Io me ne volli andà per i' Mugello
anonimo
Io me ne volli andà per i' Mugello
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Scocciante 12/1/2009 - 23:45
Stanotte comincia la tirata alla 8000. Nel frattempo, ancora per ricordare Fabrizio, una canzone che accompagna questi giorni di morte bambina: Sidùn
Riccardo Venturi 12/1/2009 - 20:11
Samarcanda
del testo risentendo la mia versione ci sono due paroline sbagliate...comunque non è stato commentato il finale... la guerra è finita e si festeggia,il soldato vede la nera signora e qui entra in gioco l'istinto di sopravvivenza ossia la fuga dalla morte...la morte è rappresentata con una nera signora che deve prendere l'uomo, da dunque una visione della vita improntata sul destino..e che quindi il destino vuole che il soldato debba essere preso dalla morte e quindi la fuga è principalmente dal destino. il fatto che la morte era li alla festa non era per guadarlo con malignità (e quindi prenderlo in quel momento) ma solo per fare in modo che il soldato arrivasse a samarcanda dove li...la morte l'avrebbe preso,(ed è una dimostrazione della forza che ha il destino (che verrà comunque poi vinta dall'uomo) su un uomo, perchè la visione della morte ha avuto una reazione nell'uomo quella di scappare... (continua)
mauro curcuruto 12/1/2009 - 19:17
Vasco Rossi: Vivere
[1993]
Testo: Vasco Rossi
Musica: Tullio Ferro e Massimo Riva
Lyrics: Vasco Rossi
Music: Tullio Ferro & Massimo Riva
Album: Gli spari sopra
Altri interpreti: Malika Ayane
Eccomi, un lunedì qualsiasi, approssimandosi la “ottomila” di questo sito e di ritorno da un turno al 118, a ricantarmi 'sta canzone. Tutta una serie d'ingorghi sui viali a cantarmela. Veramente un prodromo c'era stato anche ieri mattina, quando avevo ricordato ad una persona che 'sta canzone qui ha per me un significato particolare; e siccome, come tutti sanno, io ho sempre biecamente approfittato del mio “status” di amministratore di questo sito per infilarci dentro tutte le famose canzoni della mia vita....
Ma sì, ma sì. Mica c'è un motivo particolare. Solo ricordi che affiorano, lievemente oramai, senza nessuna speciale condizione; oramai il tempo ha compiuto tutto il suo lavoro, quello per cui è pagato.... (continua)
Testo: Vasco Rossi
Musica: Tullio Ferro e Massimo Riva
Lyrics: Vasco Rossi
Music: Tullio Ferro & Massimo Riva
Album: Gli spari sopra
Altri interpreti: Malika Ayane
Eccomi, un lunedì qualsiasi, approssimandosi la “ottomila” di questo sito e di ritorno da un turno al 118, a ricantarmi 'sta canzone. Tutta una serie d'ingorghi sui viali a cantarmela. Veramente un prodromo c'era stato anche ieri mattina, quando avevo ricordato ad una persona che 'sta canzone qui ha per me un significato particolare; e siccome, come tutti sanno, io ho sempre biecamente approfittato del mio “status” di amministratore di questo sito per infilarci dentro tutte le famose canzoni della mia vita....
Ma sì, ma sì. Mica c'è un motivo particolare. Solo ricordi che affiorano, lievemente oramai, senza nessuna speciale condizione; oramai il tempo ha compiuto tutto il suo lavoro, quello per cui è pagato.... (continua)
Vivere
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/1/2009 - 19:15
Santiago
"Ecco, o bravi, dategli magari anche mons. Pio Laghi, a Cesare o a Dio."
Fatto!
Fatto!
