Hetedik ecloga
Látod-e, esteledik s a szögesdróttal beszegett, vad
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2014 - 22:36
Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]
7a. Mocsárdal: La versione tradizionale ungherese di Piroska Szalmás
7a. Mocsárdal: Piroska Szalmás's traditional Hungarian version
Hungarian Radio and Television Chorus, 1969
Directed by Ferenc Sapszon
7a. Mocsárdal: Piroska Szalmás's traditional Hungarian version
Hungarian Radio and Television Chorus, 1969
Directed by Ferenc Sapszon
Ripresa da Holnapután Anarchista újság. "A hitleri Németország egyik gyűjtőtáborában (a német holland határon fekvő Börgermoor-ban) 1933-ban keletkezett dal. Magyar szövegét Szalmás Piroska írta 1936-ban. Az 1941-1944-es háborús időkben felújították."
Mocsárdal
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2014 - 12:20
Gallo rojo, gallo negro
Magyar fordítás Holnapután Anarchista újságtól
Spanyol dal, a Franco diktatúrája elleni harc egyik legismertebb himnusza. Szerzője az anarchista Jose Antonio „Chicho” Sánchez Ferlosio.
A KÉT KAKAS
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2014 - 01:11
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
2t. Fel a barikádra (La versione ungherese)
2t. Fel a barikádra (Hungarian version
2t. Fel a barikádra (Hungarian version
Da/from Holnapután Anarchista újság.
"Az egyike volt a legnépszerűbb spanyol anarcho szindikalista daloknak, a spanyol polgárháború idejéből. A Varszavianka (1905) dallamával azonos, dalszövegét Valeriano Orobón Fernández írta 1933-ban. A munkásszövetség, a CNT-t jelenti."
"Az egyike volt a legnépszerűbb spanyol anarcho szindikalista daloknak, a spanyol polgárháború idejéből. A Varszavianka (1905) dallamával azonos, dalszövegét Valeriano Orobón Fernández írta 1933-ban. A munkásszövetség, a CNT-t jelenti."
FEL A BARIKÁDRA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2014 - 01:04
Los cuatro generales [Coplas de la defensa de Madrid; Puente de los Franceses; Mamita mía]
anonimo
Maróthy János fordítása.
Da: Holnapután Anarchista Újságtól.
Da: Holnapután Anarchista Újságtól.
NÉGY TÁBORNOK
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2014 - 00:52
Attila József: Külvárosi éj
[1932]
Poesia di Attila József
A poem by Attila József
Se prendessi il via, temo che questo sito diventerebbe un ricettacolo delle poesie di Attila József; ma almeno una, un'altra sola, ce la voglio e ce la devo mettere. Questa. La „Notte di sobborgo”. Del 1932. Accingendomene a parlare dopo averla tradotta, mi accorgo che mi è molto difficile farlo. Troppe, troppe cose in testa; ma ci proverò.
Quando conobbi questa poesia, avevo circa sedici anni e avevo appena cominciato a imparare l'ungherese nel modo che, in questo sito, raccontai una volta proprio a un magiaro che vi era capitato. L'effetto che una poesia del genere può fare su un ragazzo di quell'età, è facilmente immaginabile, ma c'era di più. Io, certamente, non vivevo allora e non ho mai vissuto in un quartiere operaio e povero; ma mio padre sì. Nato, vissuto e lavorato a partire dai suoi tredici anni. In fabbrica a tredici... (continua)
Poesia di Attila József
A poem by Attila József
Se prendessi il via, temo che questo sito diventerebbe un ricettacolo delle poesie di Attila József; ma almeno una, un'altra sola, ce la voglio e ce la devo mettere. Questa. La „Notte di sobborgo”. Del 1932. Accingendomene a parlare dopo averla tradotta, mi accorgo che mi è molto difficile farlo. Troppe, troppe cose in testa; ma ci proverò.
Quando conobbi questa poesia, avevo circa sedici anni e avevo appena cominciato a imparare l'ungherese nel modo che, in questo sito, raccontai una volta proprio a un magiaro che vi era capitato. L'effetto che una poesia del genere può fare su un ragazzo di quell'età, è facilmente immaginabile, ma c'era di più. Io, certamente, non vivevo allora e non ho mai vissuto in un quartiere operaio e povero; ma mio padre sì. Nato, vissuto e lavorato a partire dai suoi tredici anni. In fabbrica a tredici... (continua)
A mellékudvarból a fény
(continua)
(continua)
15/1/2014 - 13:49
Töredék
[1944]
Versi del poeta ungherese Rádnoti Miklós.
Musica di Faggyas László, chitarrista, che con F. Sipos Bea, violinista, compone ilduo ungherese degli Hangraforgó.
Miklós Rádnoti (1909-1944) aveva studiato filosofia, voleva insegnare, ma gli fu impedito perché ebreo. Perseguitato, rinchiuso in diversi campi di concentramento, fu eliminato al Abda, nell’Ungheria nordoccidentale, al confine con Austria e Slovacchia.
Nei suoi vestiti, rintracciati in una fossa comune, fu trovato il suo ultimo taccuino di versi.
Questi furono scritti il 9 maggio del 1944, poche settimane prima di finire fucilato.
Versi del poeta ungherese Rádnoti Miklós.
Musica di Faggyas László, chitarrista, che con F. Sipos Bea, violinista, compone ilduo ungherese degli Hangraforgó.
Miklós Rádnoti (1909-1944) aveva studiato filosofia, voleva insegnare, ma gli fu impedito perché ebreo. Perseguitato, rinchiuso in diversi campi di concentramento, fu eliminato al Abda, nell’Ungheria nordoccidentale, al confine con Austria e Slovacchia.
Nei suoi vestiti, rintracciati in una fossa comune, fu trovato il suo ultimo taccuino di versi.
Questi furono scritti il 9 maggio del 1944, poche settimane prima di finire fucilato.
Oly korban éltem én e földön,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/1/2014 - 10:25
Attila József: Anyám
[Jánuar 6, 1931]
[6 gennaio 1931]
Poesia di Attila József
A poem by Attila József
Confesso che ho cercato in lungo in largo in rete, sperando che qualcuno avesse messo in musica questa spaventosa e bellissima poesia; non ho trovato nulla. Pazienza, mi sono detto; ci deve stare. Non può mancare. Starà negli „Extra” in quanto poesia non musicata; il motivo tutti lo capiranno dopo averla letta e ascoltata recitata nella sua lingua originale.
