Je Sais Comment
Una canzone bellissima, davvero libertaria!
Mi ricorda molto l'altrettanto stupenda poesia di Boris Vian "Juste le temps de vivre"...
Paroles: Julien Bouquet.
Musique: Robert Chauvigny, Julien Bouquet
1959
Mi ricorda molto l'altrettanto stupenda poesia di Boris Vian "Juste le temps de vivre"...
Paroles: Julien Bouquet.
Musique: Robert Chauvigny, Julien Bouquet
1959
Ecoute-moi, mon ami.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 28/5/2007 - 21:37
Two Years And One Song Later
Da/From: "We Are Denied, They Deny It"
Tuesday May 18th is a day in history
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 28/5/2007 - 18:11
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Vietnam Is Back '94
[1994]
Da/From: "Fuck Nazi Sympathy"
Da/From: "Fuck Nazi Sympathy"
They're fighting another war at our cost
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 28/5/2007 - 17:54
Pathetic Humanity
[1999]
Da/From: "...And Now Back To Our Programming"
Da/From: "...And Now Back To Our Programming"
A pig tied down and burned with a blowtorch THIS IS VIVISECTION
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 28/5/2007 - 14:11
Percorsi:
Guerra agli animali
Plausible Deniability
[2001]
Da/From: "The Rotten Agenda"
Da/From: "The Rotten Agenda"
The self serving U.N. who manufacture war
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 28/5/2007 - 13:57
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
RUSSO / RUSSIAN [1B]
Cantata da Josiph Brodskij stesso nella sua traduzione in russo.
A voler essere precisi, Brodskij tradusse non l'originale "Lily Marleen" scritta da Hans Leip nel 1915, ma una versione della canzonetta, sentita per caso, fatta da Lev Kopelevyj nel 1942. Nondimeno, personalmente non ho dubbi sul fatto che in russo "Lily Marlen" debba suonare proprio come l'ha tradotta Brodskij. Quando e dove fu fatta questa registrazione non si sa. Probabilmente a Leningrado alla fine degli anni '60.
(testo tradotto dal russo e tratto dal sito http://imwerden.de)
Traduzione letterale della versione di Brodskij in italiano:
Cantata da Josiph Brodskij stesso nella sua traduzione in russo.
A voler essere precisi, Brodskij tradusse non l'originale "Lily Marleen" scritta da Hans Leip nel 1915, ma una versione della canzonetta, sentita per caso, fatta da Lev Kopelevyj nel 1942. Nondimeno, personalmente non ho dubbi sul fatto che in russo "Lily Marlen" debba suonare proprio come l'ha tradotta Brodskij. Quando e dove fu fatta questa registrazione non si sa. Probabilmente a Leningrado alla fine degli anni '60.
(testo tradotto dal russo e tratto dal sito http://imwerden.de)
Traduzione letterale della versione di Brodskij in italiano:
Nella canzone c'è anche un'altra strofa, non presente sul nastro.
(traduzione: Francesca Lazzarin)
Lili Marleen cantata da Josif Brodskij/sung by Joseph Brodsky
Ci fosse qualcosa di più banale della morte in guerra
e più sentimentale di un incontro sotto la luna
ci fosse qualcosa di più rotondo delle tue ginocchia
delle tue ginocchia
Ich liebe dich
mia Lily Marlen
mia Lily Marlen.
e più sentimentale di un incontro sotto la luna
ci fosse qualcosa di più rotondo delle tue ginocchia
delle tue ginocchia
Ich liebe dich
mia Lily Marlen
mia Lily Marlen.
(traduzione: Francesca Lazzarin)
Lili Marleen cantata da Josif Brodskij/sung by Joseph Brodsky
Fuori dalla caserma, alla luce di un lampione,
(continua)
(continua)
28/5/2007 - 12:31
Pra não dizer que não falei das flores
Testo: Endrigo
Musica: Endrigo / Luis Bacalov
Edizione: Fonit Cetra Music Publishing S.r.l.
Só hoje me apercebi da falta da versão italiana cantada por Sergio Endrigo, quase imediata à publicação do original. [José Colaço Barreiros]
"Camminando e cantando", anche se nei credits originali Fonit Cetra compaiono solo i nomi di Endrigo e Bacalov come autori, è la versione italiana, con testo di Endrigo, di una composizione del brasiliano Geraldo Vandré ("Pra não dizer que não falei de flores", o "Caminhando": era un inno alla resistenza contro il governo militare ed il suo ritornello fu interpretato, in patria, come una chiamata alla lotta armata contro i dittatori).
