Agregat
(2006)
Album: Hodi Da Ti Čiko Nešto Da
Vorrei segnalare Agregat, una canzone (del 2006) che riporta all'assedio di Sarajevo e alla forma più alta di resistenza, quella dei civili che non abbandonano la loro città e l'idea di stare insieme e reagire insieme.
Quando un colpo di artiglieria priva il condominio di Fuada Midžića 19 dell'energia elettrica, gli abitanti si organizzano per allestire un generatore.
Via Fuada Midžića (ora via Asim Ferhatovića, nel quartiere di Koševo) prendeva il nome da un partigiano ed è lì che si formarono gli Zabranjeno Pušenje, come riporta il loro sito web. Se non interpreto male, la canzone potrebbe riferirsi anche agli stessi musicisti del gruppo che rimasero a Sarajevo assediata
Album: Hodi Da Ti Čiko Nešto Da
Vorrei segnalare Agregat, una canzone (del 2006) che riporta all'assedio di Sarajevo e alla forma più alta di resistenza, quella dei civili che non abbandonano la loro città e l'idea di stare insieme e reagire insieme.
Quando un colpo di artiglieria priva il condominio di Fuada Midžića 19 dell'energia elettrica, gli abitanti si organizzano per allestire un generatore.
Via Fuada Midžića (ora via Asim Ferhatovića, nel quartiere di Koševo) prendeva il nome da un partigiano ed è lì che si formarono gli Zabranjeno Pušenje, come riporta il loro sito web. Se non interpreto male, la canzone potrebbe riferirsi anche agli stessi musicisti del gruppo che rimasero a Sarajevo assediata
Fuada Midžića 19, zgrada k'o i druge
(continua)
(continua)
inviata da Morands 4/1/2024 - 00:43
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Kad sve ovo bude juče
1995
Testo di Dino Merlin
Musica di Michael Jackson (!) (They Don't Care About Us)
Riprendendo la musica da un famoso pezzo di Michael Jackson Dino Merlin pensa a un futuro quando tutto questo, la guerra in Bosnia, sarà passato, sarà ieri.
Testo di Dino Merlin
Musica di Michael Jackson (!) (They Don't Care About Us)
Riprendendo la musica da un famoso pezzo di Michael Jackson Dino Merlin pensa a un futuro quando tutto questo, la guerra in Bosnia, sarà passato, sarà ieri.
Dan bez svijetla, zora bez pijetla
(continua)
(continua)
4/3/2020 - 23:34
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Sarajevo će biti
(1992)
Questa canzone è stata scritta dal cantautore serbo Đorđe Balašević e dal bosniaco Zlatan Fazlić Fazla all'inizio dell'assedio di Sarajevo.
Questa canzone è stata scritta dal cantautore serbo Đorđe Balašević e dal bosniaco Zlatan Fazlić Fazla all'inizio dell'assedio di Sarajevo.
Što više mislim, sve manje shvatam
(continua)
(continua)
inviata da Monia 10/5/2018 - 23:03
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Raskrsnice Sarajeva
Dall'album "Zaboravljeni grad" del 1993.
Srušena su draga mjesta, moja ulica,
(continua)
(continua)
inviata da Monia 28/2/2018 - 22:36
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Ćiribiribela
(1988)
Testo e musica di Goran Bregović
Title track dell'ultimo album dei Bijelo Dugme, Ćiribiribela del 1988.
Nel 1988 la Jugoslavia era in balia di una crisi politica che sarebbe sfociata poco dopo in una vera e propria guerra e con la dissoluzione della federazione.
I Bijelo Dugme erano il più importante gruppo rock jugoslavo e pubblicarono quell'anno il loro ultimo album prima dello scioglimento e del lancio della carriera solista di Bregović. L'album, pur non contenendo canzoni apertamente politiche, segna l'impegno pacifista di Bregović che sceglie per la copertina un dipinto (Noah's Ark, l'Arca di Noé) del pittore e fedele quacchero Edward Hicks, che reinterpretava l'episodio biblico legandolo alla profezia di Isaia di un futuro regno di pace e di giustizia, in cui l'umanità saprà vivere pacificamente.
La canzone d'apertura, questa Ćiribiribela, sembra profetica. Una coppia si... (continua)
Testo e musica di Goran Bregović
Title track dell'ultimo album dei Bijelo Dugme, Ćiribiribela del 1988.
Nel 1988 la Jugoslavia era in balia di una crisi politica che sarebbe sfociata poco dopo in una vera e propria guerra e con la dissoluzione della federazione.
I Bijelo Dugme erano il più importante gruppo rock jugoslavo e pubblicarono quell'anno il loro ultimo album prima dello scioglimento e del lancio della carriera solista di Bregović. L'album, pur non contenendo canzoni apertamente politiche, segna l'impegno pacifista di Bregović che sceglie per la copertina un dipinto (Noah's Ark, l'Arca di Noé) del pittore e fedele quacchero Edward Hicks, che reinterpretava l'episodio biblico legandolo alla profezia di Isaia di un futuro regno di pace e di giustizia, in cui l'umanità saprà vivere pacificamente.