Negli anni '70, quand'ero ragazzo, le poesie di Attila József erano abbastanza conosciute; non credo che lo siano ancora adesso. Tra di esse, questa: „Mia madre”. Prima di parlarne un po', è bene di parlare della breve e tragica vita del più grande poeta ungherese moderno, un comunista che nemmeno la rivoluzione anticomunista del '56 si sognò minimamente di toccare. Attila József, o meglio József Attila (come è obbligatorio dire in ungherese), era... (continua)
[6 gennaio 1931]
Poesia di Attila József
A poem by Attila József
Confesso che ho cercato in lungo in largo in rete, sperando che qualcuno avesse messo in musica questa spaventosa e bellissima poesia; non ho trovato nulla. Pazienza, mi sono detto; ci deve stare. Non può mancare. Starà negli „Extra” in quanto poesia non musicata; il motivo tutti lo capiranno dopo averla letta e ascoltata recitata nella sua lingua originale.
Negli anni '70, quand'ero ragazzo, le poesie di Attila József erano abbastanza conosciute; non credo che lo siano ancora adesso. Tra di esse, questa: „Mia madre”. Prima di parlarne un po', è bene di parlare della breve e tragica vita del più grande poeta ungherese moderno, un comunista che nemmeno la rivoluzione anticomunista del '56 si sognò minimamente di toccare. Attila József, o meglio József Attila (come è obbligatorio dire in ungherese), era... (continua)
A bögrét két kezébe fogta,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2014 - 19:47
Fischia il vento
UNGHERESE / HUNGARIAN
È gradito destino che, ogni tanto, il nostro sito e le ”Poesie del fiume Wang”, il sito dell'amico ungherese Tamás Sajó si incontrino; così per la sorprendente traduzione in lingua azera di Katiuscia (sembra dovuta al suo bisnonno!), e così pure per questa bella versione magiara di “Fischia il vento”, dovuta senz'altro a Tamás stesso. Non resta altro che riprodurla qui, nella sua estrema esattezza.
It is our welcome lot in this life that our website and the ”Poems of Wang River”, our Hungarian friend Tamás Sajó's website, meet sometimes; so with the astonishing Azeri translation of Katyusha (apparently due to his grand-grandfather!), and so with this beautiful Hungarian translation of “Fischia il vento”, clearly due to Tamás himself. We cannot but reproduce it in its fullness and utterly precision. [RV]
It is our welcome lot in this life that our website and the ”Poems of Wang River”, our Hungarian friend Tamás Sajó's website, meet sometimes; so with the astonishing Azeri translation of Katyusha (apparently due to his grand-grandfather!), and so with this beautiful Hungarian translation of “Fischia il vento”, clearly due to Tamás himself. We cannot but reproduce it in its fullness and utterly precision. [RV]
FÜTYÜL A SZÉL
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 8/10/2013 - 15:38
Węgrom
Vesione ungherese di Gömöri György
Lengyelből fordította: Gömöri György
Da Youtube
Lengyelből fordította: Gömöri György
Da Youtube
1956
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 19/9/2013 - 02:03
Betyárnóta
[1989]
Canzone tradizionale ungherese.
Nell’album dei Muzsikás intitolato “Ösz Az Idő”
Proseguendo in uno dei miei percorsi preferiti - quello dei “fuorilegge”, dei “banditi”, degli “outlaws”, dei “bushrangers”, dei “bandidos rurales” – eccovi una “I Shot the Sheriff” in salsa magiara, più nota dalle nostra parti nella bella versione inglese, intitolata “Outlaw Song” che qualche anno fa ne fece il gruppo californiano dei “Sixteen Horsepower” del carismatico David Eugene Edwards. Quest’ultimo, con la sua formazione successiva, i “Woven Hand”, ha eseguito il brano dal vivo insieme ai Muzsikás in una versione bilingue.
Il protagonista della canzone è un giovane cui piace la vita vagabonda, all’aria aperta, forse uno zingaro, o un disertore… Ha trovato (rubato?) un bel puledro ancora selvaggio e ne ha fatto il suo cavallo… Si addormenta sotto le stelle e sogna la sua amata, ma... (continua)
Canzone tradizionale ungherese.
Nell’album dei Muzsikás intitolato “Ösz Az Idő”
Proseguendo in uno dei miei percorsi preferiti - quello dei “fuorilegge”, dei “banditi”, degli “outlaws”, dei “bushrangers”, dei “bandidos rurales” – eccovi una “I Shot the Sheriff” in salsa magiara, più nota dalle nostra parti nella bella versione inglese, intitolata “Outlaw Song” che qualche anno fa ne fece il gruppo californiano dei “Sixteen Horsepower” del carismatico David Eugene Edwards. Quest’ultimo, con la sua formazione successiva, i “Woven Hand”, ha eseguito il brano dal vivo insieme ai Muzsikás in una versione bilingue.
