Story Of Isaac
Versione italiana di Rocco Rosignoli
Dal profilo facebook di Rocco Rosignoli: "Oggi mi sono alzato tardi. Perché ieri sera ho fatto le ore piccole: mi ero imposto di chiudere un libro su cui sto lavorando da più di un anno. E ce l’ho fatta: ho chiuso la revisione della prima stesura, e ho già chiesto ad amici fidati di dargli un’occhiata e farmi osservazioni, suggerirmi cambiamenti. È un saggio che ho voluto dedicare a Leonard Cohen, il cantautore che più di tutti mi ha flashato. Ho voluto esplorare l’apporto che la sua cultura ebraica ha dato alla sua produzione, che è di carattere universale. È stato un lavoro lungo, svolto con amore, e col maggior rigore di cui ero capace. E mentre scrivevo, il contatto continuo con le sue canzoni mi ha fatto venire voglia di tradurle. Alcune le avete già sentite, senza sapere che erano frutto di un progetto più ampio. Qui vi do in pasto la mia versione di “Story of Isaac”, dedicandola a chi ancora oggi viene sacrificato sugli altari di qualche ideologia spacciata per verità indiscutibile."
STORIA D'ISACCO
(continua)
(continua)
inviata da Sophionki 23/3/2020 - 14:22
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
Storia Di Isacco” (“The Story Of Isaac”) può essere interpretata come una delle numerose denunce contro l’allora guerra nel Vietnam ma l’universalità delle immagini evocate dal racconto riuscirebbe a coprire qualsiasi conflitto. Le parole di Cohen oltrepassano l’idea di una localizzazione precisa, allargano i confini, in effetti proprio in quel momento il conflitto si stava estendendo alla Cambogia.
Cohen a fine canzone prende le distanze e dichiara apertamente di non voler essere apparentato con assassini guerrafondai. La “misericordia” che chiede per le uniformi ricorrerà sovente nei suoi testi, è un termine, “hesed” traducibile dal lessico biblico come “amore benevolo”. Una parola che possiede una valenza molto elevata nella religione ebraica, poiché non è frutto solamente di una alleanza... (continua)
Storia Di Isacco” (“The Story Of Isaac”) può essere interpretata come una delle numerose denunce contro l’allora guerra nel Vietnam ma l’universalità delle immagini evocate dal racconto riuscirebbe a coprire qualsiasi conflitto. Le parole di Cohen oltrepassano l’idea di una localizzazione precisa, allargano i confini, in effetti proprio in quel momento il conflitto si stava estendendo alla Cambogia.
Cohen a fine canzone prende le distanze e dichiara apertamente di non voler essere apparentato con assassini guerrafondai. La “misericordia” che chiede per le uniformi ricorrerà sovente nei suoi testi, è un termine, “hesed” traducibile dal lessico biblico come “amore benevolo”. Una parola che possiede una valenza molto elevata nella religione ebraica, poiché non è frutto solamente di una alleanza... (continua)
Dq82 19/11/2022 - 11:40
The Night Comes On
[1985]
Lyrics and music by Leonard Cohen
Testo e musica di Leonard Cohen
da/from "Various Positions"
“Scende La Notte” appartiene a quel filone di canzoni a sfondo bellico iniziato con le immagini di “Lover Lover Lover” del 1974 e che proseguirà con quelle di “Nevermind” del 2014. Il testo di “Night Comes On” percorre il cammino a ritroso attraverso le dolorose perdite patite da Cohen: della madre che amava le canzoni yiddish tristi e nostalgiche, del padre veterano della Prima Guerra Mondiale insignito di medaglia al valore, di Suzanne e in parte dei figli, perfino degli amici del Billy’s Bar di Hydra, quando la vita e l’amore di Marianne erano un idillio paradisiaco. Nella riga finale sarà proprio la madre a spronarlo a tornare alla vita del mondo come dettato nel Deuteronomio 30,19 della Torah e scritto anche sotto la fiamma eterna nella Sala della Memoria dell’Olocausto di Washington.
blogfoolk.com
Lyrics and music by Leonard Cohen
Testo e musica di Leonard Cohen
da/from "Various Positions"
“Scende La Notte” appartiene a quel filone di canzoni a sfondo bellico iniziato con le immagini di “Lover Lover Lover” del 1974 e che proseguirà con quelle di “Nevermind” del 2014. Il testo di “Night Comes On” percorre il cammino a ritroso attraverso le dolorose perdite patite da Cohen: della madre che amava le canzoni yiddish tristi e nostalgiche, del padre veterano della Prima Guerra Mondiale insignito di medaglia al valore, di Suzanne e in parte dei figli, perfino degli amici del Billy’s Bar di Hydra, quando la vita e l’amore di Marianne erano un idillio paradisiaco. Nella riga finale sarà proprio la madre a spronarlo a tornare alla vita del mondo come dettato nel Deuteronomio 30,19 della Torah e scritto anche sotto la fiamma eterna nella Sala della Memoria dell’Olocausto di Washington.
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I went down to the place
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 19/11/2022 - 11:32
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
SCENDE LA NOTTE
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 19/11/2022 - 11:34
Leonard Cohen: The Stranger Song
Purtroppo ieri se n'è andato Graeme Allwright, aveva 93 anni, lo ringrazio di cuore ancora una volta per le sue versioni delle canzoni di Cohen in francese che valevano gli originali, soprattutto questa:
Flavio Poltronieri 17/2/2020 - 10:24
...e non solo per quelle, direi. Ad esempio, dalla relativa pagina scorporo le sue Passers-by, la perfetta versione inglese delle Passantes di Brassens.
Mi dispiace immensamente...e che la terra gli sia lieve, anche se purtroppo è solo un modo di dire. La terra è sempre molto, troppo pesante. Ciao Graeme, neozelandese di Francia, un abbraccio!
Mi dispiace immensamente...e che la terra gli sia lieve, anche se purtroppo è solo un modo di dire. La terra è sempre molto, troppo pesante. Ciao Graeme, neozelandese di Francia, un abbraccio!
Riccardo Venturi 17/2/2020 - 10:52
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
Si prosegue con “Canzone Dello Straniero” (“The Stranger Song”) che probabilmente non si riferisce solamente alla sfera dell’estraneità affettiva di Cohen ma ne descrive l’identità nomade, l’individuo ebreo è storicamente esiliato per discendenza stessa. Il Levitico, terzo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana, sottintende come anche l’Eterno si dichiari “straniero”, anzi lo straniero assoluto, figura paradigmatica dell’altro da sé. La canzone è un salmo metà biblico e metà picaresco in cui il gioco d’azzardo diventa rituale sacro, indispensabile per l’espiazione. L’immagine del gioco delle carte con le sue tensioni, la sua drammaturgia permanente, i suoi sviluppi psicologici dalla dinamica dubbiosa, si addice perfettamente all’allegoria amorosa. E la fortuna in amore non potrà che restare inevitabilmente delusa per un giocatore alla ricerca della carta vincente, se altro non... (continua)
CANZONE DELLO STRANIERO
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 19/11/2022 - 11:25
Questa canzone è stata tradotta (ma mai incisa, che io sappia) anche da Roberto Vecchioni. Il testo è stato pubblicato ma, ahimé, non ricordo dove...
