Cotton Field Blues
[Possono esserci errori :ogni correzione sara'ben accetta ]
BLUES DEL CAMPO DI COTONE
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 21/11/2024 - 17:37
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
ITALIANO / ITALIAN [11] - Nino Rastelli
Traduzione italiana di Nino Rastelli [1941]
Standard Italian version by Nino Rastelli [1941]
Los Marcellos Ferial (o “I Marcellos Ferial”)
Lili Marlene / Bella Ciao (1965)
Anche in questo caso, così come in Bella Ciao, la canzone diventa una canzoncina d'amore, semplicemente eliminando le strofe che più la contestualizzavano, rimane un vago riferimento alla caserma, in fondo la naja era il motivo principale per cui i giovani nel 1965 si allontanavano da casa e dalle famiglie.
Traduzione italiana di Nino Rastelli [1941]
Standard Italian version by Nino Rastelli [1941]
Los Marcellos Ferial (o “I Marcellos Ferial”)
Lili Marlene / Bella Ciao (1965)
Anche in questo caso, così come in Bella Ciao, la canzone diventa una canzoncina d'amore, semplicemente eliminando le strofe che più la contestualizzavano, rimane un vago riferimento alla caserma, in fondo la naja era il motivo principale per cui i giovani nel 1965 si allontanavano da casa e dalle famiglie.
Se chiudo gli occhi
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 21/11/2024 - 09:17
Così papà mio nell’America
[1948]
Poesia / A Poem by / Poème / Runo:
Rocco Scotellaro
Voce / Speaking voice / Voix parlante / Puhuva ääni :
Sergio Carlacchiani
In questa lirica la gente umile della Lucania é la protagonista traslata nella figura paterna di Vincenzo. Questi emigrò in America per fare poi ritorno al paese natio. La poesia fa parte della sezione “Neve” della raccolta “ E’ fatto giorno”, pubblicato postumo nel 1954 con le illustrazioni di Aldo Turchiaro. Quella esposta sopra é la Tavola VII.
Il tema è ancora più pressante in una poesia composta nello stesso anno, “America scordarola”, che proporremo in altra occasione. Un’altra poesia posteriore, del 1952, sul tema è Salmo alla casa e agli emigranti
[Riccardo Gullotta]
Poesia / A Poem by / Poème / Runo:
Rocco Scotellaro
Voce / Speaking voice / Voix parlante / Puhuva ääni :
Sergio Carlacchiani
In questa lirica la gente umile della Lucania é la protagonista traslata nella figura paterna di Vincenzo. Questi emigrò in America per fare poi ritorno al paese natio. La poesia fa parte della sezione “Neve” della raccolta “ E’ fatto giorno”, pubblicato postumo nel 1954 con le illustrazioni di Aldo Turchiaro. Quella esposta sopra é la Tavola VII.
Il tema è ancora più pressante in una poesia composta nello stesso anno, “America scordarola”, che proporremo in altra occasione. Un’altra poesia posteriore, del 1952, sul tema è Salmo alla casa e agli emigranti
[Riccardo Gullotta]
E queste sono lucciole traverse
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 20/11/2024 - 14:24
Il mio fiume
2024
Diario di vita
Diario di vita
Mio nonno paterno era una figura molto centrale nella mia infanzia e nella mia adolescenza. Nato a fine ‘800, giovane soldato valoroso e decorato sul Piave, poi pescatore, operaio, padre di 4 figli, appassionato lettore, da autodidatta, di classici della letteratura. Lo immagino ancora oggi camminare vicino a me, lento nella sua vecchiaia consumata fino alle ultime gocce, un piccolo sigaro toscano che ogni tanto compare, la riva del mare che si mescola con la foce del Piave. I suoi silenzi quando gli chiedevo della sua guerra di ragazzo, i suoi sorrisi quando parlava della nonna e dei figli, tra cui ovviamente mio padre, la sua intatta chiarezza stanca quando toccava con le parole i luoghi della vita dove il destino lo aveva fatto lavorare ogni giorno da mattina a sera. I suoi ideali intoccabili. Il legame indissolubile con la sua e dunque con la mia terra. Che era dentro di lui. E della quale conosceva ogni respiro, ogni luce, ogni ombra, ogni parola.
C’è un fiume che scorre dov’è casa mia
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 20/11/2024 - 12:06
Violenza epistemica
Brano dedicato a Francesca Albanese relatrice speciale ONU per i diritti umani nei territori occupati.
autrice del libro J'ACCUSE.
La verità prima di tutto è l’inizio del più famoso J’Accuse della storia moderna, quello di Émile Zola. La verità prima di tutto è anche il movente che ispira questo J’Accuse, che raccoglie la testimonianza della Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati da Israele dal 1967. Questo libro non nasce come un instant book. Prima degli attacchi del 7 ottobre 2023 – in un momento in cui l’attenzione mediatica sulla situazione in Israele e nei territori palestinesi occupati era prossima allo zero – J’Accuse voleva essere anzitutto uno strumento per comunicare ai lettori l’urgenza di un tema che non poteva essere ignorato. Attraverso il prezioso lavoro svolto da Francesca Albanese e confluito in tre Rapporti internazionali – presentati rispettivamente... (continua)
autrice del libro J'ACCUSE.