Il protagonista della canzone è un giovane cui piace la vita vagabonda, all’aria aperta, forse uno zingaro, o un disertore… Ha trovato (rubato?) un bel puledro ancora selvaggio e ne ha fatto il suo cavallo… Si addormenta sotto le stelle e sogna la sua amata, ma... (continua)
Csütörtökön virradóra
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 4/9/2013 - 10:47
Die Arbeiter von Wien
Bécsi munkásinduló: La versione ungherese
Bécsi munkásinduló: The Hungarian version
La prima, storica versione del canto è stata quella ungherese, e non è certo un caso: le due componenti principali dell'Impero Asburgico avevano avuto destini non dissimili. Se in Austria si venne configurando un regime clericofascista spalleggiato da Mussolini e di natura violentemente repressiva, l'Ungheria (che nel 1919 aveva conosciuto la breve esperienza rivoluzionaria della „Repubblica dei Consigli“ di Béla Kun, rovesciata e repressa sanguinosamente) sperimentava già dal 1920 il regime reazionario e parafascista dell'ammiraglio Miklós Horthy von Nagybánya (non a caso „rivalutato“ fortemente nell'Ungheria attuale del fascista Orbán). La cosa può essere letta da un lato di classe: nella repressione del movimento operaio, i lavoratori austriaci e quelli ungheresi non riconoscevano differenze „nazionali“.... (continua)
Bécsi munkásinduló: The Hungarian version
La prima, storica versione del canto è stata quella ungherese, e non è certo un caso: le due componenti principali dell'Impero Asburgico avevano avuto destini non dissimili. Se in Austria si venne configurando un regime clericofascista spalleggiato da Mussolini e di natura violentemente repressiva, l'Ungheria (che nel 1919 aveva conosciuto la breve esperienza rivoluzionaria della „Repubblica dei Consigli“ di Béla Kun, rovesciata e repressa sanguinosamente) sperimentava già dal 1920 il regime reazionario e parafascista dell'ammiraglio Miklós Horthy von Nagybánya (non a caso „rivalutato“ fortemente nell'Ungheria attuale del fascista Orbán). La cosa può essere letta da un lato di classe: nella repressione del movimento operaio, i lavoratori austriaci e quelli ungheresi non riconoscevano differenze „nazionali“.... (continua)
BÉCSI MUNKÁSINDULÓ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/9/2013 - 12:33
Bella Ciao
anonimo
1c. La "Bella Ciao delle mondine" tradotta in ungherese da Ferenc Baranyi
1c. The "Bella Ciao of Riceweeders" translated in Hungarian by Ferenc Baranyi
1c. The "Bella Ciao of Riceweeders" translated in Hungarian by Ferenc Baranyi
Eljött a hajnal, ébredni kell már,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2013 - 23:57
Bella Ciao
anonimo
12b. Bella csaó, o Reggelre kelve (Versione ungherese di Ferenc Baranyi)
12b. Bella csaó, or Reggelre kelve (Hungarian version by Ferenc Baranyi)
Come la versione della “Bella Ciao delle Mondine” (e come quella di Gorizia, tu sei maledetta), è ripresa da una pagina di traduzioni varie di Ferenc Baranyi. Non risulta essere mai stata cantata e men che mai incisa, ma è una traduzione d'arte pienamente cantabile. Piuttosto curiosamente, Ferenc Baranyi ritiene che la canzone sia di origine toscana: che sia stato a conoscenza di Renato Salvatori? Le due versioni ungheresi risalgono comunque al 2000.
Like the version of “Bella Ciao of Riceweeders” (and that of Gorizia, tu sei maledetta), this version is reproduced from a miscellaneous page of translations by Ferenc Baranyi. This version does not appear to have been sung or recorded, but it is an artistic and fully singable translation. Curiously enough, Ferenc Baranyi states the song comes from Tuscany: did he know Renato Salvatori? Both Hungarian versions are from 2000. [RV]
12b. Bella csaó, or Reggelre kelve (Hungarian version by Ferenc Baranyi)
Come la versione della “Bella Ciao delle Mondine” (e come quella di Gorizia, tu sei maledetta), è ripresa da una pagina di traduzioni varie di Ferenc Baranyi. Non risulta essere mai stata cantata e men che mai incisa, ma è una traduzione d'arte pienamente cantabile. Piuttosto curiosamente, Ferenc Baranyi ritiene che la canzone sia di origine toscana: che sia stato a conoscenza di Renato Salvatori? Le due versioni ungheresi risalgono comunque al 2000.
Like the version of “Bella Ciao of Riceweeders” (and that of Gorizia, tu sei maledetta), this version is reproduced from a miscellaneous page of translations by Ferenc Baranyi. This version does not appear to have been sung or recorded, but it is an artistic and fully singable translation. Curiously enough, Ferenc Baranyi states the song comes from Tuscany: did he know Renato Salvatori? Both Hungarian versions are from 2000. [RV]
Reggelre kelve a völgybe néztem,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2013 - 19:08
La Lega (Sebben che siamo donne)
anonimo
Ferenc Baranyi magyar fordítása
BÁR NŐK VAGYUNK...
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2013 - 19:00
Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori
anonimo
La versione ungherese proveniente dal blog A Nagy Háború írásban és képben (La Grande Guerra in documenti e immagini)
Magyar fordítás a blogról A Nagy Háború írásban és képben
L'articolo di Natasa Gajdarova Két dal a Doberdóról (Due canzoni su Doberdò) contiene anche una traduzione ungherese di Fuoco e mitragliatrici, che qui si riporta. [RV]
TŰZ ÉS GÉPPUSKÁK
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2013 - 18:42
O Gorizia, tu sei maledetta
anonimo
Ferenc Baranyi magyar fordítása
Gorizia ha in ungherese più traduzioni che in qualsiasi altra lingua, ivi compresa questa di Ferenc Baranyi. Si tratta di una versione d'arte e, ovviamente, cantabile perfettamente. Da segnalare che, pur proveniente da una pagina originale, la segnalazione è stata fatta nei commenti all'articolo di Natasa Gajdarova sul blog A Nagy Háború írásban és képben (La Grande Guerra in documenti e immagini). La ragione è facilmente comprensibile: a maledire Gorizia e la guerra non c'erano soltanto gli italiani da una parte, ma anche gli austroungarici dall'altra. Anche per questo queste traduzioni ungheresi sono molto, molto importanti e dicono fin troppe cose. Nel riprodurre la traduzione su questo sito sono stati ripristinati i caratteri speciali ungheresi corretti, al posto di quelli "sostitutivi" che dovrebbero essere maledetti almeno quanto Gorizia. [RV]
Gorizia ha in ungherese più traduzioni che in qualsiasi altra lingua, ivi compresa questa di Ferenc Baranyi. Si tratta di una versione d'arte e, ovviamente, cantabile perfettamente. Da segnalare che, pur proveniente da una pagina originale, la segnalazione è stata fatta nei commenti all'articolo di Natasa Gajdarova sul blog A Nagy Háború írásban és képben (La Grande Guerra in documenti e immagini). La ragione è facilmente comprensibile: a maledire Gorizia e la guerra non c'erano soltanto gli italiani da una parte, ma anche gli austroungarici dall'altra. Anche per questo queste traduzioni ungheresi sono molto, molto importanti e dicono fin troppe cose. Nel riprodurre la traduzione su questo sito sono stati ripristinati i caratteri speciali ungheresi corretti, al posto di quelli "sostitutivi" che dovrebbero essere maledetti almeno quanto Gorizia. [RV]
ÁTKOZOTT VAGY, GORIZIA!
