John Doe
There was this wise man I once knew
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/3/2008 - 21:48
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
What's It Gonna Take?
As the modern world divides to war
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/3/2008 - 21:24
Compagni a venire
[1975]
Album: "Canzoni di rabbia"
Album: "Canzoni di rabbia"
Potrò mai perdonare
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/3/2008 - 21:08
Inka Lied [El Condor pasa]
Canzonetta dal cavolo?
ma cosa caxxo capite di musica,ascoltatevi quelle caxxo di musiche Techno,oppure una canzone qualsiasi di questo tempo,canzoni fatte con i piedi dove ci sono solo rumori e testi senza senso
ma cosa caxxo capite di musica,ascoltatevi quelle caxxo di musiche Techno,oppure una canzone qualsiasi di questo tempo,canzoni fatte con i piedi dove ci sono solo rumori e testi senza senso
W Simon&Garfunkel 6/3/2008 - 18:12
Equal Rights
[1977]
Album: "Equal Rights"
Title track dell'album del 1977
Album: "Equal Rights"
Title track dell'album del 1977
Everyone is crying out for peace yes
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/3/2008 - 08:43
Apartheid
Dall'album "Equal Rights" del 1977.
You in a me land
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/3/2008 - 08:25
Fagioli 'olle 'otenne
Salve a tutti, in particolar modo a Daniele, in quanto nipote dell'amico del mio babbo anch'egli facente parte della compagnia che portò la commedia in teatro la prima volta.Era Mauro Puccinelli, amico e collega di tante serate passate con la chitarra in mano tra barzellette e stornelli talvolta interpretati anche da noi bimbi (all'epoca).Non ho il CD ma il vecchio 33 giri che ascolto in particolar modo quando sento troppo il vuoto lasciato da babbo anche se al momento dell'incisione non c'era più, in quanto morto nel 1981. Però non posso fare a meno di ricordare anche gli altri due :oltre ad Attilio e Mauro c'erano Mario Casini e Elbano Scotto e guardando bene è con profondo rammarico che noto che di questi 4 non c'è più nessuno......PECCATO!!!!
Antonella Puccinelli 6/3/2008 - 00:34
Uno come noi
STUPENDA! Sono un fan dei Nomadi ma ascolto in genere tutta la musica "impegnata". Complimenti per il sito, fatto bene e ricco di informazioni esatte! Continuate così. Buon lavoro, Erminio.
erminio 5/3/2008 - 19:55
The Klan
Da "Real Eyes" (1980)
Countryside was cold and still
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 5/3/2008 - 09:54
A Prayer For Everybody (To Be Free)
Da "Secrets" (1978).
This is a prayer for everybody
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 5/3/2008 - 09:50
Daniele Silvestri: Cohiba
Testo e musica di Daniele Silvestri
suonata con la Bandabardò
da "Il dado" del 1996
dedicata al Che e alla lotta del popolo cubano che continua
suonata con la Bandabardò
da "Il dado" del 1996
dedicata al Che e alla lotta del popolo cubano che continua
C'è, in un'isola lontana, una favola cubana
(continua)
(continua)
inviata da i.fermentivivi 5/3/2008 - 09:49
Percorsi:
Che Guevara
Winter In America
(1974)
Gil Scott-Heron & Brian Jackson
Gil Scott-Heron & Brian Jackson
From the Indians who welcomed the pilgrims
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 5/3/2008 - 09:46
Save The Children
Da "Pieces of a Man" (1971)
If you're driving through the country on a lazy afternoon
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 5/3/2008 - 09:32
Beautiful That Way
Questo flm è bellissimo fa commuovere e sopratutto riflettere.Ci non l'ha visto corraaaaaaaa!!!!!
brenda 4/3/2008 - 22:51
Seeds Of Brotherhood
Dall'album "Fire & Fleet & Candlelight" (1967)
It's time to open your eyes
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 4/3/2008 - 22:06
One World
Una bellissima title track risalente al 1977.
Some of us live like princes, some of us live like queens
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 4/3/2008 - 21:46
Il mercenario di Lucera
Allora ... con ritardo, ma puntualmente torno ad intervenire per far conoscere come stanno le cose riguardo al Mercenario di Lucera. E non offendetevi se parlo di ignoranza. Ignoranza nel senso di ignorare le cose, non come offesa. Dunque, un giorno il Barone De Boccard, uno dei fondatori del Bagaglino, portò un curioso personaggio nel nostro cabaret. Era, appunto, un mercenario. Fu una lunga nottata, durante la quale ci raccontò molte cose. Da quei racconti, Pierfrancesco Pingitore trasse la ormai famosa ballata che fu musicata da Dimitri Gribanowski. La canzone fu affidata a Pino Caruso che la incise anche su un 45 giri con sul retro "La ballata del Che" cantata da Gabriella Ferri. (di questa ultima canzone non sono certo del titolo). Indubbiamente, nel testo, c'è un certo modo di affrontare la vita in modo anarco menefreghista. Ma vrei voluto farvi ascoltare quello che disse, in quella... (continua)
4/3/2008 - 09:54
In The Ghetto
davvero un bel pezzo. Devo preparare una relazione sul ghetto/ ghettizzazione: perfetto!
Angela 4/3/2008 - 08:37
Primo Maggio di festa
[1976]
Album: "Ho visto anche degli zingari felici"
Testo di Claudio Lolli
Musica di Tomasetta, Soldati, Costa, Lolli
Lyrics by Claudio Lolli
Music by Tomasetta, Soldati, Costa, Lolli
Quando apparve nei negozi “Ho visto anche degli zingari felici” (EMI, 1976), quarto album di Claudio Lolli, le piazze d’Italia fremevano di stragi e sogni. Era il momento in cui si celebrava l’unione – o la sovrapposizione - del pubblico con il privato. Album-concept (non frequente, nel nostro panorama), lunga suite di 45 minuti divisa in otto parti, con riprese e temi ricorrenti, “Ho visto anche degli zingari felici” fotografa la sua epoca come pochi altri lavori. Senza per questo risultare datata: due anni fa la suite è stata infatti riadattata con nuovi arrangiamenti da Lolli insieme al Parto delle nuvole pesanti.
