L'ombre
Versi di François Mauriac (1885-1970), scrittore francese
Musica di Luc Porret
Interpretata dalla Gréco nel 1953
Musica di Luc Porret
Interpretata dalla Gréco nel 1953
Aux jours où la chaleur arrêtait toute vie,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2015 - 14:56
Couvre-feu
[2003]
Parole di Christophe Miossec
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Aimez-vous les uns les autres ou bien disparaissez...” (2003)
Parole di Christophe Miossec
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Aimez-vous les uns les autres ou bien disparaissez...” (2003)
Une larme au fond de tes yeux
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2014 - 16:14
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Comme une idée
[1998?]
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
J'ai comme une idée,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2014 - 16:00
Planète
[1998?]
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Planète
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2014 - 15:57
Percorsi:
Guerra alla Terra
C'était un train de nuit
[1998?]
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Il racconto di uno stupro sullo sfondo – mi pare – di un paese in guerra…
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Il racconto di uno stupro sullo sfondo – mi pare – di un paese in guerra…
Je me souviens d'une main
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2014 - 15:53
Le contre-ecclésiaste (Rien n’est vanité)
[1998?]
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Ni le bon ni le mauvais temps
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2014 - 15:29
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
La place aux ormeaux
[1983?]
Parole di Robert Nyel (1930-), autore, compositore ed interprete.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco)
Nel disco intitolato “Gréco 83”
Parole di Robert Nyel (1930-), autore, compositore ed interprete.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco)
Nel disco intitolato “Gréco 83”
En trente-neuf, cette année-là
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2014 - 15:13
Les croix
[1954]
Scritta da Gilbert Bécaud e Louis Amade
Nell’EP di Bécaud intitolato “Viens”
Interpretata in seguito da Juliette Gréco, Georges Brassens (ai suoi esordi) ed Edith Piaf
Scritta da Gilbert Bécaud e Louis Amade
Nell’EP di Bécaud intitolato “Viens”
Interpretata in seguito da Juliette Gréco, Georges Brassens (ai suoi esordi) ed Edith Piaf
Mon Dieu, qu'il y en a des croix sur cette terre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2014 - 14:59
Maréchal…
[1983?]
Parole di Georges Coulonges (1923-2003), scrittore e sceneggiatore.
Musica di Jean Ferrat
Nel disco intitolato “Gréco 83”
Una canzone dedicata – évidemment – al Maréchal Putain – oh, pardon – Pétain (1856-1951), un vecchio generale in pensione (uno dei macellai di Verdun, per intenderci) che a partire dal giugno 1940 divenne il capo del regime di Vichy, collaborando con gli occupanti nazisti al 100%, deportazioni degli ebrei comprese.
Eppure in Francia – così anche come da noi riguardo a Mussolini (“che sconfisse la mafia, che bonificò la Maremma, che i treni arrivavano in orario…” e bla bla bla) c’è ancora qualcuno che sostiene che le Maréchal fece delle cose buone…
Come far distribuire ai bambini i famosi biscotti vitaminizzati, i “biscuits caséinés du Secours National”, che integravano la misera dieta di guerra. E in ogni latta di biscotti, distributi diligentemente dalle maestre a scuola, non mancava mai un immagine ed un monito del Maréchal, benefattore del paese…
Parole di Georges Coulonges (1923-2003), scrittore e sceneggiatore.
Musica di Jean Ferrat
Nel disco intitolato “Gréco 83”
Una canzone dedicata – évidemment – al Maréchal Putain – oh, pardon – Pétain (1856-1951), un vecchio generale in pensione (uno dei macellai di Verdun, per intenderci) che a partire dal giugno 1940 divenne il capo del regime di Vichy, collaborando con gli occupanti nazisti al 100%, deportazioni degli ebrei comprese.
Eppure in Francia – così anche come da noi riguardo a Mussolini (“che sconfisse la mafia, che bonificò la Maremma, che i treni arrivavano in orario…” e bla bla bla) c’è ancora qualcuno che sostiene che le Maréchal fece delle cose buone…
Come far distribuire ai bambini i famosi biscotti vitaminizzati, i “biscuits caséinés du Secours National”, che integravano la misera dieta di guerra. E in ogni latta di biscotti, distributi diligentemente dalle maestre a scuola, non mancava mai un immagine ed un monito del Maréchal, benefattore del paese…
Maréchal, nous revoilà !
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2014 - 14:28
La belle vie
Versi di Jacques Prévert.
Musica di Joseph Kosma.
Interpretata da diversi artisti, tra i quali Mouloudji e Juliette Gréco.
Musica di Joseph Kosma.
Interpretata da diversi artisti, tra i quali Mouloudji e Juliette Gréco.