Gianluca 7/11/2020 - 07:34
La traduzione di cui parli è contenuta nel libro "Voci a San Siro" una sua biografia a cura di Sergio Secondiano Sacchi, pubblicata nel 1992 dalla Arcana Editrice. Il libro contiene anche una discografia curata da Enrico de Angelis e una antologia di testi inediti. Tra questi appunto a pagina 199, "Fammi ballare sino alla fine dell'amore". Purtroppo Vecchioni OMETTE di specificare che si tratta della traduzione italiana del brano originale di Cohen e lo presenta semplicemente in mezzo a tutti gli altri suoi inediti, lasciando così intendere si tratti di opera propria. Difficile ipotizzare una disattenzione in quanto proprio in basso nelle due pagine precedenti sono citati i co-autori dei relativi testi....
Flavio Poltronieri 7/11/2020 - 13:58
Posso solo dire che di sicuro non l'ho letta in quel libro, che ignoravo persino che esistesse. Vado a memoria, per carità, ma mi pare che la paternità di Cohen (dove l'ho letta io) fosse sepecificata. Non che mi interessi difendere Vecchioni, ma mi sembra strano che abbia cercato di far passare per sua una canzone tra l'altro riconoscibilssima di un autore a cui ha sempre dichiarato di dovere molto e ha persino dedicato un brano. Senza considerare che di certo non è stato Vecchioni a impaginare il libro...
Gianluca 7/11/2020 - 21:15
Io non ho niente contro Vecchioni, mi limito a constatare l'inesattezza dell'informazione e lo faccio unicamente per il fatto di essere uno dei maggiori referenti italiani del sito leonardcohenfiles.com
Molti anni fa ho segnalato la cosa, in modo che fosse riferita all'autore del libro, senza mai ricevere comunicazioni a riguardo da nessuno.
Eventuali polemiche, valutazioni o discussioni su differenti opinioni personali non mi interessano.
Questo è tutto.
Molti anni fa ho segnalato la cosa, in modo che fosse riferita all'autore del libro, senza mai ricevere comunicazioni a riguardo da nessuno.
Eventuali polemiche, valutazioni o discussioni su differenti opinioni personali non mi interessano.
Questo è tutto.
Flavio Poltronieri 7/11/2020 - 22:47
Per carità, non voglio scatenare polemiche. IO. E non mi interessa discutere con gli arroganti.
Gianluca 8/11/2020 - 02:13
Nel ringraziare l'autore di questo sito per le preziose e documentate informazioni, volevo segnalare la versione di Madeleine Peiroux, cantante canadese dalla quale ho conosciuto il brano per la prima volta e di cui ignoravo il vero autore.
La si può ascoltare qui:
La si può ascoltare qui:
Romolo 2/1/2021 - 13:51
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
Ad aprire il disco è “Fino Che L'Amore E’ Vivo” (“Dance Me To The End Of Love”), un piccolo sortilegio vestito di ritmo klezmer. Descrive l’orrore delle agghiaccianti esecuzioni musicali da parte di un’orchestrina di ebrei internati, costretti a suonare per accompagnare i loro compagni introdotti nei forni. Quella musica classica, nell’intenzione dei carnefici nazisti, aveva lo scopo di rappresentare la bellezza della fine della loro vita.
La sensualità e la carnalità di questo testo hanno pochi eguali, le parole mettono in scena la colomba che fu simbolo di salvezza raggiunta per l’Arca di Noè e le tende che rimandano alla tradizione ebraica che vuole i matrimoni celebrati sotto un baldacchino di stoffa, simbolo della casa “nomade” che gli sposi costruiranno assieme. Per Cohen la fine dell’amore ha il significato di termine della vita, la canzone incoraggia a portarlo avanti fino all’estremo... (continua)
La sensualità e la carnalità di questo testo hanno pochi eguali, le parole mettono in scena la colomba che fu simbolo di salvezza raggiunta per l’Arca di Noè e le tende che rimandano alla tradizione ebraica che vuole i matrimoni celebrati sotto un baldacchino di stoffa, simbolo della casa “nomade” che gli sposi costruiranno assieme. Per Cohen la fine dell’amore ha il significato di termine della vita, la canzone incoraggia a portarlo avanti fino all’estremo... (continua)
Danza con me sulle arcate in fiamme del violino,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 19/11/2022 - 11:11
Leonard Cohen: Bird On The Wire
Grooveshark
Erano i primi anni 80 ed un nutrito gruppo di amici musicofili, che includeva lo scrivente, era solito scambiarsi il materiale musicale coi mezzi dell'epoca, in pratica uno degli amici tornava a casa col disco appena uscito, poi ne decantava tanto le lodi al punto che il socio era "costretto" a portargli una cassetta audio su cui farne una copia.
Ora, gli amici si dividevano in due ben precise e distinte categorie, la prima a cui avevi dato la cassetta e a cui dovevi per vari mesi richiederne la restituzione, ovviamente con l'incisione (in genere di qualità abbastanza scadente) ma poi il "rito" non era terminato perchè proseguiva con la richiesta dei "titoli" delle canzoni, che sempre ovviamente, l'amico non aveva avuto il tempo di trascrivere, anche se non erano le lunghe medley di brani tradizionali anglo-scoto-celtici...
Per fortuna c'era anche l'altra (benemerita) categoria... (continua)
Erano i primi anni 80 ed un nutrito gruppo di amici musicofili, che includeva lo scrivente, era solito scambiarsi il materiale musicale coi mezzi dell'epoca, in pratica uno degli amici tornava a casa col disco appena uscito, poi ne decantava tanto le lodi al punto che il socio era "costretto" a portargli una cassetta audio su cui farne una copia.
Ora, gli amici si dividevano in due ben precise e distinte categorie, la prima a cui avevi dato la cassetta e a cui dovevi per vari mesi richiederne la restituzione, ovviamente con l'incisione (in genere di qualità abbastanza scadente) ma poi il "rito" non era terminato perchè proseguiva con la richiesta dei "titoli" delle canzoni, che sempre ovviamente, l'amico non aveva avuto il tempo di trascrivere, anche se non erano le lunghe medley di brani tradizionali anglo-scoto-celtici...
Per fortuna c'era anche l'altra (benemerita) categoria... (continua)
29/9/2019 - 09:06
Grazie Gianfranco, sei stato sicuramente uno dei pionieri dell'audio digitalizzazione qui da noi...
Grazie per il ricordo di Grooveshark, che è stata una grande risorsa nella Rete... Travolta dalle cause intentate dalle major, la piattaforma dovette chiudere improvvisamente nell'aprile del 2015... Mi colpì che uno dei suoi fondatori, il giovane e brillante Josh Greenberg, morì poche settimane dopo... Aveva 28 anni quando fu trovato dalla sua fidanzata, morto in casa... non fu suicidio, ma l'autopsia non chiarì la causa...
