La presa del potere
Chanson italienne – La Presa del Potere – Giorgio Gaber – 1972
La traduction des chansons , mon cher ami Lucien l'âne, je veux dire de ces chansons qui parlent de leur temps, qui s'essayent à décrypter le monde, cette traduction amène à considérer le monde au temps où ces chansons ont été écrites, chantées... et impose, sans qu'a priori, on s’en aperçoive, de comparer, de mesurer le passé à l'aune du présent. C'est le cas pour la chanson de cette fois.
Je le pense aussi, dit Lucien l'âne. Mais, dis-moi Marco Valdo M.I., où tu veux en venir ou dit autrement, quelle conclusion tu tires d'une telle prémisse ?
Je vais essayer de te répondre clairement, mon bon Lucien l'âne aux oreilles si luisantes qu'on dirait parfois qu'elles ont été lustrées. D'abord, je vais resituer la chanson de Giorgio Gaber. Son titre indique nettement qu'elle réfléchit sur le destin de la société, ici de la société... (continua)
La traduction des chansons , mon cher ami Lucien l'âne, je veux dire de ces chansons qui parlent de leur temps, qui s'essayent à décrypter le monde, cette traduction amène à considérer le monde au temps où ces chansons ont été écrites, chantées... et impose, sans qu'a priori, on s’en aperçoive, de comparer, de mesurer le passé à l'aune du présent. C'est le cas pour la chanson de cette fois.
Je le pense aussi, dit Lucien l'âne. Mais, dis-moi Marco Valdo M.I., où tu veux en venir ou dit autrement, quelle conclusion tu tires d'une telle prémisse ?
Je vais essayer de te répondre clairement, mon bon Lucien l'âne aux oreilles si luisantes qu'on dirait parfois qu'elles ont été lustrées. D'abord, je vais resituer la chanson de Giorgio Gaber. Son titre indique nettement qu'elle réfléchit sur le destin de la société, ici de la société... (continua)
LA PRISE DU POUVOIR
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/9/2010 - 14:40
We Didn't Know (What Was Going On)
[1979]
Traccia aggiuntiva dall’album “TRB Two”
Sembra quasi una risposta molto pessimistica a The Times They Are A-Changin' e What's Going On…
Beh, d’altronde in Inghilterra nel 1979, appena aperta la lunga stagione della Margaret “Iron Lady” Thatcher, non si poteva essere certo ottimisti…
Traccia aggiuntiva dall’album “TRB Two”
Sembra quasi una risposta molto pessimistica a The Times They Are A-Changin' e What's Going On…
Beh, d’altronde in Inghilterra nel 1979, appena aperta la lunga stagione della Margaret “Iron Lady” Thatcher, non si poteva essere certo ottimisti…
The country was in turmoil
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/9/2010 - 13:56
Law & Order
[1979]
Album “TRB Two”
Scritta da Tom Robinson e Dolphin Taylor
Album “TRB Two”
Scritta da Tom Robinson e Dolphin Taylor
Well I'm six foot nothing of muscle and bone
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/9/2010 - 13:37
Sorry Mr Harris
[1979]
Album “TRB Two”
Mr. Harris sta subendo un pesante interrogatorio nel corso del quale il suo aguzzino, un torturatore professionista delle forze dell’ordine, gli prospetta con tono pacato e molto professionale tutte le sofferenze che gli procurerà in mancanza di una sua “spontanea” collaborazione, spiegandogli che un amico arrestato con lui si è impiccato il cella e che hanno pure fermato suo fratello…
Album “TRB Two”
Mr. Harris sta subendo un pesante interrogatorio nel corso del quale il suo aguzzino, un torturatore professionista delle forze dell’ordine, gli prospetta con tono pacato e molto professionale tutte le sofferenze che gli procurerà in mancanza di una sua “spontanea” collaborazione, spiegandogli che un amico arrestato con lui si è impiccato il cella e che hanno pure fermato suo fratello…
I'm sorry if the soldiers have to hurt you, Mr Harris
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/9/2010 - 13:32
Let My People Be
[1979]
Album “TRB Two”
Una canzone dedicata ai movimenti di resistenza latinoamericani che anticipa di un anno “Sandinista!” dei Clash…
Album “TRB Two”
Una canzone dedicata ai movimenti di resistenza latinoamericani che anticipa di un anno “Sandinista!” dei Clash…
After the thunder
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/9/2010 - 12:39
Power in the Darkness
[1978]
Album “Power in the Darkness”
Scritta da Tom Robinson e Mark Ambler.
