Il giorno di San Patrizio
Era il giorno di San Patrizio quando vennero gli Inglesi
(continua)
(continua)
inviata da Don Curzio Nitoglia 29/8/2009 - 11:22
Superba canzone, per carità, ma sorge spontaneo chiedersi che ne avrebbe pensato Bobby Sands, socialista e antirazzista, del fatto che il suo ricordo venga celebrato da individui come gli Antica Tradizione e casapound........
Andrea Redskin 7/6/2011 - 20:23
Ottima canzone, nulla da dire, ma viene spontaneo chiedersi che ne avrebbe pensato Bobby Sands, socialista, del venire strumentalizzato e "commemorato" da casapound e compagnia bella....
Andrea Redskin 7/6/2011 - 20:45
Una tra le più belle canzoni sulla questione Irlandese. Sicuramente Bobby Sands l'avrebbe apprezzata. Altre canzoni degli Antica trattano l'Irlanda e nei loro testi non trovo espressioni razziste o schieramenti prettamente politici.
Francesco 18/4/2012 - 23:29
Invio per conoscenza (anche se, presumo, fuori tempo massimo). Premetto che il sottoscritto ha “frequentato” l'Irlanda (Derry e Belfast sostanzialmente, niente di turistico) in epoca non sospetta (anche nel 1981) e conosciuto sia le famiglie degli Hunger Strikers che molti compagni repubblicani (compagni, sottolineo). Con i fasci poi ho il dente avvelenato. Tra il 1969 e il 1972 ho rischiato più di una volta (come tanti all'epoca) di finire al pronto soccorso per “mano fascista” (e anche nel 1981 a Padova, proprio mentre fotografavo scritte sull'Irlanda di Terza Posizione firmate con la runa “dente di lupo”)) e ho sfiorato un linciaggio da parte di una fazione falangista fuori dal tribunale di Madrid (1997) dove si processava la Mesa Nacional di Herri Batasuna (per non parlare del padre partigiano, Brigata “Silva”, del nonno - un“obbligato”, variante locale del bracciante - e dello zio -operaio... (continua)
Gianni Sartori 19/7/2014 - 10:02
Io so che cattolicesimo e nazionalismo sono due punti cardini dell'ira e dei ribelli irlandesi.
Guglielmo 20/7/2014 - 00:18
Giusto o sbagliato, tra i tanti percorsi presenti c'è anche "Destra e Reazionarismo contro e nella guerra" e lì dentro ci stanno alcune CCG/AWS provenienti da quel mondo, e questo è quanto.
Saluti
Saluti
Bernart Bartleby 20/7/2014 - 08:58
Bravi quelli de La Musica nelle Strade del Regno di Napoli... ma che minkia c'entra?
B.B. 20/7/2014 - 09:07
Per Gianni Sartori.
Certamente questa canzone si trova all'interno di un percorso discutibile e controverso, quello segnalato da Bernart Bartleby nel commento immediatamente precedente a questo. Però esso è sempre stato inteso tutt'altro che come una "legittimazione" o roba del genere. Nessuna critica e nessun confronto può scaturire dal rifiuto a priori, senza conoscere che cosa a volte viene detto, scritto e cantato da una parte che radicalmente avversa e opposta; si rischia, altrimenti, di cianciare costantemente di "legittimazione di squallide operazioni" senza sapere minimamente in che cosa consistano esattamente, queste operazioni, e come si esplichino. In questo modo abbiamo inteso mettere tutti di fronte alla cosa, senza tanti preamboli e con estrema chiarezza; senza il contatto diretto non è possibile formarsi un'idea chiara e definitiva, e si rischia il perfetto & tipicamente... (continua)
Certamente questa canzone si trova all'interno di un percorso discutibile e controverso, quello segnalato da Bernart Bartleby nel commento immediatamente precedente a questo. Però esso è sempre stato inteso tutt'altro che come una "legittimazione" o roba del genere. Nessuna critica e nessun confronto può scaturire dal rifiuto a priori, senza conoscere che cosa a volte viene detto, scritto e cantato da una parte che radicalmente avversa e opposta; si rischia, altrimenti, di cianciare costantemente di "legittimazione di squallide operazioni" senza sapere minimamente in che cosa consistano esattamente, queste operazioni, e come si esplichino. In questo modo abbiamo inteso mettere tutti di fronte alla cosa, senza tanti preamboli e con estrema chiarezza; senza il contatto diretto non è possibile formarsi un'idea chiara e definitiva, e si rischia il perfetto & tipicamente... (continua)
Riccardo Venturi 20/7/2014 - 09:50
Butto giù di getto. O non mi sono spiegato bene o non avete capito (o entrambe le cose probabilmente). Sarà che per ragioni anagrafiche ho conosciuto l'epoca dell'infiltrazione e "intossicazione" operata dalla destra e dai servizi negli anni sessanta e settanta (nell'articolo fornivo qualche elemento...). Riempire il loro "vuoto pneumatico" con principi e personaggi di sinistra è stata una costante di fascisti e nazisti v. i "corpi franchi"). Considerare di sinistra Bobby Sands, Patsy O'Hara, M. Devine...penso sia legittimo. Del resto questo mi era stato confermato in varie occasione dagli stessi familiari che ho incontrato sia a Derry che a Belfast negli anni ottanta. Quanto all'antifascismo "peggior prodotto del fascismo" penso non sappiate quello che dite...(e quindi, cristianamente, per stavolta vi perdono).
