Unser liebe fraue
anonimo
Unser liebe Fraue
(continua)
(continua)
inviata da Stefano Tani 11/6/2021 - 13:46
Percorsi:
La guerra dei trent'anni
Maykäfer, flieg!
anonimo
[prima metà del 600]
Una tetra ninna nanna che arriva dalla terribile Guerra dei Trent’anni, combattuta tra il 1618 ed il 1648 soprattutto nell’Europa centrale, nei territori allora appartententi al Primo Reich, il Sacro Romano Impero germanico. Le stime degli storici sulle vittime di quel prolungato conflitto sono discordi, ma vanno da un minimo di 3-4 milioni ad un massimo di 12-13 milioni di morti.
La melodia oggi nota è quella della tardo settecentesca “Schlaf, Kindlein, schlaf” di Johann Friedrich Reichardt.
Il testo ha, com’è naturale, numerose varianti succedutesi nel tempo. Quella presentata è la versione
più antica di cui vi sia testimonianza scritta e risale ai primissimi anni dell’800.
Difficile dire a cosa alluda il riferimento al volo del coleottero maggiolino… Forse la natura che ostinatamente ogni anno si rinnova nonostante la distruzione prodotta dall’uomo… Forse il... (continua)
Una tetra ninna nanna che arriva dalla terribile Guerra dei Trent’anni, combattuta tra il 1618 ed il 1648 soprattutto nell’Europa centrale, nei territori allora appartententi al Primo Reich, il Sacro Romano Impero germanico. Le stime degli storici sulle vittime di quel prolungato conflitto sono discordi, ma vanno da un minimo di 3-4 milioni ad un massimo di 12-13 milioni di morti.
La melodia oggi nota è quella della tardo settecentesca “Schlaf, Kindlein, schlaf” di Johann Friedrich Reichardt.
Il testo ha, com’è naturale, numerose varianti succedutesi nel tempo. Quella presentata è la versione
più antica di cui vi sia testimonianza scritta e risale ai primissimi anni dell’800.
Difficile dire a cosa alluda il riferimento al volo del coleottero maggiolino… Forse la natura che ostinatamente ogni anno si rinnova nonostante la distruzione prodotta dall’uomo… Forse il... (continua)
Maykäfer, flieg!
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/2/2015 - 15:37
Zogen einst fünf wilde Schwäne
anonimo
[origine: XVII secolo]
testo tedesco di Karl Plenzat [1917]
Questa stupenda ballata, proveniente probabilmente dalla Guerra dei Trent'anni, proviene originariamente dalla regione polacca della Mazovia (Mazur in polacco, da cui anche la nota danza detta mazurka); se ne hanno molte testimonianze anche nella Prussia Orientale (la regione attualmente compresa tra il territorio di Kaliningrad e gli stati baltici). Il vero testo originale dovrebbe essere quindi o in polacco, o nel dialetto tedesco prussiano orientale. Il testo tedesco che qui presentiamo, e con il quale la canzone è più nota, fu però scritto da Karl Plenzat nel 1917. Ha la tipica struttura della "Kettenlied" ("canzone a catena") un cui esempio è anche Where Have all the Flowers Gone; da molti ne è ritenuta addirittura alla base, oppure analoga alla strofa ucraina A gde gusy? da cui Pete Seeger trasse ispirazione. In effetti, i punti di contatto sono evidenti (così come è impossibile non ripensare alla canzone Le cinque anatre di Francesco Guccini.
testo tedesco di Karl Plenzat [1917]
Questa stupenda ballata, proveniente probabilmente dalla Guerra dei Trent'anni, proviene originariamente dalla regione polacca della Mazovia (Mazur in polacco, da cui anche la nota danza detta mazurka); se ne hanno molte testimonianze anche nella Prussia Orientale (la regione attualmente compresa tra il territorio di Kaliningrad e gli stati baltici). Il vero testo originale dovrebbe essere quindi o in polacco, o nel dialetto tedesco prussiano orientale. Il testo tedesco che qui presentiamo, e con il quale la canzone è più nota, fu però scritto da Karl Plenzat nel 1917. Ha la tipica struttura della "Kettenlied" ("canzone a catena") un cui esempio è anche Where Have all the Flowers Gone; da molti ne è ritenuta addirittura alla base, oppure analoga alla strofa ucraina A gde gusy? da cui Pete Seeger trasse ispirazione. In effetti, i punti di contatto sono evidenti (così come è impossibile non ripensare alla canzone Le cinque anatre di Francesco Guccini.
Zogen einst fünf wilde Schwäne,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2005 - 01:44
18 maggio 2005
VENNERO UNA VOLTA CINQUE CIGNI SELVATICI
(continua)
(continua)
Andreas Gryphius: Menschliches Elende
[1637]
Versi di Andreas Gryphius, nella raccolta intitolata "Lissaer Sonette", pubblicata nel 1637.
