O cancellier che tieni la penna in mano
dallo spettacolo "Ci ragiono e canto" (1966)
Rielaborazione di Dario Fo su un testo politico polesano del secondo dopoguerra. Il canto ha delle varianti di carcere. Caratteristico questo canto di banditi raccolto a San Pietro Capofiume (Bologna) da S. Ferrati (Canti popolari di San Pietro Capofiume in «Archivio delle tradizioni popolari», '89 e '91)
O cancellier che con la penna scrivi,
o scrivi pure una condanna giusta;
ho doi pistòl ch'io tengo carghc a bala
e una curtèla grida: — Scana, scana!
Rielaborazione di Dario Fo su un testo politico polesano del secondo dopoguerra. Il canto ha delle varianti di carcere. Caratteristico questo canto di banditi raccolto a San Pietro Capofiume (Bologna) da S. Ferrati (Canti popolari di San Pietro Capofiume in «Archivio delle tradizioni popolari», '89 e '91)
O cancellier che con la penna scrivi,
o scrivi pure una condanna giusta;
ho doi pistòl ch'io tengo carghc a bala
e una curtèla grida: — Scana, scana!
O cancellier che tieni la penna
(continua)
(continua)
21/3/2008 - 19:21
Ero povero ma disertore
anonimo
parte dello spettacolo "Ci ragiono e canto" di Dario Fo
SONO POVERO MA DISERTORE
(continua)
(continua)
21/3/2008 - 19:11
A Pair of Brown Eyes
da "Rum Sodomy & the Lash" (1985)
A young man is drinking, drowning his heartache while Johnny Cash plays on the jukebox. An old drunk corners him and begins to ramble about his own life, about how he came back from the war to discover his girl had gone off with another.
The young drinker’s immediate reaction is to despise the old sot for spoiling his orgy of self pity, and to stumble out of the pub in a rage. But then, he reconsiders. Perhaps he realises the old man has had much the harder life, and so develops a sense of perspective about his own. Or maybe he throws himself into the canal in despair. The issue is left unresolved, but the air of sorrow and entwined lives is left hanging by one of the Pogues’ most effective works.
from Pop matters
Un giovane sta bevendo, annegando il suo dolore nell'alcool mentre Johnny Cash canta dal jukebox. Un vecchio ubriaco lo avvicina e inizia... (continua)
A young man is drinking, drowning his heartache while Johnny Cash plays on the jukebox. An old drunk corners him and begins to ramble about his own life, about how he came back from the war to discover his girl had gone off with another.
The young drinker’s immediate reaction is to despise the old sot for spoiling his orgy of self pity, and to stumble out of the pub in a rage. But then, he reconsiders. Perhaps he realises the old man has had much the harder life, and so develops a sense of perspective about his own. Or maybe he throws himself into the canal in despair. The issue is left unresolved, but the air of sorrow and entwined lives is left hanging by one of the Pogues’ most effective works.
from Pop matters
Un giovane sta bevendo, annegando il suo dolore nell'alcool mentre Johnny Cash canta dal jukebox. Un vecchio ubriaco lo avvicina e inizia... (continua)
One summer evening drunk to hell
(continua)
(continua)
21/3/2008 - 17:59
Sing Us One Of Your Songs, May
CANTACI UNA DELLE TUE CANZONI
(continua)
(continua)
inviata da Kiocciolina 21/3/2008 - 15:20
Di ritorno dal campo di Dakhla
Questo brano nasce da un viaggio fatto da Marco con la sua famiglia nel campo di Dakhla (nella provincia di Tindouf, in Algeria, non va confuso con la vera città del Sahara Occidentale che è sotto occupazione marocchina), uno dei quattro campi profughi nel quale si è rifugiata la popolazione Sahrāwī.
L'impatto di quella visita fu molto forte e Francesco, il padre di Marco, sulla via del ritorno da Dakhla, scrisse una poesia, che poi è diventata il testo di questa canzone.