Comunque grazie per l'ospitalità
ciao e buon lavoro
GS
Comunque grazie per l'ospitalità
ciao e buon lavoro
GS
Gianni Sartori 28/7/2014 - 15:08
Guarda che non hai capito tu: "antifascismo" era tra virgolette e Riccardo citava Bordiga, mica bruscolini...
B.B. 28/7/2014 - 15:30
Da ex consiliare avevo apprezzato Bordiga in quanto antistalinista (e ho fatto in tempo a conoscere di persona anche la compagna di Pietro Tresso, quando non andava di moda...), ma comunque non posso scordare che Bordiga ha continuato indisturbato il suo tram-tram (mi pare fosse ingegnere...) in epoca fascista mentre altri finivano al confino e poi in montagna (in gran parte proletari con la 3° o con 5° elementare, come mio padre). In ogni caso la vostra citazione mi è sembrata strumentale e di cattivo gusto, visto cosa circola attualmente (sorvoliamo sull'uso improprio delle virgolette...).
Comunque io a Belfast ci sono andato ancora nel 1981 (e ricordo anche un intervento di Seamus Costelo a Firenze, nel 1972, mi pare...) e non ho visto fascisti nei quartieri cattolici, ma solo proletari incazzati, come in Euskal Herria che conoscevo meglio. Tutta gente con cui ho solidarizzato, sia umanamente... (continua)
Comunque io a Belfast ci sono andato ancora nel 1981 (e ricordo anche un intervento di Seamus Costelo a Firenze, nel 1972, mi pare...) e non ho visto fascisti nei quartieri cattolici, ma solo proletari incazzati, come in Euskal Herria che conoscevo meglio. Tutta gente con cui ho solidarizzato, sia umanamente... (continua)
Gianni Sartori 28/7/2014 - 15:52
scusate ma non capisco da dove nasce tutta la questione: nel testo di questa canzone (per me molto bello) non ci sono riferimenti al fascismo o alla destra.
qui si parla di libertà, un tema che è sempre attuale. mentre continuare a parlare di fascismo e antifascismo nel 2014 è davvero anacronistico.
certe tematiche che appartengono a tutti dovrebbero unire, non dividere! così si fa solo il gioco degli oppressori!
qui si parla di libertà, un tema che è sempre attuale. mentre continuare a parlare di fascismo e antifascismo nel 2014 è davvero anacronistico.
certe tematiche che appartengono a tutti dovrebbero unire, non dividere! così si fa solo il gioco degli oppressori!
francesco 12/9/2014 - 09:17
Veramente interessante scoprire che la libertà sia una tematica che appartiene a tutti, anche ai fascisti. Davvero i tempi sono cambiati...
giacomo 12/9/2014 - 09:21
Infatti i tempi sono cambiati per fortuna. Non si può accusare un gruppo musicale di fascismo solo perchè non allineati a sinistra. Non mi permetterei mai di accusare i Modena City Ramblers di Stalinismo solo perchè nei testi compaiono partigiani e bandiere rosse. Gli Antica affrontano tematiche e valori Europei senza incitamenti all'odio nei confronti di nessuna parte politica. La libertà sta nel poter esprimere le proprie opinioni tranquillamente. Dai commenti di qualcuno denoto però una certa difficoltà a comprendere ciò .
Andrea 12/9/2014 - 16:52
Tanto per curiosità, a chi sarà mai dedicata la canzone su S. Carlos de Bariloche di questi musici tanto apprezzati? A Erich Priebke o al suo camerata Adolf Eichmann? Entrambi, mi risulta, vi soggiornarono a lungo (Eichmann un pò meno..., capita).
Gianni Sartori
Gianni Sartori
Gianni Sartori 13/9/2014 - 22:06
Infatti giacomo, i tempi sono cambiati, benvenuto nel 2014!
oggi i problemi sono quelli di un modello socio-economico-culturale che sta fagocitando il nostro pianeta, di intere popolazioni che muoiono di fame perchè la finanza speculativa ne fa lo stesso uso che una zecca fa della zampa di un cane, di un'opinione pubblica inesistente e lobotomizzata da un circuito mediatico servo del potere più forte.
e ancora stiamo a perderci dietro alla vecchia storiella dei rossi e neri...
non saremmo più forti se ammainassimo delle bandiere ormai vecchie e logore e combattessimo tutti per ciò che è davvero importante?
p.s. scusate l'off topic, ma mi sembra che la discussione ormai abbia preso questa piega qua.