Primo maggio di festa, odore di polvere e calore.
Nella cameretta entrava un pulviscolo... (continua)
Album: "Ho visto anche degli zingari felici"
Testo di Claudio Lolli
Musica di Tomasetta, Soldati, Costa, Lolli
Lyrics by Claudio Lolli
Music by Tomasetta, Soldati, Costa, Lolli
Quando apparve nei negozi “Ho visto anche degli zingari felici” (EMI, 1976), quarto album di Claudio Lolli, le piazze d’Italia fremevano di stragi e sogni. Era il momento in cui si celebrava l’unione – o la sovrapposizione - del pubblico con il privato. Album-concept (non frequente, nel nostro panorama), lunga suite di 45 minuti divisa in otto parti, con riprese e temi ricorrenti, “Ho visto anche degli zingari felici” fotografa la sua epoca come pochi altri lavori. Senza per questo risultare datata: due anni fa la suite è stata infatti riadattata con nuovi arrangiamenti da Lolli insieme al Parto delle nuvole pesanti.
Primo maggio di festa, odore di polvere e calore.
Nella cameretta entrava un pulviscolo... (continua)
Primo maggio di festa oggi nel Viet-Nam
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 3/3/2008 - 12:09
The Here And The Now: Out Of The Blue
INASPETTATAMENTE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Bazzoli 3/3/2008 - 11:36
Gavte la nata, Gioan
A proposito dell'espressione torinese "Gavte la nata" non possiamo esimerci dal riportare l'esilarante parafrasi data da Umberto Eco ne "Il pendolo di Foucalt":
Quella volta Belbo aveva perso il controllo. Almeno, come poteva perdere il controllo lui. Aveva atteso che Agliè fosse uscito e aveva detto tra i denti: «Ma gavte la nata.»
Lorenza, che stava ancora facendo gesti complici di allegrezza, gli aveva chiesto che cosa volesse dire.
«È torinese. Significa levati il tappo, ovvero, se preferisci, voglia ella levarsi il tappo. In presenza di persona altezzosa e impettita, la si suppone enfiata dalla propria immodestia, e parimenti si suppone che tale smodata autoconsiderazione tenga in vita il corpo dilatato solo in virtù di un tappo che, infilato nello sfintere, impedisca che tutta quella aerostatica dignità si dissolva, talché, invitando il soggetto a togliersi esso turacciolo, lo si... (continua)
Quella volta Belbo aveva perso il controllo. Almeno, come poteva perdere il controllo lui. Aveva atteso che Agliè fosse uscito e aveva detto tra i denti: «Ma gavte la nata.»
Lorenza, che stava ancora facendo gesti complici di allegrezza, gli aveva chiesto che cosa volesse dire.
«È torinese. Significa levati il tappo, ovvero, se preferisci, voglia ella levarsi il tappo. In presenza di persona altezzosa e impettita, la si suppone enfiata dalla propria immodestia, e parimenti si suppone che tale smodata autoconsiderazione tenga in vita il corpo dilatato solo in virtù di un tappo che, infilato nello sfintere, impedisca che tutta quella aerostatica dignità si dissolva, talché, invitando il soggetto a togliersi esso turacciolo, lo si... (continua)
Lorenzo Masetti 2/3/2008 - 21:22
In giorni simili
[2007]
Album: Grida
Album: Grida
Sorridevi raccontandoti
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/3/2008 - 17:34
Dio è morto
Non è molto corretto parlare di Nietzsche come filosofo di destra o di sinistra. La sua filosofia è apolitica. I messaggi che vuole portare a tutta l'umanità vanno al di la' dei semplici schieramenti politici.
In ogni caso, questa canzone è davvero profonda e bellissima, Guccini è stato molto in gamba.
In ogni caso, questa canzone è davvero profonda e bellissima, Guccini è stato molto in gamba.
Giuseppe 2/3/2008 - 16:09
Vitti na crozza
scusate l'intrusione.. sono Peppy Maniglia di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento.. Sono un chitarrista classico e conosco molto bene il figlio di Franco Li Causi.. desideravo semplicemente dire che l'arrangiamento originale della canzone, non solo non comprendeva "la lalla lleru", ma era anche suonata in minore, non come la si sente adesso in maggiore.. grazie..
giuseppe maniglia 1/3/2008 - 21:50
Contessa
Leggo che nella ricorrenza della Battaglia di Valle Giulia,celebrata alla facoltà di Architettura Paolo Pietrangeli non se l'è sentita di cantare Contessa: incredibile,ma allora la parodia di Corrado Guzzanti esiste veramente!
Coppini di Romanina Blues
Coppini di Romanina Blues
Paolo Coppini 1/3/2008 - 19:47
Lettre à Kissinger
[1975]
Paroles et musique: Julos Beaucarne
Testo e musica: Julos Beaucarne
Album: Chandeleur 75
"La notte tra il 2 e il 3 febbraio 1975 la compagna di Julos Beaucarne, madre dei suoi figli, viene assassinata da un folle. Julos scrive allora uno dei capolavori della canzone, un disco straziante e d'incontenibile bellezza: Chandeleur 75 ("Candelora 75") [...] Fino a cantare la sua Lettera a Kissinger, canzone di denuncia dedicata a Víctor Jara, cantautore cileno torturato e ucciso nello stadio di Santiago nei giorni immediatamente successivi al golpe di Pinochet. Julos non stigmatizza tanto gli sgherri, i gorilla o gli esecutori materiali, ma indirizza il suo sdegno soprattutto verso i mandanti del governo statunitense, direttamente coinvolto nell'elaborazione e nel finanziamento del golpe. La sua canzone, priva di retorica, apparentemente impoetica, è un'asciutta cronaca dell'inferno."
