1940
[1973]
Testo e musica di Francesco De Gregori
da "Alice non lo sa"
COMMENTO ED ANALISI di ANTONIO PICCOLO
tratto dal libro "La storia siamo noi"
A causa della pubblicazione de "La Storia siamo noi" riportiamo solo alcuni brani dell'analisi di Antonio
1940 nasce dal desiderio di indagare le effettive reazioni della gente comune nella II guerra mondiale, le piccole storie nella grande Storia. De Gregori si addentra in un’epoca molto ben definita, cercando di vivere da dentro l’emotività di chi la vive.
Attraverso un’imbastitura metrica ben definita, con sei strofe di sei versi l’una, l’autore dipinge un paesaggio con delle pennellate brevi e chiare. È questa la particolarità di questa canzone: la sobrietà dei versi, quasi dei “versicoli” ungarettiani per la loro essenzialità, e una chiarezza disarmante, anche nella determinazione temporale. Un’essenzialità che da sé non può bastare:... (continua)
Testo e musica di Francesco De Gregori
da "Alice non lo sa"
COMMENTO ED ANALISI di ANTONIO PICCOLO
tratto dal libro "La storia siamo noi"
A causa della pubblicazione de "La Storia siamo noi" riportiamo solo alcuni brani dell'analisi di Antonio
1940 nasce dal desiderio di indagare le effettive reazioni della gente comune nella II guerra mondiale, le piccole storie nella grande Storia. De Gregori si addentra in un’epoca molto ben definita, cercando di vivere da dentro l’emotività di chi la vive.
Attraverso un’imbastitura metrica ben definita, con sei strofe di sei versi l’una, l’autore dipinge un paesaggio con delle pennellate brevi e chiare. È questa la particolarità di questa canzone: la sobrietà dei versi, quasi dei “versicoli” ungarettiani per la loro essenzialità, e una chiarezza disarmante, anche nella determinazione temporale. Un’essenzialità che da sé non può bastare:... (continua)
Mia madre aspetta l'autobus,
(continua)
(continua)
6/4/2005 - 23:56
Percorsi:
Ponti
Tienanmen
(P.Carta-P.Pirazzoli/B.Lauzi-P.Carta-W.Zappon)
Paolo CARTA lp: "domande" prod. 1990
Paolo CARTA lp: "domande" prod. 1990
Era un ragazzino ma sembrava un gigante
(continua)
(continua)
6/4/2005 - 23:56
Percorsi:
Piazza Tien An Men, 1989
Lettera dal fronte (Ta-pum)
contenuta nell'album "la parola ai testimoni" del 1988.
Testo e Musica di E. Ruggeri
Testo e Musica di E. Ruggeri
Oggi arriva la posta
(continua)
(continua)
6/4/2005 - 23:51
All'est niente di nuovo (l'elmetto)
(2002)
Album: Se
Album: Se
Quando si va in guerra c'è l'elmetto
(continua)
(continua)
6/4/2005 - 23:49
A Sarajevo
Ti scrivo qui sul vetro polveroso di un treno non so perché
(continua)
(continua)
6/4/2005 - 23:36
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Un sorriso vi salverà
Una canzone di Pierluigi Ontanetti
A song by Pierluigi Ontanetti
Ricorda l'impegno per la pace e la solidarietà internazionale dell'Agesci e di coloro che sono stati a Sarajevo e nei Balcani (da questa pagina)
A song about the commitment for peace and international solidarity of the Italian Scout Association AGESCI, and of all those who operated in Sarajevo and in the Balkans during the Yugoslavian wars. From this page).
Sull'azione a Sarajevo dei Beati Costruttori di Pace e la morte di Gabriele Locatelli, vedere anche Più forte della Morte è l’Amore
E Dio si è fatto pomodoro
di Pierluigi Ontanetti
Anche a Sarajevo stava arrivando l’autunno del 1993.
Prima di prendere il treno che da Padova mi avrebbe portato ad Ancona, mi fermai in un negozietto di frutta e verdura e comprai tre pomodori non troppo maturi.
Mentre ero sull’aereo dell’ONU che da Falconara faceva il ponte con la gente... (continua)
A song by Pierluigi Ontanetti
Ricorda l'impegno per la pace e la solidarietà internazionale dell'Agesci e di coloro che sono stati a Sarajevo e nei Balcani (da questa pagina)
A song about the commitment for peace and international solidarity of the Italian Scout Association AGESCI, and of all those who operated in Sarajevo and in the Balkans during the Yugoslavian wars. From this page).