oggi i problemi sono quelli di un modello socio-economico-culturale che sta fagocitando il nostro pianeta, di intere popolazioni che muoiono di fame perchè la finanza speculativa ne fa lo stesso uso che una zecca fa della zampa di un cane, di un'opinione pubblica inesistente e lobotomizzata da un circuito mediatico servo del potere più forte.
e ancora stiamo a perderci dietro alla vecchia storiella dei rossi e neri...
non saremmo più forti se ammainassimo delle bandiere ormai vecchie e logore e combattessimo tutti per ciò che è davvero importante?
p.s. scusate l'off topic, ma mi sembra che la discussione ormai abbia preso questa piega qua.
francesco 15/9/2014 - 14:49
Scusa Francesco, non ho capito. Cosa proponi una alleanza rosso/bruna per combattere il nuovo ordine mondiale? Mi dispiace di deluderti ma penso che questo genere di alleanze improbabili esistano solo nell'immaginazione di Magdi Allam e di altri consimili venditori di paura.
Ti posso anche concedere che la sinistra più radicale e l'estrema destra concordino nell'individuare una serie di "problemi" come dici tu, tra i quali sicuramente quelli che citi (anche se l'estrema destra cavalca spesso ben altri temi, che condivide con la destra "di governo", quali la lotta all'immigrazione, la difesa della presunte tradizioni religiose e altre boiate del genere)
Ma anche per quanto riguarda i temi che indichi, la differenza c'è ancora - anche nel 2014 - e sta nelle soluzioni proposte. Le mie, quelle di sinistra, sono inclusive, pacifiche (o almeno "la pace tra gli oppressi/la guerra all'oppressor")... (continua)
Ti posso anche concedere che la sinistra più radicale e l'estrema destra concordino nell'individuare una serie di "problemi" come dici tu, tra i quali sicuramente quelli che citi (anche se l'estrema destra cavalca spesso ben altri temi, che condivide con la destra "di governo", quali la lotta all'immigrazione, la difesa della presunte tradizioni religiose e altre boiate del genere)
Ma anche per quanto riguarda i temi che indichi, la differenza c'è ancora - anche nel 2014 - e sta nelle soluzioni proposte. Le mie, quelle di sinistra, sono inclusive, pacifiche (o almeno "la pace tra gli oppressi/la guerra all'oppressor")... (continua)
giacomo 15/9/2014 - 22:26
Sono d'accordo con te, Giacomo, le differenze esistono eccome.
Il problema è che la sinistra di cui parli non ha quasi più voce in capitolo, mentre la destra nazionalista e xenofoba miete sempre più consensi, di volta in volta contenuta o accarezzata dai regimi che ci governano, liberal-conservatori o social-democratici che siano...
In una cosa penso tu abbia ragione: si va verso lo scontro, ma non credo - ahinoi - che evoluzione ed esito saranno tanto diversi da quanto accaduto all'epoca di Weimar.
Il problema è che la sinistra di cui parli non ha quasi più voce in capitolo, mentre la destra nazionalista e xenofoba miete sempre più consensi, di volta in volta contenuta o accarezzata dai regimi che ci governano, liberal-conservatori o social-democratici che siano...
In una cosa penso tu abbia ragione: si va verso lo scontro, ma non credo - ahinoi - che evoluzione ed esito saranno tanto diversi da quanto accaduto all'epoca di Weimar.
Bernart Bartleby 17/9/2014 - 08:06
Preso per assunto che Giacomo ha sintetizzato il tutto alla perfezione, si potrebbe dire -e in questo caso so di riuscire ad essere anche più pessimista di te, Bartleby- che l'evoluzione e l'esito sono andati ben oltre la Germania weimariana. Viviamo in un nazifascismo talmente diffuso, ora come ora, che non c'è neppure più bisogno dei grandi dittatori e delle "figure carismatiche"; il "grande dittatore" è, casomai, un dittatore sistemico (che lo si voglia chiamare "mercato" o "capitalismo"), e chi tira le leve non sono più, comunque, figure "politiche"; la politica, così come la si è intesa nel XX secolo, è morta e sepolta. In questo panorama, poiché al contempo il capitalismo-padrone assoluto vive una crisi profondissima e, forse, finale, è addirittura logico che il tutto si esprima attraverso un totalitarismo mascherato da "democrazia", dove le "istituzioni" altro non sono che esecutrici... (continua)
Riccardo Venturi 17/9/2014 - 09:29
giacomo quello che mi auguro io non è un'alleanza "rosso-bruna" per combattere insieme determinate battaglie, bensì un superamento degli steccati ideologici da parte delle persone. e intendo proprio dei singoli individui. il concetto stesso di alleanza presuppone un compromesso limitato nel tempo o nel campo d'azione che non mette in discussione le convinzioni di base.
con questo non voglio dire che chi crede in qualcosa debba rinnegare le proprie convinzioni, ma quantomeno è opportuno un confronto interiore per valutare la priorità e l'importanza delle proprie idee cardine rispetto alle esigenze che ci sono oggi.