Un brano caro a parecchi gruppi metal teutonici, ma interpretato in musica anche da Barbara Sukowa, attrice prediletta del regista tedesco "maledetto" Reiner Werner Fassbinder. Nell'album "Devouring Time" del 2010, con il gruppo jazz avantgarde The X-Patsys.
Il poeta e drammaturgo tedesco aveva nel 1637 solo 21 anni, eppure il suo sguardo era già quello di un vecchio al termine dell'esistenza... Ciò che può produrre sulla psiche umana l'attraversamento di un lungo periodo oscuro e feroce come fu quello della Guerra dei 30 anni, in cui Gryphius e i suoi contemporanei furono loro malgrado sprofondati per quasi tutta la vita...
Versi di Andreas Gryphius, nella raccolta intitolata "Lissaer Sonette", pubblicata nel 1637.
Un brano caro a parecchi gruppi metal teutonici, ma interpretato in musica anche da Barbara Sukowa, attrice prediletta del regista tedesco "maledetto" Reiner Werner Fassbinder. Nell'album "Devouring Time" del 2010, con il gruppo jazz avantgarde The X-Patsys.
Il poeta e drammaturgo tedesco aveva nel 1637 solo 21 anni, eppure il suo sguardo era già quello di un vecchio al termine dell'esistenza... Ciò che può produrre sulla psiche umana l'attraversamento di un lungo periodo oscuro e feroce come fu quello della Guerra dei 30 anni, in cui Gryphius e i suoi contemporanei furono loro malgrado sprofondati per quasi tutta la vita...
Was sind wir Menschen doch! Ein Wohnhaus grimmer Schmerzen,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/1/2018 - 14:34
Nenia (dalla guerra dei trent'anni)
Beppe Chierici e Daisy Lumini
La cattiva erba (1970)
Autori: Anonimo, Daisy Lumini
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP... (continua)
La cattiva erba (1970)
Autori: Anonimo, Daisy Lumini
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP... (continua)
Senti bambino come mugghia il vento
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/7/2017 - 07:35
Percorsi:
La guerra dei trent'anni
A Lifetime of War
A lifetime of war (Una vita in guerra) è la traccia numero quattro del settimo album dei Sabaton, Carolus Rex pubblicato il 25 maggio del 2012. Il brano parla della guerra dei trent’anni che dilaniò l’Europa dal 1618 al 1648.
Two ways to view the world
(continua)
(continua)
2/6/2017 - 22:30
Percorsi:
La guerra dei trent'anni
Zu Straßburg auf der Schanz (Der Schweizer)
anonimo
Proveniente da fogli volanti della fine del XVIII secolo. La melodia è probabilmente originaria della regione dell'Assia, anche se alcuni ne riportano come autori J.W.Lyra e Friedrich Stilcher.
Il testo che segue è riportato nel capolavoro di Clemens Maria von Brentano, "Des Knaben Wunderhorn".
Nato a Ehrenbreitstein [Coblenza] nel 1778, figlio di un mercante di origini italiane (Antonio Brentano, nato a Tremezzo sul Lago di Como) e di Maximiliane la Roche, amica di gioventù di Goethe. Negato per il commercio, tentò varie strade. Studiò scienze camerali a Halle, soggiornò nel 1798-1800 a Jena dove strinse amicizia con Achim von Arnim, che finì per sposare sua sorella, Bettina Brentano. Fu nel gruppo dei romanticisti di Jena, frequentatore anche lui di casa Schlegel. Sposò la scrittrice Sophie Mereau, di alcuni anni più anziana di lui, da cui ebbe tre figli che morirono tutti ben presto... (continua)
Il testo che segue è riportato nel capolavoro di Clemens Maria von Brentano, "Des Knaben Wunderhorn".
Nato a Ehrenbreitstein [Coblenza] nel 1778, figlio di un mercante di origini italiane (Antonio Brentano, nato a Tremezzo sul Lago di Como) e di Maximiliane la Roche, amica di gioventù di Goethe. Negato per il commercio, tentò varie strade. Studiò scienze camerali a Halle, soggiornò nel 1798-1800 a Jena dove strinse amicizia con Achim von Arnim, che finì per sposare sua sorella, Bettina Brentano. Fu nel gruppo dei romanticisti di Jena, frequentatore anche lui di casa Schlegel. Sposò la scrittrice Sophie Mereau, di alcuni anni più anziana di lui, da cui ebbe tre figli che morirono tutti ben presto... (continua)
Zu Straßburg auf der Schanz,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2005 - 01:54
19 maggio 2005
ANDANDO A STRASBURGO, SULLA SCHANZ
(continua)
(continua)
La versione ottocentesca [184?] di Salomon Hermann Mosenthal (1821-1877), scrittore ebreo tedesco originario di Kassel, Hesse, ma che visse per lo più a Vienna.
Musica per voce e pianoforte di Anton Häckel (1799-1846), compositore viennese (che viene comunemente indicato come l’inventore della fisarmonica).
DER DESERTEUR
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/11/2014 - 16:35
"Zu Straßburg auf der Schanz" è uno dei lieder (per solo pianoforte e per orchestra) che Gustav Mahler mise in musica tra il 1887 ed il 1890.