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/8/2013 - 12:49
O Gorizia, tu sei maledetta
anonimo
Versione ungherese dal blog A Nagy Háború írásban és képben (La Grande Guerra in documenti e immagini)
Articolo di Natasa Gajdarova (7.10.2010)
Egy olasz dal a háborúból
1916. augusztus 4-e és 16-a között az olasz 3. hadsereg támadást indított az Isonzó-fronton. A cél a görzi osztrák-magyar hídfő elfoglalása volt, amit a kétszeres túlerőben lévő olasz seregnek hatalmas áldozatok árán sikerült is elérnie. Ez volt a hatodik isonzói csata, amelynek során az olaszok kezére került Görz, azaz Gorizia városa. Bár az osztrák-magyar hadvezetés ennek következtében kénytelen volt kiüríteni a Doberdó-fennsíkot is, az olasz győzelem igazi áttörést nem hozott a háború menetében. A veszteségek azonban mindkét oldalról óriásiak voltak: olasz részről több mint 50 ezer, s osztrák-magyar oldalról is meghaladta a 40 ezer főt. Egyetlen front, egyetlen csatájában, mindössze tizenkét nap leforgása alatt.
Olasz katonák egy mernai (ma Miren) kápolna romjainál, Görz közelében
(Lucio Fabi: Le strade della memoria)
Az... (continua)
Egy olasz dal a háborúból
1916. augusztus 4-e és 16-a között az olasz 3. hadsereg támadást indított az Isonzó-fronton. A cél a görzi osztrák-magyar hídfő elfoglalása volt, amit a kétszeres túlerőben lévő olasz seregnek hatalmas áldozatok árán sikerült is elérnie. Ez volt a hatodik isonzói csata, amelynek során az olaszok kezére került Görz, azaz Gorizia városa. Bár az osztrák-magyar hadvezetés ennek következtében kénytelen volt kiüríteni a Doberdó-fennsíkot is, az olasz győzelem igazi áttörést nem hozott a háború menetében. A veszteségek azonban mindkét oldalról óriásiak voltak: olasz részről több mint 50 ezer, s osztrák-magyar oldalról is meghaladta a 40 ezer főt. Egyetlen front, egyetlen csatájában, mindössze tizenkét nap leforgása alatt.
Olasz katonák egy mernai (ma Miren) kápolna romjainál, Görz közelében
(Lucio Fabi: Le strade della memoria)
Az... (continua)
Ó, GORIZIA, LÉGY ÁTKOZOTT!
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/8/2013 - 12:36
Un capretto [Dona, dona]
DONA-DONA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/6/2013 - 17:33
Le déserteur
UNGHERESE / HUNGARIAN / HONGROIS [2] - Balázs Andor
Hungarian version by Balázs Andor (2012).
andorbalazs87@gmail.com
Hungarian version by Balázs Andor (2012).
andorbalazs87@gmail.com
A DEZERTŐR
(continua)
(continua)
inviata da Balázs Andor 26/3/2013 - 14:20
Avanti ragazzi di Budapest
Fordította Riccardo Venturi
18.12.2012
18.12.2012
ELŐRE BUDAPESTI FIÚK
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/12/2012 - 11:47
Zöld az erdő
Una canzone che è considerata l’inno dei Roma magiari e, in particolare, del gruppo etnico minoritario dei Beás.
Secondo la wikipedia ungherese il testo in lingua magiara sarebbe stato scritto da tal Gustráv Varga mentre quello nella lingua dei Beás (un antico dialetto che ha a che vedere con il rumeno e non con il romaní) da tal Jakab Órsós, ma la canzone derivererebbe da un racconto zingaro, come riferisce il poeta Károly Bari.
Nell’album degli Ando Drom intitolato “Kaj phirel o Del?” (1995)
Ho trovato testo, varianti e traduzioni su Gypsy lyrics, Wikipedia e il blog The Balkanita.
Secondo la wikipedia ungherese il testo in lingua magiara sarebbe stato scritto da tal Gustráv Varga mentre quello nella lingua dei Beás (un antico dialetto che ha a che vedere con il rumeno e non con il romaní) da tal Jakab Órsós, ma la canzone derivererebbe da un racconto zingaro, come riferisce il poeta Károly Bari.
Nell’album degli Ando Drom intitolato “Kaj phirel o Del?” (1995)
Ho trovato testo, varianti e traduzioni su Gypsy lyrics, Wikipedia e il blog The Balkanita.
Zöld az erdő, zöld a hegy is
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 23/11/2012 - 10:38
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Περιμένοντας τοὺς βαρβάρους
Somlyó György magyar fordítása
Avevo quasi giurato di non mettere più nulla in ungherese in questo sito, finché i magiari non si fossero tolti di mezzo il principale "hitlerino" europeo attuale, l'orrendo Viktor Orbán; faccio un'eccezione oggi, ma solo oggi. Ed è un'eccezione che mi ha fatto sudare, perché il testo della versione ungherese di György Somlyó mi è riuscito di trovarlo solamente su uno stramaledetto documento scribd, che mi ha costretto a dargliene di santa ragione con l'editing. Inoltre, sia mai che riporti qua dentro un testo in "magiaro internettaro", con "ô" e "û" al posto di "ő" e "ű". Mi ripaga un po' il fatto che questa traduzione ungherese sia l'unica, per ora, in cui i "confini" siano tradotti con "limes". Questo mi piace assai. (rv)
A BARBÁROKRA VÁRVA
(continua)
(continua)
7/11/2012 - 17:53
Todesfuge
UNGHERESE / HUNGARIAN / HONGROIS / UNKARI
Versione ungherese di György Faludy
György Faludy magyar fordítása
Hungarian version by György Faludy
Version hongroise de György Faludy
György Faludyn unkarinkielinen versio
Versione ungherese di György Faludy
György Faludy magyar fordítása
Hungarian version by György Faludy
Version hongroise de György Faludy
György Faludyn unkarinkielinen versio
Tratta da Celan Projekt
HALÁLFÚGA
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/10/2011 - 16:27
A bujdosó
[1930; origini del XVI/XVII secolo]
Da “Magyar népdalok” [Canti popolari ungheresi], editi a Vienna nel 1932.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Una canzone popolare ungherese, raccolta sul campo e poi arrangiata da Bartók, che risale addirittura al XVI/XVII secolo, alla dominazione turco ottomana instauratasi dopo la battaglia di Mohács del 1526, evento che abbiamo già incontrato a proposito di Blood And Gold / Mohacs delle Silly Sisters, canzone che, non a caso, fu anch’essa originariamente raccolta da Béla Bartók in Romania.
Da “Magyar népdalok” [Canti popolari ungheresi], editi a Vienna nel 1932.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Una canzone popolare ungherese, raccolta sul campo e poi arrangiata da Bartók, che risale addirittura al XVI/XVII secolo, alla dominazione turco ottomana instauratasi dopo la battaglia di Mohács del 1526, evento che abbiamo già incontrato a proposito di Blood And Gold / Mohacs delle Silly Sisters, canzone che, non a caso, fu anch’essa originariamente raccolta da Béla Bartók in Romania.