Saluti
Grazie per il ricordo di Grooveshark, che è stata una grande risorsa nella Rete... Travolta dalle cause intentate dalle major, la piattaforma dovette chiudere improvvisamente nell'aprile del 2015... Mi colpì che uno dei suoi fondatori, il giovane e brillante Josh Greenberg, morì poche settimane dopo... Aveva 28 anni quando fu trovato dalla sua fidanzata, morto in casa... non fu suicidio, ma l'autopsia non chiarì la causa...
Saluti
B.B. 29/9/2019 - 22:50
A Singer Must Die
5 anni!
A Leonard che amava questa splendida canzone di Bob Dylan:
Been so long since a strange woman
Has slept in my bed.
Look how sweet she sleeps,
How free must be her dreams.
In another lifetime she must have
Owned the world or been faithfully wed
To some righteous king who wrote psalms
Beside moonlit streams...
Someone else is speakin’ with my mouth
But I’m listening only to my heart.
I’ve made shoes for everyone,
Even you, while I still go barefoot.
I and I
In creation where one’s nature
Neither honors nor forgives
I and I
One says to the other,
No man sees my face and lives.
È trascorso così tanto da quando una sconosciuta
Ha dormito nel mio letto.
Guarda come dorme dolcemente,
Quanto liberi devono essere i suoi sogni.
In un'altra vita lei deve aver
Posseduto il mondo o essere stata la sposa fedele
Di qualche re giusto che scriveva salmi
Al chiaro di luna...
Qualcun... (continua)
A Leonard che amava questa splendida canzone di Bob Dylan:
Been so long since a strange woman
Has slept in my bed.
Look how sweet she sleeps,
How free must be her dreams.
In another lifetime she must have
Owned the world or been faithfully wed
To some righteous king who wrote psalms
Beside moonlit streams...
Someone else is speakin’ with my mouth
But I’m listening only to my heart.
I’ve made shoes for everyone,
Even you, while I still go barefoot.
I and I
In creation where one’s nature
Neither honors nor forgives
I and I
One says to the other,
No man sees my face and lives.
È trascorso così tanto da quando una sconosciuta
Ha dormito nel mio letto.
Guarda come dorme dolcemente,
Quanto liberi devono essere i suoi sogni.
In un'altra vita lei deve aver
Posseduto il mondo o essere stata la sposa fedele
Di qualche re giusto che scriveva salmi
Al chiaro di luna...
Qualcun... (continua)
Flavio Poltronieri 7/11/2021 - 10:01
You Want It Darker
Ho pensato a questa bella discussione, leggendo questo articolo di qualche mese fa. E' un po' lungo ed è piuttosto complesso, ma mi sembra molto interessante, perché offre degli spunti di riflessione cui non avevo mai pensato (conoscendo poco o nulla la spiritualità ebraica).
Quando mi fermo a riflettere sul testo di You want it darker, mi colpisce sempre (come sempre nelle poesie di Leonard Cohen) l'incredibile connubio tra la limpidezza delle visioni metaforiche e la totale mancanza di certezze: trovo che le sue metafore siano chiare, potenti ma che l'interpretazione che possiamo farne non sia univoca. Forse perché ognuno di noi ci vede qualcosa di sé, forse perché lo stesso Leonard Cohen aveva più domande che risposte, forse perché così è e basta - rispetto a certi temi.
Ed ecco qui il link all'articolo
Being Leonard Cohen’s rabbi - Jewish Journal
Quando mi fermo a riflettere sul testo di You want it darker, mi colpisce sempre (come sempre nelle poesie di Leonard Cohen) l'incredibile connubio tra la limpidezza delle visioni metaforiche e la totale mancanza di certezze: trovo che le sue metafore siano chiare, potenti ma che l'interpretazione che possiamo farne non sia univoca. Forse perché ognuno di noi ci vede qualcosa di sé, forse perché lo stesso Leonard Cohen aveva più domande che risposte, forse perché così è e basta - rispetto a certi temi.
Ed ecco qui il link all'articolo
Being Leonard Cohen’s rabbi - Jewish Journal
Isabel Archer 27/6/2017 - 12:44
...TI AUGURIAMO LO STESSO UN BUON COMPLEANNO LEONARD COHEN!
Lui sosteneva che per vivere in eterno bastasse scrivere una riga o due. E' una bella frase, ma non sò se è la verità. La verità è che lui ha vissuto una vita meravigliosa, quasi una vita intera accanto alla brace viva, avvinghiato ad un dèmone che lo ha nutrito e avvelenato col suo mistero. Una vita di privilegi inarrivabili per molti di noi. La verità è che era cortese e gentile e davvero non usò mai intossicanti con i suoi amici e la sua ospitalità fu davvero semplice e formale: iniziò mentendo come tutti, con Suzanne non ci disse la verità, salvo per il thè all'arancio proveniente dall'Oriente, ma, a differenza di quasi tutti gli altri, subito dopo si spogliò nell'essenza umana senza pudore, attaccando quei trattati di psicanalisi che sono Master Song, The Stranger Song, Teachers, Avalanche, Last Year's Man, Sing Another Song... (continua)
Lui sosteneva che per vivere in eterno bastasse scrivere una riga o due. E' una bella frase, ma non sò se è la verità. La verità è che lui ha vissuto una vita meravigliosa, quasi una vita intera accanto alla brace viva, avvinghiato ad un dèmone che lo ha nutrito e avvelenato col suo mistero. Una vita di privilegi inarrivabili per molti di noi. La verità è che era cortese e gentile e davvero non usò mai intossicanti con i suoi amici e la sua ospitalità fu davvero semplice e formale: iniziò mentendo come tutti, con Suzanne non ci disse la verità, salvo per il thè all'arancio proveniente dall'Oriente, ma, a differenza di quasi tutti gli altri, subito dopo si spogliò nell'essenza umana senza pudore, attaccando quei trattati di psicanalisi che sono Master Song, The Stranger Song, Teachers, Avalanche, Last Year's Man, Sing Another Song... (continua)
Flavio Poltronieri 21/9/2017 - 09:31
In un paio di ore di nave da Atene si è in mezzo tra il Golfo Argolico e quello Saronico (Sarone era il mitico re di Trezene morto inseguendo una cerva) sulla costa orientale della Grecia, ad est dell'istmo di Corinto, poi vedi la baia dalla forma di ferro di cavallo di Hydra, ma tutto ciò che si trova da queste parti dell'elegante, celebrato equino si ferma qui, il resto onora (sarebbe più onesto dire "sfrutta" ma poeticamente stona)...il mulo! Eccoli lì ordinati, tutti in fila che ti aspettano silenziosi di fronte alle acque del mar Egeo. L'isola è tutta scalinate di pietra e sentieri stretti che a guardarli li vedi verticali, solo i poveri, eroici muli ce la fanno a salire portando il peso di gente e valigie. Già, il rustico mulo, animale adorabile dalla costituzione davvero forte e robusta, che resiste alle malattie, si adatta ad ogni ambiente sfavorevole, è sobrio e paziente, esattamente... (continua)