sarebbe bello che le differenze fra le varie soluzioni proposte fossero una risultanza della cultura e dell'animo delle persone, non che fossero indotti dai binari in cui, anche inconsciamente, le ideologie ci incanalano.
con questo non voglio dire che chi crede in qualcosa debba rinnegare le proprie convinzioni, ma quantomeno è opportuno un confronto interiore per valutare la priorità e l'importanza delle proprie idee cardine rispetto alle esigenze che ci sono oggi.
sarebbe bello che le differenze fra le varie soluzioni proposte fossero una risultanza della cultura e dell'animo delle persone, non che fossero indotti dai binari in cui, anche inconsciamente, le ideologie ci incanalano.
francesco 18/9/2014 - 11:08
Lo so, non meriterebbero tanta attenzione. Ma, cristo!, sono veramente "senza alcun pudore" (proprio come recita un loro pezzo).
Si sono appropriati perfino di una canzone basca ("Askatasunaren haizea") dedicata ai prigionieri politici (baschi, ca va sans dire). Consiglio il video di Koiuntura con Gernika bombardata dai nazisti (ma il primo giro lo avevano eseguito i savoia-marchetti italiani mitragliando la folla al mercato), i seminaristi baschi condotti alla fucilazione dai franchisti, i funerali di Kirruli con la bara letteralmente assaltata dalla Guardia Civil, Lasa e Zabala sequestrati , torturati e assassinati dai GAL (con cui collaborarono molti neofascisti italiani)...
E questi spudorati di antica tradizione ne hanno fatto una canzone dedicata ai reduci delle guerre coloniali di Mussolini (v. "mietitore di eroi").
Allego il testo di "Askatasunaren haizea" ricordando che l'espressione... (continua)
Si sono appropriati perfino di una canzone basca ("Askatasunaren haizea") dedicata ai prigionieri politici (baschi, ca va sans dire). Consiglio il video di Koiuntura con Gernika bombardata dai nazisti (ma il primo giro lo avevano eseguito i savoia-marchetti italiani mitragliando la folla al mercato), i seminaristi baschi condotti alla fucilazione dai franchisti, i funerali di Kirruli con la bara letteralmente assaltata dalla Guardia Civil, Lasa e Zabala sequestrati , torturati e assassinati dai GAL (con cui collaborarono molti neofascisti italiani)...
E questi spudorati di antica tradizione ne hanno fatto una canzone dedicata ai reduci delle guerre coloniali di Mussolini (v. "mietitore di eroi").
Allego il testo di "Askatasunaren haizea" ricordando che l'espressione... (continua)
Gianni Sartori 1/10/2014 - 15:21
Visto che è già in rete mi permetto un'autocitazione:
Askatasuna = Libertà (di Gianni Sartori)
rivista anarchica anno 32 n. 284 ottobre 2002
(dove si parla anche del Txiki e di Mikel)
Askatasuna = Libertà (di Gianni Sartori)
rivista anarchica anno 32 n. 284 ottobre 2002
(dove si parla anche del Txiki e di Mikel)
Gianni Sartori 1/10/2014 - 15:28
Segnalo in rete anche una canzone su Enesto "Che" Guevara : COMANDANTE ! Molto bella e ...basta parlare di fascismo, comunismo, bla bla ...
Andrea 14/1/2015 - 22:30
Ernesto, (e non Enesto) se ben ricordo, dai tempi che il termine "fascismo" aveva un significato preciso (che negli anni però non è troppo cambiato)
Anche il "comunismo", specie se reale e non teorico andrebbe approfondito e non messo in naftalina.
Purtroppo "la storia è una maestra senza scolari" (A.Gramsci)
saluti gianfranco
Anche il "comunismo", specie se reale e non teorico andrebbe approfondito e non messo in naftalina.
Purtroppo "la storia è una maestra senza scolari" (A.Gramsci)
saluti gianfranco
Ha del paradossale etichettare secondo i nostri canoni di sinistra e destra una lotta fatta in un Paese che il fascismo ed il comunismo non li ha mai conosciuti e per cui destra e sinistra significa solo conservatori e progressisti. Anche perché dovessimo applicare il nostro canone, sicuramente la battaglia di Sands e dell'IRA non si configurerebbe nella famiglia di una sinistra (la nostra) che disprezza ogni forma di patriottismo, che si dice figlia del mondo, che disprezza le proprie origini e le proprie identità. L'IRA era composta da gente che aveva un legame viscerale con la propria terra e con le proprie tradizioni, gente che scriveva in gaelico per rivendicare il proprio diritto ad avere non più denaro, ma ad avere la loro nazione, la loro Patria libera dallo straniero. Cosa che voi non avete mai fatto e mai farete. Sands era un socialista nazionalista cattolico, voi siete dei comunisti... (continua)
Italo 11/7/2015 - 14:59
Il testo degli Antica Tradizione c'è ed è stato variamente apprezzato o meno, ed è per questo che anche tu, da ultimo, sei qui a commentarlo.
