La fête chez les kapos
LA FÊTE CHEZ LES KAPOS
(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Chanson française – La Fête chez les Kapos – Marco Valdo M.I. – 2009
La Fête chez les Kapos est la neuvième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
La Fête chez les Kapos raconte la fête que firent – à de nombreuses reprises – les kapos, lorsqu'il leur en prenait l'envie. Pour, comme cette fois, « fêter » des séances de punition de prisonniers récalcitrants. Pour ce faire, ils se réservaient els baraques en contraignant les prisonniers à une attente interminable à l'extérieur. La fête consistait en beuveries,... (continua)
(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Chanson française – La Fête chez les Kapos – Marco Valdo M.I. – 2009
La Fête chez les Kapos est la neuvième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
La Fête chez les Kapos raconte la fête que firent – à de nombreuses reprises – les kapos, lorsqu'il leur en prenait l'envie. Pour, comme cette fois, « fêter » des séances de punition de prisonniers récalcitrants. Pour ce faire, ils se réservaient els baraques en contraignant les prisonniers à une attente interminable à l'extérieur. La fête consistait en beuveries,... (continua)
C'était la fête chez les kapos
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/1/2009 - 22:12
Percorsi:
Campi di sterminio
Neuf – barre – Vingt-deux = 9/22
[2009]
Paroles par Marco Valdo M.I.
(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Neuf – barre – Vingt-deux : 9/22 est la sixième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Neuf - barre – Vingt-deux = 9/22 se situe dans le cycle Dachau express juste après l'arrivée des 1700 Italiens sur la grande esplanade du camp de concentration.
Paroles par Marco Valdo M.I.
(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Neuf – barre – Vingt-deux : 9/22 est la sixième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Neuf - barre – Vingt-deux = 9/22 se situe dans le cycle Dachau express juste après l'arrivée des 1700 Italiens sur la grande esplanade du camp de concentration.
Ne pas bouger, attente, attente
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/1/2009 - 17:41
Angelita di Anzio
avevo sei anni quando ascoltavo questa canzone sul 45 giri di papà e ogni volta mi commuovevo tantissimo. per tanti anni (ora ne ho 50) mi è rimasto in testa il ritornello e il ricordo della commozione ma senza sapere il perchè. ora l'ho risentita è finalmente ho capito perchè mi faceva piangere. è molto triste ma fa riflettere sulle guerre e sui sentimenti delle persone ; vorrei che nessuno mai più sentisse il bisogno di scrivere canzoni contro le guerre. la mia è solo una utopistica speranza o in fondo al proprio sè ogni uomo nasconde qualcosa di buono?
marina 1958
marina 1958
marina 28/1/2009 - 14:37
מזעס איז די ערשטע זאַך
anonimo
Mues iz di ershte zakh
[1942?]
Incisione/Recording:
Adrienne Cooper and Zalmen Mlotek,
Ghetto Tango, 2005
"Una canzone su di un tema difficile e dibattuto, quello del governo dei ghetti da parte delle autorità ebraiche (Judenräte) imposte dai nazisti.
"Quel che serve sono i soldi", dice questa canzone dal tono duro e sarcastico... Lo Judenrat passa solo un po' di pane e zucchero e, se non hai i soldi per corrompere i poliziotti (il riferimento è alla polizia ebraica), si può finire molto male: divorati dalla fame, dai pidocchi e dai vermi e "immortalati" nel registro dei decessi della comunità...
Testo trovato qui" [Alessandro "Bartleby"]
La canzone sembra provenire direttamente dal ghetto di Varsavia, e di questo risente molto lo yiddish utilizzato: pieno di termini in slang (uno slang proveniente in parte, come è ovvio, dalla lingua polacca), che non sono di facile interpretazione.... (continua)
[1942?]
Incisione/Recording:
Adrienne Cooper and Zalmen Mlotek,
Ghetto Tango, 2005
"Una canzone su di un tema difficile e dibattuto, quello del governo dei ghetti da parte delle autorità ebraiche (Judenräte) imposte dai nazisti.