La Storia del Sahara Occidentale (ex-colonia spagnola che fu invasa dal Marocco nel 1975, al momento del ritiro della Spagna) è una storia angosciosa di sopraffazione e indifferenza per le legittime aspettative di un popolo e per le reiterate risoluzioni delle Nazioni Unite che condannano questa occupazione.
Chiesi alla donna della tenda:
(continua)
(continua)
inviata da adriana 21/3/2008 - 07:55
Manichini nudi
La canzone -che si intitola "manichini nudi", un modo in cui venivano chiamati i deportati sottoposti ai maltrattamenti nei lager- compie una lunga 'carrellata' fra i molti esempi di genocidi e persecuzioni che hanno costellato la storia, con molti riferimenti a volte espliciti a volte metaforici a ciascuno di essi. In rete si trovano anche dei riferimenti ad un libro con questo titolo: Bernadac, Christian- Manichini Nudi, Ginevra, 1976.
La frase ricorrente "cuore di cane" è un espressione che fu usata da un reduce durante il processo di Norimberga per indicare che non avrebbero mai pensato di 'contendere' il pane ad altre persone, anche familiari... ma la fame e l'abbruttimento del lager poterono anche questo.
Quando si parla di "ventre di rana" si adotta un'espressione che usa Primo Levi in "Se questo è un uomo" per descrivere quell'aspetto malaticcio e 'viscido' che avevano i deportati,... (continua)
Cuore di cane
(continua)
(continua)
inviata da adriana 21/3/2008 - 07:38
Padroni di sorte
Il brano “Padroni di sorte” racconta una tragedia familiare realmente accaduta nelle campagne pisane durante l’occupazione tedesca. Delle SS presero "in ostaggio" una famiglia (scambiandola per una che, pochi giorni prima, gli aveva rifiutato ospitalità) e dopo aver sparato al padre costrinsero il giovane figlio a seppellirlo, nonostante il padre non fosse ancora morto.
Questa vicenda -molto nota nel pontederese- è sempre stata raccontata nella famiglia di Bettina, che ha scoperto anche di conoscere la nipote di quel capofamiglia dalla sorte così triste.
La vicenda l'ha colpita a tal punto da farle nascere spontanea l'urgenza di raccontarla con una canzone.
L'abbiamo immaginata un po' come una vicenda di draghi e cavalieri neri, dal sapore quasi medievale.
…avevano pelle chiara,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 21/3/2008 - 07:25
Polish Requiem
Un'opera commissionata a Penderecky da Solidarność nel 1980 per celebrare i 10 anni dalla strage di Danzica, quando decine di operai portuali, in sciopero contro il regime del presidente Gomulka, furono uccisi negli scontri con l'esercito.
The Polish Requiem is a musical work written by Krzysztof Penderecki between 1980 and 1984, and revised in 1993. During 1980, Penderecki was commissioned by Solidarity to compose a piece to accompany the unveiling of a statue at the Gdańsk shipyards to commemorate those killed at anti-government riots there in 1970. Penderecki responded with the Lacrimosa, which he later expanded into this requiem, writing other parts in honour of different patriotic events. It has become one of the best known works of his later period.
A first version of the requiem was performed on 28 September 1984 by the Stuttgart Radio Symphony Orchestra under the direction of Mstislav... (continua)
The Polish Requiem is a musical work written by Krzysztof Penderecki between 1980 and 1984, and revised in 1993. During 1980, Penderecki was commissioned by Solidarity to compose a piece to accompany the unveiling of a statue at the Gdańsk shipyards to commemorate those killed at anti-government riots there in 1970. Penderecki responded with the Lacrimosa, which he later expanded into this requiem, writing other parts in honour of different patriotic events. It has become one of the best known works of his later period.