Alberto 12/1/2009 - 11:09
Corporate Cannibal
[2008]
Album "Hurricane"
«Il capitale ha un unico impulso vitale, quello di valorizzarsi, di generare plusvalore, di assorbire con la sua parte costante, coi mezzi di produzione, la più grande massa di plusvalore che sia possibile. Il capitale è lavoro morto che resuscita, come un vampiro, solo succhiando lavoro vivo, e tanto più vive quanto più ne succhia» (Marx, Il Capitale, libro primo, cap.8)
"Pleased to meet you, pleased to have you on my plate / your meat is sweet to me / your destiny / your fate / you’re my life support, your life is my sport / I’m a man-eating machine" (Grace Jones, "Corporate Cannibal)
Beh, mi pare che il significato sia chiaro: il capitalismo moderno, fondato sulla finanza virtuale è un vampiro che per esistere cannibalizza il mondo reale, e in definiva gli esseri umani... molti lo provano sualla propria pelle, altri non sembrano rendersene conto forse perchè... (continua)
Album "Hurricane"
«Il capitale ha un unico impulso vitale, quello di valorizzarsi, di generare plusvalore, di assorbire con la sua parte costante, coi mezzi di produzione, la più grande massa di plusvalore che sia possibile. Il capitale è lavoro morto che resuscita, come un vampiro, solo succhiando lavoro vivo, e tanto più vive quanto più ne succhia» (Marx, Il Capitale, libro primo, cap.8)
"Pleased to meet you, pleased to have you on my plate / your meat is sweet to me / your destiny / your fate / you’re my life support, your life is my sport / I’m a man-eating machine" (Grace Jones, "Corporate Cannibal)
Beh, mi pare che il significato sia chiaro: il capitalismo moderno, fondato sulla finanza virtuale è un vampiro che per esistere cannibalizza il mondo reale, e in definiva gli esseri umani... molti lo provano sualla propria pelle, altri non sembrano rendersene conto forse perchè... (continua)
Pleased to meet you, pleased to have you on my plate
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 12/1/2009 - 10:31
Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]
L'amico e collaboratore Donquijote82, non accorgendosi che il Procurad'e moderare era già presente nel sito (ma con il suo vero titolo), lo ha reinviato; siamo stati quindi costretti a cancellare il suo contributo. Però lo aveva corredato di alcune ulteriori notizie sugli interpreti (che inseriamo nell'introduzione) e di un interessante commento che ci dispiaceva tralasciare. Lo riproduciamo quindi qui per intero:
Appassionato inno contro la prepotenza feudale dei proprietari terrieri. Questo canto di protesta popolare è stato composto alla fine del 1700 da Francesco Ignazio Mannu, Cavaliere e Magistrato (nato a Ozieri il 18 maggio 1758 e morto a Cagliari nel 1839).
Questo Inno è stato scritto in seguito ai drammatici eventi vissuti dal popolo sardo dopo i fatti del 28 aprile 1794, giorno in cui iniziò la rivolta guidata da Giovanni Maria Angioj. Può essere annoverato tra i canti popolari... (continua)
Appassionato inno contro la prepotenza feudale dei proprietari terrieri. Questo canto di protesta popolare è stato composto alla fine del 1700 da Francesco Ignazio Mannu, Cavaliere e Magistrato (nato a Ozieri il 18 maggio 1758 e morto a Cagliari nel 1839).
Questo Inno è stato scritto in seguito ai drammatici eventi vissuti dal popolo sardo dopo i fatti del 28 aprile 1794, giorno in cui iniziò la rivolta guidata da Giovanni Maria Angioj. Può essere annoverato tra i canti popolari... (continua)
CCG/AWS Staff 12/1/2009 - 07:04
Waiting For The Bus to Take Me Home
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”
Una canzone dedicata a Gary Tyler, un afroamericano che sta marcendo in prigione dal 1975 per un delitto che non ha commesso quando aveva 17 anni.
Nel 1974, nella Destrehan High School della Louisiana ci furono aspri scontri motivati dall'avversione degli studenti bianchi all'integrazione di studenti di colore nella scuola.
Un giorno, il bus della scuola che riaccompagnava alle loro case i ragazzi neri venne attaccato da una folla di bianchi inferociti. Qualcuno esplose un colpo di pistola e un ragazzino bianco di 13 anni rimase ucciso.