Ideje bujdosásimnak,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 29/7/2011 - 09:14
Töltik a nagy erdő útját
[1917]
Da “Nyolc magyar népdal” [8 Canti popolari ungheresi)] editi a Vienna nel 1922.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Uno dei tanti canti popolari raccolti intorno al 1907 da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali del Regno d’Ungheria. Bartók lo arrangiò dieci anni dopo, in piena prima guerra mondiale. E il fatto mi pare significativo, anche se la canzone risale probabilmente alla seconda metà del 700, quando l’imperatrice Maria Teresa decise di costituire in Transilvania un corpo di guardie di frontiera a controllo dei confini con l’impero Ottomano e per fare questo iniziò a reclutare, volenti o nolenti, migliaia di giovani Romeni e Siculi dei Carpazi… I Siculi si opposero ad una coscrizione siffatta, chiedendo garanzie e pretendendo che vi fossero Siculi anche tra gli ufficiali di comando ma... (continua)
Da “Nyolc magyar népdal” [8 Canti popolari ungheresi)] editi a Vienna nel 1922.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Uno dei tanti canti popolari raccolti intorno al 1907 da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali del Regno d’Ungheria. Bartók lo arrangiò dieci anni dopo, in piena prima guerra mondiale. E il fatto mi pare significativo, anche se la canzone risale probabilmente alla seconda metà del 700, quando l’imperatrice Maria Teresa decise di costituire in Transilvania un corpo di guardie di frontiera a controllo dei confini con l’impero Ottomano e per fare questo iniziò a reclutare, volenti o nolenti, migliaia di giovani Romeni e Siculi dei Carpazi… I Siculi si opposero ad una coscrizione siffatta, chiedendo garanzie e pretendendo che vi fossero Siculi anche tra gli ufficiali di comando ma... (continua)
Töltik a nagy erdő útját,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 28/7/2011 - 15:39
Olvad a hó
[1917]
Da “Nyolc magyar népdal” [8 Canti popolari ungheresi)] editi a Vienna nel 1922.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Uno dei tanti canti popolari raccolti da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali d’Ungheria.
Canto di rabbia e di rassegnazione contro la coscrizione militare ed il suo supremo simbolo, “Cecco Beppe”, ininterrottamente imperatore d’Austria (e re apostolico d’Ungheria) per quasi 70 anni, dal 1848 al 1916, e particolarmente odiato dai magiari perché nel primo anno del suo regno fu il responsabile – per mano dell’alleato russo - della sanguinosa repressione della rivoluzione anti asburgica guidata da Lajos Kossuth, che si concluse nel settembre del 1849 con un’impiccagione di massa nella città transilvana di Arad.
Per questo quattro anni più tardi, a Vienna, un giovane ungherese,... (continua)
Da “Nyolc magyar népdal” [8 Canti popolari ungheresi)] editi a Vienna nel 1922.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Uno dei tanti canti popolari raccolti da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali d’Ungheria.
Canto di rabbia e di rassegnazione contro la coscrizione militare ed il suo supremo simbolo, “Cecco Beppe”, ininterrottamente imperatore d’Austria (e re apostolico d’Ungheria) per quasi 70 anni, dal 1848 al 1916, e particolarmente odiato dai magiari perché nel primo anno del suo regno fu il responsabile – per mano dell’alleato russo - della sanguinosa repressione della rivoluzione anti asburgica guidata da Lajos Kossuth, che si concluse nel settembre del 1849 con un’impiccagione di massa nella città transilvana di Arad.
Per questo quattro anni più tardi, a Vienna, un giovane ungherese,... (continua)
Olvad a hó, csárdás (*) kisangyalom, tavasz akar lenni,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 28/7/2011 - 14:35
Ugye eljönnek ma a repülők
"1986. tavaszán a Napoleon Boulevard benevez az I. Interpop fesztiválra.
1986. nyarán ki is kerül az indulók közül. Az Egyetlen Létező Királyi Televízió teljhatalmú könnyűzenei osztályvezetője ultimátumot küld a zenekarnak: vagy megváltoztatja a nevét, vagy nem indulhat a fesztiválon. Senki sem érti a dolgot. Elindul a fejtörés: mi legyen akkor? Minden a franciás image köré épült, nehéz lesz ráhúzni másik névre. Megpróbálják, de nem megy. Egy újságíró barátjuktól sikerül megszerezni a MINDENHATÓ telefonszámát (osztálytársak voltak egykoron, innen a fontos információ). Telefon megy. Még vonalas hívás - arra is éveket kellett várni. (Mármint a vonalra.) A szám otthoni. Otthoni és kicsöng. Ő maga veszi föl. Kérdés, válasz, kérdés, ingerült letorkolás. Végül a megfejtés: a Napoleon nevet még csak-csak megérti az ország lakossága, ám a Boulevard szót semmiképp sem. Ő
Ő érti, de hát azért lássuk... (continua)
Az asztal körül csendben ülünk, behúnyt szemeinkkel fent repülünk.
(continua)
(continua)
inviata da Chattakaa 28/11/2009 - 04:49
A játék
Egy játék megesett, jókat nevetett rajta egy tucat ember
(continua)
(continua)
inviata da Verebes Adrienn 28/11/2009 - 04:08
Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-30án
2009-01-30án
A VÁROSBA BELÉPETT AZ ELLENSÉG
(continua)
(continua)
30/1/2009 - 20:03
Το σφαγείο
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-30án
2009-01-30án
A VÁGÓHÍD
(continua)
(continua)
30/1/2009 - 19:23
Le chant des Canuts, ou Les Canuts
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-29-én
2009-01-29-én
LYONI SELYEMSZÖVŐDAL
(continua)
(continua)
29/1/2009 - 19:31
Oltre il ponte
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-15-én
2009-01-15-én
A HIDON TÚL
(continua)
(continua)
15/1/2009 - 04:07
O Gorizia, tu sei maledetta
anonimo
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-14-én
2009-01-14-én
“Gorica legyen átkozott” egy a legszebb és legfontosabb olasz háború elleni dalok közül, az első Világháború elleni népdal, amit az olasz anarchisták és pacifisták felállva énekelnek. Először tolmácsolták Michele Luciano Straniero és Fausto Amodei, és felvették a hanglemezre “Il povero soldato 2” (“A szegény katona 2”) aminek a kiadását a népzenetudos Roberto Leydi gondozta. Az eredeti dallamot gyűjtötte Cesare Bermani Novarában egy emberből, aki tanúsította, hogy énekelték a dalt az olasz katonák akik Goricát elfoglalták 1916 augusztus 10-én. 1964-ben a dalt a népi művészegyüttés “Nuovo Canzoniere Italiano” (“Új Olasz Népdalegyüttés”) tanácsolta a spoletoi “Két Világ Fesztiváljá”-ben, a jobbkonformisták és fasiszta tisztek haragját szabadjára eresztve. Amikor Michele Straniero és Fausto Amodei elkezdettek énekelni, zavargások törtek ki a színházban és a fasiszták megkisérelték az előadást félbeszakítani. Stranierót és Leydit rendőrségen bejelentették “Haderő megvetéséért”.