Sull'azione a Sarajevo dei Beati Costruttori di Pace e la morte di Gabriele Locatelli, vedere anche Più forte della Morte è l’Amore
E Dio si è fatto pomodoro
di Pierluigi Ontanetti
Anche a Sarajevo stava arrivando l’autunno del 1993.
Prima di prendere il treno che da Padova mi avrebbe portato ad Ancona, mi fermai in un negozietto di frutta e verdura e comprai tre pomodori non troppo maturi.
Mentre ero sull’aereo dell’ONU che da Falconara faceva il ponte con la gente... (continua)
Sarà un sorriso che vi seppellirà
(continua)
(continua)
6/4/2005 - 23:28
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Primavera a Sarajevo
(2002)
La canzone è stata scritta da Ruggeri insieme alla compagna Andrea Mirò e presentato al Festival di Sanremo 2002, accompagnato dall'orchestra diretta dalla stessa Mirò.
È un brano pop con elementi del folk balcanico che, accompagnato da una piccola banda, fiati e una fisarmonica, racconta una storia d'amore ambientata nella devastazione di Sarajevo in seguito alle guerre jugoslave ed in particolare all'assedio di Sarajevo, avvenuti negli anni novanta.
Il brano è stato incluso nell'album La vie en Rouge (edizione 2002) e successivamente nell'album Gli occhi del musicista, uscito l'anno seguente, nel 2003.
La canzone è stata scritta da Ruggeri insieme alla compagna Andrea Mirò e presentato al Festival di Sanremo 2002, accompagnato dall'orchestra diretta dalla stessa Mirò.
È un brano pop con elementi del folk balcanico che, accompagnato da una piccola banda, fiati e una fisarmonica, racconta una storia d'amore ambientata nella devastazione di Sarajevo in seguito alle guerre jugoslave ed in particolare all'assedio di Sarajevo, avvenuti negli anni novanta.
Il brano è stato incluso nell'album La vie en Rouge (edizione 2002) e successivamente nell'album Gli occhi del musicista, uscito l'anno seguente, nel 2003.
La balalajka, la balalajka dentro alle case mutilate dalla faida
(continua)
(continua)
6/4/2005 - 23:23
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Le déserteur
CROATO / CROATIAN / CROATE - Monia Verardi
(2005)
Versione croata di Monia Verardi
Version croate de Monia Verardi
Croatian version by Monia Verardi
Nota: Su questa versione, e sulla susseguente serba sono state apportate alcune modifiche di carattere "locale" che ben si adattano alla situazione: così la vita viene mendicata sulle strade di Croazia e Serbia, e i gendarmi diventano ustaša nella versione croata e četnici in quella serba. La versione è letterale e non cantabile.
Note:Cette version et la successive version serbe présentent des modifications de caractère "local" pour s'adapter à la situation particulière de ces deux pays: p.ex., le déserteur va mendier sa vie sur les routes de Croatie et de Serbie, et les "gendarmes" deviennent de ustaša dans la version croate et des četnici dans la version serbe. La version n'est pas chantable.
Note:This version and the following Serbian... (continua)
(2005)
Versione croata di Monia Verardi
Version croate de Monia Verardi
Croatian version by Monia Verardi
Nota: Su questa versione, e sulla susseguente serba sono state apportate alcune modifiche di carattere "locale" che ben si adattano alla situazione: così la vita viene mendicata sulle strade di Croazia e Serbia, e i gendarmi diventano ustaša nella versione croata e četnici in quella serba. La versione è letterale e non cantabile.
Note:Cette version et la successive version serbe présentent des modifications de caractère "local" pour s'adapter à la situation particulière de ces deux pays: p.ex., le déserteur va mendier sa vie sur les routes de Croatie et de Serbie, et les "gendarmes" deviennent de ustaša dans la version croate et des četnici dans la version serbe. La version n'est pas chantable.
Note:This version and the following Serbian... (continua)
DEZERTER
(continua)
(continua)
6/4/2005 - 16:47
Iside
Fuori dal controllo (1997)
Iside, una vecchia partigiana, con la sua storia di guerra e di dolore.
