A Gaza
LA RECENTE MORTE DI ALTRI DUE PRIGIONIERI PALESTINESI RICORDA QUELLA DEL MEDICO Adnan al-Bursh, VITTIMA DELLA TORTURA
La lista si allunga. Non solo a Gaza e in Cisgiordania, ma anche nelle carceri israeliane.
Altri due prigionieri palestinesi – tra il 14 e il 15 novembre - sono deceduti a causa della detenzione, dei maltrattamenti e degli abusi.
Samih Suleiman Muhammad Aliwi (61anni) e Anwar Shaaban Muhammad Aslim (44). Per il suo avvocato, Aliwi è rimasto vittima di “torture, negliglenza sanitaria e per essere stato sotto-alimentato”.
Il suo assistito gli aveva confidato che “gli erano state rifiutate le cure, di aver subito aggressioni e umiliazioni”. Inoltre il detenuto era diinuito di circa 40 chili dall'ultima visita.
Uno scenario che riporta alla mente quanto era accaduto il 19 aprile a Adnan al-Bursh, chirurgo dell'ospedale Al-Shifa di Gaza.
Fin dall'inizio della guerra, il medico... (continua)
La lista si allunga. Non solo a Gaza e in Cisgiordania, ma anche nelle carceri israeliane.
Altri due prigionieri palestinesi – tra il 14 e il 15 novembre - sono deceduti a causa della detenzione, dei maltrattamenti e degli abusi.
Samih Suleiman Muhammad Aliwi (61anni) e Anwar Shaaban Muhammad Aslim (44). Per il suo avvocato, Aliwi è rimasto vittima di “torture, negliglenza sanitaria e per essere stato sotto-alimentato”.
Il suo assistito gli aveva confidato che “gli erano state rifiutate le cure, di aver subito aggressioni e umiliazioni”. Inoltre il detenuto era diinuito di circa 40 chili dall'ultima visita.
Uno scenario che riporta alla mente quanto era accaduto il 19 aprile a Adnan al-Bursh, chirurgo dell'ospedale Al-Shifa di Gaza.
Fin dall'inizio della guerra, il medico... (continua)
Gianni Sartori 19/11/2024 - 23:57
Don't Cover Your Eyes
All proceeds from this track will be donated to Medical Aid For Palestinians.
I've been watching through my fingers
(continua)
(continua)
inviata da Reinhard 17/11/2024 - 00:50
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
A Gaza c’è il mare
(testo e musica di Enrico Tavoni)
Ridimensiona l'immagine
(continua)
(continua)
3/11/2024 - 20:09
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Jabaliya
(2024)
As the genocide of the Palestinian people carried out by the Israeli military accelerates, I haven't written as much as I did during the first several months of the Israeli horrors. Every murdered child deserves many songs, but at the same time, what more is there to say? How many different ways are there to rephrase "stop killing the children"?
But I did write nine songs, and one poem, between August and October, 2024, and they're all on this album, along with a new recording of a song I wrote in 2016 (guess which one).
As the genocide of the Palestinian people carried out by the Israeli military accelerates, I haven't written as much as I did during the first several months of the Israeli horrors. Every murdered child deserves many songs, but at the same time, what more is there to say? How many different ways are there to rephrase "stop killing the children"?
But I did write nine songs, and one poem, between August and October, 2024, and they're all on this album, along with a new recording of a song I wrote in 2016 (guess which one).
Everything is burning as I watch the video
(continua)
(continua)
1/11/2024 - 00:12
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Giorni senza memoria
Cuore Meridiano (2024)
Chiude il disco, l’inedito “Giorni senza memoria” in cui spicca la partecipazione di Massimo Zamboni alla chitarra elettrica e nel cui testo si susseguono le immagini di Hiroshima e Nagasaki dopo la bomba atomica, lo sterminio degli armeni, le repressioni dei khmer rossi in Cambogia e l’occupazione della Palestina da parte degli israeliani. Sebbene di breve durata, “Cuore Meridiano” è un disco di bruciante attualità, un raggio di luce e di bellezza che fende questi giorni bui in cui lo spettro della guerra si aggira con insistenza nel mondo.
