Έχω ένα καφενέ
Έχω ένα καφενέ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 22/9/2024 - 00:50
Percorsi:
Esili e esiliati
Riccardo Venturi, 22-9-2024 09:49
Il testo è semplicissimo, ma contiene un’altra di quelle quindici o venti “parole chiave” della lingua greca che formano quasi tutta la cultura popolare ellenica. Il καφενείο è il fulcro della vita sociale maschile, specialmente nei centri di provincia e nei paesi; non è un semplice locale dove si va a bere il caffè alla greca (cioè: alla turca, il caffè orientale fatto per infusione), a bere un ouzo, uno tsipouro o una retsina e a giocare a tavli: è il luogo dove gli uomini -specialmente anziani, pensionati ecc.-, i vari barba, discutono di avvenimenti locali, di donne e di politica. E’ il “circolino” del quartiere o del paese dove, tradizionalmente, le donne non si vedono. La “casa da caffè” è un’invenzione turca; in questo testo, infatti, mantiene la più antica denominazione di καφενές, derivata direttamente dal turco kahvehane (ove “-hane”, casa, è di... (continua)
Il testo è semplicissimo, ma contiene un’altra di quelle quindici o venti “parole chiave” della lingua greca che formano quasi tutta la cultura popolare ellenica. Il καφενείο è il fulcro della vita sociale maschile, specialmente nei centri di provincia e nei paesi; non è un semplice locale dove si va a bere il caffè alla greca (cioè: alla turca, il caffè orientale fatto per infusione), a bere un ouzo, uno tsipouro o una retsina e a giocare a tavli: è il luogo dove gli uomini -specialmente anziani, pensionati ecc.-, i vari barba, discutono di avvenimenti locali, di donne e di politica. E’ il “circolino” del quartiere o del paese dove, tradizionalmente, le donne non si vedono. La “casa da caffè” è un’invenzione turca; in questo testo, infatti, mantiene la più antica denominazione di καφενές, derivata direttamente dal turco kahvehane (ove “-hane”, casa, è di... (continua)
Ci ho un cafenìo...
(continua)
(continua)
d’après la version italienne de Riccardo Venturi
d’une
Chanson grecque Έχω ένα καφενέ – Manos Loïzos / Μάνος Λοΐζος – 1971
Paroles : Lefteris Papadopoulos [Λευτέρης Παπαδόπουλος]
Musique : Manos Loizos
Interprétée par : Yorgos Dalaras
Album : Yorgos Hatzakis- Thalassografies, 1989
Il semblerait que ce soit le thème de l'exil à l'envers, dédié à ceux qui cherchent à se libérer d'une situation de misère et de précarité, ceux qui ne peuvent pas « partir », c'est-à-dire ceux qui sont exilés dans leur pays. Pour eux, c’est seulement un symbole dans lequel chercher du réconfort, la cafétéria comme lieu de rencontre imaginaire à la frontière entre terre et mer, entre le désespoir et l'aspiration au mieux-vivre. Raconté par le duo Loizos-Papadopoulos avec la finesse profonde qu'on lui connaît.
[Riccardo Gullotta].
LE CAFÉ - Καφενείο
Par Riccardo Venturi
Le texte est très simple, mais il contient... (continua)
d’une
Chanson grecque Έχω ένα καφενέ – Manos Loïzos / Μάνος Λοΐζος – 1971
Paroles : Lefteris Papadopoulos [Λευτέρης Παπαδόπουλος]
Musique : Manos Loizos
Interprétée par : Yorgos Dalaras
Album : Yorgos Hatzakis- Thalassografies, 1989
Il semblerait que ce soit le thème de l'exil à l'envers, dédié à ceux qui cherchent à se libérer d'une situation de misère et de précarité, ceux qui ne peuvent pas « partir », c'est-à-dire ceux qui sont exilés dans leur pays. Pour eux, c’est seulement un symbole dans lequel chercher du réconfort, la cafétéria comme lieu de rencontre imaginaire à la frontière entre terre et mer, entre le désespoir et l'aspiration au mieux-vivre. Raconté par le duo Loizos-Papadopoulos avec la finesse profonde qu'on lui connaît.