GORIZIA LEGYEN ÁTKOZOTT
(continua)
(continua)
14/1/2009 - 19:52
Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori
anonimo
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-11-én
2009-01-11-én
Egy a I. világháború idejére visszanyúló tiltakozási dal, amit az olasz népzenetudós Roberto Leydi meggyűjtött Alfonsinében, a ravennai megyében.
A dal tiltakozik a háború szörnyű állapota ellen, amiben a katonáknak el kell veszteni olyan sok társat, hogy elfoglaljanak egy arasznyi földet.
A dalt írták valószínűleg 1915.12.16-a (támadás a “Rakéták Lövészárkára”, amit a hős Sassari gyalogezred elfoglalt egy szuronyrohammal) és 1916.3.29-e (Isonzo ötödik harca) között.
Ez a szép, keringődallamú dal még mostanaban játsszák a “Negy Megyében” (Piacenza, Génua, Alessandria és Pavia) hagyományos hangszerekkel, pl. az olasz dudával (kétnyelvű népoboa), a kromatikus harmonikával és a pásztorsíppal. A dallamot írta a híres nápolyi zeneszerző Ernesto De Curtis Libero Bovio daláért “Sona, Chitarra” (“Játssz, gitár”). [RV]
A dal tiltakozik a háború szörnyű állapota ellen, amiben a katonáknak el kell veszteni olyan sok társat, hogy elfoglaljanak egy arasznyi földet.
A dalt írták valószínűleg 1915.12.16-a (támadás a “Rakéták Lövészárkára”, amit a hős Sassari gyalogezred elfoglalt egy szuronyrohammal) és 1916.3.29-e (Isonzo ötödik harca) között.
Ez a szép, keringődallamú dal még mostanaban játsszák a “Negy Megyében” (Piacenza, Génua, Alessandria és Pavia) hagyományos hangszerekkel, pl. az olasz dudával (kétnyelvű népoboa), a kromatikus harmonikával és a pásztorsíppal. A dallamot írta a híres nápolyi zeneszerző Ernesto De Curtis Libero Bovio daláért “Sona, Chitarra” (“Játssz, gitár”). [RV]
TŰZ ÉS GÉPPUSKÁK
(continua)
(continua)
11/1/2009 - 08:31
Esik az eső, ázik a heveder
[1916 ca.]
Album: "Magyar katonadalok és énekek a XX. századból" (Canzoni dei soldati ungheresi nel 20mo secolo) [2000]
Testo e musica di Tamás Cseh e Péter Péterdi
"Permettimi di mandarti in cambio i due canzoni “contro la guerra” dei miei due nonni ungheresi (uno di origine ceco, mentre l’altro ruteno, solo per illustrare meglio l’assurdità della situazione), cantati nella stessa guerra, l’uno in Russia, mentre l’altro – appunto nelle trincee alpine dell’Italia, probabilmente solo pochi chilometri dal tuo nonno. In ungherese, in italiano, in inglese"
Tamás Sajó
Avvertenza: La canzone è ascoltabile da tutte e tre le versioni del blog (ungherese, spagnola/italiana e inglese) ai relativi suddetti link.
Non soltanto lo “permetto”, Tamás, ma, credimi, da parte tua questa è una cosa meravigliosa non soltanto nei miei confronti, ma in quelli di tutto questo sito. Canzoni dall'una e dall'altra... (continua)
Album: "Magyar katonadalok és énekek a XX. századból" (Canzoni dei soldati ungheresi nel 20mo secolo) [2000]
Testo e musica di Tamás Cseh e Péter Péterdi
"Permettimi di mandarti in cambio i due canzoni “contro la guerra” dei miei due nonni ungheresi (uno di origine ceco, mentre l’altro ruteno, solo per illustrare meglio l’assurdità della situazione), cantati nella stessa guerra, l’uno in Russia, mentre l’altro – appunto nelle trincee alpine dell’Italia, probabilmente solo pochi chilometri dal tuo nonno. In ungherese, in italiano, in inglese"
Tamás Sajó
Avvertenza: La canzone è ascoltabile da tutte e tre le versioni del blog (ungherese, spagnola/italiana e inglese) ai relativi suddetti link.
Non soltanto lo “permetto”, Tamás, ma, credimi, da parte tua questa è una cosa meravigliosa non soltanto nei miei confronti, ma in quelli di tutto questo sito. Canzoni dall'una e dall'altra... (continua)
Esik az eső, ázik a heveder
(continua)
(continua)
inviata da Tamás Sajó 10/1/2009 - 00:49
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Kimegyek a doberdói harctérre
András Széles
[1916 ca.]
Album: "Magyar katonadalok és énekek a XX. századból" (Canzoni dei soldati ungheresi nel 20mo secolo)[2000]
Testo e musica di Tamás Cseh e Péter Péterdi
"Permettimi di mandarti in cambio i due canzoni “contro la guerra” dei miei due nonni ungheresi (uno di origine ceco, mentre l’altro ruteno, solo per illustrare meglio l’assurdità della situazione), cantati nella stessa guerra, l’uno in Russia, mentre l’altro – appunto nelle trincee alpine dell’Italia, probabilmente solo pochi chilometri dal tuo nonno. In ungherese, in italiano, in inglese"
Tamás Sajó
Avvertenza: La canzone è ascoltabile da tutte e tre le versioni del blog (ungherese, spagnola/italiana e inglese) ai relativi suddetti link.