blogfoolk
Chiude il disco, l’inedito “Giorni senza memoria” in cui spicca la partecipazione di Massimo Zamboni alla chitarra elettrica e nel cui testo si susseguono le immagini di Hiroshima e Nagasaki dopo la bomba atomica, lo sterminio degli armeni, le repressioni dei khmer rossi in Cambogia e l’occupazione della Palestina da parte degli israeliani. Sebbene di breve durata, “Cuore Meridiano” è un disco di bruciante attualità, un raggio di luce e di bellezza che fende questi giorni bui in cui lo spettro della guerra si aggira con insistenza nel mondo.
blogfoolk
Dq82 16/10/2024 - 13:51
Luglio, agosto, settembre (nero)
Versione dei Radiodervish
Cuore Meridiano (2024)
Ad aprire il disco è “Luglio agosto settembre nero” degli Area tratta dal disco “Arbeit macht frei” del 1973, ricontestualizzata in chiave world con un nuovo inciso in arabo in cui viene raccontato il genocidio in corso a Gaza e in Palestina. La voce di Nabil è intensa ed evocativa, mentre la chitarra elettrica guida la linea melodica sostenuta da una architettura ritmica che interseca batteria, percussioni ed elettronica. Struggente sul finale il corso di voci bianche che intona quasi fosse un ritornello il verso “giocare col mondo facendolo a pezzi”.
blogfoolk
Cuore Meridiano (2024)
Ad aprire il disco è “Luglio agosto settembre nero” degli Area tratta dal disco “Arbeit macht frei” del 1973, ricontestualizzata in chiave world con un nuovo inciso in arabo in cui viene raccontato il genocidio in corso a Gaza e in Palestina. La voce di Nabil è intensa ed evocativa, mentre la chitarra elettrica guida la linea melodica sostenuta da una architettura ritmica che interseca batteria, percussioni ed elettronica. Struggente sul finale il corso di voci bianche che intona quasi fosse un ritornello il verso “giocare col mondo facendolo a pezzi”.
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Dq82 16/10/2024 - 13:46
A Song For Gaza
Jewish Voice For Peace blocca per due ore la Borsa di New York
Gianni Sartori
Il 14 ottobre oltre 500 attivisti di Jewish Voice For Peace (Voci ebraiche per la pace) hanno “preso d'assalto” (per lo meno simbolicamente) la Borsa di New-York nei pressi di Wall Street, zona sud di Manhattan. Abbattendo alcune transenne (in Broad Street) e incatenandosi a una cancellata all'entrata dell'edificio. Anche se nessun manifestante è riuscito a entrarvi, per oltre due ore l'ingresso della Borsa è rimasto bloccato. La protesta si è conclusa con l'arresto di 206 manifestanti.
Una atto altamente simbolico per protestare contro le operazioni militari di Israele contro i civili e soprattutto per fermare la fornitura di armamenti.
Tra i maggiori responsabili della vendita di armi a Israele, la protesta aveva individuato soprattutto RTX (Raytheon Technologies Corporation, multinazionale del Massachusetts... (continua)
Gianni Sartori
Il 14 ottobre oltre 500 attivisti di Jewish Voice For Peace (Voci ebraiche per la pace) hanno “preso d'assalto” (per lo meno simbolicamente) la Borsa di New-York nei pressi di Wall Street, zona sud di Manhattan. Abbattendo alcune transenne (in Broad Street) e incatenandosi a una cancellata all'entrata dell'edificio. Anche se nessun manifestante è riuscito a entrarvi, per oltre due ore l'ingresso della Borsa è rimasto bloccato. La protesta si è conclusa con l'arresto di 206 manifestanti.
Una atto altamente simbolico per protestare contro le operazioni militari di Israele contro i civili e soprattutto per fermare la fornitura di armamenti.