La verità prima di tutto è l’inizio del più famoso J’Accuse della storia moderna, quello di Émile Zola. La verità prima di tutto è anche il movente che ispira questo J’Accuse, che raccoglie la testimonianza della Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati da Israele dal 1967. Questo libro non nasce come un instant book. Prima degli attacchi del 7 ottobre 2023 – in un momento in cui l’attenzione mediatica sulla situazione in Israele e nei territori palestinesi occupati era prossima allo zero – J’Accuse voleva essere anzitutto uno strumento per comunicare ai lettori l’urgenza di un tema che non poteva essere ignorato. Attraverso il prezioso lavoro svolto da Francesca Albanese e confluito in tre Rapporti internazionali – presentati rispettivamente... (continua)
Non conoscevo la violenza epistemica
(continua)
(continua)
inviata da Paolo Rizzi 20/11/2024 - 10:36
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Sospirus (Quant'era bello il virus!)
[nov. 2024]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Francesco Vaccini
Però la musica non so se verrà comunicata
But I don't know if the tune will be disclosed
Mais je ne sais pas si la musique sera révelée
Bamberg (Germania), 18 marzo 2020: Solidarietà ai fratelli italiani!
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Francesco Vaccini
Però la musica non so se verrà comunicata
But I don't know if the tune will be disclosed
Mais je ne sais pas si la musique sera révelée
Canzone che viene inserita nel "Percorso sul Coronavirus", sebbene esso si fermi al 2023. Ne rappresenta un'estensione e, al tempo stesso, la summa.
Bamberg (Germania), 18 marzo 2020: Solidarietà ai fratelli italiani!
Un secolo fa facemmo lunghi musi:
(continua)
(continua)
20/11/2024 - 03:09
Percorsi:
2020-2023: Canzoniere del COVID-19
La mia preghiera
2024
La mia preghiera
feat. Sick Tamburo
La mia preghiera
feat. Sick Tamburo
“Ci sono molti modi per pregare: meditando, entrando in una chiesa o anche semplicemente ritrovandosi da soli con se stessi. Per chi frequenta i concerti, anche un live, anche una canzone possono diventare una preghiera. Un momento sacro in cui tante voci diventano una sola, per inviare energia positiva a un mondo che ha sempre più bisogno di fiducia e sostegno per il futuro.”
Credevamo fosse estate
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 19/11/2024 - 13:43
Percorsi:
Guerra alla Terra
Lied der Internationalen Brigaden [Vorwärts, Internationale Brigade!]
--> ingeb.org
Canto delle Brigate Internazionali
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/11/2024 - 00:21
La finestra
[2022]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Eleonora Andreone
Musica / Music / Musique / Sävel:
Yo Yo Mundi
Album: Parole liberate
La canzone fa parte dell’album Parole liberate, nato da testi composti dai reclusi nelle nostre carceri con la collaborazione di artisti affermati nel panorama musicale italiano. Il progetto nacque da un bando del 2014 emesso dal Ministero di Grazia e Giustizia. Il ministro di allora era Andrea Orlando.
Ci rendiamo conto che degli stralci non possono esaurire la materia per una valutazione, e tuttavia quando l’intensità è molto spinta o potenziata dalla coazione a ripetere anche una dichiarazione virgolettata fa la differenza. Ne proponiamo alcune.
Un giudice di sorveglianza scrive il 12 Luglio 2024 quanto segue, in un’ordinanza emessa per respingere il ricorso di alcuni detenuti nel carcere di Sollicciano: “Con riferimento alla mancanza di acqua calda nel... (continua)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Eleonora Andreone
Musica / Music / Musique / Sävel:
Yo Yo Mundi
Album: Parole liberate
La canzone fa parte dell’album Parole liberate, nato da testi composti dai reclusi nelle nostre carceri con la collaborazione di artisti affermati nel panorama musicale italiano. Il progetto nacque da un bando del 2014 emesso dal Ministero di Grazia e Giustizia. Il ministro di allora era Andrea Orlando.
Ci rendiamo conto che degli stralci non possono esaurire la materia per una valutazione, e tuttavia quando l’intensità è molto spinta o potenziata dalla coazione a ripetere anche una dichiarazione virgolettata fa la differenza. Ne proponiamo alcune.
Un giudice di sorveglianza scrive il 12 Luglio 2024 quanto segue, in un’ordinanza emessa per respingere il ricorso di alcuni detenuti nel carcere di Sollicciano: “Con riferimento alla mancanza di acqua calda nel... (continua)
La mia finestra
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 17/11/2024 - 19:11
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Fighter
Traduzione italiana CherryBomb89 - Lyrics Translate
COMBATTENTE
(continua)
(continua)
15/11/2024 - 22:20
Sei bella negli occhi
anonimo
Coraggio ben mio - Luisa De Santis
La canzone fa parte dell'LP GABRIELLA SUOI AMICI E...TANTO FOLK del 1972.
Luisa De Santis interpreta un classico della tradizione popolare: un canto di separazione di autore anonimo che risale alle fine '800, diffuso in Italia centrale soprattutto nel Lazio e nelle Marche.