Album “Power in the Darkness”
Scritta da Tom Robinson e Mark Ambler.
Power in the darkness
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/9/2010 - 12:00
Better Decide Which Side You're On
[1978]
Album “Power in the Darkness”
Album “Power in the Darkness”
All you downtrodden people
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/9/2010 - 11:56
Man You Never Saw
[1978]
Album “Power in the Darkness”
Scritta da Tom Robinson e Mark Ambler.
Canzone sul clima di repressione che si viveva nell’Inghilterra di fine anni 70. Inutile ricordare che di lì a poco, nelle elezioni della primavera del 1979 i conservatori della Thatcher avrebbero stravinto con un incremento di oltre l’8%, trascinando con sé anche i fascisti del National Front, unico partito minore ad ottenere un aumento dei consensi (+ 0.2%).
Album “Power in the Darkness”
Scritta da Tom Robinson e Mark Ambler.
Canzone sul clima di repressione che si viveva nell’Inghilterra di fine anni 70. Inutile ricordare che di lì a poco, nelle elezioni della primavera del 1979 i conservatori della Thatcher avrebbero stravinto con un incremento di oltre l’8%, trascinando con sé anche i fascisti del National Front, unico partito minore ad ottenere un aumento dei consensi (+ 0.2%).
Have you heard an ugly whisper
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/9/2010 - 11:53
Ain't Gonna Take It
[1978]
Album “Power in the Darkness”
Scritta da Tom Robinson e Danny Kustow.
Un appello ai giovani, alle donne, ai gay ad unirsi nella lotta per i propri diritti, in particolare quello all’aborto e alla libera manifestazione della propria sessualità, contro “il veleno del pregiudizio che avvelena questa terra”, il veleno ogni giorno instillato dai fascisti del National Front e dai benpensanti razzisti ed omofobi che li sostengono.
Album “Power in the Darkness”
Scritta da Tom Robinson e Danny Kustow.
Un appello ai giovani, alle donne, ai gay ad unirsi nella lotta per i propri diritti, in particolare quello all’aborto e alla libera manifestazione della propria sessualità, contro “il veleno del pregiudizio che avvelena questa terra”, il veleno ogni giorno instillato dai fascisti del National Front e dai benpensanti razzisti ed omofobi che li sostengono.
Prejudice poison
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/9/2010 - 11:02
Glad to Be Gay
[1976]
Nell’EP “Rising Free” del 1978
Parole e musica di Tom Robinson
Scritta da Tom Robinson in occasione della London Gay Pride parade del 1976, la canzone divenne subito l’inno del movimento gay britannico.
Il titolo si riferisce allo slogan stampato sulle spillette che circolavano nel movimento a metà degli anni 70.
Tom Robinson ha scritto parecchie versioni di questo suo brano, spesso con cambiamenti minimi nel testo. Rimando quindi chi fosse interessato alla pagina dedicata.
Ho scelto però di riportare qui il testo della demo del 1976, e non quello ufficiale del 1978, perché contiene una strofa in più dedicata a Peter Wells, un gay buttato in prigione perché sorpreso durante un rapporto con un diciottenne. Infatti all’epoca se per gli eterosessuali l’età consentita era i 16 anni, per i gay era invece 21. Nel 1979 Tom Robinson cantò questa versione ad un concerto organizzato per... (continua)
Nell’EP “Rising Free” del 1978
Parole e musica di Tom Robinson
Scritta da Tom Robinson in occasione della London Gay Pride parade del 1976, la canzone divenne subito l’inno del movimento gay britannico.
Il titolo si riferisce allo slogan stampato sulle spillette che circolavano nel movimento a metà degli anni 70.
Tom Robinson ha scritto parecchie versioni di questo suo brano, spesso con cambiamenti minimi nel testo. Rimando quindi chi fosse interessato alla pagina dedicata.
Ho scelto però di riportare qui il testo della demo del 1976, e non quello ufficiale del 1978, perché contiene una strofa in più dedicata a Peter Wells, un gay buttato in prigione perché sorpreso durante un rapporto con un diciottenne. Infatti all’epoca se per gli eterosessuali l’età consentita era i 16 anni, per i gay era invece 21. Nel 1979 Tom Robinson cantò questa versione ad un concerto organizzato per... (continua)
This song is dedicated to the World Health Organization, it’s a medical song and it concerns a disease whose classification according to the International Classification of Diseases is 302.0.