Il 17enne Gary Tyler fu subito individuato come l'assassino e fu condannato alla sedia elettrica (pena poi commutata in ergastolo) da una giuria di soli bianchi, in un processo con prove falsificate (la pistola ritovata era in uso alle forze dell'ordine ed il reperto in seguito fu fatto sparire...) e testimoni minacciati... (continua)
Album “The Boy Bands Have Won…”
Una canzone dedicata a Gary Tyler, un afroamericano che sta marcendo in prigione dal 1975 per un delitto che non ha commesso quando aveva 17 anni.
Nel 1974, nella Destrehan High School della Louisiana ci furono aspri scontri motivati dall'avversione degli studenti bianchi all'integrazione di studenti di colore nella scuola.
Un giorno, il bus della scuola che riaccompagnava alle loro case i ragazzi neri venne attaccato da una folla di bianchi inferociti. Qualcuno esplose un colpo di pistola e un ragazzino bianco di 13 anni rimase ucciso.
Il 17enne Gary Tyler fu subito individuato come l'assassino e fu condannato alla sedia elettrica (pena poi commutata in ergastolo) da una giuria di soli bianchi, in un processo con prove falsificate (la pistola ritovata era in uso alle forze dell'ordine ed il reperto in seguito fu fatto sparire...) e testimoni minacciati... (continua)
My name is Gary Tyler, Louisiana-born
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/1/2009 - 23:31
Same Old Same Old
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”
Album “The Boy Bands Have Won…”
Lately it seems no-one cares anymore
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/1/2009 - 23:11
Bury Me Deep
[2007]
Album “The Boy Bands Have Won…”
Dall'outro al brano sul sito del gruppo:
A short aside concerning the reign of Queen Thatcher.
Album “The Boy Bands Have Won…”
Dall'outro al brano sul sito del gruppo:
A short aside concerning the reign of Queen Thatcher.
When I first came to Commons Lords
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/1/2009 - 23:02
Percorsi:
Miss Maggie Thatcher
Sing About Love
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”
Dall'outro al brano sul sito del gruppo:
We stood around in a half-circle in the airless Shabby Road basement for four weeks solid singing this song until we got it right and lost our voices.
It was inspired partly by Dick Gaughan’s ‘A Different Kind of Love Song’, the first verse of which says, ‘You ask me why I sing no love songs/You say the songs that I sing make you angry and sad/You say that you listen to music/To escape from the things that make you feel bad.’
He tells the story of “... playing in a folk club somewhere in the southeast of England when a woman came up to me and proceeded to ask me all the questions in the first verse of this. When I replied, she looked at me sadly and said, ‘Oh, you’re still at the political stage, then,’ and walked off.”
Album “The Boy Bands Have Won…”
Dall'outro al brano sul sito del gruppo:
We stood around in a half-circle in the airless Shabby Road basement for four weeks solid singing this song until we got it right and lost our voices.
It was inspired partly by Dick Gaughan’s ‘A Different Kind of Love Song’, the first verse of which says, ‘You ask me why I sing no love songs/You say the songs that I sing make you angry and sad/You say that you listen to music/To escape from the things that make you feel bad.’
He tells the story of “... playing in a folk club somewhere in the southeast of England when a woman came up to me and proceeded to ask me all the questions in the first verse of this. When I replied, she looked at me sadly and said, ‘Oh, you’re still at the political stage, then,’ and walked off.”
I don’t want to sing about anger and hate
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/1/2009 - 22:59
Word Bomber
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”
Dall'outro al brano sul sito del gruppo:
When the names of the four young men from leeds who murdered 52 people in London in July 2005 were revealed, a friend of ours talked of how she’d been at high school with one of the boys, Shehzad Tanweer, who worked in his mum & dad’s fish & chip shop. That he’d been a “lovely young lad.” In his taped message recorded before the bombing, Shehzad said, “What you have witnessed now is only the beginning of a series of attacks which will intensify and continue until you pull all your troops out of Afghanistan and Iraq. Until you stop all financial and military support to the US and Israel and until you release all Muslim prisoners from Belmarsh and your other concentration camps. And know that if you fail to comply with this then know that this war will never stop.”