Non soltanto lo “permetto”, Tamás, ma, credimi, da parte tua questa è una cosa meravigliosa non soltanto nei miei confronti, ma in quelli di tutto questo sito. Canzoni dall'una e dall'altra... (continua)
Album: "Magyar katonadalok és énekek a XX. századból" (Canzoni dei soldati ungheresi nel 20mo secolo)[2000]
Testo e musica di Tamás Cseh e Péter Péterdi
"Permettimi di mandarti in cambio i due canzoni “contro la guerra” dei miei due nonni ungheresi (uno di origine ceco, mentre l’altro ruteno, solo per illustrare meglio l’assurdità della situazione), cantati nella stessa guerra, l’uno in Russia, mentre l’altro – appunto nelle trincee alpine dell’Italia, probabilmente solo pochi chilometri dal tuo nonno. In ungherese, in italiano, in inglese"
Tamás Sajó
Avvertenza: La canzone è ascoltabile da tutte e tre le versioni del blog (ungherese, spagnola/italiana e inglese) ai relativi suddetti link.
Non soltanto lo “permetto”, Tamás, ma, credimi, da parte tua questa è una cosa meravigliosa non soltanto nei miei confronti, ma in quelli di tutto questo sito. Canzoni dall'una e dall'altra... (continua)
Kimegyek a doberdói harctérre,
(continua)
(continua)
inviata da Tamás Sajó 10/1/2009 - 00:41
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Mio nonno partì per l'Ortigara
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009.01.06-án
Versione ungherese di Riccardo Venturi
6 gennaio 2009
Ez a dal a szerző nagyapjának a története. Egy dal, amit harminc éve meghallgattam először egy firenzei “Népházban”, amikor Chiara Riondino énekelte a gitárjával és egy mikrofonnal. Nem hiszem, hogy Chiara felvette; de én az emlékezetembe vettem fel. Harminc év után véletlenül megtalálom a firenzei városnegyedem honlapján, “Baracche Verdi”-n, egy alkalmi felvétellel: Chiara még énekli a gitárjával és egy mikrofonnal, az emberek között a városnegyedi piacban.
Egy dal a “hálás hazáról”, mint Giulio Cisco nagyon szép, elfelejtett könyve. Egy toszkán paraszt tragikomikus élettörténete, amit az unokája énekel a firenzei nyelvjárásban és béketűrő, keserű gúnnyal. [RV]
2009.01.06-án
Versione ungherese di Riccardo Venturi
6 gennaio 2009
Ezet a fordítást Sajó Tamásnak felajánlom (rv)
Ez a dal a szerző nagyapjának a története. Egy dal, amit harminc éve meghallgattam először egy firenzei “Népházban”, amikor Chiara Riondino énekelte a gitárjával és egy mikrofonnal. Nem hiszem, hogy Chiara felvette; de én az emlékezetembe vettem fel. Harminc év után véletlenül megtalálom a firenzei városnegyedem honlapján, “Baracche Verdi”-n, egy alkalmi felvétellel: Chiara még énekli a gitárjával és egy mikrofonnal, az emberek között a városnegyedi piacban.
Egy dal a “hálás hazáról”, mint Giulio Cisco nagyon szép, elfelejtett könyve. Egy toszkán paraszt tragikomikus élettörténete, amit az unokája énekel a firenzei nyelvjárásban és béketűrő, keserű gúnnyal. [RV]
NAGYAPÁM ORTIGARÁRA
(continua)
(continua)
6/1/2009 - 18:52
Serenata para la tierra de uno
SZERENÁD A MAGAM ORSZÁGÁHOZ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/1/2009 - 20:51
Unkarin vapaus
Hungarian version as reproduced from the YouTube video
MAGYAR SZABADSÁG
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 29/12/2008 - 20:14
Ungheria martire
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi 2008.12.29-én
Versione ungherese di Riccardo Venturi, 29.12.2008
Versione ungherese di Riccardo Venturi, 29.12.2008
MAGYARORSZÁG MÁRTÍROMSÁGA
(continua)
(continua)
29/12/2008 - 17:42
Bella Ciao
anonimo
12a. Bella ciao (Versione ungherese letterale)
12a. Bella ciao (Hungarian translation, literal)
12a. Bella ciao (Hungarian translation, literal)
La presente versione letterale ungherese del canto partigiano è ripresa dal bel blog A Wang folyó versei, che presenta un'esauriente trattazione su Bella ciao (ed anche un link alla presente pagina, A másodikat és harmadikat Riccardo Venturi közli a Bella ciao történetének szentelt nagyszerű honlapján.). Presenti anche le traduzioni in ungherese delle varie versioni storiche del canto, che verranno via via proposte.
The following Hungarian literal translation of the partisan song is reproduced from the excellent blog A Wang folyó versei, including an exhaustive essay on Bella Ciao (and, also, a link to this page: A másodikat és harmadikat Riccardo Venturi közli a Bella ciao történetének szentelt nagyszerű honlapján.). The page also includes Hungarian translations of the different historical versions of the song, that will be gradually included. [RV]
The following Hungarian literal translation of the partisan song is reproduced from the excellent blog A Wang folyó versei, including an exhaustive essay on Bella Ciao (and, also, a link to this page: A másodikat és harmadikat Riccardo Venturi közli a Bella ciao történetének szentelt nagyszerű honlapján.). The page also includes Hungarian translations of the different historical versions of the song, that will be gradually included. [RV]
Egy reggel
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/12/2008 - 03:27
Roberto Benigni: L'inno del corpo sciolto
Magyar nyelvre fordította R.V.
2008-12-16án
2008-12-16án
HASMENÉS HIMNUSZA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/12/2008 - 21:23
Mio fratello è figlio unico
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2008-12-16án
2008-12-16án
TESTVÉREM EGYKE
(continua)
(continua)
16/12/2008 - 18:22
Budapest
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2008-11-én
2008-11-én
BUDAPEST
(continua)
(continua)
11/12/2008 - 17:35
L'estaca
UNGHERESE 1 (Riccardo Venturi, 2008)
HUNGARIAN 1 (Riccardo Venturi, 2008)
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2008-12-11én
Versione ungherese di Riccardo Venturi
11 dicembre 2008
HUNGARIAN 1 (Riccardo Venturi, 2008)
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2008-12-11én
Versione ungherese di Riccardo Venturi
11 dicembre 2008
A KARÓ
(continua)
(continua)
11/12/2008 - 01:16
Abril '74
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2008-12-10én
2008-12-10én
74 ÁPRILISA
(continua)
(continua)
10/12/2008 - 16:23
Gelem, gelem
17. Ungherese / Hungarian (Riccardo Venturi)
Versione ungherese di Riccardo Venturi, 27 maggio 2008
Versione ungherese di Riccardo Venturi, 27 maggio 2008
JÁRTAK, JÁRTAK
(continua)
(continua)
27/5/2008 - 14:58
Geordie, or My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain
anonimo
GEORDIE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/12/2007 - 03:21
Százéves pályaudvar
Scritta da János Bródy e Péter Gerendás
Nell'album "Memento"
Nell'album "Memento"
L'album Memento è stato dedicato da Péter Gerendás a tutte le vittime della Shoah, non dimenticando che proprio in Ungheria la popolazione ebraica ebbe a subire durante la guerra e il nazismo (con le famigerate "Croci Frecciate") delle persecuzioni terribili.
