Autore Passengers
In questa pagina è contenuta un'affermazione non propriamente lusinghiera verso Luciano Pavarotti ("nonostante la parte di Pavarotti"), il tenore lirico scomparso proprio oggi 6 settembre 2007 all'età di 71 anni. Ovviamente nessuno vuole mettere in questione le grandi capacità vocali dell'artista scomparso, sebbene a nostro più che modesto parere egli non sia stato affatto il "più grande", come si legge spesso oggi (si pensi soltanto a Giuseppe Di Stefano). Se non il più grande, senz'altro il più mediatizzato; sicuramente Pavarotti ha saputo gestire la propria immagine e la propria attività in maniera mirabilmente efficiente. Ne sono testimonianze tutte le tonnellate di cordogli che si stanno riversando in queste ore, in primis quelle di George Bush (notissimo intenditore di lirica e di musica in genere; con questo si spiegano senz'altro le centinaia di canzoni assai affettuose che gli sono... (continua)
Riccardo Venturi 6/9/2007 - 16:58
Nonostante si cerchi sempre la perfezione...
Quel richiamo all'amore così forte... così penetrante... è forse il più bello che io ricordo...
Se la critica avesse più gusto e meno giudizio... forse avrebbe meno presunzione... e più realismo...
cordialità!
Quel richiamo all'amore così forte... così penetrante... è forse il più bello che io ricordo...
Se la critica avesse più gusto e meno giudizio... forse avrebbe meno presunzione... e più realismo...
cordialità!
cis 6/9/2007 - 19:34
Ne critiche ne lodi..descrivo quello che mi è successo...Pensate...solo oggi per la prima volta ho sentito questa canzone..mi intendo di lirica..non sono mai andato matto per Pavoroti...Con questo pezzo mi son messo a piangere..non mi era mai capitato..Grazie Luciano.
Ris 6/9/2007 - 23:49
In merito al riferimento a Pavarotti che ho appena letto e a quel "nonostante" direi che purtroppo ancora una volta si vuole essere sempre e perforza contro..... la musica non deve essere ostinatamente contro ma può essere anche a favore......Pavarotti forse non è stato il più grande .... non sono cosi esperto da poterlo giudicare o da poter giudicare altri prima e contemporanei a lui ma sicuramente un merito gli và reso ovvero aver unito e riportato i toni della lirica nel più comune e ampio raggio di diffusione della pop e rock music, e soprattutto il merito di aver usato la propria notorieta la pripria immagine per mettere insieme artisti come Bono e gli U2 Joe coker Eric Clapton Frank Sinatra Liza Minelli John Bon Jovi solo per citare gli artisti non italiani su un palco e con loro aver reinterpretato canzoni famosissime il tutto al fine di aiutare qualcuno. A me personalemente e credo... (continua)
Gabriele Vegli 8/9/2007 - 02:44
Caro Gabriele, quel "nonostante la parte di Pavarotti" l'avevo scritto io (molto prima della scomparsa del tenore) e ovviamente riflette un'opinione del tutto personale: secondo me questa canzone regge, come una classica canzone degli U2 (non tra le più belle, certo) finché non arriva il pezzo cantato da Pavarotti che, a mio modesto parere, non c'entra niente musicalmente e poco per il testo.
Per questo addirittura quasi mi piace di più la versione di George Michael: non tanto perché ami particolarmente la sua voce, ma perché... manca il pezzo di Pavarotti :)
Con questo non voglio sminuire la voce di Pavarotti quando canta la lirica, anche se - da profondo ignorante del genere - m'è parso che spesso indulgesse sui pezzi più famosi rappresentando così il lato più "commerciale" del genere.
Inoltre, altra opinione strettamente personale, la voce di un tenore quando si spinge ad affrontare... (continua)
Per questo addirittura quasi mi piace di più la versione di George Michael: non tanto perché ami particolarmente la sua voce, ma perché... manca il pezzo di Pavarotti :)
Con questo non voglio sminuire la voce di Pavarotti quando canta la lirica, anche se - da profondo ignorante del genere - m'è parso che spesso indulgesse sui pezzi più famosi rappresentando così il lato più "commerciale" del genere.
Inoltre, altra opinione strettamente personale, la voce di un tenore quando si spinge ad affrontare... (continua)
Lorenzo Masetti 9/9/2007 - 00:02
Aggiungo qualcosa anch'io alle parole più che condivisibili di Lorenzo Masetti. E vorrei partire proprio dalle ultime parole di Pavarotti, che ha dichiarato di voler "essere ricordato come un cantante d'opera". Parole semplici che mettono l'accento su quello che Pavarotti è stato, e per il quale sarà ricordato al di là dei suoi divertissements con gli U2, Zucchero o Ligabue e delle sue cosiddette iniziative benefiche. Peraltro, sono cose alle quali non è stato certo il solo a indulgere.
