In cerca di te (Perduto amore)
[1945]
Nota anche con il titolo del verso iniziale, “Sola me ne vò per la città”
Parole di Gian Carlo Testoni
Musica di Eros Sciorilli
Incisa per la prima volta a Torino, negli studi della Cetra, il 7 luglio 1945, con l'orchestra del maestro Beppe Mojetta.
Incisero questa canzone molti altri artisti, come Dea Garbaccio, Natalino Otto, Carlastella, Carlo Buti, Teddy Reno, Jula De Palma, Nicola Arigliano, Bruno Pallesi, Gianni Morandi, Gabriella Ferri, Johnny Dorelli, Don Backy, Simona Molinari, Mariangela Melato, Iva Zanicchi...
Arrivo con qualche ora di ritardo sul 25 aprile, ma vorrei lo stesso contribuire questa canzone, per tutti coloro che quel giorno non sapevano se ridere di felicità o piangere di disperazione: un riso e un pianto comunque di Liberazione.
“Nel testo della canzone la voce della Colombo implora la vana ricerca dell'amato disperso tra il fumo della guerra. Il... (continua)
Nota anche con il titolo del verso iniziale, “Sola me ne vò per la città”
Parole di Gian Carlo Testoni
Musica di Eros Sciorilli
Incisa per la prima volta a Torino, negli studi della Cetra, il 7 luglio 1945, con l'orchestra del maestro Beppe Mojetta.
Incisero questa canzone molti altri artisti, come Dea Garbaccio, Natalino Otto, Carlastella, Carlo Buti, Teddy Reno, Jula De Palma, Nicola Arigliano, Bruno Pallesi, Gianni Morandi, Gabriella Ferri, Johnny Dorelli, Don Backy, Simona Molinari, Mariangela Melato, Iva Zanicchi...
Arrivo con qualche ora di ritardo sul 25 aprile, ma vorrei lo stesso contribuire questa canzone, per tutti coloro che quel giorno non sapevano se ridere di felicità o piangere di disperazione: un riso e un pianto comunque di Liberazione.
“Nel testo della canzone la voce della Colombo implora la vana ricerca dell'amato disperso tra il fumo della guerra. Il... (continua)
Sola me ne vò per la città,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/4/2015 - 16:43
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Lucio Dalla: L’ingorgo
[1976]
Parole di Norisso (pseudonimo di Roberto Roversi)
Musica di Lucio Dalla
Album «Automobili»
Dedicata a tutti i fautori e responsabili - passati e presenti, industriali e politicanti e sindacalisti - della nostra attuale (in)Civiltà dell’Automobile, uno di quei miti del progresso che stanno contribuendo ad accelerare la forse comunque inevitabile estinzione del genere umano...
La canzone, per giunta, non mi pare nemmeno troppo estranea alle CCG: basti l’ultima strofa, con la bella Parigi come in guerra, assediata e soffocata da migliaia di auto rombanti...
Dopo due album scritti interamente assieme, la coppia Dalla-Roversi nel 1976 concepisce uno spettacolo, intitolato Il futuro dell'automobile e altre storie, che viene trasmesso dalla RAI e riscuote un certo successo: Dalla decide quindi di incidere alcune canzoni dello spettacolo, scelta contraria al volere di Roversi che avrebbe... (continua)
Parole di Norisso (pseudonimo di Roberto Roversi)
Musica di Lucio Dalla
Album «Automobili»
Dedicata a tutti i fautori e responsabili - passati e presenti, industriali e politicanti e sindacalisti - della nostra attuale (in)Civiltà dell’Automobile, uno di quei miti del progresso che stanno contribuendo ad accelerare la forse comunque inevitabile estinzione del genere umano...
La canzone, per giunta, non mi pare nemmeno troppo estranea alle CCG: basti l’ultima strofa, con la bella Parigi come in guerra, assediata e soffocata da migliaia di auto rombanti...