La canzone fa parte dell'LP GABRIELLA SUOI AMICI E...TANTO FOLK del 1972.
Luisa De Santis interpreta un classico della tradizione popolare: un canto di separazione di autore anonimo che risale alle fine '800, diffuso in Italia centrale soprattutto nel Lazio e nelle Marche.
CORAGGIO BEN MIO
(continua)
(continua)
inviata da Ermanno Profazio 15/11/2024 - 08:44
Ho visto un re
Ho visto un re - Il Duo di Piadena
Canzone composta da Dario Fo ed Ernesto Esposito e resa famosa da Enzo Jannacci nel 1968. Sempre nello stesso anno fu anche cantata dal Duo di Piadena ed inserita nel disco ARIA DI CASA NOSTRA.
Penso che pochi conoscano questa versione.
Canzone composta da Dario Fo ed Ernesto Esposito e resa famosa da Enzo Jannacci nel 1968. Sempre nello stesso anno fu anche cantata dal Duo di Piadena ed inserita nel disco ARIA DI CASA NOSTRA.
Penso che pochi conoscano questa versione.
Dai dai, conta su
(continua)
(continua)
15/11/2024 - 08:40
O Venezia
anonimo
Oh Venezia - Il Duo di Piadena
"Oh Venezia" incisa all'interno del LP ARIA DI CASA NOSTRA del 1968 é un brano importante, ma poco conosciuto, del repertorio del Duo di Piadena (Delio Chittó e Amedeo Merli),
Gli autori del brano, citati nel disco, sono Stelvio Cipriani (musica) e Giuliano Tilesi (testo).
È una rielaborazione di una canzone popolare diffusa in tutto il centro-settentrione: la musica riecheggia le arie del melodramma; il testo sembra riferirsi al coraggioso biennio repubblicano (1848-49) di Venezia ribellatasi all'impero austriaco e alla drammatica repressione che ne seguì.
Da notare che la terza strofa é di difficile interpretazione, seppur alcuni sostengano che sottenda il desiderio popolare di una allora futura unità d'Italia.
La canzone è stata "riscoperta" e resa popolare da Giovanna Marini e Francesco De Gregori con la loro bellissima interpretazione nel LP IL FISCHIO... (continua)
"Oh Venezia" incisa all'interno del LP ARIA DI CASA NOSTRA del 1968 é un brano importante, ma poco conosciuto, del repertorio del Duo di Piadena (Delio Chittó e Amedeo Merli),
Gli autori del brano, citati nel disco, sono Stelvio Cipriani (musica) e Giuliano Tilesi (testo).
È una rielaborazione di una canzone popolare diffusa in tutto il centro-settentrione: la musica riecheggia le arie del melodramma; il testo sembra riferirsi al coraggioso biennio repubblicano (1848-49) di Venezia ribellatasi all'impero austriaco e alla drammatica repressione che ne seguì.
Da notare che la terza strofa é di difficile interpretazione, seppur alcuni sostengano che sottenda il desiderio popolare di una allora futura unità d'Italia.
La canzone è stata "riscoperta" e resa popolare da Giovanna Marini e Francesco De Gregori con la loro bellissima interpretazione nel LP IL FISCHIO... (continua)
OH VENEZIA
(continua)
(continua)
inviata da Ermanno Profazio 15/11/2024 - 08:37
Es bracht' der Eisenhower - No Susanna
Anonimo Toscano del XX Secolo, 14-11-2024 18:26
Ha portato Eisenhower – No, Susanna!
(continua)
(continua)
14/11/2024 - 18:27
Vermişel
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 14-11-2024 11:35
Come preparare i vermicelli all'azera.
How to prepare Azerbaijani vermicelli.
Va da sé che la presente traduzione è condotta sulla traduzione inglese; ma le strofe originali azere finora reperite sono state comunque controllate (e corrispondono bene alla traduzione inglese).
Come preparare i vermicelli all'azera.
How to prepare Azerbaijani vermicelli.
Vermicelli
(continua)
(continua)
14/11/2024 - 11:36
Quanno sona la campana
All'armi...all'armi...la campana sôna! - Otello Profazio
La canzone rievoca la battaglia di Stromboli del 1561.
I turchi stanno per invadere la Sicilia e in suo aiuto intervengono i Cavalieri di Malta con sei galee, che comunque non riusciranno a fermare i Saraceni. Il canto si conclude infatti con il lamento del capitano dei Cavalieri di Malta:
"Lu capita' non chiangi li galeri,
chi su di lignu e si nni ponnu fari,
ma chiangi li so' amati cavaleri,
li chiangi occisi ed annegati a mari!"
"All'armi...all'armi...la campana sona!..." fu incisa in un 45 giri nel 1964 e poi "promossa" ed inserita di diritto nel LP monografico Storie e Leggende del Sud del 1965.
La canzone rievoca la battaglia di Stromboli del 1561.
I turchi stanno per invadere la Sicilia e in suo aiuto intervengono i Cavalieri di Malta con sei galee, che comunque non riusciranno a fermare i Saraceni. Il canto si conclude infatti con il lamento del capitano dei Cavalieri di Malta:
"Lu capita' non chiangi li galeri,
chi su di lignu e si nni ponnu fari,
ma chiangi li so' amati cavaleri,
li chiangi occisi ed annegati a mari!"
