Bobby Sands
Scritta da Duilio Garzolino dei Polverfolk per ricordare Bobby Sands giovane dell'Irlanda del Nord lasciatosi morire per fame in carcere in segno di ribellione contro il regime inglese. Tratta dall'albun eponimo dei Polverfolk uscito nel 1994.
Bobby Sands nasce nel 1954 a Rathcoole, una quartiere a maggioranza protestante nella periferia settentrionale di Belfast. A diciott'anni entra nell'Ira e, nell’ottobre del 1972 viene arrestato per possesso di armi e condannato a tre anni e mezzo di reclusione. Resta nel carcere di Long Kesh fino al 1976 e, una volta scarcerato, riprende la lotta con il movimento repubblicano. Sei mesi dopo, in seguito ad uno scontro a fuoco, viene nuovamente arrestato dai Ruc, mentre la moglie Geraldine è incinta di quattro mesi. Condannato a 15 anni di carcere, rifiuta di rispondere alle domande degli inquirenti e incomincia la protesta contro le condizioni di detenzione.... (continua)
Bobby Sands nasce nel 1954 a Rathcoole, una quartiere a maggioranza protestante nella periferia settentrionale di Belfast. A diciott'anni entra nell'Ira e, nell’ottobre del 1972 viene arrestato per possesso di armi e condannato a tre anni e mezzo di reclusione. Resta nel carcere di Long Kesh fino al 1976 e, una volta scarcerato, riprende la lotta con il movimento repubblicano. Sei mesi dopo, in seguito ad uno scontro a fuoco, viene nuovamente arrestato dai Ruc, mentre la moglie Geraldine è incinta di quattro mesi. Condannato a 15 anni di carcere, rifiuta di rispondere alle domande degli inquirenti e incomincia la protesta contro le condizioni di detenzione.... (continua)
They gave me for home a narrowness cell
(continua)
(continua)
inviata da Neva Maroccolo 21/2/2005 - 21:57
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Quanno turnammo a nascere
Perla di Carlo D'Angiò scritta per i Musica Nova nel 1979 che riportiamo nella versione che Teresa De Sio (che, giovanissima, ha fatto parte del progetto Musica Nova), ha riproposto venticinque anni dopo nell'album del 2004 "A sud A sud!". La prima strofa, quella in italiano ed esplicitamente contro la guerra, non è presente nella versione originale.
Così Teresa de Sio commenta la nuova versione
"Solo io, la mia voce e la chitarra, suonata in quel modo che mi sono inventata che è a metà strada tra come faceva qualche volta Modugno e l’idea di suonare una chitarra come una percussione."
Oi padreterno padreterno mio s'io torno a nascere
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 21/2/2005 - 21:50
Tom Traubert's Blues
Traducción de ibn
in es.ciencia.medicina.depresion
in es.ciencia.medicina.depresion
EL BLUES DE TOM TRAUBERT
(continua)
(continua)
21/2/2005 - 20:13
Escrit a la paret
Inserita nella compilation No més guerres della rivista catalana "El periodico"
20/2/2005 - 14:24
Excomunió
Versione libera, molto libera, in catalano di "God Save The Queen" dei Sex Pistols.
Versió lliure ¿molt lliure!- del "God Save The Queen" dels Sex Pistols, aquí rebatejada com a Excomunió.
Versió lliure ¿molt lliure!- del "God Save The Queen" dels Sex Pistols, aquí rebatejada com a Excomunió.
Déu salvi als seus.
(continua)
(continua)
20/2/2005 - 12:56
Johnny Walker the taleban man
John Walker Lindh, americano. Facente parte dei guerriglieri talebani in Afghanistan contro i suoi stessi nazionali. Catturato nel novembre 2001 a Mazar-i-Sharif, nel nord dell'Afghanistan (si veda anche John Walker's Blues di Steve Earle).