B.B. 17/11/2016 - 08:49
Marcia d’ prinse Tomà
anonimo
[intorno al 1639]
Canzone di anonimo autore piemontese, raccolta da Costantino Nigra (1828-1907), filologo, poeta, diplomatico e uomo politico, nella sua raccolta “Canti popolari del Piemonte” pubblicata nel 1888.
La marcia su Torino del principe Tommaso ricorda una delle più tristi epoche della storia del Piemonte, quella della guerra civile scatenatasi tra il 1639 ed il 1642, a margine e nell’ultima fase della Guerra dei Trent’anni, tra la duchessa Cristina di Borbone (detta “Madama Reale”, perché sorella di Luigi XIII di Francia e perché reggente di Savoia alla morte del marito Vittorio Amedeo I), filo-francese, e i suoi due cognati Tommaso Francesco e Maurizio di Savoia, filo-spagnoli.
Si trattò di una guerra dinastica, come tante all’epoca, in cui nobiltà, clero e alta borghesia si divisero tra "principisti", sostenitori di Tommaso, e "madamisti", partigiani di Cristina e della Francia…... (continua)
Canzone di anonimo autore piemontese, raccolta da Costantino Nigra (1828-1907), filologo, poeta, diplomatico e uomo politico, nella sua raccolta “Canti popolari del Piemonte” pubblicata nel 1888.
La marcia su Torino del principe Tommaso ricorda una delle più tristi epoche della storia del Piemonte, quella della guerra civile scatenatasi tra il 1639 ed il 1642, a margine e nell’ultima fase della Guerra dei Trent’anni, tra la duchessa Cristina di Borbone (detta “Madama Reale”, perché sorella di Luigi XIII di Francia e perché reggente di Savoia alla morte del marito Vittorio Amedeo I), filo-francese, e i suoi due cognati Tommaso Francesco e Maurizio di Savoia, filo-spagnoli.
Si trattò di una guerra dinastica, come tante all’epoca, in cui nobiltà, clero e alta borghesia si divisero tra "principisti", sostenitori di Tommaso, e "madamisti", partigiani di Cristina e della Francia…... (continua)
Prinse Tomà ven da Milan
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/4/2015 - 14:55
Trovo che "ramassamniss" - letteralmente "raccoglimmondizia" - sia un termine piemontese bellirrimo...
B.B. 7/4/2015 - 17:40
Stupendo, e testimonia della strettissima parentela tra il piemontese e l'egiziano antico; il faraone Ramses e il faraone Ramassamniss dovevano essere discendenti. Non per niente Torino è famosa per il museo egizio. Ora vo subito a vedere sul Gardiner come si scrive "Ramassamniss" in caratteri geroglifici... Saluzzi!
Riccardo Venturi 7/4/2015 - 19:56
E tanto che ho nominato il Gardiner, mi sia permesso anche un breve ricordo di chi, molti anni fa, me lo ha regalato. Anche perché è una storia che, in un certo senso, riguarda anche direttamente questo sito e che non credo sappia nemmeno il Webmaster. Si va proprio nell'antico Egitto di questo sito, per così dire.
Si faceva chiamare, in rete, "Gåtto Fieschi" (con la "å", mai saputo perché). Frequentava il newsgroup di De André, che ha contribuito a far nascere le CCG; con tutta probabilità, anche se dovrei controllare sui files originari del 2003, due o tre delle "CCG primitive" le ha contribuite pure lui.
Come succedeva in quegli anni (1998-2002) ci si vedeva abbastanza spesso, in quei newsgroup. Il Gåtto Fieschi era un personaggio d'altri tempi, e credo che -per diversi motivi- lui e il Testa si sarebbero innamorati. Era un genovese già anziano, signorile e di salute malferma, sposato... (continua)
Si faceva chiamare, in rete, "Gåtto Fieschi" (con la "å", mai saputo perché). Frequentava il newsgroup di De André, che ha contribuito a far nascere le CCG; con tutta probabilità, anche se dovrei controllare sui files originari del 2003, due o tre delle "CCG primitive" le ha contribuite pure lui.
Come succedeva in quegli anni (1998-2002) ci si vedeva abbastanza spesso, in quei newsgroup. Il Gåtto Fieschi era un personaggio d'altri tempi, e credo che -per diversi motivi- lui e il Testa si sarebbero innamorati. Era un genovese già anziano, signorile e di salute malferma, sposato... (continua)
Riccardo Venturi 7/4/2015 - 20:35
Viva il Gåtto Fieschi e il Testa, che spero anch'io intenti in lieti conversari con una buona bottiglia davanti.
Fra l'altro il battesimo di Gian Piero lo ricevetti proprio su di un contributo in piemontese, il Passapòrt dj'aristocrat di Edoardo Ignazio Calvo. E' proprio lì che, grazie a GPT, mi ritrovai Bartleby da Bartolomeo che ero...