Non si tratta quindi di "sminuire la voce di Pavarotti" (che peraltro, da moderato intenditore d'opera lirica, continuo a considerare non la più grande così come contesto l'inveterata abitudine di considerare "più grandi" soltanto i tenori rispetto ai baritoni, ai bassi o alle altre voci), ma di situare bene certe nostre affermazioni anche e soprattutto nel contesto particolare di questo sito. A tale riguardo... (continua)
Non si tratta quindi di "sminuire la voce di Pavarotti" (che peraltro, da moderato intenditore d'opera lirica, continuo a considerare non la più grande così come contesto l'inveterata abitudine di considerare "più grandi" soltanto i tenori rispetto ai baritoni, ai bassi o alle altre voci), ma di situare bene certe nostre affermazioni anche e soprattutto nel contesto particolare di questo sito. A tale riguardo... (continua)
Riccardo Venturi 9/9/2007 - 10:54
Oggi ho riascoltato Miss Sarajevo e la trovo un capolavoro capace di commuovermi.
La fusione tra due generi musicali così distanti trova in questa canzone, a mio avviso, una sintesi perfetta.
Al di là del testo, le due melodie si intrecciano come la prosaicità del vissuto, del quotidiano, caratterizzate da un ritornello ciclico, si contrappongono alla liricità dell'esistenza, al canto di vita che compendia la nostra essenza, il nostro io metatemporale.
È meglio parlare di dualità, non di contrapposizione, dualità che si potrebbe sintetizzare in un simbolo, il Tao.
La fusione tra due generi musicali così distanti trova in questa canzone, a mio avviso, una sintesi perfetta.
Al di là del testo, le due melodie si intrecciano come la prosaicità del vissuto, del quotidiano, caratterizzate da un ritornello ciclico, si contrappongono alla liricità dell'esistenza, al canto di vita che compendia la nostra essenza, il nostro io metatemporale.
È meglio parlare di dualità, non di contrapposizione, dualità che si potrebbe sintetizzare in un simbolo, il Tao.
Giovanni Fabbris 2/5/2010 - 04:18
Miss Sarajevo è stata scritta PROPRIO per quella essere cantata assieme a Pavarotti. Sembra un pezzo facile, ma in realtà non lo è affatto, perchè con l'orecchio abituato al rock, o pop, come tutti abbiamo, sembra un pezzo "normale", e sfugge il senso dell'orchestrazione e del tenore. Quella di Geroge Michael a me non piace neanche un pò, proprio perchè manca una voce lirica, e non una qualsiasi, ma una di livello superiore; il molle lamento di George senza l'incendio emotivo del cantante lirico, diventa banale, da fotoromanzetto.
Anche la versione degli U2 a Milano nel 2005 in cui Bono canta in italiano la parte di Pavarotti, è molto bella. Si trova su un DVD ufficiale della band.
Anche la versione degli U2 a Milano nel 2005 in cui Bono canta in italiano la parte di Pavarotti, è molto bella. Si trova su un DVD ufficiale della band.
matteo 18/7/2012 - 17:15
I commenti nei blog, normalmente, oscillano tra la cieca condivisione di un'idea, o il rifiuto preconcetto della stessa.
Difficile leggere lucide e allo stesso tempo garbate prese di posizione, che senza offendere chi la pensa diversamente, siano in grado di sviluppare coerentemente una tesi dalla A alla Z.
Nel caso di specie, trovo i commenti di Riccardo Venturi e Lorenzo Masetti due esempi di intelligente manifestazione del proprio pensiero.
Mi ha fatto piacere leggervi.
Difficile leggere lucide e allo stesso tempo garbate prese di posizione, che senza offendere chi la pensa diversamente, siano in grado di sviluppare coerentemente una tesi dalla A alla Z.
Nel caso di specie, trovo i commenti di Riccardo Venturi e Lorenzo Masetti due esempi di intelligente manifestazione del proprio pensiero.
Mi ha fatto piacere leggervi.
Gatti Amedeo 16/8/2016 - 15:30
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Da / From "Miss Sarajevo"
L'idea per la canzone è frutto della collaborazione con il giornalista Bill Carter regista del documentario omonimo. Dal palco dello ZooTV, gli U2 fecero numerosi collegamenti in diretta con Bill Carter a Sarajevo per sensibilizzare il pubblico europeo sulla sanguinosa guerra in Bosnia.
Nell'esecuzione dal vivo del 12/9/1995, a Modena al "Pavarotti and Friends", Alla fine di "Miss Sarajevo" Bono cita il poema croato "Dubrovka" (cioè "La ragusea", o "La ragazza di Dubrovnik"), scritto nel 17° secolo da poeta Ivan Gundulić (in italiano "Giovanni Gondola", anch'egli nativo di Ragusa/Dubrovnik): "O lijepa, o draga, o slatka slobodo." che significa: "Oh bella, oh cara, oh dolce libertà."
da u2anchetu
La ricordiamo anche nella versione di George Michael. Nonostante la parte di Luciano Pavarotti resta una bella canzone...
La cosa più affascinante di Sarajevo... (continua)