Ringhera
Lorenzo Masetti y Riccardo Venturi, 11/13-5-2024
La Scighera (Milano), 9 maggio 2014: Una rara, e forse unica, esecuzione dal vivo completa di “Ringhera”: al canto, il cantastorie bresciano Bruno Podestà. Accompagnaato da Alessio Lega (2a chitarra), Paolo Ciarchi (fiati e rumori), Guido Baldoni (fisa), Marco Rovelli (controcanto) e altri due artisti che non riconosco nel video. Ivan Della Mea sarebbe scomparso soltanto poco più di un mese dopo.
La Scighera (Milano), 9 maggio 2014: Una rara, e forse unica, esecuzione dal vivo completa di “Ringhera”: al canto, il cantastorie bresciano Bruno Podestà. Accompagnaato da Alessio Lega (2a chitarra), Paolo Ciarchi (fiati e rumori), Guido Baldoni (fisa), Marco Rovelli (controcanto) e altri due artisti che non riconosco nel video. Ivan Della Mea sarebbe scomparso soltanto poco più di un mese dopo.
La Barandilla de Ringhera
(continua)
(continua)
13/5/2024 - 13:13
Profezia
@ Paolo Rizzi
Solo per segnalarti che la famosa "Profezia" di Pasolini è presente in alcuni altri brani di questo sito. In particolare, una citazione si trova nel Poemino Guevara e Alì di David Riondino, mentre Servi di Marco Rovelli ne contiene una parte ancora più ampia. Altre citazioni più brevi si trovano in altre canzoni. Saluti cari!
Solo per segnalarti che la famosa "Profezia" di Pasolini è presente in alcuni altri brani di questo sito. In particolare, una citazione si trova nel Poemino Guevara e Alì di David Riondino, mentre Servi di Marco Rovelli ne contiene una parte ancora più ampia. Altre citazioni più brevi si trovano in altre canzoni. Saluti cari!
Riccardo Venturi 19/3/2024 - 07:35
Sbandati (Fuochi sulla montagna)
Versione con Teho Teardo
dall'album collettivo Nella notte ci guidano le stelle. (Canti per la Resistenza), vincitore della targa Tenco 2023 come "miglior opera collettiva"
dall'album collettivo Nella notte ci guidano le stelle. (Canti per la Resistenza), vincitore della targa Tenco 2023 come "miglior opera collettiva"
Dq82 10/7/2023 - 10:56
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
3ε versione rappata di Kento · Bestierare · Serhat Akbal · Francesco Carlo · Marco Rovelli
3ε Rap version by Kento · Bestierare · Serhat Akbal · Francesco Carlo · Marco Rovelli
A Las Barricadas 2023, dall'album collettivo Nella notte ci guidano le stelle. (Canti per la Resistenza), vincitore della targa Tenco 2023 come "miglior opera collettiva"
3ε Rap version by Kento · Bestierare · Serhat Akbal · Francesco Carlo · Marco Rovelli
A Las Barricadas 2023, dall'album collettivo Nella notte ci guidano le stelle. (Canti per la Resistenza), vincitore della targa Tenco 2023 come "miglior opera collettiva"
A LAS BARRICADAS 2023
(continua)
(continua)
inviata da dq82 7/7/2023 - 16:06
Noemi: Porcellana
(2018)
Una bella canzone, scritta da Emiliano Cecere e Diego Calvetti, ed interpretata da Noemi al maschile
A proposito del brano, la stessa Noemi ha sottolineato che “ci potrebbero essere mille e un modo per raccontare gli attacchi di panico in musica ed io mi sento ferrata sull’argomento“.
Ha poi spiegato: “Il titolo rimanda all’immagine della testa fragile come la Porcellana che esprime benissimo come ci si possa sentire in quei momenti dove le emozioni prendono il sopravvento, facendoti sentire nuda e fragile“.