Il paradosso è nelle tue parole: trovi paradossale le etichette e poi etichetti "noi" (noi chi?) come "comunisti internazionalisti atei" (dimentichi "apostati e irretiti dalla censura") e il povero Bobby Sands, che nemmeno può replicare, come nazional-socialista cattolico.
E bravo Italo! Te la canti e te la suoni!
Spero che il fantasma di Bobby venga stanotte a visitarti per spiegarti qualcosetta, con il suo Armalite e con tutto il garbo di un vecchio provisional.
Ciao!
Il paradosso è nelle tue parole: trovi paradossale le etichette e poi etichetti "noi" (noi chi?) come "comunisti internazionalisti atei" (dimentichi "apostati e irretiti dalla censura") e il povero Bobby Sands, che nemmeno può replicare, come nazional-socialista cattolico.
E bravo Italo! Te la canti e te la suoni!
Spero che il fantasma di Bobby venga stanotte a visitarti per spiegarti qualcosetta, con il suo Armalite e con tutto il garbo di un vecchio provisional.
Ciao!
Bernart Bartleby 11/7/2015 - 22:03
Il fatto di accettare e postare tutti i commenti vi rende onore. Un atto democratico e divulgativo. Poi come dici tu , il vecchio Bobby me lo immagino proprio con l'AR10, molto incazzato e poco intellettuale ,lontano sicuramente da certi commenti .
Fabio 16/7/2015 - 18:59
Ronan Bennett (Belfast, 14 gennaio 1956) è uno scrittore e ex militante dell’IRA. Nato e cresciuto a Belfast, dopo aver vissuto una sofferta esperienza di militanza politica (accusato di appartenenza all’Official IRA) ed essersi laureato in Storia presso il King’s College, di Londra, ha intrapreso una carriera di scrittore che non si è mai allontanata dall’impegno civile e dall’esigenza di testimoniare la difficile realtà sociale e politica del suo o di altri Paesi. Ronan Bennett scrive regolarmente per The Guardian e The Observer.
LA VERA SFIDA
“Uscire dal carcere non è che l’inizio. Evadere dal proprio passato, questa è la vera sfida”
Ronan Bennett, irlandese di Belfast, a causa del suo impegno per la causa repubblicana, ha conosciuto due volte l’esperienza del carcere: a Long-Kesh e a Brixton, negli anni Settanta. Una prima volta venne arrestato con l’accusa, poi risultata infondata,... (continua)
LA VERA SFIDA
“Uscire dal carcere non è che l’inizio. Evadere dal proprio passato, questa è la vera sfida”
Ronan Bennett, irlandese di Belfast, a causa del suo impegno per la causa repubblicana, ha conosciuto due volte l’esperienza del carcere: a Long-Kesh e a Brixton, negli anni Settanta. Una prima volta venne arrestato con l’accusa, poi risultata infondata,... (continua)
Gianni Sartori 14/8/2015 - 09:48
IN MEMORIA DI PEGGY O'HARA
(Gianni Sartori)
Avevo conosciuto Peggy e Jim O'Hara, la madre e il padre di Patsy O'Hara (il quarto tra i dieci prigionieri politici repubblicani che nel 1981 si erano lasciati morire di fame a Long Kesh), grazie a Tony Gillespie nella loro casa di Hardfoyle a Derry nel 1985. L'avevo poi rivista in occasione di altri viaggi in Irlanda e nel 1986 l'avevo intervistata sulla tragica vicenda del figlio, morto il 21 maggio 1981 dopo 60 giorni di sciopero della fame. Patsy, militante dell'INLA (Esercito Irlandese di Liberazione Nazionale, considerato il braccio armato dell'IRSP), ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzare e gestire la protesta del 1981, in perfetta coerenza con l'impegno fino ad allora dimostrato all'interno delle lotte del quartiere dove viveva. Il padre, Jim, ricordava come Patsy avesse “combattuto con la parola prima ancora che con le armi contro... (continua)
(Gianni Sartori)
Avevo conosciuto Peggy e Jim O'Hara, la madre e il padre di Patsy O'Hara (il quarto tra i dieci prigionieri politici repubblicani che nel 1981 si erano lasciati morire di fame a Long Kesh), grazie a Tony Gillespie nella loro casa di Hardfoyle a Derry nel 1985. L'avevo poi rivista in occasione di altri viaggi in Irlanda e nel 1986 l'avevo intervistata sulla tragica vicenda del figlio, morto il 21 maggio 1981 dopo 60 giorni di sciopero della fame. Patsy, militante dell'INLA (Esercito Irlandese di Liberazione Nazionale, considerato il braccio armato dell'IRSP), ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzare e gestire la protesta del 1981, in perfetta coerenza con l'impegno fino ad allora dimostrato all'interno delle lotte del quartiere dove viveva. Il padre, Jim, ricordava come Patsy avesse “combattuto con la parola prima ancora che con le armi contro... (continua)
Gianni Sartori 22/8/2015 - 13:53
Gianni Sartori 26/2/2016 - 00:00
Gianni Sartori
24 MAGGIO 2016 8:27
