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Prima del 2006-8-26

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Sweet Neo Con

Versione turca (!) della canzone proveniente da un articolo di Hürriyet Online (lo Hürriyet è uno dei principali quotidiani turchi).
Sweet Neo Con

ROLLING STONES’UN BUSH ŞARKISI

Yeni albümün ilk single’ı Streets of Love, radyolarda uğun bir süredir çalıyor. Virgin Records etiketiyle yayınlanan albümde tartışmalı bir savaş karşıtı şarkı da var. Bush’a yazılan şarkının adı Sweet Neo-Con. Grup üyeleri Bush’a aşağılayıcı, dalga geçen tarzda ‘tatlı yeni-sağcı, yeni-muhafazakar’ diyorlar. İşte şarkı sözlerinden bir bölümü.
BENIM TATLI NEO-CON
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2006 - 19:48
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Ballad Of Claudy

Ballad Of Claudy
31 luglio 1972. Proprio mentre, nella non lontana Derry, le truppe britanniche iniziano la micidiale « Operazione Motorman » per la « riconquista » della città, il fino a quel momento tranquillo paese di Claudy viene scosso da un terribile attentato attribuito all’IRA (che però negò sempre di esserne autrice). Alle 10,20 del mattino un’autobomba parcheggiata appena fuori il Mc Ilhenny’s Pub in Main Street, la strada principale del paese, esplode uccidendo sul colpo tre persone e ferendone quattordici. Tre altre persone moriranno nei giorni successivi in seguito alle ferite riportate nell’attentato. Quindici minuti dopo, una donna si presenta dalla vicina Dungiven alla locale stazione del RUC per avvertire che qualcuno le aveva detto che sarebbe esplosa una seconda bomba, piazzata in un furgone parcheggiato di fronte all’ufficio postale ; gli attentatori avevano provato a telefonare, ma le... (continua)
The Sperrins surround it, the Faughan flows by
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2006 - 17:33
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I cinque fiori della speranza

I cinque fiori della speranza
Non avevo visitato questo sito. Mi piace molto. I cinque fiori della speranza è una canzone cantata dalla Baez, vero? Bello il testo.
GRAZIA 26/8/2006 - 11:40
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Francesco Senia, in un intervento sul suo blog, riprende il tema di "Vitti na crozza". In parte è identico al suo precedente post riportato nell'introduzione, ma è ampliato con alcune interessanti notizie e fornisce anche un'importante precisazione testuale che abbiamo accolto senz'altro.

Un bel disco "Sicily" di Carlo Muratori . Ben fatto, ben cantato, ben confezionato con quel merletto che occupa quasi metà della copertina. E un bel libretto, con i testi siciliani tradotti in inglese, oltre che in italiano. C'è anche il celeberrimo "Vitti 'na Crozza".

Già, "...vitti 'na crozza supra 'nu cannuni.....". Tradotto come "Ho visto un teschio su un cannone". Un cannone?....ma no, dai!
Il cannone, la grande canna. Così si chiamavano quasi dovunque, in sicilia, sia le torri dei castelli che quelle di guardia: solo che, distrutti castelli a torri, in certi paesi, la parola è rimasta ad evocare... (continua)
Riccardo Venturi 26/8/2006 - 01:55

Fabrizio

Testo e musiche di Claudio Izzo
claudioizzo@virgilio.it

Grazie di cuore, Claudio, per questa tua canzone. Inviaci tutte quelle che hai scritto sull'argomento, saranno senz'altro inserite. [RV]
E' andato in Iraq
(continua)
inviata da Claudio Izzo 26/8/2006 - 00:33
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Por qué cantamos

Por qué cantamos
Poema de Mario Benedetti
Música de Alberto Favero
Poesia di Mario Benedetti
Musica di Alberto Favero

Posto questa canzone, scritta da Benedetti e messa in musica da Alberto Favero, perchè mi pare contenga alcuni dei motivi per cui esiste il sito delle CCG/AWS...