"Quel che serve sono i soldi", dice questa canzone dal tono duro e sarcastico... Lo Judenrat passa solo un po' di pane e zucchero e, se non hai i soldi per corrompere i poliziotti (il riferimento è alla polizia ebraica), si può finire molto male: divorati dalla fame, dai pidocchi e dai vermi e "immortalati" nel registro dei decessi della comunità...
Testo trovato qui" [Alessandro "Bartleby"]
La canzone sembra provenire direttamente dal ghetto di Varsavia, e di questo risente molto lo yiddish utilizzato: pieno di termini in slang (uno slang proveniente in parte, come è ovvio, dalla lingua polacca), che non sono di facile interpretazione.... (continua)
מועס איז די ערשטע זאַך.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro + CCG/AWS Staff 28/1/2009 - 09:05
Il diario di Anna Frank
pure mi sarebbe piacciuto avere il tuo coraggio, sei sarai per sempre nel mio cuore anche se nn ti consco eri coraggiosa per questo vorrei il tuo coraggio un bacio
rosalia crisà 27/1/2009 - 23:40
Le déserteur
There is also a fourth Swedish version, performed by Cornelis Vreeswijk, which is more of a song inspired by the original than a faithful rendition in Swedish. It is a far bloodier version, but it brings the gore of war into the song.
See the lyrics here.
(Christer Gulbrandsen)
See the lyrics here.
(Christer Gulbrandsen)
Dear Mr Gulbrandsen, the song Desertören by Cornelis Vreeswijk is already included in our website as an independent song. As you can see in the relevant page, we've clearly specified that the music is the same as for the original French lyrics, but Vreeswijk's Swedish lyrics are too different to be considered as a simple translation (and, for this reason, the song is provided with an Italian translation, too). It is a fully self-standing antiwar song that needs a self-standing page; so did we. Anyway, we are pleased to thank you for your remark. [CCG/AWS Staff]
27/1/2009 - 13:27
L'ovile delle vanità
[2003]
Album “non è mai troppo tardi per avere un'infanzia felice”
Scritta da Scritta da Lorenzo "Lollomanna" Mannarini
Album “non è mai troppo tardi per avere un'infanzia felice”
Scritta da Scritta da Lorenzo "Lollomanna" Mannarini
Evelina la papera carina
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/1/2009 - 12:00
Il sogno di Mhedy
Tratta dall'album "Il segreto della felicità" una canzone (tremendamente attuale) su CPT e lavoro nero
[2008]
Album “Il segreto della felicità”
Scritta da Lorenzo "Lollomanna" Mannarini
[2008]
Album “Il segreto della felicità”
Scritta da Lorenzo "Lollomanna" Mannarini
In una notte di sale e di luna
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/1/2009 - 11:55
Con l'ultima canzone termina l'inserimento completo di quello che, forse, è il più importante album di canzoni nate nei lager nazisti: Songs from the Depths of Hell, interpretato da Aleksander Kulisiewicz (sopravvissuto a un campo di sterminio). Lo facciamo nella Giornata della memoria del 27 gennaio, per non scordare nessuno sterminio, nessun genocidio passato e attuale.
Riccardo Venturi 27/1/2009 - 10:52
Candy
[1952]
Una canzone sulla guerra di Corea, dal punto di vista di un ragazzino americano il cui fratello maggiore è stato spedito al fronte...
Trovato su “Songs of Peace & Friendship” di Jerry Silverman, 1992.
Una canzone sulla guerra di Corea, dal punto di vista di un ragazzino americano il cui fratello maggiore è stato spedito al fronte...
Trovato su “Songs of Peace & Friendship” di Jerry Silverman, 1992.
Candy, oh candy, I love you so,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 10:16
Vitti na crozza
Una domanda. Se, come e' stato detto da qualcuno, in origine era un canto di minatori siciliani...
Perche' di minatori? La crozza ha a che fare coi minatori, con la miniera, in qualche modo.
Ho l'impressione che la storia sia un'altra, e che ci sita sfuggendo.
