Magnaremo suf
anonimo
La cantavano i triestini della "Todt" all'epoca dell'occupazione nazista (1944-45).
La musica è quella della marcia nazista "Wenn wir fahren gegen England". Le battute iniziali ricordano l'inno "La lega nazionale" (Viva Dante, el gran maestro) di Virginio ed Erminio Mengotti (1892), e la Cancion de Falanga (cara al sol con la camisa nueva), la cui origine risale probabilmente alla guerra di Spagna (1936-39). *
(Note a cura di Renato Mozina dal disco "Andemo a Servola", 1972)
(*) si tratta di un famoso inno falangista scritto da José Antonio Primo de Rivera, sostenitore della rivolta militare del luglio 1936 contro il governo repubblicano.
È significativo che la canzone qui presentata utilizzi, a scopo satirico, melodie utilizzate nelle canzoni naziste o fasciste.
La vigniva cantada dai triestini che lavorava per la Todt e anche da quei dela guardia civica, quando che i se trasferiva... (continua)
La musica è quella della marcia nazista "Wenn wir fahren gegen England". Le battute iniziali ricordano l'inno "La lega nazionale" (Viva Dante, el gran maestro) di Virginio ed Erminio Mengotti (1892), e la Cancion de Falanga (cara al sol con la camisa nueva), la cui origine risale probabilmente alla guerra di Spagna (1936-39). *
(Note a cura di Renato Mozina dal disco "Andemo a Servola", 1972)
(*) si tratta di un famoso inno falangista scritto da José Antonio Primo de Rivera, sostenitore della rivolta militare del luglio 1936 contro il governo repubblicano.
È significativo che la canzone qui presentata utilizzi, a scopo satirico, melodie utilizzate nelle canzoni naziste o fasciste.
La vigniva cantada dai triestini che lavorava per la Todt e anche da quei dela guardia civica, quando che i se trasferiva... (continua)
Cara mama semo richiamadi
(continua)
(continua)
28/11/2004 - 11:28
Gracias a la vida
SVEDESE / SWEDISH / SUECO - Brita Åman / Arja Saijonmaa - Inti-Illimani
La versione svedese di Brita Åman cantata da Arja Saijonmaa assieme agli Inti Illimani.
Swedish version by Brita Åman, performed by Arja Saijonmaa with Inti Illimani
Versión sueca de Brita Åman, ejecutada por Arja Saijonmaa junto con Inti-Illimani
Brita Åmans svensk version sjungen avArja Saijonmaa tillsammans med Inti Illimani
Album: Jag vill tacka livet - 13 sanger av Violeta Parra [1979]
Questa versione ha una storia particolare.
Era, sembra, la canzone preferita dal primo ministro svedese Olof Palme. Socialdemocratico di sinistra, terzomondista e amico della causa palestinese, aveva anche preso una decisa posizione contro la guerra nel Vietnam, definendo gli USA come "autori di uno dei peggiori crimini contro l'umanità". Era sostenitore del disarmo unilaterale, pacifista convinto e sostenitore della più rigorosa... (continua)
La versione svedese di Brita Åman cantata da Arja Saijonmaa assieme agli Inti Illimani.
Swedish version by Brita Åman, performed by Arja Saijonmaa with Inti Illimani
Versión sueca de Brita Åman, ejecutada por Arja Saijonmaa junto con Inti-Illimani
Brita Åmans svensk version sjungen avArja Saijonmaa tillsammans med Inti Illimani
Album: Jag vill tacka livet - 13 sanger av Violeta Parra [1979]
Questa versione ha una storia particolare.
Era, sembra, la canzone preferita dal primo ministro svedese Olof Palme. Socialdemocratico di sinistra, terzomondista e amico della causa palestinese, aveva anche preso una decisa posizione contro la guerra nel Vietnam, definendo gli USA come "autori di uno dei peggiori crimini contro l'umanità". Era sostenitore del disarmo unilaterale, pacifista convinto e sostenitore della più rigorosa... (continua)
JAG VILL TACKA LIVET
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:57
Gracias a la vida
TEDESCO / GERMAN / ALEMÁN [1] - Heinz Kahlau / Regina Saskia Huber
La versione del poeta lirico Heinz Kahlau (nato nel 1931 a Drewitz e morto nel 2012 a Greifswald) esemplifica a perfezione le cosidette “leggende della Rete”: attribuita a lungo (anche in questo sito) a “Erich Aurich” (un personaggio che sembra inesistente), è stata invece storicamente la prima versione di Gracias a la vida in lingua tedesca, sebbene non sia stata molto incisa (qui presentiamo una interpretazione di Regina Saskia Huber). Heinz Kahlau non è un personaggio di secondo piano: poeta e drammaturgo cinematografico, ebbe tra i suoi insegnanti alla Akademie der Künste Bertolt Brecht in persona. Cittadino della DDR, nel 1956 pubblicò alcuni versi assai critici nei confronti dell'invasione Sovietica dell'Ungheria dopo la rivolta, e per questo fu minacciato di essere arrestato e messo in galera; la minaccia dovette... (continua)
La versione del poeta lirico Heinz Kahlau (nato nel 1931 a Drewitz e morto nel 2012 a Greifswald) esemplifica a perfezione le cosidette “leggende della Rete”: attribuita a lungo (anche in questo sito) a “Erich Aurich” (un personaggio che sembra inesistente), è stata invece storicamente la prima versione di Gracias a la vida in lingua tedesca, sebbene non sia stata molto incisa (qui presentiamo una interpretazione di Regina Saskia Huber). Heinz Kahlau non è un personaggio di secondo piano: poeta e drammaturgo cinematografico, ebbe tra i suoi insegnanti alla Akademie der Künste Bertolt Brecht in persona. Cittadino della DDR, nel 1956 pubblicò alcuni versi assai critici nei confronti dell'invasione Sovietica dell'Ungheria dopo la rivolta, e per questo fu minacciato di essere arrestato e messo in galera; la minaccia dovette... (continua)
DANKE DEM LEBEN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:54
Gracias a la vida
PORTOGHESE / PORTUGUESE / PORTUGUÉS [2]
Si veda la prima traduzione portoghese. Si tratta pure di una traduzione presente da anni in rete.