L'uruguayano Benedetti, sfuggito nel 1973 a uno dei tanti colpi di stato che stavano funestando l'America Latina, la scrisse al suo rientro in patria, nel 1983 (ecco perchè il brano fa parte delle "Canciones del Desexilio")
Dedicata ai morti, agli scomparsi e ai sopravvissuti di tutte le dittature.

"La crisis actual de la humanidad se debe a tres hombres. Hacia fines del siglo XIX, Marx publicó tres tomos de El Capital y puso en duda con ellos la intangibilidad de la propiedad privada; a principios del siglo XX, es atacada la sagrada esfera íntima del ser humano por Freud, en su libro La interpretación de los sueños, y como... (continua)
Si cada hora vino con su muerte,
(continua)
inviata da Alessandro 26/8/2006 - 00:29

Se avete fame

anonimo
Canzone popolare dell'epoca della I guerra mondiale. Da questa pagina di Solegemello.
Se avete fame
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2006 - 00:05
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Stella

Stella
Album Cuore (1984)

Ci piace sottolineare che abbiamo ripreso questo testo da Solegemello-Canzoni contro la guerra. Sole gemello, e gemello del nostro sito (siamo anche linkati: grazie!)
Stella che cammini, nello spazio senza fine
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2006 - 00:02
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Cinco siglos igual

Cinco siglos igual
Letra y música: León Gieco
Parole e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Paroles et musique: León Gieco
Vortoj kaj muziko: León Gieco
Album: Mensajes del alma


Molto nota nella versione resa da Mercedes Sosa, è stata scritta da Gieco nel 1992, 500° anniversario - come dice Eduardo Galeano - della "conquista che non scoprì l'America"...

Fa parte dell'album "Mensajes del Alma".
Soledad sobre ruinas, sangre en el trigo
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2006 - 23:46
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Electronic Warfare

So you think there's nobody else out there fighting to protect your civil liberties?
(continua)
25/8/2006 - 19:56
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Je m'appelle Bagdad

Je m'appelle Bagdad
[2005]
Album: "Un autre univers"
J'ai vécu heureuse
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/8/2006 - 19:51

Sous le signe du G8

anonimo
Da questa pagina

Sur l'air d'Hexagone de Renaud
Sull'aria di Hexagone di Renaud
Ils se rencontrent au mois d’janvier
(continua)
inviata da adriana 25/8/2006 - 18:42
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Rat je završen

Rat je završen
Nonostante qualche perplessità sui nomi "dečurlija" e "balavurdija" che ho tradotto con "bambinate" e "baraonde", vi invio la versione italiana della canzone.
(Monia)
LA GUERRA È FINITA
(continua)
inviata da monia 25/8/2006 - 18:04

Let There Be Peace On Earth

Let There Be Peace On Earth
Testo ripreso dal sito ufficiale di Alexandru Andries. Canzone composta direttamente in lingua inglese.
Trascrizione di Sergiu Mitrofan (curatore del sito)
La, la, la-la-la-la
(continua)
25/8/2006 - 16:59
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Blues-ul generalului Pacepa

Blues-ul generalului Pacepa
Il generale rumeno Ion Mihai Pacepa, nato il 28 ottobre 1928, è stato protagonista di una delle più clamorose fughe all’ovest degli anni ’70, ancora in preda alla guerra fredda. Pacepa è stato il militare di più alto grado di un paese dell’ex blocco sovietico ad essere fuggito, e la vicenda suscitò un clamore enorme.

Nel luglio 1978, Ion Mihai Pacepa era non solo un generale di stato maggiore dell’esercito rumeno, ma anche consigliere militare di Nicolae Ceauşescu, responsabile dei servizi segreti e ministro degli esteri nel governo. Fuggì negli Stati Uniti in seguito all’approvazione della sua richiesta di asilo politico da parte dell’allora presidente Jimmy Carter. In seguito si mise al servizio della CIA collaborando a varie “operazioni” dirette contro il blocco sovietico; la stessa CIA descrisse il suo servizio come “un importante e unico contributo per gli Stati Uniti”.