Il brano fu coraggiosamente presentato da Sergio Endrigo a Canzonissima '68, dove era impossibile che riscuotesse un apprezzabile successo (come in effetti puntualmente accadde).
Geraldo Vandrè è un cantante brasiliano... (continua)
Musica: Endrigo / Luis Bacalov
Edizione: Fonit Cetra Music Publishing S.r.l.
Só hoje me apercebi da falta da versão italiana cantada por Sergio Endrigo, quase imediata à publicação do original. [José Colaço Barreiros]
"Camminando e cantando", anche se nei credits originali Fonit Cetra compaiono solo i nomi di Endrigo e Bacalov come autori, è la versione italiana, con testo di Endrigo, di una composizione del brasiliano Geraldo Vandré ("Pra não dizer que não falei de flores", o "Caminhando": era un inno alla resistenza contro il governo militare ed il suo ritornello fu interpretato, in patria, come una chiamata alla lotta armata contro i dittatori).
Il brano fu coraggiosamente presentato da Sergio Endrigo a Canzonissima '68, dove era impossibile che riscuotesse un apprezzabile successo (come in effetti puntualmente accadde).
Geraldo Vandrè è un cantante brasiliano... (continua)
CAMMINANDO E CANTANDO
(continua)
(continua)
inviata da José Colaço Barreiros 28/5/2007 - 02:20
Sacco e Vanzetti
Borghesi arricchiti dalla guerra mondiale
(continua)
(continua)
inviata da adriana 27/5/2007 - 11:24
I cadetti di Guascogna
1949
Testo di Nino Rastelli e Larici (Giacomo Mario Gili)
Musica di Armando Fragna
Interprete: Clara Jaione e i suoi cadetti accompagnata da Armando Fragna e la sua orchestra
Questa è una canzone un po' stupida, ma la sentivo alla radio quando avevo cinque anni ed è stata la prima canzone contro la guerra che ho imparato....
Testo di Nino Rastelli e Larici (Giacomo Mario Gili)
Musica di Armando Fragna
Interprete: Clara Jaione e i suoi cadetti accompagnata da Armando Fragna e la sua orchestra
Questa è una canzone un po' stupida, ma la sentivo alla radio quando avevo cinque anni ed è stata la prima canzone contro la guerra che ho imparato....
Ecco qui, ecco qui
(continua)
(continua)
inviata da Silva 27/5/2007 - 10:39
Sacco's Letter To His Son
Non è un commento, ma una richiesta d'aiuto e una segnalazione. Esiste una canzone di Gregor Hause intitolata Requiem für Sacco und Vanzetti: ho trovato la canzone su e-mule, ma il testo no. Ci riuscite voi? Grazie infinite
Renato
Renato
Renato Stecca 27/5/2007 - 08:26
Le quattro stagioni (Ecco è l’Aprile)
anonimo
Per la serie "Dalle galere del mondo" vi invio questo poetico canto anarchico.
Nota tratta dall’LP del Gruppo Sperimentale di Canto Popolare (con la partecipazione di Margot e di Fausto Cigliano) intitolato “Noi chiamammo Libertà. Antologia di canti politici italiani nati nell’esilio, nella prigione e nei lager dal 1821 al 1948”, a cura di Anton Virgilio Savona, Edizione I Dischi dello Zodiaco (nota riportata dal sito della Union des Amis Chanteurs di Torino, rivista e corretta da B.B.)
In quel disco il canto viene datato precisamente al 1890.
[…] Il canto “Ecco è l’Aprile (Le quattro stagioni)”, conosciuto anche con i titoli di “Lamento del carcerato” e “Canto d’amore anarchico” , è di autore anonimo e risale approssimativamente al periodo che va dal 1888, - anno in cui, nel corso di una manifestazione popolare, fu arrestato e condannato a tre anni di reclusione, benché coperto dall’immunità... (continua)
Nota tratta dall’LP del Gruppo Sperimentale di Canto Popolare (con la partecipazione di Margot e di Fausto Cigliano) intitolato “Noi chiamammo Libertà. Antologia di canti politici italiani nati nell’esilio, nella prigione e nei lager dal 1821 al 1948”, a cura di Anton Virgilio Savona, Edizione I Dischi dello Zodiaco (nota riportata dal sito della Union des Amis Chanteurs di Torino, rivista e corretta da B.B.)