Tra i maggiori responsabili della vendita di armi a Israele, la protesta aveva individuato soprattutto RTX (Raytheon Technologies Corporation, multinazionale del Massachusetts... (continua)
Gianni Sartori 15/10/2024 - 19:09
Genesis and Genocide
Lawyers might argue but you can make up your mind
(continua)
(continua)
inviata da Tony Smith 2/10/2024 - 03:42
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Children of Gaza
BELGIO: LE ONG PROTESTANO PER LA REPRESSIONE DEI MOVIMENTI PRO-PALESTINA
Gianni Sartori
Anche Amnesty International e Greenpeace (oltre a un'altra dozzina di associazioni, media e sindacati) contestano la politica repressiva adottata in Belgio nei confronti delle manifestazioni pro-Palestina
E' una lista di sigle ben note nel campo della difesa dei diritti sociali, dei diritti umani e dell'ambiente quella di chi ha sottoscritto l'appello del 20 settembre: ABVV-FGTB (Algemeen Belgisch Vakverbond - Fédération Générale du Travail de Belgique), Kif Kif (movimento interculturale antirazzista), Associatione Belgio-Palestina, Greenpeace del Belgio, Soralia, Amnesty International del Belgio, Mouvement Présence et Action Culturelles, Liga voor mensenrechten, Ligue des droits humains, Mouvement Ouvrier Chrétien (MOC), ZIN TV, BelRefugees, CNCD-11.11.11. (Assemblea volontaria per lo sviluppo della... (continua)
Gianni Sartori
Anche Amnesty International e Greenpeace (oltre a un'altra dozzina di associazioni, media e sindacati) contestano la politica repressiva adottata in Belgio nei confronti delle manifestazioni pro-Palestina
E' una lista di sigle ben note nel campo della difesa dei diritti sociali, dei diritti umani e dell'ambiente quella di chi ha sottoscritto l'appello del 20 settembre: ABVV-FGTB (Algemeen Belgisch Vakverbond - Fédération Générale du Travail de Belgique), Kif Kif (movimento interculturale antirazzista), Associatione Belgio-Palestina, Greenpeace del Belgio, Soralia, Amnesty International del Belgio, Mouvement Présence et Action Culturelles, Liga voor mensenrechten, Ligue des droits humains, Mouvement Ouvrier Chrétien (MOC), ZIN TV, BelRefugees, CNCD-11.11.11. (Assemblea volontaria per lo sviluppo della... (continua)
Gianni Sartori 23/9/2024 - 21:19
Il cielo di Gaza 2023
Mohammad Sabaaneh bravissimo cartonista questi giorni presenta il suo libro in giro per l'Italia. A questo link tantissimi suoi disegni sulla Palestina
Cartoon Movement
Bella intervista a Sabaaneh fatta da Alessandra Mecozzi
Cartoon Movement
Bella intervista a Sabaaneh fatta da Alessandra Mecozzi
La Palestina in bianco e nero di Mohammad Sabaaneh - Palestina Cultura Libertà
Una graphic novel appassionata e appassionante, sulla Palestina come prigione e sulle storie di prigionieri palestinesi
Paolo Rizzi 15/9/2024 - 11:36
Piante amare in Palestina
Il gelso di Gerusalemme è l ultimo libro di Paola Caridi, fondatrice di Lettera 22, premio Ryszard Kapuściński e docente universitaria.
Ve lo consiglio è bellissimo
Il gelso di Gerusalemme - Paola Caridi - Feltrinelli Editore
Ve lo consiglio è bellissimo
Il gelso di Gerusalemme - Paola Caridi - Feltrinelli Editore
Paolo Rizzi 7/9/2024 - 13:37
Wahdi
KHALIDA JARRAR ANCORA IN ISOLAMENTO
Gianni Sartori
Arrestata nel dicembre dell'anno scorso e posta in “detenzione amministrativa”, la femminista palestinese Khalida Jarrar subisce un trattamento inumano
Risale al 26 dicembre 2023 l'ennesimo arresto per Khalida Jarrar, femminista palestinese e ricercatrice all'Istituto Muwatin dell'Università di Birzeit (oltre che esponente del FPLP già nota per il suo impegno per i prigionieri politici). Ancora una volta, in “detenzione amministrativa” ossia senza accuse né processo. Una eredità del mandato britannico che attualmente viene applicata a 3432 detenuti palestinesi. Solo una parte dei circa diecimila palestinesi – donne, uomini, bambini – detenuti da Israele (per non parlare delle migliaia di abitanti di Gaza rinchiusi nei campi di detenzione).