Alessio... (continua)
Paroles et musique: Julos Beaucarne
Testo e musica: Julos Beaucarne
Album: Chandeleur 75
"La notte tra il 2 e il 3 febbraio 1975 la compagna di Julos Beaucarne, madre dei suoi figli, viene assassinata da un folle. Julos scrive allora uno dei capolavori della canzone, un disco straziante e d'incontenibile bellezza: Chandeleur 75 ("Candelora 75") [...] Fino a cantare la sua Lettera a Kissinger, canzone di denuncia dedicata a Víctor Jara, cantautore cileno torturato e ucciso nello stadio di Santiago nei giorni immediatamente successivi al golpe di Pinochet. Julos non stigmatizza tanto gli sgherri, i gorilla o gli esecutori materiali, ma indirizza il suo sdegno soprattutto verso i mandanti del governo statunitense, direttamente coinvolto nell'elaborazione e nel finanziamento del golpe. La sua canzone, priva di retorica, apparentemente impoetica, è un'asciutta cronaca dell'inferno."
Alessio... (continua)
J'veux te raconter Kissinger
(continua)
(continua)
1/3/2008 - 12:00
Redemption Song
la versione di joe strummer non ha aggettivi per essere definita.avreste dovuto esserci quando la banda bassotti l'hanno usata come sigla prima di iniziare i concerti , e migliaia di persone l'han cantata in coro...ma la versione con johnny cash- pur se appena un gradino sotto come esecuzione- è un monumento alla musica popolare :tre grandissimi - i piu' grandi- in cui si fondono folk rock punk e reggae in un unico inno immortale. mi succede raramente, ma - non so se per la loro scomparsa , recente nel caso di cash e strummer (quest'ultima avvertita da me come una predita PERSONALE) ,o per l'incredibile lirismo della canzone, ma anche a me son venute le lacrime agli occhi....
marco 1/3/2008 - 11:10
Fiori
[1988]
Testo di Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Rocco De Rosa
Lyrics by Sergio Endrigo
Music by Sergio Endrigo and Rocco De Rosa
Album: Il Giardino di Giovanni
Uno straordinario uso della metafora connota questo brano, a mio avviso particolarmente emozionante.
L'ho potuto ascoltare per la prima volta solo in epoca molto recente, senza conoscerne in anticipo il testo (irreperibile - che io sappia - persino nel pur ricco e molto ben curato sito ufficiale dell'artista) ... e di certo non mi aspettavo, dato l'incipit squisitamente "floreale" in tono con il titolo, questo suo progressivo "sbocciare" (è il caso di dirlo!), a sorpresa, in una denuncia antibellica tanto dura, potente, icastica ma capace, ad un tempo, di mantenersi sempre profondamente poetica.
Al pari di "Stazioni", altra CCG matura di grande impatto offertaci da Endrigo, questa "Fiori" ha la sfortuna di far parte... (continua)
Testo di Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Rocco De Rosa
Lyrics by Sergio Endrigo
Music by Sergio Endrigo and Rocco De Rosa
Album: Il Giardino di Giovanni
Uno straordinario uso della metafora connota questo brano, a mio avviso particolarmente emozionante.
L'ho potuto ascoltare per la prima volta solo in epoca molto recente, senza conoscerne in anticipo il testo (irreperibile - che io sappia - persino nel pur ricco e molto ben curato sito ufficiale dell'artista) ... e di certo non mi aspettavo, dato l'incipit squisitamente "floreale" in tono con il titolo, questo suo progressivo "sbocciare" (è il caso di dirlo!), a sorpresa, in una denuncia antibellica tanto dura, potente, icastica ma capace, ad un tempo, di mantenersi sempre profondamente poetica.
Al pari di "Stazioni", altra CCG matura di grande impatto offertaci da Endrigo, questa "Fiori" ha la sfortuna di far parte... (continua)
Fiori
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 1/3/2008 - 00:31
Lettera (di Nicola Sacco)
[2004]
Album :L'Unico Elemento
Siamo sempre più legati al materialismo e più consumiamo, più concetti come lotta, ideali, etica, morale, giustizia, uguaglianza vanno svanendo inghiottiti dal mercato globale e così rimaniamo impassibili alle continue violenze che ogni giorno ci circondano, nella nostra realtà quotidiana, nazionale, europea, mondiale e che non cessano mai.
Considero la lettera di Nicola Sacco una sorta di passaggio di consegna alle generazioni future (nella figura di suo figlio), nel continuare ciò che stavano portando avanti i compagni di quel tempo che avevano a loro volta ereditato e raccolto da quelli passati…se noi rappresentiamo il futuro…credo che abbiamo altamente deluso le aspettative dei nostri “padri”; siamo per lo più generazioni senza radici, persi nel caos del consumo, dei media, in sogni di arrivismo nella società del lavoro non più divisa in classi, ma più... (continua)
Album :L'Unico Elemento
Siamo sempre più legati al materialismo e più consumiamo, più concetti come lotta, ideali, etica, morale, giustizia, uguaglianza vanno svanendo inghiottiti dal mercato globale e così rimaniamo impassibili alle continue violenze che ogni giorno ci circondano, nella nostra realtà quotidiana, nazionale, europea, mondiale e che non cessano mai.