In quel disco il canto viene datato precisamente al 1890.
[…] Il canto “Ecco è l’Aprile (Le quattro stagioni)”, conosciuto anche con i titoli di “Lamento del carcerato” e “Canto d’amore anarchico” , è di autore anonimo e risale approssimativamente al periodo che va dal 1888, - anno in cui, nel corso di una manifestazione popolare, fu arrestato e condannato a tre anni di reclusione, benché coperto dall’immunità... (continua)
Ecco è l’aprile, il fiore della vita:
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 26/5/2007 - 17:58
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Quando l'anarchia verrà
anonimo
Ancora un canto anarchico, per quando spariranno confini, preti e soldati!
Quando l’anarchia verrà,
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 26/5/2007 - 16:59
La marsigliese del lavoro (Inno dei pezzenti)
In realtà questo canto non è anonimo, ma deriva da una poesia di Carlo Monticelli, pubblicata per la prima volta nel 1881, e musicata intorno al 1895 da Guglielmo Vecchi, maestro della Banda di Gualtieri, Reggio Emilia; così ho trovato scritto da qualche parte. Lascio a voi decidere se e come pubblicarla: a me piace molto il verso "non sia pace fra i mortali finché un uom sovr'altro imperi".
Noi siamo i poveri, siamo i pezzenti,
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 26/5/2007 - 16:44
Inno individualista
anonimo
"Vi invio questo canto anarchico dell'inizio del '900; decidete voi se è il caso di inserirlo. Ravachol (pseudonimo di François Koenigstein), fu un anarchico francese nato nel 1859 e morto per ghigliottinamento nel 1892 con l’accusa di omicidio." [Renato Stecca]
Un commento più esteso è in corso di inserimento.
Recentemente interpretata dalle De' Soda Sisters featuring I Matti delle Giuncaie
Qui ho trovato il video e queste informazioni:
Di autore anonimo, di datazione incerta. Di questo canto esistono due versioni con testo variato e musiche differenti. In una precedente versione al posto di Gaetano Bresci è citato Vittorio Pini, anarchico espropriatore milanese morto alla Cajenna; il testo si trova nell'opuscolo "Il bosco degli alberi", storia d'Italia dall'unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari, a cura di Gianni Bosio e Francot Coggiola (2LP dei Dischi del Sole)... (continua)
Un commento più esteso è in corso di inserimento.
Recentemente interpretata dalle De' Soda Sisters featuring I Matti delle Giuncaie
Qui ho trovato il video e queste informazioni:
Di autore anonimo, di datazione incerta. Di questo canto esistono due versioni con testo variato e musiche differenti. In una precedente versione al posto di Gaetano Bresci è citato Vittorio Pini, anarchico espropriatore milanese morto alla Cajenna; il testo si trova nell'opuscolo "Il bosco degli alberi", storia d'Italia dall'unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari, a cura di Gianni Bosio e Francot Coggiola (2LP dei Dischi del Sole)... (continua)
Pria di morir nel fango della via,
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 26/5/2007 - 16:10
Percorsi:
Gaetano Bresci, Pena di morte: omicidio del potere
La riva bianca, la riva nera
THE WHITE SHORE, THE BLACK SHORE
(continua)
(continua)
inviata da Ugo Novocomensis 26/5/2007 - 01:21
Bambino soldato
Stasera al CPA Firenze Sud erano di scena proprio i Kalamu, che hanno cantato anche questa canzone. Naturalmente, poiché il Venturi pensa sempre alle CCG, ha pensato bene di pigliare carta e penna e di trascrivere a mano il testo per metterlo nel sito...scordandosi che c'era già. E vabbé; a una cert'età la memoria comincia a declinare. Nun ce stà gnent'a'ffà...!
Comunque, i Kalamu sono bravissimi.
Comunque, i Kalamu sono bravissimi.
Riccardo Venturi 26/5/2007 - 01:08
Fagioli 'olle 'otenne
Caro Venturi, meritevole la sua riesumazione dei fagioli 'olle 'otenne, ma da nativo dell'Origine cresciuto nell'Ovo Sodo vorrei rettificare qualche lieve imprecisione nella trascrizione e nel glossario, in segno di rispetto per i nostri vecchi.