Dans les ménageries
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2014 - 16:11
Lied der Seeräuber-Jenny
L’adattamento francese dovrebbe risalire al 1930, regia di Gaston Baty, su testi di Nicole Steinhof e André Mauprey. In scena, Lucien Nat (Mackie) et Marguerite Jamois (Polly).
“La fiancée du pirate” è celebra anche nell’interpretazione di Juliette Gréco.
“La fiancée du pirate” è celebra anche nell’interpretazione di Juliette Gréco.
Bernart Bartleby 18/12/2013 - 10:34
Chanson pour l'auvergnat
[1954]
Nel terzo album pubblicato in Francia da Brassens, comunemente noto col titolo della canzone d’apertura, “Les Sabots d'Hélène”
Interpretata anche da Juliette Gréco
Propongo questa canzone come Extra, per sintonia con Il Pescatore di Fabrizio De André di cui, mi pare, condivida in qualche modo il tema. Ma forse potrebbe anche essere accolta tout court come una CCG, visto che, pur senza avere lo stesso accento antimilitarista, è sicuramente assimilabile a La mauvaise réputation e visto anche che, nell’interpretazione più comunemente accettata, il francese originario dell’Alvernia protagonista della prima strofa fu un certo Marcel Planche che diede rifugio a Brassens quando, durante la guerra, dovette nascondersi per evitare il “service du travail obligatoire” imposto dagli occupanti nazisti e dai collaborazionisti di Vichy.
Nel terzo album pubblicato in Francia da Brassens, comunemente noto col titolo della canzone d’apertura, “Les Sabots d'Hélène”
Interpretata anche da Juliette Gréco
Propongo questa canzone come Extra, per sintonia con Il Pescatore di Fabrizio De André di cui, mi pare, condivida in qualche modo il tema. Ma forse potrebbe anche essere accolta tout court come una CCG, visto che, pur senza avere lo stesso accento antimilitarista, è sicuramente assimilabile a La mauvaise réputation e visto anche che, nell’interpretazione più comunemente accettata, il francese originario dell’Alvernia protagonista della prima strofa fu un certo Marcel Planche che diede rifugio a Brassens quando, durante la guerra, dovette nascondersi per evitare il “service du travail obligatoire” imposto dagli occupanti nazisti e dai collaborazionisti di Vichy.
Elle est à toi cette chanson
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 2/5/2013 - 10:24
Le Diable (Ça va)
[1953]
Parole e musica di Jacques Brel
Incisa il 15 febbraio del 1954 dall’autore - con il titolo invertito, “Ça va (Le Diable)” - nel suo album d’esordio “Jacques Brel et ses chansons”. Poche settimane dopo il brano fu inciso, come singolo su 78 giri, anche da Juliette Gréco, accompagnata da Michel Legrand e la sua orchestra.
Ce qui est toujours étonnant, dans cette immense « cantothèque » (oui, je sais, c'est un néologisme un peu boiteux, mais il y a suffisamment d'hellénistes dans les CCG pour me corriger, s'il existe un mot qui veut dire : bibliothèque de chansons, recueil de chansons... en grec et qui pourra remplacer mon barbarisme), c'est l’absence de chansons « évidentes »... Je veux dire de chansons qui auraient dû se trouver dans les CCG depuis presque l'origine ou tout comme. Ou alors, de la chanson d'un auteur dont plusieurs chansons moins « évidentes » sont recensées... C'est... (continua)
Parole e musica di Jacques Brel
Incisa il 15 febbraio del 1954 dall’autore - con il titolo invertito, “Ça va (Le Diable)” - nel suo album d’esordio “Jacques Brel et ses chansons”. Poche settimane dopo il brano fu inciso, come singolo su 78 giri, anche da Juliette Gréco, accompagnata da Michel Legrand e la sua orchestra.
Ce qui est toujours étonnant, dans cette immense « cantothèque » (oui, je sais, c'est un néologisme un peu boiteux, mais il y a suffisamment d'hellénistes dans les CCG pour me corriger, s'il existe un mot qui veut dire : bibliothèque de chansons, recueil de chansons... en grec et qui pourra remplacer mon barbarisme), c'est l’absence de chansons « évidentes »... Je veux dire de chansons qui auraient dû se trouver dans les CCG depuis presque l'origine ou tout comme. Ou alors, de la chanson d'un auteur dont plusieurs chansons moins « évidentes » sont recensées... C'est... (continua)
Prologue :
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/7/2012 - 22:18
Percorsi:
Il Diavolo
S'il pleuvait des larmes
Una poesia scritta da Boris Vian tra il 1950 e il 1954 e inclusa nella raccolta intitolata “Je voudrais pas crever” pubblicata postuma nel 1962.
Musica del pianista Gérard Jouannest, accompagnatore della Gréco e di Jacques Brel.
Dall’album "Gréco 83" del 1983.