Insomma nell'apparente dimensione "privata" si manifesta sempre la dimensione sociale. Il panico, lo dicono tutti, è un disturbo che negli ultimi decenni si è diffuso moltissimo. Era stato descritto da tempo ma con la trasformazione sociale ipermoderna i casi di panico si sono moltiplicati. C'è stato, potremmo dire, un vero e proprio contagio - in senso metaforico, ovviamente:... (continua)
Una bella canzone, scritta da Emiliano Cecere e Diego Calvetti, ed interpretata da Noemi al maschile
A proposito del brano, la stessa Noemi ha sottolineato che “ci potrebbero essere mille e un modo per raccontare gli attacchi di panico in musica ed io mi sento ferrata sull’argomento“.
Ha poi spiegato: “Il titolo rimanda all’immagine della testa fragile come la Porcellana che esprime benissimo come ci si possa sentire in quei momenti dove le emozioni prendono il sopravvento, facendoti sentire nuda e fragile“.
Insomma nell'apparente dimensione "privata" si manifesta sempre la dimensione sociale. Il panico, lo dicono tutti, è un disturbo che negli ultimi decenni si è diffuso moltissimo. Era stato descritto da tempo ma con la trasformazione sociale ipermoderna i casi di panico si sono moltiplicati. C'è stato, potremmo dire, un vero e proprio contagio - in senso metaforico, ovviamente:... (continua)
Scende la notte
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 6/5/2023 - 22:07
Ho visto anche degli zingari felici
Il coro nel testo di Peter Weiss, dall'opera Il fantoccio lusitano.
Le parole nel testo di Weiss - che era una feroce critica al colonialismo portoghese in Angola (vedi Diego Cao) - erano cantate dei dominatori portoghesi. Claudio le strappa ai dominatori e le restituisce agli zingari.
Informazioni tratte da Siamo noi a far ricca la terra, romanzo di Claudo Lolli e dei suoi mondi, di Marco Rovelli
Le parole nel testo di Weiss - che era una feroce critica al colonialismo portoghese in Angola (vedi Diego Cao) - erano cantate dei dominatori portoghesi. Claudio le strappa ai dominatori e le restituisce agli zingari.
Informazioni tratte da Siamo noi a far ricca la terra, romanzo di Claudo Lolli e dei suoi mondi, di Marco Rovelli
Ma siamo noi a far ricca l’Africa
(continua)
(continua)
30/4/2022 - 22:44
Sympathy For The Devil
[Live al circolo Progresso, Firenze, 19/12/2021, con Paolo Monti e Massimiliano Furia]
SIMPATIA PER IL DIAVOLO
(continua)
(continua)
4/1/2022 - 18:29
Il dio che ride
Tutto inizia sempre (2015)
E quando i cardini
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 2/7/2021 - 00:52
Il povero cristo
Sezione La guerra del lavoro, immigrazione
Non sono io che cammino sui naufragi
(continua)
(continua)
15/10/2020 - 10:29
Acéphale
Dopo tanti anni trovo questo testo, che bellezza :) sì, intendevo preparatevi nel senso di adornarsi, come ci si prepara per una festa appunto...
Comunque poi sulla musica di questa canzone ci scrissi Danse macabre, che venne incisa nell'album Tutto inizia sempre.
Comunque poi sulla musica di questa canzone ci scrissi Danse macabre, che venne incisa nell'album Tutto inizia sempre.
Marco Rovelli 7/5/2020 - 21:25
I buffi di cuore
[2020]
Album -Portami al confine
Album -Portami al confine
Viva i buffi di cuore
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/5/2020 - 19:01
Divenir-finestra
[2020]
Testo e musica: Marco Rovelli
Produzione artistica: Paolo Monti
Testo e musica: Marco Rovelli
Produzione artistica: Paolo Monti
Questa canzone è stata scritta da Marco Rovelli e suonata da lui e Paolo Monti durante il lockdown per il covid-19. Anche il video è stato realizzato nell'isolamento, in un tempo in cui la finestra è l'interfaccia più comune tra le persone e il mondo.
L'isolamento non è solo una costrizione: è anche un'opportunità, per pensare nuove forme di vita. Perché si tratta di non tornare alla "normalità", ma di trasformarla.
Marco Rovelli
L'isolamento non è solo una costrizione: è anche un'opportunità, per pensare nuove forme di vita. Perché si tratta di non tornare alla "normalità", ma di trasformarla.