Forse prima di puntare il dito bisognerebbe sempre porsi delle domande.
www.leradeau.it
Forse prima di puntare il dito bisognerebbe sempre porsi delle domande.
www.leradeau.it
La candela illumina appena
(continua)
(continua)
inviata da Sauro 19/2/2005 - 16:00
The Love Of Richard Nixon
Album: Lifeblood (2004)
The world on your shoulders
(continua)
(continua)
inviata da alex 17/2/2005 - 17:53
Vi ricordate quel venti di luglio
Caro Pardo, non sono del tutto d'accordo con quello che dici comunque è una bella ballata. Un saluto
Jhonny 14/2/2005 - 22:22
Un nuovo percorso: le canzoni che si possono scaricare legalmente! Finalmente potrete ascoltare le canzoni oltre a leggere il testo
Lorenzo Masetti 9/2/2005 - 23:12
New Word Hawdah
mi piacerebbe sapere se esistono traduzioni delle poesie di LKJ.
lascio la mia mail per chi volesse darmi questa informazione
grazie
ok.computer@katamail.com
lascio la mia mail per chi volesse darmi questa informazione
grazie
ok.computer@katamail.com
gabriele 9/2/2005 - 13:04
Al di là degli alberi
2004
Al di là degli alberi
Al di là degli alberi
Un giorno d'estate
(continua)
(continua)
inviata da Alessio Gentili 8/2/2005 - 22:07
Percorsi:
Genova - G8
Caro professore
Il professore è colui che predica la guerra e non la fa.
Caro professore
(continua)
(continua)
inviata da Lino Gaetano 8/2/2005 - 20:17
La rana
A mio parere..ha scritto di più che contro la guerra.... Perchè la realtà è Maya, come ha scoperto la fisica subatomica, "La realtà non esiste".
Quando viviamo siamo un centro di ruota....
E lui è stato il primo cantautore e il solo ad averlo capito...
Forse cantautore è in questo caso un'etichetta riduttiva.
Grazie Claudio!!!
Quando viviamo siamo un centro di ruota....
E lui è stato il primo cantautore e il solo ad averlo capito...
Forse cantautore è in questo caso un'etichetta riduttiva.
Grazie Claudio!!!
Patrizia 7/2/2005 - 11:15
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
ROMANESCO / MODERN ROMAN DIALECT / DIALECTE ROMAIN MODERNE / ROOMAN MURRE (ROMANESCO)
Versione in romanesco di Dario
A version into modern Roman dialect by Dario
Version en dialecte Romain moderne par Dario
Darion käännös Rooman murreeseen (Romanescoon)
Auschwitz in Rome: Francesco Guccini live, 23-01-2009
Versione in romanesco di Dario
A version into modern Roman dialect by Dario
Version en dialecte Romain moderne par Dario
Darion käännös Rooman murreeseen (Romanescoon)
«Questa è la traduzione di questa stupenda poesía/canzone nel dialetto che si parla a Roma»
A version into modern Roman dialect by Dario.
"The following is the traslation of this splendid poetic song into the dialect spoken in Rome".
A version into modern Roman dialect by Dario.
"The following is the traslation of this splendid poetic song into the dialect spoken in Rome".
Auschwitz in Rome: Francesco Guccini live, 23-01-2009
AUSCHWITZ
(continua)
(continua)
inviata da Dario 5/2/2005 - 15:34
La vera storia di Jan di Leida
Ispirata dalla lettura di Q?
Già, peccato che però questa canzone sia del 1994, ossia 5 anni buoni prima della pubblicazione del romanzo in questione...
Già, peccato che però questa canzone sia del 1994, ossia 5 anni buoni prima della pubblicazione del romanzo in questione...
lucia 4/2/2005 - 14:37
L'oro di Milcik
Tratta dal breve omonimo racconto di Chiara dell'Albani.
Il giovane Sauro, innamoratosi dello scritto, ha contattato l'autrice e con il suo assenso si è liberamente ispirato al testo. Ne è nata una delle canzoni più intime ed emozionanti di tutto il repertorio del gruppo.