Salüsse!
Fra l'altro il battesimo di Gian Piero lo ricevetti proprio su di un contributo in piemontese, il Passapòrt dj'aristocrat di Edoardo Ignazio Calvo. E' proprio lì che, grazie a GPT, mi ritrovai Bartleby da Bartolomeo che ero...
Salüsse!
Bernart Bartleby 7/4/2015 - 22:33
Chanson piémontaise (italienne) – Marcia d’ prinse Tomà – anonyme - Vers 1639.
Chanson d'un auteur piémontais anonyme, recueillie par Costantino Nigra (1828-1907), philologue, poète, diplomate et homme politique, dans son recueil « Chansons populaires du Piémont » publié en 1888.
La marche sur Turin du prince Thomas rappelle une des plus tristes époques de l'histoire du Piémont, celle de la guerre civile qui s'est déchaînée entre 1639 et 1642, en marge et dans la dernière phase de la Guerre de Trente ans, entre la duchesse Christine de Bourbon (dite « Madama Reale » (Madame Royale), car sœur de Louis XIII de France et régente de Savoie à la mort de son mari Vittorio Amedeo I), pro-français, et ses deux beaux-frère Thomas François et Maurice de Savoie, pro-espagnols.
Il s'agit d'une guerre dynastique, comme beaucoup à l'époque, où les nobles, le clergé et la grande bourgeoisie se divisèrent... (continua)
Chanson d'un auteur piémontais anonyme, recueillie par Costantino Nigra (1828-1907), philologue, poète, diplomate et homme politique, dans son recueil « Chansons populaires du Piémont » publié en 1888.
La marche sur Turin du prince Thomas rappelle une des plus tristes époques de l'histoire du Piémont, celle de la guerre civile qui s'est déchaînée entre 1639 et 1642, en marge et dans la dernière phase de la Guerre de Trente ans, entre la duchesse Christine de Bourbon (dite « Madama Reale » (Madame Royale), car sœur de Louis XIII de France et régente de Savoie à la mort de son mari Vittorio Amedeo I), pro-français, et ses deux beaux-frère Thomas François et Maurice de Savoie, pro-espagnols.
Il s'agit d'une guerre dynastique, comme beaucoup à l'époque, où les nobles, le clergé et la grande bourgeoisie se divisèrent... (continua)
MARCHE DU PRINCE THOMAS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/4/2015 - 22:40
Sono cascato su questa pagina (o forse ci sono salito, dipende dove si trova la pagina rispetto al livello del mare) facendo una ricerca in rete del Gattone.
Ho letto le parole stupende di Venturi, e credo che da lassù (o da laggiù, chi può dirlo?) Eddy sia orgoglioso di conoscere la stima che Riccardo dimostra con le sue parole.
Confermo assolutamente la generosità di Eddy e combinazione quella Golf bianca targata Torino la prestò anche a me per ritornare a Genova una notte che la mia non ne voleva sapere di ripartire.
Comunque Riccardo, sappi che anche tu godevi di grandissima stima e non era raro che uscisse un discorso che ti riguardava quelle volte che ci ritrovavamo davanti ad una bottiglia di whisky a "ciattellare" sulle persone conosciute tramite usenet.
Chiudo con un piccolissimo appunto: Eddy oltre alle lingue che hai citato, parlava fluentemente il francese ed amava canticchiare, quando si giungeva all'ultimo stadio alcoolico, pezzi di Brel o Brassens.
Un salutone.
Beppe.
Ho letto le parole stupende di Venturi, e credo che da lassù (o da laggiù, chi può dirlo?) Eddy sia orgoglioso di conoscere la stima che Riccardo dimostra con le sue parole.
Confermo assolutamente la generosità di Eddy e combinazione quella Golf bianca targata Torino la prestò anche a me per ritornare a Genova una notte che la mia non ne voleva sapere di ripartire.
Comunque Riccardo, sappi che anche tu godevi di grandissima stima e non era raro che uscisse un discorso che ti riguardava quelle volte che ci ritrovavamo davanti ad una bottiglia di whisky a "ciattellare" sulle persone conosciute tramite usenet.
Chiudo con un piccolissimo appunto: Eddy oltre alle lingue che hai citato, parlava fluentemente il francese ed amava canticchiare, quando si giungeva all'ultimo stadio alcoolico, pezzi di Brel o Brassens.
Un salutone.
Beppe.
Beppe Bello 12/2/2016 - 11:32
Carissimo Beppe, prima di tutto un immenso piacere nel ritrovarti. Io ho una specie di religione del ritrovarsi così, anche a distanza di chissà quant'anni, senza "Facebook" e altre diavolerie che non mi sono mai attenute.
Il Gåttone, credimi, ce l'ho sempre nella testa e nel cuore, e quel che scrissi circa un anno fa mi venne veramente dal profondo. Non so se esista un "lassù", come sai non sono uno molto propenso al soprannaturale; anche perché, a mio parere, esiste una cosa ben più autentica, che si chiama: Memoria.