Un altro aspetto da considerare, ben più grave dei tentativi di appropriazione indebita da parte fascista di personaggi di sinistra (come Bobby. Sands o Barry Horne) è la possibile infiltrazione nei movimenti di liberazione o di emancipazione sociale. Se in Italia è relativamente nota la figura dell’infiltrato Mario Merlino nel movimento anarchico, non va dimenticato che elementi legati all’Aginter Presse si infiltrarono (con false credenziali “maoiste” e antimperialiste) nel movimenti di liberazione delle colonie portoghesi per eliminarne i dirigenti (v. Mondlane e Cabral, forse anche la dissidente sudafricana R. First). Da segnalare poi il ruolo dei neofascisti (NAR, ma non solo) a fianco dei falangisti maroniti contro i palestinesi. Non esattamente il massimo della coerenza da parte di soggetti che in Italia si inventavano sigle “terceriste” come OLP... (continua)
24 MAGGIO 2016 8:27
Un altro aspetto da considerare, ben più grave dei tentativi di appropriazione indebita da parte fascista di personaggi di sinistra (come Bobby. Sands o Barry Horne) è la possibile infiltrazione nei movimenti di liberazione o di emancipazione sociale. Se in Italia è relativamente nota la figura dell’infiltrato Mario Merlino nel movimento anarchico, non va dimenticato che elementi legati all’Aginter Presse si infiltrarono (con false credenziali “maoiste” e antimperialiste) nel movimenti di liberazione delle colonie portoghesi per eliminarne i dirigenti (v. Mondlane e Cabral, forse anche la dissidente sudafricana R. First). Da segnalare poi il ruolo dei neofascisti (NAR, ma non solo) a fianco dei falangisti maroniti contro i palestinesi. Non esattamente il massimo della coerenza da parte di soggetti che in Italia si inventavano sigle “terceriste” come OLP... (continua)
Gianni Sartori 4/11/2016 - 09:10
In questo video un noto esponente del neofascismo britannico (credo defunto nel frattempo) inneggia alla distruzione dell'I.R.A. ostentando una "croce cerchiata delle ss francesi" (parente stretta della svastica tonda) identica a quella della Charlemagne, dell'OAS e di tutto il neofascismo europeo (e non) che spesso, strumentalmente, ci (e si) racconta di sostenere la lotta di liberazione del popolo irlandese.
Altro che "CELTICA"...
Altro che "CELTICA"...
Il mondo delle Destre è talmente variegato che non si può generalizzare. Nel video sopra postato vedo una testa rasata con musica skinhead in sottofondo. Gli Antica Tradizione non c'entrano nulla con simili imbecilli. Paolo
Comandante
Un brano del gruppo di musica alternativa Antica Tradizione, dedicato alla figura di Ernesto "Che" Guevara, qui presentato, attraverso un immaginario tipicamente di Destra, tanto nei panni di eroico condottiero combattente per la libertà contro gli invasori yankee, quanto di incarnazione dell'archetipo del "ribelle" caro alla cultura di area. Una canzone più che mai esplicativa del meccanismo di appropriazione culturale da parte della Destra di personaggi e mitologie tradizionalmente appartenenti alla cultura di Sinistra. [A.M.]
A parte le distanze, da un’altra prospettiva
(continua)
(continua)
inviata da Andrea Marconi 30/10/2018 - 11:50
Bassa velocità
Treno della vergogna è la locuzione popolare con cui s'intende il convoglio ferroviario che nel 1947 trasportò ad Ancona chi proveniva dal quarto convoglio marittimo di Pola, carico di esuli italiani che al termine della seconda guerra mondiale furono costretti ad abbandonare i loro paesi, le loro abitazioni e le loro proprietà in Istria, Quarnaro e Dalmazia nel contesto storico generale ricordato come l'esodo istriano. Fu anche offensivamente definito, da una parte dei ferrovieri di allora, treno dei fascisti, a testimonianza della disinformazione e del contesto estremamente politicizzato e ideologizzato in cui tale vicenda si consumò. La domenica del 16 febbraio 1947 da Pola partirono per mare diversi convogli di esuli italiani con i loro ultimi beni e, solitamente, un tricolore.La sera successiva partirono stipati in un treno merci, sistemati tra la paglia all'interno dei vagoni, alla... (continua)
Soffia il treno a vapore,
(continua)
(continua)
inviata da Andrea Marconi 8/10/2018 - 09:15
Stupisce trovare tra le CCG questa canzone che mi pare faccia parte dell'irridentismo più trito e quindi estranea a una cultura contraria alla guerra.
Stupisce anche trovarla corredata e introdotta da una citazione di wikipedia ovvero quel luogo in cui i neofascisti stanno cercando di depositare una certa quantità di letame nel vissuto storico italiano.
Fascinazione Wikipedia. Il mito della «cricca» e il conflitto reale
Stupisce anche trovarla corredata e introdotta da una citazione di wikipedia ovvero quel luogo in cui i neofascisti stanno cercando di depositare una certa quantità di letame nel vissuto storico italiano.