Dopo due album scritti interamente assieme, la coppia Dalla-Roversi nel 1976 concepisce uno spettacolo, intitolato Il futuro dell'automobile e altre storie, che viene trasmesso dalla RAI e riscuote un certo successo: Dalla decide quindi di incidere alcune canzoni dello spettacolo, scelta contraria al volere di Roversi che avrebbe... (continua)
Mettere in marcia il motore
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 3/3/2013 - 17:59
Chiedi chi erano i Beatles
(1984)
Testo di Norisso (Roberto Roversi)
Musica di Gaetano Curreri
poi ripresa da Gianni Morandi nel 1988 durante il tour Dalla-Morandi.
I Beatles diventano la "scusa" per raccontare il passato, "Chiedi chi erano i Beatles" è l'analisi dei ricambi generazionali degli ultimi trent'anni ed il gruppo di Liverpool è la metafora della vita trascorsa , sacrificata a volte sull'altare della guerra, esaltata in altre dalla tranquillità dei ricordi. Inevitabilmente nel testo vibra la bellezza della poesia.
Il testo è firmato dallo pseudonimo Norisso, sotto il quale si nasconde Roberto Roversi.
Testo di Norisso (Roberto Roversi)
Musica di Gaetano Curreri
poi ripresa da Gianni Morandi nel 1988 durante il tour Dalla-Morandi.
I Beatles diventano la "scusa" per raccontare il passato, "Chiedi chi erano i Beatles" è l'analisi dei ricambi generazionali degli ultimi trent'anni ed il gruppo di Liverpool è la metafora della vita trascorsa , sacrificata a volte sull'altare della guerra, esaltata in altre dalla tranquillità dei ricordi. Inevitabilmente nel testo vibra la bellezza della poesia.
Il testo è firmato dallo pseudonimo Norisso, sotto il quale si nasconde Roberto Roversi.
Se vuoi toccare sulla fronte il tempo
(continua)
(continua)
16/9/2012 - 21:59
The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
Ho visto un film - Gianni Morandi
Negli anni '70 Gianni Morandi, nella vague delle canzoni di protesta di quel periodo, divenne per breve tempo anch'egli un “cantautore impegnato”: l'esempio classico è la celeberrima C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. Uno degli autori di quella canzone, Franco Migliacci, lo ritroviamo anche in questa canzone direttamente derivata da “Here's to You” e con precisi riferimenti al film di Giuliano Montaldo. Si può forse sorridere, adesso, del Morandi “protestatario”, ma una canzone come questa (affidata comunque a uno dei più popolari cantanti italiani), è un indice ben preciso dell'impressione suscitata dal film sulla vicenda di Sacco e Vanzetti. In un'epoca in cui il cinema italiano si è ridotto pressoché totalmente a stupidi film “intimisti”, ben venga anche Morandi che canta di Sacco e Vanzetti. [RV]
Negli anni '70 Gianni Morandi, nella vague delle canzoni di protesta di quel periodo, divenne per breve tempo anch'egli un “cantautore impegnato”: l'esempio classico è la celeberrima C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. Uno degli autori di quella canzone, Franco Migliacci, lo ritroviamo anche in questa canzone direttamente derivata da “Here's to You” e con precisi riferimenti al film di Giuliano Montaldo. Si può forse sorridere, adesso, del Morandi “protestatario”, ma una canzone come questa (affidata comunque a uno dei più popolari cantanti italiani), è un indice ben preciso dell'impressione suscitata dal film sulla vicenda di Sacco e Vanzetti. In un'epoca in cui il cinema italiano si è ridotto pressoché totalmente a stupidi film “intimisti”, ben venga anche Morandi che canta di Sacco e Vanzetti. [RV]
HO VISTO UN FILM
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 18/2/2011 - 18:21
La Storia
da "Scacchi e Tarocchi" (1985)
Prima incisione: Gianni Morandi in "Immagine italiana" (1984)
"La Storia" è la canzone che forse meglio riassume quello che vorremmo che fosse lo scopo di questo sito. Come La memoria di León Gieco. La inseriamo con il consueto ottimo commento di Antonio Piccolo.