Mi fa piacere venire a sapere che ero ricordato davanti a una bottiglia di whisky; potrebbe essere un ottimo modo per essere ricordati. Essere distillati, gradirei essere trasformato in Talisker se possibile da bere come facevo al vecchio "Loch Ness" di Livorno, assieme alla birra Kwak nel bicchiere a clessidra.
Alla salute del Gåttone, tua, mia, nostra, e anche di quel... (continua)
Il Gåttone, credimi, ce l'ho sempre nella testa e nel cuore, e quel che scrissi circa un anno fa mi venne veramente dal profondo. Non so se esista un "lassù", come sai non sono uno molto propenso al soprannaturale; anche perché, a mio parere, esiste una cosa ben più autentica, che si chiama: Memoria.
Mi fa piacere venire a sapere che ero ricordato davanti a una bottiglia di whisky; potrebbe essere un ottimo modo per essere ricordati. Essere distillati, gradirei essere trasformato in Talisker se possibile da bere come facevo al vecchio "Loch Ness" di Livorno, assieme alla birra Kwak nel bicchiere a clessidra.
Alla salute del Gåttone, tua, mia, nostra, e anche di quel... (continua)
Riccardo Venturi 12/2/2016 - 12:27
Que demande le peuple?
[1935]
Parole di Lucien Boyer (1876-1942), poeta, compositore, chansonnier e goguettier.
Musica di Maurice Yvain (1861-1965), compositore
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Nel film “Jérôme Perreau, le héros des barricades”, diretto da Abel Gance, con Georges Milton nella parte del protagonista.
Film e canzone che descrivono l’epoca della “Fronde” (dalla fionde che il popolo di Parigi usava contro le finestre degli appartamenti del potente primo ministro dell’epoca, il cardinale Mazarino, successore di Richelieu), il movimento di protesta sorto in Francia a metà del 600 a causa della crisi economica e contro le tasse feroci, imposte per finanziare la partecipazione del regno alla Guerra dei Trent’anni, l’assolutismo monarchico e la limitazione dei poteri parlamentari. Chi vinse? Non di certo il popolo… Ci vuole altro che le fionde!
Parole di Lucien Boyer (1876-1942), poeta, compositore, chansonnier e goguettier.
Musica di Maurice Yvain (1861-1965), compositore
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Nel film “Jérôme Perreau, le héros des barricades”, diretto da Abel Gance, con Georges Milton nella parte del protagonista.
Film e canzone che descrivono l’epoca della “Fronde” (dalla fionde che il popolo di Parigi usava contro le finestre degli appartamenti del potente primo ministro dell’epoca, il cardinale Mazarino, successore di Richelieu), il movimento di protesta sorto in Francia a metà del 600 a causa della crisi economica e contro le tasse feroci, imposte per finanziare la partecipazione del regno alla Guerra dei Trent’anni, l’assolutismo monarchico e la limitazione dei poteri parlamentari. Chi vinse? Non di certo il popolo… Ci vuole altro che le fionde!
Que demande le peuple?
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/11/2014 - 13:14
Percorsi:
La guerra dei trent'anni
Im Krieg
Poesia di Andreas Gryphius
[1636]
Musica di Franz-Josef Degenhardt
Un'introduzione a questa poesia musicata è fornita dallo stesso Degenhardt prima dell'inizio del canto.
[1636]
Musica di Franz-Josef Degenhardt
Un'introduzione a questa poesia musicata è fornita dallo stesso Degenhardt prima dell'inizio del canto.
Während des NATO-Krieges gegen Jugoslawien, als Bomben das Land zerstörten, dem man Menschenrechte bescheren wollte, unter anderen der Rudolf Scharping, mit dem ich noch in Mutlangen gegen NATO-Raketen demonstriert habe, da las ich noch einmal in Texten von Andreas Greif, der sich Gryphius nannte. Andreas Gryphius schrieb während des 3Ojährigen Krieges, 1636, dieses Gedicht:
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/5/2005 - 23:00
Chanson allemande – Im Krieg – Franz-Josef Degenhardt – 2000
Poème d'Andreas Gryphius - 1636
Franz-Josef Degenhardt introduit ainsi la chanson :
Pendant la guerre de l'OTAN contre la Yougoslavie, pendant que les bombes ravageaient le pays auquel on voulait prodiguer les droits humains, ensemble parmi d'autres à Rudolf Scharping, avec lequel j'avais déjà manifesté à Mutlangen contre les missiles de l'OTAN, je lus encore une fois des textes d'Andreas Greif, qui se faisait appeler Gryphius. Pendant la guerre de Trente Ans, en 1636, Andreas Gryphius écrivit ce poème :
Poème d'Andreas Gryphius - 1636
Franz-Josef Degenhardt introduit ainsi la chanson :
Pendant la guerre de l'OTAN contre la Yougoslavie, pendant que les bombes ravageaient le pays auquel on voulait prodiguer les droits humains, ensemble parmi d'autres à Rudolf Scharping, avec lequel j'avais déjà manifesté à Mutlangen contre les missiles de l'OTAN, je lus encore une fois des textes d'Andreas Greif, qui se faisait appeler Gryphius. Pendant la guerre de Trente Ans, en 1636, Andreas Gryphius écrivit ce poème :
EN GUERRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/11/2014 - 19:40
The Maunding Souldier, or the Fruits of Warre is Beggery
[1629?]