A first version of the requiem was performed on 28 September 1984 by the Stuttgart Radio Symphony Orchestra under the direction of Mstislav... (continua)
The text is in Latin, plus a traditional Polish hymn, Święty Boże.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 20/3/2008 - 15:06
Oggi sono cinque anni dall'inizio della guerra in Iraq, anche se non bisogna dimenticare che dalla Prima Guerra del Golfo il massacro del popolo iracheno - attraverso bombardamenti ed embargo - non è mai cessato.
Secondo le stime di Iraq Body Count il numero dei civili iracheni uccisi in questa guerra sarebbe di circa 88.000, ma tenendo in considerazione altri fattori justforeignpolicy.org
stima in 1.190.000 (un milione e centonovantamila morti!) le morti dovute all'occupazione statunitense.
I morti fra i soldati delle truppe di invasione anglo-americane sono ad oggi 3992. I feriti sono all'incirca 21.000.
20 marzo 2003 - 20 marzo 2008... e la guerra continua. Cinque lunghissimini anni durante i quali questo sito ha continuato a testimoniare la propria opposizione a questa e a tutte le guerre.
Secondo le stime di Iraq Body Count il numero dei civili iracheni uccisi in questa guerra sarebbe di circa 88.000, ma tenendo in considerazione altri fattori justforeignpolicy.org
stima in 1.190.000 (un milione e centonovantamila morti!) le morti dovute all'occupazione statunitense.
I morti fra i soldati delle truppe di invasione anglo-americane sono ad oggi 3992. I feriti sono all'incirca 21.000.
20 marzo 2003 - 20 marzo 2008... e la guerra continua. Cinque lunghissimini anni durante i quali questo sito ha continuato a testimoniare la propria opposizione a questa e a tutte le guerre.
Lorenzo Masetti 20/3/2008 - 13:53
Bambini soldato
Guardate questo mondo senza religione…
(continua)
(continua)
inviata da filippo 20/3/2008 - 13:35
Cherokee
1987
La canzone manifesta un chiaro dissenso contro l'avidità dell'uomo occidentale, che ha causato la diaspora della tribù nativo-americana dei cherokee. Destino estendibile a tutte le altre tribù indiane.
La canzone manifesta un chiaro dissenso contro l'avidità dell'uomo occidentale, che ha causato la diaspora della tribù nativo-americana dei cherokee. Destino estendibile a tutte le altre tribù indiane.
They lived in peace, not long ago
(continua)
(continua)
inviata da Ivano 20/3/2008 - 12:15
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Iraq
Oggi sono 5 anni dall'inizio della guerra in Iraq, anche se non bisogna dimenticare che dalla Prima Guerra del Golfo (agosto 1990 - febbraio 1991) il massacro del popolo iracheno - attraverso bombardamenti ed embargo - non è mai cessato.
Sono quindi 18 anni di guerra continua.
Limitandoci a questi ultimi 5 anni di guerra, secondo le stime di Iraq Body Count, il numero dei civili iracheni uccisi in questa guerra sarebbe di circa 88.000, anche se altre rilevazioni già nel 2006 indicavano un numero molto superiore di morti: Peacereporter, 11.10.2006
Secondo il sito justforeignpolicy.org
gli iracheni uccisi a causa dell'occupazione militare sarebbero quasi 1.190.000 (un milione e centonovantamila morti!)
I morti fra i soldati delle truppe di invasione anglo-americane sono ad oggi 3992. I feriti sono all'incirca 21.000.
20 marzo 2003 - 20 marzo 2008... e la guerra continua.
Sono quindi 18 anni di guerra continua.
Limitandoci a questi ultimi 5 anni di guerra, secondo le stime di Iraq Body Count, il numero dei civili iracheni uccisi in questa guerra sarebbe di circa 88.000, anche se altre rilevazioni già nel 2006 indicavano un numero molto superiore di morti: Peacereporter, 11.10.2006
Secondo il sito justforeignpolicy.org
gli iracheni uccisi a causa dell'occupazione militare sarebbero quasi 1.190.000 (un milione e centonovantamila morti!)
I morti fra i soldati delle truppe di invasione anglo-americane sono ad oggi 3992. I feriti sono all'incirca 21.000.
