Lunga è la notte
Lunga è la notte
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/12/2017 - 16:59
Percorsi:
Peppino Impastato
Cento strade
[2016]
Album : Giorni usati
Ogni giorno ci vogliono convincere che quello che abbiamo è abbastanza. In realtà sono briciole. Ci riducono gli spazi, ci mettono in coda, ci raccontano solo mezze verità. Non vogliamo una strada da percorrere, ma cento. Non vogliamo limiti ai nostri sogni. Citare Peppino Impastato è una voluta carezza ad un uomo libero. Ribaltare.
Album : Giorni usati
Ogni giorno ci vogliono convincere che quello che abbiamo è abbastanza. In realtà sono briciole. Ci riducono gli spazi, ci mettono in coda, ci raccontano solo mezze verità. Non vogliamo una strada da percorrere, ma cento. Non vogliamo limiti ai nostri sogni. Citare Peppino Impastato è una voluta carezza ad un uomo libero. Ribaltare.
E oggi mi alzo e canto con le tue parole
(continua)
(continua)
inviata da adriana 26/12/2016 - 11:46
Percorsi:
Mafia e mafie, Peppino Impastato
Ciuri di campo
Antiwar Songs Blog
Comu ciuri di campu nascisti e la terra ti fici di matri Comu ciuri di campu criscisti e la lotta ti fici di patri Comu ciuri di campu muristi na sira i maju chi stiddi tristi. (Come fiore di campo nascesti E questa terra ti fece da madre Come fiore di campo crescesti E la […]
Antiwar Songs Staff 2014-05-09 20:16:00
Amore non ne avremo
La poesia di Peppino Impastato
Nubi di fiato rappreso
(continua)
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inviata da DonQuijote82 16/5/2013 - 20:12
Nessuno ci vendicherà
Marina Rei feat. A. Canini e D. Senigallia
Ci sono binari sporchi di sangue e brandelli di carne che mai resteranno asciutti e puliti. Quei binari sono quelli della linea ferrata Palermo-Trapani. Quel sangue e la carne dilaniata sono quelli di Peppino Impastato, assassinato con una carica di tritolo il 9 maggio del 1978. Questa raccolta di sue 26 poesie, musicate dal fior fiore di artisti della nostra terra, sono la voce dell’arte che ha coscienza sociale e che non dimentica. Queste poesie sonore sono la testimonianza della speranza per il nostro paese che sta vivendo uno dei momenti più reazionari della storia. Non siamo nel 2008 ma nel 1984 orwelliano. In quest’attuale atmosfera post-apocalittica dobbiamo ascoltare e commuoverci davanti ai sonetti di libertà e amore di un piccolo grande uomo. Peppino è in ognuno di noi, solo che fingiamo di non ascoltarlo, la sua radio Aut continua... (continua)
Ci sono binari sporchi di sangue e brandelli di carne che mai resteranno asciutti e puliti. Quei binari sono quelli della linea ferrata Palermo-Trapani. Quel sangue e la carne dilaniata sono quelli di Peppino Impastato, assassinato con una carica di tritolo il 9 maggio del 1978. Questa raccolta di sue 26 poesie, musicate dal fior fiore di artisti della nostra terra, sono la voce dell’arte che ha coscienza sociale e che non dimentica. Queste poesie sonore sono la testimonianza della speranza per il nostro paese che sta vivendo uno dei momenti più reazionari della storia. Non siamo nel 2008 ma nel 1984 orwelliano. In quest’attuale atmosfera post-apocalittica dobbiamo ascoltare e commuoverci davanti ai sonetti di libertà e amore di un piccolo grande uomo. Peppino è in ognuno di noi, solo che fingiamo di non ascoltarlo, la sua radio Aut continua... (continua)
E venne a noi un adolescente
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 11/2/2012 - 16:24
Percorsi:
Peppino Impastato
OK papà
[1977]
E' il brano che chiude l'album "Aida"
Nel giugno di 30 anni fa Rino Gaetano, gravemente ferito in un terribile incidente stradale, moriva dopo essere stato rifiutato (si dice) da ben cinque ospedali, comunque morto di "malasanità" così come tanti, come troppi ancora oggi, e - cosa un poco inquietante - così come lui stesso aveva, senza saperlo, "previsto" ben dieci anni prima in una canzone misconosciuta (bruttina parecchio, a dire il vero) intitolata "La ballata di Renzo", forse scritta in morte di un amico, un po' come la più celebre che fà "lunga e diritta correva la strada" di Guccini (che amo sempre cantare alla guida della mia vecchia Panda e senza toccarmi le balle, chè sennò rischio d'ammazzarmi davvero!):
Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada
e una Ferrari contro lui si schiantò
il suo assassino lo aiutò e Renzo allora partì
verso un ospedale che lo curasse... (continua)
E' il brano che chiude l'album "Aida"
Nel giugno di 30 anni fa Rino Gaetano, gravemente ferito in un terribile incidente stradale, moriva dopo essere stato rifiutato (si dice) da ben cinque ospedali, comunque morto di "malasanità" così come tanti, come troppi ancora oggi, e - cosa un poco inquietante - così come lui stesso aveva, senza saperlo, "previsto" ben dieci anni prima in una canzone misconosciuta (bruttina parecchio, a dire il vero) intitolata "La ballata di Renzo", forse scritta in morte di un amico, un po' come la più celebre che fà "lunga e diritta correva la strada" di Guccini (che amo sempre cantare alla guida della mia vecchia Panda e senza toccarmi le balle, chè sennò rischio d'ammazzarmi davvero!):
Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada
e una Ferrari contro lui si schiantò
il suo assassino lo aiutò e Renzo allora partì
verso un ospedale che lo curasse... (continua)
Il corredo ce l'hai già pronto,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/6/2011 - 23:13
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Messa in musica da Alfonso De Pietro, nel suo album del 2015 intitolato "Di notte in giorno"