1) La cèa avannotto della razza? O quella? La cèa è l'anguilla piccina, la sanno tutti.
2) le crognole non esistono, a maggior ragione non sono granchi. Esistono invece i crognoli, pescetti da frittura, in italiano latterini.
3) "vorèi mangià" si dice a Lucca, dove l'erre è sempre scempia. A Livorno s'arrota e anche di molto, dunque dicasi: "vorrei mangià".
4) "Chiesi il menù / "ehi lei!", con voce grave" nella versione da me udita è "Chiesi 'r menù / ma lei [intendasi: l'ostessa] con voce grave"
5) "vendeva la polenda / ma cogli uccelli" nella versione da me udita è: "vendeva la pulenda [qui netta pausa con suspence] / coll'uccelli". I quali... (continua)
1) La cèa avannotto della razza? O quella? La cèa è l'anguilla piccina, la sanno tutti.
2) le crognole non esistono, a maggior ragione non sono granchi. Esistono invece i crognoli, pescetti da frittura, in italiano latterini.
3) "vorèi mangià" si dice a Lucca, dove l'erre è sempre scempia. A Livorno s'arrota e anche di molto, dunque dicasi: "vorrei mangià".
4) "Chiesi il menù / "ehi lei!", con voce grave" nella versione da me udita è "Chiesi 'r menù / ma lei [intendasi: l'ostessa] con voce grave"
5) "vendeva la polenda / ma cogli uccelli" nella versione da me udita è: "vendeva la pulenda [qui netta pausa con suspence] / coll'uccelli". I quali... (continua)
25/5/2007 - 18:49
Pontelandolfo
Testo straordinario
Mi compimento con gli Stormy Six del brano che non sono certo "dei nostri"
Ed e' una forte testimonianza su quali erano le simpatie del popolo (l'arciprete,bandiera bianca,re Francesco...)
e di quel massacro taciuto dai libri di storia
So che cio' ti puo' irritare, ma ammiro chi e' del nord (come te) non ignori' la verita' sul fantomatico "Risorgimento"
Ma gli autori sono nativi di Pontelandolfo?
(Willy)
Mi compimento con gli Stormy Six del brano che non sono certo "dei nostri"
Ed e' una forte testimonianza su quali erano le simpatie del popolo (l'arciprete,bandiera bianca,re Francesco...)
e di quel massacro taciuto dai libri di storia
So che cio' ti puo' irritare, ma ammiro chi e' del nord (come te) non ignori' la verita' sul fantomatico "Risorgimento"
Ma gli autori sono nativi di Pontelandolfo?
(Willy)
No, nessuno degli Stormy Six, a quanto mi risulta, è nativo di Pontelandolfo. Ma a proposito delle "simpatie del popolo", e proprio del popolo di quelle parti, ti inviterei anche a leggere bene la storia della "Banda del Matese" e dell'arrivo a Letino (non lontano da Pontelandolfo) di Errico Malatesta e Carlo Cafiero. E di quel che accadde. Saluti! PS. Non mi irrita assolutamente nulla, ti giuro.[RV]
25/5/2007 - 14:43
Ignorance
[2001]
Da/From: "Runaway Train"
Testo e musica di Kasey Chambers
Lyrics and music by Kasey Chambers
Da/From: "Runaway Train"
Testo e musica di Kasey Chambers
Lyrics and music by Kasey Chambers
Don't wanna read the paper
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 25/5/2007 - 13:59
Millenovantanove
dall'album Bei tempi (1985)
Come in molte canzoni di Vecchioni che parlano di guerra, vedi "Waterloo" e soprattutto "Tema del soldato eterno e degli aironi", l'autore si concentra sul più macabro aspetto della guerra: in una visione assolutamente non dialettica della storia, la guerra rappresenta l'eterna prova della bassezza e vanità della condizione umana. Soprattutto nel passo "Gerusalemme la prendiamo per Dio [...]no, è perché lo voglio io" viene fuori tutta l'assurda smania di potere ed efferatezza di un uomo succube di un ideale gretto e pericoloso.
Con questi presupposti, il disertore avrà bisogno di tornare a morire a Waterloo perché distrutto e alienato da una società omologata e l'uomo diventa soldato eterno, il peggior animale esistente sul pianeta ed essere ridicolo, per esempio, di fronte al volo libero di un airone.