Interpretata anche da Pierre Dieghi (1972) e Magali Noël (1989)
Musica del pianista Gérard Jouannest, accompagnatore della Gréco e di Jacques Brel.
Dall’album "Gréco 83" del 1983.
Interpretata anche da Pierre Dieghi (1972) e Magali Noël (1989)
S'il pleuvait des larmes
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 29/9/2010 - 15:53
La rose et le réséda
[1943]
Album “Les Choses de rien”
Una poesia di Louis Aragon, poeta e scrittore francese, attivista nella Resistenza, partecipe del movimento dadaista e fondatore di quello surrealista (si veda su questo sito Boulevard Aragon, canzone a lui dedicata da Serge Reggiani).
Apparve per la prima volta nella primavera del 1943 su di un giornale di Marsiglia e l’anno successivo Aragon la incluse nella sua raccolta intitolata “La Diane Française”, aggiungendovi una dedica a quattro membri della Resistenza, due cristiani (“Colui che crede al cielo”, la reseda, una pianta erbacea con proprietà calmanti) e due comunisti (“Colui che non crede al cielo”, la rosa), assassinati dai nazisti:
À Gabriel Péri et d’Estienne d’Orves
comme à Guy Môquet et Gilbert Dru
Gabriel Péri era un giornalista ed attivista del Partito comunista. Honoré d'Estienne d'Orves era un ufficiale della marina francese, vicino... (continua)
Album “Les Choses de rien”
Una poesia di Louis Aragon, poeta e scrittore francese, attivista nella Resistenza, partecipe del movimento dadaista e fondatore di quello surrealista (si veda su questo sito Boulevard Aragon, canzone a lui dedicata da Serge Reggiani).
Apparve per la prima volta nella primavera del 1943 su di un giornale di Marsiglia e l’anno successivo Aragon la incluse nella sua raccolta intitolata “La Diane Française”, aggiungendovi una dedica a quattro membri della Resistenza, due cristiani (“Colui che crede al cielo”, la reseda, una pianta erbacea con proprietà calmanti) e due comunisti (“Colui che non crede al cielo”, la rosa), assassinati dai nazisti:
À Gabriel Péri et d’Estienne d’Orves
comme à Guy Môquet et Gilbert Dru
Gabriel Péri era un giornalista ed attivista del Partito comunista. Honoré d'Estienne d'Orves era un ufficiale della marina francese, vicino... (continua)
Celui qui croyait au ciel
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 24/12/2009 - 12:30
La Rue des Blancs Manteaux
(1950)
La Rue des Blancs Manteaux
Chanson française – Jean-Paul Sartre
Musique - Joseph Kosma
Interprétée par Juliette Gréco.
Cette chanson a une histoire toute particulière. Elle raconte en fait une exécution capitale à la guillotine du temps où la chose ignoble était encore pratiquée à Paris. La rue des Blancs Manteaux qui doit son nom à un couvent est une rue d'aspect ancien située dans le quartier du Marais à Paris.
Sartre qui n'était pas n'importe qui et qui au moment où Juliette Gréco se lançait dans les cabarets, lui donna cette chanson, lui conseillant de voir Kosma (encore un Joseph) pour la musique, disait à propos de cette chanson, écrite pour sa pièce Huis Clos : On fait bien des pièces pour des acteurs, pourquoi n'écrirait-on pas des poèmes pour une voix ? ... Le travailleur de la plume, qui trace sur le papier des signes ternes et noirs, finit par oublier que les mots... (continua)
La Rue des Blancs Manteaux
Chanson française – Jean-Paul Sartre
Musique - Joseph Kosma
Interprétée par Juliette Gréco.
Cette chanson a une histoire toute particulière. Elle raconte en fait une exécution capitale à la guillotine du temps où la chose ignoble était encore pratiquée à Paris. La rue des Blancs Manteaux qui doit son nom à un couvent est une rue d'aspect ancien située dans le quartier du Marais à Paris.