Fascinazione Wikipedia. Il mito della «cricca» e il conflitto reale
Luca Monducci 9/10/2018 - 11:35
Caro Luca Monducci,
Il percorso Destra e reazionarismo contro e nella guerra esiste proprio per questo. Contiene a tutt'oggi una quarantina di canzoni che, in modo estremamente sorvegliato da parte dello Staff del sito, illustrano un modo di pensare, di affrontare certi eventi, di andare a vedere da vicino i suoi aspetti (ivi compresa l'appropriazione, o i tentativi di appropriazione), le "mitologie", le tradizioni e quant'altro. Questo non è un sito fatto per piacere a questo o a quello, ma per documentare e fornire testimonianze, volendo anche sgradevoli. Contiene questa quarantina di canzoni dichiaratamente di destra, ma attinenti al suo tema; così come contiene canti di guerra (o "nella guerra", come siamo soliti chiamarli), canzoni cattoliche e religiose, canti stalinisti e anche un cospicuo numero di emerite stronzate "pacifiste" e quant'altro. Non deve quindi stupire più di tanto... (continua)
Il percorso Destra e reazionarismo contro e nella guerra esiste proprio per questo. Contiene a tutt'oggi una quarantina di canzoni che, in modo estremamente sorvegliato da parte dello Staff del sito, illustrano un modo di pensare, di affrontare certi eventi, di andare a vedere da vicino i suoi aspetti (ivi compresa l'appropriazione, o i tentativi di appropriazione), le "mitologie", le tradizioni e quant'altro. Questo non è un sito fatto per piacere a questo o a quello, ma per documentare e fornire testimonianze, volendo anche sgradevoli. Contiene questa quarantina di canzoni dichiaratamente di destra, ma attinenti al suo tema; così come contiene canti di guerra (o "nella guerra", come siamo soliti chiamarli), canzoni cattoliche e religiose, canti stalinisti e anche un cospicuo numero di emerite stronzate "pacifiste" e quant'altro. Non deve quindi stupire più di tanto... (continua)
CCG/AWS Staff 9/10/2018 - 13:01
Aggiungo solo che la "Fascinazione di Wikipedia" segnalata da Luca Monducci è un problema che abbiamo ben presente e più volte riscontrato su queste pagine.
Saluti
Saluti
B.B. 9/10/2018 - 14:14
Chiedo scusa ignoravo ( e non avevo capito il senso di questo percorso essendo io in sostanza allergico alle fogne).
Resta il fatto che si rischia di fare depositare queste scorie.
Ad esempio il prologo alla canzone è tratto come dichiarato da wilkipedia ma le fonti - a cui si rimandano su wilkipedia- sono appunto link interrotti.
Resta il fatto che si rischia di fare depositare queste scorie.
Ad esempio il prologo alla canzone è tratto come dichiarato da wilkipedia ma le fonti - a cui si rimandano su wilkipedia- sono appunto link interrotti.
Luca Monducci 9/10/2018 - 15:45
In quanto autore del contributo in questione e di altri contributi appartenenti al medesimo percorso tematico, mi sento di dovere una precisazione. In primo luogo, credo fermamente nella pluralità, nel confronto e nell'apertura ad interpretazioni della realtà e del mondo diverse dalla mia, motivazioni che mi hanno spinto ad interessarmi al filone della musica alternativa di destra pur non appartenendo affatto all'area politica a cui fa riferimento. Per alcuni autori, come ad esempio gli Ianva, nutro sincera stima artistica e apprezzamento musicale. Nel caso di altri, artisticamente meno dotati, trovo che abbiano scritto canzoni che trovano un proprio valore nell'interpretare la realtà da una prospettiva differente dalla mia, e che appartengono a pieno titolo alla suddetta categoria all'interno di questo sito. Aggiungo, come peraltro già evidenziato dagli admin, che dal mio punto di vista... (continua)
Andrea Marconi 9/10/2018 - 17:10
Questo percorso è nato a suo tempo grazie (o "su istigazione", volendo) di un'antica canzone antimilitarista toscana: il celeberrimo Canto dei coscritti, o "Partirò partirò", dovuto al cantastorie codino e reazionario cutiglianese Anton Francesco Menchi. Personalmente, ho molto apprezzato l'intervento chiarificatorio di Andrea Marconi, e gli dico che il suo non è neppure il primo caso del genere qua dentro: il Mercenario di Lucera fu ad esempio contribuito a suo tempo da Piersante Sestini, una persona tutt'altro che di destra. Ripeto che si tratta comunque di un percorso "altamente sorvegliato", ma all'amico e sodale di lungo corso Luca Monducci vorrei dire una cosa per me fondamentale: per il sottoscritto, l'unica vera e puzzolentissima fogna si chiama "purezza", la quale è anche -peraltro- una delle manifestazioni più eclatanti del fascismo. Ho avuto in sorte, nella mia vita, di avere a... (continua)
Riccardo Venturi (CCG/AWS Staff) 9/10/2018 - 19:41
Sulle ali del vento
Goyatlay fu uno dei più grandi capi nativi americani, appartenente alla tribù degli Apache. Guadagnatosi il soprannome di “Geronimo” dai messicani, che nel massacro di Kasyeh del 1851 sterminarono sua moglie, sua madre e i suoi tre figli, per oltre venticinque anni combattè contro l'esercito degli Stati Uniti d'America per contrastarne l'espansione ad ovest. Le forze di Geronimo divennero l'ultimo grande gruppo di nativi che si rifiutò di riconoscere come padrone il governo degli Stati Uniti nel West, combattendo fino ad essere costretti alla resa il 4 settembre 1886 a Skeleton Canyon, Arizona.