See the 1st Portuguese translation. Also this translation has been present in the Web for several years.
Véase la primera traducción al Portugués. Esta traducción tiene también años de presencia en la Red.
See the 1st Portuguese translation. Also this translation has been present in the Web for several years.
Véase la primera traducción al Portugués. Esta traducción tiene también años de presencia en la Red.
GRAÇAS À VIDA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:49
Gracias a la vida
PORTOGHESE / PORTUGUESE / PORTUGUÉS [1]
Nei paesi di lingua portoghese, e particolarmente in Brasile, Gracias a la vida è sempre cantata nell'originale spagnolo. Si ricorda particolarmente l'interpretazione che ne diede la grande Elis Regina nel 1976, nello spettacolo Falso Brilhante. Questa (e quella che segue) sono due traduzioni letterali reperite in rete, non fatte espressamente per il canto anche se la prima si adatta abbastanza bene.
In the Portuguese-speaklng countries, Gracias a la vida is always sung in the Spanish original lyrics. The performance by the great Elis Regina (from the music show Falso Brilhante, 1976) is particularly well known. The present translation (and the following one) are literal translations to be found in the Web, not expressly made for singing though the first one fits fairly well. [CCG/AWS Staff]
In the Portuguese-speaklng countries, Gracias a la vida is always sung in the Spanish original lyrics. The performance by the great Elis Regina (from the music show Falso Brilhante, 1976) is particularly well known. The present translation (and the following one) are literal translations to be found in the Web, not expressly made for singing though the first one fits fairly well. [CCG/AWS Staff]
OBRIGADA À VIDA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:46
Gracias a la vida
FRANCESE / FRENCH / FRANCÉS [2] - Angélique Duruisseau
Versione francese di Angélique Duruisseau
Version française d'Angélique Duruisseau
Versión francés de Angélique Duruisseau
Versione francese di Angélique Duruisseau
Version française d'Angélique Duruisseau
Versión francés de Angélique Duruisseau
Angélique Duruisseau (nata il 23 maggio 1981), nativa del Québec, è nota nei paesi francofoni per essere interprete delle canzoni di Edith Piaf, ma ha dedicato anche un intero album alle poesie di Jacques Prévert ed un altro, “Léo et Leonard”, alle canzoni di Léo (Ferré) e Leonard (Cohen).
Angélique Duruisseau (born 23 May, 1981), a Québecoise by birth, is well known in all French-speaking countries for her performances of Edith Piaf's songs, but she also devoted a whole album to Jacques Prévert's poems and another, “Léo et Leonard”, to Léo (Ferré's) and Leonard (Cohen's) songs. [CCG/AWS Staff]
Angélique Duruisseau (born 23 May, 1981), a Québecoise by birth, is well known in all French-speaking countries for her performances of Edith Piaf's songs, but she also devoted a whole album to Jacques Prévert's poems and another, “Léo et Leonard”, to Léo (Ferré's) and Leonard (Cohen's) songs. [CCG/AWS Staff]
MERCI A LA VIE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:42
Gracias a la vida
ITALIANO / ITALIAN [2] - Gabriella Ferri
La versione italiana cantata da Gabriella Ferri
Italian version performed by Gabriella Ferri
Versión italiana ejecutada por Gabriella Ferri
Trascrizione all'ascolto di Lorenzo Masetti
Transcribed on direct listening by Lorenzo Masetti
Transcripción directa de Lorenzo Masetti
N.B. Precedentemente veniva riportata come versione cantata da Gabriella Ferri questa versione italiana, ma così non è. Vuole essere un'omaggio alla grande Gabriella, anche lei morta suicida come Violeta Parra. La versione è del 1974, e non è una data a caso: Gabriella Ferri era una cantante con una precisa e grande coscienza civile, e con questa canzone volle fare un omaggio all'intero Cile piombato da poco sotto la dittatura fascista. Fu pubblicata nell'album Remedios.
Gabriella Ferri ce l'ha fatta. Si è tolta di mezzo, c'è riuscita. Sabato era a Corchiano, in provincia di... (continua)
La versione italiana cantata da Gabriella Ferri
Italian version performed by Gabriella Ferri
Versión italiana ejecutada por Gabriella Ferri
Trascrizione all'ascolto di Lorenzo Masetti
Transcribed on direct listening by Lorenzo Masetti
Transcripción directa de Lorenzo Masetti
N.B. Precedentemente veniva riportata come versione cantata da Gabriella Ferri questa versione italiana, ma così non è. Vuole essere un'omaggio alla grande Gabriella, anche lei morta suicida come Violeta Parra. La versione è del 1974, e non è una data a caso: Gabriella Ferri era una cantante con una precisa e grande coscienza civile, e con questa canzone volle fare un omaggio all'intero Cile piombato da poco sotto la dittatura fascista. Fu pubblicata nell'album Remedios.
