des fantômes quatre cents ans plus tard. Une chanson shakespearienne en diable que l'histoire de l'assassinat d'Isabelle de Morra et de son amant par un mari des plus jaloux et dès lors, des plus stupides qui se puissent être.
Je brûle de la connaître cette chanson et aussi de rencontrer ce joli fantôme, dit Lucien l'âne en frémissant de la tête à la queue.
Juste un mot pour attirer l'attention sur la proche similarité de l'histoire d'Isabelle de Morra (Favale, 1520 – 1546) et de celle de Marie d'Avalos (1560 environ –... (continua)
ISABELLE DE MORRA
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. (et fier de l'être) 5/9/2010 - 23:04
Terra
Chanson italienne – Terra – Mario Azad Donatiello
TERRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. (et fier de l'être) 4/9/2010 - 23:23
Frizullo
Film documentario su Alessio Lega. La musica, la poetica, l'impegno politico raccontato attraverso interviste ed esibizioni live. Registrato a Roccascalegna (CH) il 07.08.10. Diretto e montato da Danilo Melideo. Assistente alle riprese Manuela D'Andreamatteo. Con Alessio Lega, Rocco Marchi, Patrizia Chiesa.
Nel video è contenuta la canzone dedicata a Frizullo
Nel video è contenuta la canzone dedicata a Frizullo
adriana 4/9/2010 - 20:34
Parole che fanno bene
Album "Solo un uomo"
Parlo per me per il mio paese
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/9/2010 - 16:12
A Casalduni e Pontelandolfo
Questa canzone, scritta ed arrangiata da Enzo Morzillo, e' dedicata a Renato Rinaldi. Profondo sostenitore della memoria dei fatti d'arme del 14 Agosto 1861 a Pontelandolfo.
Grazie alla collaborazione dell 'amico Renato, ho avuto modo di approfondire questo argomento , che tratta le gesta eroiche dei Martiri civili, caduti quel maledettissimo giorno, sotto le baionette dell'esercito Piemontese, come ritorsione ad un fatto precedentemente avvenuto, che vedeva coinvolti , Briganti , quindi soldati, contro Esercito Piemontese. Mentre L'eccidio di cui narra la canzone, vuole dare eco a tutti quei civili inermi , che si trovarono a subire la violenza spietata di soldati armati .
Tutto questo , soltanto per non dimenticare.....MAI !!!!
20 GENNAIO 2008 ENZO MORZILLO
Fonte:Pontelandolfo news
Grazie alla collaborazione dell 'amico Renato, ho avuto modo di approfondire questo argomento , che tratta le gesta eroiche dei Martiri civili, caduti quel maledettissimo giorno, sotto le baionette dell'esercito Piemontese, come ritorsione ad un fatto precedentemente avvenuto, che vedeva coinvolti , Briganti , quindi soldati, contro Esercito Piemontese. Mentre L'eccidio di cui narra la canzone, vuole dare eco a tutti quei civili inermi , che si trovarono a subire la violenza spietata di soldati armati .
Tutto questo , soltanto per non dimenticare.....MAI !!!!
20 GENNAIO 2008 ENZO MORZILLO
Fonte:Pontelandolfo news
Era la festa dellu patrono
(continua)
(continua)
inviata da adriana 4/9/2010 - 13:18
Luce sul cantiere
[2008]
Album :TERRA LIBERA
Album :TERRA LIBERA
Luce sul cantiere, sulle fabbriche del nord
(continua)
(continua)
inviata da adriana 4/9/2010 - 12:37
Ninna ninos de rua
Version française – NINNA NANNA DE RUE – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – Ninna ninos de rua – Mario Azad Donatiello
Te souviens-tu, Lucien l'âne mon ami, de ce qu'est une ninna nanna... C'est tout simplement une berceuse, une de ces chansons, un de ces refrains, une de ces écholalies qu'on chante aux enfants pour les endormir ou plus tard, qu'on leur fait chanter en douceur, en douceur... Quant aux « ninos de rua », aux enfants de rues de la chanson... Ils sont là depuis si longtemps, peut-être même depuis qu'il y a des villes... Les enfants des rues. Orphelins de la Guerre de Cent Mille Ans, que les riches font aux pauvres de tous les pays et de tous les temps, en vue d'accroître leurs richesses, leurs privilèges, leurs pouvoirs... Les enfants des rues sont perdus, affamés souvent, rêveurs toujours, rongés par l'espoir et finalement, victimes de premier rang. Ils vivent de... (continua)
Chanson italienne – Ninna ninos de rua – Mario Azad Donatiello
Te souviens-tu, Lucien l'âne mon ami, de ce qu'est une ninna nanna... C'est tout simplement une berceuse, une de ces chansons, un de ces refrains, une de ces écholalies qu'on chante aux enfants pour les endormir ou plus tard, qu'on leur fait chanter en douceur, en douceur... Quant aux « ninos de rua », aux enfants de rues de la chanson... Ils sont là depuis si longtemps, peut-être même depuis qu'il y a des villes... Les enfants des rues. Orphelins de la Guerre de Cent Mille Ans, que les riches font aux pauvres de tous les pays et de tous les temps, en vue d'accroître leurs richesses, leurs privilèges, leurs pouvoirs... Les enfants des rues sont perdus, affamés souvent, rêveurs toujours, rongés par l'espoir et finalement, victimes de premier rang. Ils vivent de... (continua)
NINNA NANNA DE RUE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. (et fier de l'être) 3/9/2010 - 21:27
Corrido a Efrain Calderon
Album : Historia de un Verdadero Sex-enio II
Efraín Calderón Lara fue un estudiante de Jurisprudencia (Derecho) en la Universidad Autónoma de Yucatán.
