Ciao a tutti,
Premetto di non essere di origini napoletane, ma essendo un appassionato studioso del periodo bellico, spero di poter dare un piccolo contributo alla comprensione di alcune strofe della seconda parte della canzone, che, come dice Salvatore, è piena di allusioni al mondo della prostituzione, sia maschile che femminile ed altrettanto piena di nomi e modi di dire che sono tipici di quell’ambiente e di quegli anni.
Partiamo da “se vottano 'e lanze” che significa letteralmente “si svuotano le lance” ed è un modo di dire di origine marinaresca basato su un doppio senso che allude al primo rapporto sessuale avuto dopo il lungo periodo di astinenza forzata dovuta alla navigazione. Per estensione, può anche figurare un rapporto che “inguaia”. All’epoca del conflitto veniva usato oltre che dai marinai anche dai militari la cui astinenza derivava dalle campagne di guerra.
Quanto... (continua)
La prima registrazione del brano da parte di Ewan MacColl si trova in "Songs of Two Rebellions: The Jacobite Wars of 1715 and 1745 in Scotland" del 1960.
Basta un pugno di mascalzoni per mandare dal culo un intero paese, e tutto solo per i soldi...
Non ci voleva Robert Burns perchè ce ne accorgessimo, ma il suo monito ci ricorda che è ormai molto tempo che i cosiddetti rappresentanti del popolo si fanno alla grande i cazzi loro a spese dei cosiddetti rappresentati, missioni di "pace" comprese...
Mentre Berlusconi scrive ad Obama che la priorità al vertice di Pittsburgh è di riformare i mercati finanziari per impedire le speculazioni a danno dei cittadini, Berlusconi (sempre lui) promuove l'indulto fiscale, una vera e propria amnistia per i maxi-evasori: chi ha fatto sparire i capitali all'estero, anche attraverso operazioni che abbiano costituito reati quali le false comunicazioni sociali o il falso in bilancio, potrà farli rientrare con un prelievo del 5% e una pacca sulle spalle...
Per fare un esempio, qualche settimana fa, la guardia di finanza ha scoperto quasi per caso nel computer di un indagato, l'avvocato svizzero Fabrizio Pessina, i file corrispondenti alle operazione di evasione ed elusione fiscale di quasi 600 suoi clienti italiani, industriali ed inprenditori e riccastri vari... Bene, tutti questi mascalzoni, siccome non sono stati ancora rinviati a giudizio, potranno... (continua)
Riccardo, ma da dove esce il termine "baugìgi"?
Me lo racconti? Perchè mi fa troppo ridere (e scommetto che non ha radici norrene o gutniche)
Alessandro 24/9/2009 - 16:01
In effetti non ha radici gutniche, ma puramente labròniche. Si narrano molte leggende sull'origine della parola: tra queste quella di un signore che, al mercato di piazza 'Avallotti, si trovava in fila a una bancarella davanti a una signora con un cagnolino che abbaiava di continuo. Il cagnolino, che si chiamava per l'appunto Gigi, proprio non la smetteva, con la padrona che gli diceva: "Gigi stai buono! Gigi di qui, Gigi di là"; al che il signore, stanco sia del cane che della signora, s'abbassò i pantaloni, mostrò inchinandosi il deretano sia al cane che alla padrona urlando: "Bau, Gigi!". Così almeno me l'hanno raccontata, ma se da queste parti incrocia Pardo Fornaciari forse saprà dirne di più...
Un grazie speciale a Alessandro per le sue parole (importantissime, sul potere di libertà della musica) e a Giorgio per aver trovato la registrazione*: un'altra cosa che non ascoltavo da una vita e mezza. Davvero degli splendidi regali di compleanno mi state facendo, di quelli che non hanno prezzo: sia detto da uno che, nel 1986, ha passato un mese e mezzo a girare per la Scozia a bordo di una vecchia Austin noleggiata abusivamente, per raccogliere ballate. Non ne raccolsi molte, ma in compenso raccolsi numerose sbronze e colossali. Però conobbi una vecchia che mi cantò The Lass of Loch Royal. Beh, stanotte state rischiando di farmi girare per l'Isolotto berciando Scowan ürla grün...