La canzone d'apertura, questa Ćiribiribela, sembra profetica. Una coppia si... (continua)
Ako si, ljubo, pošla spat'
(continua)
(continua)
25/2/2018 - 18:53
Sarajevo
(2016)
Album: Dvojka
Damir Imamović è nato nel 1978 a Sarajevo da una famiglia di musicisti. Il nonno, Zaim Imamović, era uno dei più famosi interpreti del genere di canzone conosciuto come Sevdalinka o sevdah, tipico della Bosnia Erzegovina. Anche Damir segue le orme di questo genere di musica tradizionale, aggiornandolo e fondendolo con altre tradizioni europee, americane di sapore jazz e africane.
Questa canzone è dedicata alla sua città dove ai bambini vengono insegnati odio e veleno ma che rimane una una fontana di tesori, di storie, di poesie e di canzoni d'amore.
Vedi anche Sevdalinka, una canzone dedicata da un serbo ai suoi vicini sull'altra sponda della Drina.
Album: Dvojka
Damir Imamović è nato nel 1978 a Sarajevo da una famiglia di musicisti. Il nonno, Zaim Imamović, era uno dei più famosi interpreti del genere di canzone conosciuto come Sevdalinka o sevdah, tipico della Bosnia Erzegovina. Anche Damir segue le orme di questo genere di musica tradizionale, aggiornandolo e fondendolo con altre tradizioni europee, americane di sapore jazz e africane.
Questa canzone è dedicata alla sua città dove ai bambini vengono insegnati odio e veleno ma che rimane una una fontana di tesori, di storie, di poesie e di canzoni d'amore.
Vedi anche Sevdalinka, una canzone dedicata da un serbo ai suoi vicini sull'altra sponda della Drina.
Sarajevo, podno Trebevića
(continua)
(continua)
22/2/2018 - 23:14
Sva bol svijeta
(1993)
L'Eurovision del 1993 (in cui, tra parentesi, l'Italia presentò Enrico Ruggeri e la sua Sole d'Europa che si classificò dodicesima) vide la partecipazione per la prima volta degli stati nati dalla disgregazione della Jugoslavia. Come la Croazia con Don't ever cry, la Bosnia Erzegovina presentò una canzone che cercava di portare all'attenzione del mondo la guerra nel paese e nella capitale Sarajevo ancora sotto assedio.
L'Eurovision del 1993 (in cui, tra parentesi, l'Italia presentò Enrico Ruggeri e la sua Sole d'Europa che si classificò dodicesima) vide la partecipazione per la prima volta degli stati nati dalla disgregazione della Jugoslavia. Come la Croazia con Don't ever cry, la Bosnia Erzegovina presentò una canzone che cercava di portare all'attenzione del mondo la guerra nel paese e nella capitale Sarajevo ancora sotto assedio.
Ja ne mogu skinuti zvijezde sa neba
(continua)
(continua)
12/11/2017 - 22:58
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Himna generacije
[2017]
Singolo : Himna generacije
Singolo : Himna generacije
Čim progledam ujutro
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/7/2017 - 11:25
Neprijatelj
[2013]
Testo e musica / Lyrics and music / Tekst i muzika:
Zabranjeno Pušenje
Album: Radovi na cesti
Un album recente degli Zabranjeno Pušenje, questo Radovi na cesti del 2013. “Lavori in corso”, questo più o meno significherebbe il titolo originale dell'album, che però in serbocroato significa piuttosto “Lavori sulla strada”: la copertina dell'album, con due street workers al lavoro, chiarisce meglio la squisita ambiguita dell'espressione. Il “puttanaio” balcanico non è certamente terminato con gli accordi di Dayton del 1995, così come certamente non era iniziato nel 1991 con la dissoluzione della Jugoslavia, o nel 1992 con la guerra civile in Bosnia. Tutto è ancora bello là, pronto a riesplodere in due minuti; per questo, ancora nel 2013, occorre ricordare certe cose, certi fatti, certi modi di pensare e di agire. Nel medesimo album, gli Zabranjeno Pušenje hanno prima voluto ricordare... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Tekst i muzika:
Zabranjeno Pušenje
Album: Radovi na cesti
Un album recente degli Zabranjeno Pušenje, questo Radovi na cesti del 2013. “Lavori in corso”, questo più o meno significherebbe il titolo originale dell'album, che però in serbocroato significa piuttosto “Lavori sulla strada”: la copertina dell'album, con due street workers al lavoro, chiarisce meglio la squisita ambiguita dell'espressione. Il “puttanaio” balcanico non è certamente terminato con gli accordi di Dayton del 1995, così come certamente non era iniziato nel 1991 con la dissoluzione della Jugoslavia, o nel 1992 con la guerra civile in Bosnia. Tutto è ancora bello là, pronto a riesplodere in due minuti; per questo, ancora nel 2013, occorre ricordare certe cose, certi fatti, certi modi di pensare e di agire. Nel medesimo album, gli Zabranjeno Pušenje hanno prima voluto ricordare... (continua)
Neprijatelj ne spava i ne miruje
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/9/2016 - 20:41
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Nedjelja kad je otiš'o Hase
[1985]
Sexon / Karajlić
Album: Dok čekaš sabah sa šejtanom
Jugoslavia, il lungo addio. Una canzone, un calciatore, un paese che scompare
di Chicco Elia, da East Journal, 13 giugno 2014.