UN'APOLOGIA DELLA STORIA
di Antonio Piccolo
A causa della prossima pubblicazione de "La Storia siamo noi" riportiamo solo alcuni brani dell'analisi di Antonio
Un’apologia della storia. Questa è la definizione che meglio sintetizza il significato di questa canzone, che si annoda su un messaggio, espresso all’inizio e più volte ribadito: “è la gente che fa la storia”. Una concezione illuministica contrapposta alla concezione antica e latina in particolare, secondo cui sono i grandi personaggi (Alessandro, Cesare, Augusto etc.) a fare la storia, che tra l’altro sarebbe “scienza del passato”.
L’autore... (continua)
Prima incisione: Gianni Morandi in "Immagine italiana" (1984)
"La Storia" è la canzone che forse meglio riassume quello che vorremmo che fosse lo scopo di questo sito. Come La memoria di León Gieco. La inseriamo con il consueto ottimo commento di Antonio Piccolo.
UN'APOLOGIA DELLA STORIA
di Antonio Piccolo
A causa della prossima pubblicazione de "La Storia siamo noi" riportiamo solo alcuni brani dell'analisi di Antonio
Un’apologia della storia. Questa è la definizione che meglio sintetizza il significato di questa canzone, che si annoda su un messaggio, espresso all’inizio e più volte ribadito: “è la gente che fa la storia”. Una concezione illuministica contrapposta alla concezione antica e latina in particolare, secondo cui sono i grandi personaggi (Alessandro, Cesare, Augusto etc.) a fare la storia, che tra l’altro sarebbe “scienza del passato”.
L’autore... (continua)
La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
(continua)
(continua)
22/9/2006 - 16:16
Imagine
A volte le canzoni diventano così famose che non si fa più caso al vero significato delle parole, provocando così dei veri e propri paradossi.
«Gianni Morandi, invitato al famoso concerto alla presenza di Papa Giovanni Paolo II a metà degli anni ’90, quello nel quale avrebbe cantato davanti al Pontefice anche Bob Dylan (come noto ebreo di nascita ma convertitosi dopo i 40 anni al cattolicesimo), ebbe la splendida idea di cantare proprio "Imagine", e non certo per una improbabile contestazione.
E sicuramente è una idea veramente singolare cantare al capo della religione cattolica, in mondovisione:
Tenendo conto, soprattutto, che Papa Wojtyła conosceva perfettamente l’inglese!»
(adattato da musica e memoria)
«Gianni Morandi, invitato al famoso concerto alla presenza di Papa Giovanni Paolo II a metà degli anni ’90, quello nel quale avrebbe cantato davanti al Pontefice anche Bob Dylan (come noto ebreo di nascita ma convertitosi dopo i 40 anni al cattolicesimo), ebbe la splendida idea di cantare proprio "Imagine", e non certo per una improbabile contestazione.
E sicuramente è una idea veramente singolare cantare al capo della religione cattolica, in mondovisione:
Immagina se non esistessero le nazioni...
niente per cui uccidere e per cui morire
e neppure nessuna religione
immagina tutta la gente
che vive la propria vita in pace…
niente per cui uccidere e per cui morire
e neppure nessuna religione
immagina tutta la gente
che vive la propria vita in pace…
Tenendo conto, soprattutto, che Papa Wojtyła conosceva perfettamente l’inglese!»
(adattato da musica e memoria)
9/1/2005 - 23:09
Si può dare di più
(G.Bigazzi - U.Tozzi - R. Riefoli)
Questa canzone, decisamente bruttina e banale, rubò nel 1987 a Sanremo il primo posto a "Quello che le donne non dicono", un classico di Fiorella Mannoia (scritta fra l'altro da Ruggeri, uno degli interpreti della canzoncina vincente).
Il trio nacque negli spogliatoi della Nazionale Cantanti, il team benefico-calcistico fondato da Morandi e Mogol.
L’idea di un brano che esortasse alla solidarietà fu probabilmente ispirata dalle alleanze di star anglosassoni che nel 1985 avevano fruttato i brani “Do They Know It's Christmas?” e “We Are The World”, nonché l’evento Live Aid.