Marco Rovelli
Mi ha detto la finestra che c'era un mondo fuori
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/5/2020 - 18:53
Percorsi:
2020-2023: Canzoniere del COVID-19
Tempo rubato
[2020]
Album -Portami al confine
"Tempo rubato" nasce da un'idea condivisa con Alberto Prunetti (e un titolo "rubato" a un libro sul lavoro di Simone Fana), per cantar/raccontare, insomma per mettere in figura sonora le nuove forme di sfruttamento del lavoro. Dai rider alle partite iva, dal lavoro manuale sempre più ricattabile al ricatto assoluto sul lavoro dei migranti.
Cantare lo sfruttamento del lavoro significa anche cantare la possibilità di un riscatto del lavoro. La possibilità di trovare quel canto comune che ci restituisca all’umano, dove invece l’umano, oggi, è fatto merce. Trovare un canto comune a partire dalle secche di questo presente fatto di mani nere, nere di pelle o nere di fatica e lavoro e pena. Lo sappiamo da molto tempo che è il tempo che ci viene rubato a essere il fondamento del nostro asservimento al sistema delle merci, il sistema in cui tutto si equivale, e... (continua)
Album -Portami al confine
"Tempo rubato" nasce da un'idea condivisa con Alberto Prunetti (e un titolo "rubato" a un libro sul lavoro di Simone Fana), per cantar/raccontare, insomma per mettere in figura sonora le nuove forme di sfruttamento del lavoro. Dai rider alle partite iva, dal lavoro manuale sempre più ricattabile al ricatto assoluto sul lavoro dei migranti.
Cantare lo sfruttamento del lavoro significa anche cantare la possibilità di un riscatto del lavoro. La possibilità di trovare quel canto comune che ci restituisca all’umano, dove invece l’umano, oggi, è fatto merce. Trovare un canto comune a partire dalle secche di questo presente fatto di mani nere, nere di pelle o nere di fatica e lavoro e pena. Lo sappiamo da molto tempo che è il tempo che ci viene rubato a essere il fondamento del nostro asservimento al sistema delle merci, il sistema in cui tutto si equivale, e... (continua)
Mani sui manubri di operai a pedale
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/5/2020 - 18:42
Cuore di tenebra
[2020]
Album : Portami al confine
Chi moriva nella terra di nessuno vide tutto, e in quell'istante fu tutti i nomi del massacro.
Fui per caso sulle ramblas di Barcelona che era il '39, e dovevano andare verso la Francia per non soccombere alle folgori delle falangi. Asciugai sangui col mio fazzoletto, e con gli altri fui di là dai Pirenei, a Vernet, dove la nostra patria fu un campo di concentramento. E rividi Montsegur, e i catari sterminati, e pensai che tutto era iniziato lì, in quella crociata, a Beziers, Sterminateli tutti, Dio riconoscerà i suoi!
Fui a Hiroshima, dove esplosi nel cielo. E rividi Tamerlano, e le piramidi di teschi intorno alle città, e mi sembrava così assurdo, e naturale, e così azzurro il cielo.
Fui a Saigon, e nelle foreste, strisciavo come una serpe, boccheggiavo sottoterra, e non riconoscevo più il sole, e avevo il sangue alla bocca, e l'odore acre del napalm,... (continua)
Album : Portami al confine
Chi moriva nella terra di nessuno vide tutto, e in quell'istante fu tutti i nomi del massacro.
Fui per caso sulle ramblas di Barcelona che era il '39, e dovevano andare verso la Francia per non soccombere alle folgori delle falangi. Asciugai sangui col mio fazzoletto, e con gli altri fui di là dai Pirenei, a Vernet, dove la nostra patria fu un campo di concentramento. E rividi Montsegur, e i catari sterminati, e pensai che tutto era iniziato lì, in quella crociata, a Beziers, Sterminateli tutti, Dio riconoscerà i suoi!
Fui a Hiroshima, dove esplosi nel cielo. E rividi Tamerlano, e le piramidi di teschi intorno alle città, e mi sembrava così assurdo, e naturale, e così azzurro il cielo.