"All'armi...all'armi...la campana sona!..." fu incisa in un 45 giri nel 1964 e poi "promossa" ed inserita di diritto nel LP monografico Storie e Leggende del Sud del 1965.
All'armi...all'armi...la campana sôna! [1]
(continua)
(continua)
inviata da Ermanno Profazio 13/11/2024 - 14:36
Cecilia
anonimo
La bella Cecilia - Otello Profazio
Incisa nel LP STORIE E LEGGENDE DEL SUD nel 1965 e successivamente in un 45 giri del 1967, questa é una canzone popolare diffusa praticamente in tutta Italia: ogni regione ha la sua versione e sono tutte abbastanza simili.
La canzone narra la tragica storia di una donna che, nella speranza di salvare il marito, sacrifica il suo onore inutilmente perché il marito viene comunque ucciso e lei viene a sua volta condannata a morte dal cinico "capitano".
La particolarità di questa versione sono i versi finali in cui l cantastorie prega vermi e topi di voler risparmiare, almeno loro, la bella Cecilia.
Incisa nel LP STORIE E LEGGENDE DEL SUD nel 1965 e successivamente in un 45 giri del 1967, questa é una canzone popolare diffusa praticamente in tutta Italia: ogni regione ha la sua versione e sono tutte abbastanza simili.
La canzone narra la tragica storia di una donna che, nella speranza di salvare il marito, sacrifica il suo onore inutilmente perché il marito viene comunque ucciso e lei viene a sua volta condannata a morte dal cinico "capitano".
La particolarità di questa versione sono i versi finali in cui l cantastorie prega vermi e topi di voler risparmiare, almeno loro, la bella Cecilia.
Vi pregu vermi e surici 'sti carni non tuccati,
'st' occhi annarcati niuri, 'sti labbra zuccarati...
ca sunnu di Cecilia muglieri sventurata
ca pe' salva' 'u maritu a morte é cundannata.
'st' occhi annarcati niuri, 'sti labbra zuccarati...
ca sunnu di Cecilia muglieri sventurata
ca pe' salva' 'u maritu a morte é cundannata.
LA BELLA CECILIA
(continua)
(continua)
inviata da Ermanno Profazio 12/11/2024 - 22:53
1916
Lorenzo Masetti [2024]
"Ho rivisto alcuni punti nella storica traduzione di Renato Stecca nel tentativo di renderla più scorrevole"
1916
(continua)
(continua)
7/11/2024 - 23:47
Celui qui a mal tourné
Traducanzone di Andrea Buriani
Era già ormai dalla notte dei tempi, che non mi servivo dei miei quattro denti,
(continua)
(continua)
7/11/2024 - 14:42
Oh Kamala oh Kamala (Maremma majala!)
[7-11-2024]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo
Musica / Music / Musique / Sävel: Squallor, Guatemala (1985)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo
Musica / Music / Musique / Sävel: Squallor, Guatemala (1985)
"Instant-canzonetta" dal testo ferocemente pro-americano. Sulla falsariga del "Guatemala" degli Squallor.
Trrrr... Cià cià cià cià cià cià cià cià cià
(continua)
(continua)
7/11/2024 - 11:51
Percorsi:
Donald Trump
The Times They Are a-Changing Back
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 6-11-2024
I tempi stan ricambiando
(continua)
(continua)
6/11/2024 - 13:09
Freiheit ist alles
Riccardo Venturi, 5-11-2024 17:58
La Libertà è tutto (continua)
5/11/2024 - 17:59
A Gaza c’è il mare
(testo e musica di Enrico Tavoni)
Ridimensiona l'immagine
(continua)
(continua)
3/11/2024 - 20:09
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Chimes Of Freedom
è un testo molto difficile, mi sono basato un po' sulle traduzioni esistenti ma ho cercato di renderlo più scorrevole. Chimes non può essere tradotto come campane, secondo me, è il suono delle campane, quindi ho usato "rintocchi".