Printed at London : for F. Groue on Snow-hill.
Lyrics: M. P. [Martin Parker]
To the tune of Permit My Friend
Nelle nostre città, ed in quelle di tutta Europa, si sono vendute fino alla memoria dei nostri nonni, agli angoli delle strade, per pochi centesimi. Sono le Canzoni da foglio volante (questa l'origine del nome “volantino”), che nel mondo anglosassone si chiamano Broadside Ballads. Per secoli, in ambito cittadino, le ballate da foglio volante hanno svolto la funzione di “notiziario popolare”, ricettacoli generalmente di fatti e fattacci, turpi episodi di cronaca e pubbliche esecuzioni di delinquenti scritti da poetastri specializzati, di solito ignoti, e da cantarsi “sull'aria di” (o to the tune of) qualche canzone popolare conosciuta da tutti. Se è facile ironizzare sulla qualità poetica dei testi, che sono usualmente spazzatura a base di quintali di linguaggio aulico non... (continua)
Printed at London : for F. Groue on Snow-hill.
Lyrics: M. P. [Martin Parker]
To the tune of Permit My Friend
Nelle nostre città, ed in quelle di tutta Europa, si sono vendute fino alla memoria dei nostri nonni, agli angoli delle strade, per pochi centesimi. Sono le Canzoni da foglio volante (questa l'origine del nome “volantino”), che nel mondo anglosassone si chiamano Broadside Ballads. Per secoli, in ambito cittadino, le ballate da foglio volante hanno svolto la funzione di “notiziario popolare”, ricettacoli generalmente di fatti e fattacci, turpi episodi di cronaca e pubbliche esecuzioni di delinquenti scritti da poetastri specializzati, di solito ignoti, e da cantarsi “sull'aria di” (o to the tune of) qualche canzone popolare conosciuta da tutti. Se è facile ironizzare sulla qualità poetica dei testi, che sono usualmente spazzatura a base di quintali di linguaggio aulico non... (continua)
The Maunding Souldier:
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/11/2014 - 20:35
4/5 novembre 2014
Due parole del traduttore. Meglio gettarcisi subito senza tanti indugi, in una traduzione del genere. A parte la sua lunghezza, non sarebbe stata un'agevole lettura per molti, penso: l'inglese seicentesco non è roba per studentelli di "economia" della Bocconi e nemmeno per Marchionne, se per questo. E, probabilmente, anche un parlante inglese moderno avrebbe parecchie difficoltà nell'intendere tutto quanto. Per finire, io stesso mi sono trovato, in diversi punti, a malpartito e costretto all'inusuale e faticoso gesto di tirar fuori l'OED* dal suo reliquiario, visto che pesa quindici chili o roba del genere. Altrimenti non si poteva fare per dar voce al "soldato mendicante" del taverniere londinese. Con tutta probabilità, si tratta della prima traduzione di questa venerabile canzone in una qualsiasi lingua; la tentazione sarebbe stata quella di farla in italiano dell'epoca,... (continua)
Due parole del traduttore. Meglio gettarcisi subito senza tanti indugi, in una traduzione del genere. A parte la sua lunghezza, non sarebbe stata un'agevole lettura per molti, penso: l'inglese seicentesco non è roba per studentelli di "economia" della Bocconi e nemmeno per Marchionne, se per questo. E, probabilmente, anche un parlante inglese moderno avrebbe parecchie difficoltà nell'intendere tutto quanto. Per finire, io stesso mi sono trovato, in diversi punti, a malpartito e costretto all'inusuale e faticoso gesto di tirar fuori l'OED* dal suo reliquiario, visto che pesa quindici chili o roba del genere. Altrimenti non si poteva fare per dar voce al "soldato mendicante" del taverniere londinese. Con tutta probabilità, si tratta della prima traduzione di questa venerabile canzone in una qualsiasi lingua; la tentazione sarebbe stata quella di farla in italiano dell'epoca,... (continua)
Il Soldato Mendicante:
(continua)
(continua)
NOTE esplicative alla traduzione
Avvertenza. Alcune di queste note hanno un carattere prettamente linguistico, ai fini di chi volesse meglio intendere il testo nell'originale.
[1] E' caratteristica dei mendicanti di ogni tempo rivolgersi alla persona cui si chiede la carità con titoli roboanti (un po' come i parcheggiatori abusivi che chiamano tutti “dottore”). Qui si è reso your Worship con “Eccellenza” dato che non esiste un corrispondente letterale italiano (“vostra Venerazione”).