Nel 1987, Pacepa... (continua)
Mmm... Dis-de-dimineaţă,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/8/2006 - 14:44
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Itab Hassan Mustaphà

Itab Hassan Mustaphà
[1993]
Dall'album Storie d'Italia

"È stato un libro, La tana della iena, edito da Sensibili alle foglie, a farci conoscere la storia di Hassan Abu Omar. Heb Hassan è il nome di battaglia e Mustaphà, il nome che suo nonno aveva voluto per questo ragazzo nato a Chatila. La sua famiglia di Gerusalemme, viveva in un campo profughi dal 1948 quando gli israeliani li cacciarono dalla loro terra. A nove anni Hassan era pronto per entrare nella scuola militare e diventare Figlio del Leone. Nel 1982 israeliani e cristiano maroniti si resero responsabili di un'orrenda strage nei campi di Sabra e Chatila. Furono uccisi: sua madre, sua sorella e due suoi fratelli, Fadi quattordicenne e Ahmed di appena un anno e mezzo. Poco dopo, suo padre morì in un'imboscata. Nell'Europa dei grandi, Mustaphà ci arriva quindicenne per compiere un attentato ad un ufficio delle linee aeree britanniche a Roma. Subito dopo... (continua)
72 Chatila a nord di Palestina
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/8/2006 - 14:00
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Duecento giorni a Palermo

Duecento giorni a Palermo
[1993]
Dall'album Storie d'Italia

"Pio La Torre era tornato a Palermo, nella sua città, dopo una lunga militanza a Botteghe Oscure, con due obiettivi: combattere la mafia rilanciando la lotta tra la gente e liberare il Pci da accordi compromettenti con la Dc di Lima e Ciancimino.

Dai suoi duecento giorni a Palermo ne viene fuori la figura di un uomo in cui si combinarono i quattro elementi che in Sicilia equivalgono sempre alla condanna a morte: l'intransigenza morale, il ruolo di potere, la capacità di leggere le cose siciliane attraverso il filtro della conoscenza delle logiche mafiose e infine l'essere solo, amato dai compagni senza potere ma circondato negli apparati del suo partito da pochi amici, molti spettatori, da alcuni nemici come Russo e Sanfilippo. Per la ricostruzione dei duecento giorni a Palermo di Pio La Torre e delle sue 'scoperte' ci siamo valsi della rivista Avvenimenti, in particolare degli articoli di Michele Gambino."

Marino Severini
Venite voi falsari di notizie
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/8/2006 - 13:56
Percorsi: Mafia e mafie
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Aguirre, Der Zorn Gottes

Aguirre, Der Zorn Gottes
Aguirre, furore di dio di Werner Herzog, del 1972, è uno dei film che amo di più. La colonna sonora, Aguirre, der Zorn Gottes (Lacrime Di Re), scritta da Fricke, è totalmente strumentale, incredibile e a tratti agghiacciante (almeno quanto Klaus Kinski, che interpreta proprio l'avventuriero Don Lope de Aguirre! - Vai a questa pagina).

XVI secolo. Il conquistador Lope de Aguirre (Kinski), a caccia di fama e di oro nelle impenetrabili foreste amazzoniche, trascinerà l'intera spedizione all'annientamento. La tracotanza, l'ingordigia, la sopraffazione... tutte cose di cui le armi sono strumento e che con esse vengono lentamente, silenziosamente ma inesorabilmente inghiottite dalla Natura. Realizzato in Perù nella valle di Urubamba e su due affluenti del Rio delle Amazzoni, con la collaborazione degli indigeni della cooperativa di Lauramarca, il film è dedicato proprio a loro, come dice Herzog,... (continua)
Aguirre, der Zorn Gottes ist ein Abenteuerfilm des deutschen Regisseurs Werner Herzog aus dem Jahr 1972.
(continua)
inviata da Alessandro 24/8/2006 - 23:27
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Est-ce est-ce si bon

Est-ce est-ce si bon
Ah, Serge, quanto ci manchi...

Una canzone, ma anche un vero e proprio scioglilingua in "S" giocato interamente sul nome delle SS.