Fui a Saigon, e nelle foreste, strisciavo come una serpe, boccheggiavo sottoterra, e non riconoscevo più il sole, e avevo il sangue alla bocca, e l'odore acre del napalm,... (continua)
A Hiroshima, esplodere nel cielo
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 17/4/2020 - 18:14
Il muro di Idomeni
Dall'album "Portami al confine" (Squilibri 2020)
Marco Rovelli & l'Innominabile
L'Innominabile sono:
Torna, in un anello senza fine, l'esodo dei profughi dalla Siria. Come a Idomeni, quattro anni fa. Ci scrissi questa canzone, sull'Europa che si fa muro, sulle coscienze che sono sorde e mute.
(Marco Rovelli)
Marco Rovelli & l'Innominabile
L'Innominabile sono:
Paolo Monti - chitarra elettrica
Lara Vecoli - violoncello
Rocco Marchi - basso
Massimiliano Furia - batteria
Lara Vecoli - violoncello
Rocco Marchi - basso
Massimiliano Furia - batteria
Torna, in un anello senza fine, l'esodo dei profughi dalla Siria. Come a Idomeni, quattro anni fa. Ci scrissi questa canzone, sull'Europa che si fa muro, sulle coscienze che sono sorde e mute.
(Marco Rovelli)
Risuona questa terra
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo grazie a Marco Rovelli per il testo 2/3/2020 - 22:35
La canzon del Navili
Marco Rovelli: La canzon del Navili
Sesto Fiorentino, Istituto Ernesto De Martino, 16 giugno 2019
Concerto collettivo a dieci anni dalla scomparsa di Ivan Della Mea, e a un mese da quella di Paolo Ciarchi
Sesto Fiorentino, Istituto Ernesto De Martino, 16 giugno 2019
Concerto collettivo a dieci anni dalla scomparsa di Ivan Della Mea, e a un mese da quella di Paolo Ciarchi
Riccardo Venturi 18/6/2019 - 12:10
A Well Respected Man
"Un uomo rispettabile": La cover italiana dei The Pops [1967]
Quando, un paio d'anni fa, mi recai assieme alla Daniela -k.d.- a un concerto di Marco Rovelli presso la sala comunale di Vizzolo Predabissi, nella cintura milanese subito a fianco di Melegnano, per la consistenza del pubblico (tutta la locale ANPI, il sindaco di sinistra ecc.) mi sembrò di trovarmi nell'ultimo avamposto o quasi delle vecchie Stalingrado d'Italia (ora che persino Sesto San Giovanni è passata alla destra). Non so se la mia impressione fosse o meno giusta, il Rovelli tenne il suo concerto e poi ce ne andammo a mangiare una pizza in un posto dove c'era un papà palesemente pugliese che stravedeva per suo figlio, un ragazzino di undici o dodici anni mezzo marocchino e mezzo pugliese che parlava con l'accento dell'hinterland. Ignoravo, fino a stasera, che Vizzolo Predabissi, una cinquantina d'anni prima, era stata... (continua)
Quando, un paio d'anni fa, mi recai assieme alla Daniela -k.d.- a un concerto di Marco Rovelli presso la sala comunale di Vizzolo Predabissi, nella cintura milanese subito a fianco di Melegnano, per la consistenza del pubblico (tutta la locale ANPI, il sindaco di sinistra ecc.) mi sembrò di trovarmi nell'ultimo avamposto o quasi delle vecchie Stalingrado d'Italia (ora che persino Sesto San Giovanni è passata alla destra). Non so se la mia impressione fosse o meno giusta, il Rovelli tenne il suo concerto e poi ce ne andammo a mangiare una pizza in un posto dove c'era un papà palesemente pugliese che stravedeva per suo figlio, un ragazzino di undici o dodici anni mezzo marocchino e mezzo pugliese che parlava con l'accento dell'hinterland. Ignoravo, fino a stasera, che Vizzolo Predabissi, una cinquantina d'anni prima, era stata... (continua)
UN UOMO RISPETTABILE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/4/2019 - 19:39
Girotondo
Contro i fascio-razzisti di Salvini e CasaPound ha avuto più coraggio, intelligenza e lucidità un regazzino de Torre Maura che tutto il Campidoglio, tutti gli antagonisti e pure noantri che semo sempre a pigià dietro ad una tastiera...
Simone de Torre Maura (da solo) vs i ceffi fascisti: 6 a 0
Bravo Simone di Torre Maura!