Fu Tozzi, unico dei tre a non aver mai partecipato al Festival, a scrivere il brano insieme all’amico Raf e a Giancarlo Bigazzi, che avevano concepito le prime strofe durante una festa natalizia a casa di Caterina Caselli. Alla scrittura non collaborarono Morandi, non ancora diventato... (continua)
Questa canzone, decisamente bruttina e banale, rubò nel 1987 a Sanremo il primo posto a "Quello che le donne non dicono", un classico di Fiorella Mannoia (scritta fra l'altro da Ruggeri, uno degli interpreti della canzoncina vincente).
Il trio nacque negli spogliatoi della Nazionale Cantanti, il team benefico-calcistico fondato da Morandi e Mogol.
L’idea di un brano che esortasse alla solidarietà fu probabilmente ispirata dalle alleanze di star anglosassoni che nel 1985 avevano fruttato i brani “Do They Know It's Christmas?” e “We Are The World”, nonché l’evento Live Aid.
Fu Tozzi, unico dei tre a non aver mai partecipato al Festival, a scrivere il brano insieme all’amico Raf e a Giancarlo Bigazzi, che avevano concepito le prime strofe durante una festa natalizia a casa di Caterina Caselli. Alla scrittura non collaborarono Morandi, non ancora diventato... (continua)
In questa notte di venerdì
(continua)
(continua)
18/11/2004 - 12:05
Al bar si muore
(1970)
(di C.Mattone - F.Migliacci)
Un tentativo di diventare "impegnato" (non molto riuscito) di Morandi.
Dopo tanti film musicali e il buon successo di "Faccia da schiaffi", Gianni Morandi viene chiamato ad interpretare una pellicola più impegnativa diretta da Pietro Germi: "Le castagne sono buone", con Stefania Casini e Nicoletta Macchiavelli. Nel film il nostro "ragazzo" fa la parte di un regista di talk show e di documentari che, per cercare di sedurre una ragazza incontrata registrando uno dei suoi programmi, manda in onda un servizio dove si vede l'indifferenza della gente ad aiutare il prossimo.
Ed è proprio questo menefreghismo, del qualunquismo, dell'indifferenza della gente di fronte ai problemi della vita quotidiana che gli autori Mattone-Migliacci descrivono in "Al Bar si muore" cantata da Gianni Morandi. Un Morandi riflessivo con un brano che invita a pensare non solo a... (continua)
(di C.Mattone - F.Migliacci)
Un tentativo di diventare "impegnato" (non molto riuscito) di Morandi.
Dopo tanti film musicali e il buon successo di "Faccia da schiaffi", Gianni Morandi viene chiamato ad interpretare una pellicola più impegnativa diretta da Pietro Germi: "Le castagne sono buone", con Stefania Casini e Nicoletta Macchiavelli. Nel film il nostro "ragazzo" fa la parte di un regista di talk show e di documentari che, per cercare di sedurre una ragazza incontrata registrando uno dei suoi programmi, manda in onda un servizio dove si vede l'indifferenza della gente ad aiutare il prossimo.
Ed è proprio questo menefreghismo, del qualunquismo, dell'indifferenza della gente di fronte ai problemi della vita quotidiana che gli autori Mattone-Migliacci descrivono in "Al Bar si muore" cantata da Gianni Morandi. Un Morandi riflessivo con un brano che invita a pensare non solo a... (continua)
È mezzanotte e tutto va bene,
(continua)
(continua)
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Testo di Franco Migliacci
Musica di Mauro Lusini
Intepretazione di Gianni Morandi
Arrangiamento di Ennio Morricone
Coro: I Cantori Moderni di Alessandroni
Orchestra: Ennio Morricone e il suo complesso
Un brano storico per Gianni Morandi, all'epoca il più famoso cantante e interprete della musica italiana, ma con un repertorio che era partito dal giovanile e spensierato per arrivare al melodico tradizionale ("In ginocchio da te", "Se non avessi più te"). Erano esercitate su di lui vere e proprie pressioni per abbracciare il movimento beat e dire "qualcosa di protesta", in particolare dalle riviste giovanili Ciao Big e Giovani, anche perché era noto il suo interesse per le nuove tendenze del mondo giovanile (e giovane lo era anagraficamente). Il passo fu compiuto con questa canzone del cantautore Mauro Lusini (ritratto alla chitarra con Morandi sulla copertina del 45 giri),... (continua)