Dal 12 agosto Khalida Jarrar si trova (a quanto pare ancora in isolamento) nel carcere di Neve Tirsa,... (continua)
Gianni Sartori
Arrestata nel dicembre dell'anno scorso e posta in “detenzione amministrativa”, la femminista palestinese Khalida Jarrar subisce un trattamento inumano
Risale al 26 dicembre 2023 l'ennesimo arresto per Khalida Jarrar, femminista palestinese e ricercatrice all'Istituto Muwatin dell'Università di Birzeit (oltre che esponente del FPLP già nota per il suo impegno per i prigionieri politici). Ancora una volta, in “detenzione amministrativa” ossia senza accuse né processo. Una eredità del mandato britannico che attualmente viene applicata a 3432 detenuti palestinesi. Solo una parte dei circa diecimila palestinesi – donne, uomini, bambini – detenuti da Israele (per non parlare delle migliaia di abitanti di Gaza rinchiusi nei campi di detenzione).
Dal 12 agosto Khalida Jarrar si trova (a quanto pare ancora in isolamento) nel carcere di Neve Tirsa,... (continua)
Gianni Sartori 2/9/2024 - 08:18
There Should Be Sky Above You
(2024)
Album: Flare
THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU is the last track I worked on among those featured in FLARE. It was born with the intention of offering a word of comfort to those who suffer and live their lives managing a pain. A sense of oppression arises in a context in which one is not serene and free to think lightly and confidently about one’s own future and self-determination.
Living overwhelmed by heavy clouds makes us powerless as a Queen in exile from her own kingdom. No one deserves to experience and suffer violence.
In making the video of THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU, it seemed natural to devote space to the denunciation of what is happening in Gaza right now. I find it impossible to remain indifferent to such a horror. In a context where missiles and bombs are raining down on civilians, it is inevitable to think that there should be only the sky over those heads, nothing... (continua)
Album: Flare
THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU is the last track I worked on among those featured in FLARE. It was born with the intention of offering a word of comfort to those who suffer and live their lives managing a pain. A sense of oppression arises in a context in which one is not serene and free to think lightly and confidently about one’s own future and self-determination.
Living overwhelmed by heavy clouds makes us powerless as a Queen in exile from her own kingdom. No one deserves to experience and suffer violence.
In making the video of THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU, it seemed natural to devote space to the denunciation of what is happening in Gaza right now. I find it impossible to remain indifferent to such a horror. In a context where missiles and bombs are raining down on civilians, it is inevitable to think that there should be only the sky over those heads, nothing... (continua)
Hold on
(continua)
(continua)
1/9/2024 - 11:37
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
La cantata rossa
Scusate... ma nell'ultimo periodo di questo interessantissimo ed appassionato ricordo di Giulio Stocchi da parte di Gaetano Liguori, credo di aver individuato un involontario errore da parte dell'autore : in specifico dove cita "il prode cristiano maronita Jumblatt" penso volesse riferirsi a Gemayel leader dei cristiano maroniti mentre Jumblatt apparteneva alla fazione drusa libanese.
Cordiali saluti e grazie per l'ottmo lavoro che svolgete,
Gian Paolo Marcucci
Cordiali saluti e grazie per l'ottmo lavoro che svolgete,
Gian Paolo Marcucci
Gian Paolo Marcucci 13/8/2024 - 15:32
Fire Must Cease
2023
Fire Must Cease
Scritto, registrato e prodotto da Adriano Bono per la Adrian Good Records.