Spero davvero che sia la tua la Giovine Italia di domani.
Simone de Torre Maura (da solo) vs i ceffi fascisti: 6 a 0
Bravo Simone di Torre Maura!
Spero davvero che sia la tua la Giovine Italia di domani.
Simone: "Se mi svaligia casa un rom, tutti gli devono andare contro, se lo fa un italiano mi sto zitto che è italiano. È sempre la stessa cosa, si va sempre contro la minoranza, a me non mi sta bene. Nessuno deve essere lasciato indietro: né italiani né rom né africani né qualsiasi tipo di persona".
Casapound: "Sei uno su cento, solo tu pensi queste cose".
Simone: "Almeno io penso. Almeno io non mi faccio spingere dalle cose vostre per raccattare voti".
Casapound: "E perché, quelli della tua fazione politica non ci vengono qui?".
Simone: "Io non ne ho fazione politica, io so de Torre Maura, tu di dove sei?"
Casapound: "Sei uno su cento, solo tu pensi queste cose".
Simone: "Almeno io penso. Almeno io non mi faccio spingere dalle cose vostre per raccattare voti".
Casapound: "E perché, quelli della tua fazione politica non ci vengono qui?".
Simone: "Io non ne ho fazione politica, io so de Torre Maura, tu di dove sei?"
B.B. 4/4/2019 - 16:39
L'anarchia
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Marco Rovelli: voce
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Brano che narra la storia di Giuseppe Ramundo (il padre di Ida), maestro anarchico calabrese.
Di famiglia contadina, da bambino rimane leggermente storpio a causa di un incidente in campagna. Successivamente i genitori si arrangiano in modo da farlo studiare, mandandolo ad istruirsi dai preti: ma l’esperienza pretesca e padronale non farà che attizzare la sua fede ostinata verso l’anarchia (professarla gli era negato, perfino dalla moglie fra le mura della propria casa).
Giuseppe Ramundo esce... (continua)
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Marco Rovelli: voce
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Brano che narra la storia di Giuseppe Ramundo (il padre di Ida), maestro anarchico calabrese.
Di famiglia contadina, da bambino rimane leggermente storpio a causa di un incidente in campagna. Successivamente i genitori si arrangiano in modo da farlo studiare, mandandolo ad istruirsi dai preti: ma l’esperienza pretesca e padronale non farà che attizzare la sua fede ostinata verso l’anarchia (professarla gli era negato, perfino dalla moglie fra le mura della propria casa).
Giuseppe Ramundo esce... (continua)
Nei campi quando il sangue
(continua)
(continua)
inviata da DQ82 29/12/2018 - 16:57
Sympathy For The Devil
Sympathy for the devil - Marco Rovelli
Alla festa antifascista di Caniparola (Ms), 15/9/2018, una Sympathy for the devil improvvisata con Enrico Gastardelli, Andrea Giannoni, Mauro Avanzini
Alla festa antifascista di Caniparola (Ms), 15/9/2018, una Sympathy for the devil improvvisata con Enrico Gastardelli, Andrea Giannoni, Mauro Avanzini
adriana 29/9/2018 - 08:14
Da zero e dintorni
Ieri a Bologna, con Alessio Lega e Marco Rovelli, ho avuto l'immenso onore di imbracciare la chitarra in Sala Tassinari e di accompagnare Alessio in "Da zero e dintorni" per dare il nostro saluto al maestro Claudio Lolli. Ho visto una Bologna emozionata e commossa, e io ero molto emozionato a mia volta; non ero andato là con l'idea di suonare, ma era di certo il saluto migliore. È una di quelle cose che porterò nel mio cuore per tutta la vita. Grazie Alessio, ma soprattutto: grazie Claudio Lolli, per avermi accompagnato lungo tutta una vita, muovendomi l'animo tra rabbie, gioie, tristezza; mostrandomi il volto di un'epoca cruciale che non ho vissuto, mostrandomi come vive un uomo coerente con la propria arte, senza fare sconti né cercare alibi di comodo.