Viene da pensare a questi “giovani” di una volta e alla loro lotta impari nelle città e sulle montagne, tra mille difficoltà, senza rumori di fanfare e vuoti eroismi, ma con il quotidiano, faticoso impegno pieno solo di speranza, dove già anche il solo, semplice resistere per non farsi annientare significava già moltissimo.
Una lotta - pagata spesso a caro prezzo - per dare dignità, libertà, democrazia, futuro a tutti quelli che sono venuti dopo.
Cosa ne è stato oggi di tutti quei sacrifici e di tutti quegli ideali?
Oggi che abbiamo tutto, chi siamo?
La risposta, amico, soffia nel vento,
soffia nel vento e infuria la bufera…
e le scarpe oggi non sono rotte,
ma dove andiamo?
Iside, una vecchia partigiana, con la sua storia di guerra e di dolore.
Viene da pensare a questi “giovani” di una volta e alla loro lotta impari nelle città e sulle montagne, tra mille difficoltà, senza rumori di fanfare e vuoti eroismi, ma con il quotidiano, faticoso impegno pieno solo di speranza, dove già anche il solo, semplice resistere per non farsi annientare significava già moltissimo.
Una lotta - pagata spesso a caro prezzo - per dare dignità, libertà, democrazia, futuro a tutti quelli che sono venuti dopo.
Cosa ne è stato oggi di tutti quei sacrifici e di tutti quegli ideali?
Oggi che abbiamo tutto, chi siamo?
La risposta, amico, soffia nel vento,
soffia nel vento e infuria la bufera…
e le scarpe oggi non sono rotte,
ma dove andiamo?
Ti ho incontrato nel fondo di un sogno
(continua)
(continua)
inviata da i fermentivivi 6/4/2005 - 15:50
Rom Tiriac Rom (Tor de' Cenci)
Aprile 2005
Croatian version by Monia Verardi
April 2005
Croatian version by Monia Verardi
April 2005
ROM TIRIAC ROM (TOR DE' CENCI)
(continua)
(continua)
inviata da Monia 6/4/2005 - 12:22
La guerra di Piero
LA GUERRA DI PERO
di Riccardo Venturi (2000)
Vi vorrei raccontare una cosa, accaduta nei Balcani durante le guerre jugoslave. Una cosa che ho visto coi miei occhi, perché ero là. Nessun idealismo: c'ero andato a lavorare. Allora facevo l'interprete e traduttore per una organizzazione cosiddetta "umanitaria" (il che mi ha fatto maturare un odio feroce verso tutte le organizzazioni del genere, e verso l'aggettivo "umanitario" tout court); dietro compenso -ed anche perché ero in una situazione finanziaria non certamente florida- ho accettato di andare quattro volte da quelle parti: Bosnia, Sarajevo, Mostar, Srebrenica. Altrimenti, col cavolo che ci sarei andato. Così per sgombrare subito il campo da ogni possibile fraintendimento. La storia che vado a raccontarvi è assolutamente vera, nonché testimoniata da dei giornalisti e raccontata anche in un articolo della "Nazione" di Firenze del 25... (continua)
di Riccardo Venturi (2000)
Vi vorrei raccontare una cosa, accaduta nei Balcani durante le guerre jugoslave. Una cosa che ho visto coi miei occhi, perché ero là. Nessun idealismo: c'ero andato a lavorare. Allora facevo l'interprete e traduttore per una organizzazione cosiddetta "umanitaria" (il che mi ha fatto maturare un odio feroce verso tutte le organizzazioni del genere, e verso l'aggettivo "umanitario" tout court); dietro compenso -ed anche perché ero in una situazione finanziaria non certamente florida- ho accettato di andare quattro volte da quelle parti: Bosnia, Sarajevo, Mostar, Srebrenica. Altrimenti, col cavolo che ci sarei andato. Così per sgombrare subito il campo da ogni possibile fraintendimento. La storia che vado a raccontarvi è assolutamente vera, nonché testimoniata da dei giornalisti e raccontata anche in un articolo della "Nazione" di Firenze del 25... (continua)
Riccardo Venturi 6/4/2005 - 02:53
Admira e Boško
Questa poesia é stata scritta nel 1993 e nel 1999 si é classificata al 2° posto nel Concorso Nazionale di Poesia "Fazio degli Uberti", patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Pisa.