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/9/2010 - 10:47
Vitti na crozza
Salve, questa canzone che sentivo cantare dai miei commilitoni siciliani durante il servizio di leva negli anni '80 mi ha sempre incuriosito, me ne sono occupato qui cercando di dare un senso a questo bellissimo canto.
Analisi storica di una canzone
Analisi storica di una canzone
Marcello 13/9/2010 - 15:20
Excuse Me Mr.
[1995]
Album “Fight for Your Mind”
Scritta da Ben Harper con J.P. Plunier
Album “Fight for Your Mind”
Scritta da Ben Harper con J.P. Plunier
Excuse me Mr.
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 13/9/2010 - 14:33
Oppression
[1995]
Album “Fight for Your Mind”
Album “Fight for Your Mind”
Oppression
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 13/9/2010 - 14:27
London Calling
La versione del Boss è da paura, ci mette una grinta inaudita!
Luca 'The River' 13/9/2010 - 01:49
La Sanction (Gare au Chômeur)
La Sanction
Chansonchôme wallonne de langue française – La Sanction (Gare au Chômeur !) – Marco Valdo M.I. – 2010
Parodie de la chanson « Le Gorille » - Georges Brassens – 1952
Oh Oh, dit Lucien l'âne, tout frétillant de joie, j'entends dire que tu as fait une chansonchôme, une nouvelle chansonchôme. Il y a assez longtemps que tu n'en avais pas fait de ces chansons qui défendent les chômeurs, ces victimes de la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres par tous les moyens et pour le misérable but d'accroître leur domination, leurs richesses et leurs privilèges. J'aime beaucoup les chansonchômes, ce sont des chansons populaires, car elles parlent d'un des vrais problèmes du peuple. Et tant mieux, si elles s'inspirent de grands poètes, si elles vont chercher leur forme auprès de gens de qualité... Mais, dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, est-ce encore une parodie et de qui... (continua)
Chansonchôme wallonne de langue française – La Sanction (Gare au Chômeur !) – Marco Valdo M.I. – 2010
Parodie de la chanson « Le Gorille » - Georges Brassens – 1952
Oh Oh, dit Lucien l'âne, tout frétillant de joie, j'entends dire que tu as fait une chansonchôme, une nouvelle chansonchôme. Il y a assez longtemps que tu n'en avais pas fait de ces chansons qui défendent les chômeurs, ces victimes de la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres par tous les moyens et pour le misérable but d'accroître leur domination, leurs richesses et leurs privilèges. J'aime beaucoup les chansonchômes, ce sont des chansons populaires, car elles parlent d'un des vrais problèmes du peuple. Et tant mieux, si elles s'inspirent de grands poètes, si elles vont chercher leur forme auprès de gens de qualité... Mais, dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, est-ce encore une parodie et de qui... (continua)
C'est dans les anciens grands bureaux
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/9/2010 - 23:46
Il caduto
Chanson italienne – Il Caduto – Francesco Guccini – 1996
TOMBÉ
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/9/2010 - 14:58
Fallen Soldier
[2009]
Songwriter: Mac
Album: Fallen Soldier
Songwriter: Mac
Album: Fallen Soldier
[1st Verse]
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 12/9/2010 - 10:15
Vietnamese We Be
[2009]
Songwriters: J-Vizie & Mac
Album: The Spitta –Mixtape
http://nyc2img.soundclick.com/71/image...
Songwriters: J-Vizie & Mac
Album: The Spitta –Mixtape
http://nyc2img.soundclick.com/71/image...
[Intro]
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 12/9/2010 - 09:47
Dall'ultima galleria
Genova 2001 – Genova2011
Fonte: Genova 2001 – Genova2011
LA CRISI O LA SPERANZA
Dieci anni fa centinaia di migliaia di persone, giovani e adulti, donne ed uomini, di tutto il mondo si diedero appuntamento a Genova per denunciare i pericoli della globalizzazione neoliberista e per contestare i potenti del G8, intenti a convincere il mondo che trasformare tutto in merce avrebbe prodotto benessere per tutti.