[2] Il termine bounty aveva, all'epoca, ancora il significato originale (e etimologico) di “bontà, generosità” (francese antico bontee, bountee); in tale significato, probabilmente, la famosa nave fu chiamata Bounty. Si sviluppò in seguito il significato di “premio”, di “dono per l'arruolamento militare” e, infine, di “taglia” (derivato evidentemente da quello di “premio”: un bounty killer era colui che ammazzava... (continua)
Avvertenza. Alcune di queste note hanno un carattere prettamente linguistico, ai fini di chi volesse meglio intendere il testo nell'originale.
[1] E' caratteristica dei mendicanti di ogni tempo rivolgersi alla persona cui si chiede la carità con titoli roboanti (un po' come i parcheggiatori abusivi che chiamano tutti “dottore”). Qui si è reso your Worship con “Eccellenza” dato che non esiste un corrispondente letterale italiano (“vostra Venerazione”).
[2] Il termine bounty aveva, all'epoca, ancora il significato originale (e etimologico) di “bontà, generosità” (francese antico bontee, bountee); in tale significato, probabilmente, la famosa nave fu chiamata Bounty. Si sviluppò in seguito il significato di “premio”, di “dono per l'arruolamento militare” e, infine, di “taglia” (derivato evidentemente da quello di “premio”: un bounty killer era colui che ammazzava... (continua)
Riccardo Venturi 5/11/2014 - 13:44
Canzone del capitano Gert
[Furya-OPB]
Una canzone di un alcoolico gruppo veneto (dalle parti di Vicenza), l'Osteria Popolare Berica, direttamente ispirata al capolavoro di Luther Blissett (poi diventati Wu Ming), Q. Una complessa storia che prende l'avvio dalla Guerra dei Trent'anni (per cui la canzone è stata inserita nell'apposito percorso) per terminare in una misteriosa Venezia; e le vicende del romanzo sono riprodotte fedelmente in questa scatenata ballata "alla Modena City Ramblers", che consigliamo a tutti di ascoltare (assieme alla lettura di "Q", ovviamente). E' la storia di un uomo che ha combattuto al macello di Frankenhausen, un uomo dai molti nomi, tra i quali "Gert dal pozzo"; è la storia dell'utopia di Münster, ed è soprattutto una storia di spietata repressione da parte di ogni tipo di potere, politico, economico, ecclesiastico. Una canzone che ci fa doppio piacere inserire qui, non soltanto per il suo argomento ma anche perché ci è stata suggerita da un amico che, in rete, gira per l'appunto sotto il nome di "Gert dal pozzo". [CCG/AWS Staff]
Ho perduto il mio nome
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi & Gert dal Pozzo 11/12/2008 - 22:17
Percorsi:
La guerra dei trent'anni
Chanson italienne – La Canzone del Capitano Gert – Osteria Popolare Berica
Chantée par un groupe vénitien (du côté de Vicenza), nommé L'Osteria Popolare Berica, la “Chanson du Capitaine Gert” a été envoyée à Canzoni contro la Guerra par son descendant Gert del Pozzo, tous deux issus du Q, roman de Luther Blisset, lui-même alias Wu-Ming, autrement dit “Anonyme” ou dit encore autrement, Personne, Ulysse, Pessoa, Nemo, Nobody... Bref, quelqu'un qui répond quand on l'interroge : “Mon nom est personne...” Q a été traduit en français sous le titre L'œil de Carafa. Une histoire de la Guerre de Trente ans, qui parcourt l'Europe – comme l'aventure de la Réforme et de la Contre-Réforme, et finit à Venise. Marco Valdo M.I., dont l'origine a quelques similarités avec celle du roman Q, les origines de la révolte, insiste pour dire que le personnage de Gert et son double espion (qui se suivent, se... (continua)
Chantée par un groupe vénitien (du côté de Vicenza), nommé L'Osteria Popolare Berica, la “Chanson du Capitaine Gert” a été envoyée à Canzoni contro la Guerra par son descendant Gert del Pozzo, tous deux issus du Q, roman de Luther Blisset, lui-même alias Wu-Ming, autrement dit “Anonyme” ou dit encore autrement, Personne, Ulysse, Pessoa, Nemo, Nobody... Bref, quelqu'un qui répond quand on l'interroge : “Mon nom est personne...” Q a été traduit en français sous le titre L'œil de Carafa. Une histoire de la Guerre de Trente ans, qui parcourt l'Europe – comme l'aventure de la Réforme et de la Contre-Réforme, et finit à Venise. Marco Valdo M.I., dont l'origine a quelques similarités avec celle du roman Q, les origines de la révolte, insiste pour dire que le personnage de Gert et son double espion (qui se suivent, se... (continua)
LA CHANSON DU CAPITAINE GERT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/12/2008 - 23:28
Una correzione doverosa: Q non parla affatto della Guerra dei Trent'anni, ma della Rivoluzione Protestante al suo avvio, oltre un secolo prima del conflitto che sconvolse l'Europa.