Considero la lettera di Nicola Sacco una sorta di passaggio di consegna alle generazioni future (nella figura di suo figlio), nel continuare ciò che stavano portando avanti i compagni di quel tempo che avevano a loro volta ereditato e raccolto da quelli passati…se noi rappresentiamo il futuro…credo che abbiamo altamente deluso le aspettative dei nostri “padri”; siamo per lo più generazioni senza radici, persi nel caos del consumo, dei media, in sogni di arrivismo nella società del lavoro non più divisa in classi, ma più... (continua)
Possono bruciare i nostri corpi,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 18:43
Percorsi:
Sacco e Vanzetti
Le Urla
Album :L'Unico Elemento
Non vogliamo sentire, vedere, parlare. Siamo noi in prima persona a non voler accettare l’esistenza di atroci realtà, barbarie, vili persecuzioni per il benessere di pochi; ma sembra che non vi sia più memoria, che si sia dimenticato ciò che è stato in passato e quindi ripetiamo gli stessi errori: deturpiamo questo pianeta, cancellando culture ed etnie, combattendo guerre assurde… è un olocausto continuo.
Perché il nostro tanto amato ed osannato benestare è ancora a discapito di esseri viventi che vengono sfruttati solo perché considerati di categoria inferiore, che sia l’operaio sottopagato di una multinazionale, nei così chiamati paesi in via di sviluppo, sia il bambino costretto a lavorare nelle condizioni più atroci o, ancora peggio, costretto ad uccidere per una stupida guerra di territorio (finanziata da multinazionali per il controllo delle risorse) nei... (continua)
Non vogliamo sentire, vedere, parlare. Siamo noi in prima persona a non voler accettare l’esistenza di atroci realtà, barbarie, vili persecuzioni per il benessere di pochi; ma sembra che non vi sia più memoria, che si sia dimenticato ciò che è stato in passato e quindi ripetiamo gli stessi errori: deturpiamo questo pianeta, cancellando culture ed etnie, combattendo guerre assurde… è un olocausto continuo.
Perché il nostro tanto amato ed osannato benestare è ancora a discapito di esseri viventi che vengono sfruttati solo perché considerati di categoria inferiore, che sia l’operaio sottopagato di una multinazionale, nei così chiamati paesi in via di sviluppo, sia il bambino costretto a lavorare nelle condizioni più atroci o, ancora peggio, costretto ad uccidere per una stupida guerra di territorio (finanziata da multinazionali per il controllo delle risorse) nei... (continua)
Sono il sangue che bagna le tue mani
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 18:31
Febbraio '94
[2004]
Album :L'Unico Elemento
Come le carceri, i manicomi e gli ospedali psichiatrici possono solamente rinchiudere un corpo. I pensieri, i sogni, le speranze continuano a essere attivi e di conseguenza minacciosi per coloro che vedono nella forza individuale un pericolo. Questa poesia è stata scritta da una persona non adatta a vivere negli standard di normalità, per cui rinchiusa in un manicomio. Il pregiudizio l’aveva condannata ad essere “malata di mente” e quindi emarginata. Noi non lo accettiamo: il cervello dell’uomo è un’ universo talmente vasto che nessuno si può arrogare il diritto di giudicarlo sano o malato. Saccenti ed esperti dottori psichiatrici osservano e giudicano dei comportamenti che loro e la società non ritengono normali tacciandoli come malattia e quindi da curare. Fin dal passato i “malati” venivano curati con metodi più riconducibili a torture corporali (elettroshock,... (continua)
Album :L'Unico Elemento
Come le carceri, i manicomi e gli ospedali psichiatrici possono solamente rinchiudere un corpo. I pensieri, i sogni, le speranze continuano a essere attivi e di conseguenza minacciosi per coloro che vedono nella forza individuale un pericolo. Questa poesia è stata scritta da una persona non adatta a vivere negli standard di normalità, per cui rinchiusa in un manicomio. Il pregiudizio l’aveva condannata ad essere “malata di mente” e quindi emarginata. Noi non lo accettiamo: il cervello dell’uomo è un’ universo talmente vasto che nessuno si può arrogare il diritto di giudicarlo sano o malato. Saccenti ed esperti dottori psichiatrici osservano e giudicano dei comportamenti che loro e la società non ritengono normali tacciandoli come malattia e quindi da curare. Fin dal passato i “malati” venivano curati con metodi più riconducibili a torture corporali (elettroshock,... (continua)
Gli spazi si ristringono sempre più
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 18:20
Indistruttibili
[2008]
Album:Passaggi
Ci sono nella vita persone che passano senza lasciare nessuna traccia e nessun ricordo. Altre invece rimangono, nella pelle soprattutto e negli anni maturano, si evolvono, diventando uomini insieme. E l’uomo che ricorda (e quello che ascolta o viceversa) non è altro che il ragazzo di ieri. A lui appartiene il disegno delle storie che non possono essere cancellate, anzi rimangono scolpite nella grande corteccia della memoria.
Meravigliosi miracoli.
Album:Passaggi
Ci sono nella vita persone che passano senza lasciare nessuna traccia e nessun ricordo. Altre invece rimangono, nella pelle soprattutto e negli anni maturano, si evolvono, diventando uomini insieme. E l’uomo che ricorda (e quello che ascolta o viceversa) non è altro che il ragazzo di ieri. A lui appartiene il disegno delle storie che non possono essere cancellate, anzi rimangono scolpite nella grande corteccia della memoria.
Meravigliosi miracoli.
Cala la sera dentro di me….
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:27
Domani
[2008]
Album:Passaggi
“Rammenta sempre Dante, nel gioco occasionale della felicità di non tenerla tutta per te, aiuta i perseguitati e le vittime perché sono questi gli amici migliori. Nella lotta della vita, troverai così molto di più e sarai rinato.”
(Lettera di Nicola Sacco al figlio di Vanzetti, Dante. Prigione di Stato del Massachussetts, 23 agosto 1927)
Album:Passaggi
“Rammenta sempre Dante, nel gioco occasionale della felicità di non tenerla tutta per te, aiuta i perseguitati e le vittime perché sono questi gli amici migliori. Nella lotta della vita, troverai così molto di più e sarai rinato.”
