E’ questa la più famosa canzone di protesta polacca degli anni 60, esordio di un cantautore, polistrumentista e poeta pressochè sconosciuto da noi – anche se pure qui ebbe un brevissima stagione di popolarità partecipando al Cantagiro del 1969 - ma che in Polonia è considerato a buon diritto un gigante ed è molto apprezzato anche in Germania, Gran Bretagna e USA.
Alla fine degli anni 60 Czesław Niemen, scomparso solo qualche anno fa, ha avuto il merito - ed il coraggio - di introdurre nella grigia Polonia comunista i suoni ed i colori della psichedelia di matrice britannica, interpetrati in modo molto personale, data la sua voce potente e versatile e le sue grandi doti compositive e tecniche.
“Niemen non solo ha rivoluzionato il modo di cantare in Polonia ma è diventato parte integrante della storia politica del paese sotto il regime comunista. La... (continua)
Vabbè che in Polonia c’erano gli orridi comunisti, però Niemen la sua canzone di protesta era pur riuscito a proporla, e con grande successo. Da noi invece – che c’era l’orrida DC - quella stessa canzone venne presentata al Festivalbar del 1969 dallo stesso Niemen con il titolo “Io senza lei” e pure con un testo completamente diverso, a cura del duo Pace/Argenio, che la trasformava in una comune, innocua e melensa canzone d’amore.
Tanto per vostra informazione
IO SENZA LEI
Io senza lei
come, come vivrò
non vive un fiore senza sole.
Chi dice che un uomo
no, non s’illude mai
non ha visto questi occhi miei.
Io senza lei
cosa, cosa farò
cos’è la vita senza amore?
Chi dice che una donna
no, non si piange mai
non conosce,
non conosce lei.
Guardo questa casa,
la sua stanza,
questa vita vuota senza di lei
e dovunque guardo vedo
lei, lei, lei…
On dirait qu'il s'est trompé de texte... tout simplement. En somme, une erreur d'insertion, pas de traduction. Il suffirait de retrouver le bon texte...
Que celui qui n'a jamais inséré de texte erroné...
Caro chenontifirmi, ti sarai forse accorto che la versione in italiano NON è la traduzione dell'originale polacco, tant'è che è stata inserita come commento e non come nuova versione o traduzione...
Si tratta di un testo completamente diverso interpretato all'epoca da Niemen per il mercato italiano.
Ora, invece di minacciare denunce, se te la cavi così bene con il polacco, perchè non proponi una traduzione italiana fedele e all'altezza del testo originale?
E come mai sarebbe sputtanata 'sta canzone, Krzysiek? Certo, se qui dentro si dovesse stare a vedere le canzoni sputtanate per un verso o per l'altro, il sito conterrebbe la metà di canzoni secondo me... (RV)
E sì, a volte non mi spiego, comunque non mi riferivo al sito, ma al fatto come questa canzone di Niemen funziona nella Polonia odierna. Da noi viene trasmessa spesso dalle radio, anche (o soprattutto) quelle commerciali, a scapito
del messagggio che a suo tempo portava e dovrebbe portare pur oggi, la cosa che l'hai giustamente commentata.
La mia versione è la traduzione letterale, un complemento alla pagina già curata da Bernart qualche tempo fa in maniera egreggia. Cerchavo di rendere il significato del testo originale, nonostante la presenza in loco delle traduzioni in inglese e tedesco, a quanto pare fatte abbastanza bene. Spero che possa andare, sebbene con i congiuntivi e gli articoli continuo a fare un macello : ) Salud!
Album “Dziwny jest ten świat”
E’ questa la più famosa canzone di protesta polacca degli anni 60, esordio di un cantautore, polistrumentista e poeta pressochè sconosciuto da noi – anche se pure qui ebbe un brevissima stagione di popolarità partecipando al Cantagiro del 1969 - ma che in Polonia è considerato a buon diritto un gigante ed è molto apprezzato anche in Germania, Gran Bretagna e USA.
Alla fine degli anni 60 Czesław Niemen, scomparso solo qualche anno fa, ha avuto il merito - ed il coraggio - di introdurre nella grigia Polonia comunista i suoni ed i colori della psichedelia di matrice britannica, interpetrati in modo molto personale, data la sua voce potente e versatile e le sue grandi doti compositive e tecniche.
“Niemen non solo ha rivoluzionato il modo di cantare in Polonia ma è diventato parte integrante della storia politica del paese sotto il regime comunista. La... (continua)