[Riccardo Gullotta].
LE CAFÉ - Καφενείο
Par Riccardo Venturi
Le texte est très simple, mais il contient... (continua)
J’AI UN CAFÉ
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/9/2024 - 19:03
Tanto che ci sono, ancora un paio di appunti a proposito del καφενείον e della sua importanza. Può succedere, ad esempio, che la Grecia intera venga considerata un καφενείον con tutto il suo “teatrino” che vi si svolge. Un teatrino che, nel 1950, era tragico, o forse tragicomico: è l’argomento della canzone Στο καφενείον Η ΕΛΛΑΣ ή Περάστε κόσμε [1950], scritta da Myris, musicata da Markopoulos e interpretata dalla grande Maria Dimitriadi.
Al καφενείον le donne non si vedono; quindi, se una donna particolarmente intraprendente e libera osa non solo mettervi piede “vestita all’europea”, ma sedersi, ordinare un caffè, mettersi a giocare a carte con un bel giovanotto e addirittura fumare il narghilè, va a finire male. Siamo a Cipro, e la bella Andronica (“vincitrice di uomini”) viene sgozzata dopo che qualcuno ha fatto il delatore. Siamo a Cipro chissà quanti secoli fa, terra mezza greca e... (continua)
Al καφενείον le donne non si vedono; quindi, se una donna particolarmente intraprendente e libera osa non solo mettervi piede “vestita all’europea”, ma sedersi, ordinare un caffè, mettersi a giocare a carte con un bel giovanotto e addirittura fumare il narghilè, va a finire male. Siamo a Cipro, e la bella Andronica (“vincitrice di uomini”) viene sgozzata dopo che qualcuno ha fatto il delatore. Siamo a Cipro chissà quanti secoli fa, terra mezza greca e... (continua)
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 23/9/2024 - 19:36
Πρώτη Μαΐου
Proti Maìou
[1982]
Στίχοι και μουσική / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Manos Loizos
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Vasilis Papakonstandinou
'Αλμπουμ / Album : Φοβάμαι
2. Alkinoos Ioannidis [Αλκίνοος Ιωαννίδης]
'Αλμπουμ / Album : Συνάντηση
3. Miltos Pashalidis [Μίλτος Πασχαλίδης]]
Sogni che muoiono all’alba, assalti destinati a spegnersi, echi di fuochi lontani, amori perduti. E tuttavia occorre vivere e avere cura che il bambino cresca nella speranza.
[Riccardo Gullotta]
[1982]
Στίχοι και μουσική / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Manos Loizos
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Vasilis Papakonstandinou
'Αλμπουμ / Album : Φοβάμαι
2. Alkinoos Ioannidis [Αλκίνοος Ιωαννίδης]
'Αλμπουμ / Album : Συνάντηση
3. Miltos Pashalidis [Μίλτος Πασχαλίδης]]
Sogni che muoiono all’alba, assalti destinati a spegnersi, echi di fuochi lontani, amori perduti. E tuttavia occorre vivere e avere cura che il bambino cresca nella speranza.
[Riccardo Gullotta]
Πρώτη Μαΐου κι απ’ τη Βαστίλη
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 30/4/2024 - 17:46
Riccardo Venturi, 2-5-2024 10:45
Primo Maggio (continua)
Άσπα
Riccardo Venturi, 18-11-2022
La moglie di Dionysis Savvopoulos, con cui è sposato da 55 anni, si chiama Aspasia Arapidou, detta Aspa. E' un nome che ritorna non solo in questa, ma anche in diverse altre canzoni di Savvopoulos che, ora, ha quasi ottant'anni. Si erano conosciuti, Aspa e Dionysis, nei primi anni '60, grazie ad un'altra grande artista, Dimitra Galani; come ha avuto modo di dire Savvopoulos, la Galani gli ha fatto “il dono più bello della sua vita”. Un dono che perdura.