Anche il titolo "Millenovantanove", oltre a inquadrare il... (continua)
Come in molte canzoni di Vecchioni che parlano di guerra, vedi "Waterloo" e soprattutto "Tema del soldato eterno e degli aironi", l'autore si concentra sul più macabro aspetto della guerra: in una visione assolutamente non dialettica della storia, la guerra rappresenta l'eterna prova della bassezza e vanità della condizione umana. Soprattutto nel passo "Gerusalemme la prendiamo per Dio [...]no, è perché lo voglio io" viene fuori tutta l'assurda smania di potere ed efferatezza di un uomo succube di un ideale gretto e pericoloso.
Con questi presupposti, il disertore avrà bisogno di tornare a morire a Waterloo perché distrutto e alienato da una società omologata e l'uomo diventa soldato eterno, il peggior animale esistente sul pianeta ed essere ridicolo, per esempio, di fronte al volo libero di un airone.
Anche il titolo "Millenovantanove", oltre a inquadrare il... (continua)
Il male del ritorno Astolfo
(continua)
(continua)
inviata da Paolo Talanca 25/5/2007 - 08:00
Il traditor Tanturi
Canzone di Dante Bartolini, operaio alle acciaierie Terni e comandante nella brigata partigiana della Valnerina. Raccolta da Maria Pia Eboli e Sandro Portelli a Castel di Lago, Rieti, 1972.
Tandurri (questo il nome esatto) era un capitano della milizia fascista che collaborava con i nazisti nel rastrellamento dei renitenti alla leva. L'intervento dei partigiani riuscì ad evitare la deportazione di molti giovani ma qualche giorno dopo il paese fu bombardato dalle artiglierie tedesche e quasi completamente distrutto.
Incisione:
- La Sabina. Canti balli e riti (reg. orig.)
(da La musica dell'altra Italia)
Tandurri (questo il nome esatto) era un capitano della milizia fascista che collaborava con i nazisti nel rastrellamento dei renitenti alla leva. L'intervento dei partigiani riuscì ad evitare la deportazione di molti giovani ma qualche giorno dopo il paese fu bombardato dalle artiglierie tedesche e quasi completamente distrutto.
Incisione:
- La Sabina. Canti balli e riti (reg. orig.)
(da La musica dell'altra Italia)
Non ti ricordi ancor del dieci marzo
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/5/2007 - 22:36
Caryl Chessman
[1960]
Testo di Lorenzo De Antiquis
Da cantarsi sull'aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio.
Mai incisa su disco.
CARYL CHESSMAN, IL BANDITO DELLA LUCE ROSSA
Il caso di Caryl Chessman, negli anni ’50, riuscì più di ogni altro a smuovere l’opinione pubblica contro la pena di morte, sia negli Stati Uniti che all’estero (ne è testimone questa canzone ad opera di uno dei più popolari cantastorie italiani, che scelse non a caso l’aria del Caserio.
Nato nel 1921, Caryl Chessman era un rapinatore di professione che aveva passato molte parte della sua vita in carcere. Rilasciato su provvedimento di grazia dal carcere di Folsom, nel gennaio del 1948 fu nuovamente arrestato a Los Angeles come il “Bandito della Luce Rossa”. Si trattava di un criminale che colpiva soprattutto coppiette appartate nei parcheggi e in altri posti isolati, agitando un lampeggiante rosso come quello... (continua)
Testo di Lorenzo De Antiquis
Da cantarsi sull'aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio.
Mai incisa su disco.
CARYL CHESSMAN, IL BANDITO DELLA LUCE ROSSA
Il caso di Caryl Chessman, negli anni ’50, riuscì più di ogni altro a smuovere l’opinione pubblica contro la pena di morte, sia negli Stati Uniti che all’estero (ne è testimone questa canzone ad opera di uno dei più popolari cantastorie italiani, che scelse non a caso l’aria del Caserio.