Ulteriori info su www.leradeau.it
Il giovane Sauro, innamoratosi dello scritto, ha contattato l'autrice e con il suo assenso si è liberamente ispirato al testo. Ne è nata una delle canzoni più intime ed emozionanti di tutto il repertorio del gruppo.
Ulteriori info su www.leradeau.it
Io ero un brav’uomo
(continua)
(continua)
inviata da Felice 3/2/2005 - 14:35
Percorsi:
Campi di sterminio
Ritmo e dolore (Kant 1990)
Album: "Ritmo e dolore" (1991)
Oggi alle tre la mente tua
(continua)
(continua)
inviata da Dodo 3/2/2005 - 13:54
Grândola, vila morena
Traducção espanhola / Traduzione spagnola / Spanish translation / Traduction espagnole / Espanjankielinen käännös
Pare che gli stessi Betagarri abbiano fornito anche una traduzione completa del testo di Grândola in lingua spagnola (castigliana), comprensiva della strofa finale in basco aggiunta alla loro versione bilingue. Dico “pare che”, perché la pagina originale dalla quale tale traduzione proviene non esiste più (proveniva da un sedicente “sito dei Betagarri”, e si tenga presente che questa sezione è datata 2005). La traduzione, quindi, rimane testimoniata soltanto da questa pagina -il che conferma la nostra vocazione ad essere non di rado una specie di necropoli preistorica internettara.
Da notare che la traduzione spagnola segue fedelmente il testo originale portoghese, mentre la versione cantata dai Betagarri, come detto, si prende qualche libertà. La traduzione spagnola della... (continua)
Pare che gli stessi Betagarri abbiano fornito anche una traduzione completa del testo di Grândola in lingua spagnola (castigliana), comprensiva della strofa finale in basco aggiunta alla loro versione bilingue. Dico “pare che”, perché la pagina originale dalla quale tale traduzione proviene non esiste più (proveniva da un sedicente “sito dei Betagarri”, e si tenga presente che questa sezione è datata 2005). La traduzione, quindi, rimane testimoniata soltanto da questa pagina -il che conferma la nostra vocazione ad essere non di rado una specie di necropoli preistorica internettara.
Da notare che la traduzione spagnola segue fedelmente il testo originale portoghese, mentre la versione cantata dai Betagarri, come detto, si prende qualche libertà. La traduzione spagnola della... (continua)
Grándola villa morena
(continua)
(continua)
2/2/2005 - 16:17
Linea gotica
Testo di Giovanni Lindo Ferretti
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Massimo Zamboni.
Dall'album "Linea Gotica" del 1996.
Il riferimento è al libro "I ventitré giorni della città di Alba" dello scrittore e partigiano Beppe Fenoglio.
Linea Gotica, già nell'esplicito titolo, è incentrata su alcuni avvenimenti della seconda guerra mondiale, e sull'occupazione nazifascista in Italia. La canzone si apre con una citazione di un racconto di Beppe Fenoglio, contenuto ne I ventitré giorni della città di Alba con riferimenti alla città piemontese, protagonista di un capitolo della storia della Resistenza italiana. Sono presenti inoltre riferimenti a Germano Nicolini (il "comandante diavolo") e a Giuseppe Dossetti (il "monaco obbediente").
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Massimo Zamboni.
Dall'album "Linea Gotica" del 1996.
Il riferimento è al libro "I ventitré giorni della città di Alba" dello scrittore e partigiano Beppe Fenoglio.
Linea Gotica, già nell'esplicito titolo, è incentrata su alcuni avvenimenti della seconda guerra mondiale, e sull'occupazione nazifascista in Italia. La canzone si apre con una citazione di un racconto di Beppe Fenoglio, contenuto ne I ventitré giorni della città di Alba con riferimenti alla città piemontese, protagonista di un capitolo della storia della Resistenza italiana. Sono presenti inoltre riferimenti a Germano Nicolini (il "comandante diavolo") e a Giuseppe Dossetti (il "monaco obbediente").