Flavio Poltronieri 7/11/2017 - 06:15
E' così curioso che il sette novembre sia la data della morte di Leonard Cohen e anche quella della nascita di Joni Mitchell. Alla loro storia d'amore Lauren Fox ha addirittura dedicato un doppio cd nel 2013 dal titolo "Love, Lust, Fear & Freedom: The songs of Joni Mitchell & Leonard Cohen". Nel 1970 era di loro che Joni cantava in:
Rainy Night House
It was a rainy night
We took a taxi to your mother's home
She went to Florida and left you
With your father's gun alone
Upon her small white bed
I fell into a dream
You sat up all the night and watched me
To see who in the world I might be
I am from the Sunday school
I sing soprano in the upstairs choir
You are a holy man
On the F.M. radio
I sat up all the night and watched thee
To see who in the world you might be
You called me beautiful
You called your mother, she was very tanned
So you packed your tent and you went
To live out in the Arizona sand
You are a refugee
From a wealthy family
You gave up all the golden factories
To see who in the world you might be
Rainy Night House
It was a rainy night
We took a taxi to your mother's home
She went to Florida and left you
With your father's gun alone
Upon her small white bed
I fell into a dream
You sat up all the night and watched me
To see who in the world I might be
I am from the Sunday school
I sing soprano in the upstairs choir
You are a holy man
On the F.M. radio
I sat up all the night and watched thee
To see who in the world you might be
You called me beautiful
You called your mother, she was very tanned
So you packed your tent and you went
To live out in the Arizona sand
You are a refugee
From a wealthy family
You gave up all the golden factories
To see who in the world you might be
Flavio Poltronieri 7/11/2017 - 19:20
Questo "Lubię gadać z Leonardem" di Marcin Styczeń
è il primo tributo mondiale contenente unicamente canzoni tratte dagli ultimi tre dischi di Cohen, quindi nessuna Suzanne o Halleluja. Le traduzioni in polacco sono inedite e ad opera di Marcin (ricordiamo che lo storico traduttore polacco Maciej Zembaty è purtroppo defunto nel 2011). Il titolo "Mi piace parlare con Leonard" parafrasa la prima riga di Going Home che apriva Old Ideas nel 2012.
è il primo tributo mondiale contenente unicamente canzoni tratte dagli ultimi tre dischi di Cohen, quindi nessuna Suzanne o Halleluja. Le traduzioni in polacco sono inedite e ad opera di Marcin (ricordiamo che lo storico traduttore polacco Maciej Zembaty è purtroppo defunto nel 2011). Il titolo "Mi piace parlare con Leonard" parafrasa la prima riga di Going Home che apriva Old Ideas nel 2012.
Flavio Poltronieri 26/11/2017 - 12:32
Un'altra volta: Buon Compleanno, Leonard!
with love
Flavio
PS
IL 22 NOVEMBRE ESCE L’ALBUM POSTUMO DI INEDITI “THANKS FOR THE DANCE”
DA OGGI ONLINE IL VIDEO DEL NUOVO BRANO “THE GOAL"
Il videoclip del brano è online qui, il primo di una serie di video che accompagneranno l’uscita dell’album.
Il 22 novembre esce “Thanks for the Dance”, album postumo di inediti di LEONARD COHEN, realizzato grazie all’impegno e alla passione del figlio Adam, con la collaborazione di illustri amici e colleghi che hanno lavorato con Leonard negli anni.“Thanks for the Dance” non è una raccolta commemorativa di B sides e di tracce scartate, ma un vero e proprio disco che esce a sorpresa, composto da nuove canzoni.
Sette mesi dopo la morte di suo padre, Adam Cohen si era ritirato nel garage in cortile, vicino alla casa di Leonard, per lavorare di nuovo con il padre e per stare in compagnia della sua... (continua)
with love
Flavio
PS
IL 22 NOVEMBRE ESCE L’ALBUM POSTUMO DI INEDITI “THANKS FOR THE DANCE”
DA OGGI ONLINE IL VIDEO DEL NUOVO BRANO “THE GOAL"
Il videoclip del brano è online qui, il primo di una serie di video che accompagneranno l’uscita dell’album.
Il 22 novembre esce “Thanks for the Dance”, album postumo di inediti di LEONARD COHEN, realizzato grazie all’impegno e alla passione del figlio Adam, con la collaborazione di illustri amici e colleghi che hanno lavorato con Leonard negli anni.“Thanks for the Dance” non è una raccolta commemorativa di B sides e di tracce scartate, ma un vero e proprio disco che esce a sorpresa, composto da nuove canzoni.
Sette mesi dopo la morte di suo padre, Adam Cohen si era ritirato nel garage in cortile, vicino alla casa di Leonard, per lavorare di nuovo con il padre e per stare in compagnia della sua... (continua)
Flavio Poltronieri 21/9/2019 - 15:19
Oggi esce l'album postumo "Thanks For The Dance". L'ho ascoltato e per fortuna nessun suono è fuori luogo nell'accompagnare la sua voce.
Sono convinto che nella nostra vita tutti noi incontriamo Elena, Marianne, Giovanna d'Arco e dobbiamo sforzarci a cercare la nostra maschera reale tra le tenebre nella molteplicità delle figure umane. La poesia di Cohen, tra tutti i linguaggi che mi hanno protetto dalla violenza con la loro maschera di parole, è quella che più ha colmato i vuoti della mia vita.
Flavio Poltronieri
Sono convinto che nella nostra vita tutti noi incontriamo Elena, Marianne, Giovanna d'Arco e dobbiamo sforzarci a cercare la nostra maschera reale tra le tenebre nella molteplicità delle figure umane. La poesia di Cohen, tra tutti i linguaggi che mi hanno protetto dalla violenza con la loro maschera di parole, è quella che più ha colmato i vuoti della mia vita.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 22/11/2019 - 08:10
Questi i links dei miei racconti delle recenti pubblicazioni di Cohen su Blogfoolk Magazine:
Flavio Poltronieri
Leonard Cohen – Thanks For The Dance (Sony/Columbia Records, 2019)
Blogfoolk è una testata registrata dedicata al folk, alla musica trad e alla world music. Ogni settimana interviste, recensioni e reportage.
Leonard Cohen, La Fiamma. Poesie e pagine scelte dai quaderni, Bompiani 2019, pp. 320, Euro 24,00
Blogfoolk è una testata registrata dedicata al folk, alla musica trad e alla world music. Ogni settimana interviste, recensioni e reportage.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 29/11/2019 - 09:45
"La mia pagina era troppo bianca
Il mio inchiostro troppo sottile
Il giorno non vuol scrivere
Quel che la notte ha tracciato a matita"
Buon Compleanno Leonard.