Le persone che manifestavano a Genova erano parte di un grande movimento “per un mondo diverso possibile” diffuso in tutto il pianeta. Era nato a Seattle nel 1999 con una grande alleanza fra sindacati e movimenti sociali, e ancor prima nelle selve del Chiapas messicano. Nel gennaio 2001 si era incontrato nel grande Forum Sociale Mondiale a Porto Alegre in Brasile che aveva riunito la società civile, i movimenti, le organizzazioni democratiche di tutto il mondo.
Quel movimento diceva... (continua)
Fonte: Genova 2001 – Genova2011
LA CRISI O LA SPERANZA
Dieci anni fa centinaia di migliaia di persone, giovani e adulti, donne ed uomini, di tutto il mondo si diedero appuntamento a Genova per denunciare i pericoli della globalizzazione neoliberista e per contestare i potenti del G8, intenti a convincere il mondo che trasformare tutto in merce avrebbe prodotto benessere per tutti.
Le persone che manifestavano a Genova erano parte di un grande movimento “per un mondo diverso possibile” diffuso in tutto il pianeta. Era nato a Seattle nel 1999 con una grande alleanza fra sindacati e movimenti sociali, e ancor prima nelle selve del Chiapas messicano. Nel gennaio 2001 si era incontrato nel grande Forum Sociale Mondiale a Porto Alegre in Brasile che aveva riunito la società civile, i movimenti, le organizzazioni democratiche di tutto il mondo.
Quel movimento diceva... (continua)
adriana 12/9/2010 - 09:12
System's on Fire
[2003]
Lyrics & Music by Chris, the Antimessiah
Album: ICONICIDE
"Typical ICONICIDE song, from when I still considered myself political. Anti industry, anti vivisection, anti religion, anti government. Good moshpart too - Oi! Oi!"
Lyrics & Music by Chris, the Antimessiah
Album: ICONICIDE
"Typical ICONICIDE song, from when I still considered myself political. Anti industry, anti vivisection, anti religion, anti government. Good moshpart too - Oi! Oi!"
They razed the forests to the ground
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 12/9/2010 - 09:05
Pourquoi l'argent?
[2002]
Paroles et Musique de Mullet DaVe.
Album: Got Mullet?
Chanson sérieuse contre la guerre USA / Irak et qui parle contre l'argent.
Paroles et Musique de Mullet DaVe.
Album: Got Mullet?
Chanson sérieuse contre la guerre USA / Irak et qui parle contre l'argent.
Moi, je suis tanné, tanné de tous ces tarés
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 12/9/2010 - 08:52
Corbeaux Following
[2006]
Lyrics by Drew Gonsalves
Album: Independence
Dramatic and melancholic piano instrumental interpretation (New Age) of a Balinese folk song, performed by Henry Adam "Hank" Curtis. (This version adds synthesizer bells).
Lyrics by Drew Gonsalves
Album: Independence
Dramatic and melancholic piano instrumental interpretation (New Age) of a Balinese folk song, performed by Henry Adam "Hank" Curtis. (This version adds synthesizer bells).
I passed downtown the other day
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 12/9/2010 - 08:37
Era una notte che pioveva (La sentinella)
anonimo
Chanson italienne - Era una notte che pioveva (La sentinella) – Anonyme (1916)
Interprétation : Duo di Piadena (dans "Maledetta la guerra e i ministri" - « Maudite la guerre et les ministres »)
Texte repris de "La musica dell'altra Italia".
Interprétation : Duo di Piadena (dans "Maledetta la guerra e i ministri" - « Maudite la guerre et les ministres »)
Texte repris de "La musica dell'altra Italia".
LA SENTINELLE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/9/2010 - 17:11
Guerra
[2006]
Texto e Edição: Luiz Sárga
Locução: Evaldo de Souza, Vitorio Honorato e Luiz Sárga
Album: Café e blues
Gravado nos Estúdios da FATEA/IST – Lorena – SP
Uma crítica de como a guerra entra nas nossas casas criando tecnologias que usamos diariamente.
Texto e Edição: Luiz Sárga
Locução: Evaldo de Souza, Vitorio Honorato e Luiz Sárga
Album: Café e blues
Gravado nos Estúdios da FATEA/IST – Lorena – SP
Uma crítica de como a guerra entra nas nossas casas criando tecnologias que usamos diariamente.
Guerra...