RINTOCCHI DI LIBERTÀ
(continua)
(continua)
2/11/2024 - 18:18
Sotto 'n artro cielo
Ancora me ricordo che m'hai detto quella sera
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/11/2024 - 17:29
Nach dieser Sintflut
DOPO QUESTO DILUVIO UNIVERSALE (continua)
inviata da Riccardo Gullotta 2/11/2024 - 09:49
You Make Me Feel Like It’s Halloween
MI FAI SENTIRE COME SE FOSSE HALLOWEEN (continua)
31/10/2024 - 17:09
Che vita di merda
[2024]
Albumi / Albumi: Kintsugi
Albumi / Albumi: Kintsugi
Che brutta fine
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 30/10/2024 - 20:58
Percorsi:
Nostra sorella la merda
La cacca dei contadini
[1976]
Testo / Lyrics / Paroles / Sävel: Gaber-Luporini
Libertà Obbligatoria
Brano del 1976, da Libertà obbligatoria di Gaber-Luporini. Si tratta, all’interno dell’album-spettacolo di teatro-canzone, di un brano recitato. Vi si parla di Franco Fortini (che lo avrebbe spiegato a Gaber e Luporini), della rivoluzione sovietica e dei gesti di distruzione ispirati dalla merda (qui sotto l’edulcorato nome di “cacca”; ma sempre merda è). Si dice che, durante la rivoluzione, i contadini russi entrassero nei palazzi dello Zar e dell’alta nobiltà e la facessero senza ritegno in vasi di valore inestimabile e su altri oggetti preziosi. Si tratta, chiaramente, di un gesto storico di elevato valore simbolico e rivoluzionario, sul quale non è necessario insistere tanto il suo significato è palese. Unica eccezione accertata, è che i contadini russi, generalmente, si rifiutavano di cacare nelle chiese;... (continua)
Testo / Lyrics / Paroles / Sävel: Gaber-Luporini
Libertà Obbligatoria
Brano del 1976, da Libertà obbligatoria di Gaber-Luporini. Si tratta, all’interno dell’album-spettacolo di teatro-canzone, di un brano recitato. Vi si parla di Franco Fortini (che lo avrebbe spiegato a Gaber e Luporini), della rivoluzione sovietica e dei gesti di distruzione ispirati dalla merda (qui sotto l’edulcorato nome di “cacca”; ma sempre merda è). Si dice che, durante la rivoluzione, i contadini russi entrassero nei palazzi dello Zar e dell’alta nobiltà e la facessero senza ritegno in vasi di valore inestimabile e su altri oggetti preziosi. Si tratta, chiaramente, di un gesto storico di elevato valore simbolico e rivoluzionario, sul quale non è necessario insistere tanto il suo significato è palese. Unica eccezione accertata, è che i contadini russi, generalmente, si rifiutavano di cacare nelle chiese;... (continua)
È la cacca dei contadini
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/10/2024 - 20:33
Percorsi:
Nostra sorella la merda
בודאַפּעשט
anonimo
Riccardo Gullotta
La fotografia è di Evgenij Haldej [Евгений Ананьевич Халдей], fotografo combattente al seguito dell’Armata Rossa. Ebreo di origine ucraina, sua madre fu uccisa in un pogrom e il padre dai tedeschi nel 1941. È noto per la sua foto dei soldati dell’Armata Rossa che alzano la bandiera della vittoria sul Reichstag.
La foto fu ripresa durante la battaglia di Budapest nel Gennaio 1945. Mette a nudo l’insicurezza sui volti della coppia. Attraverso il bilanciamento dei volumi e la zona inferiore della scala tonale, la loro presenza fisica si contrappone alla città semidistrutta che sembra svanire gradualmente in prospettiva.
La fotografia è di Evgenij Haldej [Евгений Ананьевич Халдей], fotografo combattente al seguito dell’Armata Rossa. Ebreo di origine ucraina, sua madre fu uccisa in un pogrom e il padre dai tedeschi nel 1941. È noto per la sua foto dei soldati dell’Armata Rossa che alzano la bandiera della vittoria sul Reichstag.
La foto fu ripresa durante la battaglia di Budapest nel Gennaio 1945. Mette a nudo l’insicurezza sui volti della coppia. Attraverso il bilanciamento dei volumi e la zona inferiore della scala tonale, la loro presenza fisica si contrappone alla città semidistrutta che sembra svanire gradualmente in prospettiva.
BUDAPEST
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 27/10/2024 - 23:29
Polansky
2024
D'io Matria Vaniglia
“Polansky” e’ una ballad soffusa dedicata all’amico poeta e attivista Paul Polansky, giramondo, scomparso nel 2021
tempiduri
Nel 1991, Paul si reca in Repubblica Ceca con l'intenzione di svolgere alcune ricerche sull'origine del ramo paterno della propria famiglia. I suoi studi hanno portato alla luce 40.000 documenti occultati relativi all'esistenza di un campo di lavoro inizialmente costruito per gli ebrei, ma in seguito impiegato solo per gli zingari. Il campo, localizzato nelle campagne di Lety era gestito dal Principe Karel VI Schwarzenberg, padre di quel Karel Schwarzenberg che ha ricoperto i ruoli di ministro degli esteri della Repubblica Ceca, e di presidente di turno dell'Unione Europea. Trovatosi di fronte a un occultamento, Polansky decide di interrogare gli abitanti del luogo scoprendo l'esistenza di alcuni sopravvissuti. Dopo questa scoperta, inizia... (continua)
D'io Matria Vaniglia
“Polansky” e’ una ballad soffusa dedicata all’amico poeta e attivista Paul Polansky, giramondo, scomparso nel 2021
tempiduri
Nel 1991, Paul si reca in Repubblica Ceca con l'intenzione di svolgere alcune ricerche sull'origine del ramo paterno della propria famiglia. I suoi studi hanno portato alla luce 40.000 documenti occultati relativi all'esistenza di un campo di lavoro inizialmente costruito per gli ebrei, ma in seguito impiegato solo per gli zingari. Il campo, localizzato nelle campagne di Lety era gestito dal Principe Karel VI Schwarzenberg, padre di quel Karel Schwarzenberg che ha ricoperto i ruoli di ministro degli esteri della Repubblica Ceca, e di presidente di turno dell'Unione Europea. Trovatosi di fronte a un occultamento, Polansky decide di interrogare gli abitanti del luogo scoprendo l'esistenza di alcuni sopravvissuti. Dopo questa scoperta, inizia... (continua)
Che cos’avrà mai da dirti
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/10/2024 - 17:26
D'io
2024
D'io Matria Vaniglia
Le preghiere possono risuonare smisurate talvolta, ma quando graffiano si trasformano in un introspettivo tentativo di non contenere, ma di lasciar esondare sentimenti, smarrimenti, timori. D’io va a chiudere lo slogan che compone il titolo, va a chiudere il disco, va a chiudere un cerchio, iniziato ormai tanti anni fa e portato avanti, album dopo album, consapevolezza dopo consapevolezza.