20 marzo 2003 - 20 marzo 2008... e la guerra continua.
Alessandro 20/3/2008 - 12:14
Genre humain
[2007]
Paroles et musique: Didier Devos
Testo e musica: Didier Devos
Choeurs: Céline Devos - Corine Ralison
Violon: Simon Devos
Dall'album "Étoiles de Terre"
Testo da piazzacarlogiuliani.org
Paroles et musique: Didier Devos
Testo e musica: Didier Devos
Choeurs: Céline Devos - Corine Ralison
Violon: Simon Devos
Dall'album "Étoiles de Terre"
Testo da piazzacarlogiuliani.org
Je suis du signe du lion
(continua)
(continua)
inviata da adriana 20/3/2008 - 07:34
Percorsi:
Genova - G8
Follow The Leader
I was away from home during much of the first Gulf War. While staying in Atlanta, I heard a radio report that a Pakistani child, that was beaten up by her schoolmates. The other kids thought her father was an Iraqi spy...
Children learn from their parents and, in turn, we should examine the reflection of ourselves provided by children's' actions.
Children learn from their parents and, in turn, we should examine the reflection of ourselves provided by children's' actions.
We fled Pakistan to find a free land
(continua)
(continua)
inviata da Pete Kronowitt 20/3/2008 - 04:29
Justice and Independence '85
Non so, ci può stare nel sito?
Dall'album "Scarecrow" del 1985.
Dall'album "Scarecrow" del 1985.
He was born on the fourth day of July
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 19/3/2008 - 21:15
Fiume Sand Creek
sono una fan di de andre......6 un mito questa canzone bellissima
valeziano 19/3/2008 - 15:07
Gimme Hope Jo'anna
non lo sapevo di questa bella canzone cosa trattava grazie per la conoscenza
giuseppe 19/3/2008 - 13:33
Did You Hear What They Said?
Da "Free Will" (1972)
Did you hear what they said?
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/3/2008 - 08:39
Cuore malato
[2008]
Viento, lucha y sol
Viento, lucha y sol
(angelo conti)
(continua)
(continua)
inviata da adriana 17/3/2008 - 19:06
Angelita di Anzio
QUESTA CANZONE MI RICORDA UN PERIODO MOLTO TRISTE DELLA MIA INFAZIA.
ELENA 17/3/2008 - 10:08
Friedenspanzer
so geil!!!!!!!!!!!!! ich liebe das song und die aerzte und drollige gesichtchen
federoca 16/3/2008 - 19:42
Olaf
Album: "En attendant le demain"
Moi j'ai un grand frère, il s'appelle Olaf
(continua)
(continua)
inviata da Christophe 16/3/2008 - 13:48
Vitti na crozza
Scusatemi, sono Peppy Maniglia di Palma di Montechiaro (AG).. Come precedentemente vi ho scritto, sono un chitarrista classico latin-jazz.. Desideravo comunicarvi che sono molto amico di CICCIO LI CAUSI, figlio di FRANCO LI CASUSI.. Desideravo mettervi al corrente che Franco Li Causi non dormiva neanche una notte per scrivere i testi di VITTI NA CROZZA e quando lui riusciva a mettere giù qualche frase della canzone, registrava il tutto su "bobina L-R"..Con Ciccio siamo molto amici e abbiamo eseguti numeosissimi concerti.. Egli è un ottimo mudicista.. Pensate che ho tanta confidenza con lui che lo chiamo "BELLINI", poichè il padre sosteneva scherzosamente che Ciccio è stato concepito a Catania dopo uno spettacolo in onore di Vincenzo Bellini.. Attualmente sono in tour a Tenerife, ma appena rientrerò ad Agrigento vi metterò immediatamente in contatto con Ciccio Li Causi, così potrete avere delle iformazioni importanti.. Grazie, cordiali saluti, Peppy Maniglia.
giuseppe maniglia 15/3/2008 - 21:21
Il Bambino di gesso
"Il bambino di gesso" è contenuta nell'album "Ci vuole un fiore" (Ricordi, 1974), ristampato su CD nel 2000 da BMG Ricordi.