Chi volesse leggere altre mie poesie contro la guerra e di impegno sociale (accanto ad altre più egocentriche e narcisiste come affermava Pasternak) può visitare il seguente link:
www.poetare.it/santoro.html
Le poesie possono essere liberamente utilizzate per altri siti o per letture di gruppo.
BASTA SOLTANTO DARNE COMUNICAZIONE ALL'AUTORE SOLO PER FINI CONOSITIVI E STATISTICI.
Ai più giovani consiglio anche la lettura del racconto "Gino" (una specie di diario di guerra, autentico, nei campi di lavoro tedesco durante l'ultima guerra) pubblicato sempre dal sito poetare.it, però nella pagina dei miei racconti.
A tutti buona lettura
Santoro Salvatore Armando
s.a.santoro38@tiscali.it
(No, spam...per favore)
Chi volesse leggere altre mie poesie contro la guerra e di impegno sociale (accanto ad altre più egocentriche e narcisiste come affermava Pasternak) può visitare il seguente link:
www.poetare.it/santoro.html
Le poesie possono essere liberamente utilizzate per altri siti o per letture di gruppo.
BASTA SOLTANTO DARNE COMUNICAZIONE ALL'AUTORE SOLO PER FINI CONOSITIVI E STATISTICI.
Ai più giovani consiglio anche la lettura del racconto "Gino" (una specie di diario di guerra, autentico, nei campi di lavoro tedesco durante l'ultima guerra) pubblicato sempre dal sito poetare.it, però nella pagina dei miei racconti.
A tutti buona lettura
Santoro Salvatore Armando
s.a.santoro38@tiscali.it
(No, spam...per favore)
Santoro Salvatore Armando 6/4/2005 - 00:36
Tre nuove versioni croate di Monia (con relative trascrizioni serbe) di canzoni per le quali la traduzione in queste lingue ha un significato particolare: Cupe Vampe dei CSI, Khorakhané (A forza di essere vento) di Fabrizio De André e Rom Tiriac Rom (Tor de' Cenci) di Ivan Della Mea.
Lorenzo Masetti 5/4/2005 - 15:26
Rosemary's Sister
Canzone dell'album "Sing The Music Of Healing", una raccolta di canzoni di pace (sponsorizzata dal Movimento per l'abolizione della guerra) riarrangiate dai Mad Hatters Ceilidh Extravaganza da Oxfordshire e guest stars come Sue Gilmurray e Tony Kempster, conosciuti a molti nel movimento pacifista.
La canzone è stata scritta dal musicista gallese Huw Williams e registrata nel 1991, oltre che da Connie Dover ("Somebody") anche dai Fairport Convention ("The Woodworm Years").
Il brano parla dei bombardamenti su Londra nel 1944/45, quando i nazisti lanciarono verso l'Inghilterra diverse migliaia di missili V-1. Circa 2.500 di queste bombe volanti (che per il loro caratteristico sibilo erano chiamate dagli inglesi "doodlebugs" o "buzz bombs") caddero sui quartieri meridionali della capitale fecero oltre 6.000 morti e quasi 18.000 feriti...
(Alessandro)
Il brano parla dei bombardamenti su Londra nel 1944/45, quando i nazisti lanciarono verso l'Inghilterra diverse migliaia di missili V-1. Circa 2.500 di queste bombe volanti (che per il loro caratteristico sibilo erano chiamate dagli inglesi "doodlebugs" o "buzz bombs") caddero sui quartieri meridionali della capitale fecero oltre 6.000 morti e quasi 18.000 feriti...
(Alessandro)
Brother of disaster and sister of our fate
(continua)
(continua)
inviata da Monia 5/4/2005 - 10:29
Cranes over Hiroshima
[1977]
Lyrics and music by Fred Small
Testo e musica di Fred Small
Album No Limit
Lyrics and music by Fred Small
Testo e musica di Fred Small
Album No Limit
The baby blinks her eyes as the sun falls from the sky
(continua)
(continua)
inviata da Monia 5/4/2005 - 09:51
Percorsi:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Stranizza d'amuri
Una dolcezza strana
un bisogno d'amare ti assale
sentendo queste parole,
unica.
un bisogno d'amare ti assale
sentendo queste parole,
unica.