Mi viene in mente la canzone catalana
Santa barbara bendida,
Patrona de los mineros
mira
mira marucina, mira
mira como vengo yo
Tengo la camicia roja
(anche qui c'è un dubbio lallaralala, lallala)
del sangre de un compañero
Tengo la cabeza rota
y me la rumpió un marreno
Eventualmente posso essere piu' precisa e ritrovare le altre parole
A me sembra che si debba cercare in questa direzione.
perche' infatti e' una canzone bellissima, ed e' vero che I Mattanza sono quelli che l'hanno raccolta nel modo piu' egregio, a mio musicale parere.
Un saluto
Karagoz - Musica nomade
Perche' di minatori? La crozza ha a che fare coi minatori, con la miniera, in qualche modo.
Ho l'impressione che la storia sia un'altra, e che ci sita sfuggendo.
Mi viene in mente la canzone catalana
Santa barbara bendida,
Patrona de los mineros
mira
mira marucina, mira
mira como vengo yo
Tengo la camicia roja
(anche qui c'è un dubbio lallaralala, lallala)
del sangre de un compañero
Tengo la cabeza rota
y me la rumpió un marreno
Eventualmente posso essere piu' precisa e ritrovare le altre parole
A me sembra che si debba cercare in questa direzione.
perche' infatti e' una canzone bellissima, ed e' vero che I Mattanza sono quelli che l'hanno raccolta nel modo piu' egregio, a mio musicale parere.
Un saluto
Karagoz - Musica nomade
Toti O'Brien 27/1/2009 - 01:02
War
Bob,anche se sei morto sei sempre vivo nel mio cuore.grazie alla tua musica ho superato momenti difficili della mia adolescenza e grazie a te ho capito che nel mondo c'he ancora gente che sfrutta i propri talenti x portare pace.C'è 1 tua frase bellissima che dice"Chi ha paura di sognare è destinato a morire",con questa ho capito che bisogna sempre rincorrere i propri sogni,anche irrangiugibili.Ciao,Bob,stammi bene lassù
BigBOB 95 26/1/2009 - 23:11
9420 Wogan Terrace
[1983]
Words and music by Bob Lusk
"9420 Wogan Terrace was the address of the house I grew up in. I was born in 1947 and was 13 years old in 1960. When I was 16 I was sent to a southern Baptist military academy where I watched training films about a place called Vietnam. When I was 18 I was denied conscientious objector status, drafted against my will and given orders to go to Vietnam. To make a long story short I refused to go and was court martialed, serving 6 months in the Fort Dix stockade. I was then sent to Germany where I was active in the anti-war movement in the military, served out the remainder of my time and received an honorable discharge.
Some years later I put some thoughts down in a tone poem/song, which I updated for today. It's rather narcissistic and self-involved but every once in a while I sing it as a present to myself." Bob Lusk.
Words and music by Bob Lusk
"9420 Wogan Terrace was the address of the house I grew up in. I was born in 1947 and was 13 years old in 1960. When I was 16 I was sent to a southern Baptist military academy where I watched training films about a place called Vietnam. When I was 18 I was denied conscientious objector status, drafted against my will and given orders to go to Vietnam. To make a long story short I refused to go and was court martialed, serving 6 months in the Fort Dix stockade. I was then sent to Germany where I was active in the anti-war movement in the military, served out the remainder of my time and received an honorable discharge.
Some years later I put some thoughts down in a tone poem/song, which I updated for today. It's rather narcissistic and self-involved but every once in a while I sing it as a present to myself." Bob Lusk.