Satira e Metafora sono due fuoriclasse. Una coppia d’attacco, di quelle che sanno incrociarsi in profondità, tagliando a fette le difese avversarie. Una di quelle coppie dove l’intesa o la giocata solitaria producono lo stesso risultato: il trionfo delle idee, la realizzazione della rete.
I grandi tecnici, però, hanno sempre spiegato che senza una buona difesa, capace di leggere i messaggi che le coppie d’attacco avversarie si lanciano, o capaci di proteggere le reti realizzate dal proprio attacco, non si vince.
Una versione sportiva del mito di Cassandra, dove i segnali vanno interpretati, non potendo essere chiari per capriccio degli dei. Una capacità di interpretazione che spesso riposa dove meno... (continua)
Sexon / Karajlić
Album: Dok čekaš sabah sa šejtanom
Jugoslavia, il lungo addio. Una canzone, un calciatore, un paese che scompare
di Chicco Elia, da East Journal, 13 giugno 2014.
Satira e Metafora sono due fuoriclasse. Una coppia d’attacco, di quelle che sanno incrociarsi in profondità, tagliando a fette le difese avversarie. Una di quelle coppie dove l’intesa o la giocata solitaria producono lo stesso risultato: il trionfo delle idee, la realizzazione della rete.
I grandi tecnici, però, hanno sempre spiegato che senza una buona difesa, capace di leggere i messaggi che le coppie d’attacco avversarie si lanciano, o capaci di proteggere le reti realizzate dal proprio attacco, non si vince.
Una versione sportiva del mito di Cassandra, dove i segnali vanno interpretati, non potendo essere chiari per capriccio degli dei. Una capacità di interpretazione che spesso riposa dove meno... (continua)
Ljudi su išli u kolonama
(continua)
(continua)
inviata da Gaspard de la Nuit 1/9/2016 - 02:15
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Himzo Polovina: Dunjaluče, golem ti si
Ignoro se questa sevdalinka, genere della musica popolare tradizionale della Bosnia ed Erzegovina, sia antica e di autore anonimo o se sia stata composta dallo stesso Himzo Polovina (1927-1986), grande cantante e cantautore bosniaco, nato a Mostar e vissuto a Sarajevo...
Trovo il brano nel suo album del 1972 intitolato “Narodne Pjesme Iz Bosne I Hercegovine” e nella raccolta “Bosnia: Echoes from an Endangered World” pubblicata nel 1993 dalla Smithsonian Folkways Recordings, da cui ho tratto il testo e dove il brano è accompagnato dalla seguente introduzione:
“This sevdalinka is performed in a long ballad form. The unusual beginning of the ballad is about the Morić brothers, well-known Sarajevo personalities of the mid-nineteenth century, and speaks mainly of a particular region of the old part of Sarajevo and its characteristic beauty. It is in fact one of the numerous songs that extol... (continua)
Trovo il brano nel suo album del 1972 intitolato “Narodne Pjesme Iz Bosne I Hercegovine” e nella raccolta “Bosnia: Echoes from an Endangered World” pubblicata nel 1993 dalla Smithsonian Folkways Recordings, da cui ho tratto il testo e dove il brano è accompagnato dalla seguente introduzione:
“This sevdalinka is performed in a long ballad form. The unusual beginning of the ballad is about the Morić brothers, well-known Sarajevo personalities of the mid-nineteenth century, and speaks mainly of a particular region of the old part of Sarajevo and its characteristic beauty. It is in fact one of the numerous songs that extol... (continua)
Dunjaluče, golem ti si
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/3/2016 - 15:44
Kokuz
[2010]
Testo e musica: Dubioza Kolektiv
Lyrics and music: Dubioza Kolektiv
Album: 5 do 12
Testo e musica: Dubioza Kolektiv
Lyrics and music: Dubioza Kolektiv
Album: 5 do 12
Zbog svjetske krize
(continua)
(continua)
inviata da krzyś 1/11/2015 - 02:24
Srebrenicki Inferno
[2003]
Versi di Džemaludin Latić (1957-), scrittore e docente bosniaco
Musica di Đelo Jusić (1939-), compositore croato originario della Bosnia Erzegovina
Interpretata dall’Omladinski hor Zenica
Ignoro se si tratti di un canto intero o soltanto di un frammento.