Gabriella Ferri ce l'ha fatta. Si è tolta di mezzo, c'è riuscita. Sabato era a Corchiano, in provincia di... (continua)
GRAZIE ALLA VITA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:33
Gracias a la vida
ITALIANO / ITALIAN / ITALIANO [1]
Versione italiana, dal sito: Mediatori Culturali, dal quale è possibile scaricare anche (in formato .wav) la canzone cantata da Mercedes Sosa (v. introduzione).
Italian translation reproduced from the Mediatori Culturali website, from which it is also possible to download (in .wav format) the song performed by Mercedes Sosa (see introduction).
Traducción italiana desde el sitio Mediatori Culturali, desde el cual se puede también descargar (en formato .wav) la versión original ejecutada por Mercedes Sosa (v. introducción)
Italian translation reproduced from the Mediatori Culturali website, from which it is also possible to download (in .wav format) the song performed by Mercedes Sosa (see introduction).
Traducción italiana desde el sitio Mediatori Culturali, desde el cual se puede también descargar (en formato .wav) la versión original ejecutada por Mercedes Sosa (v. introducción)
GRAZIE ALLA VITA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:26
Gracias a la vida
INGLESE / ENGLISH / INGLÉS [1] - David Anderson
Traduzione inglese di David Anderson, da questa pagina [link rotto]
English translation by David Anderson, from this page [broken link]
Traducción inglés de David Anderson desde esta página [link inactivo]
English translation by David Anderson, from this page [broken link]
Traducción inglés de David Anderson desde esta página [link inactivo]
THANKS TO LIFE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 19:32
Le déserteur
PERSIANO / MODERN PERSIAN / PERSAN MODERNE - saayeh.blogfa.com
La versione persiana corretta segnalataci da "Dr. faust" (ignoriamo se ne sia anche l'autore, nel tal caso lo preghiamo di segnalarcelo). La versione finora inserita, ci informa sempre il Dr. faust, non aveva nulla a che vedere col "Disertore": si trattava di una notizia giornalistica che, a suo tempo, qualche buontempone ci deve avere inviato come traduzione per giocarci uno stupido scherzo (e non è purtroppo il primo caso del genere). Ringraziamo il Dr. faust per questo importante contribuito che, al tempo stesso, colma una lacuna e ci evita un'involontaria brutta figura. [CCG/AWS Staff]
Here's the correct Persian (Farsi) version of "Le Déserteur" contributed by "Dr. faust" (we don't know if he's the translator, too; if so, we kindly ask him for confirmation). The "version" included up to now was no true translation and had... (continua)
La versione persiana corretta segnalataci da "Dr. faust" (ignoriamo se ne sia anche l'autore, nel tal caso lo preghiamo di segnalarcelo). La versione finora inserita, ci informa sempre il Dr. faust, non aveva nulla a che vedere col "Disertore": si trattava di una notizia giornalistica che, a suo tempo, qualche buontempone ci deve avere inviato come traduzione per giocarci uno stupido scherzo (e non è purtroppo il primo caso del genere). Ringraziamo il Dr. faust per questo importante contribuito che, al tempo stesso, colma una lacuna e ci evita un'involontaria brutta figura. [CCG/AWS Staff]
Here's the correct Persian (Farsi) version of "Le Déserteur" contributed by "Dr. faust" (we don't know if he's the translator, too; if so, we kindly ask him for confirmation). The "version" included up to now was no true translation and had... (continua)
بوريس ويان :
(continua)
(continua)
inviata da Dr faust 27/11/2004 - 14:25
Le déserteur
POLACCO / POLISH / POLONAIS [2] - Marek Nowocień
Un'altra versione polacca (letterale) di Marek Nowocień da questo sito.
Marek Nowocień è membro del gruppo polacco che sostiene la liberazione di Leonard Peltier; nella foto che segue è l'uomo all'estrema sinistra.
E' stata interpretata dai Dezerter (e chi altri?)
Alternative Polish (word-for-word) translation by Marek Nowocień available at this page. Marek Nowocień is a member of a Polish organization supporting Leonard Peltier's liberation; in the following picture, he is the guy at the far left.
It has been performed by Dezerter (who else?!?)
Un'altra versione polacca (letterale) di Marek Nowocień da questo sito.
Marek Nowocień è membro del gruppo polacco che sostiene la liberazione di Leonard Peltier; nella foto che segue è l'uomo all'estrema sinistra.
E' stata interpretata dai Dezerter (e chi altri?)
Alternative Polish (word-for-word) translation by Marek Nowocień available at this page. Marek Nowocień is a member of a Polish organization supporting Leonard Peltier's liberation; in the following picture, he is the guy at the far left.
It has been performed by Dezerter (who else?!?)
DEZERTER
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 14:08
Le déserteur si arricchisce anche della versione in lingua ceca, di quella in lingua persiana di Ebzyan Devaneh e di quella nel dialetto ch'ti del Nord-Pas de Calais.