Questo nuovo singolo nasce su invito e a supporto della campagna di finanziamento avviata da I.A.F.G., International Artists For Gaza, un collettivo di artisti da tutto il mondo che sta pubblicando diverse compilation su Bandcamp, l'intero ricavato delle quali andrà a finanziare le attività dell'associazione Gaza Freestyle a supporto dei bambini e civili Palestinesi.
La musica, nella migliore tradizione del Reggae, diventa così strumento di solidarietà e di riflessione, oltre che un forte invito all'opinione pubblica affinché si faccia pressione sui governi occidentali sull'attuazione di un immediato "cessate il fuoco" e sull'abbandono della linea dell'appoggio incondizionato al Governo Israeliano.
Enjoy the Music!
LET'S STAY HUMAN!
Fire Must Cease
Scritto, registrato e prodotto da Adriano Bono per la Adrian Good Records.
Questo nuovo singolo nasce su invito e a supporto della campagna di finanziamento avviata da I.A.F.G., International Artists For Gaza, un collettivo di artisti da tutto il mondo che sta pubblicando diverse compilation su Bandcamp, l'intero ricavato delle quali andrà a finanziare le attività dell'associazione Gaza Freestyle a supporto dei bambini e civili Palestinesi.
La musica, nella migliore tradizione del Reggae, diventa così strumento di solidarietà e di riflessione, oltre che un forte invito all'opinione pubblica affinché si faccia pressione sui governi occidentali sull'attuazione di un immediato "cessate il fuoco" e sull'abbandono della linea dell'appoggio incondizionato al Governo Israeliano.
Enjoy the Music!
LET'S STAY HUMAN!
We are all Palestinians
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/8/2024 - 11:09
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Tall el Zaatar
1976
nell'album Se non ora... quando?(2017)
Tall el Zaatar: campo profughi palestinese in Libano dove si consumò uno dei peggiori massacri ad opera delle milizie cristiane sostenute da Israele, ancora prima del massacro, ancor peggiore, di Sabra e Chatila (1982). Con il massacro di Tall el Zaatar si ebbe anche la totale espulsione dei palestinesi dal sud del Libano.
nell'album Se non ora... quando?(2017)
Tall el Zaatar: campo profughi palestinese in Libano dove si consumò uno dei peggiori massacri ad opera delle milizie cristiane sostenute da Israele, ancora prima del massacro, ancor peggiore, di Sabra e Chatila (1982). Con il massacro di Tall el Zaatar si ebbe anche la totale espulsione dei palestinesi dal sud del Libano.
Son questi corpi di donne, (continua)
inviata da Dq82 8/8/2024 - 10:16
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
عن إنسان
Si sta avvicinando l'anniversario della morte di Mahmud Darwish avvenuto l'8 agosto 2008.
Vi mando questa bella sua poesia cantata da Nai Barghouti.
Spero che il testo in arabo che ho trovato corrisponda a quello giusto e lascio al bravissimo Riccardo Gullotta la verifica
Un abbraccio
Aggiungo che ad ottobre qualcuno ha pubblicato questa vecchia registrazione dello stesso brano interpretato dalla allora giovane e già bravissima Kamilya Jubran
nel video c'è sovrascritto il testo in inglese spero sia utile.
Un abbraccio
وضعوا على فمه السلاسلْ
(continua)
(continua)
inviata da Paolo Rizzi 6/8/2024 - 16:25
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autrice del libro J'ACCUSE.
La verità prima di tutto è l’inizio del più famoso J’Accuse della storia moderna, quello di Émile Zola. La verità prima di tutto è anche il movente che ispira questo J’Accuse, che raccoglie la testimonianza della Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati da Israele dal 1967. Questo libro non nasce come un instant book. Prima degli attacchi del 7 ottobre 2023 – in un momento in cui l’attenzione mediatica sulla situazione in Israele e nei territori palestinesi occupati era prossima allo zero – J’Accuse voleva essere anzitutto uno strumento per comunicare ai lettori l’urgenza di un tema che non poteva essere ignorato. Attraverso il prezioso lavoro svolto da Francesca Albanese e confluito in tre Rapporti internazionali – presentati rispettivamente... (continua)