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 11/9/2010 - 13:24
Higher Than Mercy
[2006]
Lyrics and Music by Drew Gonsalves
Album: Independence
Lyrics and Music by Drew Gonsalves
Album: Independence
Bomb blast, lightening flash
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 11/9/2010 - 12:10
Blood and Fire
[2006]
Lyrics and Music by Drew Gonsalves
Album: Independence
Lyrics and Music by Drew Gonsalves
Album: Independence
The year was 1999 A.D.
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 11/9/2010 - 09:56
1947
sentita questa sera per la prima volta! Commovente, bellissima ... voglio risentirla!
1947
1947
Graziella Porté 10/9/2010 - 22:31
La liberté des nègres
[1794]
Parole del cittadino Antoine-Pierre-Augustin de Piis.
Sull’aria di “Ah! De quel souvenir affreux” composta da François Devienne.
Testo incluso nella raccolta firmata dal citoyen de Piis intitolata “Chansons patriotiques: chantées, tant à la section des Tuileries, que sur le théâtre du Vaudeville”, pubblicata a Parigi nel 1794.
Interpretata da Ogeret nell’album “Marc Ogeret chante la Révolution” del 1989.
Il “16 pluviôse an II”, cioè il 4 febbraio 1794, la “Convention nationale” rivoluzionaria abolì la schiavitù. L’atto era certamente mosso da nobili ideali, eppure non era scevro da un intento meramente utilitaristico. Basti pensare che l’autore, Antoine-Pierre-Augustin de Piis, era il rampollo di una famiglia di coloni francesi che avevano fatto fortuna a Santo Domingo proprio grazie alla schiavitù. Ma alla fine del 700 i loro interessi erano minacciati dagli inglesi che premevano... (continua)
Parole del cittadino Antoine-Pierre-Augustin de Piis.
Sull’aria di “Ah! De quel souvenir affreux” composta da François Devienne.
Testo incluso nella raccolta firmata dal citoyen de Piis intitolata “Chansons patriotiques: chantées, tant à la section des Tuileries, que sur le théâtre du Vaudeville”, pubblicata a Parigi nel 1794.
Interpretata da Ogeret nell’album “Marc Ogeret chante la Révolution” del 1989.
Il “16 pluviôse an II”, cioè il 4 febbraio 1794, la “Convention nationale” rivoluzionaria abolì la schiavitù. L’atto era certamente mosso da nobili ideali, eppure non era scevro da un intento meramente utilitaristico. Basti pensare che l’autore, Antoine-Pierre-Augustin de Piis, era il rampollo di una famiglia di coloni francesi che avevano fatto fortuna a Santo Domingo proprio grazie alla schiavitù. Ma alla fine del 700 i loro interessi erano minacciati dagli inglesi che premevano... (continua)
Le savez-vous, Républicains,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 10/9/2010 - 11:37
La Pernette
anonimo
[XV Secolo]
Testo e melodia dal Manoscritto di Bayeux
[1490-1500]
Incisione del testo e della melodia originali:
Vincent Dumestre
Le Poème Harmonique, Aux marches de palais, 1997
[Xvème Siècle]
Texte et mélodie d'après le Manuscrit de Bayeux
[1490-1500]
Enregistrement du texte et de la mélodie originale:
Vincent Dumestre
Le Poème Harmonique, Aux marches de palais, 1997
La Pernette: Dal medioevo al rock psichedelico
(Passando per Bella Ciao)
di Riccardo Venturi
Il Manoscritto di Bayeux (Bibliothèque Nationale de Paris, Ms. fr. 9346), risalente alla fine del XV secolo, è forse il più importante codice contenente canzoni medievali in lingua francese, sia di corte che popolari. Contenente principalmente canzoni di origine normanda, fu edito per la prima volta in edizione critica da Thédore Gerold nel 1921; tra le 103 canzoni che vi sono contenute, La Pernette, nota anche come... (continua)
Testo e melodia dal Manoscritto di Bayeux
[1490-1500]
Incisione del testo e della melodia originali:
Vincent Dumestre
Le Poème Harmonique, Aux marches de palais, 1997
[Xvème Siècle]
Texte et mélodie d'après le Manuscrit de Bayeux
[1490-1500]
Enregistrement du texte et de la mélodie originale:
Vincent Dumestre
Le Poème Harmonique, Aux marches de palais, 1997
La Pernette: Dal medioevo al rock psichedelico
(Passando per Bella Ciao)
di Riccardo Venturi
Il Manoscritto di Bayeux (Bibliothèque Nationale de Paris, Ms. fr. 9346), risalente alla fine del XV secolo, è forse il più importante codice contenente canzoni medievali in lingua francese, sia di corte che popolari. Contenente principalmente canzoni di origine normanda, fu edito per la prima volta in edizione critica da Thédore Gerold nel 1921; tra le 103 canzoni che vi sono contenute, La Pernette, nota anche come... (continua)
La Pernette se lève,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby + CCG/AWS Staff 10/9/2010 - 09:27
Ne jouez pas aux soldats
[1925?]
