Questo sito, la memoria la fa ogni giorno dell'anno e non ha bisogno di “giornate” istituzionali. Soprattutto non la fa a senso unico, come chi trasforma (tipo “Repubblica”) il 27 gennaio nella “Giornata per la propaganda israeliana”. Siamo e restiamo ben lontani da tutto questo. Il 27 gennaio, se “giornata” dev'essere, lo è per gli Ebrei come per i Rom, i Testimoni di Geova, gli omosessuali e per chi non credeva in nessun dio, per i semplici antinazisti (anarchici, comunisti, democratici) che sono periti a decine di migliaia non solo nei lager. Troppo “deificata”, 'sta memoria; anche per gli assassini, “Dio era con loro”.
Per questo 27 gennaio, è necessario dare spazio a persone come Rocco Rosignoli (l'autore di Oesterheld), che il 30 gennaio farà uscire in Rete un intero album, “La bella che guarda il mare”, registrato dal vivo per l'ANPI. Oggi, Rocco propone un preascolto della sua interpretazione di Zog nit keynmol (qui il testo), che è un inno partigiano e di Resistenza, e non di propaganda sionista. Invitando magari a riascoltare e rileggere anche lo Tsigaynerlid, la “Canzone degli zingari” scritta in yiddish da Dovid Beyglman: una testimonianza, semisconosciuta, di solidarietà tra le vittime del nazismo. Il quale non è solo “follia”, ma una cosa politicamente ben precisa, e ancora ben presente.
Per questo 27 gennaio, è necessario dare spazio a persone come Rocco Rosignoli (l'autore di Oesterheld), che il 30 gennaio farà uscire in Rete un intero album, “La bella che guarda il mare”, registrato dal vivo per l'ANPI. Oggi, Rocco propone un preascolto della sua interpretazione di Zog nit keynmol (qui il testo), che è un inno partigiano e di Resistenza, e non di propaganda sionista. Invitando magari a riascoltare e rileggere anche lo Tsigaynerlid, la “Canzone degli zingari” scritta in yiddish da Dovid Beyglman: una testimonianza, semisconosciuta, di solidarietà tra le vittime del nazismo. Il quale non è solo “follia”, ma una cosa politicamente ben precisa, e ancora ben presente.
Riccardo Venturi 27/1/2014 - 07:43
מאַך צו די אײגעלעך
[1941]
Testo di Yeshayahu Spiegel
Musica di Dovid Beyglman
Lyrics by Yeshayahu Spiegel
Music by Dovid Beyglman
Testo di Yeshayahu Spiegel
Musica di Dovid Beyglman
Lyrics by Yeshayahu Spiegel
Music by Dovid Beyglman
Un'altra canzone che Yeshayahu Spiegel scrisse sulla morte del piccolo figlio Chava ("Chiudi i tuoi occhietti..."), avvenuta nel ghetto di Łódź nel 1941. [RV]
Parole di Yeshayahu Shpigl (1906-1990), scrittore, poeta e docente che sopravvisse alla liquidazione del ghetto di Łódź e all’Olocausto
Musica di David Beyglman, che invece fu ucciso Auschwitz nell’agosto del 1944, pochi giorni dopo la deportazione da Łódź.
La canzone è stata incisa da molti, ad esempio da Abraham Brun nell’album “Songs of the Ghetto”, Folkways Records, 1965.
Il testo traslitterato è stato trovato su Music and the Holocaust; il testo originale in caratteri ebraici è invece un'immagine .png riprodotta da Der Yidisher Tem-Tem, rivista su documento .pdf per l'apprendimento della lingua yiddish.
Come ניט קײן ראָזשינקעס, ניט קײן מאַנדלען, un’altra amara e terribile ninna-nanna dal ghetto di Łódź. [Bartleby]
.Parole di Yeshayahu Shpigl (1906-1990), scrittore, poeta e docente che sopravvisse alla liquidazione del ghetto di Łódź e all’Olocausto
Musica di David Beyglman, che invece fu ucciso Auschwitz nell’agosto del 1944, pochi giorni dopo la deportazione da Łódź.