Dionysis Savvopoulos è nato nel 1944 a Salonicco. Nel confuso e complicato 1963, lascia gli studi di giurisprudenza all'Università Aristotele nella sua città natale, che è anche la città dove vive e viene assassinato Grigoris Lambrakis, ed ha una lite furibonda col padre che praticamente lo caccia di casa. Dionysis ha due passioni: le canzoni e la politica. E la politica si riverbera nelle sue canzoni. Si fa... (continua)
La moglie di Dionysis Savvopoulos, con cui è sposato da 55 anni, si chiama Aspasia Arapidou, detta Aspa. E' un nome che ritorna non solo in questa, ma anche in diverse altre canzoni di Savvopoulos che, ora, ha quasi ottant'anni. Si erano conosciuti, Aspa e Dionysis, nei primi anni '60, grazie ad un'altra grande artista, Dimitra Galani; come ha avuto modo di dire Savvopoulos, la Galani gli ha fatto “il dono più bello della sua vita”. Un dono che perdura.
Dionysis Savvopoulos è nato nel 1944 a Salonicco. Nel confuso e complicato 1963, lascia gli studi di giurisprudenza all'Università Aristotele nella sua città natale, che è anche la città dove vive e viene assassinato Grigoris Lambrakis, ed ha una lite furibonda col padre che praticamente lo caccia di casa. Dionysis ha due passioni: le canzoni e la politica. E la politica si riverbera nelle sue canzoni. Si fa... (continua)
Aspa
(continua)
(continua)
18/11/2022 - 13:30
Μη με ρωτάς
Mi me rotás
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Μάνος Λοΐζος
Άλλες ερμηνείες: Χαρούλα Αλεξίου, Χρήστος Θηβαίος, Γιώργος Νταλάρας
«Τα τραγούδια του δρόμου» (1974)
Testo di Lefteris Papadopoulos
Musica di Manos Loïzos
Prima interpretazione di Manos Loïzos
Altre interpretazioni: Haroula Alexiou, Hristos Thiveos, Yorgos Dalaras
«Ta tragoudia tou dromou/Le canzoni di strada»(1974).
Il nostro amico Yorgos Doultsinos mi ha segnalato che questa canzone ci starebbe benissimo in AWS: non posso che essere d'accordo, ed eccola qui. Grazie, Yorgos. Dallo stesso, glorioso disco, già abbiamo Ο δρόμος e Το ακορντεόν: una buona occasione per riascoltarle. (gpt)
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Μάνος Λοΐζος
Άλλες ερμηνείες: Χαρούλα Αλεξίου, Χρήστος Θηβαίος, Γιώργος Νταλάρας
«Τα τραγούδια του δρόμου» (1974)
Testo di Lefteris Papadopoulos
Musica di Manos Loïzos
Prima interpretazione di Manos Loïzos
Altre interpretazioni: Haroula Alexiou, Hristos Thiveos, Yorgos Dalaras
«Ta tragoudia tou dromou/Le canzoni di strada»(1974).
Si veda anche la pagina dedicata alle Τα τραγούδια του δρόμου.
Il nostro amico Yorgos Doultsinos mi ha segnalato che questa canzone ci starebbe benissimo in AWS: non posso che essere d'accordo, ed eccola qui. Grazie, Yorgos. Dallo stesso, glorioso disco, già abbiamo Ο δρόμος e Το ακορντεόν: una buona occasione per riascoltarle. (gpt)
Τα πολυβόλα σωπάσαν
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 29/1/2012 - 10:05
Versione italiana di Gian Piero Testa
NON CHIEDERMI
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 29/1/2012 - 10:07
d’après la version italienne NON CHIEDERMI de Gian Piero Testa – 2012
d’une chanson grecque – Μη με ρωτάς – Manos Loïzos / Μάνος Λοΐζος – 1974
Texte : Lefteris Papadopoulos
Musique : Manos Loïzos
Première interprétation : Manos Loïzos
Autres interprétations : Haroula Alexiou, Hristos Thiveos, Yorgos Dalaras
Dialogue maïeutique
Écoute, Lucien l’âne mon ami, il y a quelqu’un qui parle, quelqu’un d’une ville. Cette ville, forcément, dans ce cas précis, est une ville grecque.