"Alba la presero in duemila il dieci ottobre
(continua)
(continua)
1/2/2005 - 23:30
Pet
Album: Thirteenth Step
Don't fret precious I'm here, step away from the window
(continua)
(continua)
1/2/2005 - 23:12
Monte Nero 'n dove sei
anonimo
(dal sito "La musica dell'Altritalia")
Una delle più famose canzoni della prima guerra mondiale. La melodia e la prima strofa sono tratte da una nota canzone della malavita milanese, "Il moro della Vedra". Le ultime due strofe vengono a volte aggiunte alla versione originale, la prima all'inizio, la seconda alla fine.
Esiste anche una versione cantata dagli alpini.
Una delle più famose canzoni della prima guerra mondiale. La melodia e la prima strofa sono tratte da una nota canzone della malavita milanese, "Il moro della Vedra". Le ultime due strofe vengono a volte aggiunte alla versione originale, la prima all'inizio, la seconda alla fine.
Esiste anche una versione cantata dagli alpini.
Monte Nero 'n dove sei
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:30
Gli Austriaci da Gorizia
anonimo
Registrazione di Dante Priore a Montevarchi, Arezzo, 1976, inf. Giovanni Brandani, combattente nella prima guerra mondiale.
Correlata naturalmente alle strofette de Il general Cadorna
Correlata naturalmente alle strofette de Il general Cadorna
Gli Austriaci da Gorizia si son buttai fora
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/1/2005 - 23:19
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Maledetta la ferrovia
anonimo
raccolta a Premana, Como.
Maledetta la ferrovia
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:17
Percorsi:
Treni
I bersaglieri che vanno in Egitto
anonimo
dal sito "La musica dell'Altritalia"
Reg. di G. Bosio, 1969, Bizzolano, fraz. di Canneto sull'Oglio, Mantova, inf. Egidio Broglio, bergamino, e Ermes Rossi, oste. La seconda versione è stata raccolta da Silvio Parmiggiani a Campagnola, Reggio Emilia, nel 1964.
Incisioni:
- Nuovo Canzoniere Milanese: Il bosco degli alberi (A. Catacchio, E. Cuppone, F. Mascetti)
Fonti:
- Opuscolo all. al disco "Il bosco degli alberi"
Reg. di G. Bosio, 1969, Bizzolano, fraz. di Canneto sull'Oglio, Mantova, inf. Egidio Broglio, bergamino, e Ermes Rossi, oste. La seconda versione è stata raccolta da Silvio Parmiggiani a Campagnola, Reggio Emilia, nel 1964.
Incisioni:
- Nuovo Canzoniere Milanese: Il bosco degli alberi (A. Catacchio, E. Cuppone, F. Mascetti)
Fonti:
- Opuscolo all. al disco "Il bosco degli alberi"
Quei bersaglieri che vanno in Egitto
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:12
È qui il martello che batte le ore
anonimo
dal sito "La musica dell'Altritalia"
Villotta, sul tema del soldato che deve partire e lasciare la fidanzata, racc. da R. Leydi e A. Fumagalli, 1966, Santa Croce di San Pellegrino, Bergamo.
Incisioni:
- Italia 3. Il canto lirico e satirico, la polivocalità
- Giovanna Daffini: Una voce, un paese
- Duo di Piadena: Il Po, l'Emilia del Duo di Piadena
- Nanni Svampa: Milanese 10. I donn a lavorà e numm a soldà
Altre versioni in:
- Cultura tradizionale in Lombardia ("Addio Lignano addio" Testo, racc. da Eva Tormene, 1971, Castelbelforte, Mantova, inf. Maria e Anna Martini)
- Le mondine di Villa Garibaldi
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
Villotta, sul tema del soldato che deve partire e lasciare la fidanzata, racc. da R. Leydi e A. Fumagalli, 1966, Santa Croce di San Pellegrino, Bergamo.
