versione originale in Ara Solis (1993)
in Saudade (2005) con la voce di Lila Downs
Il brano è l'addattamento musicale di una poesia dell'argentino Raúl González Tuñón.
Cominciamo spiegando che il testo è scritto in galiziano, e fa riferimento alla guerra civile spagnola (1936 - 1939). Come sappiamo con la guerra civile in Spagna è cominciato un lungo periodo (quasi 40 anni) di regime totalitario, guidato dal generale Francisco Franco. Tra i vari "interessi" della dittatura c'era anche la "Sagrada Unión Española", un forte sentimento nazionalistico che prevedeva solo la "Spagnolità". Ogni altro tipo di identità regionale andava quindi soppresso. Fu così vietato l'uso dell'Euskera (la lingua basca) nei Paesi Baschi, l'asturiano in Asturia, il catalano in Catalogna e naturalmente anche il galiziano in Galizia.
La gaita, citata nella poesia, è uno strumento musicale simile alla cornamusa... (continua)
“los gallegos no protestan, emigran” (Alfonso R.Castelao)
Ai tempi di Franco e dell’omogeneizzazione culturale la gaita, lo strumento principale della musica tradizionale galiziana e asturiana era messa al bando, così molti musicisti un po’ per fame e un po’ per il desiderio di continuare a suonare la loro musica tradizionale sono emigrati in Sud America portandosi dentro e dietro tecniche strumentali e melodie degli antenati.
Leggendario è diventato un personaggio, il “gaitero de Texas” che vestito da cow-boy percorreva le praterie del Far West suonando la sua cornamusa galiziana!
E così nell’album Saudade (2005) i Luar Na Lubre affrontano il tema dell’emigrazione dei Galiziani nelle Americhe. Domingo Ferreiro potrebbe essere proprio quel leggendario musicista galiziano.
Alla poesia risponde Avelino Díaz (1897-1971) galiziano emigrato a Buenos Aires con una poesia datata 11 aprile 1937
Toca... (continua)
[1999]
Letra: Xúlio Cuba
Música: Tradicional inglesa
Arranxos: Luar na Lubre
Album: Cabo do Mundo
Testo: Xúlio Cuba
Musica: Tradizionale inglese (Scarborough Fair)
Arrangiamento: Luar na Lubre
Album: Cabo do Mundo
"No cabo do mundo, como o dito popular proclama, a San Andrés de Teixido vai de morto o que non foi de vivo. Os peregrinos comparten o camiño con animais, que son as almas dos que non puideron cumprir en vida a peregrinación, polo que non poden recibir maltrato ningún. Os romeiros adoitaban levar unha longa camisa branca con reberetes formando ondas e nalgúns puntos do camiño depositaban pedras que ían facendo medrar milladoiros. Arredor da ermida os veciños aínda seguen a facer os "sanandreses", fermosa artesanía de miga de pan endurecida no forno e coloreada, con imaxes do santo na súa barca de pedra. No adro medra a herba de namorar, á que lle atribúen propiedades casamenteiras.... (continua)
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Una delle poesie più intense e famose del grande poeta gallego, messa in musica da diversi autori, tra cui Falsterbo 3, Xavier, Amancio Prada, Astarot, Benedicto, Los Tamara, Luar Na Lubre e Carlos Núñez con Teresa Salgueiro, l’ex splendida voce dei Madredeus.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Una poesia in cui Celso Emilio Ferreiro associa l’oscurità dei suoi tempi a quelli dell’Inquisizione, raccontando l’orribile vicenda della persecuzione di María Soliña (o Soliño), una donna vissuta tra 16° e 17° secolo a Cangas de Morrazo, in Galizia.
Nata intorno al 1550, María aveva sposato un pescatore povero ma intraprendente, Pedro Barba, che divenne ben presto un importante imprenditore ittico.... (continua)
in Saudade (2005) con la voce di Lila Downs
Il brano è l'addattamento musicale di una poesia dell'argentino Raúl González Tuñón.
Cominciamo spiegando che il testo è scritto in galiziano, e fa riferimento alla guerra civile spagnola (1936 - 1939). Come sappiamo con la guerra civile in Spagna è cominciato un lungo periodo (quasi 40 anni) di regime totalitario, guidato dal generale Francisco Franco. Tra i vari "interessi" della dittatura c'era anche la "Sagrada Unión Española", un forte sentimento nazionalistico che prevedeva solo la "Spagnolità". Ogni altro tipo di identità regionale andava quindi soppresso. Fu così vietato l'uso dell'Euskera (la lingua basca) nei Paesi Baschi, l'asturiano in Asturia, il catalano in Catalogna e naturalmente anche il galiziano in Galizia.
La gaita, citata nella poesia, è uno strumento musicale simile alla cornamusa... (continua)