Rocco Rosignoli
Rocco Rosignoli
21/8/2018 - 23:11
La Comunarda (Canzone in Si minore)
Io sono la Comune
“Io sono la Comune. La moltitudine interminata dei senza nome. Il fuoco che sprigiona un tempo nuovo. La festa di ciò che diviene. La felicità di ciascuno e di tutti, di tutti e di ciascuno, l’una condizione dell’altra. Io sono la Comune, il tempo che rinasce e divampa, il tempo che si riproduce per scissione, a due a due come le ciliegie, in una catena infinita e senza centro. Io sono la Comune, e dunque non sono Io, ma la disseminazione dei corpi e delle anime confuse in un grappolo di suoni senza fine, che si eleva al cielo estendendone il limite, perché nostra è la forza, nostro è il coraggio, nostra è la gioia. Io sono la Comune, che non può morire, e danza."
“Io sono la Comune. La moltitudine interminata dei senza nome. Il fuoco che sprigiona un tempo nuovo. La festa di ciò che diviene. La felicità di ciascuno e di tutti, di tutti e di ciascuno, l’una condizione dell’altra. Io sono la Comune, il tempo che rinasce e divampa, il tempo che si riproduce per scissione, a due a due come le ciliegie, in una catena infinita e senza centro. Io sono la Comune, e dunque non sono Io, ma la disseminazione dei corpi e delle anime confuse in un grappolo di suoni senza fine, che si eleva al cielo estendendone il limite, perché nostra è la forza, nostro è il coraggio, nostra è la gioia. Io sono la Comune, che non può morire, e danza."
adriana 17/6/2018 - 08:47
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
2v. Werin barîkadan (La versione curda)
2v. Werin barîkadan (Kurdish version)
Se ne trovano diverse versioni in rete tra cui quella di Marco Rovelli, Serhat Akbal e Paolo Monti incisa nell'album "Spagna ’36, Un Sogno Che Resiste" (2018) a cura dell'Istituto Ernesto De Martino
Several version are available from the Net, i.e. by Marco Rovelli, Serhat Akbal and Paolo Monti recorded in the album "Spagna '36, Un Sogno Che Resiste" (2018) edited by Istituto Ernesto De Martino
2v. Werin barîkadan (Kurdish version)
Se ne trovano diverse versioni in rete tra cui quella di Marco Rovelli, Serhat Akbal e Paolo Monti incisa nell'album "Spagna ’36, Un Sogno Che Resiste" (2018) a cura dell'Istituto Ernesto De Martino
Several version are available from the Net, i.e. by Marco Rovelli, Serhat Akbal and Paolo Monti recorded in the album "Spagna '36, Un Sogno Che Resiste" (2018) edited by Istituto Ernesto De Martino
WERIN BARÎKADAN
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 19/4/2018 - 18:22
Oggi, a Ankara, una manifestazione pacifista e sindacalista organizzata dal partido curdo Hdp ed alla quale partecipavano i partiti della sinistra è stata fatta saltare in aria con due bombe, probabilmente fatte esplodere da due “kamikaze”; si trova sempre il “kamikaze” giusto quando serve. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 97 morti e 186 feriti. Daranno sicuramente la colpa all' “ISIS”, fantoccio finanziato, sostenuto e foraggiato anche dal regime fascista turco di Recep Tayyip Erdoğan; così oggi ad Ankara come è avvenuto a Diyarbakir e a Suruç. La polizia turca ha di fatto impedito i soccorsi e attaccato i manifestanti scampati all'attentato. Tutta la nostra solidarietà va a chi lotta, in Turchia come a Kobanê e dovunque, per abbattere il fascismo fintamente “religioso” di Erdoğan e di chi lo sostiene, compresi i suoi burattini nazisti dell'ISIS; non saranno le bombe a fermare il vento della libertà contro la morte e l'oscurantismo.