Nato nel 1921, Caryl Chessman era un rapinatore di professione che aveva passato molte parte della sua vita in carcere. Rilasciato su provvedimento di grazia dal carcere di Folsom, nel gennaio del 1948 fu nuovamente arrestato a Los Angeles come il “Bandito della Luce Rossa”. Si trattava di un criminale che colpiva soprattutto coppiette appartate nei parcheggi e in altri posti isolati, agitando un lampeggiante rosso come quello... (continua)
2 Maggio del '60
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/5/2007 - 15:18
Percorsi:
Pena di morte: omicidio del potere
Su fratelli pugnamo da forti
anonimo
Version française chantable, par Riccardo Venturi
24 maggio/24 mai 2007
24 maggio/24 mai 2007
FRÈRES, DEBOUT! LUTTONS AVEC COURAGE
(continua)
(continua)
24/5/2007 - 15:02
Jeteur de pierres
[2003]
Da/from/de "Gravé dans la roche"
Con le canzoni "La France" e con "Jeteur de pierre" nacque una polemica con Sarkozy, che accusò il gruppo di violenza e razzismo.
Dal sito Hip Hop Francia un sunto della vicenda e la risposta degli Sniper.
Il 5 novembre 2003, durante la seduta dell'Assemblea Nazionale, la deputata Nadine Morano dell'UMP (Union pour un Mouvement Populaire) ha chiesto al Ministro dell'Interno francese, Nicolas Sarkozy, di reagire a proposito delle parole del gruppo Sniper utilizzate nella canzone La France.
Già l'associazione La Droit Libre (vicina all'UMP) aveva avviato una petizione per interdire la diffusione della canzone contenuta nell'album Du Rire aux Larmes ed il sindicato generale della polizia aveva denunciato l'ostilità di alcune canzoni nei confronti delle forze dell'ordine.
Il Ministro dell'Interno, precisando che avrebbe sporto querela nei confronti... (continua)
Da/from/de "Gravé dans la roche"
Con le canzoni "La France" e con "Jeteur de pierre" nacque una polemica con Sarkozy, che accusò il gruppo di violenza e razzismo.
Dal sito Hip Hop Francia un sunto della vicenda e la risposta degli Sniper.
Il 5 novembre 2003, durante la seduta dell'Assemblea Nazionale, la deputata Nadine Morano dell'UMP (Union pour un Mouvement Populaire) ha chiesto al Ministro dell'Interno francese, Nicolas Sarkozy, di reagire a proposito delle parole del gruppo Sniper utilizzate nella canzone La France.
Già l'associazione La Droit Libre (vicina all'UMP) aveva avviato una petizione per interdire la diffusione della canzone contenuta nell'album Du Rire aux Larmes ed il sindicato generale della polizia aveva denunciato l'ostilità di alcune canzoni nei confronti delle forze dell'ordine.
Il Ministro dell'Interno, precisando che avrebbe sporto querela nei confronti... (continua)
S’établir dans une contrée,
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 24/5/2007 - 10:18
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Lettera dalla caserma
per i morti di reggio emilia dire stupenda canzone e poco ......complimenti
nadia 24/5/2007 - 09:57
Compagno emigrato
Da "Le canzoni degli emigranti 2" di "Antonio, Giorgio e Daniela".
O compagno che dal Meridione
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2007 - 22:01
Ce que nous chantions en prison
[1873]
Paroles de Clovis Hugues
sur l'air du Chant des ouvriers de Pierre Dupont
sull'aria del Chant des ouvriers di Pierre Dupont
Paroles de Clovis Hugues
sur l'air du Chant des ouvriers de Pierre Dupont
sull'aria del Chant des ouvriers di Pierre Dupont
Par les cachots par les pontons
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2007 - 21:51
Percorsi:
Dalle galere del mondo, La Comune di Parigi, 1871
Piazza Fontana (Luna Rossa)
Per Thomas che ci ha segnalato questa canzone a nome della Banda Bassotti: come vedi si tratta di una cover e la canzone era già presente sotto il nome degli interpreti originali.
Grazie comunque.
Grazie comunque.
Lorenzo 23/5/2007 - 12:24
Lion In A Cage
Dall'album omonimo del 1989.
La busta del vinile da cui ha copiato il testo dice: Dedicated to all those who strive to free Mandella
(con 2 L, come nel testo!)
La busta del vinile da cui ha copiato il testo dice: Dedicated to all those who strive to free Mandella
(con 2 L, come nel testo!)