But of course, the repeated ‘you’... (continua)
Album “The Boy Bands Have Won…”
Dall'outro al brano sul sito del gruppo:
When the names of the four young men from leeds who murdered 52 people in London in July 2005 were revealed, a friend of ours talked of how she’d been at high school with one of the boys, Shehzad Tanweer, who worked in his mum & dad’s fish & chip shop. That he’d been a “lovely young lad.” In his taped message recorded before the bombing, Shehzad said, “What you have witnessed now is only the beginning of a series of attacks which will intensify and continue until you pull all your troops out of Afghanistan and Iraq. Until you stop all financial and military support to the US and Israel and until you release all Muslim prisoners from Belmarsh and your other concentration camps. And know that if you fail to comply with this then know that this war will never stop.”
But of course, the repeated ‘you’... (continua)
Strap these words
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/1/2009 - 22:53
Words Can Save Us
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”
Outro al brano sul sito del gruppo:
Summing up the shortening distance between news of another us high school massacre and news of continuing bombing raids on Iraqi towns.
“Talking to terrorists is the only way to beat them.” (Mo Mowlam)
Album “The Boy Bands Have Won…”
Outro al brano sul sito del gruppo:
Summing up the shortening distance between news of another us high school massacre and news of continuing bombing raids on Iraqi towns.
“Talking to terrorists is the only way to beat them.” (Mo Mowlam)
April morning summer come soon
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/1/2009 - 22:47
La memoria
Una buona notizia: è schiattato il CardiMale Pio Laghi.
Che il Diavolo accolga la sua animaccia nera all'inferno.
Amen
L'Unità, 9 gennaio 2009
È morto Pio Laghi, il cardinale amico della dittatura argentina
E' morto la notte scorsa all'ospedale romano di San Carlo di Nancy il cardinale Pio Laghi, diplomatico Vaticano di rango. Il porporato, 86 anni non ancora compiuti, e' morto per una malattia ematologica che lo ha portato ad una insufficienza cardio-vascolare. La camera ardente e' stata allestita nell'ospedale San Carlo di Nancy e da domani verra' trasferita in Vaticano. I funerali saranno celebrati martedi' alle 11 a San Pietro.
Nella sua qualità di nunzio apostolico in Argentina, Pio Laghi, amico intimo di alcuni generali della dittatura (ammiraglio Emilio Massera, ex capo della Marina militare argentina), si è reso colpevole, secondo molti sopravvissuti, di aver giustificato la... (continua)
Che il Diavolo accolga la sua animaccia nera all'inferno.
Amen
L'Unità, 9 gennaio 2009
È morto Pio Laghi, il cardinale amico della dittatura argentina
E' morto la notte scorsa all'ospedale romano di San Carlo di Nancy il cardinale Pio Laghi, diplomatico Vaticano di rango. Il porporato, 86 anni non ancora compiuti, e' morto per una malattia ematologica che lo ha portato ad una insufficienza cardio-vascolare. La camera ardente e' stata allestita nell'ospedale San Carlo di Nancy e da domani verra' trasferita in Vaticano. I funerali saranno celebrati martedi' alle 11 a San Pietro.
Nella sua qualità di nunzio apostolico in Argentina, Pio Laghi, amico intimo di alcuni generali della dittatura (ammiraglio Emilio Massera, ex capo della Marina militare argentina), si è reso colpevole, secondo molti sopravvissuti, di aver giustificato la... (continua)
Alessandro 11/1/2009 - 20:02
Buffalo Soldier
qualcuno mi sà dire ke significato a la frasea "questo intanto,quando analizzo la puzza
ha molto senso secondo me" nella versione italiana.
grazie
by giuly
ha molto senso secondo me" nella versione italiana.
grazie
by giuly
11/1/2009 - 11:05
Oggi sono 10 maledetti anni che Fabrizio De André ci ha lasciati. Lo ricorderanno, oggi, come una specie di santo, ma dopo averlo tenuto sotto controllo e accusato di terrorismo per anni e anni. Noi invece lo ricordiamo brevemente e senza parole roboanti e inutili: parlano, e parleranno per sempre, le sue canzoni.