Originario de Hopelchén, Campeche, "El Charras", como se le apodaba, asesoró a varios sindicatos independientes, apoyando así su lucha. Amigos y conocidos lo describen como una persona honesta e íntegra.
Calderón Lara fue secuestrado el 13 de febrero de 1974. El 18, su cadáver fue encontrado en la carretera Carrillo Puerto - Chetumal (de Quintana Roo), mostrando señales de tortura y una herida con arma de fuego. El 20 se llevó a cabo su funeral, que registró una asistencia masiva.
Es vox populi que Carlos Loret de Mora - entonces gobernador de Yucatán - ordenó el asesinato, y que "El Charras" fue torturado y ejecutado en su casa. Algunas versiones dicen que Loret pateó su cadáver.
También han sido implicados el presidente Echeverría... (continua)
Efraín Calderón Lara fue un estudiante de Jurisprudencia (Derecho) en la Universidad Autónoma de Yucatán.
Originario de Hopelchén, Campeche, "El Charras", como se le apodaba, asesoró a varios sindicatos independientes, apoyando así su lucha. Amigos y conocidos lo describen como una persona honesta e íntegra.
Calderón Lara fue secuestrado el 13 de febrero de 1974. El 18, su cadáver fue encontrado en la carretera Carrillo Puerto - Chetumal (de Quintana Roo), mostrando señales de tortura y una herida con arma de fuego. El 20 se llevó a cabo su funeral, que registró una asistencia masiva.
Es vox populi que Carlos Loret de Mora - entonces gobernador de Yucatán - ordenó el asesinato, y que "El Charras" fue torturado y ejecutado en su casa. Algunas versiones dicen que Loret pateó su cadáver.
También han sido implicados el presidente Echeverría... (continua)
A la antigüita Señores,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/9/2010 - 12:46
Buffalo Soldier
le tue canzoni sono molto belle e mi dispiace che sei morto
fight the nwo
fight the nwo
giusy 3/9/2010 - 12:42
Samarcanda
"The Appointment in Samarra", as retold by William Somerset Maugham, 1933.