The Veld is burning in the African sun
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 22/5/2007 - 23:09
Quanno sona la campana
e poi viene il re Spagnolo che è un mariòlo....
mariuòlo significa LADRO...
anche se in italiano (mariolo) vuol dire uomo furbo e truffatore, però in napoletano vuol dire ladro...
anche perché truffatore in napoletano si dice trastulatòre e furbo invece marpiòne...:)
e poi viene il re Spagnolo che è un ladro...
ciaoooooooooooooo
(Jimmy)
mariuòlo significa LADRO...
anche se in italiano (mariolo) vuol dire uomo furbo e truffatore, però in napoletano vuol dire ladro...
anche perché truffatore in napoletano si dice trastulatòre e furbo invece marpiòne...:)
e poi viene il re Spagnolo che è un ladro...
ciaoooooooooooooo
(Jimmy)
Grazie dell'osservazione. Abbiamo corretto! Ciaooo
22/5/2007 - 20:24
Proposta (Mettete dei fiori nei vostri cannoni)
questa canzone è la protesta contro guerre ingiuste. Bravi giganti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
mely 93 22/5/2007 - 19:08
Cancionero de Durruti: 3. 19 de Noviembre
CANZONIERE DI DURRUTI: 3. 19 NOVEMBRE
(continua)
(continua)
inviata da Kiocciolina 22/5/2007 - 16:49
Ringhera
Com'è andata sabato? Cos'ha detto Della Mea? Siamo in ansia... :-)
(Lele)
(Lele)
Ohibò, devo confessarti che mi sono del tutto dimenticato della cosa! Mal di poco: il 1° giugno ci risono per il concerto degli Apuamater Indiesfolk. Stavolta non sgarro: promesso. Anzi: un dovere morale, un impegno preciso! [RV]
22/5/2007 - 15:24
La fiera
Testo di Rocco Scotellaro
Musica di Andrea Brignole
Lyrics by Rocco Scotellaro
Music by Andrea Brignole
Questa poesia di Rocco Scotellaro l’abbiamo trovata per caso tempo fa in una vecchia antologia scolastica della fine degli anni sessanta.
Ci è sembrata di una povertà, di una semplicità e di una realtà tanto incredibilmente attuali da pensare di musicarla.
E’ stato fatto qualche piccolo aggiustamento nel testo, modificando qualche parola, per ovvie necessità di metrica, ma senza assolutamente cambiarne il senso.
E’ una delle solite storie che la guerra traccia fuori, ai margini della sua marcia tutta luccicante di “ideali” e grondante di sangue troppo spesso innocente.
E’ una storia della seconda guerra mondiale, ma è una storia comune in ogni epoca ed in ogni paese.
Una di quelle storie che i giornali non scrivono, una storia che non merita neanche un piccolo passaggio in tv,... (continua)
Musica di Andrea Brignole
Lyrics by Rocco Scotellaro
Music by Andrea Brignole
Questa poesia di Rocco Scotellaro l’abbiamo trovata per caso tempo fa in una vecchia antologia scolastica della fine degli anni sessanta.
Ci è sembrata di una povertà, di una semplicità e di una realtà tanto incredibilmente attuali da pensare di musicarla.
E’ stato fatto qualche piccolo aggiustamento nel testo, modificando qualche parola, per ovvie necessità di metrica, ma senza assolutamente cambiarne il senso.
E’ una delle solite storie che la guerra traccia fuori, ai margini della sua marcia tutta luccicante di “ideali” e grondante di sangue troppo spesso innocente.
E’ una storia della seconda guerra mondiale, ma è una storia comune in ogni epoca ed in ogni paese.
Una di quelle storie che i giornali non scrivono, una storia che non merita neanche un piccolo passaggio in tv,... (continua)
Tornano lunga fila a tarda sera
(continua)
(continua)
inviata da i.fermentivivi 22/5/2007 - 14:10
La tregua (The Truce)
[2005]
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Un commento alla canzone dal sito ufficiale:
"E' la continuazione di Dopoguerra. Le due canzoni sono praticamente attaccate. E' una canzone meno positiva, più nostalgica che ritrae il lato meno bello della convalescenza. Il finale in crescendo erutta in una cavalcata finale dai sapori post rock.
The continuance to Postwar. In fact, they are connected. It is less positive, much more nostalgic then the previous and portraits the most unpleasant aspects of convalescence. The crescendo of the ending erupts in a post rock tasted cavalcade.
(Marco Soellner)"
"E' la continuazione di Dopoguerra. Le due canzoni sono praticamente attaccate. E' una canzone meno positiva, più nostalgica che ritrae il lato meno bello della convalescenza. Il finale in crescendo erutta in una cavalcata finale dai sapori post rock.