Il mio inchiostro troppo sottile
Il giorno non vuol scrivere
Quel che la notte ha tracciato a matita"
Buon Compleanno Leonard.
Flavio Poltronieri 21/9/2021 - 10:42
Tekst pochodzi z https://www.tekstowo.pl/piosenka,leona...
(fanno cosy amichetti di Tekstowo, da un branco di stronzi)
Saluti (a tutti, anche agli stronzi tekstowo)
(fanno cosy amichetti di Tekstowo, da un branco di stronzi)
Saluti (a tutti, anche agli stronzi tekstowo)
Ty karty rozdajesz
(continua)
(continua)
inviata da krzyś Ѡ 21/9/2021 - 22:27
Anthem
Irish transcreation by Gabriel Rosenstock
AINTIÚN
(continua)
(continua)
inviata da Gabriel Rosenstock 27/7/2018 - 17:25
Va bene che in questi anni sembra diventata una consuetudine scontatissima citare ovunque la frase finale di questa canzone, seconda probabilmente solo all'interpretazione di Hallelujah (specialmente da chi peraltro, ha capito poco o niente del reale significato delle sue parole!), però a proposito di Mario Draghi, di cui in questi giorni si parla tanto:
quando a Francoforte, il 28 ottobre 2019, la Banca Centrale Europea è passata dalla sua presidenza a quella di Christine Lagarde, quest'ultima ha concluso il proprio discorso di insediamento omaggiandolo così:
quando a Francoforte, il 28 ottobre 2019, la Banca Centrale Europea è passata dalla sua presidenza a quella di Christine Lagarde, quest'ultima ha concluso il proprio discorso di insediamento omaggiandolo così:
Draghi si commuove per il passaggio di consegne con Christine Lagarde
(Agenzia Vista)- Francoforte, 28 Ottobre 2019 - Il passaggio di consegne tra il Presidente uscente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, e la President...
Flavio Poltronieri 4/2/2021 - 09:14
Nel caso di Mario Draghi il famoso "crack in everything" dovrebbe essere questo: Il crack delle banche :)
Lorenzo 4/2/2021 - 10:22
Un Canadien errant, ou Le Proscrit
[1842]
Testo / Paroles / Lyrics / Sanat: Antoine Gérin-Lajoie
[Prima versione / First version / Première version / Ensimmäinen versio: 1839]
Musica / Music / Musique / Sävel: J'ai fait une maîtresse (Canzone popolare canadese / Canadian folksong / Chanson populaire canadienne / Kanadalainen kansanlaulu)
Sotto il titolo di Un Canadien errant va una canzone scritta nel 1842 da Antoine Gérin-Lajoie dopo la Rébellion du Bas-Canada ( o Rébellion des Patriotes) degli anni 1837-38, vale a dire la ribellione ed il conseguente conflitto militare scoppiato nella colonia britannica del Basso Canada (l'attuale Québec) tra l'occupante coloniale e la popolazione, interamente di discendenza e lingua francese. Fu un conflitto assai violento; la ribellione fu stroncata ed ebbe come conseguenza la condanna a morte di centinaia di ribelli, e l'esilio forzato (particolarmente negli Stati Uniti e in Australia)... (continua)
Testo / Paroles / Lyrics / Sanat: Antoine Gérin-Lajoie
[Prima versione / First version / Première version / Ensimmäinen versio: 1839]
Musica / Music / Musique / Sävel: J'ai fait une maîtresse (Canzone popolare canadese / Canadian folksong / Chanson populaire canadienne / Kanadalainen kansanlaulu)
Sotto il titolo di Un Canadien errant va una canzone scritta nel 1842 da Antoine Gérin-Lajoie dopo la Rébellion du Bas-Canada ( o Rébellion des Patriotes) degli anni 1837-38, vale a dire la ribellione ed il conseguente conflitto militare scoppiato nella colonia britannica del Basso Canada (l'attuale Québec) tra l'occupante coloniale e la popolazione, interamente di discendenza e lingua francese. Fu un conflitto assai violento; la ribellione fu stroncata ed ebbe come conseguenza la condanna a morte di centinaia di ribelli, e l'esilio forzato (particolarmente negli Stati Uniti e in Australia)... (continua)
Un Canadien errant,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/1/2021 - 10:24
Everybody Knows
Cover metrica. Canzone profetica. Sappiamo che stiamo andando a sbattere contro un muro ma continuiamo la corsa sfrenata. Tutto sempre di più.
TUTTO IL MONDO SA
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 17/1/2021 - 13:01
The Partisan
Versione dei L'Orage
Lo guidano le stelle (2020)
In occasione del 25 Aprile 2020 L'Orage propone "Lo Guidano le Stelle", mini album dedicato ai Canti della Resistenza realizzato interamente in quarantena. Sabato 25 aprile il gruppo valdostano, guidato dal cantautore Alberto Visconti e dai fratelli Rémy e Vincent Boniface con la presenza di Luca Moccia al basso e di Antonio Gigliotti alla batteria, pubblicherà sul proprio canale YouTube questo nuovo mini-album scaturito dall'urgenza di affermare con forza la propria fede nei valori della Resistenza e dell'antifascismo anche nell'attuale, difficile, condizione di isolamento.
Registrato e mixato interamente dalle proprie case durante il periodo di Lock-down "Lo Guidano le Stelle" propone una rilettura inedita dei celebri canti resistenziali "Bella Ciao", "Fischia il Vento", "Il Bersagliere ha Cento Penne" più una del celebre brano di Leonard... (continua)
Lo guidano le stelle (2020)
In occasione del 25 Aprile 2020 L'Orage propone "Lo Guidano le Stelle", mini album dedicato ai Canti della Resistenza realizzato interamente in quarantena. Sabato 25 aprile il gruppo valdostano, guidato dal cantautore Alberto Visconti e dai fratelli Rémy e Vincent Boniface con la presenza di Luca Moccia al basso e di Antonio Gigliotti alla batteria, pubblicherà sul proprio canale YouTube questo nuovo mini-album scaturito dall'urgenza di affermare con forza la propria fede nei valori della Resistenza e dell'antifascismo anche nell'attuale, difficile, condizione di isolamento.
Registrato e mixato interamente dalle proprie case durante il periodo di Lock-down "Lo Guidano le Stelle" propone una rilettura inedita dei celebri canti resistenziali "Bella Ciao", "Fischia il Vento", "Il Bersagliere ha Cento Penne" più una del celebre brano di Leonard... (continua)
Dq82 1/5/2020 - 11:31
L'anno scorso il gruppo folk bretone Hamon Martin Quintet ha sorprendentemente proposto un cd differente dal solito repertorio contenente covers (Glenmor, Couté, Brassens...)e brani in passato interpretati già da Malicorne, Robine...oltre alla Complainte du Partisan:
Hamon Martin Quintet & Rosemary Standley - La complainte du partisan
Hamon Martin Quintet -"La complainte du partisan" Nouvel album "Clameurs" Octobre 2019 Activez les sous-titre ;) Anna Marly/Emmanuel d'Astier de la Vigerie/ ...