L'album del 1975 di Serge Gainsbourg, Rock around the bunker, combinava arrangiamenti rock'n' roll anni '50 (tipo Grease o Rocky Horror Show) con testi legati alla Germania nazista e alla seconda guerra mondiale.


Rock Around the BunkerALBUM ROCK AROUND THE BUNKER (1975)
Nazi rock - Tata teutonne - J'entends des voix off - Eva - Smoke Gets in Your Eyes (Harbach/Kern) - Zig zig avec toi - Est-ce est-ce si bon - Yellow Star - Rock around the bunker - S.S. in Uruguay

Sont-ce ces insensés assassins ?
(continua)
24/8/2006 - 13:57
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Yellow Star

Yellow Star
Ah, Serge, quanto ci manchi...

L'album del 1975 di Serge Gainsbourg, Rock around the bunker, combinava arrangiamenti rock'n' roll anni '50 (tipo Grease o Rocky Horror Show) con testi legati alla Germania nazista e alla seconda guerra mondiale.

La Yellow Star di questa canzone non è ovviamente quella dello "sceriffo". Si tratta di un'altra stella gialla, quella che segue.




Rock Around the BunkerALBUM ROCK AROUND THE BUNKER (1975)
Nazi rock - Tata teutonne - J'entends des voix off - Eva - Smoke Gets in Your Eyes (Harbach/Kern) - Zig zig avec toi - Est-ce est-ce si bon - Yellow Star - Rock around the bunker - S.S. in Uruguay

J'ai gagné la Yellow star
(continua)
24/8/2006 - 13:54
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S.S. in Uruguay

S.S. in Uruguay
Ah, Serge, quanto ci manchi...

L'album del 1975 di Serge Gainsbourg, Rock around the bunker, combinava arrangiamenti rock'n' roll anni '50 (tipo Grease o Rocky Horror Show) con testi legati alla Germania nazista e alla seconda guerra mondiale.

Quanti nazisti saranno sfuggiti ai processi e alle condanne rifugiandosi in vari paesi sudamericani? Tanti, potendo oltretutto contare su una rete internazionale di connivenze e di assistenza già messa in piedi da tempo (la famosa Ratline), e su certe "piccole" complicità tra le quali decisiva fu quella di alcuni influenti ambienti vaticani hanno giocato il loro misericordioso ruolo. Le varie dittature militari sudamericane erano il rifugio naturale per i nazisti sfuggiti alla cattura, da Adolf Eichmann (poi ripreso dai servizi segreti israeliani nel 1961, portato in Israele, processato e giustiziato), Erich Priebke, Klaus Barbie ed altri nella... (continua)
S.S. in Uruguay
(continua)
24/8/2006 - 13:49
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J'entends des voix off

J'entends des voix off
Ah, Serge, quanto ci manchi...

L'album del 1975 di Serge Gainsbourg, Rock around the bunker, combinava arrangiamenti rock'n' roll anni '50 (tipo Grease o Rocky Horror Show) con testi legati alla Germania nazista e alla seconda guerra mondiale.


Rock Around the BunkerALBUM ROCK AROUND THE BUNKER (1975)
Nazi rock - Tata teutonne - J'entends des voix off - Eva - Smoke Gets in Your Eyes (Harbach/Kern) - Zig zig avec toi - Est-ce est-ce si bon - Yellow Star - Rock around the bunker - S.S. in Uruguay

Mous-
(continua)
24/8/2006 - 13:45
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Nazi rock

Nazi rock
Ah, Serge, quanto ci manchi...

L'album del 1975 di Serge Gainsbourg, Rock around the bunker, combinava arrangiamenti rock'n' roll anni '50 (tipo Grease o Rocky Horror Show) con testi legati alla Germania nazista e alla seconda guerra mondiale.

Una canzone irresistibile, nella quale c'è davvero tutto Gainsbourg e la sua sprezzante ironia. I nazisti trattati come checche imbellettate. E il riferimento alla Notte dei lunghi coltelli (30 giugno 1934, lo sterminio delle SA di Ernst Röhm da parte delle SS, su ordine di Hitler) non è casuale: Ernst Röhm era notoriamente un travestito, in privato ma neppure troppo.