(Lettera di Nicola Sacco al figlio di Vanzetti, Dante. Prigione di Stato del Massachussetts, 23 agosto 1927)
Ogni sera tu ritorni da me
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:22
Percorsi:
Sacco e Vanzetti
Per non dimentiCarlo
[2008]
Album:Passaggi
In piazza Alimonda il mistero resta ancora vivo. Da qui la richiesta che una Commissione Parlamentare riapra il caso. Da qui per non versare più lo stesso sangue. Il nostro
Album:Passaggi
In piazza Alimonda il mistero resta ancora vivo. Da qui la richiesta che una Commissione Parlamentare riapra il caso. Da qui per non versare più lo stesso sangue. Il nostro
Un uomo disteso da solo
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:14
Percorsi:
Genova - G8
Natale '44
[2008]
Album:Passaggi
E’ difficile immaginare una Milano diversa come lo è stata nel ’44, l’anno più duro, quello della Repressione e del Linciaggio. Ma anche l’anno della Resistenza e degli Uomini che insieme ad altri conquistarono la libertà a mani piene. Tanti fecero ritorno, altri No. Come questo amore che sbocciato casualmente in Inverno non vide mai la Primavera, ma che valeva la pena Vivere fino alla Fine.
Album:Passaggi
E’ difficile immaginare una Milano diversa come lo è stata nel ’44, l’anno più duro, quello della Repressione e del Linciaggio. Ma anche l’anno della Resistenza e degli Uomini che insieme ad altri conquistarono la libertà a mani piene. Tanti fecero ritorno, altri No. Come questo amore che sbocciato casualmente in Inverno non vide mai la Primavera, ma che valeva la pena Vivere fino alla Fine.
Mentre la luna se ne andava a passeggio…
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:12
Dieci preghiere
[2008]
Album:Passaggi
Nel Bosco delle Castagne, in provincia di Udine Belluno, nel 1944 i fascisti si resero protagonisti dell’impiccagione di dieci partigiani una a distanza dell’altro di pochi alberi. Un’offesa alla dignità umana.
Località Bolzano bellunese, Belluno, Belluno, Veneto
Data 10 marzo 1945
Matrice strage Nazista
Numero vittime 11
Numero vittime uomini 11
Numero vittime uomini adulti 10
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Descrizione: Il 6 marzo 1945 due (o tre) militari tedeschi muoiono a causa di una mina posta sotto un cartello antitedesco, al poligono di tiro di Belluno. Questo scatena la rappresaglia da parte del maggiore Schroder, il quale, al termine di una riunione con altri ufficiali, stabilisce l’uccisione di cinquanta partigiani. Una volta ottenuta l’approvazione del maggiore delle SS Thirolf da Bolzano, Schroder chiede i prigionieri al tenente... (continua)
Album:Passaggi
Nel Bosco delle Castagne, in provincia di Udine Belluno, nel 1944 i fascisti si resero protagonisti dell’impiccagione di dieci partigiani una a distanza dell’altro di pochi alberi. Un’offesa alla dignità umana.
Località Bolzano bellunese, Belluno, Belluno, Veneto
Data 10 marzo 1945
Matrice strage Nazista
Numero vittime 11
Numero vittime uomini 11
Numero vittime uomini adulti 10
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Descrizione: Il 6 marzo 1945 due (o tre) militari tedeschi muoiono a causa di una mina posta sotto un cartello antitedesco, al poligono di tiro di Belluno. Questo scatena la rappresaglia da parte del maggiore Schroder, il quale, al termine di una riunione con altri ufficiali, stabilisce l’uccisione di cinquanta partigiani. Una volta ottenuta l’approvazione del maggiore delle SS Thirolf da Bolzano, Schroder chiede i prigionieri al tenente... (continua)
L’una in punto....il fuoco cuoceva
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:09
Dio stanotte non abita qui
[2008]
Album:Passaggi
Questa canzone è ispirata ad Aldo Gastaldi, partigiano. Comandante della divisione “Cichero” a 25 anni. Del suo volto mi ha stupito la forza, la sicurezza, il coraggio. Valori che lasciano il segno, che ti formano nel cuore e nell’anima. Questa canzone non vuole assumere una visione blasfema, ma spesso mi sono chiesto, dopo aver visto tanti, troppi cadaveri della Resistenza, dove fosse Dio e se in qualche modo la Chiesa poteva fermare tutte le atrocità della guerra.
Album:Passaggi
Questa canzone è ispirata ad Aldo Gastaldi, partigiano. Comandante della divisione “Cichero” a 25 anni. Del suo volto mi ha stupito la forza, la sicurezza, il coraggio. Valori che lasciano il segno, che ti formano nel cuore e nell’anima. Questa canzone non vuole assumere una visione blasfema, ma spesso mi sono chiesto, dopo aver visto tanti, troppi cadaveri della Resistenza, dove fosse Dio e se in qualche modo la Chiesa poteva fermare tutte le atrocità della guerra.