musictraks.com
Infine, l’album si chiude con “D’Io”, un brano che racchiude in sé l’essenza di tutto il progetto. Qui, Sipolo esplora le tensioni tra fede e umanità, creando una preghiera atea ma profonda, densa di significato. Le distorsioni delle chitarre e le parole pesanti si intrecciano in un paesaggio emotivo che invita l’ascoltatore a confrontarsi con le proprie convinzioni e a riflettere sulla complessità dell’esistenza.
tempiduri
D'io Matria Vaniglia
Le preghiere possono risuonare smisurate talvolta, ma quando graffiano si trasformano in un introspettivo tentativo di non contenere, ma di lasciar esondare sentimenti, smarrimenti, timori. D’io va a chiudere lo slogan che compone il titolo, va a chiudere il disco, va a chiudere un cerchio, iniziato ormai tanti anni fa e portato avanti, album dopo album, consapevolezza dopo consapevolezza.
musictraks.com
Infine, l’album si chiude con “D’Io”, un brano che racchiude in sé l’essenza di tutto il progetto. Qui, Sipolo esplora le tensioni tra fede e umanità, creando una preghiera atea ma profonda, densa di significato. Le distorsioni delle chitarre e le parole pesanti si intrecciano in un paesaggio emotivo che invita l’ascoltatore a confrontarsi con le proprie convinzioni e a riflettere sulla complessità dell’esistenza.
tempiduri
Questa pelle la mia pelle
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/10/2024 - 16:54
Signor padrone
2024
D'io Matria Vaniglia
Un’altra collaborazione, che questa volta vede protagonista Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquore, impreziosisce Signor padrone e il suo reggae contro un padrone che ha cambiato aspetto ma non la sostanza. Società liquida, lavoratori autonomi, società che cambiano pur restando sempre le stesse.
musictraks.com
A impreziosire ancora più le nove tracce, ecco molte collaborazioni: con Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquore (in duetto nella rivisitazione reggae del canto popolare Signor padrone, stavolta pensato ai rider, che devono "andare, pedalare, consegnare..." - in un omaggio a Piero Ciampi - , e già presentato come video patrocinato da NIdiL CGIL, la sezione rivolta ai lavoratori atipici)
mescalina.it
D'io Matria Vaniglia
Un’altra collaborazione, che questa volta vede protagonista Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquore, impreziosisce Signor padrone e il suo reggae contro un padrone che ha cambiato aspetto ma non la sostanza. Società liquida, lavoratori autonomi, società che cambiano pur restando sempre le stesse.
musictraks.com
A impreziosire ancora più le nove tracce, ecco molte collaborazioni: con Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquore (in duetto nella rivisitazione reggae del canto popolare Signor padrone, stavolta pensato ai rider, che devono "andare, pedalare, consegnare..." - in un omaggio a Piero Ciampi - , e già presentato come video patrocinato da NIdiL CGIL, la sezione rivolta ai lavoratori atipici)
mescalina.it
Saluteremo il signor padrone (continua)
inviata da Dq82 27/10/2024 - 16:49
Sandra e Visone
[2024]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Alessandro Sipolo
Album / Albumi: D'io Matria e Vaniglia
Onorina Brambilla, nota come Nori Pesce, nome di battaglia Sandra (Milano, 27 agosto 1923 – Milano, 6 novembre 2011) è stata una partigiana e sindacalista italiana, insignita della Croce di merito di guerra al valor partigiano.
Onorina Brambilla cresce in una famiglia operaia e antifascista. Trascorre la sua infanzia con la sorella minore Wanda, in via Alfonso Corti 30, nella zona di Lambrate. Suo padre Romeo è operaio alla Bianchi e sua madre Maria è operaia prima alla Agretta, una società che produce bibite, poi alla SAFAR.
La sua storia come partigiana, dall'8 settembre del 1943, nei Gruppi di difesa delle donne prima e poi nei GAP con il nome di battaglia "Sandra", è un fulgido esempio del percorso condiviso da tante donne italiane che non esitarono... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Alessandro Sipolo
Album / Albumi: D'io Matria e Vaniglia
Onorina Brambilla, nota come Nori Pesce, nome di battaglia Sandra (Milano, 27 agosto 1923 – Milano, 6 novembre 2011) è stata una partigiana e sindacalista italiana, insignita della Croce di merito di guerra al valor partigiano.
