[dopo il 1820]
Versi di Melchiorre Murenu (1803-1854), detto “L’Omero del Màrghine” (dal nome della zona di Macomer), povero, analfabeta e reso cieco dal vaiolo, eppure un grandissimo poeta, ucciso vigliaccamente nel 1854, in circostanze mai chiarite, nella sua nativa Macomer. (Una morte che ricorda quella recente di un altro poeta sardo, Peppino Marotto di Orgosolo.)
Interpretata dal “Coro del Supramonte di Orgosolo” e anche dal gruppo Cordas et Cannas.
Il 6 ottobre 1820 venne emanato il cosiddetto "Regio Editto sovra le chiudende e i terreni comuni" col quale si autorizzavano comuni e privati a recintare terreni di loro proprietà non soggetti a servitù di pascolo (ma anche quelli soggetti, previa comunicazione ai consigli delle comunità), di passaggio, di fontana o di abbeveratoio. L'Editto venne emesso ancor prima che si potessero riconoscere e quindi delimitare i confini di ciascuna... (continua)
Cordas et Cannas pubblicat custu volume in su 1999 posca ki hat seperatu, finas due su 1979, una caminera artistica in kirca de cussa traditzione manna de poesias, musicas et sonos ki s'accattant in Sardigna, kin totos sos modos et maneras comente a sos: Cantos a tenores, Sonadas kin laeneddas, Cantos a boke sola, Cantos a kiterra, Ballos a organittu et a sonette a bucca”, et galu ateros. A bider bene su seperu, dae su 1979 at oje, de sas cantones de sos poetas et cantos in limba sarda, hat surcadu un'andera meda distinta in s'istoria de custu gruppu, zenerandhe duncas unu 'essu derettu finzas a isviluppare cantones noas kin paraulas et significos semper prus accurzu a sa vida sotziale de su mundu de oje, mira sas istorias de: sa pake, sa gherra, sas tribulias de sos pitzinneddos, sa cooperatzione sotziale pro una vida prus amuntiosa, et galu ateras.
Cordas et Cannas pubblica questo volume nel 1999 dopo aver percorso una strada di ricerca orientata, con particolare attenzione, verso la grande tradizione poetico-musicale della Sardegna, con tutti i suoi modi e stili come: “Cantos a tenores, Sonadas kin launeddas, Cantos a boke sola, Cantos a kiterra, Ballos a organittu et a sonette a bucca' ed altri ancora. Naturalmente la scelta dei testi, sin dal 1979, “de sos poetas in limba” ha tracciato un cammino ben determinato nella storia del gruppo, generando di conseguenza una proiezione diretta a sviluppare nuovi testi “in limba” con significati e contenuti aderenti sempre più alla realtà sociale del mondo contemporaneo, come ad esempio: la pace, la guerra, la condizione “de sos pitzinneddos" la cooperazione sociale per una vita più serena, e non solo.
Cordas et Cannas pubblishes this volume in 1999 after a piece of research started in 1979 with a particular attention to the great musical-poetic tradition of Sardinia, with all its typical styles as:”Cantos a tenores, Sonadas kin launeddas, Cantos a boke sola, Cantos a kiterra, Ballos a organittu et a sonette a bucca', and many others. Certainly the choice of the texts "De sos poetas in limba" has traced a real determinate route in the group's history, generating conseguently a projection directed to develop new texts "in limba" with contents that tightly adhere to the contemporary social worlds reality, as for example: peace, war the condition "de sos pitzinneddos” (abbandoned children), the social cooperation for a better life, and so on.
1899
Questi versi sono stati pubblicati per la prima volta nel 1899, dalla Tipografia Valdès di Cagliari, in una raccolta intitolata Poesias de Giuseppe Mereu. La raccolta contiene 29 poesie, di vario metro e contenuto, tutte scritte fra il 1890 e il 1897. Peppino Mereu aveva scritto questo versi, di tipo epistolare, con il titolo A Nanni Sulis (I), con questo titolo pubblicherà altre due composizioni che vengono contraddistinte, oltre al titolo, con i relativi numeri romani. Il componimento è costituito da 33 quartine del tipo ABCB.
Nel 1974, Nicolò Rubanu leader del Gruppo Rubanu Orgosolo, musicò il testo e fu eseguita dal gruppo, per la prima volta, al Teatro Eliseo di Nuoro, in occasione di una esibizione insieme agli Inti-Illimani, lo stesso anno il gruppo la pubblicò nell'album Su lamentu de su pastore.
Successivamente la musica fu arrangiata da Tonino Puddu, direttore del Coro su... (continua)
L'Innu de su patriottu Sardu a sos feudatarios fu stampato clandestinamente in Corsica e diffuso in Sardegna, e divenne il canto di guerra degli oppositori sardi, passando alla storia come la Marsigliese sarda. E' composto da 376 ottonari fortemente ritmati, in lingua sarda logudorese, e ricalca contenutisticamente gli schemi della letteratura civile illuministica. L' incipit è costituito da un perentorio attacco alla prepotenza dei feudatari, principali responsabili del degrado dell'isola: Procurad'e moderare, Barones, sa tirannia… (Cercate di moderare, o Baroni, la vostra tirannia…). Il canto si conclude con un vigoroso grido d'incitamento alla rivolta, suggellato da un detto popolare di lapidaria efficacia: Cando si tenet su bentu est preziosu bentulare ("quando si leva il vento, è d'uopo trebbiare").
(Da questa pagina)
Come ci informa DonQuijote82, il canto è stato interpretato,... (continua)
Versi di Melchiorre Murenu (1803-1854), detto “L’Omero del Màrghine” (dal nome della zona di Macomer), povero, analfabeta e reso cieco dal vaiolo, eppure un grandissimo poeta, ucciso vigliaccamente nel 1854, in circostanze mai chiarite, nella sua nativa Macomer. (Una morte che ricorda quella recente di un altro poeta sardo, Peppino Marotto di Orgosolo.)
Interpretata dal “Coro del Supramonte di Orgosolo” e anche dal gruppo Cordas et Cannas.
Il 6 ottobre 1820 venne emanato il cosiddetto "Regio Editto sovra le chiudende e i terreni comuni" col quale si autorizzavano comuni e privati a recintare terreni di loro proprietà non soggetti a servitù di pascolo (ma anche quelli soggetti, previa comunicazione ai consigli delle comunità), di passaggio, di fontana o di abbeveratoio. L'Editto venne emesso ancor prima che si potessero riconoscere e quindi delimitare i confini di ciascuna... (continua)