Copertina disco
http://www.sergioendrigo.it/Discografi...
Ed ecco le note di copertina, tratte dal sito ufficiale dell'artista http://www.sergioendrigo.it :
"Un giorno qualcuno ha avuto l’idea di fare questo disco, ma nessuno si ricorda più chi è stato. Comunque adesso il disco c’è e le parole sono state scritte da Gianni Rodari, le musiche da Luis Bacalov e da Endrigo.
I bambini che hanno cantato sono Annapaola e Giovanni Bacalov, Cristiana (figlia di Nora Orlandi), Claudia Endrigo, Giorgia Lepore, Manuela e Maura (le gemelline di Cianciarelli), Silvia Somigli e Laura Pierazzuoli che purtroppo non ha potuto finire il disco perché sul più bello si è presa il morbillo. Tutti sono stati istruiti e diretti da Nora Orlandi.
Le voci che non cantano ma parlano sono... (continua)
Copertina disco
http://www.sergioendrigo.it/Discografi...
Ed ecco le note di copertina, tratte dal sito ufficiale dell'artista http://www.sergioendrigo.it :
"Un giorno qualcuno ha avuto l’idea di fare questo disco, ma nessuno si ricorda più chi è stato. Comunque adesso il disco c’è e le parole sono state scritte da Gianni Rodari, le musiche da Luis Bacalov e da Endrigo.
I bambini che hanno cantato sono Annapaola e Giovanni Bacalov, Cristiana (figlia di Nora Orlandi), Claudia Endrigo, Giorgia Lepore, Manuela e Maura (le gemelline di Cianciarelli), Silvia Somigli e Laura Pierazzuoli che purtroppo non ha potuto finire il disco perché sul più bello si è presa il morbillo. Tutti sono stati istruiti e diretti da Nora Orlandi.
Le voci che non cantano ma parlano sono... (continua)
Alberta Beccaro - Venezia 15/3/2008 - 13:44
Una casa al sole
Questa è invece la copertina del relativo 45 giri, pubblicato - da Ricordi - sempre nel 1974
http://www.sergioendrigo.it/Discografi...
http://www.sergioendrigo.it/Discografi...
Alberta Beccaro - Venezia 15/3/2008 - 13:37
Mio fratello è figlio unico
La canzone "Mio fratello è figlio unico" ha avuto un effetto sconvolgente sulla mia vita. Può sembrare esagerato ma è così.Ha un'incredibile forza d'urto,scuote certezze, fa vacillare fortezze, rende partecipi di sofferenze che ci sfiorano,rende consapevoli della propria sofferenza. "Mario" o "Mariù"? E' la stessa cosa ma, in qualche misura, il senso cambia: Mario è "mio fratello"(disgregato, deriso, calpestato. Sono dalla sua parte), Mariù è l'amore che consola, che comunque c'è.
Dora 14/3/2008 - 13:46
L'Orlando
Risulta disponibile su CD l'originale ed interessante versione live di questo brano - risalente all'ottobre 2001 - cantata dal gruppo Il Parto delle Nuvole Pesanti al Premio Tenco di quell'anno, ove l'annuale Rassegna della Canzone d'Autore fu proprio dedicata ad Endrigo.
Questo imponente album-tributo ad Endrigo, che poi è uno dei cosiddetti e benemeriti "dischi del Tenco", si chiama Canzoni per Te (Alabianca, 2002).
Copertina:http://www.sergioendrigo.it/Discografi...
Questo imponente album-tributo ad Endrigo, che poi è uno dei cosiddetti e benemeriti "dischi del Tenco", si chiama Canzoni per Te (Alabianca, 2002).
Copertina:http://www.sergioendrigo.it/Discografi...