Riccardo Venturi 11/1/2009 - 08:37
Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori
anonimo
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-11-én
2009-01-11-én
Egy a I. világháború idejére visszanyúló tiltakozási dal, amit az olasz népzenetudós Roberto Leydi meggyűjtött Alfonsinében, a ravennai megyében.
A dal tiltakozik a háború szörnyű állapota ellen, amiben a katonáknak el kell veszteni olyan sok társat, hogy elfoglaljanak egy arasznyi földet.
A dalt írták valószínűleg 1915.12.16-a (támadás a “Rakéták Lövészárkára”, amit a hős Sassari gyalogezred elfoglalt egy szuronyrohammal) és 1916.3.29-e (Isonzo ötödik harca) között.
Ez a szép, keringődallamú dal még mostanaban játsszák a “Negy Megyében” (Piacenza, Génua, Alessandria és Pavia) hagyományos hangszerekkel, pl. az olasz dudával (kétnyelvű népoboa), a kromatikus harmonikával és a pásztorsíppal. A dallamot írta a híres nápolyi zeneszerző Ernesto De Curtis Libero Bovio daláért “Sona, Chitarra” (“Játssz, gitár”). [RV]
A dal tiltakozik a háború szörnyű állapota ellen, amiben a katonáknak el kell veszteni olyan sok társat, hogy elfoglaljanak egy arasznyi földet.
A dalt írták valószínűleg 1915.12.16-a (támadás a “Rakéták Lövészárkára”, amit a hős Sassari gyalogezred elfoglalt egy szuronyrohammal) és 1916.3.29-e (Isonzo ötödik harca) között.
Ez a szép, keringődallamú dal még mostanaban játsszák a “Negy Megyében” (Piacenza, Génua, Alessandria és Pavia) hagyományos hangszerekkel, pl. az olasz dudával (kétnyelvű népoboa), a kromatikus harmonikával és a pásztorsíppal. A dallamot írta a híres nápolyi zeneszerző Ernesto De Curtis Libero Bovio daláért “Sona, Chitarra” (“Játssz, gitár”). [RV]
TŰZ ÉS GÉPPUSKÁK
(continua)
(continua)
11/1/2009 - 08:31
Stai attento, uomo bianco
[1967]
Dario Fo e Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo "La signora è da buttare"
Sia nello spettacolo "La signora è da buttare" che nel disco "Le canzoni di Dario Fo, vol. 1" (1977) - dove è pure raccolta - questa canzone è interpretata da Oscar Prudente (1944-), cantautore, musicista e produttore discografico.
(Bernart Bartleby)
Dario Fo e Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo "La signora è da buttare"
Sia nello spettacolo "La signora è da buttare" che nel disco "Le canzoni di Dario Fo, vol. 1" (1977) - dove è pure raccolta - questa canzone è interpretata da Oscar Prudente (1944-), cantautore, musicista e produttore discografico.
(Bernart Bartleby)
Li hai portati qui tu: i Bantù, gli Zulù
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 22:40
Maminsynek w koncentraku
à partir de la version italienne – Figlio di mamma in KZ, d'une chanson d' Aleksander Kulisiewicz, écrite en 1942, intitulée "Mamysinek w koncentratku".
Dans la chanson apparaît le terme Volksdeutsch, qui est un terme nazi qui désignait une personne d'ascendance allemande qui vivait à l'extérieur de l'Allemagne; et celui de Häftling, qui désigne un prisonnier dans un camp de concentration et/ou d'extermination.
À la lecture, cette chanson apparaît dans toute sa puissance d'ironie et de dérision. Une sorte d'humour décapant, destiné en effet à décaper toute la terreur et toute l'horreur qu'ont ressenties ceux qui sont passés au travers des tortures, des horreurs, des douleurs, des privations et de la folie de leur être d'humain à un être de fumée et de cendres.