Rock Around the BunkerALBUM ROCK AROUND THE BUNKER (1975)
Nazi rock - Tata teutonne - J'entends des voix off - Eva - Smoke Gets in Your Eyes (Harbach/Kern) - Zig zig avec toi - Est-ce est-ce si bon - Yellow Star - Rock around the bunker - S.S. in Uruguay

Voici venir la nuit des longs couteaux
(continua)
24/8/2006 - 13:43
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Tata teutonne

Tata teutonne
Ah, Serge, quanto ci manchi...

L'album del 1975 di Serge Gainsbourg, Rock around the bunker, combinava arrangiamenti rock'n' roll anni '50 (tipo Grease o Rocky Horror Show) con testi legati alla Germania nazista e alla seconda guerra mondiale.


Rock Around the BunkerALBUM ROCK AROUND THE BUNKER (1975)
Nazi rock - Tata teutonne - J'entends des voix off - Eva - Smoke Gets in Your Eyes (Harbach/Kern) - Zig zig avec toi - Est-ce est-ce si bon - Yellow Star - Rock around the bunker - S.S. in Uruguay

Otto est une tata teutonne
(continua)
24/8/2006 - 13:40
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Stop The War

Stop The War
Album: White Buffalo
1982 Rod MacDonald, Blue Flute Music (ASCAP)
Testo ripreso dal sito ufficiale.
The general said "You're young I guess you don't understand
(continua)
24/8/2006 - 11:57
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Free Belfast

Owen McDonagh
Free Belfast
[1973]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Owen McDonagh
Musica / Music / Musique / Sävel: The Bright Silvery Light of the Moon



Sicuramente, Lucone avrà presente che i “tempi di reazione” in questo sito sono molto tardi: poco meno di due anni (Lucone aveva scritto il 16 gennaio 2018) equivalgono a pochi minuti per questo sito, dove a volte “reagiamo” dopo dieci o quindici anni. Così, finalmente, ecco anche il testo originale (con relativa modifica radicale di questa pagina, comprendente finora il solo testo della versione italiana del Canzoniere del Proletariato e ad esso intestata fin dal 2006) della canzone di Owen McDonagh, inserita nel 1973 nell'album Songs of Irish Civil Rights sia nell'edizione originale sia in quella italiana del medesimo anno. Come preconizzato a suo tempo da Lucone, non essendo minimamente disponibile il testo originale in Rete, abbiamo provveduto a “tirarlo giù”... (continua)
Here's a song that's going round
(continua)
inviata da Alessandro + Lucone + CCG/AWS Staff 24/8/2006 - 11:52
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Non voglio crescere mai

Non voglio crescere mai
Una formidabile reinterpretazione di Bobo Rondelli di I Don't Wanna Grow Up di Tom Waits, famosa anche nella versione dei Ramones.
A tradurla in italiano aveva già provato Enrico Ruggeri che aveva scritto per Fiorella Mannoia "Non voglio crescere più", ma la versione di Bobo è travolgente, irriverente, aggiornata, amara ma divertentissima. E, a differenza dell'originale e dell'altra traduzione, è ancora più esplicitamente contro la guerra!

(Lorenzo Masetti)
Quando i grandi fan la guerra,
(continua)
24/8/2006 - 09:33
Percorsi: Genova - G8
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Rock around the bunker

Rock around the bunker
Ah, Serge, quanto ci manchi...


L'album del 1975 di Serge Gainsbourg, Rock around the bunker, combinava arrangiamenti rock'n' roll anni '50 (tipo Grease o Rocky Horror Show) con testi legati alla Germania nazista e alla seconda guerra mondiale.