Se la notte passa piano quando cerchi l’orizzonte
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:05
Da dentro
[2008]
Album:Passaggi
Non so cosa si possa provare all’interno di un carcere, ma volevo rappresentare un uomo che scrive una lettera “da dentro” ascoltando Radio Gap , la “Radio del Movimento”
Album:Passaggi
Non so cosa si possa provare all’interno di un carcere, ma volevo rappresentare un uomo che scrive una lettera “da dentro” ascoltando Radio Gap , la “Radio del Movimento”
E ’ notte cala la neve
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:01
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Sotto questo dolore
[2008]
Album:Passaggi
“…e che differenza c’è con la bambina Clara Cecchini, di Valla, che le hanno ucciso padre e madre? Aveva solo quell’amore e gliel’hanno tolto. Era di otto anni,allora, e vennero i tedeschi a casa sua e dissero ai famigliari che uscissero sotto il pergolato,si mettessero bene in fila,che gli dovevano fare la fotografia. La bambina si assestò i capelli, e volle dare la mano alla madre,in fila con gli altri. I tedeschi con una sventagliata di mitra li massacrarono tutti. E lei,Clara, restò solo ferita,ma non si mosse vicino al padre e alla madre morti, e restò li come un cadaverino, finché non vennero i partigiani…”. (Alcide Cervi “I miei sette figli” ed. Riuniti)
Dal sito ufficiale
Album:Passaggi
“…e che differenza c’è con la bambina Clara Cecchini, di Valla, che le hanno ucciso padre e madre? Aveva solo quell’amore e gliel’hanno tolto. Era di otto anni,allora, e vennero i tedeschi a casa sua e dissero ai famigliari che uscissero sotto il pergolato,si mettessero bene in fila,che gli dovevano fare la fotografia. La bambina si assestò i capelli, e volle dare la mano alla madre,in fila con gli altri. I tedeschi con una sventagliata di mitra li massacrarono tutti. E lei,Clara, restò solo ferita,ma non si mosse vicino al padre e alla madre morti, e restò li come un cadaverino, finché non vennero i partigiani…”. (Alcide Cervi “I miei sette figli” ed. Riuniti)
Dal sito ufficiale
C’è una voce che chiama lontano
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 13:54
Nella lotta
[2008]
Album:Passaggi
A luglio del 2001 si è verificata la più grande sospensione dei diritti democratici dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Le testimonianze degli abusi, dei soprusi e delle menzogne raccontate sono il frutto di un’attenta analisi di chi ha voluto restituire e restituirci la Verità che spesso diventa Intoccabile.
dal sito ufficiale
Album:Passaggi
A luglio del 2001 si è verificata la più grande sospensione dei diritti democratici dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Le testimonianze degli abusi, dei soprusi e delle menzogne raccontate sono il frutto di un’attenta analisi di chi ha voluto restituire e restituirci la Verità che spesso diventa Intoccabile.
dal sito ufficiale
Contro questi spari
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 13:47
Percorsi:
Genova - G8
Fíjate bien
[2000]
Letra y Música de Juanes
Testo e Musica di Juanes
Lyrics and Music by Juanes
Album: "Fíjate bien"
Una canzone piena di ritmo che parla delle mine antiuomo in senso figurato.
Letra y Música de Juanes
Testo e Musica di Juanes
Lyrics and Music by Juanes
Album: "Fíjate bien"
Una canzone piena di ritmo che parla delle mine antiuomo in senso figurato.
Te han quitado lo que tienes
(continua)
(continua)
inviata da Marcia 29/2/2008 - 10:15
Preghiera semplice
Una curiosità d'epoca circa il "grado effettivo" - pressochè nullo, ipse dixit! - di coinvolgimento dell'allora ventenne Claudio Baglioni nella realizzazione della colonna sonora del film "Fratello Sole Sorella Luna" di Franco Zeffirelli ... anche se, ad ascoltare i tre brani in oggetto (Preghiera Semplice; Fratello Sole Sorella Luna; Canzone di San Damiano), in fondo in fondo non si direbbe ... :-)
Dal libro "Claudio Baglioni - Il romanzo di un cantante", a cura di Michelangelo Romano, Lato Side edizioni, novembre 1978. Pagine 27-28:
"Prima di realizzare questo disco [l'album "Questo piccolo grande amore" del 1972, NdR] ci fu un'esperienza tutto sommato insignificante, una canzone nella colonna sonora di 'Fratello sole sorella luna' di Zeffirelli, ma fu un episodio nato con scarsa convinzione; in realtà alla RCA non sapevano più cosa farmi fare, avevo perso, lo sbarco non era riuscito,... (continua)
Dal libro "Claudio Baglioni - Il romanzo di un cantante", a cura di Michelangelo Romano, Lato Side edizioni, novembre 1978. Pagine 27-28:
"Prima di realizzare questo disco [l'album "Questo piccolo grande amore" del 1972, NdR] ci fu un'esperienza tutto sommato insignificante, una canzone nella colonna sonora di 'Fratello sole sorella luna' di Zeffirelli, ma fu un episodio nato con scarsa convinzione; in realtà alla RCA non sapevano più cosa farmi fare, avevo perso, lo sbarco non era riuscito,... (continua)
Alberta Beccaro - Venezia 29/2/2008 - 01:33
Voice Of The Voiceless
[1992]
Album: "Rage Against The Machine"
Canzone dedicata a Mumia Abu Jamal, attivista, scrittore e giornalista statunitense condannato a morte ingiustamente per l'omicidio del poliziotto Daniel Faulkner.
I RATM si sono battutti molto per la sua liberazione.
Album: "Rage Against The Machine"
Canzone dedicata a Mumia Abu Jamal, attivista, scrittore e giornalista statunitense condannato a morte ingiustamente per l'omicidio del poliziotto Daniel Faulkner.
I RATM si sono battutti molto per la sua liberazione.
Mumia Abu Jamal è un giornalista nero noto per le sue battaglie contro la corruzione della amministrazione e della polizia in Pennsylvania.
Conosciuto come "la voce dei senza voce", Jamal ha vissuto una vita vibrante di lotta dalla parte dei poveri, i neri e gli espropriati negli U.S.A. e anche dalle spaventose condizioni del braccio della morte, continua a parlare come portavoce degli oppressi in articoli che compaiono regolarmente nei giornali di tuttto il paese.
Conosciuto come "la voce dei senza voce", Jamal ha vissuto una vita vibrante di lotta dalla parte dei poveri, i neri e gli espropriati negli U.S.A. e anche dalle spaventose condizioni del braccio della morte, continua a parlare come portavoce degli oppressi in articoli che compaiono regolarmente nei giornali di tuttto il paese.
UGH!, UGH!
