The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
Testo in francese di Georges Moustaki; in catalano e spagnolo di Joan Isaac; in italiano di Sergio Secondiano Sacchi
HERE'S TO YOU
(continua)
(continua)
22/4/2019 - 23:36
Le mauvais larron
[196?]
Parole e musica di Georges Moustaki
Interpretata da Pia Colombo (1934-1986) in un EP del 1964
Testo trovato su LyricWiki
Parole e musica di Georges Moustaki
Interpretata da Pia Colombo (1934-1986) in un EP del 1964
Testo trovato su LyricWiki
J'aurais pu être celui-là
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2018 - 15:28
La rue des Rosiers
[1965 o 1966]
Scritta da Silvain Reiner (1921-2002) e Joël Holmès (1928-2009)
Interpretata per prima da Pia Colombo nel 1967.
Incisa prima nel suo EP intitolato “Arrète-toi” e poi nel disco dal vivo “A L'Olympia” dell’anno seguente.
Questa è una canzone fantasma, scritta da due fantasmi, interpretata da un fantasma. E parla di fantasmi.
Silvain Reiner era nato a Bucarest in una famiglia ebrea aschenazita. Emigrarono in Francia per fame, intorno al 1929, l’anno in cui cominciò la grande crisi.
Joël Holmès faceva di cognome Covrigaru, anche lui romeno (la famiglia era della Bessarabia), anche lui ebreo. Anche lui si ritrovò in Francia per fame, nel 1934.
Rue des Rosiers è il nome della strada più importante del quartiere ebraico a Parigi, chiamato in yiddish “Pletzl”, la petite place.
Tra il 16 ed il 17 luglio del 1942, gli occupanti tedeschi e collaborazionisti di Vichy svuotarono... (continua)
Scritta da Silvain Reiner (1921-2002) e Joël Holmès (1928-2009)
Interpretata per prima da Pia Colombo nel 1967.
Incisa prima nel suo EP intitolato “Arrète-toi” e poi nel disco dal vivo “A L'Olympia” dell’anno seguente.
Questa è una canzone fantasma, scritta da due fantasmi, interpretata da un fantasma. E parla di fantasmi.
Silvain Reiner era nato a Bucarest in una famiglia ebrea aschenazita. Emigrarono in Francia per fame, intorno al 1929, l’anno in cui cominciò la grande crisi.
Joël Holmès faceva di cognome Covrigaru, anche lui romeno (la famiglia era della Bessarabia), anche lui ebreo. Anche lui si ritrovò in Francia per fame, nel 1934.
Rue des Rosiers è il nome della strada più importante del quartiere ebraico a Parigi, chiamato in yiddish “Pletzl”, la petite place.
Tra il 16 ed il 17 luglio del 1942, gli occupanti tedeschi e collaborazionisti di Vichy svuotarono... (continua)
Il n'y a plus de roses
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2018 - 11:10
Percorsi:
Campi di sterminio
Why
[1973]
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Déclaration”
Credo si tratti di una riflessione sul terrorismo/resistenza palestinese.
Nella prima strofa il riferimento è forse a “Settembre Nero” e alla strage alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Di seguito si accenna a sequestri e dirottamenti aerei, che i militanti palestinesi attuarono in più occasioni tra il 1968 ed il 1972, e poi anche dopo…
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Déclaration”
Credo si tratti di una riflessione sul terrorismo/resistenza palestinese.
Nella prima strofa il riferimento è forse a “Settembre Nero” e alla strage alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Di seguito si accenna a sequestri e dirottamenti aerei, che i militanti palestinesi attuarono in più occasioni tra il 1968 ed il 1972, e poi anche dopo…
Why don't you stay in your villages
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 11:23
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Les marchands
[1972]
Parole e musica di Giuseppe Mustacchi, in arte Georges Moustaki
Nel disco “Moustaki” (quasi tutti i suoi dischi sono così semplicemente non-intitolati) del 1972
Parole e musica di Giuseppe Mustacchi, in arte Georges Moustaki
Nel disco “Moustaki” (quasi tutti i suoi dischi sono così semplicemente non-intitolati) del 1972
Il y avait des bois et des champs
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 10:01
Espérance (Nos enfants)
Nous traçons des frontières
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 09:42
Demain
Parole e musica di Giuseppe Mustacchi, in arte Georges Moustaki.
Trovo il brano nell’album “Méditérranéen” del 1992 ma potrebbe risalire a parecchi anni prima.
Trovo il brano nell’album “Méditérranéen” del 1992 ma potrebbe risalire a parecchi anni prima.
Demain nous n'aurons plus peur
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 09:12
Chanson-cri
[1976]
Parole e musica di Georges Moustaki
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Moustaki”
Manifesto artistico e politico di Moustaki, dedicato in particolare alle femmes violées e a ceux qui cherchent la plage au-dessous des pavés …
Parole e musica di Georges Moustaki
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Moustaki”
Manifesto artistico e politico di Moustaki, dedicato in particolare alle femmes violées e a ceux qui cherchent la plage au-dessous des pavés …
Je veux que ma chanson soit comme un cri d'alarme
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 15:26
Le Droit à la paresse
[1974]
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Les amis de Georges”
Canzone dedicata a Paul Lafargue (1842-1911), autore nel 1880 del famoso pamphlet “Le Droit à la paresse. Réfutation du « Droit au travail » de 1848”.