Alberta Beccaro - Venezia 14/3/2008 - 01:47
Supper's Ready
sono cresciuta con questa canzone :( ...con la voce di peter che mi parlava d'innamorati, di narciso, di Winston Churchill vestito da donna... XD la adoro!
purtroppo non ho mai incontrato ragazzi o ragazze della mia età appassionati dei genesis in tutta la mia vita...ed è un peccato perchè trasmettono tanto. penso che nessun altro gruppo prog sia stato tanto poetico e romantico quanto loro...soprattutto peter grazie alla sua vena artistica ha dato tanto, troppo! e senza di lui i genesis non sono stati più quelli che erano... un gran peccato!!!
ciaociao a tutti :)
p.s: rivoglio il rock progressiveeeeeeeeeeeeeeeee :'(
purtroppo non ho mai incontrato ragazzi o ragazze della mia età appassionati dei genesis in tutta la mia vita...ed è un peccato perchè trasmettono tanto. penso che nessun altro gruppo prog sia stato tanto poetico e romantico quanto loro...soprattutto peter grazie alla sua vena artistica ha dato tanto, troppo! e senza di lui i genesis non sono stati più quelli che erano... un gran peccato!!!
ciaociao a tutti :)
p.s: rivoglio il rock progressiveeeeeeeeeeeeeeeee :'(
Julia90 13/3/2008 - 23:07
The Home Front
Dall'ultimo album della band di Athens, "Brighter Than Creation's Dark" (2008).
Se That Man I Shot parla della "guerra portata a casa", questa The Home Front parla della "casa portata in guerra"...
"[...] Lei non ha più potuto dormire da quando Tony è andato in guerra [...] Non bastano il 9/11 o l'Uranio per fermare la menzogna. Lei è stata lasciata a casa, in prima linea. Tutti e due da soli."
Se That Man I Shot parla della "guerra portata a casa", questa The Home Front parla della "casa portata in guerra"...
"[...] Lei non ha più potuto dormire da quando Tony è andato in guerra [...] Non bastano il 9/11 o l'Uranio per fermare la menzogna. Lei è stata lasciata a casa, in prima linea. Tutti e due da soli."
The hours creep across the face
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 13/3/2008 - 08:39
Stranizza d'amuri
E' proprio bella...dà un senso di calore e semplicità...la versione della consoli poi è insuperabile secondo me(per chi non lo sapesse, la cover di carmen consoli è inclusa in un album intitolato"voli imprevedibili" che raccoglie i vari tributi fatti al cantautore dai migliori interpreti italiani)
Giuliano (Da Napoli) 11/3/2008 - 22:16
Sul ponte di Perati bandiera nera
anonimo
Indistintamente che siano fascisti o no, i soldati della repubblica sociale erano comunque soldati che morivano per una causa che secondo loro era "giusta".
E questa è comunque una canzone di guerra che canta le difficili situazioni che vive in qualsiasi schieramento un fante sia rosso che nero, quindi avevano tutti i diritti di cantarla.
(lorenzo)
E questa è comunque una canzone di guerra che canta le difficili situazioni che vive in qualsiasi schieramento un fante sia rosso che nero, quindi avevano tutti i diritti di cantarla.
(lorenzo)
Vedi, penso che ciascuno abbia il diritto di cantare quello che vuole. Mi sembra però che queste parole così dolenti sulla propria sorte siano contraddittorie in bocca a chi stava difendendo quello stesso regime che aveva spedito gli alpini a morire in Albania. Probabilmente i repubblichini avevano adottato il canto per via della "bandiera nera", non capendo o non volendo capire che si trattava di una bandiera di lutto, e non certo di una bandiera fascista!
(Lorenzo)
(Lorenzo)
11/3/2008 - 19:03
That Man I Shot
Dall'ultimo album dei DBT, "Brighter Than Creation's Dark".