Scritta da Paul Dalbret e Léo Félix Lelièvre.
Interpretata dalla cantante Fabienne nel disco collettivo “Chansons de France. 1900: la Belle Époque” (2006)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Canzone apertamente antimilitarista, cosa non proprio consueta per l’anno in cui fu composta.
Credo che abbia molto a che fare con la vicenda personale di Paul Dalbret. Infatti egli fu dispensato dal servizio militare perché unica fonte di sostentamento della famiglia. Poi però, anche se aveva già 38 anni, fu richiamato all’inizio della guerra. Rimase quasi subito vittima di un attacco col gas mostarda e fu congedato a causa dei gravi danni permanenti subiti. Negli anni della guerra si dedicò alla composizione di canzoni patriottiche ma i suoi polmoni andarono progressivamente peggiorando e fu presto costretto a smettere di esibirsi.
Un’esistenza – come tante allora – marchiata a fuoco dalla insensatezza e dalla ferocia della guerra: forse sta qui la ragione del suo ripensamento al riguardo.
Scritta da Paul Dalbret e Léo Félix Lelièvre.
Interpretata dalla cantante Fabienne nel disco collettivo “Chansons de France. 1900: la Belle Époque” (2006)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Canzone apertamente antimilitarista, cosa non proprio consueta per l’anno in cui fu composta.
Credo che abbia molto a che fare con la vicenda personale di Paul Dalbret. Infatti egli fu dispensato dal servizio militare perché unica fonte di sostentamento della famiglia. Poi però, anche se aveva già 38 anni, fu richiamato all’inizio della guerra. Rimase quasi subito vittima di un attacco col gas mostarda e fu congedato a causa dei gravi danni permanenti subiti. Negli anni della guerra si dedicò alla composizione di canzoni patriottiche ma i suoi polmoni andarono progressivamente peggiorando e fu presto costretto a smettere di esibirsi.
Un’esistenza – come tante allora – marchiata a fuoco dalla insensatezza e dalla ferocia della guerra: forse sta qui la ragione del suo ripensamento al riguardo.
A mon petit garçon pour le jour de sa fête
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 10/9/2010 - 08:48
Oh, Freedom!
Nota.. La traduzione è stata sottoposta a revisione il 16.2.2015 dallo Staff del sito. E' stato qui usato l' "artificio dell'asterisco" per annullare la distinzione di genere.
OH LIBERTÀ
(continua)
(continua)
inviata da Claudia xx 9/9/2010 - 23:17
All These Things That I've Done
TUTTE QUESTE COSE CHE HO FATTO
(continua)
(continua)
inviata da Claudia xx 9/9/2010 - 22:56
Guerre à la guerre!
[1920]
Parole di Jean Loysel
Musica di Raoul Soler
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Guerra del 1914-1918, bilancio di parte francese: 1,4 milioni tra morti e dispersi, ossia più del 10% della popolazione attiva della Francia di allora…
Parole di Jean Loysel
Musica di Raoul Soler
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Guerra del 1914-1918, bilancio di parte francese: 1,4 milioni tra morti e dispersi, ossia più del 10% della popolazione attiva della Francia di allora…
Aux champs de mort d'une guerre infernale
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 9/9/2010 - 16:14
La carcel de Cananea
[1973]
Album “Testimonios rebeldes”
Ci siamo già occupati del grande sciopero che nel 1906 organizzarono i minatori di Cananea, la più importante città mineraria del Messico, nello Stato di Sonora, al confine con gli States… “los mineros que enfrentan al fusil” canta León Gieco nella sua bellissima La memoria.
Riprendo quindi da quella pagina il commento, aggiungendo che quell’episodio, conclusosi con un saldo di 23 manifestanti morti, 22 feriti e centinaia di arresti ad opera dei rangers statunitensi e della polizia rurale porfirista, costituisce di fatto l’inizio della Rivoluzione messicana ed è non a caso chiamato "Cuna de la Revolución".