My father, talked to the man who worked the tugboats
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 26/1/2009 - 15:27
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Fort Dix Stockade
[1980]
Words: Bob Lusk
Tune: Columbus Stockade
"I was in the Fort Dix, New Jersey, Stockade from September 1967 to February 1968 because I refused to serve in Vietnam. I wrote this song in 1980 when I was playing with the Irish Bluegrass group 'The Green Ridge Boys'. The original stockade has now been demolished." Bob Lusk
Words: Bob Lusk
Tune: Columbus Stockade
"I was in the Fort Dix, New Jersey, Stockade from September 1967 to February 1968 because I refused to serve in Vietnam. I wrote this song in 1980 when I was playing with the Irish Bluegrass group 'The Green Ridge Boys'. The original stockade has now been demolished." Bob Lusk
Over there, in Fort Dix. New Jersey
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 26/1/2009 - 15:22
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Los hijos bastardos de la globalización
[2008]
Album: Lágrimas Y Gozos
Album: Lágrimas Y Gozos
Comienza mi jornada cuando sale el sol
(continua)
(continua)
inviata da adriana 25/1/2009 - 18:34
I fantasmi
Version française – Les fantômes – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – I fantasmi – Alessio Lega
Le Coro di Micène s'obstine depuis plus dix ans à vouloir faire du chant un instrument de lutte sociale. Pour ceux qui l'ont connu les centres sociaux, dans les manifestations, dans les théâtres, sur les places, dans les rues, c'est l'occasion de mieux expliquer qui nous sommes et ce que nous voulons.
Notre répertoire est consacré au chant social et de lutte du monde entier, chanté a capella à quatre voix. Dans cette tradition, qui remonte aux Chœurs des Maisons du Peuple, nous sommes toujours plus intéressés à actualiser nos propositions pour coller aux problématiques actuelles.
Notre rendez-vous périodique de POLITICANTO, kermesse de chœurs politiques et notre concours de composition musicale nous permettent de nous relier à d'autres réalités et des situations similaires à la nôtre.
Avec... (continua)
Chanson italienne – I fantasmi – Alessio Lega
Le Coro di Micène s'obstine depuis plus dix ans à vouloir faire du chant un instrument de lutte sociale. Pour ceux qui l'ont connu les centres sociaux, dans les manifestations, dans les théâtres, sur les places, dans les rues, c'est l'occasion de mieux expliquer qui nous sommes et ce que nous voulons.
Notre répertoire est consacré au chant social et de lutte du monde entier, chanté a capella à quatre voix. Dans cette tradition, qui remonte aux Chœurs des Maisons du Peuple, nous sommes toujours plus intéressés à actualiser nos propositions pour coller aux problématiques actuelles.
Notre rendez-vous périodique de POLITICANTO, kermesse de chœurs politiques et notre concours de composition musicale nous permettent de nous relier à d'autres réalités et des situations similaires à la nôtre.
Avec... (continua)
LES FANTÔMES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/1/2009 - 18:26
C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
é semplicemente stupenda é la mia canzone preferita
25/1/2009 - 12:19
Claudio Lolli: Quelli come noi
[1972]
Album: "Aspettando Godot"
Testo e musica di Claudio Lolli
Lyrics and music by Claudio Lolli
Dedicata a Daniela
Album: "Aspettando Godot"
Testo e musica di Claudio Lolli
Lyrics and music by Claudio Lolli
Dedicata a Daniela
Io e un mio amico
(continua)
(continua)
inviata da adriana 25/1/2009 - 09:15
We Believe
PER ME I GODD CHARLOTTE SONO TUTTO LE LORO CANZONI SONO BELLISSIME GODD CHARLOTTE 4 EVER
SIMON 25/1/2009 - 01:25
Claudio Lolli: Anna di Francia
[1976]
Album: "Ho visto anche degli zingari felici"
Testo e musica di Claudio Lolli
Lyrics and music by Claudio Lolli
Dedicata ad Adriana.
Album: "Ho visto anche degli zingari felici"
Testo e musica di Claudio Lolli
Lyrics and music by Claudio Lolli
Dedicata ad Adriana.
Pianeta terra 3 agosto 2010
A my hermano Antonino..lui sa perché
Adriana, Anna e tutte le altre
A my hermano Antonino..lui sa perché
Adriana, Anna e tutte le altre
"Anna di Francia", popolana anarchica dal nome di regina, rappresenta la difficoltà e l'insicurezza di una libertà autentica, contraddittoria e angosciosa nella misura in cui è per forza di cose libertà individuale
dalle note dell'LP originale
dalle note dell'LP originale
Anna di Francia che arriva,
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 25/1/2009 - 00:59
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strofe
(francesco)
mandacele
(CCG / AWS Staff)