À la lecture, cette chanson apparaît dans toute sa puissance d'ironie et de dérision. Une sorte d'humour décapant, destiné en effet à décaper toute la terreur et toute l'horreur qu'ont ressenties ceux qui sont passés au travers des tortures, des horreurs, des douleurs, des privations et de la folie de leur être d'humain à un être de fumée et de cendres.
LE FILS À MAMAN AU CAMP.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2009 - 22:22
La religione dei potenti (Lascia pur che dica Iddio)
[1965]
Dario Fo e Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo "La colpa è sempre del diavolo"
Dario Fo e Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo "La colpa è sempre del diavolo"
"Guai a voi, ricchi pasciuti e satolli,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 22:02
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
La mia cella
[1966]
Dallo spettacolo "Ci ragiono e canto n.1"
Dallo spettacolo "Ci ragiono e canto n.1"
La mia cella l'è un metro e quaranta
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 21:55
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Coro dei ribelli
[1971]
Dallo spettacolo "Morte e resurrezione di un pupazzo"
Dallo spettacolo "Morte e resurrezione di un pupazzo"
"Pietà l'è morta!"
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 21:48
Che vogliono, che vogliono?
[1965]
Dario Fo e Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo "La colpa è sempre del diavolo"
Dario Fo e Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo "La colpa è sempre del diavolo"
Che vogliono, che vogliono?
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 21:44
Canzone della nocività
Da noi c'è tanto di quel fumo
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 21:39
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Ballata dell'indio cileno
[1973]
Dallo spettacolo "Guerra di popolo in Cile"
Dallo spettacolo "Guerra di popolo in Cile"
Al suono delle catene di rame
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 21:34
Il comandante della mia banda [Siamo banditi, non siamo soldà]
[1970]
Dallo spettacolo: "Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente"; Collages di monologhi e canzoni sulla Resistenza italiana e palestinese.
Scritta da Paolo Ciarchi e Dario Fo
Written by Paolo Ciarchi and Dario Fo
Écrite par Paolo Ciarchi et Dario Fo
Tekijät: Paolo Ciarchi ja Dario Fo
Canta / Singer / Chante / Laulaa: Paolo Ciarchi
In album CD/ In the CDalbum / Dans l'album CD / CD-Albumissa: Paolo Ciarchi: Cent'anni di moltitudine, qualche canzone, opinione, suono, serata nella vita musicale di Paolo Ciarchi
Contiene materiali rarissimi e inediti
A cura di Alessio Lega, Claudio Cormio, Rocco Marchi
Prodotto da Archivi della Resistenza e Istituto Ernesto De Martino
Lo spettacolo è stato rappresentato un'unica volta a Milano nel 1970. Testo trovato su archivio Franca Rame
Fa parte di una “trilogia di canti tratta da Vorrei morire anche stasera... (continua)
Dallo spettacolo: "Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente"; Collages di monologhi e canzoni sulla Resistenza italiana e palestinese.
Scritta da Paolo Ciarchi e Dario Fo
Written by Paolo Ciarchi and Dario Fo
Écrite par Paolo Ciarchi et Dario Fo
Tekijät: Paolo Ciarchi ja Dario Fo
Canta / Singer / Chante / Laulaa: Paolo Ciarchi
In album CD/ In the CDalbum / Dans l'album CD / CD-Albumissa: Paolo Ciarchi: Cent'anni di moltitudine, qualche canzone, opinione, suono, serata nella vita musicale di Paolo Ciarchi
Contiene materiali rarissimi e inediti
A cura di Alessio Lega, Claudio Cormio, Rocco Marchi
Prodotto da Archivi della Resistenza e Istituto Ernesto De Martino
Lo spettacolo è stato rappresentato un'unica volta a Milano nel 1970. Testo trovato su archivio Franca Rame
Fa parte di una “trilogia di canti tratta da Vorrei morire anche stasera... (continua)
Il comandante della mia banda,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 21:30
È fatalità
[1969]
Dario Fo e Paolo Ciarchi
Dallo spettacolo "Ci ragiono e canto n. 2"
Dario Fo e Paolo Ciarchi
Dallo spettacolo "Ci ragiono e canto n. 2"
Io son metalmeccanico e secondo le statistiche
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 21:22
The Only Good Fascist Is A Very Dead Fascist
Dédiée au porc Almirante et à ses sbires frappeurs qui aujourd'hui, s'assoyant sur les sièges du pouvoir, ont dédouané les centurions qui errent ici et là en Italie pour tuer et massacrer et à brûler les camps des Roms, comme dans la meilleure tradition nazie.