Vannak idők, mikor menni kell,
(continua)
(continua)
inviata da Laura + Riccardo 19/11/2007 - 23:45
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1l. La versione ungherese di Lányi Sarolta (in stile occidentale: Sarolta Lányi)
1l. The Hungarian version by Lányi Sarolta (in Western style: Sarolta Lányi)
Il testo è riprodotto da National Anthems Online
Lyrics are reproduced from National Anthems Online
The spread of the revolutionary song "Warszawianka" in Hungary is said to have started around 1920, when the illegal labour movement began with German mediation. This world-famous revolutionary song was of course also popular in Hungary, and from 1930 it was sung in many regions as a standard song at Hungarian workers' meetings. In Hungary, the version of "Rontása tört ránk a dúló viharnak..." was written by the poet Lányi Sarolta and another version by Gáspár Endre. However, in some articles, the version with the lyrics "Rontása tört ránk a dúló viharnak..." was credited to Gáspár Endre, and so on. The audio presented in the article... (continua)
1l. The Hungarian version by Lányi Sarolta (in Western style: Sarolta Lányi)
Il testo è riprodotto da National Anthems Online
Lyrics are reproduced from National Anthems Online
The spread of the revolutionary song "Warszawianka" in Hungary is said to have started around 1920, when the illegal labour movement began with German mediation. This world-famous revolutionary song was of course also popular in Hungary, and from 1930 it was sung in many regions as a standard song at Hungarian workers' meetings. In Hungary, the version of "Rontása tört ránk a dúló viharnak..." was written by the poet Lányi Sarolta and another version by Gáspár Endre. However, in some articles, the version with the lyrics "Rontása tört ránk a dúló viharnak..." was credited to Gáspár Endre, and so on. The audio presented in the article... (continua)
VARSAVIANKA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/10/2007 - 23:32
Fiume Sand Creek
UNGHERESE/HUNGARIAN - Adolfo Salomone
Magyar nyelvre fordította Adolfo Salomone
Adolfo Salomone. Sono nato a Milano, città dove risiedo tuttora, sono un insegnante; ho cominciato a conoscere Fabrizio tanti anni fa, quando ero militare, con "La buona Novella". La squisita raffinatezza della musica e soprattutto dei testi mi sconvolsero, lo riascoltai tante, tante volte e da allora acquistai tutto ciò che usciva di Fabrizio, adesso ha tutte le sue canzoni e anche il suo DVD. Io, adoratore della musica classica, ho messo un altro idolo sul mio altare, insieme a quello di Mozart, De André.
Milánóban elek, itt is születtem 1944-ben. Tanár vagyok. Amikor katona voltam (35 évvel ezelott) kezdtem Fabrizio dalait hallgatni. A zeneje es foleg a szövegei remek kifinomultsága mély hatással voltak rám. Többször hallgattam es azóta megvettem minden darabját, igy Fabrizio minden dala megvan nekem. Én, aki imádom a klasszikus zenét, az oltaromba tettem egy másik szenvedélyt, Mozart mellé, Dé André-t is. - Via del Campo
Magyar nyelvre fordította Adolfo Salomone
Adolfo Salomone. Sono nato a Milano, città dove risiedo tuttora, sono un insegnante; ho cominciato a conoscere Fabrizio tanti anni fa, quando ero militare, con "La buona Novella". La squisita raffinatezza della musica e soprattutto dei testi mi sconvolsero, lo riascoltai tante, tante volte e da allora acquistai tutto ciò che usciva di Fabrizio, adesso ha tutte le sue canzoni e anche il suo DVD. Io, adoratore della musica classica, ho messo un altro idolo sul mio altare, insieme a quello di Mozart, De André.
Milánóban elek, itt is születtem 1944-ben. Tanár vagyok. Amikor katona voltam (35 évvel ezelott) kezdtem Fabrizio dalait hallgatni. A zeneje es foleg a szövegei remek kifinomultsága mély hatással voltak rám. Többször hallgattam es azóta megvettem minden darabját, igy Fabrizio minden dala megvan nekem. Én, aki imádom a klasszikus zenét, az oltaromba tettem egy másik szenvedélyt, Mozart mellé, Dé André-t is. - Via del Campo
A SAND CREEK FOLYÓ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 22:08
V hospodě na rynku
Magyar nyelvre fordította Tömösközi Csaba
Da: www.nohavica.cz
Da: www.nohavica.cz
EGYSZER EGY KOCSMÁBAN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/2/2007 - 22:29
V tom roce pitomém [Žoldnéři]
Magyar nyelvre fordította Tömösközi Csaba
Da: www.nohavica.cz-tól
Da: www.nohavica.cz-tól
ZSOLDOSOK
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/2/2007 - 22:19
Krajina po bitvě
Magyar nyelvre fordította Tömösközi Csaba
da: www.nohavica.cz-tól
da: www.nohavica.cz-tól
TÁJKÉP CSATA UTÁN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/2/2007 - 22:14
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Versi del poeta ungherese Radnóti Miklós.
Forse questa poesia non è mai stata messa in musica, eppure provo lo stesso a proporla come CCG e non come Extra, visto il suo contenuto.
In ogni caso ci sono su YouTube molti video in cui questi splendidi e disperati versi vengono proposti o recitati con un sottofondo musicale: quello più appropriato mi è sembrato dei Nine Inch Nails, dal loro album del 2008 intitolato «Ghosts I-IV (Halo 26)»... Ma anche il video con la declamazione di Latinovits Zoltán, accompagnata dalla musica del compositore ungherese Béla Bartók (nell’esecuzione della New York Philharmonic Orchestra diretta da Leonard Bernstein), lascia davvero di sale.
Miklós Rádnoti (Budapest, 5 maggio 1909 – Abda, 10 novembre 1944) aveva studiato filosofia, voleva insegnare, ma nell’Ungheria filonazista gli fu impedito perché ebreo. Lo mandarono comunque al fronte, seppur... (continua)