Si tratta del testo più diffuso in Rete, a cominciare da qui
Il “Srebrenicki Inferno” è un oratorio composto di 19 canti in terzine, sorta di lettera di Dante Alighieri dall’inferno della guerra di Bosnia, di cui il massacro di Srebrenica del luglio 1995 fu l’apoteosi. Protagonista è una donna bosgnacca cui i serbi bosniaci hanno sterminato la famiglia. Lei stessa, internata in diversi campi di concentramento, ha subito ripetute violenze sessuali ed è stata testimone della strage di Srebrenica. Alla fine si ritrova rifugiata/esule a Ravenna, la città dove è sepolto Dante Alighieri.
Il “Srebrenicki Inferno”, messo in musica da... (continua)
Versi di Džemaludin Latić (1957-), scrittore e docente bosniaco
Musica di Đelo Jusić (1939-), compositore croato originario della Bosnia Erzegovina
Interpretata dall’Omladinski hor Zenica
Ignoro se si tratti di un canto intero o soltanto di un frammento.
Si tratta del testo più diffuso in Rete, a cominciare da qui
Il “Srebrenicki Inferno” è un oratorio composto di 19 canti in terzine, sorta di lettera di Dante Alighieri dall’inferno della guerra di Bosnia, di cui il massacro di Srebrenica del luglio 1995 fu l’apoteosi. Protagonista è una donna bosgnacca cui i serbi bosniaci hanno sterminato la famiglia. Lei stessa, internata in diversi campi di concentramento, ha subito ripetute violenze sessuali ed è stata testimone della strage di Srebrenica. Alla fine si ritrova rifugiata/esule a Ravenna, la città dove è sepolto Dante Alighieri.
Il “Srebrenicki Inferno”, messo in musica da... (continua)
Majko, majko, još te sanjam
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/7/2015 - 11:58
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Volio BiH
(2013)
Album: "Apsurdistan"
Vorrei che Ronaldo giocasse nella Bosnia e che i palestinesi potessero vivere in pace...
Album: "Apsurdistan"
Vorrei che Ronaldo giocasse nella Bosnia e che i palestinesi potessero vivere in pace...
Volio bi' da za Bosnu zaigra Ronaldo
(continua)
(continua)
24/2/2015 - 22:34
Niko nije kriv
Album: "5 do 12" (2010)
Rat je profit, puni kase vladajuće klase,
(continua)
(continua)
24/2/2015 - 22:24
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Mahir i Alma
dall'album Slušaj mater del 2002
Una tragica storia d'amore sullo sfondo della guerra in Bosnia.
Una tragica storia d'amore sullo sfondo della guerra in Bosnia.
Ljubav, ljubav je smisao života.
(continua)
(continua)
12/6/2014 - 17:00
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Boško i Admira
2013
Radovi na cesti
Radovi na cesti
Davno je to bilo, u zemlji koje nema više
(continua)
(continua)
inviata da DonQUijote82 29/3/2014 - 17:41
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90, Ponti
Tri ratna havera
[1997]
Album: Ja nisam odavle
Il 9 ottobre 2011, quando chi scrive non si trovava, come dire, nel pieno delle sue forze, veniva inserita nel sito questa (straordinaria) canzone degli Zabranjeno Pušenje; il medesimo giorno, Marko, in un commento, faceva presente che mancava “una traduzione fatta bene”. Cinque anni dopo, la traduzione è stata finalmente fatta, o tentata, non si sa quanto bene ma perlomeno capace di rendere l’idea di questa storia. Una storia, probabilmente, di tantissimi nella Sarajevo in guerra e sotto assedio: tri ratna havera, appunto.
Della vicenda narrata della canzone è forse bene fare una sorta di riassunto esplicativo; ma ancor prima, bisognerebbe soffermarsi sul titolo tradotto, forse sbrigativamente, “tre amici in guerra”. Le traduzioni, di solito, funzionano assai poco; da una traduzione, ad esempio, non può risultare come mai –ad esempio- non sia stato utilizzato... (continua)
Album: Ja nisam odavle
Il 9 ottobre 2011, quando chi scrive non si trovava, come dire, nel pieno delle sue forze, veniva inserita nel sito questa (straordinaria) canzone degli Zabranjeno Pušenje; il medesimo giorno, Marko, in un commento, faceva presente che mancava “una traduzione fatta bene”. Cinque anni dopo, la traduzione è stata finalmente fatta, o tentata, non si sa quanto bene ma perlomeno capace di rendere l’idea di questa storia. Una storia, probabilmente, di tantissimi nella Sarajevo in guerra e sotto assedio: tri ratna havera, appunto.
Della vicenda narrata della canzone è forse bene fare una sorta di riassunto esplicativo; ma ancor prima, bisognerebbe soffermarsi sul titolo tradotto, forse sbrigativamente, “tre amici in guerra”. Le traduzioni, di solito, funzionano assai poco; da una traduzione, ad esempio, non può risultare come mai –ad esempio- non sia stato utilizzato... (continua)
Noć pred gašenje Olimpijskoga plamena
(continua)
(continua)
inviata da Anto Simic 26/7/2011 - 19:19
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Dan Republike
(1987)
Il Giorno della repubblica era nella Jugoslavia socialista, assieme al 1° maggio e all'anno nuovo, la festività più importante: cadeva il 29 novembre, durava due giorni (29 e 30), ma solitamente si faceva ponte, così da avere praticamente 4 o 5 giorni di scuole e fabbriche chiuse: un ottimo momento per gite varie, e visite a parenti lontani, con conseguenti banchetti e bevute...