Incisioni:
- Italia 3. Il canto lirico e satirico, la polivocalità
- Giovanna Daffini: Una voce, un paese
- Duo di Piadena: Il Po, l'Emilia del Duo di Piadena
- Nanni Svampa: Milanese 10. I donn a lavorà e numm a soldà
Altre versioni in:
- Cultura tradizionale in Lombardia ("Addio Lignano addio" Testo, racc. da Eva Tormene, 1971, Castelbelforte, Mantova, inf. Maria e Anna Martini)
- Le mondine di Villa Garibaldi
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
È qui il martello che batte le ore
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:09
Ascoltate amici cari
anonimo
da "La musica dell'Altritalia"
Canzone sui disagi della vita militare, raccolta da Sergio Liberovici, 1967, Ronco Canavese, Torino, inf. Recrosio Besso.
Incisioni:
- Il 29 luglio del 1900 (reg. orig.)
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
- Opuscolo all. al disco "Il 29 luglio del 1900" (m)
- R. Leydi - Canti sociali italiani
Canzone sui disagi della vita militare, raccolta da Sergio Liberovici, 1967, Ronco Canavese, Torino, inf. Recrosio Besso.
Incisioni:
- Il 29 luglio del 1900 (reg. orig.)
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
- Opuscolo all. al disco "Il 29 luglio del 1900" (m)
- R. Leydi - Canti sociali italiani
Ascoltate, amici cari
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:05
Alle sei suona la sveglia
anonimo
da "La musica de L'altritalia"
Reg. di A. Vigliermo, 1971, Loranzè, Torino.
Nessuna incisione su disco.
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
- A. Vigliermo - Canti e tradizioni popolari. Indagine sul Canavese (m)
Reg. di A. Vigliermo, 1971, Loranzè, Torino.
Nessuna incisione su disco.
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
- A. Vigliermo - Canti e tradizioni popolari. Indagine sul Canavese (m)
E alle sei suona la sveglia
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:03
Soldato
di Mei-Cerquetti-Carletti,dal nuovo dei Nomadi (Corpo estraneo, 2004).
Quando l'ho sentita, tra le varie immagini evocate mi sono tornati in mente alcuni fotogrammi di Fahrenheit 9/11 di Michael Moore... ho pensato ai soldati non di mestiere, comunque...
Quando l'ho sentita, tra le varie immagini evocate mi sono tornati in mente alcuni fotogrammi di Fahrenheit 9/11 di Michael Moore... ho pensato ai soldati non di mestiere, comunque...
Attraverso un bicchiere di Rum
(continua)
(continua)
inviata da Silvia (eungiorno su IFMG) 31/1/2005 - 19:06
Treno di ferro
(2000)
"Ai ragazzi che partono, in pace e in guerra" è il sottotitolo di questo brano, tratto da La disciplina della terra; ed è una canzone in cui soldati o divise sono solo "immaginati", allusi, caricati su quel "treno di ferro", che pare invincibile eppure, passa in secondo piano anche lui, rispetto a chi, per gridare un quintale d'amore, "viaggia (o solo si volta) in direzione ostinata e contraria" (come Fossati scrive con De Andrè in Smisurata preghiera), e riesce a fermare quella macchina... Non si parla mai di soldati o divise; forse perché tutti "siamo stati piccoli soldati, senza amare la guerra" (da Naviganti), e forse perché tutti dobbiamo buttarlo, sulle rotaie, quel quintale d'amore...
"Ai ragazzi che partono, in pace e in guerra" è il sottotitolo di questo brano, tratto da La disciplina della terra; ed è una canzone in cui soldati o divise sono solo "immaginati", allusi, caricati su quel "treno di ferro", che pare invincibile eppure, passa in secondo piano anche lui, rispetto a chi, per gridare un quintale d'amore, "viaggia (o solo si volta) in direzione ostinata e contraria" (come Fossati scrive con De Andrè in Smisurata preghiera), e riesce a fermare quella macchina... Non si parla mai di soldati o divise; forse perché tutti "siamo stati piccoli soldati, senza amare la guerra" (da Naviganti), e forse perché tutti dobbiamo buttarlo, sulle rotaie, quel quintale d'amore...