Riccardo Venturi 24/9/2009 - 02:44
So, happy birthday to you (or, "co'latha breith sona dhuibh!"), dear Ric (you just turn 45?), I'm glad of cheering you up. Wishing you all the best.
Consiglio di ascoltare la versione di Dick Gaughan riportata nei video: oltre a essere splendida, fa sentire veramente cos'è lo Scozzese rispetto all'inglese. Il testo è leggermente differente (non molto). Lo scozzese veramente stretto, come in questo caso, risulta incomprensibile sia agli inglesi sia a chi conosce, anche bene, l'inglese standard: provate a seguire la canzone senza prima guardare il testo, e se ci capite cinque parole vi pago una cena :-) Caratteristica saliente è la "RRRRR" scozzese assolutamente esagerata, in totale opposizione con l'inglese dove usualmente è accennata appena o addirittura muta. Uno scozzese che si sforza di parlare l'inglese normale si riconosce dalle "R" e dall'incapacità di pronunciare le "L" finali (per "hall", dice "haa").
Presenta la vera grafia tradizionale scozzese, assai diversa da quella inglese, corrispondente alla pronuncia effettiva. Qui si tratta veramente di una lingua diversa dall'inglese. Proviene dall'album Kist O Gold ("Scrigno d'oro") del 1977. [RV]
Ehi, forse ho trovato il testo (with tune)...
Su Digital Tradition, che credo sia una sorta di mirror di Mudcat...
E' quello che cercavi?
Alessandro 23/9/2009 - 21:01
Trovato l'album "Ashes and Diamonds" (1977) su RapidShit (bleah!)
Mi pare che si scarichi ma con Fastweb è di una lentezza allucinante... Ci provate voialtri? (Alessandro Il Gutnico)
L'ho scaricato ma mi chiede una password (??) e quindi non riesco ad estrarre niente... idee?...
kd
A questo punto sono ufficialmente esterrefatto e mi dichiaro ammirato. Ho passato, prima, qualche minuto ad ascoltare e cantare "Lisbon", che non sentivo da oltre vent'anni (il bello è che, ovviamente, riascoltandola mi è tornata tutta a memoria). A questo punto si impone una paginetta come si deve. Grazie veramente di cuore!
P.S. "Lisbon" fu uno dei miei primi esercizi di traduzione libera in svedese ai tempi del corso universitario; la lettrice, Berit Andersson, ci aveva dato da tradurre "una canzone" e io scelsi quella. Tanto per dire. Ritrovassi i miei vecchi quaderni...
Ero abituata ad ascoltare le versioni di León Gieco e Mercedes Sosa ma ho trovato bella anche quella di Andrea Parodi e struggente quella di Beppe Dettori quando l'ha cantata in concerto come tributo ad Andrea nel giorno del suo compleanno.
Premetto di non essere di origini napoletane, ma essendo un appassionato studioso del periodo bellico, spero di poter dare un piccolo contributo alla comprensione di alcune strofe della seconda parte della canzone, che, come dice Salvatore, è piena di allusioni al mondo della prostituzione, sia maschile che femminile ed altrettanto piena di nomi e modi di dire che sono tipici di quell’ambiente e di quegli anni.
Partiamo da “se vottano 'e lanze” che significa letteralmente “si svuotano le lance” ed è un modo di dire di origine marinaresca basato su un doppio senso che allude al primo rapporto sessuale avuto dopo il lungo periodo di astinenza forzata dovuta alla navigazione. Per estensione, può anche figurare un rapporto che “inguaia”. All’epoca del conflitto veniva usato oltre che dai marinai anche dai militari la cui astinenza derivava dalle campagne di guerra.
Quanto... (continua)