The continuance to Postwar. In fact, they are connected. It is less positive, much more nostalgic then the previous and portraits the most unpleasant aspects of convalescence. The crescendo of the ending erupts in a post rock tasted cavalcade.
(Marco Soellner)"
And I try, and I try, and I try
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 22/5/2007 - 13:53
Dopoguerra (Postwar)
[2005]
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Un commento alla canzone dal sito ufficiale:
"Una canzone pregna di speranza. Roma ritratta dai superstiti dei bombardamenti, le strade ripopolate, la voglia di uscire allo scoperto, bagnarsi al sole dopo i lunghi mesi dell'assedio, il bisogno strenuo di mettere da parte il passato e concentrarsi sulla quotidianità.
A song full of hope: Rome portrayed by the survivors of bombings, the repopulating of the streets, the will to come out into the open and have a sunbath after the long months besieged, the brave necessity to put aside the past and focus on every day's life.
(Marco Soellner)"
"Una canzone pregna di speranza. Roma ritratta dai superstiti dei bombardamenti, le strade ripopolate, la voglia di uscire allo scoperto, bagnarsi al sole dopo i lunghi mesi dell'assedio, il bisogno strenuo di mettere da parte il passato e concentrarsi sulla quotidianità.
A song full of hope: Rome portrayed by the survivors of bombings, the repopulating of the streets, the will to come out into the open and have a sunbath after the long months besieged, the brave necessity to put aside the past and focus on every day's life.
(Marco Soellner)"
City walls are coming down
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 22/5/2007 - 13:48
Rachel
[2005]
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Commento dal sito ufficiale:
"E' una canzone dedicata a Rachel Corrie, l'attivista dell'International Solidarity Movement morta travolta da un bulldozer israeliano mentre cercava di opporsi alla demolizione degli insediamenti palestinesi nella Striscia di Gaza. Il pezzo inizia con un riff ballabile ed una melodia vocale molto immediata. Mano mano le atmosfere cambiano e l'intensità emotiva cresce. Il finale è malinconico e disincantato, esattamente come il destino di questa ragazza americana che ha dato la sua vita per i diritti di una terra occupata: la Palestina.
This song is dedicated to Rachel Corrie, International Solidarity Movement militant, who was crushed to death by an Israeli bulldozer while she was trying to oppose the demolition of Palestinian settlements in the Gaza Strip.... (continua)
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Commento dal sito ufficiale:
"E' una canzone dedicata a Rachel Corrie, l'attivista dell'International Solidarity Movement morta travolta da un bulldozer israeliano mentre cercava di opporsi alla demolizione degli insediamenti palestinesi nella Striscia di Gaza. Il pezzo inizia con un riff ballabile ed una melodia vocale molto immediata. Mano mano le atmosfere cambiano e l'intensità emotiva cresce. Il finale è malinconico e disincantato, esattamente come il destino di questa ragazza americana che ha dato la sua vita per i diritti di una terra occupata: la Palestina.
This song is dedicated to Rachel Corrie, International Solidarity Movement militant, who was crushed to death by an Israeli bulldozer while she was trying to oppose the demolition of Palestinian settlements in the Gaza Strip.... (continua)
U.S.A. flag burns on the ground
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 22/5/2007 - 13:33
Percorsi:
Rachel Corrie
Someday We'll All Be Free
Dall'album "Extension of a Man" del 1973.
Interpretata anche da Aretha Franklin
Interpretata anche da Aretha Franklin
Hang onto the world as it spins, around.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 22/5/2007 - 10:15
Sante Caserio [Antologia di canti popolari]
anonimo
THE INTERROGATION OF SANTE CASERIO
(continua)
(continua)
inviata da adriana 21/5/2007 - 19:04
Burnsome
Dall'album "Dizzy Spells" (2001)
Have you got something to hide
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 21/5/2007 - 13:09
Killing In The Name
A me sembra sia "some of those who work forces"(tipo:"alcuni di quelli che tirano le fila"...credo), anche perchè se no non riesco proprio a capire il senso.
20/5/2007 - 19:12
Le Canzoni su Sante Caserio sono da oggi parte delle CCG, e una parte importante. Caserio fa il fornaio, e non la spia!
Riccardo Venturi 20/5/2007 - 12:52
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