(Ai ragazzi che partono, in pace e in guerra)
(continua)
(continua)
inviata da Silvia (eungiorno su IFMG) 31/1/2005 - 18:59
Percorsi:
Treni
Oggi è il sessantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz.
Lo ricordiamo con le parole di Silvia a proposito della canzone di Guccini che ci riporopone ancora oggi la stessa domanda: «Io chiedo quando sarà / Che l'uomo potrà imparare / A vivere senza ammazzare / E il vento si poserà»
Lo ricordiamo con le parole di Silvia a proposito della canzone di Guccini che ci riporopone ancora oggi la stessa domanda: «Io chiedo quando sarà / Che l'uomo potrà imparare / A vivere senza ammazzare / E il vento si poserà»
Lorenzo Masetti 27/1/2005 - 21:13
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
SESSANTA ANNI DALLA LIBERAZIONE DI AUSCHWITZ - 27 GENNAIO 2005
(Silvia "eungiorno" dal newsgroup it.fan.musica.guccini)
Auschwitz è sempre stata una delle canzoni di Guccini che ho amato (anche quando, fino a non molto tempo fa, ero più "lontana" e lo conoscevo meno).
In più, me la ricordo da quando ero bambina (mia mamma ascoltava i Nomadi) e mi ha sempre impressionato. Allora, per quell'attacco "Son morto che ero bambino...": era, intuitivamente, un racconto tremendo. In seguito, per la forza dell'espressione artistica. Credo che poche canzoni abbiano parole così semplici da dire tutto l'orrore, e insieme la pietà; il ripudio della violenza e l'appello (e in questo, al di là di tutto la speranza) alla coscienza (intesa anche come conoscenza e consapevolezza) dell'uomo. A volte le parole devono essere pietre. E scalfire come le selci dei primitivi.
Incidere anche i sassi. Semplicemente... (continua)
(Silvia "eungiorno" dal newsgroup it.fan.musica.guccini)
Auschwitz è sempre stata una delle canzoni di Guccini che ho amato (anche quando, fino a non molto tempo fa, ero più "lontana" e lo conoscevo meno).
In più, me la ricordo da quando ero bambina (mia mamma ascoltava i Nomadi) e mi ha sempre impressionato. Allora, per quell'attacco "Son morto che ero bambino...": era, intuitivamente, un racconto tremendo. In seguito, per la forza dell'espressione artistica. Credo che poche canzoni abbiano parole così semplici da dire tutto l'orrore, e insieme la pietà; il ripudio della violenza e l'appello (e in questo, al di là di tutto la speranza) alla coscienza (intesa anche come conoscenza e consapevolezza) dell'uomo. A volte le parole devono essere pietre. E scalfire come le selci dei primitivi.
Incidere anche i sassi. Semplicemente... (continua)
27/1/2005 - 21:04
Mosh
ele non sono molto d'accordo con te! è gia tanto che parli della guerra!
Solo un rapper non può far nulla contro il presidente e tutti coloro che amano la guerra, riflettici!
Solo un rapper non può far nulla contro il presidente e tutti coloro che amano la guerra, riflettici!
Shady 27/1/2005 - 17:17
Tammurriata nera
Cette chanson a été écrite après la Seconde Guerre mondiale, lorsqu'à Naples, il y avait beaucoup de soldats américains de couleur qui ont laissé des ... souvenirs aux Napolitaines. Oui, des femmes blanches accouchaient d'enfants noirs.
Je ne comprends pas ce qui se passe et on ne comprend pas ce que l'on voit.
(continua)
(continua)
27/1/2005 - 00:13
Vite perdite
La abbiamo un po'...risistemata, dato che in diversi punti il traduttore non ha capito palesemente il testo. [RV]
VITE PERDITE
(continua)
(continua)
27/1/2005 - 00:10
Ennio Rega: Avanti Popolo
Testo e musica di Ennio Rega.