Coozadilabuan 4/4/2005 - 16:43
Masters Of War
RETOROMANCIO (ROMANTSCH GRISCHUN) / SWISS ROMANCHE - Emil Schavut
Versione retoromancia grigionese ("Romantsch grischun") di Emil Schavut
Emil Schavut's Swiss Romanche version
Ricevuta il 4 aprile 2005
Received on April 4th, 2005
Versione retoromancia grigionese ("Romantsch grischun") di Emil Schavut
Emil Schavut's Swiss Romanche version
Ricevuta il 4 aprile 2005
Received on April 4th, 2005
SIGNURS DA LA GUERRA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2005 - 12:58
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
ITALIANO / ITALIAN [1] - Monia Verardi
Versione italiana letterale di Monia Verardi del testo tedesco
A word-for-word translation of the German lyrics, by Monia Verardi
Versione italiana letterale di Monia Verardi del testo tedesco
A word-for-word translation of the German lyrics, by Monia Verardi
Come per tutte le "grandi pagine" di questo sito, iniziamo con una versione letterale in italiano del testo originale. L'autrice, Monia Verardi, ha effettuato per CCG/AWS diverse traduzioni specialmente dal/in croato. [CCG/AWS Staff]
LILI MARLEEN
(continua)
(continua)
inviata da Monia Verardi 4/4/2005 - 09:18
Natalina
dall'album Intorno a trent'anni (1982)
Io ti voglio raccontare
(continua)
(continua)
inviata da Antonio Piccolo 1/4/2005 - 23:26
1945
Testo e musica di Massimiliano Larocca
dall'album "Il ritorno delle passioni" (2005)
Ispirata a una poesia di Giovanni Falorni.
dall'album "Il ritorno delle passioni" (2005)
Ispirata a una poesia di Giovanni Falorni.
La neve lungo i campi
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/4/2005 - 19:59
Le donne di Carrara
[2005]
Testo e musica di Massimiliano Larocca
dall'album "Il ritorno delle passioni"
Voce femminile: Micaela Guerra dei Bededeum
Il 7 Luglio 1944 viene affisso a Carrara un manifesto tedesco che ordina alla popolazione di evacuare la città.
Lo stesso giorno le donne carraresi decidono spontaneamente di opporsi all’ordine di evacuazione manifestando in strada il proprio dissenso per quattro giorni consecutivi.
Dopo paure e tensioni, l’ordine viene ritirato definitivamente.
(Massimiliano Larocca dal libretto dell'album)
Testo e musica di Massimiliano Larocca
dall'album "Il ritorno delle passioni"
Voce femminile: Micaela Guerra dei Bededeum
Il 7 Luglio 1944 viene affisso a Carrara un manifesto tedesco che ordina alla popolazione di evacuare la città.
Lo stesso giorno le donne carraresi decidono spontaneamente di opporsi all’ordine di evacuazione manifestando in strada il proprio dissenso per quattro giorni consecutivi.
Dopo paure e tensioni, l’ordine viene ritirato definitivamente.
(Massimiliano Larocca dal libretto dell'album)
Girano le gonne
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/4/2005 - 19:18
Nel nome della bella
Testo e musica di Massimiliano Larocca
dall'album "Il ritorno delle passioni"
[2005]
dall'album "Il ritorno delle passioni"
[2005]
Un disertore che "nel nome della bella" volta le spalle alla guerra. "Questa è una romanza d'amore che un "ragazzo del '99" (si veda anche Mio nonno partì per l'Ortigara di Chiara Riondino), ovvero l'ultima leva chiamata alle armi nella guerra del '15-'18, dedica, prima di partire, alla propria amata, quella che lui, con un vezzeggiativo d'altri tempi, chiama la sua 'bella' ". (Massimiliano Larocca dal libretto dell'album)
Parto per terre lontane
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/4/2005 - 18:48
Imagine
CROATO / CROATIAN - Monia e/and Ester
Versione croata di Monia e Ester
Croatian translation by Monia and Ester
Croatian translation by Monia and Ester
ZAMISLI
(continua)
(continua)
inviata da Monia e Ester 1/4/2005 - 10:05
Born In The U.S.A.
Bellissimo. Commento straordinario, mirato e preciso come solo uno Springsteeniano può fare.
It's a town full of losers and I'm pulling out of here to win!
It's a town full of losers and I'm pulling out of here to win!
Stelvio Parigi 31/3/2005 - 22:22
Contro
é una canzone stupenda io sono una fan dei mitici nomadi e questa canzone é la mia preferita
utopia 31/3/2005 - 20:36
Masters Of War
CROATO / CROATIAN - Monia Verardi
Versione croata di Monia Verardi.