[The speaker is Death]
There was a merchant in Bagdad who sent his servant to market to buy provisions and in a little while the servant came back, white and trembling, and said, “Master, just now when I was in the marketplace I was jostled by a woman in the crowd and when I turned I saw it was Death that jostled me. She looked at me and made a threatening gesture, now, lend me your horse, and I will ride away from this city and avoid my fate. I will go to Samarra and there Death will not find me.” The merchant lent him his horse, and the servant mounted it, and he dug his spurs in its flanks and as fast as the horse could gallop he went. Then the merchant went down to the marketplace and he saw me standing in the crowd and he came to me and said, “Why did you make a threating getsture to my servant when you saw... (continua)
[The speaker is Death]
There was a merchant in Bagdad who sent his servant to market to buy provisions and in a little while the servant came back, white and trembling, and said, “Master, just now when I was in the marketplace I was jostled by a woman in the crowd and when I turned I saw it was Death that jostled me. She looked at me and made a threatening gesture, now, lend me your horse, and I will ride away from this city and avoid my fate. I will go to Samarra and there Death will not find me.” The merchant lent him his horse, and the servant mounted it, and he dug his spurs in its flanks and as fast as the horse could gallop he went. Then the merchant went down to the marketplace and he saw me standing in the crowd and he came to me and said, “Why did you make a threating getsture to my servant when you saw... (continua)
Bart Pestalozzi 3/9/2010 - 12:14
Lorenza Santiago
[1979]
Album “Salsa... Roja”
A Juchitán, una città dello Stato messicano di Oaxaca, fin dagli anni 70 gli abitanti erano riusciti a coalizzarsi per difendersi dagli abusi e dalle violenze dei mafiosi del PRI (il partito che in Messico ha fatto il bello e il cattivo tempo per settant’anni) e dei loro sgherri (esercito, polizia e paramilitari) e per migliorare le condizioni di vita in una città dove le risorse venivano arraffate dai politici priisti e dalla loro clientela e dove il degrado dei servizi e dell’ambiente era fortissimo. Gli abitanti di Juchitán si organizzarono nella COCEI, la Coalición Obrera, Campesina, Estudiantil del Istmo (con riferimento all’istmo di Tehuantepec, la regione di riferimento) e a metà dei 70, anni in cui il PRI la faceva da padrone grazie ai brogli eletterali, alla violenza e alle intimidazioni, riuscirono a conquistare il governo della città, governo che... (continua)
Album “Salsa... Roja”
A Juchitán, una città dello Stato messicano di Oaxaca, fin dagli anni 70 gli abitanti erano riusciti a coalizzarsi per difendersi dagli abusi e dalle violenze dei mafiosi del PRI (il partito che in Messico ha fatto il bello e il cattivo tempo per settant’anni) e dei loro sgherri (esercito, polizia e paramilitari) e per migliorare le condizioni di vita in una città dove le risorse venivano arraffate dai politici priisti e dalla loro clientela e dove il degrado dei servizi e dell’ambiente era fortissimo. Gli abitanti di Juchitán si organizzarono nella COCEI, la Coalición Obrera, Campesina, Estudiantil del Istmo (con riferimento all’istmo di Tehuantepec, la regione di riferimento) e a metà dei 70, anni in cui il PRI la faceva da padrone grazie ai brogli eletterali, alla violenza e alle intimidazioni, riuscirono a conquistare il governo della città, governo che... (continua)
“¡Mejor fusílenos señor Presidente!”, con esta dramática frase, los presos políticos recluidos en el penal de Santa Marta Acatitla, se dirigieron al pueblo mexicano por medio de un comunicado de prensa, prefieren ser pasados por las armas antes de seguir soportando las humillaciones y torturas de que son victimas, junto con sus familiares, por su puesto por ordenes superiores, por los esbirros carceleros. Cuanto odio descarga el régimen contra estos valientes patriotas que un día se decidieron a tomar las armas, única alternativa a corto o largo plazo, para lograr la liberación del proletariado mexicano.
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 3/9/2010 - 10:24
Marchando van
[1980]
Album “Historia de un Verdadero Sexenio Vol. I”
Album “Historia de un Verdadero Sexenio Vol. I”
Marchando van,
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 2/9/2010 - 15:42
La muerte no va conmigo
Da Cancioneros.com risulterebbe che la canzone sia del 1986, che dia il titolo all'album di Patricio Manns, che sia pure inclusa in "De canto y baile" degli Inti-Illimani (che però sarebbe pure del 1986) e che la musica sia di Horacio Salinas...
Bart Pestalozzi 2/9/2010 - 14:39
Coplas del prisionero universal (o Coplas de contrataque)
Si se me priva del sorbo
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 2/9/2010 - 14:22
Tlatelolco III
[1980]
Album “Historia de un Verdadero Sexenio Vol. I”
Album “Historia de un Verdadero Sexenio Vol. I”
Ay mi pueblo no lo olvides
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 2/9/2010 - 13:41
La masacre de Tlatelolco
Questa non è una canzone ma una poesia scritta e recitata dal poeta Leopoldo Ayala. Spesso nelle sue opere José de Molina intervalla canzoni a parti recitate. In qualche occasione Leopoldo Ayala ha pure accompagnato José de Molina - come testimonia questa foto - nei sui mitines politico-musicali a Tlatelolco e sullo Zócalo a Città del Messico...
Bart Pestalozzi 2/9/2010 - 13:30
Banderita roja y negra
[1995]
Album “De Chiapas con amor”
Album “De Chiapas con amor”
El patrón en sus festines
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 2/9/2010 - 13:11
Diez de Corpus
[1971]
Album “Canticos y Testimonios”
Altra canzone dedicata all’“Halconazo”, o La masacre del corpus Christi.