Flavio Poltronieri 26/8/2020 - 12:28
E' una cover metrica quindi cantabile. Quante traduzioni in questo sito, quante versioni, quante notizie. Grazie. E' un piacere leggere tutto.
IL PARTIGIANO
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 15/1/2021 - 16:53
There Is A War
Solo arroganza e presunzione di fronte al rifiuto....questo mio contributo può titolarsi C'E' UNA GUERRA oppure PROBLEMI POPOLARI a scelta:
√ Leonard Cohen, non autorizzato l’utilizzo di ‘Hallelujah’ alla convention repubblicana
29 ago 2020 - Durante la convention repubblicana, svoltasi nei giorni scorsi, è stata proposta la cover del famoso brano dell'artista canadese realizzata da Tori Kelly e il tenore Christopher Macchio ha proposto dal vivo una sua versione di 'Hallelujah'.
Flavio Poltronieri 29/8/2020 - 10:27
Last Year's Man
(1971)
Album: Songs Of Love And Hate
In “Last Year’s Man”, la Potenza Suprema appare perplessa davanti allo sfacelo della sua creatura che gli si dimostra composta da elementi che paiono inconciliabili. Quel che vede riflesso nell’opera dell’uomo è tale da lasciarlo immobile per un’ora di tempo.
Come nel sesto capitolo della Genesi, la catena di sangue, odio e violenza sembrano aver infranto il sogno della sua creazione e di generazione in generazione, la contrapposizione sanguinosa tra fratelli si ripete. Non si tratta di quel che fa ma di quel che sembra voler fare in risposta alla solitudine e al deserto dell’uomo.
La plumbea visione richiama altresì all’orrore di un lager nazista dove i corpi venivano usati come materia e dove il senso biblico era totalmente devastato. La mancanza di certezze viene dimostrata da Cohen alterando la comune idea occidentale di personaggi e luoghi religiosi... (continua)
Album: Songs Of Love And Hate
In “Last Year’s Man”, la Potenza Suprema appare perplessa davanti allo sfacelo della sua creatura che gli si dimostra composta da elementi che paiono inconciliabili. Quel che vede riflesso nell’opera dell’uomo è tale da lasciarlo immobile per un’ora di tempo.
Come nel sesto capitolo della Genesi, la catena di sangue, odio e violenza sembrano aver infranto il sogno della sua creazione e di generazione in generazione, la contrapposizione sanguinosa tra fratelli si ripete. Non si tratta di quel che fa ma di quel che sembra voler fare in risposta alla solitudine e al deserto dell’uomo.
La plumbea visione richiama altresì all’orrore di un lager nazista dove i corpi venivano usati come materia e dove il senso biblico era totalmente devastato. La mancanza di certezze viene dimostrata da Cohen alterando la comune idea occidentale di personaggi e luoghi religiosi... (continua)
The rain falls down on last year's man
(continua)
(continua)
inviata da Corrado 15/7/2020 - 17:57
Joan of Arc
testo ripreso da La stiva del Titanic
video
Anni dopo De Gregori ha scritto un'altra canzone dedicata a Giovanna D'Arco.
video
Anni dopo De Gregori ha scritto un'altra canzone dedicata a Giovanna D'Arco.
GIOVANNA D'ARCO
(continua)
(continua)
6/8/2017 - 00:10
Vorrei integrare l'intervento di....(purtroppo non è firmato che abbia inserito la versione italiana inedita di Francesco De Gregori - testo ripreso da La Stiva del Titanic):
la traduzione risale agli inizi degli anni 70 e, inspiegabilmente, non contempla, al pari di quella reincisa da De André nel 1974 per l'album Canzoni, la quartina finale dell'originale di Cohen. Una assurdità, a mio avviso, in quanto essa contiene l'essenza stessa del testo dove l'io narrante traccia la sua riflessione morale, vedere a questo proposito un mio precedente intervento:
http://www.viadelcampo.com/html/canzon...
In rete c'è claudiosax76 che sostiene che "questa è La ballata di Giovanna d'arco di Kamsin, edita nel 1972 su 45 giri promozionale della Polygram" ma non è assolutamente vero.
A parte che il disco risale all'anno precedente, il 1971, la traduzione è del paroliere e compositore carpigiano Carlo... (continua)
la traduzione risale agli inizi degli anni 70 e, inspiegabilmente, non contempla, al pari di quella reincisa da De André nel 1974 per l'album Canzoni, la quartina finale dell'originale di Cohen. Una assurdità, a mio avviso, in quanto essa contiene l'essenza stessa del testo dove l'io narrante traccia la sua riflessione morale, vedere a questo proposito un mio precedente intervento:
http://www.viadelcampo.com/html/canzon...
In rete c'è claudiosax76 che sostiene che "questa è La ballata di Giovanna d'arco di Kamsin, edita nel 1972 su 45 giri promozionale della Polygram" ma non è assolutamente vero.
A parte che il disco risale all'anno precedente, il 1971, la traduzione è del paroliere e compositore carpigiano Carlo... (continua)
Flavio Poltronieri 6/8/2017 - 10:21
Grazie Flavio, di questo commento. Avevo inserito io la versione di De Gregori, ma non mi ero firmato come a volte faccio quando mi limito a inserire testi senza tradurre o commentare.
A proposito dell'ultima strofa mancante nella versione di De André (De Gregori salta anche la seconda...) può darsi che De André l'avesse tradotta ma non l'abbia poi cantata ? Altrimenti ci sapresti dire da dove viene la traduzione riportata anche qui (Ho visto la smorfia del suo dolore, / ho visto la gloria nel suo sguardo raggiante...) se in effetti nella versione sull'album la canzone termina alla strofa precedente?? Grazie
A proposito dell'ultima strofa mancante nella versione di De André (De Gregori salta anche la seconda...) può darsi che De André l'avesse tradotta ma non l'abbia poi cantata ? Altrimenti ci sapresti dire da dove viene la traduzione riportata anche qui (Ho visto la smorfia del suo dolore, / ho visto la gloria nel suo sguardo raggiante...) se in effetti nella versione sull'album la canzone termina alla strofa precedente?? Grazie
Lorenzo 6/8/2017 - 10:39
Caro Lorenzo ti ringrazio della domanda.
La storia è questa:
Fabrizio nel 1972 uscì con un 45 giri che conteneva Suzanne sul lato A e Giovanna d'Arco sul retro.