Croatian version by Monia Verardi.
Versione croata di Monia Verardi.
Croatian version by Monia Verardi.
GOSPODARI RATA
(continua)
(continua)
inviata da Monia Verardi 31/3/2005 - 13:19
Nessuno fece nulla
da questa pagina
«Ce texte est extrait de "Indications routières éparpillées par terre", journal de bord de Nedzad Maksumic,citoyen de Mostar, Bosnie Herzégovine.
Il a été écrit durant la guerre de Yougoslavie.
Giovanni Lindo Ferretti, chanteur et parolier du groupe italien C.S.I, l’a traduit en italien. Moi je l’ai traduit en français.
Entendu la première fois lors du concert de C.S.I le 14/07/2000, à Turin. Entendu la seconde fois sur CD à Genova, 16/07/2001, quelques jours avant le G8... Aujourd’hui, 27 février 2002, émotion intacte.»
« Indicazioni stradali sparse per terra », Nedzad Maksumic, cittadino europeo di Mostar
« Indications routières éparpillées par terre », Nedzad Maksumic, citoyen européen de Mostar.
Il a été écrit durant la guerre de Yougoslavie.
Giovanni Lindo Ferretti, chanteur et parolier du groupe italien C.S.I, l’a traduit en italien. Moi je l’ai traduit en français.
Entendu la première fois lors du concert de C.S.I le 14/07/2000, à Turin. Entendu la seconde fois sur CD à Genova, 16/07/2001, quelques jours avant le G8... Aujourd’hui, 27 février 2002, émotion intacte.»
« Indicazioni stradali sparse per terra », Nedzad Maksumic, cittadino europeo di Mostar
« Indications routières éparpillées par terre », Nedzad Maksumic, citoyen européen de Mostar.
PERSONNE NE FIT RIEN
(continua)
(continua)
31/3/2005 - 11:48
Caporalmaggiore
2003
Non bastano i fiori
Non bastano i fiori
Se tornassi soldato
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/3/2005 - 11:34
Le déserteur
UNGHERESE / HUNGARIAN / HONGROIS [1] - Riccardo Venturi
Versione ungherese di Riccardo Venturi
Riccardo Venturi magyar fordítása
30 marzo 2005
Si tratta di una versione letterale non cantabile.
Hungarian version by Riccardo Venturi, not made for singing.
Version hongroise de Riccardo Venturi. Il s'agit d'une version littérale qui n'est pas faite pour être chantée.
Versione ungherese di Riccardo Venturi
Riccardo Venturi magyar fordítása
30 marzo 2005
Si tratta di una versione letterale non cantabile.
Hungarian version by Riccardo Venturi, not made for singing.
Version hongroise de Riccardo Venturi. Il s'agit d'une version littérale qui n'est pas faite pour être chantée.
A DEZERTŐR
(continua)
(continua)
30/3/2005 - 15:36
What A Wonderful World
La traduzione della parte parlata è di Marcia Rosati.
QUE MUNDO MARAVILLOSO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/3/2005 - 12:18
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
Non parlo molto volentieri delle mie traduzioni di canzoni, che a parte rarissime eccezioni non hanno nessunissima pretesa e vogliono essere soltanto corrette dal punto di vista linguistico; ma faccio un'eccezione per questa.
In vita mia, e non certamente solo per questo sito, ne ho eseguite a centinaia e centinaia da e in tutte le lingue che più o meno conosco; ma se ne dovessi salvare una sola, salverei senz'altro questa. Anche se datata 2000, l'ho in realtà preparata nel 1998 a Livorno assieme alla mia insegnante di ebraico, una ragazza di Bèer Shèva che teneva un corso di ebraico presso la sinagoga (beyt-kneset) di Livorno; Tali non conosceva "Auschwitz", e quando gliela cantai un po' ne rimase come folgorata. La sua traduzione in ebraico fu il mio compito di fine anno; un compito con diversi errori, ovviamente, dovuti all'ancora imperfetta conoscenza della lingua che avevo.
