Percorso L'Arcipelago Gulag
Aleksander Wat
Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 23-09-2023 20:59
A me la lingua polacca fa uno strano effetto: ogni volta che mi metto a tradurre qualcosa dal polacco (si vedano le canzoni di Szymon Podwin), invariabilmente devo tornare, subito dopo, a Jacek Kaczmarski. Di Kaczmarski abbiamo, su questo sito, parecchie canzoni che non sono state mai tradotte, e non è un caso: addentrarsi in un testo di Kaczmarski è un’impresa molto difficile -penso anche per un polacco stesso, perché qui c’entra poco la “madrelingua” (chissà perché, ma ogni volta che uso questo termine mi vedo mia mamma che mi fa una pernacchia di due metri). C’entra Jacek Kaczmarski che, più passa il tempo, più lo annovero tra i massimi poeti in musica della Storia, e tra i pochissimi degni di essere così chiamati.
E così, eccoci a questa canzone, che peraltro parla di un altro poeta, Aleksander Wat. Il cui vero cognome era “Chwat”, che in polacco... (continua)
A me la lingua polacca fa uno strano effetto: ogni volta che mi metto a tradurre qualcosa dal polacco (si vedano le canzoni di Szymon Podwin), invariabilmente devo tornare, subito dopo, a Jacek Kaczmarski. Di Kaczmarski abbiamo, su questo sito, parecchie canzoni che non sono state mai tradotte, e non è un caso: addentrarsi in un testo di Kaczmarski è un’impresa molto difficile -penso anche per un polacco stesso, perché qui c’entra poco la “madrelingua” (chissà perché, ma ogni volta che uso questo termine mi vedo mia mamma che mi fa una pernacchia di due metri). C’entra Jacek Kaczmarski che, più passa il tempo, più lo annovero tra i massimi poeti in musica della Storia, e tra i pochissimi degni di essere così chiamati.
E così, eccoci a questa canzone, che peraltro parla di un altro poeta, Aleksander Wat. Il cui vero cognome era “Chwat”, che in polacco... (continua)
Aleksander Wat
(continua)
(continua)
23/9/2023 - 21:00
Постой, паровоз
Thank you for this interesting info about this polish actor and singer ( Lech Dyblik).
There is also a very interesting Russian singer who also sings about prison life:,
he’s name is : Gennadi Molchanov
https://www.youtube.com/playlist?list=...
He is a very non-trivial and talented person: a recidivist who once served many years in the prisons and lagers of the USSR for common crimes! (and now he performs in them giving concerts for inmates...)
There is also a very interesting Russian singer who also sings about prison life:,
he’s name is : Gennadi Molchanov
https://www.youtube.com/playlist?list=...
He is a very non-trivial and talented person: a recidivist who once served many years in the prisons and lagers of the USSR for common crimes! (and now he performs in them giving concerts for inmates...)
Ed 29/5/2021 - 13:50
Osja, amore mio
Οι Marlene Kuntz, εμπνευσμένοι από τη φιγούρα του Ρώσου συγγραφέα και ιδρυτή του κινήματος του ακμεϊσμού Osip Mandelstam (Osja), έγραψαν αυτό το καταπληκτικό ερωτικό ποίημα, στη γλώσσα της συζύγου του συγγραφέα.
Πράγματι το τραγούδι είναι γραμμένο από την άποψη της συζύγου του, ζωγράφου και συγγραφέα Nadezhda Yakovlevna Mandelstam. Κατά τη διάρκεια των ετών του αναγκαστικού χωρισμού από το σύζυγό της, θύμα της δίωξης των μεγάλων σταλινικών εκκαθαρίσεων, η Νάντια αποφασίζει σε ένα ξέσπασμα της αγάπης της να απομνημονεύσει όλους τους στίχους του αγαπημένου της έτσι ώστε να είναι σε θέση να τους περάσει στις μελλοντικές γενιές.
Πράγματι το τραγούδι είναι γραμμένο από την άποψη της συζύγου του, ζωγράφου και συγγραφέα Nadezhda Yakovlevna Mandelstam. Κατά τη διάρκεια των ετών του αναγκαστικού χωρισμού από το σύζυγό της, θύμα της δίωξης των μεγάλων σταλινικών εκκαθαρίσεων, η Νάντια αποφασίζει σε ένα ξέσπασμα της αγάπης της να απομνημονεύσει όλους τους στίχους του αγαπημένου της έτσι ώστε να είναι σε θέση να τους περάσει στις μελλοντικές γενιές.
OSJA, ΑΓΆΠΗ ΜΟΥ
(continua)
(continua)
inviata da Yorgos 29/11/2016 - 14:01
Я помню тот Ванинский порт
Trovo qui una pagina molto dettagliata su "Il porto di Vanino", con molte versioni della canzone.
Nell'introduzione viene giustamente detto che la canzone è di incerta attribuzione e che risale alla seconda metà degli anni 40, ma l'intestazione è fuorviante perchè si riferisce alla versione di Dina Vierny, di 30 anni successiva.
Suggerirei di correggere.
Nell'introduzione viene giustamente detto che la canzone è di incerta attribuzione e che risale alla seconda metà degli anni 40, ma l'intestazione è fuorviante perchè si riferisce alla versione di Dina Vierny, di 30 anni successiva.
Suggerirei di correggere.
B.B. 5/6/2016 - 11:55
Облака плывут в Абакан
translated by Yaakov Sharet
http://www.israbard.net/israbard/perso...
http://www.israbard.net/israbard/perso...
עננים
(continua)
(continua)
inviata da Max-Dn 25/11/2015 - 13:14
Банька по-белому
Audio link to the song performed by Mika and Turkka Mali: https://www.youtube.com/watch?v=PebC-MDXiFw
HEITÄ LÖYLYÄ
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 16/7/2015 - 08:25
Прощание с красным флагом
Traduzione italiana trovata qui. Credo si tratti di quella di Evelina Pascucci, in “Evgenij Evtušenko. Arrivederci, bandiera rossa: poesie degli anni Novanta”, Newton Compton, 1995
Mi pare però che la traduzione corretta del titolo, che ricorre in ogni capoverso, sia un po’ più “definitiva”: “Addio, nostra bandiera rossa”...
ARRIVEDERCI, BANDIERA ROSSA
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/3/2015 - 15:09
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