Riccardo Venturi 27/11/2004 - 13:57
Le déserteur
CECO / CZECH / TCHEQUE [1] - Miloš Rejchrt / Jaromír Nohavica
La versione ceca [1965] di Miloš Rejchrt, arrangiata e eseguita da Jaromír Nohavica (1982), da Questa pagina
Czech version [1965] by Miloš Rejchrt, arranged and performed by Jaromír Nohavica (1982), reproduced from This page
Version tchèque [1965] de Miloš Rejchrt, arrangée et interprétée par Jaromír Nohavica (1982), d'après Cette page
MP3
" PÁNOVÉ NAHOŘE ( 1982 )
hudba: Boris Vian, Harold Berg (15.2.1954)
text: Boris Vian
překlad: Miloš Rejchrt (1965)
Seděli jsme s Jirkou Tvrzem ve foyeru Divadla hudby, z oken prvního patra koukali ven na ostravské Náměstí Lidových milicí a ani ve snu nás nenapadlo, že už (nebo až) za 8 let to bude zase staré známé Masarykovo náměstí a že ty kvalifikační přehrávky, které se ten den v Divadle hudby konaly, budou pak už ve směšném nenávratnu. Byl duben 1982. Jirka mi jen tak hrál své... (continua)
La versione ceca [1965] di Miloš Rejchrt, arrangiata e eseguita da Jaromír Nohavica (1982), da Questa pagina
Czech version [1965] by Miloš Rejchrt, arranged and performed by Jaromír Nohavica (1982), reproduced from This page
Version tchèque [1965] de Miloš Rejchrt, arrangée et interprétée par Jaromír Nohavica (1982), d'après Cette page
MP3
" PÁNOVÉ NAHOŘE ( 1982 )
hudba: Boris Vian, Harold Berg (15.2.1954)
text: Boris Vian
překlad: Miloš Rejchrt (1965)
Seděli jsme s Jirkou Tvrzem ve foyeru Divadla hudby, z oken prvního patra koukali ven na ostravské Náměstí Lidových milicí a ani ve snu nás nenapadlo, že už (nebo až) za 8 let to bude zase staré známé Masarykovo náměstí a že ty kvalifikační přehrávky, které se ten den v Divadle hudby konaly, budou pak už ve směšném nenávratnu. Byl duben 1982. Jirka mi jen tak hrál své... (continua)
PÁNOVÉ NAHOŘE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 13:44
Todavía cantamos
La canzone è del 1983 ed è dedicata ai "desaparecidos" della "guerra sucia" (1976-1983): il dolore e l'intollerabile assenza si trasformano in memoria, ricerca della verità, speranza in un futuro diverso, senza fame, senza paura e senza pianto.
Altre canzoni relative al periodo della dittatura militare in Argentina da questa pagina.
Altre canzoni relative al periodo della dittatura militare in Argentina da questa pagina.
Todavía cantamos, todavía pedimos,
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 26/11/2004 - 18:18
Creemos el hombre nuevo
Da una poesia di Rafael Alberti
musica di Jorgé Coulón e José Seves
Si tratta di una poesia scritta da Rafael Alberti durante la guerra civile spagnola, ripresa dagli Inti Illimani dopo il golpe di Pinochet per le evidenti e terribili analogie tra i due avvenimenti, ed anche sull'onda della celebre poesia che lo stesso Rafael Alberti aveva scritto a Roma il 13 settembre 1973, due giorni dopo il colpo di stato fascista in Cile, e che era stata distribuita clandestinamente come foglio volante per le strade di una Madrid ancora sotto il giogo della dittatura franchista. La poesia era intitolata "Al presidente de Chile Salvador Allende": "No los creáis. Cubría su rostro la misma máscara...". La poesia compariva anche sul retro di copertina del primo disco degli Inti-Illimani pubblicato in Italia, "Viva Chile" (1973).
musica di Jorgé Coulón e José Seves
Si tratta di una poesia scritta da Rafael Alberti durante la guerra civile spagnola, ripresa dagli Inti Illimani dopo il golpe di Pinochet per le evidenti e terribili analogie tra i due avvenimenti, ed anche sull'onda della celebre poesia che lo stesso Rafael Alberti aveva scritto a Roma il 13 settembre 1973, due giorni dopo il colpo di stato fascista in Cile, e che era stata distribuita clandestinamente come foglio volante per le strade di una Madrid ancora sotto il giogo della dittatura franchista. La poesia era intitolata "Al presidente de Chile Salvador Allende": "No los creáis. Cubría su rostro la misma máscara...". La poesia compariva anche sul retro di copertina del primo disco degli Inti-Illimani pubblicato in Italia, "Viva Chile" (1973).
Creemos el hombre nuevo cantando,
(continua)
(continua)
inviata da Adriana 26/11/2004 - 18:10
I-Feel-Like-I'm-Fixin'-To-Die Rag
«Voici la traduction de I-Feel-Like-I'm-Fixin-To-Die, archétype de la chanson pacifiste. On a écrit des tas de chansons contre la guerre durant les années soixante, mais aucune autre ne possède un texte aussi efficace ni aussi intelligemment construit. J'ai essayé, plutôt que de coller exactement aux paroles, de restituer l'humour corrosif de la version originale de la chanson.»