Negli anni '80, col PC sempre più debole e i movimenti nazionalisti in rivalsa, questa festa perde di significato e anzi inizia a venire criticata da più parti, perché non conforme allo spirito dei tempi: Slovenia e Croazia già nel 1989 la aboliscono come festività di stato.
In questa canzone del 1987 gli Zabranjeno Pušenje sottolineano sia la perdita del suo significato che la difficile situazione economica e politica nel paese. La sua pubblicazione fu pertanto accompagnata da forti critiche, e da una parziale censura che li costrinse a modificare alcune strofe.
Il Giorno della repubblica era nella Jugoslavia socialista, assieme al 1° maggio e all'anno nuovo, la festività più importante: cadeva il 29 novembre, durava due giorni (29 e 30), ma solitamente si faceva ponte, così da avere praticamente 4 o 5 giorni di scuole e fabbriche chiuse: un ottimo momento per gite varie, e visite a parenti lontani, con conseguenti banchetti e bevute...
Negli anni '80, col PC sempre più debole e i movimenti nazionalisti in rivalsa, questa festa perde di significato e anzi inizia a venire criticata da più parti, perché non conforme allo spirito dei tempi: Slovenia e Croazia già nel 1989 la aboliscono come festività di stato.
In questa canzone del 1987 gli Zabranjeno Pušenje sottolineano sia la perdita del suo significato che la difficile situazione economica e politica nel paese. La sua pubblicazione fu pertanto accompagnata da forti critiche, e da una parziale censura che li costrinse a modificare alcune strofe.
Danas je Dan Republike
(continua)
(continua)
inviata da Filip Stefanović 27/8/2010 - 11:52
Od istorijskog AVNOJa
[1997]
Album: Ja nisam odavle
Ecco un'altra canzone degli Zabranjeno Pušenje che ripercorre la storia jugoslava. È la storia di un vecchio partigiano e comunista convinto che si trova agli inizi degli anni '90 completamente spaesato, vedendo crollare attorno a lui tutto un mondo e uno stile di vita in cui aveva creduto e per cui aveva lottato.
Anche qui alcune note storiche a margine che non inserisco con la traduzione per non appesantirla troppo:
Koševo è un distretto settentrionale di Sarajevo, in Bosnia.
"Juga" è un diminutivo di Jugoslavija, di solito era un vezzeggiativo simpatico usato per il paese dagli jugoslavi stessi.
Il termine "komunjara" invece è un dispregiativo di "komunista".
AVNOJ = Antifašističko V(ij)eće Narodnog Oslobođenja Jugoslavije, Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia. L'AVNOJ storico è il secondo, tenutosi nel novembre del 1943 a... (continua)
Album: Ja nisam odavle
Ecco un'altra canzone degli Zabranjeno Pušenje che ripercorre la storia jugoslava. È la storia di un vecchio partigiano e comunista convinto che si trova agli inizi degli anni '90 completamente spaesato, vedendo crollare attorno a lui tutto un mondo e uno stile di vita in cui aveva creduto e per cui aveva lottato.
Anche qui alcune note storiche a margine che non inserisco con la traduzione per non appesantirla troppo:
Koševo è un distretto settentrionale di Sarajevo, in Bosnia.
"Juga" è un diminutivo di Jugoslavija, di solito era un vezzeggiativo simpatico usato per il paese dagli jugoslavi stessi.
Il termine "komunjara" invece è un dispregiativo di "komunista".
AVNOJ = Antifašističko V(ij)eće Narodnog Oslobođenja Jugoslavije, Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia. L'AVNOJ storico è il secondo, tenutosi nel novembre del 1943 a... (continua)
“Prvo: Demokratska Federativna Jugoslavija proglasuje se narodnom republikom pod imenom Federativna Narodna Republika Jugoslavija...”
(continua)
(continua)
inviata da Filip Stefanović 22/6/2009 - 11:54
Yugo 45
(1999)
Album: “Agent tajne sile“ (agente della forza segreta)
Questa è senz'altro una delle canzoni più interessanti degli Zabranjeno pušenje. La "Yugo 45" era un modello di successo della Zastava, al pari della Zastava 750 "Fića", la famosa copia della Fiat 600. Era insomma uno dei simboli più famosi della Jugoslavia, e rappresenta quindi in questa canzone tutto un periodo, quello appunto dei migliori anni della vecchia Jugoslavia.
La canzone è pregna di significato, perché in maniera non palese (e quindi intelligente ed efficace) ricorda uno stile di vita e fatti quotidiani che accomunavano tutti gli jugoslavi, quindi quella cultura jugoslava che è effettivamente esistita, e che legava nelle esperienze serbi, croati e bosniaci.