(continua)
(continua)
inviata da Marcia 28/2/2008 - 18:37
The Here And The Now: A Beatiful War
UNA BELLA GUERRA
(continua)
(continua)
inviata da Marco Bazzoli 28/2/2008 - 16:55
Stazioni
[1988]
Testo di Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Rocco De Rosa
Lyrics by Sergio Endrigo
Music by Sergio Endrigo and Rocco De Rosa
Album: Il Giardino di Giovanni
Non servono commenti particolari per questa canzone ... basta leggerne il testo.
Una sola nota, relativa al dispiacere per il fatto che questo brano, oltre a parecchi altri rimasti pressochè del tutto ignoti ai più, sia contenuto in un album misconosciuto ed irreperibile: "Il Giardino di Giovanni" (New Enigma, 1988), pubblicato da un'oscura casa discografica destinata, di lì a poco, ad essere dichiarata fallita.
Il titolo dell'album, che è poi quello del brano di apertura, è dedicato a Giovanni D'Amico - un amico reale di Endrigo - ed al suo giardino nell'isola di Pantelleria.
Testo di Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Rocco De Rosa
Lyrics by Sergio Endrigo
Music by Sergio Endrigo and Rocco De Rosa
Album: Il Giardino di Giovanni
Non servono commenti particolari per questa canzone ... basta leggerne il testo.
Una sola nota, relativa al dispiacere per il fatto che questo brano, oltre a parecchi altri rimasti pressochè del tutto ignoti ai più, sia contenuto in un album misconosciuto ed irreperibile: "Il Giardino di Giovanni" (New Enigma, 1988), pubblicato da un'oscura casa discografica destinata, di lì a poco, ad essere dichiarata fallita.
Il titolo dell'album, che è poi quello del brano di apertura, è dedicato a Giovanni D'Amico - un amico reale di Endrigo - ed al suo giardino nell'isola di Pantelleria.
Le stazioni le stazioni le stazioni
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 28/2/2008 - 02:25
Se il Primo Maggio a Mosca
[1981]
Testo e musica di Sergio Endrigo
Album: ... E noi amiamoci
Dall'album "...E noi amiamoci" (Fonit Cetra, 1981), ecco la plumbea oppressione senza scampo propugnata dal comunismo di stampo e di matrice sovietici ... così come ci appare in questo vero e proprio piccolo "polittico", dipinto con il poetico pennello di un artista sensibile, impegnato ed intelligente (che, pure, sempre si dichiarò comunista nella vita).
(Alberta Beccaro - Venezia)
Testo e musica di Sergio Endrigo
Album: ... E noi amiamoci
Dall'album "...E noi amiamoci" (Fonit Cetra, 1981), ecco la plumbea oppressione senza scampo propugnata dal comunismo di stampo e di matrice sovietici ... così come ci appare in questo vero e proprio piccolo "polittico", dipinto con il poetico pennello di un artista sensibile, impegnato ed intelligente (che, pure, sempre si dichiarò comunista nella vita).
(Alberta Beccaro - Venezia)
Se il I° maggio a Mosca fosse estate
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 28/2/2008 - 01:56
Trieste
[1981]
Testo e musica di Sergio Endrigo
Dall'album "...E noi amiamoci" (Fonit Cetra, 1981), ecco un ritratto - a tratti gaio ed a tratti rannuvolato, proprio come il capoluogo giuliano e come la sua inimitabile storia - di quella che fu la città d'adozione dell'esule istriano Sergio Endrigo dai suoi 14 anni in poi.
Un ritratto che ci suona carico d'affetto, vivido, le cui pittoresche sembianze giungono fin quasi ad essere antropomorfe.
Coloro che siano vissuti per qualche anno almeno a Trieste, come chi scrive questo commento, possono ritrovare - nei versi poetici di Endrigo come pure nella sua musica, qui volutamente "austroungarica" - i lineamenti, mai fissi, sempre cangianti, di questa città-caposaldo della storia patria italiana.
Ma la Trieste bella, vezzosa e simpatica di inizio canzone ci appare progressivamente, nel finale del brano, anche e soprattutto come la venerabile "martire... (continua)
Testo e musica di Sergio Endrigo
Dall'album "...E noi amiamoci" (Fonit Cetra, 1981), ecco un ritratto - a tratti gaio ed a tratti rannuvolato, proprio come il capoluogo giuliano e come la sua inimitabile storia - di quella che fu la città d'adozione dell'esule istriano Sergio Endrigo dai suoi 14 anni in poi.
Un ritratto che ci suona carico d'affetto, vivido, le cui pittoresche sembianze giungono fin quasi ad essere antropomorfe.
Coloro che siano vissuti per qualche anno almeno a Trieste, come chi scrive questo commento, possono ritrovare - nei versi poetici di Endrigo come pure nella sua musica, qui volutamente "austroungarica" - i lineamenti, mai fissi, sempre cangianti, di questa città-caposaldo della storia patria italiana.
Ma la Trieste bella, vezzosa e simpatica di inizio canzone ci appare progressivamente, nel finale del brano, anche e soprattutto come la venerabile "martire... (continua)
In tutti i miei pensieri
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 28/2/2008 - 01:32
Where Do The Children Play?
Dall'album "Tea for the Tillerman" del 1970.
Questa e altre tre canzoni comprese nell'album fanno anche parte della colonna sonora dello splendido film-culto di Hal Ashby "Harold and Maude" del 1971.
Questa e altre tre canzoni comprese nell'album fanno anche parte della colonna sonora dello splendido film-culto di Hal Ashby "Harold and Maude" del 1971.