Il brano è tratto dall'album "Concerie", in sintesi incita il popolo a risvegliarsi e a scendere in piazza contro i soprusi e le prevaricazioni, non con le armi e la violenza ma con la propria creatività, arte ed incommensurabile fantasia. Nelle tradizioni dei popoli c'è una profonda civiltà di cui riappropriarsi
Il brano è tratto dall'album "Concerie", in sintesi incita il popolo a risvegliarsi e a scendere in piazza contro i soprusi e le prevaricazioni, non con le armi e la violenza ma con la propria creatività, arte ed incommensurabile fantasia. Nelle tradizioni dei popoli c'è una profonda civiltà di cui riappropriarsi
Ehi! popolo distrutto
(continua)
(continua)
inviata da Silvia Parcu 25/1/2005 - 14:35
È stata tua la colpa
[1977]
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza Fili
Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)
"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (continua)
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza Fili
Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)
"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (continua)
È stata tua la colpa allora adesso che vuoi?
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 24/1/2005 - 23:04
L'isola che non c'è
Da "Sono solo canzonette" (1980), album che rivisita - non ci sarebbe bisogno di dirlo - la favola di Peter Pan.
La favola di Peter Pan è il pretesto per sottolineare ancora una volta che il modo di pensare e di agire delle cosiddette persone serie, rispettate, consapevoli, equilibrate, colte, istruite, spesso sconfina nell'arroganza e nella presunzione e non riesce a soddisfare l'istinto di libertà e fantasia che è dentro ogni persona. Il brano l'Isola che non c'è è quello maggiormente ispirato. Si sviluppa da una frase ricopiata testualmente dalla fiaba e accompagnata da un arpeggio di chitarra acustica che poco per volta viene affiancata da una chitarra a 12 corde, dal contrabbasso e da un leggero tappeto di tastiere, fino al climax creato da un magistrale assolo di armonica a bocca: un piccolo manuale di folk-rock che sottolinea un testo di altissimo valore poetico ed evocativo.
(da Wikipedia)
La favola di Peter Pan è il pretesto per sottolineare ancora una volta che il modo di pensare e di agire delle cosiddette persone serie, rispettate, consapevoli, equilibrate, colte, istruite, spesso sconfina nell'arroganza e nella presunzione e non riesce a soddisfare l'istinto di libertà e fantasia che è dentro ogni persona. Il brano l'Isola che non c'è è quello maggiormente ispirato. Si sviluppa da una frase ricopiata testualmente dalla fiaba e accompagnata da un arpeggio di chitarra acustica che poco per volta viene affiancata da una chitarra a 12 corde, dal contrabbasso e da un leggero tappeto di tastiere, fino al climax creato da un magistrale assolo di armonica a bocca: un piccolo manuale di folk-rock che sottolinea un testo di altissimo valore poetico ed evocativo.
(da Wikipedia)
Seconda stella a destra
(continua)
(continua)
23/1/2005 - 20:14
Epitaph
Versione italiana di Francy (da Dartagnan), rivista da Lorenzo Masetti
EPITAFFIO
(continua)
(continua)
23/1/2005 - 17:22
×
da "Die Dreigroschenoper" (L'opera da tre soldi)
Musica di Kurt Weill
Aus Bertolt Brechts Dreigroschenoper
Text: Bertolt Brecht
Musik: Kurt Weill
La prima di questa opera nel 1928 fu il più grande successo teatrale degli anni venti. Il pubblico era entusiasta, l'opera rimase in scena per un intero anno. Che opera però! I personaggi principali sono il re dei mendicanti che organizza il "lavoro" dei mendicanti come un affare qualsiasi (e si arricchisce parecchio), il criminale senza scrupoli Mackie Messer che in fondo è un esempio di rispettabilità borghese, il capo di polizia che è corrotto fino al osso e non mancano nemmeno le puttane. Una sceneggiatura spettacolare, colpi di scena, canzoni e ballate (tra queste molte delle più più famose della sua intera produzione) scritte dal compositore Kurt Weill (1900-1950), assicuravano il divertimento del pubblico.
La musica di Kurt... (continua)