La canzone è stata incisa da molti, ad esempio da Abraham Brun nell’album “Songs of the Ghetto”, Folkways Records, 1965.
Il testo traslitterato è stato trovato su Music and the Holocaust; il testo originale in caratteri ebraici è invece un'immagine .png riprodotta da Der Yidisher Tem-Tem, rivista su documento .pdf per l'apprendimento della lingua yiddish.
Come ניט קײן ראָזשינקעס, ניט קײן מאַנדלען, un’altra amara e terribile ninna-nanna dal ghetto di Łódź. [Bartleby]
מאַך צו די אײגעלעך - אָט קומען פֿײגעלעך
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby, Riccardo Venturi & CCG/AWS Staff 12/2/2007 - 23:49
ניט קײן ראָזינקעס, ניט קײן מאַנדלען - לולינקע
Nit keyn rozinkes, nit keyn mandlen (Lulinke)
[1941]
Lyrics by Yeshayahu Spiegel
Music by David Beyglman
Testo di Yeshayahu Spiegel
Musica di David Beyglman
Con il titolo di Lulinka ("Ninna-nanna"), il testo originale yiddish è stato cantato dagli 'Zuf de Žur nell'album Lasciapassare.
Fu scritta nel ghetto di Łódź poco dopo la morte del piccolo figlio del poeta, Chava. Fu eseguita per prima dalla cantante Ella Diamant all'apertura del centro culturale del Ghetto, e cantata dagli Ebrei di Łódź, sebbene proibita dallo "Judenrat" (il "Consiglio Ebraico" di osservanza tedesca).
David Beyglman (1887-1945) fu violinista, compositore e critico teatrale. Era nato da una famiglia di Łódź composta in gran parte da musicisti; scrisse sinfonie e canzoni che descrivevano la vita nel ghetto di Łódź. Fu deportato a Auschwitz nel 1944, poi mandato in un campo di lavoro dove morì nel febbraio del... (continua)
[1941]
Lyrics by Yeshayahu Spiegel
Music by David Beyglman
Testo di Yeshayahu Spiegel
Musica di David Beyglman
Con il titolo di Lulinka ("Ninna-nanna"), il testo originale yiddish è stato cantato dagli 'Zuf de Žur nell'album Lasciapassare.
Fu scritta nel ghetto di Łódź poco dopo la morte del piccolo figlio del poeta, Chava. Fu eseguita per prima dalla cantante Ella Diamant all'apertura del centro culturale del Ghetto, e cantata dagli Ebrei di Łódź, sebbene proibita dallo "Judenrat" (il "Consiglio Ebraico" di osservanza tedesca).
David Beyglman (1887-1945) fu violinista, compositore e critico teatrale. Era nato da una famiglia di Łódź composta in gran parte da musicisti; scrisse sinfonie e canzoni che descrivevano la vita nel ghetto di Łódź. Fu deportato a Auschwitz nel 1944, poi mandato in un campo di lavoro dove morì nel febbraio del... (continua)
ניט קײן ראָזינקעס, ניט קײן מאַנדלען,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/7/2006 - 13:54
Percorsi:
Campi di sterminio
×
Parole di Isaiah Shpigl (1906-1990), scrittore, poeta e docente che sopravvisse alla liquidazione del ghetto di Łódź e all’Olocausto
Musica di David Beyglman, che invece fu ucciso Auschwitz nell’agosto del 1944, pochi giorni dopo la deportazione da Łódź.
La canzone è stata incisa da molti, ad esempio da Abraham Brun nell’album “Songs of the Ghetto”, Folkways Records, 1965.
Il testo traslitterato è stato trovato su Music and the Holocaust; il testo originale in caratteri ebraici è invece un'immagine .png riprodotta da Der Yidisher Tem-Tem, rivista su documento .pdf per l'apprendimento della lingua yiddish. Nell'immagine è riprodotto anche un ritratto dell'autore dei versi, Isaiah Shpigl.
Isaiah Shpigl scrisse questa canzone in memoria della figlia Eva, morta di stenti nel ghetto, la stessa fine che fece la moglie di Beyglman.
La scrisse parodiando... (continua)