[1977]
Parole di Gianni Boncompagni (1932-), conduttore radiofonico, paroliere, autore televisivo e regista televisivo italiano.
Musica di [[|Franco Bracardi]] (1937-2005), sceneggiatore, musicista e attore italiano.
Nell’album della Carrà intitolato “Fiesta”
1977. La Carrà era già un’icona nazionale, Boncompagni approdava alla RAI per condurre Discoring, di cui era autore pure Franco Bracardi (il fratello del comico e cabarettista Giorgio nonchè pianista residente del Maurizio Costanzo Show)...
E fu pure l’anno della prima discesa in campo di Silvio Berlusconi, che proprio allora emise i suoi primi vagiti politici conquistandosi l’amicizia con Craxi, rivelatasi negli anni successivi molto fruttuosa per le emittenti televisive del gruppo Fininvest. Parlo ovviamente dei decreti Berlusconi uno, bis e ter, con cui iniziò lo stupro della democrazia e della cultura ancora in atto nel Belpaese.
Si può quindi considerarla una canzonetta inquietantemente premonitrice...
[1978]
Album: "Raffaella"
scritta da Daniele Pace, Gianni Boncompagni e Paolo Ormi
Nel vedere inserita questa canzone, è possibile che molti abbiano sgranato gli occhi. Io per primo, a dire il vero. Mi trovavo bel bello su una spiaggia elbana, a crogiolarmi tra sole, mare e ricordi, quando mi giunge telefonicamente notizia che le CCG si sono date all'improvviso all'amore da Trieste in giù. Passato il primo momento di sgomento, ho però fatto un ragionamento oltremodo profondo, che vado ad esternare.
È un ragionamento basato sulla cosa più semplice, dichiarata apertis verbis nel verso più celebre di questo capolavoro: Com'è bello far l'amore da Trieste in giù. Ebbene, mi sono detto: ciò viene preso usualmente, con stolido e inopportuno nazionalismo, come una sorta di "inno" alle capacità amatorie dell'italica stirpe. Ma, perdio, da Trieste in giù non c'è mica l'Italia! C'è, casomai, l'Istria.... (continua)
Se per caso cadesse il mondo io mi sposto un po' più in là (continua)
Cerco di superare il fatto che questa è una delle poche canzoni che riesce a procurarmi un fastidio "fisico"...
Cerco quindi di razionalizzare...
Cerco di ammettere che è la prima volta che prendo coscienza del testo...
Cerco di limitarmi a una sola domanda...
Si chiude il cerchio tornando alla parola d'ordine primordiale Make Love Not War? :-))))
In effetti, tirando giù una retta da Trieste, se proprio si vuole rientrare in Italia si va a finire esattamente al confine tra le Marche e l'Abruzzo. L'intero nord Italia è escluso dalla cosa. Un duro colpo al "celodurismo" leghista! Altrimenti la Raffa, che so io, avrebbe cantanto "com'è bello far l'amore dal Brennero in giù". Immaginate la cosa, però: prima di tutto si dovrebbe avere dei contatti carnali con esponenti della Südtiroler Volkspartei o con Messner che dice "Altissima, purissima, Levissima", e poi scendendo per la statale 12 del Brennero s'andrebbe a finire esattamente nel centro di Pisa. E qui mi fermo rivoltato. Tutto, ma far l'amore coi pisani no !!!! Boia dé, grazie Raffa!
Parole di Gianni Boncompagni (1932-), conduttore radiofonico, paroliere, autore televisivo e regista televisivo italiano.
Musica di [[|Franco Bracardi]] (1937-2005), sceneggiatore, musicista e attore italiano.
Nell’album della Carrà intitolato “Fiesta”
1977. La Carrà era già un’icona nazionale, Boncompagni approdava alla RAI per condurre Discoring, di cui era autore pure Franco Bracardi (il fratello del comico e cabarettista Giorgio nonchè pianista residente del Maurizio Costanzo Show)...
E fu pure l’anno della prima discesa in campo di Silvio Berlusconi, che proprio allora emise i suoi primi vagiti politici conquistandosi l’amicizia con Craxi, rivelatasi negli anni successivi molto fruttuosa per le emittenti televisive del gruppo Fininvest. Parlo ovviamente dei decreti Berlusconi uno, bis e ter, con cui iniziò lo stupro della democrazia e della cultura ancora in atto nel Belpaese.
Si può quindi considerarla una canzonetta inquietantemente premonitrice...