Sartre qui n'était pas n'importe qui et qui au moment où Juliette Gréco se lançait dans les cabarets, lui donna cette chanson, lui conseillant de voir Kosma (encore un Joseph) pour la musique, disait à propos de cette chanson, écrite pour sa pièce Huis Clos : On fait bien des pièces pour des acteurs, pourquoi n'écrirait-on pas des poèmes pour une voix ? ... Le travailleur de la plume, qui trace sur le papier des signes ternes et noirs, finit par oublier que les mots... (continua)
Dans la rue des Blancs-Manteaux
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/3/2009 - 23:57
Percorsi:
Pena di morte: omicidio del potere
Mon fils chante
[1976]
Testo e musica di Maurice Fanon, Gérard Jouannest
Paroles et musique de Maurice Fanon, Gérard Jouannest
Interpretata anche da Juliette Gréco
On ne poura pas dire que cette chanson de Fanon ne justifie pas à elle seule l'existence du site « Canzoni contro la Guerra e altre sciocchezze ». il s'agit en effet, arrivé à un certain moment, de passer le témoin au suivant (Au suivant ! Au suivant ! Voir Brel et l'oiseau des îles qui n'aimait pas sa chanson et ne la trouvait pas assez à son goût). Chante, mon fils, Chante ! On aimerait qu'il en soit ainsi pour son propre fils quand on en a, ou pour tous les fils du monde et les fils de nos fils et qu'ils chantent juste (de préférence) ou faux, peu nous chaut... L'important, c 'est qu'ils chantent :
Pour ceux qui poussent sans espoir
La porte étroite de l'histoire
Au nom de l'idéal mon fils chante
Ainsi parlait en écho à son compagno Maurice Fanon, Marco Valdo M.I.
Testo e musica di Maurice Fanon, Gérard Jouannest
Paroles et musique de Maurice Fanon, Gérard Jouannest
Interpretata anche da Juliette Gréco
On ne poura pas dire que cette chanson de Fanon ne justifie pas à elle seule l'existence du site « Canzoni contro la Guerra e altre sciocchezze ». il s'agit en effet, arrivé à un certain moment, de passer le témoin au suivant (Au suivant ! Au suivant ! Voir Brel et l'oiseau des îles qui n'aimait pas sa chanson et ne la trouvait pas assez à son goût). Chante, mon fils, Chante ! On aimerait qu'il en soit ainsi pour son propre fils quand on en a, ou pour tous les fils du monde et les fils de nos fils et qu'ils chantent juste (de préférence) ou faux, peu nous chaut... L'important, c 'est qu'ils chantent :
Pour ceux qui poussent sans espoir
La porte étroite de l'histoire
Au nom de l'idéal mon fils chante
Ainsi parlait en écho à son compagno Maurice Fanon, Marco Valdo M.I.
Pour ceux qui entrent dans la danse
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/12/2008 - 19:51
Le temps passé
[1962]
Testo e musica di Georges Brassens
Paroles et musique de Georges Brassens
Album: Le mécréant
Altri interpreti: Juliette Gréco
Autres interprètes: Juliette Gréco
Propriamente, in questa canzone in cui un Brassens oramai quarantenne ricorda i suoi tremendi vent'anni, passati nella più nera povertà e nel lavoro coatto di Basdorf (si vedano anche La ligne brisée e Les P.A.F.S.), la componente contro la guerra si limita alla prima strofa. Ma è una prima strofa talmente bella nella sua amarezza, che davvero non sarebbe stato possibile lasciare da parte questa canzone, che fu sorprendentemente interpretata anche da Juliette Gréco.
Testo e musica di Georges Brassens
Paroles et musique de Georges Brassens
Album: Le mécréant
Altri interpreti: Juliette Gréco
Autres interprètes: Juliette Gréco
Propriamente, in questa canzone in cui un Brassens oramai quarantenne ricorda i suoi tremendi vent'anni, passati nella più nera povertà e nel lavoro coatto di Basdorf (si vedano anche La ligne brisée e Les P.A.F.S.), la componente contro la guerra si limita alla prima strofa. Ma è una prima strofa talmente bella nella sua amarezza, che davvero non sarebbe stato possibile lasciare da parte questa canzone, che fu sorprendentemente interpretata anche da Juliette Gréco.
Dans les comptes d'apothicaire
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/9/2005 - 15:26
Le déserteur
[15 febbraio 1954]
[15 février 1954]
[February 15, 1954]
[15. helmikuuta 1954]
Parole di Boris Vian
Musica di Boris Vian e Harold Berg
Lyrics by Boris Vian
Music by Boris Vian and Harold Berg
Paroles de Boris Vian
Musique de Boris Vian et Harold Berg
Sanat: Boris Vian
Sävel: Boris Vian ja Harold Berg
Italiano
Français
English
Le Déserteur è sicuramente la canzone contro la guerra e antimilitarista più celebre di tutti i tempi. Eppure la strofa finale originale recitava, come è noto, in tutt'altro modo di quella da tutti conosciuta: Prévenez vos gendarmes, que je serai en arme et que je sais tirer, il che ne faceva una canzone non "pacifista" in senso stretto. Tutti gli "eppure" che si vuole: ma l'antimilitarista (e non "pacifista") Boris Vian scrisse una feroce canzone contro la guerra, probabilmente riferendosi a delle guerre francesi in particolare: la guerra... (continua)
Monsieur le Président,
(continua)
(continua)
×
Parole di Maurice Fanon
Musica di Gérard Jouannest
Juliette Gréco, la compagna esistenzialista - Patria Indipendente