Ah, dit Lucien l’âne, une ville grecque, quelle ville grecque et que s’y passe-t-il ? Que raconte ce quelqu’un ?
Je ne pourrai t’en dire plus que ce que dit la chanson, répond Marco Valdo M.I.
Dis-le quand même, demande Lucien l’âne, car je pense que tu pourrais en savoir plus qu’il y en a l’air.
Soit, reprend Marco Valdo M.I. ; d’abord, pour ce qui est de préciser le nom de la ville, la chose est difficile, l’événement... (continua)
d’une chanson grecque – Μη με ρωτάς – Manos Loïzos / Μάνος Λοΐζος – 1974
Texte : Lefteris Papadopoulos
Musique : Manos Loïzos
Première interprétation : Manos Loïzos
Autres interprétations : Haroula Alexiou, Hristos Thiveos, Yorgos Dalaras
Dialogue maïeutique
Écoute, Lucien l’âne mon ami, il y a quelqu’un qui parle, quelqu’un d’une ville. Cette ville, forcément, dans ce cas précis, est une ville grecque.
Ah, dit Lucien l’âne, une ville grecque, quelle ville grecque et que s’y passe-t-il ? Que raconte ce quelqu’un ?
Je ne pourrai t’en dire plus que ce que dit la chanson, répond Marco Valdo M.I.
Dis-le quand même, demande Lucien l’âne, car je pense que tu pourrais en savoir plus qu’il y en a l’air.
Soit, reprend Marco Valdo M.I. ; d’abord, pour ce qui est de préciser le nom de la ville, la chose est difficile, l’événement... (continua)
NE ME DEMANDEZ PAS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/6/2021 - 17:57
Δε θα ξαν΄αγαπήσω
De tha xan΄ agapíso
[1970]
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat: Lefteris Papadopoulos / Λευτέρης Παπαδόπουλος
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel: [[|Manos Loizos]] / Μάνος Λοΐζος
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat: [[|Stelios Kazantzidis]] / Στέλιος Καζαντζίδης
Album / 'Αλμπουμ: I stenahoria mou / Η στεναχώρια μου
[1970]
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat: Lefteris Papadopoulos / Λευτέρης Παπαδόπουλος
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel: [[|Manos Loizos]] / Μάνος Λοΐζος
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat: [[|Stelios Kazantzidis]] / Στέλιος Καζαντζίδης
Album / 'Αλμπουμ: I stenahoria mou / Η στεναχώρια μου
Το μερτικό μου απ’ τη χαρά
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 13/1/2020 - 22:53
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Alessio Miranda
Nell'interpretazione di Haris Alexiou / Χάρις Αλεξίου:
Nell'interpretazione di Haris Alexiou / Χάρις Αλεξίου:
NON AMERÒ PIÙ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 13/1/2020 - 23:00
Σεβάχ O Θαλασσινός
[1970]
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat:
Lefteris Papadopoulos - Λευτέρης Παπαδόπουλος
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
Manos Loizos - Μάνος Λοΐζος
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Manos Loizos - Μάνος Λοΐζος
Album / 'Αλμπουμ:
Thalassografies - Θαλασσογραφιες
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat:
Lefteris Papadopoulos - Λευτέρης Παπαδόπουλος
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
Manos Loizos - Μάνος Λοΐζος
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Manos Loizos - Μάνος Λοΐζος
Album / 'Αλμπουμ:
Thalassografies - Θαλασσογραφιες
Στο φιλντισένιο μου μαρκούτσι
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 1/8/2019 - 21:07
Gian Piero Testa 29-07-2014
SINDBAD IL MARINAIO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 1/8/2019 - 21:08
d’après la traduction italienne – SINDBAD IL MARINAIO – Gian Piero Testa – 29-07-2014
d’une chanson grecque – Σεβάχ O Θαλασσινός – Manos Loïzos / Μάνος Λοΐζος – 1970
Texte : Lefteris Papadopoulos – Λευτέρης Παπαδόπουλος
Musique : Manos Loizos – Μάνος Λοΐζος
Interprétation : Manos Loizos – Μάνος Λοΐζος
Dialogue Maïeutique
Regarde, Lucien l’âne mon ami, Riccardo propose une traduction française de cette chanson de Sinbad le Marin juste au moment où je terminais ma version française de cette même chanson.