Quest'ultima comprendeva una traduzione completa e nell'ultima quartina, lui cantava:
"Ho visto la smorfia del suo dolore
ho visto la gloria nel suo sguardo raggiante
anche io vorrei luce ed amore
ma se arriva deve essere sempre così crudele e accecante"
Due anni dopo uscì "Canzoni" e i due pezzi di Cohen vennero reincisi con le varianti di cui parlo nel sito:
Fabrizio De André www.viadelcampo.com
e la quartina finale di Giovanna d'Arco era sparita e non sostituita
Condividevo appieno la delusione dalla suddetta quartina che non coglieva lo spirito originale di Cohen ma non mi sono mai spiegato il motivo per cui de André non ci avesse rimesso mano......per cui dopo molti anni mi sono deciso a farlo io:
"Ho visto il suo... (continua)
La storia è questa:
Fabrizio nel 1972 uscì con un 45 giri che conteneva Suzanne sul lato A e Giovanna d'Arco sul retro.
Quest'ultima comprendeva una traduzione completa e nell'ultima quartina, lui cantava:
"Ho visto la smorfia del suo dolore
ho visto la gloria nel suo sguardo raggiante
anche io vorrei luce ed amore
ma se arriva deve essere sempre così crudele e accecante"
Due anni dopo uscì "Canzoni" e i due pezzi di Cohen vennero reincisi con le varianti di cui parlo nel sito:
Fabrizio De André www.viadelcampo.com
e la quartina finale di Giovanna d'Arco era sparita e non sostituita
Condividevo appieno la delusione dalla suddetta quartina che non coglieva lo spirito originale di Cohen ma non mi sono mai spiegato il motivo per cui de André non ci avesse rimesso mano......per cui dopo molti anni mi sono deciso a farlo io:
"Ho visto il suo... (continua)
Flavio Poltronieri 6/8/2017 - 11:23
Francesco de Gregori - Giovanna d'Arco (cover di Leonard Cohen)
https://www.youtube.com/watch?v=pLHon0SgGfU
https://www.youtube.com/watch?v=pLHon0SgGfU
Cari Amici, nella seconda ricorrenza, vorrei segnalare la recente uscita sul mercato nazionale del saggio di Silvia Albertazzi, Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta(Edizioni Paginauno), di cui ho trattato qualche settimana fa su Blogfoolk.
Silvia Albertazzi, Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta
Flavio Poltronieri
Silvia Albertazzi, Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 7/11/2018 - 08:42
Buonasera,
di Giovanna D'Arco del '72 di Fabrizio De Andrè, sono letteralmente innamorato; lo sono dall'epoca e la reincisione contenuta in Canzoni mi dà l'idea della mutilazione (brutto termine ma credo spieghi il mio amore per la prima e l'insofferenza per quella del '74). Purtroppo non posso più ascoltarla per bene perchè il 45 gg è "andato" da molto tempo e non sono mai riuscito a trovarne una ristampa in CD (cosa di cui mi piacerebbe sapere le ragioni).
Un cordiale saluto
Raffaele
di Giovanna D'Arco del '72 di Fabrizio De Andrè, sono letteralmente innamorato; lo sono dall'epoca e la reincisione contenuta in Canzoni mi dà l'idea della mutilazione (brutto termine ma credo spieghi il mio amore per la prima e l'insofferenza per quella del '74). Purtroppo non posso più ascoltarla per bene perchè il 45 gg è "andato" da molto tempo e non sono mai riuscito a trovarne una ristampa in CD (cosa di cui mi piacerebbe sapere le ragioni).
Un cordiale saluto
Raffaele
raffaele 14/1/2019 - 00:12
Caro Raffaele, ti capisco e condivido. Ma non possiamo farci niente. La ristampa in CD della versione del '72 non esiste e non esisterà mai. La versione avvallata da Fabrizio è solo quella del '74. Io ho fatto le mie supposizioni, ma la reale ragione della scelta la conosce solo lui e adesso chissà dove si trova, forse sarà a ridere di noi che ci chiediamo cose del genere, magari assieme a Cohen, Brel, Gaber, Brassens, Vysotskij....se vuoi posso duplicarti il 45 giri in CD.
Flavio Poltronieri 14/1/2019 - 08:03
Gentile Flavio, ti ringrazio per la risposta e soprattutto per la disponibilità che colgo al volo (sinceramente non speravo tanto). Beh Fabrizio è stato davvero uno splendido mattacchione!; Per il CD dimmi come fare (se ci metti anche Suzanne è bingo), per ora ti invio il mio indirizzo email.
Grazie e Buona giornata,
Raffaele
Grazie e Buona giornata,
Raffaele
Raffaele 14/1/2019 - 11:08
Se poi Flavio ci facesse avere un file audio con la registrazione del 45 giri potremmo fare anche un colpaccio e metterlo su youtube, sperando che qualcuno non si metta a questionare di copyright...
CCG Staff 14/1/2019 - 13:04
Caro Staff, ho proprio la sensazione che ciò potrebbe accadere e non mi sembra il caso di cercare guai.
L'anno scorso, sono stato interpellato e ho attivamente collaborato alla stesura della discografia completa delle interpretazioni italiane delle canzoni di Cohen (articolo apparso nel numero 13 di Vinile, maggio-giugno 2018). Meglio rispettare le volontà di Fabrizio anche se poco comprensibili o condivisibili. In Bretagna direbbero: Doué da bardono ann anaonn! (ovvero: Dio perdoni i defunti!)
All'epoca (1972) il 45 giri venne prodotto con due copertine differenti (dalla Produttori Associati) e in quella nera l'immagine di Fabrizio era rimpicciolita per far posto addirittura ai testi.
Erano più belli gli anni '70.
L'anno scorso, sono stato interpellato e ho attivamente collaborato alla stesura della discografia completa delle interpretazioni italiane delle canzoni di Cohen (articolo apparso nel numero 13 di Vinile, maggio-giugno 2018). Meglio rispettare le volontà di Fabrizio anche se poco comprensibili o condivisibili. In Bretagna direbbero: Doué da bardono ann anaonn! (ovvero: Dio perdoni i defunti!)
All'epoca (1972) il 45 giri venne prodotto con due copertine differenti (dalla Produttori Associati) e in quella nera l'immagine di Fabrizio era rimpicciolita per far posto addirittura ai testi.
Erano più belli gli anni '70.
Flavio Poltronieri 14/1/2019 - 18:22
Anche Gaston Couté scrisse per la Pulzella ai suoi inizi poetici (credo avesse intorno ai 15 anni ma non sono sicuro), la sua "Ballade à Jeanne" che venne pubblicata nella "Revue Littéraire et Sténographique du Centre". Ci sono pochissimi chilometri tra Meung-sur-Loire e Orléans. Purtroppo non ne conosco il testo.