Nella prima strofa, quando i vicini si raccolgono a casa del protagonista per vedere la nuova macchina, la madre prepara da mangiare per tutti (l'ospitalità... (continua)
Album: “Agent tajne sile“ (agente della forza segreta)
Questa è senz'altro una delle canzoni più interessanti degli Zabranjeno pušenje. La "Yugo 45" era un modello di successo della Zastava, al pari della Zastava 750 "Fića", la famosa copia della Fiat 600. Era insomma uno dei simboli più famosi della Jugoslavia, e rappresenta quindi in questa canzone tutto un periodo, quello appunto dei migliori anni della vecchia Jugoslavia.
La canzone è pregna di significato, perché in maniera non palese (e quindi intelligente ed efficace) ricorda uno stile di vita e fatti quotidiani che accomunavano tutti gli jugoslavi, quindi quella cultura jugoslava che è effettivamente esistita, e che legava nelle esperienze serbi, croati e bosniaci.
Nella prima strofa, quando i vicini si raccolgono a casa del protagonista per vedere la nuova macchina, la madre prepara da mangiare per tutti (l'ospitalità... (continua)
Kažu da su čuda svijeta piramide afričke
(continua)
(continua)
inviata da Filip Stefanović 20/6/2009 - 13:32
Percorsi:
Automobili, Guerre nei Balcani negli anni '90
Mater vam jebem
[2004]
Lyrics and music by Edo Maajka
Testo e musica di Edo Maajka
Album: No Sikiriki
Edin Osmić, più noto come Edo Maajka, è il più noto rapper bosniaco musulmano; ma la sua fama si estende anche a tutti i paesi dell'ex Jugoslavia. Nato a Brčko, la città del “corridoio” nella complicatissima sistemazione della Bosnia-Erzegovina dopo gli accordi di Dayton (nominati anche nel testo di questa canzone dal titolo decisamente esplicito -”Vi fotto la mamma” o qualcosa del genere), il suo pseudonimo è ripreso da un'espressione dello slang cittadino, dove “maajka” (forma con la vocale allungata di “majka”, “mamma”) significa qualcosa come “un tipo che ha naturale autorità sugli altri, uno cui si può chiedere un consiglio”. E' stato membro di band da lui fondate, dai nomi decisamente singolari come “Obrana” (“Difesa”) e “Disciplinska Komisija” (“Commissione Disciplinare”); ma è un nemico giurato... (continua)
Lyrics and music by Edo Maajka
Testo e musica di Edo Maajka
Album: No Sikiriki
Edin Osmić, più noto come Edo Maajka, è il più noto rapper bosniaco musulmano; ma la sua fama si estende anche a tutti i paesi dell'ex Jugoslavia. Nato a Brčko, la città del “corridoio” nella complicatissima sistemazione della Bosnia-Erzegovina dopo gli accordi di Dayton (nominati anche nel testo di questa canzone dal titolo decisamente esplicito -”Vi fotto la mamma” o qualcosa del genere), il suo pseudonimo è ripreso da un'espressione dello slang cittadino, dove “maajka” (forma con la vocale allungata di “majka”, “mamma”) significa qualcosa come “un tipo che ha naturale autorità sugli altri, uno cui si può chiedere un consiglio”. E' stato membro di band da lui fondate, dai nomi decisamente singolari come “Obrana” (“Difesa”) e “Disciplinska Komisija” (“Commissione Disciplinare”); ma è un nemico giurato... (continua)
Ovako
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 27/3/2009 - 16:21
Lijepa Alma
[2001]
Album: Bog vozi Mercedes ("Dio guida una Mercedes")
Album: Bog vozi Mercedes ("Dio guida una Mercedes")
Ecco un'altra canzone degli Zabranjeno Pušenje, questa volta del 2001. Il tema è un'altra delle amare eredità che la guerra di Bosnia si è lasciata dietro, quella delle vedove di guerra.
Coll'aiuto di un dizionario e una grammatica di serbo-croato-bosniaco, sto imparando piano piano a districarmi tra le declinazioni e i verbi irregolari del bosniaco ... e il video su YouTube dovrebbe essere una conferma che gli svarioni non sono troppi (i pretendenti con i fiori in mano ci sono!) [Marco Ferrero]
Coll'aiuto di un dizionario e una grammatica di serbo-croato-bosniaco, sto imparando piano piano a districarmi tra le declinazioni e i verbi irregolari del bosniaco ... e il video su YouTube dovrebbe essere una conferma che gli svarioni non sono troppi (i pretendenti con i fiori in mano ci sono!) [Marco Ferrero]
Evo ima godinama
(continua)
(continua)
inviata da Marco Ferrero 1/9/2007 - 13:03
Fildžan viška
[1997]
Ciao! Mi chiamo Mario, vivo a Torino sono appassionato di ogni angolo della ex-Yugoslavia (dove sono già stato 4 volte dal 1996), e ho scoperto i Zabranjeno Pušenje grazie a un viaggio recente e alla vostra bellissima traduzione di Kanjon Drine.