Riccardo Venturi 10/10/2015 - 20:58
L'amore al tempo della rivolta
[2014]
Testo e musica di Marco Rovelli
Lyrics and music by Marco Rovelli
Paroles et musique de Marco Rovelli
Album: Tutto inizia sempre [2015]
La canzone farà parte del prossimo album (in preparazione) di Marco Rovelli, che non ha ancora un titolo definitivo. Così l'autore parla della canzone:
"Carlo Pisacane è stata la figura più vicina al Che Guevara che c'è stata nella storia italiana. E quel grande rivoluzionario risorgimentale e socialista visse una straordinaria storia d'amore con Enrichetta Di Lorenzo, che lo seguì in tutta Europa, e poi nelle Cinque Giornate di Milano, e poi nella Repubblica Romana (che fu la cosa più vicina della nostra storia alla Comune di Parigi). Si erano innamorati ancora bambini, a una festa a Piedigrotta, ma poi lei era stata data in sposa a un uomo che non amava, e nonostante i tre figli era profondamente infelice, e si ribellò, spezzando le proprie... (continua)
Testo e musica di Marco Rovelli
Lyrics and music by Marco Rovelli
Paroles et musique de Marco Rovelli
Album: Tutto inizia sempre [2015]
La canzone farà parte del prossimo album (in preparazione) di Marco Rovelli, che non ha ancora un titolo definitivo. Così l'autore parla della canzone:
"Carlo Pisacane è stata la figura più vicina al Che Guevara che c'è stata nella storia italiana. E quel grande rivoluzionario risorgimentale e socialista visse una straordinaria storia d'amore con Enrichetta Di Lorenzo, che lo seguì in tutta Europa, e poi nelle Cinque Giornate di Milano, e poi nella Repubblica Romana (che fu la cosa più vicina della nostra storia alla Comune di Parigi). Si erano innamorati ancora bambini, a una festa a Piedigrotta, ma poi lei era stata data in sposa a un uomo che non amava, e nonostante i tre figli era profondamente infelice, e si ribellò, spezzando le proprie... (continua)
Saró detto pazzo, ambizioso e turbolento.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2014 - 19:19
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Requiem per un nemico ignoto
Antiwar Songs Blog
Requiem per un nemico ignoto, una poesia, ed una delle più tremendamente belle, di Gesualdo Bufalino. Finché non compì sessantuno anni, il riservato, appartato e coltissimo professore di Comiso in Sicilia, nulla s’era saputo di lui; su insistenza d’alcuni amici, tra i quali Leonardo Sciascia, pubblicò Diceria dell’untore e si ritrovò catapultato da un giorno […]
Antiwar Songs Staff 2014-08-14 10:39:00
Confinata negli “Extra” stava Requiem per un nemico ignoto, la meravigliosa poesia di Gesualdo Bufalino scritta per un nemico tedesco durante una fuga, o una degenza, o tutte e due le cose. Vi è stata tolta oggi che, proprio grazie a questo sito, ha trovato una musica. L'ha scritta e interpretata Marco Rovelli, e ve la presentiamo qui per la prima volta anche con un video ripreso pochi giorni fa a Fosdinovo da due amministratori del sito.
Riccardo Venturi 13/8/2014 - 15:41
Canzoni popolari: il senso e la memoria
Antiwar Songs Blog
di Marco Rovelli In questi giorni in cui sono in scena con uno spettacolo sulla tradizione popolare toscana, mi accorgo ancora una volta, e sempre di più, di quanto i canti popolari siano in grado di trasmettere un senso profondissimo, che da una parte è legato in maniera sostanziale al contesto particolare che lo ha […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-08 22:25:00
Τραγούδι Σωτήρη Πέτρουλα [Canzone per Sotiris Petrulas]
Il "Disco del Sole" originale: Atene in Piazza 1940/1965
Ieri sera, in occasione della Vetrina dell'Editoria Anarchica che si sta svolgendo a Firenze, il presidente dell'Istituto Ernesto De Martino, Stefano Arrighetti, mi ha voluto fare un dono di compleanno che, idealmente, è esteso a tutto il sito "Canzoni Contro la Guerra".
Mi ha infatti regalato il "Disco Del Sole" originale (Micro 33 giri DS 51) "Atene in piazza 1940/1965" contenente, tra l'altro, la canzone di questa pagina: la "Canzone per Sotiris Petrulas" interpretata da Mikis Theodorakis. Il disco, edito dalle Edizioni del Gallo (Milano, via Sansovino 13), è stato stampato dalla Grafica Cremonese nel luglio 1968.