Flavio Poltronieri 28/2/2020 - 22:57
...per consolazione invece ci sono "Les Cendres de Jeanne" scritta per lei da Gabriel Yacoub e interpretata dai Malicorne a fine 2015:
Les Cendres de Jeanne
E per ulteriore consolazione, gli ultimi concerti:
Malicorne à Vivonne, 08/07/2016
Les Cendres de Jeanne
E per ulteriore consolazione, gli ultimi concerti:
Malicorne à Vivonne, 08/07/2016
Flavio Poltronieri 29/2/2020 - 22:09
Eccola qua, su L'Intégrale du Vent du Ch'min, a firma Gaston Koutay ("Oeuvres de jeunesse"):
BALLADE A JEHANNE
Jehanne la pastourelle au cotillon de laine,
Un soir qu'elle gardait ses moutons dans la plaine,
Mystique, au bas du vieux clocher de Domrémy,
Ouît de saintes voix qui voltigeaient parmi
Les blés en deuil, et les bluets aux yeux en larmes
Et les coquelicots saignants : « Ma fille, aux armes ! »
Criaient les voix : « Il faut obéir au bon Dieu,
Ma fille, mets l'épée à la main, dis adieu
Aux tiens, et va porter ces mots de délivrance :
— L'Anglais sera bouté hors de la doulce France !...
Alors Jehanne quitta son cotillon de laine
Et laissa ses moutons au milieu de la plaine,
Pour chevaucher au loin, bien loin d'eux, en habit
De fer, allant combattre et chasser l'ennemi.
Elle arriva devant Orléans plein d'alarmes,
Hérissé de bastions, flanqué de tours « aux armes !...
Sus... (continua)
BALLADE A JEHANNE
Jehanne la pastourelle au cotillon de laine,
Un soir qu'elle gardait ses moutons dans la plaine,
Mystique, au bas du vieux clocher de Domrémy,
Ouît de saintes voix qui voltigeaient parmi
Les blés en deuil, et les bluets aux yeux en larmes
Et les coquelicots saignants : « Ma fille, aux armes ! »
Criaient les voix : « Il faut obéir au bon Dieu,
Ma fille, mets l'épée à la main, dis adieu
Aux tiens, et va porter ces mots de délivrance :
— L'Anglais sera bouté hors de la doulce France !...
Alors Jehanne quitta son cotillon de laine
Et laissa ses moutons au milieu de la plaine,
Pour chevaucher au loin, bien loin d'eux, en habit
De fer, allant combattre et chasser l'ennemi.
Elle arriva devant Orléans plein d'alarmes,
Hérissé de bastions, flanqué de tours « aux armes !...
Sus... (continua)
B.B. 6/3/2020 - 18:14
Bravo. Grazie.
Sapevo che Gaston in quel periodo utilizzava quel pseudonimo, probabilmente perchè c'era all'epoca un altro chansonnier molto più celebre di lui che si faceva chiamare Maurice Boukay ma in realtà si chiamava Charles Couyba. Un altro bel tipo che pubblicò le "Stances à Manon" proprio il giorno in cui doveva fare l'esame di stato e che in seguito diventerà deputato e perfino ministro. Le sue rivoluzionarie canzoni datano 1896, "Le Soleil Rouge" sulle prospettive dell'avvenire proletario (con la musica di Marcel Legacy) fu un grande successo, come tu ben sai perchè l'hai già inserita:
Maurice Couyba - Le soleil rouge
Flavio Poltronieri
Sapevo che Gaston in quel periodo utilizzava quel pseudonimo, probabilmente perchè c'era all'epoca un altro chansonnier molto più celebre di lui che si faceva chiamare Maurice Boukay ma in realtà si chiamava Charles Couyba. Un altro bel tipo che pubblicò le "Stances à Manon" proprio il giorno in cui doveva fare l'esame di stato e che in seguito diventerà deputato e perfino ministro. Le sue rivoluzionarie canzoni datano 1896, "Le Soleil Rouge" sulle prospettive dell'avvenire proletario (con la musica di Marcel Legacy) fu un grande successo, come tu ben sai perchè l'hai già inserita:
Maurice Couyba - Le soleil rouge
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 6/3/2020 - 20:40
30/5/1431: La Contessa del Giglio
A Rouen, in Alta Normandia, ogni pietra sembra parlarti di lei. Nella città di Flaubert e di Madame Bovary, dei cento campanili, della cattedrale che spinse Monet a rincorrere le variazioni della luce del giorno, le strade sono lastricate e tutto intorno c’è pieno di “case a graticcio” cariche di fiori, le chiamano anche “Maison à colombages” o “Maison a Pans de bois”. Ovvio che Leonard Cohen sia rimasto affascinato dalla figura di Giovanna d’Arco, come è assolutamente credibile, per chi ne conosce e ama l’opera poetica, che l’abbia voluta immaginare in quell’ultimo pensiero, intenta a sublimare il dramma trasformandolo nel corteggiamento, nella lusinga di matrimonio da parte del fuoco. Ulteriore fortuna per noi che Fabrizio de André l’abbia poi ripresa e tradotta* in italiano rispettandone anche la veste musicale originale. Giovanna d’Arco è l’evidenza... (continua)
A Rouen, in Alta Normandia, ogni pietra sembra parlarti di lei. Nella città di Flaubert e di Madame Bovary, dei cento campanili, della cattedrale che spinse Monet a rincorrere le variazioni della luce del giorno, le strade sono lastricate e tutto intorno c’è pieno di “case a graticcio” cariche di fiori, le chiamano anche “Maison à colombages” o “Maison a Pans de bois”. Ovvio che Leonard Cohen sia rimasto affascinato dalla figura di Giovanna d’Arco, come è assolutamente credibile, per chi ne conosce e ama l’opera poetica, che l’abbia voluta immaginare in quell’ultimo pensiero, intenta a sublimare il dramma trasformandolo nel corteggiamento, nella lusinga di matrimonio da parte del fuoco. Ulteriore fortuna per noi che Fabrizio de André l’abbia poi ripresa e tradotta* in italiano rispettandone anche la veste musicale originale. Giovanna d’Arco è l’evidenza... (continua)
Flavio Poltronieri 30/5/2020 - 09:01
Puppets
[rel. 2019]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel / ווערטער און מוזיק :
Leonard Norman Cohen (1934-2016)
Album postumo / Posthumous album / Album posthume / Kuoleman jälkeen julkaistu albumi : Thanks for the Dance (2019)
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel / ווערטער און מוזיק :
Leonard Norman Cohen (1934-2016)
Album postumo / Posthumous album / Album posthume / Kuoleman jälkeen julkaistu albumi : Thanks for the Dance (2019)
German puppets burned the Jews
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 26/11/2019 - 17:18
Riccardo Venturi, 26-11-2019 18:46
FANTOCCI
(continua)
(continua)
"Puppet Presidents command / Puppet troops to burn the land" secondo me vuole dire che i presidenti fantocci ordinano alle truppe di bruciare la terra, come traduce Poltronieri nel suo adattamento. Sbaglio?
Leonardo 26/11/2019 - 21:17
Non sbagli, Leonardo, ma è esattamente quel che intende anche la mia traduzione dalla sintassi un po' particolare ("terra bruciata" e oggetto in dipendenza di "comandano"). Saluti.
Riccardo Venturi 26/11/2019 - 22:45
Dance Me to the End of Love
Audio link to the song performed by Vera Telenius:
TANSSI LOPPUUN RAKKAUDEN
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 23/10/2018 - 09:31
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