Rock Around the BunkerALBUM ROCK AROUND THE BUNKER (1975)
Nazi rock - Tata teutonne - J'entends des voix off - Eva - Smoke Gets in Your Eyes (Harbach/Kern) - Zig zig avec toi - Est-ce est-ce si bon - Yellow Star - Rock around the bunker - S.S. in Uruguay

Y tombe
(continua)
inviata da Alessandro 23/8/2006 - 16:34
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Bobby Sands From Belfast

anonimo
Il testo è ripreso da Rebel Songbook.
Now Irishmen Remember well,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2006 - 11:59

A Breath Of Peace

Il testo è ripreso da questa pagina tedesca.
This song is for all the violent dead
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2006 - 11:49
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Bloody Sunday

Bloody Sunday
Non stiamo neppure a spiegare, stavolta, di cosa parli questa canzone (il cui testo, via Wikipedia, è ripreso da questa pagina).
Remember well the 30th of January,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2006 - 11:41
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A Prisoner's Christmas

Una canzone importante. Scritta per gli internati nel lager dello "H-Block" di Long Kesh (Maze), con un'affermazione come questa:

I hate no man for his faith or creed,
We only want our sons and our daughters free.


"Non odio nessuno per la sua fede o credo,
vogliamo solo liberi i nostri figli e le nostre figlie".

Il testo è ripreso da da Chants pour une libre Irlande che da questa pagina tedesca reperita da Adriana.
On the motorway just the other night,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2006 - 11:08

Hughes Lives On Forever

Hughes Lives On Forever
Canzone scritta per Francis Hughes. Fu la seconda vittima dello sciopero della fame di Maze del 1981, pochi giorni dopo Bobby Sands (12 maggio).
In Derry´s hills they mourn a son
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2006 - 10:18
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Roll Of Honour

Il testo è ripreso da questa pagina tedesca.
Read the Roll of Honour
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2006 - 10:15
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Death Before Revenge

Canzone dedicata alle vittime dello sciopero della fame di Maze nel 1981. Il testo è ripreso da questa pagina tedesca.
O´Hara, Hughes, McCreesh and Sands, Doherty and Lynch
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2006 - 10:12
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Kieran's Song

Kieran's Song
Scritta per Kieran Doherty, una delle vittime dello sciopero della fame di Maze nel 1981. Il testo è ripreso da questa pagina tedesca.
He was born in Belfast in Andersonstown
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2006 - 10:02
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Sarajevo

Sarajevo
dall'album Dead Winter Dead (1996)
In the town of Sarajevo, there's an old medieval square
(continua)
22/8/2006 - 22:54
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Martin Hurson

Martin Hurson
Martin Hurson fu una delle vittime dello sciopero della fame del Blocco H di Long Kesh (Maze) nel 1981. Questa canzone gli è dedicata specificamente. Il testo è ripreso da questa pagina.
Among the hills of green Tyrone
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2006 - 22:25
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Au lieu d'acheter tant d'aéros

Au lieu d'acheter tant d'aéros
Canzone popolare risalente alla prima guerra mondiale.



Il testo, unico, proviene da V-Révolution, da cui è possibile anche scaricare in formato .OGG Vorbis.
Nous savons tous qu’il y a de la misère
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2006 - 21:53
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La defense de Paris

anonimo
Canzone popolare di poco successiva alla sconfitta di Sédan (20 settembre 1870) e composta durante l'assedio prussiano di Parigi. La si può quindi far risalire al dicembre 1870/gennaio 1871. Siamo agli albori della Comune di Parigi.
Non jamais sur cette terre
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2006 - 21:22
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Sur la Commune

Sur la Commune
Tous les copains de la Commune
(continua)
inviata da adriana 22/8/2006 - 17:52
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Chant des journées de mai

Chant des journées de mai
Un canto, scritto in un anno imprecisato da Guy Débord (ma probabilmente attorno al '68) sulle giornate del maggio 1937 barcellonese, che videro la fine nel sangue dell'esperienza anarchica della CNT/FAI (dopo che già Buenaventura Durruti e Francisco Ascaso erano stati uccisi) per mano diretta stalinista. Perché è successo anche questo, a quei tempi. E noi non lo vogliamo dimenticare.