Onorina Brambilla cresce in una famiglia operaia e antifascista. Trascorre la sua infanzia con la sorella minore Wanda, in via Alfonso Corti 30, nella zona di Lambrate. Suo padre Romeo è operaio alla Bianchi e sua madre Maria è operaia prima alla Agretta, una società che produce bibite, poi alla SAFAR.
La sua storia come partigiana, dall'8 settembre del 1943, nei Gruppi di difesa delle donne prima e poi nei GAP con il nome di battaglia "Sandra", è un fulgido esempio del percorso condiviso da tante donne italiane che non esitarono... (continua)
Sandra che sale le scale
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 26/10/2024 - 15:32
Signorina cuorenero
2024
D'io Matria Vaniglia
Si rotola velocemente, ma su un tappeto rosso, verso Signorina cuorenero. Ironica, pungente, disperata analisi dell’attuale situazione politica, schierata come, da sempre, chi l’ha scritta ha deciso di essere, racconta di un Presidente del Consiglio, di una speranza che sembra ancora accesa seppur lontana, di pensare di svegliarsi una mattina e di scoprire che era solo uno scherzo.
musictraks.com
D'io Matria Vaniglia
Si rotola velocemente, ma su un tappeto rosso, verso Signorina cuorenero. Ironica, pungente, disperata analisi dell’attuale situazione politica, schierata come, da sempre, chi l’ha scritta ha deciso di essere, racconta di un Presidente del Consiglio, di una speranza che sembra ancora accesa seppur lontana, di pensare di svegliarsi una mattina e di scoprire che era solo uno scherzo.
musictraks.com
"Yo soy Giorgia, soy una mujer, soy una madre, soy italiana, soy cristiana, no me lo puede quitar"
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 26/10/2024 - 15:29
Percorsi:
Violenza sui Primi Ministri
Always Look on the Bright Side of Life
Versione italiana da Lyrics Translate ma un po' rivista
GUARDA SEMPRE AL LATO POSITIVO DELLA VITA
(continua)
(continua)
25/10/2024 - 23:21
Feeling Good
basata su quella pubblicata qui "Feeling good", un potente inno alla consapevolezza della rinascita che mi ha fatto capire che tutti gli uccelli il sole, la brezza non sono semplicemente citati ma sono i destinatari della canzone (voi sapete come mi sento!)
MI SENTO BENE
(continua)
(continua)
25/10/2024 - 22:25
Pescatori di perle
(2024)
Album: È inutile parlare d’amore
Album: È inutile parlare d’amore
Altro testo davvero notevole è “Pescatori di perle”, senza dubbio una canzone destinata a diventare un classico della sua produzione. Anche in questo caso le note di presentazione aiutano a trovare la strada. Il vero proposito è il Risveglio. Per i funamboli, per i poeti, per i mistici. Ma dovrebbe esserlo per tutti. Un Risveglio del sentire, una nuova educazione sentimentale, si legge nelle note.
Non si può che concordare, ma c’è un altro richiamo importante. Non so quanto sia voluto, ma se anche non lo fosse (ma Benvegnù è autore attento e profondo, credo dunque che ci sia un chiaro rimando), è meraviglioso comunque constatare una seconda corrispondenza. Il pescatore di perle, infatti, è l’immagine con la quale si descrive Walter Benjamin, filosofo ebreo perseguitato che, con la sua opera discontinua, ha cercato di risvegliare le coscienze di un’Europa schiacciata dal peso della crudeltà.
Paolo Benvegnù “È inutile parlare d’amore” - Rock Nation
Non si può che concordare, ma c’è un altro richiamo importante. Non so quanto sia voluto, ma se anche non lo fosse (ma Benvegnù è autore attento e profondo, credo dunque che ci sia un chiaro rimando), è meraviglioso comunque constatare una seconda corrispondenza. Il pescatore di perle, infatti, è l’immagine con la quale si descrive Walter Benjamin, filosofo ebreo perseguitato che, con la sua opera discontinua, ha cercato di risvegliare le coscienze di un’Europa schiacciata dal peso della crudeltà.
Paolo Benvegnù “È inutile parlare d’amore” - Rock Nation
Ditemi cosa devo fare
(continua)
(continua)
25/10/2024 - 09:24
Inutile e irrilevante
(2020)
Venti
Venti
Lavoratore del polo chimico, non conti un cazzo
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/10/2024 - 01:47
Doña Justicia
Riccardo Gullotta
SIGNORA GIUSTIZIA (continua)
inviata da Riccardo Gullotta 24/10/2024 - 23:30
The Ballad of Costa Concordia
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 24-10-2024 12:55
"Francesco Schettino era al timone della nave da crociera Costa Concordia quando colpì uno scoglio al largo della costa toscana nel 2012. Abbandonò la nave (dichiarò di essere caduto accidentalmente in una scialuppa di salvataggio, ops!) e poi si nascose in un hotel mentre era in corso un'imponente operazione di salvataggio. Morirono 32 persone, più un'altra durante la successiva operazione di salvataggio. Schettino è divenuto un simbolo mondiale di codardia e alla fine è stato condannato condannato a 16 anni di carcere per omicidio colposo.