Ouais ! Allez-y, les hommes forts,
(continua)
(continua)
26/11/2004 - 12:04
Sabra y Chatila
Letra y Musica de Alberto Cortez
Nell’album intitolato “Como el primer día” pubblicato nel 1983
LA STRAGE DI SABRA E CHATILA: UN RACCONTO DI CHI C'ERA
Di Mimmo Candito
Da La Stampa del 12 gennaio 2014
L'informatrice, Rita, arrivò all'albergo poco dopo l'alba. “Pare si possa passare”, sussurò che nessuno sentisse. Lei stava con un siriano che stava con i palestinesi; e sapeva tutto. Svegliammo l'autista, partimmo subito; Rita sedeva muta in un angolo. Erano tre giorni che di Sabra e Shatila, i due più grossi campi dei palestinesi, non si sapeva più nulla; solo qualche raffica di mitra raccontava che a Beirut, comunque, si stava ancora facendo la guerra. Però da laggiù, niente.
In quell'estate calda dell'82, l'esercito di Sharon aveva attaccato con una forza d'urto massiccia, lunghe colonne di carri e di blindati, aerei, forze speciali, migliaia e migliaia di uomini che avevano chiuso... (continua)
Nell’album intitolato “Como el primer día” pubblicato nel 1983
LA STRAGE DI SABRA E CHATILA: UN RACCONTO DI CHI C'ERA
Di Mimmo Candito
Da La Stampa del 12 gennaio 2014
L'informatrice, Rita, arrivò all'albergo poco dopo l'alba. “Pare si possa passare”, sussurò che nessuno sentisse. Lei stava con un siriano che stava con i palestinesi; e sapeva tutto. Svegliammo l'autista, partimmo subito; Rita sedeva muta in un angolo. Erano tre giorni che di Sabra e Shatila, i due più grossi campi dei palestinesi, non si sapeva più nulla; solo qualche raffica di mitra raccontava che a Beirut, comunque, si stava ancora facendo la guerra. Però da laggiù, niente.
In quell'estate calda dell'82, l'esercito di Sharon aveva attaccato con una forza d'urto massiccia, lunghe colonne di carri e di blindati, aerei, forze speciali, migliaia e migliaia di uomini che avevano chiuso... (continua)
"¿A dónde estaba el sol cuando sonaron
(continua)
(continua)
26/11/2004 - 11:53
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Soldatino
Bambini nelle forze armate in Afghanistan
(continua)
(continua)
inviata da Carla di Francesco (Casa Editrice "Scaramuccia") 26/11/2004 - 11:51
Whatever Happened To Peace on Earth
Willie wrote this song on Christmas, 2003, and will perform it for the first time at the Kucinich for President fundraising concert in Austin, Texas, on Jan. 3, 2004.
Country music icon Willie Nelson has written a Christmas song with an edge -- a protest against the war in Iraq that he hopes will stir passions in those who hear it.
Nelson, 70, told Reuters on Wednesday he wrote "Whatever Happened to Peace on Earth" after watching the news on Christmas Day and will play it in Austin, Texas on Saturday at a concert to benefit Democratic presidential candidate Dennis Kucinich.
His rare foray into protest music -- he said it was only the second such song he had written, after the Vietnam-era "Jimmy's Road" -- follows recent political controversies stirred by the Dixie Chicks and Steve Earle.
The Dixie Chicks, one of the biggest acts in country music, had their music boycotted by some country... (continua)
Country music icon Willie Nelson has written a Christmas song with an edge -- a protest against the war in Iraq that he hopes will stir passions in those who hear it.
Nelson, 70, told Reuters on Wednesday he wrote "Whatever Happened to Peace on Earth" after watching the news on Christmas Day and will play it in Austin, Texas on Saturday at a concert to benefit Democratic presidential candidate Dennis Kucinich.
His rare foray into protest music -- he said it was only the second such song he had written, after the Vietnam-era "Jimmy's Road" -- follows recent political controversies stirred by the Dixie Chicks and Steve Earle.
The Dixie Chicks, one of the biggest acts in country music, had their music boycotted by some country... (continua)
There's so many things going on in the world
(continua)
(continua)
26/11/2004 - 11:28
Happy Easter (War Is Coming)
2003
Il riferimento è chiaramente Happy Xmas (War is Over) di John Lennon
Il riferimento è chiaramente Happy Xmas (War is Over) di John Lennon
Hold on to this
(continua)
(continua)
26/11/2004 - 11:23
Eroi nel vento
[1985]
Album: Desaparecido
Album: Desaparecido
Riferita ai kamikaze giapponesi della seconda guerra mondiale, dato che Kami sta per Divinità o dio e Kaze soffio. Dunque Vento divino.
Gli eroi del vento giapponesi erano l'ultima risorsa dell'Impero per vincere la guerra del Pacifico contro gli Americani.
Nel testo si parla di un kamikaze che però decide di disertare.
Gli eroi del vento giapponesi erano l'ultima risorsa dell'Impero per vincere la guerra del Pacifico contro gli Americani.
Nel testo si parla di un kamikaze che però decide di disertare.
Guerre di eroi
(continua)
(continua)
25/11/2004 - 14:09
Tex
da "Litfiba 3" (1988)
Sulla strada ci sono solo io
(continua)
(continua)
25/11/2004 - 14:05
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
La guerra di Piero
CROATO / CROATIAN - Monia Verardi
Versione croata di Monia Verardi (2004)
Si veda anche la trascrizione serba
Croatian versio by Monia Verardi (2004)
See also the Serbian transcription
Version croate de Monia Verardi (2004)
Voir aussi le transcription serbe
Si veda anche la trascrizione serba
Croatian versio by Monia Verardi (2004)
See also the Serbian transcription
Version croate de Monia Verardi (2004)
Voir aussi le transcription serbe
PEROVI RAT
(continua)
(continua)
inviata da Monia 25/11/2004 - 09:40
Sono contento di annunciare che abbiamo una versione cinese de Le Déserteur. E' la prima traduzione in cinese presente nel sito. Grazie Ting!