Significativamente assai, il canto è sull'aria de El Ejército del Ebro, o Ay Carmela!. La registrazione, interpretata da Vanessa Hachloum, proviene da Pour en finir avec le travail - Chansons du prolétariat révolutionnaire. Assieme a questa canzone scritta da Guy Débord, lo stesso cd contiene La vie s'écoule, la vie s'enfuit, scritta da Raoul Vaneigem.

"Scoppiano, improvvisi, violenti contrasti per il controllo della centrale telefonica a Barcellona. Questa, che era controllata dalla CNT, viene attaccata... (continua)
La garde d'assaut marche
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2006 - 16:53
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The Lonesome Death Of Rachel Corrie

The Lonesome Death Of Rachel Corrie
An Israeli bulldozer killed poor Rachel Corrie
(continua)
inviata da adriana 22/8/2006 - 16:35
Percorsi: Rachel Corrie

Voglio la mia libertà

Voglio la mia libertà
Testo di Giovanna Marini

Questo che segue, è il testo di una canzone di Giovanna Marini, scritta intorno al 1973, se non ricordo male. Faceva da lato-B ad una ballata per Giovanni Marini, allora in carcere accusato di essersi difeso da un'aggressione fascista.

Francesco Senia

Ciò che segue è ripreso, come "intelaiatura", da un articolo di Wikipedia. Dico come intelaiatura, perché nell'originale (con alcune inesattezze) obbedisce ovviamente ai famosi "criteri di neutralità" dell'enciclopedia in rete; criteri dei quali qui possiamo, vogliamo e dobbiamo tranquillamente fare a meno. Sia dunque considerato come un testo del tutto "sneutralizzato". Seguono alcune interessanti considerazioni di Francesco Senia (v. anche sopra).

Giovanni Marini, nato a Sacco, in provincia di Salerno, nel 1942 e morto a Salerno il 23 dicembre 2001, è stato un militante anarchico, divenuto celebre soprattutto... (continua)
Due guardie mi vennero a prendere a casa
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2006 - 15:57
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Adana

Adana
Copyright 2004 Candelas Music ASCAP

Lyrics by Daniel Decker
Music by Ara Gevorgian (or Gevorkyan)

Testo di Daniel Decker
Musica di Ara Gevorgian (o Gevorkyan)





From a message personally sent by Daniel Decker to the forum of armeniangenocide.com (from which also lyrics are reproduced).

Daniel Decker here.

I was doing a search online and discovered this forum. As the author of the lyrics and singer of Adana, I really appreciate your kind words about the song. Though I am not Armenian by birth, the words have a special meaning for me.

As a Christian, the fact of the genocide affects me deeply. During my many visits to Armenia, I have come to love the Armenian people and their rich heritage, as well as their vibrant culture. One of the most significant moments of my life occured on April 23, 2005, when I sang "Adana" in Yerevan for the very first time to commemorate the 90th anniversary... (continua)
NARRATION:
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2006 - 13:14
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P.L.U.C.K. [Politically Lying, Unholy, Cowardly Killers]

P.L.U.C.K. [Politically Lying, Unholy, Cowardly Killers]
[1998]
From the Album "System Of A Down"
Dall'album "System Of A Down"

A song written on the Armenian genocide of 1915. See en.wikipedia for further information (also on this song)

Una canzone sul genocidio armeno del 1915. Si veda en.wikipedia per maggiori notizie (anche su questa canzone.
Elimination
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2006 - 12:54
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Armenian Persecution

Armenian Persecution
[1996]
Lyrics by Dwid Hellion
Testo di Dwid Hellion

Sperando che anche questo sito non abbia prima o poi a ricevere le consuete vibrate proteste del governo turco, dato che in Turchia la questione è tuttora pressoché tabù, o quantomeno ridotta ai minimi termini, inseriamo nelle CCG/AWS la prima canzone che siamo riusciti a reperire sul massacro, o meglio sul genocidio, degli armeni perpetrato a partire dal 1915 nella Turchia prima del morente Impero Ottomano, e poi dei "Giovani Turchi". Per una storia più dettagliata di tale avvenimento si rimanda a questo sito in italiano, davvero ben fatto nella sua sinteticità. Sul genocidio armeno ricercheremo ovviamente altre canzoni, soprattutto per l'appena istituito (e doveroso) percorso concernente tale terribile e vergognoso e dimenticato episodio. A tale riguardo si rimanda anche al completissimo lemma di en.wikipedia sul genocidio armeno, che contiene preziose indicazioni al riguardo. [RV]
All I can think about is revenge
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2006 - 11:34

