[1982]
Parole e musica di Alberto Fortis
Arrangiamenti e produzione di Alberto Fortis e Claudio Fabi
Nell'album "Fragole infinite" (in dedica a John Lennon e alla sua meravigliosa Strawberry Fields Forever)
Tempo fa, in occasione del suo contributo della stupenda La sedia di lillà, avevo suggerito un altro paio di titoli di Fortis ad Adriana La Streguzza, visto che è stata sua compagna di scuola... Ma lei, forse impegnata in qualche sabba, o nel mescolare qualche pozione magica, non mi ha seguito...
Allora, ho deciso di pensarci io...
Non te ne avere a male, streguzza, non mi mandare occhiomalocchioprezzemoloefinocchio per così poco... Ciao!
Ciao, vi invio la versione italiana di Alberto Fortis della canzone di John Lennon "Imagine", versione che trovo abbastanza interessante e piacevole...
Il testo italiano è stato scritto da Fortis ed è, certo volutamente, tutt'altro che fedele al testo originale di John Lennon dal punto di vista letterale, del contenuto e del "messaggio".
Tuttavia ne ricorda lo spirito in alcuni passaggi, anche se obiettivamente rari, ma comunque, almeno personalmente, le sensazioni che mi evoca nell'ascoltarla sono positive.
Sarà che Fortis, per il quale non stravedo, ha fatto però alcuni pezzi che ritengo memorabili? Può darsi.
In ogni caso, in una così ampia raccolta e in un sito come il vostro, questa versione di un cantautore così importante non poteva mancare.
Ciao!
Ferdinando Panzica
Artista: Alberto Fortis
Album: West of Broadway
Anno di uscita: 1985
Autore del testo: Alberto Fortis
Alberto Fortis ha 24 anni quando viene pubblicato il suo primo album, che contiene almeno tre canzoni memorabili: nello spazio dei ricordi di chiunque avesse l’età della ragione nel 1979, un angolo è certamente occupato da Milano e Vincenzo, A voi romani e La sedia di lillà.
Alberto è rimasto orfano di madre a diciotto anni, e lo zio materno, Ugo De Gasperis, è una figura molto presente nella sua giovinezza. Lo zio è un uomo intelligente, sportivo, creativo, vitale, intraprendente; e un giorno il destino, col suo consueto cinismo, lo priva dell’uso degli arti in seguito a una caduta da una scala in giardino, dov’era salito per raccogliere albicocche da un albero.
Zio Ugo smette di muoversi e di parlare. Qualche volta, in preda allo scoramento, chiede a Dio di portarselo via. Ma per il resto del tempo, l’uomo combatte invece la sua paralisi,... (continua)
Stava immobile nel letto con le gambe inesistenti (continua)
Grazie streguzza, hai contribuito un vero capolavoro, una canzone e una voce che ci hanno incantato in tanti...
Alberto Fortis è un gigante non abbastanza valutato.
Caro B.B., questa canzone ha fatto parte della colonna sonora nei miei anni da pendolare. Raggiungevo Domodossola per "studiare" nello stesso istituto nel quale ha studiato Fortis.
Allora devi assolutamente valutare di inserire qui anche "Cina" (profetica? "Tesoro, dimmi se un giorno mai paura dei cinesi io avrò"...) e "L'uomo grande" ("Quale ricco potrà mai comprare la dolcezza della povertà? / Quale povero può avere la divisa e la viltà di un signore in blu?"...)
Parole e musica di Alberto Fortis
Nell'album "La grande grotta"
Già 40 anni fa il Fortis vedeva lontano...