Mi sono imbattuto di recente in un altra canzone, "Fildžan viška", che merita di essere segnalata perché piena di nostalgia per la Sarajevo prima degli eventi 1992 ... un posto in cui si lasciava sempre una tazzina di caffé in più per gli ospiti o gli sconosciuti. Appartiene al primo album che gli Z.P. (intendo la parte del gruppo che è rimasta a Sarajevo, non chi ha seguito Kusturica a Belgrado) hanno scritto dopo la fine della guerra nel 1997.[Mario Ferrero]
Mi sono imbattuto di recente in un altra canzone, "Fildžan viška", che merita di essere segnalata perché piena di nostalgia per la Sarajevo prima degli eventi 1992 ... un posto in cui si lasciava sempre una tazzina di caffé in più per gli ospiti o gli sconosciuti. Appartiene al primo album che gli Z.P. (intendo la parte del gruppo che è rimasta a Sarajevo, non chi ha seguito Kusturica a Belgrado) hanno scritto dopo la fine della guerra nel 1997.[Mario Ferrero]
69-a moj stari i ja,
(continua)
(continua)
inviata da Mario Ferrero (per tramite di RV) 27/8/2007 - 23:48
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Nati nel Ventitré, fucilati nel Quarantadue
Il testo originale serbocroato (bosniaco) della poesia di Izet Sarajlić. Da questa pagina, con integrazioni ortografiche.
ROĐENI 23, STRELJANI 42
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/4/2007 - 23:45
Lipe cvatu
[1986]
Testo di Goran Bregović
Testo di Goran Bregović
I Bijelo Dugme ("Bottone bianco"), fondati da Goran Bregović, sono stati probabilmente la rock band più celebre della Jugoslavia unita. Si sciolsero nel 1989, poco tempo prima della dissoluzione della Jugoslavia. Questa loro canzone non è propriamente una canzone contro la guerra, e contro quella stupida guerra in particolare (che non era ancora iniziata, ma di cui già si vedevano i prodromi); ma è una canzone di fine. Nella pagina dedicata a Admira e Boško, i due innamorati (lui serbo, lei musulmana) uccisi assieme nel maggio 1993 mentre tentavano di fuggire, sotto il ponte di Vrbanja a Sarajevo, questa canzone è loro associata e dedicata. Sullo stesso ponte, vorrei ricordarlo, fu ucciso un volontario italiano di "Beati i costruttori di pace", durante una manifestazione contro la guerra; assieme a lui, che lo vide morire, c'era Pierluigi Ontanetti.
Ljeto ide, kako si mi ti
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/1/2007 - 14:59
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Zvijezda na Balkanu
Una canzone degli "Zabranjeno Pušenje" dal titolo "Una stella sui Balcani" da Ex Yugoslavia Peace Page; ma la grafia è stata corretta.
Come parlare di questa canzone? A suo modo, cioè con la tragica ironia balcanica, la si potrebbe chiamare una canzone epica: inizia infatti con tre strofe che sembrano riportare dritti a quella che è considerata la nascita della nazione serba, la famosa battaglia di Kosovo Polje ("Campo dei Merli") del 1389. E fu una sconfitta rovinosa, come tutti sanno, in seguito alla quale la dominazione turca si estese a quasi tutti i Balcani. Attesero a lungo, quegli "antichi eroi", che una stella risplendesse più luminosa.
Come parve arrivare, questa stella più luminosa? Con l'avvento di Slobodan Milošević e degli altri signori della guerra di tutta la disgraziata ex Jugoslavia, dal croato Tuđman al musulmano Izetbegović, per finire ai due assassini serbo-bosniaci,... (continua)
Come parlare di questa canzone? A suo modo, cioè con la tragica ironia balcanica, la si potrebbe chiamare una canzone epica: inizia infatti con tre strofe che sembrano riportare dritti a quella che è considerata la nascita della nazione serba, la famosa battaglia di Kosovo Polje ("Campo dei Merli") del 1389. E fu una sconfitta rovinosa, come tutti sanno, in seguito alla quale la dominazione turca si estese a quasi tutti i Balcani. Attesero a lungo, quegli "antichi eroi", che una stella risplendesse più luminosa.
Come parve arrivare, questa stella più luminosa? Con l'avvento di Slobodan Milošević e degli altri signori della guerra di tutta la disgraziata ex Jugoslavia, dal croato Tuđman al musulmano Izetbegović, per finire ai due assassini serbo-bosniaci,... (continua)
Ovdje su nekada, mala, stajali
(continua)
(continua)
inviata da monia 30/10/2006 - 18:20
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Konjuh planinom
anonimo
Canzone della Resistenza jugoslava, particolarmente diffusa tra i partigiani bosniaci.