Il Vladimiro

Il Vladimiro
Come dire? Puntuale come la morte. Arrivo al termine della mia lunga giornata ed ecco che arriva l'ineffabile Scocciante a darmi la buonanotte. Gli rispondo: "Senti, amico, oggi ho passato ore a mettere qui dentro roba seria, canzoni sull'Irlanda del Nord, Bobby Sands, l'IRA...almeno per una volta mi risparmi la fatica?..." Ma lui no. Non sente ragioni. Minaccia di rivelare cosa c'è dietro a tutta 'sta faccenda, e allora mi tocca abbassare la cresta, e giù ad aprire "Invia nuova canzone", e giù a scrivere pure l'introduzione, e giù ogni cosa. Ditemi voi se è vita e se mi meritavo tutto questo. Ma tant'è. Stasera lo Scocciante se la prende nientepopodimeno che con il capo di una grande nazione, anzi della più grande (almeno quanto ad estensione geografica). Scrive: "Va bene che quell'altro lì a Uòscinton è un popo' di stronzo che manco uscirebbe dal culo d'un capodoglio, però qui dentro ci... (continua)
Uuuuh, che noia qui al Cremlino, che noia la sera,
(continua)
21/8/2006 - 23:12
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Long Kesh

Long Kesh
[1972]
Parole di anonimo autore repubblicano.
Musica dei Wolfe Tones.
Nel loro disco intitolato “Let The People Sing”.
Ripresa nel 1978 dai The Dublin City Ramblers nel loro disco intitolato “Irish Republican Jail Songs”

Il carcere e campo di concentramento di Long Kesh, nella contea di Lisburn, è stato la galera e il lager dei combattenti cattolici nordirlandesi. Specialmente il famigerato « H-Block », il « Blocco H » (« H » non sta per « High [Security], ma è semplicemente una designazione alfabetica progressiva), più tristemente noto come « Maze », che in inglese vuol dire « labirinto ». Un labirinto da cui non si usciva. Il carcere di Long Kesh e la sezione « Maze » sono protagonisti fissi di tutte le canzoni di lotta dell’Irlanda del Nord ; è là che il « Governo Autonomo Nordirlandese » (« Home Rule Government ») di Faulkner rinchiudeva i repubblicani e i militanti dell’IRA, è là... (continua)
There's a place just outside Lisburn,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/8/2006 - 22:21
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A Fabrizio Ceruso

Comitato proletario Fabrizio Ceruso di Tivoli e Comitati autonomi operai di Roma
A Fabrizio Ceruso
[1975]
Parole e musica del proletariato
(Secondo un vecchio uso che riprendiamo volentieri)
Interpretata da "Tonino"

Da Reti invisibili.

Roma, 5 settembre 1974. La lotta per il diritto alla casa era molto forte a Roma quando, il 5 settembre, nella borgata di San Basilio, all'estrema periferia est della capitale, la polizia interviene con un ingente schieramento, iniziando a sgomberare le quasi 150 famiglie che da circa un anno occupavano altrettanti appartamenti IACP in via Montecarotto e via Fabriano.

L'incontro fra la decisa opposizione popolare agli sfratti e la volontà dei militanti della sinistra rivoluzionaria di difendere una delle più estese occupazioni in atto nella città, portò a organizzare una dura resistenza, che sfociò in vere e proprie battaglie di strada.

Fin dalle prime ore del mattino di venerdì vengono erette barricate agli ingressi del quartiere con pneumatici,... (continua)
Soltanto diciannove anni,
(continua)
inviata da Adriana e Riccardo 21/8/2006 - 18:59




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