"[...] And "That Man I Shot" is a blazing, troubling masterpiece in which a soldier home from Iraq can't tear away the memory of a man he killed in combat ("That man I shot, I didn't know him/I was just doing my job, maybe so was he"). It's a tale of the most human consequences of war that's built from equal portions of anger, confusion, and compassion, and it's hard to imagine any other band pulling off its fusion of Southern-fried street smarts and guitar-fueled thunder. It's one of several brilliant moments on Brighter Than Creation's Dark, and less than three weeks into 2008 it's hard not to escape the feeling that with this disc we may already have the best album of the year."
Dalla recensione di Mark Deming su Allmusic.com
"[...] And "That Man I Shot" is a blazing, troubling masterpiece in which a soldier home from Iraq can't tear away the memory of a man he killed in combat ("That man I shot, I didn't know him/I was just doing my job, maybe so was he"). It's a tale of the most human consequences of war that's built from equal portions of anger, confusion, and compassion, and it's hard to imagine any other band pulling off its fusion of Southern-fried street smarts and guitar-fueled thunder. It's one of several brilliant moments on Brighter Than Creation's Dark, and less than three weeks into 2008 it's hard not to escape the feeling that with this disc we may already have the best album of the year."
Dalla recensione di Mark Deming su Allmusic.com
That man I shot, He was trying to kill me
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/3/2008 - 16:10
The Sands of Iwo Jima
Dall'album "The Dirty South" (2004)
George A. was at the movies in December '41
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/3/2008 - 15:41
Love Vigilantes
Il brano che apre l'album "Low-Life" del 1985.
According to Bernard Sumner, "Love Vigilantes" is one of the few songs for which he started out wanting to tell a story rather than his usual method of listening to a newly composed piece and writing lyrics to match the mood of the music. Having "decided to write a Redneck song", Sumner's lyrics tell a rather "tongue-in-cheek" tale of a soldier returning home from Vietnam only to find that his wife had received a telegram informing her that he had died.[4] Sumner further relates that the ending is open to interpretation. Either the soldier had actually died and returns as a ghost or the telegram was sent mistakenly and he is quite alive. Either way, he finds her lying on the floor having committed suicide with the telegram in her hand, an ending Sumner describes as "a very country tragedy"
Wikipedia
According to Bernard Sumner, "Love Vigilantes" is one of the few songs for which he started out wanting to tell a story rather than his usual method of listening to a newly composed piece and writing lyrics to match the mood of the music. Having "decided to write a Redneck song", Sumner's lyrics tell a rather "tongue-in-cheek" tale of a soldier returning home from Vietnam only to find that his wife had received a telegram informing her that he had died.[4] Sumner further relates that the ending is open to interpretation. Either the soldier had actually died and returns as a ghost or the telegram was sent mistakenly and he is quite alive. Either way, he finds her lying on the floor having committed suicide with the telegram in her hand, an ending Sumner describes as "a very country tragedy"
Wikipedia
Oh I've just come
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/3/2008 - 11:28
Yo George
Canzone inclusa nella compilation Body of War e che apre anche il più recente lavoro di Tori Amos, "American Doll Posse". (2007)
I salute to you Commander
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/3/2008 - 11:20
Percorsi:
George Walker Bush II
Battle Hymns
Dalla compilation antimilitarista Body of War
Battle hymns for the broken
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/3/2008 - 11:06
Fields of Agony
Traccia che fa parte della compilation antimilitarista Body of War
How many people, how many have died?
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/3/2008 - 10:55
Overcome (The Recapitulation)
Traccia che fa parte di Body of War, la compilation antimilitarista edita dalla Sire Records
We've had enough
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/3/2008 - 10:51
Letter From Iraq
Una delle tracce che fanno parte della complation antimilitarista Body of War
The hot Sunni sun
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/3/2008 - 10:43
Guerrilla Radio
Quarta traccia dal primo dei due cd della compilation antimilitarista Body of War. Originariamente in The Battle of Los Angeles (1999)
Transmission third world war third round
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 11/3/2008 - 10:33
×
Parole di Dario Fo su musica popolare.