Il disco, di piccolo formato seppure a 33 giri, contiene un'introduzione intitolata "Nuova e vecchia resistenza in Grecia" (che verrà riportata integralmente in seguito), e le canzoni: 1) Κάτω στου βάλτου (Kato stu... (continua)
Ieri sera, in occasione della Vetrina dell'Editoria Anarchica che si sta svolgendo a Firenze, il presidente dell'Istituto Ernesto De Martino, Stefano Arrighetti, mi ha voluto fare un dono di compleanno che, idealmente, è esteso a tutto il sito "Canzoni Contro la Guerra".
Mi ha infatti regalato il "Disco Del Sole" originale (Micro 33 giri DS 51) "Atene in piazza 1940/1965" contenente, tra l'altro, la canzone di questa pagina: la "Canzone per Sotiris Petrulas" interpretata da Mikis Theodorakis. Il disco, edito dalle Edizioni del Gallo (Milano, via Sansovino 13), è stato stampato dalla Grafica Cremonese nel luglio 1968.
Il disco, di piccolo formato seppure a 33 giri, contiene un'introduzione intitolata "Nuova e vecchia resistenza in Grecia" (che verrà riportata integralmente in seguito), e le canzoni: 1) Κάτω στου βάλτου (Kato stu... (continua)
Riccardo Venturi 6/10/2013 - 12:27
Il campo
Parbuckling
di Riccardo Venturi
Ho come la vaga impressione che, a Lampedusa, non ci sarà nessuna operazione di parbuckling. E che non se ne continuerà a parlare a distanza di anni. La legge per vietare gli “inchini” l'hanno fatta subito dopo la grande impresa del comandante Schettino, mentre un po' più in giù si continua ad applicare la Bossi-Fini. Si arrestano gli “scafisti”, ma non ci si interroga nemmeno un po' perché gli scafisti esistono. Eppure dovrebbe essere chiaro: esistono perché niente consente alle persone di immigrare legalmente. Esistono perché la clandestinità è un business. Esistono per il profitto. Pare che, negli ultimi anni, nel Mediterraneo siano morti circa 6000 immigrati, seimila; e viene il sospetto che quelli di oggi facciano notizia solo perché la cosa è avvenuta a cinquecento metri dalla riva e non al largo. Perché i cadaveri sono stati allineati coi teli sopra... (continua)
di Riccardo Venturi
Ho come la vaga impressione che, a Lampedusa, non ci sarà nessuna operazione di parbuckling. E che non se ne continuerà a parlare a distanza di anni. La legge per vietare gli “inchini” l'hanno fatta subito dopo la grande impresa del comandante Schettino, mentre un po' più in giù si continua ad applicare la Bossi-Fini. Si arrestano gli “scafisti”, ma non ci si interroga nemmeno un po' perché gli scafisti esistono. Eppure dovrebbe essere chiaro: esistono perché niente consente alle persone di immigrare legalmente. Esistono perché la clandestinità è un business. Esistono per il profitto. Pare che, negli ultimi anni, nel Mediterraneo siano morti circa 6000 immigrati, seimila; e viene il sospetto che quelli di oggi facciano notizia solo perché la cosa è avvenuta a cinquecento metri dalla riva e non al largo. Perché i cadaveri sono stati allineati coi teli sopra... (continua)
3/10/2013 - 19:33
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(a cura di di Gianni Sartori - 2003)
Haidi Giuliani è la madre di Carlo, il ragazzo ucciso in piazza Alimonda il 20 luglio 2001. L’abbiamo incontrata alla seconda edizione vicentina di "FestAmbiente", dove, insieme a don Vitaliano Della Sala e a Umberto Pizzolato , ha preso parte al dibattito "Costruire l'Europa dal basso: l'opportunità del Social Forum europeo".
Molti di noi che hanno preso parte alle "giornate di Genova" del luglio 2001 sono rimasti con dubbi, perplessità sul reale svolgimento dei fatti. Resta l'impressione che il morto, i feriti, i gassati (con il lacrimogeni CS, proibiti dalla Convenzione di Ginevra), le persone maltrattate e picchiate a Bolzaneto e alla Diaz rientrassero in un piano prestabilito con cui si voleva affossare definitivamente il movimento No-global...Sicuramente hai avuto modo di approfondire la questione più di altri. Cosa... (continua)