Et au père de tous ces porcs, Giorgio Almirante, son fils préféré, Gianni Alemanno, aujourd'hui général de l'Urbe (maire de Rome), voudrait dédier une rue....
Une rue dédiée à un des auteurs des lois raciales fascistes (il fut même le secrétaire de rédaction de la revue « La défense de la race »), à un capomanipule (commandant d'un manipule fasciste) de la République de Salò (la bien nommée...), un officier des Brigades Noires, un des persécuteurs les plus acharnés de partisans, un qui dans les années 70 fut impliqué dans le stragisme (stratégie du massacre des civils italiens mise en œuvre par les fascistes, la droite et les services... (continua)
Et au père de tous ces porcs, Giorgio Almirante, son fils préféré, Gianni Alemanno, aujourd'hui général de l'Urbe (maire de Rome), voudrait dédier une rue....
Une rue dédiée à un des auteurs des lois raciales fascistes (il fut même le secrétaire de rédaction de la revue « La défense de la race »), à un capomanipule (commandant d'un manipule fasciste) de la République de Salò (la bien nommée...), un officier des Brigades Noires, un des persécuteurs les plus acharnés de partisans, un qui dans les années 70 fut impliqué dans le stragisme (stratégie du massacre des civils italiens mise en œuvre par les fascistes, la droite et les services... (continua)
LE SEUL BON FASCISTE EST UN FASCISTE MORT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2009 - 18:55
Il ritorno
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)
L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.
Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.
1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)
L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.
Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.
1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
Ai patrii confini le tradotte
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 17:38
Gott Mit Uns! (Ripresa) - La rivolta -
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)
L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.
Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.
1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)
L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.
Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.
1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
Son morti di fame di sonno
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 17:36
A Nation Is Dying
In 110 ammassati in una casa e bombardati
l'Onu denuncia il massacro di 30 civili
da La Repubblica, 9 gennaio 2009
[...] Il 4 gennaio scorso, raccontano testimoni oculari citati dal Coordinamento degli Affari umanitari dell'Onu (Ocha), centodieci persone, oltre la metà bambini, sono stati radunati in un edificio a un piano dai militari dell'esercito israeliano. Si trattava di famiglie che erano rimaste senza casa nei primi giorni di bombardamenti aerei in quella che è una delle zone più duramente colpite dall'offensiva israeliana.
Da un giorno l'esercito era penetrato via terra, e sono stati proprio i soldati a raccomandare ai profughi di restare chiusi dentro "per la loro stessa sicurezza". Il giorno dopo, la casa è stata sottoposta a un violento bombardamento. Sono morti così almeno trenta palestinesi [...]
l'Onu denuncia il massacro di 30 civili
da La Repubblica, 9 gennaio 2009
[...] Il 4 gennaio scorso, raccontano testimoni oculari citati dal Coordinamento degli Affari umanitari dell'Onu (Ocha), centodieci persone, oltre la metà bambini, sono stati radunati in un edificio a un piano dai militari dell'esercito israeliano. Si trattava di famiglie che erano rimaste senza casa nei primi giorni di bombardamenti aerei in quella che è una delle zone più duramente colpite dall'offensiva israeliana.
Da un giorno l'esercito era penetrato via terra, e sono stati proprio i soldati a raccomandare ai profughi di restare chiusi dentro "per la loro stessa sicurezza". Il giorno dopo, la casa è stata sottoposta a un violento bombardamento. Sono morti così almeno trenta palestinesi [...]