Lorenzo Masetti 24/11/2004 - 21:18
Il portavoce
2004
Maledetto Copernico
La tematica trattata è di critica sociale: colui che parla è un ipotetico inviato in zona di guerra che non vuole cedere alla tentazione di limitarsi a svendere il dolore altrui.
La canzone è caratterizzata dal contrasto fra la potenza della base strumentale e la rivisitazione della filastrocca per bambini “Girotondo”. Dominante è l’inserimento di elettronica, che si svincola dalla funzione di tappeto per duettare con la chitarra nell’assolo del bridge finale.
Maledetto Copernico
La tematica trattata è di critica sociale: colui che parla è un ipotetico inviato in zona di guerra che non vuole cedere alla tentazione di limitarsi a svendere il dolore altrui.
La canzone è caratterizzata dal contrasto fra la potenza della base strumentale e la rivisitazione della filastrocca per bambini “Girotondo”. Dominante è l’inserimento di elettronica, che si svincola dalla funzione di tappeto per duettare con la chitarra nell’assolo del bridge finale.
La paura è un secondo solo.
(continua)
(continua)
inviata da Filippo 24/11/2004 - 15:22
Le déserteur
CINESE / CHINESE / CHINOIS - Ting Xu (徐婷)
Chinese version contributed by Ting Xu
Versione cinese inviata da Ting Xu
Version chinoise envoyée par Ting Xu
(riadattata da questa pagina)
Riportiamo anche l'introduzione che ne viene fatta:
LE DÉSERTEUR
告別戰地 (棄隊者) 1954
維昂(法) BORIS VIAN
維昂是法國巴黎二次大戰后出現的一個傳奇性人物. 他的一生在法國知識和藝術界留下了奇特的印記. 集作家,詞作者和音樂人于一身卻英年早逝的維昂, 身后留下了大量歷時不朽意義現實和獨特的作品, 是一筆至今仍不斷啟示著后人的真正的文化遺產.
維昂1920年3月10日出生于巴黎地區. 他一生中創作了400多首歌曲, 其中最著名的是1954年完成的« 棄隊人 ». 這是一首凄苦悲涼的反戰歌曲, 描寫的背景是殘酷的印度支那戰爭. 它的正式發表适逢阿爾及利亞戰爭(1954 -1962) 處于激烈交戰時期, 戰事雙方是阿爾及利亞民族主義人士和他們的殖民宗主國法國. 這場戰爭如同印度支那戰爭一樣, 引發了法國國內民眾輿論的分裂, 以及一系列的示威游行.
值得一提的是, 這首歌在阿爾及利亞戰爭期間受到法國官方禁止. 維昂為了得到發表許可, 曾將歌中最后兩行歌詞作了如下修改 :
原詞 : 手持鋼槍准備著
我會開火自衛
新詞 : 我已經放棄武裝
盡可以向我射擊
這首已被翻譯成多种文字的歌,到今天不僅在法國已流行了將近50年.而且在各國反戰反軍隊人士中也受到相當喜愛.
在此, 我們第一次將這首歌的中文翻譯介紹給大家.
如朋友們想听樂曲, 可以到以下网頁 :
告別戰地 (棄隊者)
Chinese version contributed by Ting Xu
Versione cinese inviata da Ting Xu
Version chinoise envoyée par Ting Xu
(riadattata da questa pagina)
Riportiamo anche l'introduzione che ne viene fatta:
LE DÉSERTEUR
告別戰地 (棄隊者) 1954
維昂(法) BORIS VIAN
維昂是法國巴黎二次大戰后出現的一個傳奇性人物. 他的一生在法國知識和藝術界留下了奇特的印記. 集作家,詞作者和音樂人于一身卻英年早逝的維昂, 身后留下了大量歷時不朽意義現實和獨特的作品, 是一筆至今仍不斷啟示著后人的真正的文化遺產.
維昂1920年3月10日出生于巴黎地區. 他一生中創作了400多首歌曲, 其中最著名的是1954年完成的« 棄隊人 ». 這是一首凄苦悲涼的反戰歌曲, 描寫的背景是殘酷的印度支那戰爭. 它的正式發表适逢阿爾及利亞戰爭(1954 -1962) 處于激烈交戰時期, 戰事雙方是阿爾及利亞民族主義人士和他們的殖民宗主國法國. 這場戰爭如同印度支那戰爭一樣, 引發了法國國內民眾輿論的分裂, 以及一系列的示威游行.
值得一提的是, 這首歌在阿爾及利亞戰爭期間受到法國官方禁止. 維昂為了得到發表許可, 曾將歌中最后兩行歌詞作了如下修改 :
原詞 : 手持鋼槍准備著
我會開火自衛
新詞 : 我已經放棄武裝
盡可以向我射擊
這首已被翻譯成多种文字的歌,到今天不僅在法國已流行了將近50年.而且在各國反戰反軍隊人士中也受到相當喜愛.
在此, 我們第一次將這首歌的中文翻譯介紹給大家.