Spesso al tramonto io amo venire
(continua)
(continua)
inviata da Andrea Marconi 9/10/2018 - 06:52
I figli del Bloody Sunday
[2013]
Un brano distribuito on line singolarmente ma che avrebbe dovuto far parte dell’album intitolato “Il suono dell’aurora”
“I figli del Bloody Sunday” è nata magicamente da un giro di accordi durante una serata a casa di Casso. Non è stato possibile inserirla nel Cd in quanto quest’ultimo era già in stampa. Riteniamo la questione Irlandese ancora viva e attuale. Per le strade delle Sei Contee ci sono persone che ancora oggi lottano, dove l’appartenenza politica sancisce, anche se non “ufficialmente”, l’accesso ad alcuni diritti e dove le enclave cattoliche vivono in una situazione di disagio e segregazione. Dall’altra parte, nei quartieri protestanti, esiste ancora la volontà di far pesare la propria supremazia. A Belfast, così come a Derry, a Armagh e a Craigavon si combatte nella vita di tutti i giorni per non essere esclusi dai diritti, nelle carceri e anche nelle strade. Non si... (continua)
Un brano distribuito on line singolarmente ma che avrebbe dovuto far parte dell’album intitolato “Il suono dell’aurora”
“I figli del Bloody Sunday” è nata magicamente da un giro di accordi durante una serata a casa di Casso. Non è stato possibile inserirla nel Cd in quanto quest’ultimo era già in stampa. Riteniamo la questione Irlandese ancora viva e attuale. Per le strade delle Sei Contee ci sono persone che ancora oggi lottano, dove l’appartenenza politica sancisce, anche se non “ufficialmente”, l’accesso ad alcuni diritti e dove le enclave cattoliche vivono in una situazione di disagio e segregazione. Dall’altra parte, nei quartieri protestanti, esiste ancora la volontà di far pesare la propria supremazia. A Belfast, così come a Derry, a Armagh e a Craigavon si combatte nella vita di tutti i giorni per non essere esclusi dai diritti, nelle carceri e anche nelle strade. Non si... (continua)
Gente che passava, gente che cadeva
(continua)
(continua)
inviata da ZugNachPankow 20/3/2016 - 15:37
Un inserimento questo che farà venire l'orticaria a Gianni Sartori...
Per ZugNachPankow: visto che alcune tue proposte già causano reazioni allergiche ad alcuni dei frequentatori del sito, potresti per lo meno curare un po' di più gli inserimenti, che so, una data, il titolo di un album, uno straccio di foto, un commentino introduttivo, almeno la biografia dell'autore, un link a IuTub, ecche diamine!...
Sennò già la musica alternativa è mediamente più noiosa del resto, finisce che nessuno se le caga 'ste canzoni!
Saluti
Per ZugNachPankow: visto che alcune tue proposte già causano reazioni allergiche ad alcuni dei frequentatori del sito, potresti per lo meno curare un po' di più gli inserimenti, che so, una data, il titolo di un album, uno straccio di foto, un commentino introduttivo, almeno la biografia dell'autore, un link a IuTub, ecche diamine!...
Sennò già la musica alternativa è mediamente più noiosa del resto, finisce che nessuno se le caga 'ste canzoni!
Saluti
Bernart Bartleby 20/3/2016 - 20:59
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Interessante, senz'altro, come una figura come quella di Bobby Sands sia stata vissuta e interpretata (assieme a tutta la lotta per la libertà nell'Irlanda del Nord), e lo sia tuttora, anche dall'area musicale di destra; in questo senso, una canzone come questa non poteva non essere approvata con il relativo commento di Don Nitoglia, che in realtà sono parole di Bobby Sands stesso. Inutile quindi utilizzare due pesi e due misure: una figura come quella di Bobby Sands deve essere presa così com'è. Anche quando parla di "diritto divino della nazione irlandese"; ma parla anche di disoccupazione, di miseria delle paghe, dello sfruttamento della classe capitalistica, dell'oppressione militare inglese. E sono cose, queste, che nessuno ha il diritto di ignorare. Ognuno dalle proprie posizioni. [CCG/AWS Staff]
"Io difendo il diritto divino della nazione irlandese all'indipendenza sovrana,... (continua)