La “Masacre del Corpus Christi” è una canzone del 1971 e racconta quello che è passato alla storia come “El Halconazo”.
Alla fine del 1970 Luis Echeverría, ministro degli interni sotto Gustavo Díaz Ordaz e mandante con questi del massacro di Tlatelolco nel 1968, divenne presidente del Messico. I boia si davano il cambio al potere. Echeverría aveva bisogno di rifarsi la verginità e di mostrare all’opinione pubblica internazionale che il Messico non era una dittatura sanguinaria ma uno stato aperto e democratico. Così, all’inizio, consentì la scarcerazione o il rientro dall’esilio di molti attivisti del movimento studentesco e parlò di riforma della scuola e del prossimo riconoscimento di ampie autonomie per le università.
Ma era un inganno.
Passati appena pochi mesi il presidente... (continua)
Album “Canticos y Testimonios”
Altra canzone dedicata all’“Halconazo”, o La masacre del corpus Christi.
La “Masacre del Corpus Christi” è una canzone del 1971 e racconta quello che è passato alla storia come “El Halconazo”.
Alla fine del 1970 Luis Echeverría, ministro degli interni sotto Gustavo Díaz Ordaz e mandante con questi del massacro di Tlatelolco nel 1968, divenne presidente del Messico. I boia si davano il cambio al potere. Echeverría aveva bisogno di rifarsi la verginità e di mostrare all’opinione pubblica internazionale che il Messico non era una dittatura sanguinaria ma uno stato aperto e democratico. Così, all’inizio, consentì la scarcerazione o il rientro dall’esilio di molti attivisti del movimento studentesco e parlò di riforma della scuola e del prossimo riconoscimento di ampie autonomie per le università.
Ma era un inganno.
Passati appena pochi mesi il presidente... (continua)
Fortalece mi corazón y mis labios, dolor,
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 2/9/2010 - 11:48
La masacre del corpus Christi
Forse è meglio dare indicazione del trailer del documentario "Halcones: terrorismo de estado" del Canal 6 de Julio... poi chi vuole va a cercarsi le diverse parti su YouTube...
Bart Pestalozzi 2/9/2010 - 11:30
Corrido a Genaro Vázquez
[anni 70]
Corrido molto famoso, incluso nella fondamentale opera "Corrido histórico mexicano" di Antonio Avitia Hernández.
Genaro Vázquez Rojas (1931-1972), fu maestro rurale e sindacalista nel Guerrero come Lucio Cabañas ma iniziò la lotta armata qualche anno prima di lui. Fu arrestato molte volte e altrettante riuscì a scappare o venne liberato dai suoi compagni della Asociación Cívica Guerrerense/Partido de los Pobres. Fu ucciso nel 1972 dopo essere rimasto gravemente ferito in un incidente stradale mentre cercava di sfuggire all'ennesima cattura.
Corrido molto famoso, incluso nella fondamentale opera "Corrido histórico mexicano" di Antonio Avitia Hernández.
Genaro Vázquez Rojas (1931-1972), fu maestro rurale e sindacalista nel Guerrero come Lucio Cabañas ma iniziò la lotta armata qualche anno prima di lui. Fu arrestato molte volte e altrettante riuscì a scappare o venne liberato dai suoi compagni della Asociación Cívica Guerrerense/Partido de los Pobres. Fu ucciso nel 1972 dopo essere rimasto gravemente ferito in un incidente stradale mentre cercava di sfuggire all'ennesima cattura.
Miércoles dos de febrero
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 2/9/2010 - 09:00
Para el pueblo lo que es del pueblo
[1973]
Album: Para el pueblo lo que es del pueblo
Testo di José Tcherkaski, poeta e giornalista argentino.
Musica di Piero
Album: Para el pueblo lo que es del pueblo
Testo di José Tcherkaski, poeta e giornalista argentino.
Musica di Piero
Libertad era un asunto mal manejado por tres.
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/9/2010 - 08:39
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Meh, dillo a mamma, meh
meh, dillo pure a me
conta 'o fatto comm'è ghiuto
Ciccio, 'Ntuono, Peppe, gGiro
chillo 'o fatto è niro niro, niro niro comm'a che...
in cui una madre chiede alla figlia di raccontarle il fattaccio che lei vuol tenere segreto, non è che la gente non sappia come si fanno i bambini...;)
tenete presente che dopo la guerra fu censurato il film... (continua)