如朋友們想听樂曲, 可以到以下网頁 :
告別戰地 (棄隊者)
弃队者 (法) [1]
(continua)
(continua)
inviata da 徐婷 24/11/2004 - 15:15
Vukovar
Vogliono scriverci il futuro
(continua)
(continua)
23/11/2004 - 17:38
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Il ragazzo, la chitarra e la mitraglia
Sono un ragazzo giovane e allegro
(continua)
(continua)
23/11/2004 - 17:33
Sinuhé
[2003]
Dall'album "Cita con Angeles"
''Yo creo que el mundo está muy mal y en estos instantes no veo muchas razones para ser optimistas respecto a su suerte. Pero aun así creo en la humanidad que quiere vivir en y para la libertad. Por eso también me parece que los poderosos se están metiendo en grandes líos, porque están dando muy malos ejemplos. Y así como aquella Edad Media vio su fin, esta también deberá terminar.
Es inevitable que el mundo, por más que se deba al amor, se defienda del terror inhumano.''
Entrevista a Silvio Rodriguez y sus dos nuevas canciones con motivo de la guerra contra Irak
Dall'album "Cita con Angeles"
''Yo creo que el mundo está muy mal y en estos instantes no veo muchas razones para ser optimistas respecto a su suerte. Pero aun así creo en la humanidad que quiere vivir en y para la libertad. Por eso también me parece que los poderosos se están metiendo en grandes líos, porque están dando muy malos ejemplos. Y así como aquella Edad Media vio su fin, esta también deberá terminar.
Es inevitable que el mundo, por más que se deba al amor, se defienda del terror inhumano.''
Entrevista a Silvio Rodriguez y sus dos nuevas canciones con motivo de la guerra contra Irak
Tomando en cuenta la santa inocencia,
(continua)
(continua)
22/11/2004 - 21:50
Addio mia bella addio
(2004)
dall'album "Campus Live"
È ispirata all'omonima canzone risorgimentale attribuita a C.A. Bosi
Venditti riprende solo i versi Addio mia bella addio ma riscrive il resto, con chiari riferimenti ai soldati italiani in Iraq. Una voce di donna recita in inglese una preghiera buddhista.
Un'antica canzone di guerra per parlare di pace.
"È una canzone popolare italiana, cantata dai soldati. Ho ritrovato un mio antico provino del 1974 (Antonello aveva inciso un pezzo in cui cantava il solo ritornello, ndr) in cui cantavo "Addio mia bella addio", una canzone dei soldati italiani sul Carso, nata per la verità da una poesia del 1848 (di Carlo Alberto Bosi, il riferimento è la battaglia di Curtatone e Montanara ndr). Poi mi sono accorto che una canzone popolare anglo-americana, "Waltzing Matilda", ritrovabile anche in Australia e rifatta anche da Tom Waits, ha lo stesso ceppo sonoro di "Addio... (continua)
dall'album "Campus Live"
È ispirata all'omonima canzone risorgimentale attribuita a C.A. Bosi
Venditti riprende solo i versi Addio mia bella addio ma riscrive il resto, con chiari riferimenti ai soldati italiani in Iraq. Una voce di donna recita in inglese una preghiera buddhista.
Un'antica canzone di guerra per parlare di pace.
"È una canzone popolare italiana, cantata dai soldati. Ho ritrovato un mio antico provino del 1974 (Antonello aveva inciso un pezzo in cui cantava il solo ritornello, ndr) in cui cantavo "Addio mia bella addio", una canzone dei soldati italiani sul Carso, nata per la verità da una poesia del 1848 (di Carlo Alberto Bosi, il riferimento è la battaglia di Curtatone e Montanara ndr). Poi mi sono accorto che una canzone popolare anglo-americana, "Waltzing Matilda", ritrovabile anche in Australia e rifatta anche da Tom Waits, ha lo stesso ceppo sonoro di "Addio... (continua)
In questa terra in ostaggio
(continua)
(continua)
22/11/2004 - 16:05
Ruba
Un brano composto nel 1967, ripreso nel 2003.
Rispetto alla versione originale che diceva "tutto il sangue dell'Irlanda" nel 2003 Venditti dice "tutto il sangue del petrolio".
Mia Martini aveva inciso questa canzone in un provino del '73 che è stato incluso nel disco "Canzoni segrete"
Rispetto alla versione originale che diceva "tutto il sangue dell'Irlanda" nel 2003 Venditti dice "tutto il sangue del petrolio".
Mia Martini aveva inciso questa canzone in un provino del '73 che è stato incluso nel disco "Canzoni segrete"
Ruba il colore della luna
(continua)
(continua)
22/11/2004 - 14:40
La licenza
anonimo
derivata dalla ballata "La sposa morta"
Una delle canzoni d'amore più commuoventi è "la licenza": la triste storia di un soldato che è partito lasciando la ragazza sul letto malata: questa canzone ci fa vedere la crudeltà della guerra che separa le persone anche nei momenti più dolorosi senza ammettere scuse! Il soldato ha abbandonato la fidanzata nel momento più difficile della sua vita: l'agonia prima della morte: la può ritrovare solo dopo che è morta e che ha promesso al suo capitano che sarebbe tornato "da bravo soldà".