Alessandro 9/1/2009 - 15:43
In A Crisis
[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
Il brano è stato recentemente riproposto dai Jefferson Starship ("Jefferson's Tree of Liberty", 2008)
(Alessandro)
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
Il brano è stato recentemente riproposto dai Jefferson Starship ("Jefferson's Tree of Liberty", 2008)
(Alessandro)
I rolled over in bed to touch her head
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 14:19
Dark Ages
[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
What time is it, boys and girls?
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 14:16
Break The Law
[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
By order of the King of the United States
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 14:14
Apathy And Ignorance
[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
In the land where nothing's sacred
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 14:11
Genesis Hall
[1969]
Dal capolavoro "Unhalfbricking"
Scritta da Richard Thompson che nel 1969 aveva solo 20 anni e preconizzava la rivoluzione contro i padri "che cavalcano con gli sceriffi" e contro i potenti che affamano il popolo...
... ma verrà il giorno in cui il popolo calpestato si vendicherà delle crudeltà subìte!
Una canzone ripresa anche dai Jefferson Starship nel loro ultimo lavoro, "Jefferson's Tree of Liberty" (2008)...
Dal capolavoro "Unhalfbricking"
Scritta da Richard Thompson che nel 1969 aveva solo 20 anni e preconizzava la rivoluzione contro i padri "che cavalcano con gli sceriffi" e contro i potenti che affamano il popolo...
... ma verrà il giorno in cui il popolo calpestato si vendicherà delle crudeltà subìte!
Una canzone ripresa anche dai Jefferson Starship nel loro ultimo lavoro, "Jefferson's Tree of Liberty" (2008)...
My father he rides with your sheriffs
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 11:42
Cowboy On The Run
[1975]
Album "Solid Silver"
Lyrics by Dino Valenti
Brano recentemente riproposto dai Jefferson Starship (di cui fa parte David Freiberg, former member dei QMS) nell'album "Jefferson's Tree of Liberty" uscito nel settembre 2008.
Album "Solid Silver"
Lyrics by Dino Valenti
Brano recentemente riproposto dai Jefferson Starship (di cui fa parte David Freiberg, former member dei QMS) nell'album "Jefferson's Tree of Liberty" uscito nel settembre 2008.
Sometimes I dream of a world without war:
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 11:21
There's Something in the Air (But it's not on the Airwaves)
Il testo di "Something in the Air", il brano del 1969 scritto da Thunderclap Newman e Pete Townshend degli Who di cui Chris Chandler ha utilizzato la musica...
Lo posto perchè non sarà un bran contro la guerra ma... vedete un po' voi (magari un extra?)...
Lo posto perchè non sarà un bran contro la guerra ma... vedete un po' voi (magari un extra?)...
SOMETHING IN THE AIR
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 10:45
Don't Close Your Eyes
Bella idea quella di inserire una canzone del grande Graziano Romani, uno degli artisti più genuini e appassionati che ci offre il nostro Paese.
Alberto 9/1/2009 - 10:44
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Nel Mugello gli stornelli sono tra le tradizioni ancora più vive, tanto che, addirittura nella città di Firenze, quando si parla di stornelli si intendono “tout court” gli stornelli mugellani (si dice “mugellani”, non “mugellesi”). E gli stornelli mugellani riflettono spesso quelle terre di matti e fieri montanari che hanno visto sia l'anarchismo che la chiesa di Barbiana, la Resistenza e la storia del cane Fido. E allora, in omaggio al Mugello e alle sue genti, ecco questa terrificante stornellata che mi cantava mio nonno, Venturi Bruno, la cui moglie, mia nonna Aldrovandi Ede, era peraltro mugellana di Sant'Agata. Me la cantava con mucho gusto, da ferroviere anarchico anticlericale qual era, e con altrettanto gusto (seppur con qualche parola diversa) me la ritrovai cantata da Riccardo Marasco. C'è di tutto: belle ragazze discinte che sgobbano per il sor padrone, tre... (continua)