Due anni... (continua)
In vita mia, e non certamente solo per questo sito, ne ho eseguite a centinaia e centinaia da e in tutte le lingue che più o meno conosco; ma se ne dovessi salvare una sola, salverei senz'altro questa. Anche se datata 2000, l'ho in realtà preparata nel 1998 a Livorno assieme alla mia insegnante di ebraico, una ragazza di Bèer Shèva che teneva un corso di ebraico presso la sinagoga (beyt-kneset) di Livorno; Tali non conosceva "Auschwitz", e quando gliela cantai un po' ne rimase come folgorata. La sua traduzione in ebraico fu il mio compito di fine anno; un compito con diversi errori, ovviamente, dovuti all'ancora imperfetta conoscenza della lingua che avevo.
Due anni... (continua)
Riccardo Venturi 30/3/2005 - 02:42
Osama
[2003]
Sull'aria di "Marina, Marina, Marina"
s'intenda cantata con accento "americano"
"Un pezzo che si evolve giorno per giorno, parla di un personaggio piuttosto rammentato ultimamente... eh caro Osama, ma se continuavi a fare i pennarelli unn'era meglio per tutti ??"
Sull'aria di "Marina, Marina, Marina"
s'intenda cantata con accento "americano"
"Un pezzo che si evolve giorno per giorno, parla di un personaggio piuttosto rammentato ultimamente... eh caro Osama, ma se continuavi a fare i pennarelli unn'era meglio per tutti ??"
Osama, Osama, Osama,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2005 - 22:28
Un'importantissima canzone di Léo Ferré tratta da una poesia di Arthur Rimbaud: Le dormeur du val, che ha dei precisi echi nella Guerra di Piero di Fabrizio de André.
Riccardo Venturi 29/3/2005 - 19:41
Bush Can Eat My Bush
2002
Testo / Words by Tanya Janca
Music / Music by Tanya Janca
Il titolo significa alla lettera: "Bush può mangiarmi il pelo della fica".
Jason: What are your feelings about George Bush? What inspired you to write the song "Bush can eat my bush"?
Tanya: Oh-oh. I'm not sure you want to open that can of worms... I feelthat he has misled his country, and since his country is the most powerful and influential country in the world they have been influencing other countries (bullying other countries) into doing all sorts of things that I don't believe they want to do and that I don't believe are right. He has waged two wars and it hasn't even been 4 years yet, both of which are no where near complete and the people in these countries and American soldiers are paying the price... From his "gag rule", to not giving international aid to agencies that offer abortion as a family planning option,... (continua)
Testo / Words by Tanya Janca
Music / Music by Tanya Janca
Il titolo significa alla lettera: "Bush può mangiarmi il pelo della fica".
Jason: What are your feelings about George Bush? What inspired you to write the song "Bush can eat my bush"?
Tanya: Oh-oh. I'm not sure you want to open that can of worms... I feelthat he has misled his country, and since his country is the most powerful and influential country in the world they have been influencing other countries (bullying other countries) into doing all sorts of things that I don't believe they want to do and that I don't believe are right. He has waged two wars and it hasn't even been 4 years yet, both of which are no where near complete and the people in these countries and American soldiers are paying the price... From his "gag rule", to not giving international aid to agencies that offer abortion as a family planning option,... (continua)
Radioactive depleted uranium, polluting waste, catastrophic cancer,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2005 - 14:42
Percorsi:
George Walker Bush II
DubAmerika
Words & Music Uncle Ted's Garage ©2002
(except for those incredibly intelligent words
spoken bythe (P)resident of the USA)
Testo e musica di Uncle Teds Garage
(tranne le parole incredibilmente intelligenti
pronunciate dal (P)residente degli Stati Uniti)
(except for those incredibly intelligent words
spoken bythe (P)resident of the USA)
Testo e musica di Uncle Teds Garage
(tranne le parole incredibilmente intelligenti
pronunciate dal (P)residente degli Stati Uniti)
It is what it is...
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2005 - 14:20
The Peace Chain
[2002]
You can talk all you want
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2005 - 14:18
Go Home, George
[2003]
a new liberal fight song by Alex Battles
a new liberal fight song by Alex Battles
Four long years ago
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2005 - 14:04
Percorsi:
George Walker Bush II
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(Testo di Alfredo Rizzo-Francesco Micocci/Musica di Roberto Righini)
Questa è una canzone scritta il giorno che è scoppiata la guerra del Golfo, così dichiarò Paola Turci nelle interviste di quell'epoca, sempre se non ricordo male
("detti" dal forum di italianissima)