(Da Questa pagina)
Una delle canzoni d'amore più commuoventi è "la licenza": la triste storia di un soldato che è partito lasciando la ragazza sul letto malata: questa canzone ci fa vedere la crudeltà della guerra che separa le persone anche nei momenti più dolorosi senza ammettere scuse! Il soldato ha abbandonato la fidanzata nel momento più difficile della sua vita: l'agonia prima della morte: la può ritrovare solo dopo che è morta e che ha promesso al suo capitano che sarebbe tornato "da bravo soldà".
(Da Questa pagina)
La canzone presenta notevoli somiglianze, ma sarebbe forse più corretto dire un'identità quasi perfetta, con la francese Pierre de Grenoble.
Trenta mesi che faccio il soldato
(continua)
(continua)
22/11/2004 - 12:20
Monte Canino
anonimo
Canto degli Alpini
Da "Quel lungo treno" (2005)
Il "lungo treno" che dà il titolo all'ultimo album di Massimo Bubola sembrerebbe rimandare ad uno dei tòpos più comuni del folk e del blues americano; si tratta invece di un titolo tutto italiano, tratto da un canto degli alpini.
"Quel lungo treno" è un album dedicato alla Prima Guerra Mondiale, nel novantesimo anniversario dell'ingresso dell'Italia nel conflitto, un album concept, come si diceva negli anni '70. Bubola riprende canti della tradizione popolare veneta: alcuni famosi (Era una notte che pioveva e Monte Canino) e altri meno noti: Il Disertore (o "Ero povero ma disertore"), Ponte de Priula e Adio Ronco, riarrangiati in chiave country o addirittura tex-mex.
Nel libretto, molto curato, tutte le canzoni sono tradotte in inglese da Tim Parks.
- Recensione di Giorgio Maimone su Bielle
- Recensione di Luca Muchetti da "Cantiere... (continua)
Da "Quel lungo treno" (2005)
Il "lungo treno" che dà il titolo all'ultimo album di Massimo Bubola sembrerebbe rimandare ad uno dei tòpos più comuni del folk e del blues americano; si tratta invece di un titolo tutto italiano, tratto da un canto degli alpini.
"Quel lungo treno" è un album dedicato alla Prima Guerra Mondiale, nel novantesimo anniversario dell'ingresso dell'Italia nel conflitto, un album concept, come si diceva negli anni '70. Bubola riprende canti della tradizione popolare veneta: alcuni famosi (Era una notte che pioveva e Monte Canino) e altri meno noti: Il Disertore (o "Ero povero ma disertore"), Ponte de Priula e Adio Ronco, riarrangiati in chiave country o addirittura tex-mex.
Nel libretto, molto curato, tutte le canzoni sono tradotte in inglese da Tim Parks.
- Recensione di Giorgio Maimone su Bielle
- Recensione di Luca Muchetti da "Cantiere... (continua)
Non ti ricordi quel mese d’Aprile,
(continua)
(continua)
22/11/2004 - 12:17
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Montenero
anonimo
Canto degli alpini
Anche questa è una canzone "nella guerra" più che "contro la guerra", ma accanto all'amor di Patria racconta le terribili condizioni della I guerra mondiale.
«Soprattutto nel corpo degli alpini troviamo altre numerose canzoni di guerra: molte parlano delle battaglie, altre sono semplicemente un inno all'Italia o al valore alpino, molte, però sono veramente tristi, mettendoci in risalto gli aspetti più crudi della guerra: la morte del capitano, il dolore dei soldati, la crudeltà degli imperatori ed infine la morte di tanti soldati: "tutti giovani sui vent'anni". Proprio questi ultimi aspetti li ritroviamo nella canzone "Montenero": una composizione che mescola dolore e coraggio nello stesso tempo.»
ITCG Montefiascone
*
Il 16 giugno 1915, durante la prima guerra mondiale, i battaglioni Exilles, Pinerolo, Susa e Fenestrelle del 3º Reggimento Alpini comandato dal colonnello... (continua)
Anche questa è una canzone "nella guerra" più che "contro la guerra", ma accanto all'amor di Patria racconta le terribili condizioni della I guerra mondiale.
«Soprattutto nel corpo degli alpini troviamo altre numerose canzoni di guerra: molte parlano delle battaglie, altre sono semplicemente un inno all'Italia o al valore alpino, molte, però sono veramente tristi, mettendoci in risalto gli aspetti più crudi della guerra: la morte del capitano, il dolore dei soldati, la crudeltà degli imperatori ed infine la morte di tanti soldati: "tutti giovani sui vent'anni". Proprio questi ultimi aspetti li ritroviamo nella canzone "Montenero": una composizione che mescola dolore e coraggio nello stesso tempo.»
ITCG Montefiascone
*
Il 16 giugno 1915, durante la prima guerra mondiale, i battaglioni Exilles, Pinerolo, Susa e Fenestrelle del 3º Reggimento Alpini comandato dal colonnello... (continua)
Spunta l'alba del 16 giugno,
(continua)
(continua)
22/11/2004 - 12:14
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
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"Taulich" è la resa triestina del tedesco "tauglich", cioè "abile-arruolato" nel gergo militare. La canzone risale evidentemente all'epoca in cui Trieste ancora faceva parte dell'impero asburgico.
Il dialetto triestino è in questo caso di facile comprensione. Ricorderò solo che "mula" significa ragazza, "zigar" significa urlare, e che la x si legge come una s sonora (es. musica)
La strofa in corsivo non è presente nella versione che ho ascoltato (dal disco "Andemo a Servola" del 1972), ma si trova riportata in questo forum dedicato alla canzone triestina e istriana