Well I think it's fine
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 28/2/2008 - 00:31
Percorsi:
Guerra alla Terra
The Girl In The Picture
[1994]
Album: "The girl in the picture"
In 2003, Belgian composer Eric Geurts wrote a song called "The Girl in the Picture" dedicated to Kim Phúc, sung by Yanah. It was released on Flying Snowman Records. All profits went and still go to the Kim Foundation.
from Wikipedia
Album: "The girl in the picture"
Phan Thị Kim Phúc also known as Kim Phúc (born in 1963) is a Vietnamese woman who is the subject of a famous photo from the Vietnam war. The picture shows her at about age nine running naked on the street after being severely burned on her back by a U.S.-coordinated napalm attack.
In 2003, Belgian composer Eric Geurts wrote a song called "The Girl in the Picture" dedicated to Kim Phúc, sung by Yanah. It was released on Flying Snowman Records. All profits went and still go to the Kim Foundation.
from Wikipedia
She’s only a child
(continua)
(continua)
inviata da Marcia 27/2/2008 - 21:28
Quién tiene el poder de hacernos morir
Arman guerras por interéses económicos
(continua)
(continua)
inviata da Marcia 27/2/2008 - 20:04
Código de barras
[2001]
Album: "Hc Crust"
Album: "Hc Crust"
Hoy, después de tanto tiempo
(continua)
(continua)
inviata da Marcia 27/2/2008 - 19:40
Policias Violentos
[2001]
Album: "Hc Crust"
Album: "Hc Crust"
Gente muerta por policias violentos
(continua)
(continua)
inviata da Marcia 27/2/2008 - 19:38
América es una dictadura
[2001]
Album: "Hc Crust"
Album: "Hc Crust"
En el año 2000
(continua)
(continua)
inviata da Marcia 27/2/2008 - 19:35
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
bellissima
mi dispiace a tutti qulli che sono morti nei campi di concentramento
mi dispiace a tutti qulli che sono morti nei campi di concentramento
emanuele 27/2/2008 - 16:06
Son Valsusina
Scritta nel 2007, sull'aria di "Son la mondina"
Son valsusina
(continua)
(continua)
inviata da Maria Rollero 27/2/2008 - 10:35
Feeling Good
[1965]
Scritta da Leslie Bricusse (1931-2021), compositore e liricista, ed Anthony Newley (1931-1999), attore e songwriter, entrambi inglesi.
Interpretata da Nina Simone in molti suoi dischi, a partire da “I Put a Spell On You” del 1965.
Secondo me questa canzone, nota soprattutto nell'interpretazione della immortale Nina Simone, oltre ad essere una delle più belle canzoni che siano mai state scritte, è anche degnissima di stare fra le CCG/AWS, almeno negli Extra.. che ne dite?
"Feeling Good" (aka Feelin' Good) is a song written by Anthony Newley and Leslie Bricusse for the 1965 musical The Roar of the Greasepaint—the Smell of the Crowd and since covered by several artists, including Nina Simone, Sammy Davis Jr, Muse, Eels, Michael Bublé, The Pussycat Dolls and, most recently, John Barrowman for his 2007 CD, 'Another Side'.
en.wikipedia
È un brano straordinario, un vero e proprio inno... (continua)
Scritta da Leslie Bricusse (1931-2021), compositore e liricista, ed Anthony Newley (1931-1999), attore e songwriter, entrambi inglesi.
Interpretata da Nina Simone in molti suoi dischi, a partire da “I Put a Spell On You” del 1965.
Secondo me questa canzone, nota soprattutto nell'interpretazione della immortale Nina Simone, oltre ad essere una delle più belle canzoni che siano mai state scritte, è anche degnissima di stare fra le CCG/AWS, almeno negli Extra.. che ne dite?
"Feeling Good" (aka Feelin' Good) is a song written by Anthony Newley and Leslie Bricusse for the 1965 musical The Roar of the Greasepaint—the Smell of the Crowd and since covered by several artists, including Nina Simone, Sammy Davis Jr, Muse, Eels, Michael Bublé, The Pussycat Dolls and, most recently, John Barrowman for his 2007 CD, 'Another Side'.
en.wikipedia
È un brano straordinario, un vero e proprio inno... (continua)
Birds flying high you know how I feel
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 27/2/2008 - 09:27
4 maggio 1944 - In memoria
Ciao!
Sono di Arcevia e conosco molto bene la triste vicenda cantata dai Gang in questa commovente canzone, che apprezzo molto!
Voglio solo fare una precisazione: Arcevia è in provincia di Ancona e non di Pesaro e Urbino.
Grazie
Sono di Arcevia e conosco molto bene la triste vicenda cantata dai Gang in questa commovente canzone, che apprezzo molto!
Voglio solo fare una precisazione: Arcevia è in provincia di Ancona e non di Pesaro e Urbino.
Grazie
Lilith Verdini 26/2/2008 - 22:34
Signorsì
[2008]
Album: "Nato il 5 ottobre"
Testo e musica di Rosario Morisco-Principe&SocioM.-A.Spenillo
Lyrics and music by Rosario Morisco-Principe&SocioM.-A.Spenillo
Anche questa viene dal festival di Sanremo; non l'ho ancora sentita (passa domani sera) e quindi non so quanto vada presa sul serio (insomma, non so se sarà una bufala, come la Ruggiero l'anno scorso).
Album: "Nato il 5 ottobre"
Testo e musica di Rosario Morisco-Principe&SocioM.-A.Spenillo
Lyrics and music by Rosario Morisco-Principe&SocioM.-A.Spenillo
Anche questa viene dal festival di Sanremo; non l'ho ancora sentita (passa domani sera) e quindi non so quanto vada presa sul serio (insomma, non so se sarà una bufala, come la Ruggiero l'anno scorso).
Signorsì
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 26/2/2008 - 00:59
Para Parà Ra Rara
[2008]
Vabbè, viene dal festival di Sanremo in corso, ma non è male!
Vabbè, viene dal festival di Sanremo in corso, ma non è male!
Non sai cos’è successo
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 26/2/2008 - 00:50
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Album: "Alert Aware Involved"
Listen to the song at myspace.com