White Lord 7/11/2012 - 12:58
Es ist ein Schnitter, der heißt Tod
anonimo
[1637]
Il testo e la melodia provengono da un foglio volante del 1638 recante la seguente dicitura: Ein schöns Meyenlied, wie der Menschenschnitter, der Todt, die Blumen ohn Underschid abmehet ("Un bel cantar di maggio, ovvero come la falciatrice degli uomini, la morte, falcia gli uomini senza differenza"). Sullo stesso foglio è annotato a mano: Schnitterlied, gesungen zue Regensburg da ein hochadelige junge Bluemen ohnversehen abgebrochen im Jenner 1637. Gedichted im Jahr 1637 ("Canzone del falciatore, cantata a Regensburg quando un giovane dell'alta nobiltà aveva senza pensarci spezzato dei fiori nel gennaio del 1637. Composta nell'anno 1637"). Anche questa canzone proviene dall'epoca della guerra dei Trent'anni; fu pubblicata per la prima volta in Röhrich/Brednich, Deutsche Volkslieder, p. 143.
Il testo è in grafia modernizzata. Si tratta di una canzone allegorica delle vittime della... (continua)
Il testo e la melodia provengono da un foglio volante del 1638 recante la seguente dicitura: Ein schöns Meyenlied, wie der Menschenschnitter, der Todt, die Blumen ohn Underschid abmehet ("Un bel cantar di maggio, ovvero come la falciatrice degli uomini, la morte, falcia gli uomini senza differenza"). Sullo stesso foglio è annotato a mano: Schnitterlied, gesungen zue Regensburg da ein hochadelige junge Bluemen ohnversehen abgebrochen im Jenner 1637. Gedichted im Jahr 1637 ("Canzone del falciatore, cantata a Regensburg quando un giovane dell'alta nobiltà aveva senza pensarci spezzato dei fiori nel gennaio del 1637. Composta nell'anno 1637"). Anche questa canzone proviene dall'epoca della guerra dei Trent'anni; fu pubblicata per la prima volta in Röhrich/Brednich, Deutsche Volkslieder, p. 143.
Il testo è in grafia modernizzata. Si tratta di una canzone allegorica delle vittime della... (continua)
Es ist ein Schnitter,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2005 - 01:40
18 maggio 2005
C'E' UN FALCIATORE CHE SI CHIAMA MORTE
(continua)
(continua)
Es ist ein Schnitter, heißt der Tod, hat Gwalt vom großen Gott.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2007 - 19:09
Dunkle Wolken [Es geht ein dunkle Wolk herein]
anonimo
[origine: XVI secolo; redazioni: 1540, 1544, 1630, 1646, e posteriori]
Es geht ein dunkle Wolk herein, nota anche come Dunkle Wolken, è una canzone popolare tedesca tratta dal canzoniere del frate benedettino e musicologo bavarese Johannes Werlin (1588-1666), del monastero di Seeon. Si trattava in origine di una canzone di addio del XVI secolo.
La fonte principale per la conoscenza di questa canzone è la trascrizione effettuata da fra' Johannes Werlin nel 1646, all'interno di una raccolta di circa 3000 canzoni popolari in sette fascicoli in-folio. Il religioso aveva deciso di procedere all'opera per preservare dal completo oblio una massa di canzoni popolari del proprio secolo e di quello precedente. Nel manoscritto werliniano, però, è presente soltanto la prima strofa.
Le versioni moderne della canzone contengono in generale due ulteriori strofe, ma si tratta senz'altro di aggiunte posteriori.... (continua)
Es geht ein dunkle Wolk herein, nota anche come Dunkle Wolken, è una canzone popolare tedesca tratta dal canzoniere del frate benedettino e musicologo bavarese Johannes Werlin (1588-1666), del monastero di Seeon. Si trattava in origine di una canzone di addio del XVI secolo.
La fonte principale per la conoscenza di questa canzone è la trascrizione effettuata da fra' Johannes Werlin nel 1646, all'interno di una raccolta di circa 3000 canzoni popolari in sette fascicoli in-folio. Il religioso aveva deciso di procedere all'opera per preservare dal completo oblio una massa di canzoni popolari del proprio secolo e di quello precedente. Nel manoscritto werliniano, però, è presente soltanto la prima strofa.
Le versioni moderne della canzone contengono in generale due ulteriori strofe, ma si tratta senz'altro di aggiunte posteriori.... (continua)
Es geht ein dunkle Wolk herein,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2005 - 01:35
18 maggio 2005
ECCO CHE VIENE UNA NUBE SCURA
(continua)
(continua)
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Ha un impianto di pietá popolare, essendo dedicata dalle truppe cattoliche alla "nostra signora della fredda fontana".
Nonostante il ritmo marziale, ha un moderato tono antimilitarista, e vi i si possono riconoscere alcuni temi tipici di canzoni dei soldati: i disagi della vita durante la campagna, il soldo volatile, il dileggio dei potenti la nostalgia dell'amata.
É stato selezionato il percorso Guerra dei trent'anni, che benché non coevo, é attinente.