Le “tiendas de raya” erano gli spacci annessi ad ogni fabbrica o miniera. Erano di proprietà dei padroni, che spesso pagavano i lavoratori non con denaro corrente ma con buoni che potevano essere spesi soltanto nelle “tiendas”… Così quei pochi... (continua)
Album “Testimonios rebeldes”
Ci siamo già occupati del grande sciopero che nel 1906 organizzarono i minatori di Cananea, la più importante città mineraria del Messico, nello Stato di Sonora, al confine con gli States… “los mineros que enfrentan al fusil” canta León Gieco nella sua bellissima La memoria.
Riprendo quindi da quella pagina il commento, aggiungendo che quell’episodio, conclusosi con un saldo di 23 manifestanti morti, 22 feriti e centinaia di arresti ad opera dei rangers statunitensi e della polizia rurale porfirista, costituisce di fatto l’inizio della Rivoluzione messicana ed è non a caso chiamato "Cuna de la Revolución".
Le “tiendas de raya” erano gli spacci annessi ad ogni fabbrica o miniera. Erano di proprietà dei padroni, che spesso pagavano i lavoratori non con denaro corrente ma con buoni che potevano essere spesi soltanto nelle “tiendas”… Così quei pochi... (continua)
Voy a dar un pormenor
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 9/9/2010 - 13:43
Hey Hey Hurray
[2009]
Album “Roadhouse Sun”
Oh no, don't make a stand, you might piss off the government man
He might put a pistol in your hand, put you on a boat to go play in the sand
“Di’ quello che pensi o finirai pazzo, è tua la scelta.
Per quanto tempo ancora potrai essere d’accordo (con loro), che ci sia davvero bisogno di bombardarli?
Annota le tue parole su di un bong, girati una canna e fumati questa canzone”
[credo che l’ultima frase significhi: “Rilassati e fottitene di quel che dicono ‘sti fascisti”, infatti in America conservatori, guerrafondai, destrorsi e gente di qusta specie sono soliti usare l’espressione “Put down that bong!” ogni volta che sentono parlare di diritti, di pace, di non violenza, cose che loro ritengono da hippies capelloni e drogati…]
Album “Roadhouse Sun”
Oh no, don't make a stand, you might piss off the government man
He might put a pistol in your hand, put you on a boat to go play in the sand
“Di’ quello che pensi o finirai pazzo, è tua la scelta.
Per quanto tempo ancora potrai essere d’accordo (con loro), che ci sia davvero bisogno di bombardarli?
Annota le tue parole su di un bong, girati una canna e fumati questa canzone”
[credo che l’ultima frase significhi: “Rilassati e fottitene di quel che dicono ‘sti fascisti”, infatti in America conservatori, guerrafondai, destrorsi e gente di qusta specie sono soliti usare l’espressione “Put down that bong!” ogni volta che sentono parlare di diritti, di pace, di non violenza, cose che loro ritengono da hippies capelloni e drogati…]
Hey hey what can you say you might head out to California
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 9/9/2010 - 11:49
Mr. Dylan's Hard Rain
[2009]
Album “Roadhouse Sun”
“La dura pioggia di Mr. Dylan era un giusto avvertimento” ,… con la sua A Hard Rain's A-Gonna Fall Bob Dylan ci aveva proprio preso…
On a shake down in the alley,
Breaking people's faces gonna start you up a rally,
I've never seen a day in the sun with gun,
That's loaded for you.
There's some hippies, in the back room,
Rockin' and a rollin' and a smoking to an old tune,
Someone took a guitar and a match, and set peace on fire.
On the T.V. there's a white man,
Too much make up on his wife with god's plan.
I guess the religious vote made it to congress.
Album “Roadhouse Sun”
“La dura pioggia di Mr. Dylan era un giusto avvertimento” ,… con la sua A Hard Rain's A-Gonna Fall Bob Dylan ci aveva proprio preso…
On a shake down in the alley,
Breaking people's faces gonna start you up a rally,
I've never seen a day in the sun with gun,
That's loaded for you.
There's some hippies, in the back room,
Rockin' and a rollin' and a smoking to an old tune,
Someone took a guitar and a match, and set peace on fire.
On the T.V. there's a white man,
Too much make up on his wife with god's plan.
I guess the religious vote made it to congress.