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Les amis de Georges”
Canzone dedicata a Paul Lafargue (1842-1911), autore nel 1880 del famoso pamphlet “Le Droit à la paresse. Réfutation du « Droit au travail » de 1848”.
« O paresse, mère des arts et des nobles vertus, sois le baume des angoisses humaines ! »
« Une étrange folie possède les classes ouvrières des nations où règne la civilisation capitaliste. Cette folie traîne à sa suite des misères individuelles et sociales qui, depuis deux siècles, torturent la triste humanité. Cette folie est l'amour du travail, la passion moribonde du travail, poussée jusqu'à l'épuisement des forces vitales de l'individu et de sa progéniture... »
« Travaillez, travaillez, prolétaires, pour agrandir la fortune sociale et vos misères individuelles, travaillez, travaillez, pour que, devenant plus pauvres, vous ayez plus de raisons de travailler et d'être misérables. Telle est la loi inexorable de la production capitaliste. »
« Une étrange folie possède les classes ouvrières des nations où règne la civilisation capitaliste. Cette folie traîne à sa suite des misères individuelles et sociales qui, depuis deux siècles, torturent la triste humanité. Cette folie est l'amour du travail, la passion moribonde du travail, poussée jusqu'à l'épuisement des forces vitales de l'individu et de sa progéniture... »
« Travaillez, travaillez, prolétaires, pour agrandir la fortune sociale et vos misères individuelles, travaillez, travaillez, pour que, devenant plus pauvres, vous ayez plus de raisons de travailler et d'être misérables. Telle est la loi inexorable de la production capitaliste. »
Je voudrais rendre grâce a celui qui peut-être
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 14:59
Hiroshima
Versione catalana di Marina Rossell in Marina Rossell canta Moustaki, [2011]
Per l’olivera i el colom,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 5/3/2015 - 11:43
The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
Sou aquí, Nicola i Bart,
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 2/3/2015 - 22:01
Demande de réparation pour dommages de guerre
Album: "Tout reste à dire" (1996)
Canzone bilingue, tratta da una idea di Dahn Ben Amotz.
una “canzone” che non so perché mi ha emozionato e non poco.
Per la sua drammatica semplicità penso.
Canzone bilingue, tratta da una idea di Dahn Ben Amotz.
una “canzone” che non so perché mi ha emozionato e non poco.
Per la sua drammatica semplicità penso.
Un padre
(continua)
(continua)
inviata da Guerrino Di Vietri 19/12/2014 - 21:50
Aquellas palabras
[1960]
Versi del grande poeta catalano in omaggio a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo spagnolo, combattente repubblicano, morto in un carcere franchista nel 1942.
Poesia originariamente pubblicata su “Ínsula - revista de letras y ciencias humanas”, anno XV, n. 168, novembre 1960.
In seguito compresa nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” pubblicata nel 1979 e dedicata all’amico Paco Ibáñez.
Versi del grande poeta catalano in omaggio a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo spagnolo, combattente repubblicano, morto in un carcere franchista nel 1942.
Poesia originariamente pubblicata su “Ínsula - revista de letras y ciencias humanas”, anno XV, n. 168, novembre 1960.
In seguito compresa nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” pubblicata nel 1979 e dedicata all’amico Paco Ibáñez.
Fueron unas palabras
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 30/5/2013 - 23:22
Le petit homme et le grand homme
[1978]
Parole e musica di Georges Moustaki
Da disco “Moustaki (Si je pouvais t’aider)” pubblicato nel 1979.
Parole e musica di Georges Moustaki
Da disco “Moustaki (Si je pouvais t’aider)” pubblicato nel 1979.
Le petit homme
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/5/2013 - 13:52
Un air de liberté
En janvier 2011, lors de la Révolution tunisienne, sa chanson "Un air de liberté" passe en boucle sur les ondes de Radio 6 dès l'instant où les révolutionnaires en prennent le contrôle (en alternance avec "Ma Liberté" chantée par Georges Moustaki et une sélection de chansons engagées francophones et arabophones)... (fonte: fr.wikipedia)
Bartleby 26/1/2012 - 13:41
Hiroshima
La versione greca (politonica) di Gian Piero Testa
Ελληνική (πολυτονική) απὀδοση του Δζαν Πιέρο Τέστα
Ελληνική (πολυτονική) απὀδοση του Δζαν Πιέρο Τέστα
ΧΙΡΟΣΙΜΑ
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 26/6/2009 - 00:03
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Parole e musica di Georges Moustaki
Bellissima canzone dalla colonna sonora del poco noto film francese «Le temps de vivre», regia di Bernard Paul, con Marina Vlady e Frédéric de Pasquale, dove il brano è interpretato da Hénia Ziv (Hénia Suchar, 1932-2010, attrice francese di origine ucraina che fu compagna sia del regista che di Moustaki).
Louis, muratore sfruttato e malpagato, è costretto a ritmi di lavoro insostenibili per poter portare a casa i soldi necessari a mandare avanti la sua famiglia. Il paradosso è che il lavoro non gli lascia nè tempo nè energie da dedicare al rapporto con la moglie Marie e con i figli. La loro famiglia rischia seriamente di andare in crisi anche perchè Maria, lasciata sola, sembra innamorarsi di un insegnante, un intellettuale. Ma è solo il momento della presa di coscienza: la società capitalistica è indifferente all’essere umano. Soltanto all’uomo... (continua)