"The Ballad of the Costa Concordia" non parla di Francesco Schettino. Riguarda ciò che spinge una persona, o forse tutti, fino al punto di rifiutare il comportamento etico di base e la responsabilità personale.
Come per gran parte del lavoro del cantautore Will Toledo, la prima parte della canzone... (continua)
"Francesco Schettino era al timone della nave da crociera Costa Concordia quando colpì uno scoglio al largo della costa toscana nel 2012. Abbandonò la nave (dichiarò di essere caduto accidentalmente in una scialuppa di salvataggio, ops!) e poi si nascose in un hotel mentre era in corso un'imponente operazione di salvataggio. Morirono 32 persone, più un'altra durante la successiva operazione di salvataggio. Schettino è divenuto un simbolo mondiale di codardia e alla fine è stato condannato condannato a 16 anni di carcere per omicidio colposo.
"The Ballad of the Costa Concordia" non parla di Francesco Schettino. Riguarda ciò che spinge una persona, o forse tutti, fino al punto di rifiutare il comportamento etico di base e la responsabilità personale.
Come per gran parte del lavoro del cantautore Will Toledo, la prima parte della canzone... (continua)
La ballata della Costa Concordia
(continua)
(continua)
24/10/2024 - 12:56
They Are Human [Reporters Di Oggi]
SONO ESSERI UMANI (continua)
inviata da Riccardo Gullotta 23/10/2024 - 09:16
Đorđe Balašević: Život je more
Lorenzo Masetti
interpretata da Paolo Rizzi
interpretata da Paolo Rizzi
La traduzione anche se non letterale cerca di mantenere lo spirito della canzone, si può cantare (se qualcuno vuole provarci...) e mantiene anche quasi tutte le rime.
LA VITA È UN MARE
(continua)
(continua)
21/10/2024 - 23:56
Orietta Berti è pazza
(2022)
Le scritte dal significato inspiegabile sui muri di tutta Italia, uguali dal Trentino alla Sicilia, sono un grande classico degli Anni Settanta. Fra queste una delle più inspiegabili rimane ‘Orietta Berti è pazza‘, che apparve per la prima volta a Roma per poi diffondersi nel resto del paese senza che i media ne parlassero e ovviamente senza internet. È fra l’altro la scritta che si vede nella cella di Francesco Nuti all’inizio di Tutta colpa del Paradiso.
Il senso della canzone è chiaro: noi possiamo anche renderci conto dell’assurdità di tanti dogmi e della violenza, ma se non decidiamo c’è chi decide per noi: trafficando, venendo eletto, sparando. Con tutto che poi viene fabiofazizzato e fatto digerire, istituzionalizzando il dissenso: “Ci vorrebbe un nuovo Tenco/per spararsi al Premio Tenco/ma non voglio mica farlo io”.
Orietta Berti è pazza, i Settanta senza senso - Indiscreto
Le scritte dal significato inspiegabile sui muri di tutta Italia, uguali dal Trentino alla Sicilia, sono un grande classico degli Anni Settanta. Fra queste una delle più inspiegabili rimane ‘Orietta Berti è pazza‘, che apparve per la prima volta a Roma per poi diffondersi nel resto del paese senza che i media ne parlassero e ovviamente senza internet. È fra l’altro la scritta che si vede nella cella di Francesco Nuti all’inizio di Tutta colpa del Paradiso.
Il senso della canzone è chiaro: noi possiamo anche renderci conto dell’assurdità di tanti dogmi e della violenza, ma se non decidiamo c’è chi decide per noi: trafficando, venendo eletto, sparando. Con tutto che poi viene fabiofazizzato e fatto digerire, istituzionalizzando il dissenso: “Ci vorrebbe un nuovo Tenco/per spararsi al Premio Tenco/ma non voglio mica farlo io”.
Orietta Berti è pazza, i Settanta senza senso - Indiscreto
La storia non la fanno mai
(continua)
(continua)
21/10/2024 - 00:19
Quattro stagioni di pace sulla terra
Per le Quattro stagioni di Pace il suggerimento è arrivato dal balletto di Pina Bausch del 1982 "The Nelken line" in cui i ballerini, camminando lentamente, con le mani eseguono gesti che mimano la primavera, con il crescere dell'erba piccola, l'estate con lo splendere del sole, l'autunno con le foglie che cadono e l'inverno col freddo che arriva. Mi sono augurato l'arrivo di un anno di pace per tutti ed ho aggiunto un testo in quattro lingue alla splendida musica di Louis Armstrong. Sarebbe bello che qualcuno voglia organizzare dei flashmob colorati dalle bandiere di pace e fare nuovi video da condividere con la speranza che la ragione prevalga sull'odio.
Quattro stagioni
(continua)
(continua)
inviata da Paolo Rizzi 20/10/2024 - 17:00
Lo sbaglio di tornare
[1976]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Gianni Siviero
Album: Il Castello di Maggio
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Gianni Siviero
Album: Il Castello di Maggio
Parlare con mio padre
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 19/10/2024 - 12:04
がんばろう [Ganbarō]
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 18-10-2024 01:09
Facciamo del nostro meglio (continua)
18/10/2024 - 01:09
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Canzoni del Mare salato