Il monte Konjuh, al centro della zona mineraria della Bosnia, fu teatro di aspri combattimenti. Il villaggio di minatori di Husino, nel bacino del Kreka, ha una gloriosa tradizione rivoluzionaria: nel 1920 si ebbe una rivolta di minatori in difesa dello sciopero.
Il testo originale è ripreso da questa pagina cache
Il monte Konjuh, al centro della zona mineraria della Bosnia, fu teatro di aspri combattimenti. Il villaggio di minatori di Husino, nel bacino del Kreka, ha una gloriosa tradizione rivoluzionaria: nel 1920 si ebbe una rivolta di minatori in difesa dello sciopero.
Il testo originale è ripreso da questa pagina cache
Konjuh planinom,vjetar šumi, bruji.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/8/2006 - 13:57
Kanjon Drine
Album: Male priče o velikoj ljubavi (1989)
Il nome del gruppo significa "Vietato fumare"...e, da fumatore incallito, non conoscendo colpevolmente la band dove suona anche Kusturica, mi erano presi gli sturbi (per quel che mi riguarda, le CCG sono territorio libero dalle fregole salutistiche e dalle crociate antitabacco, e lo resteranno). Faccio debita ammenda, con una sorpresa. Grazie a Monia per averla inviata.
La canzone, si noti bene, è del 1989. Due anni prima dell'inizio delle guerre jugoslave (1991). Ma la situazione è già quella, e la previsione del vecchio camionista...si avvererà anche in peggio. [RV]
Il nome del gruppo significa "Vietato fumare"...e, da fumatore incallito, non conoscendo colpevolmente la band dove suona anche Kusturica, mi erano presi gli sturbi (per quel che mi riguarda, le CCG sono territorio libero dalle fregole salutistiche e dalle crociate antitabacco, e lo resteranno). Faccio debita ammenda, con una sorpresa. Grazie a Monia per averla inviata.
La canzone, si noti bene, è del 1989. Due anni prima dell'inizio delle guerre jugoslave (1991). Ma la situazione è già quella, e la previsione del vecchio camionista...si avvererà anche in peggio. [RV]
Kanjon Drine je ispred nas,
(continua)
(continua)
inviata da Monia 15/8/2006 - 14:46
Noćni sonet o smislu ivota
Razmiljajuci o smislu ivota dignem pogled do neba,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/7/2006 - 00:01
Stari Most
[S.Saletti - C.Cossu]
Dall'album "Stari Most" - 2005
Dalla poesia Granata s Mrkovica di Izet Sarajlić
"Non esiste una sola cultura mediterranea: ce ne sono molte in seno a un solo Mediterraneo"
Predrag Matvejević
A Mostar, nella Bosnia-Erzegovina, durante la guerra feroce che bruciava i Balcani, il 9 novembre del 1993 una granata croata abbattè lo Stari Most, il Ponte Vecchio sulla Neretva che da quattrocento anni univa Oriente e Occidente. Era il simbolo del dialogo tra cattolici, musulmani e ortodossi. Scrive lo scrittore Paolo Rumiz: "Il ponte di Mostar era il luogo della nostalgia, il segno dell'appartenenza e dell'alleanza tra mondi che si volevano a tutti i costi separare".
Dopo che l'ultima pietra cadde nel fiume ci fu un gran silenzio. Anche i cecchini per una volta fecero tacere le armi. Tutti intorno capirono che qualcosa di terribile era accaduto: non era stato abbattuto... (continua)
Dall'album "Stari Most" - 2005
Dalla poesia Granata s Mrkovica di Izet Sarajlić
"Non esiste una sola cultura mediterranea: ce ne sono molte in seno a un solo Mediterraneo"
Predrag Matvejević
A Mostar, nella Bosnia-Erzegovina, durante la guerra feroce che bruciava i Balcani, il 9 novembre del 1993 una granata croata abbattè lo Stari Most, il Ponte Vecchio sulla Neretva che da quattrocento anni univa Oriente e Occidente. Era il simbolo del dialogo tra cattolici, musulmani e ortodossi. Scrive lo scrittore Paolo Rumiz: "Il ponte di Mostar era il luogo della nostalgia, il segno dell'appartenenza e dell'alleanza tra mondi che si volevano a tutti i costi separare".
Dopo che l'ultima pietra cadde nel fiume ci fu un gran silenzio. Anche i cecchini per una volta fecero tacere le armi. Tutti intorno capirono che qualcosa di terribile era accaduto: non era stato abbattuto... (continua)
Vec trideseti sat
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/10/2005 - 21:27
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90, Ponti
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91. Ljepoto moja / Bella Ciao (Bosnian version by Dalai Plama i Crvena Banda, 2020)
Riscrittura, interpretazione e arrangiamento di Plamenko Muratović - Sarajevo, Bosnia e Erzegovina
Rewritten, performed and arranged by Plamenko Muratović - Sarajevo, Bosnia and Herzegovina
Prateći glasovi / Voci / Voices: Valentina Pianeta, Federica Delle Nucci, Jessica Stiziani
Mix i mastering / Mix and Mastering: Mustafa Čengić, Container Club Bologna