I'm a homeless man with my thumb in the wind
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 9/9/2010 - 09:50
Love Can Build a Bridge
"Love Can Build a Bridge" is the title of a song written by Naomi Judd, Paul Overstreet and John Barlow Jarvis, and recorded by American country music duo The Judds. It was released in December 1990 as the second single and title track from their album album of the same name. It was a Top 5 country hit in mid-1991.
It was later covered by Children For Rwanda as a charity single in aid of Save The Children. Although it was unsuccessful, reaching only number 57 in the UK singles chart in September 1994, it was then chosen as 1995's official Comic Relief single. A new version recorded by American singers Cher, Chrissie Hynde, Swedish singer Neneh Cherry and English singer/guitarist Eric Clapton was released and reached #1 in the UK charts for a week.
Declan Galbraith sang the song on his 2002 self-titled debut album. Irish boy band Westlife covered it on their eighth studio album The Love Album.
It was later covered by Children For Rwanda as a charity single in aid of Save The Children. Although it was unsuccessful, reaching only number 57 in the UK singles chart in September 1994, it was then chosen as 1995's official Comic Relief single. A new version recorded by American singers Cher, Chrissie Hynde, Swedish singer Neneh Cherry and English singer/guitarist Eric Clapton was released and reached #1 in the UK charts for a week.
Declan Galbraith sang the song on his 2002 self-titled debut album. Irish boy band Westlife covered it on their eighth studio album The Love Album.
I'd gladly walk across the desert
(continua)
(continua)
inviata da Calvin Russel 9/9/2010 - 01:48
Percorsi:
Ponti
Comanche (the Brave Horse)
The battle was over at Custer's last stand
(continua)
(continua)
inviata da Alan Smithee 9/9/2010 - 00:34
The Long Black Veil
Versione italiana di Alberto Truffi da Musica e Memoria (leggermente rivista)
IL LUNGO VELO NERO
(continua)
(continua)
8/9/2010 - 22:40
Je ne hurlerai pas avec les loups
[1982]
Album “Je ne hurlerai pas avec les loups”
Testo trovato nella Bibliothèque Libertaire.
Una lunga spoken-song, scritta a caldo dopo il golpe militare filo-sovietico in Polonia nel 1981 e l’inizio del lungo braccio di ferro tra il generale Jaruzelski e il leader di “Solidarność” Lech Wałęsa.
Un testo a tutto campo: dalla Polonia alla repressione in Francia, dall’imperialismo statunitense alla guerra d’Algeria, dal totalitarismo sovietico ai regimi sanguinari dell’America Latina, dalla rivoluzione iraniana alla dittatura degli ayatollah, dalla resistenza afghana contro i sovietici al fondamentalismo islamico, fino al conflitto in nord Irlanda, per arrivare a concludere che “Non prenderò mai un kalašnikov per imporre le mie idee, la mia legge o il mio credo… Ho troppa paura di avere torto!”
Album “Je ne hurlerai pas avec les loups”
Testo trovato nella Bibliothèque Libertaire.
Una lunga spoken-song, scritta a caldo dopo il golpe militare filo-sovietico in Polonia nel 1981 e l’inizio del lungo braccio di ferro tra il generale Jaruzelski e il leader di “Solidarność” Lech Wałęsa.
Un testo a tutto campo: dalla Polonia alla repressione in Francia, dall’imperialismo statunitense alla guerra d’Algeria, dal totalitarismo sovietico ai regimi sanguinari dell’America Latina, dalla rivoluzione iraniana alla dittatura degli ayatollah, dalla resistenza afghana contro i sovietici al fondamentalismo islamico, fino al conflitto in nord Irlanda, per arrivare a concludere che “Non prenderò mai un kalašnikov per imporre le mie idee, la mia legge o il mio credo… Ho troppa paura di avere torto!”
A quoi bon les vers et les rimes
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 8/9/2010 - 12:16
Percorsi:
LCG (Lupi Contro la Guerra)
×
Il che significa che se avessero sparato ad un barcone di clandestini, la cosa sarebbe stata normale. Quindi siamo arrivati al punto in cui motovedette, su cui prestano servizio militari italiani, possono sparare sui barconi di clandestini in mare. Per quelli che in Italia ci arrivano ci sono i campi di concentramento, mancano solo le camere a gas e i forni crematori. O no?
da vari commenti sul sito di Repubblica, più interessanti dell'articolo.