Et lors ?, demande Lucien l’âne.
Alors ? Rien. Je m’en vais, répond Marco Valdo M.I., proposer la mienne, que j’ai faite en manière de clin d’œil à Gian Piero Testa par-dessus l’orbe de la Sphère-Monde et ainsi, il y en aura deux pour une comme aurait conclu Erich Kästner, du moins en français ; en allemand, le titre original est « Das doppelte Lottchen », une jolie histoire de jumelles... (continua)
d’une chanson grecque – Σεβάχ O Θαλασσινός – Manos Loïzos / Μάνος Λοΐζος – 1970
Texte : Lefteris Papadopoulos – Λευτέρης Παπαδόπουλος
Musique : Manos Loizos – Μάνος Λοΐζος
Interprétation : Manos Loizos – Μάνος Λοΐζος
Dialogue Maïeutique
Regarde, Lucien l’âne mon ami, Riccardo propose une traduction française de cette chanson de Sinbad le Marin juste au moment où je terminais ma version française de cette même chanson.
Et lors ?, demande Lucien l’âne.
Alors ? Rien. Je m’en vais, répond Marco Valdo M.I., proposer la mienne, que j’ai faite en manière de clin d’œil à Gian Piero Testa par-dessus l’orbe de la Sphère-Monde et ainsi, il y en aura deux pour une comme aurait conclu Erich Kästner, du moins en français ; en allemand, le titre original est « Das doppelte Lottchen », une jolie histoire de jumelles... (continua)
SINBAD LE MARIN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/8/2019 - 20:52
@ Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Chers Marco et Lucien ("u sciccareddu" ,comme on appellerait dans mon pays un joli âne ),
c’est un vrai plaisir de vous lire et apprendre par des dialogues à la manière de Socrate (ou plutôt de Platon). Mais ce ne serait qu’une première perception car plus je lis vos dialogues plus je m' aperçois de l’autre côté remarquable : un procédé d’analyse qui rappelle à quelques égards la méthode de déconstruction de Darrida et un certain « esprit de finesse ».
En souhaitant vos traductions des textes de chansons que j’irai proposer et surtout vos dialogues qui sont un ouvrage sur l’ouvrage,
à bientôt
Riccardo (u sicilianu)
Chers Marco et Lucien ("u sciccareddu" ,comme on appellerait dans mon pays un joli âne ),
c’est un vrai plaisir de vous lire et apprendre par des dialogues à la manière de Socrate (ou plutôt de Platon). Mais ce ne serait qu’une première perception car plus je lis vos dialogues plus je m' aperçois de l’autre côté remarquable : un procédé d’analyse qui rappelle à quelques égards la méthode de déconstruction de Darrida et un certain « esprit de finesse ».
En souhaitant vos traductions des textes de chansons que j’irai proposer et surtout vos dialogues qui sont un ouvrage sur l’ouvrage,
à bientôt
Riccardo (u sicilianu)
Riccardo Gullotta 2/8/2019 - 22:50
Cher Riccardo,
Deux mots à propos de Sinbad.
Je me vois mal répondre à tant de compliment ; j’ai enfin un lecteur. Il est vrai que je le soupçonnais depuis longtemps, puisque ce lecteur était aussi le traducteur de certains de mes textes.
Donc, mille mercis.
Au fait, j’ai passé le cap des 3000 contributions aux CCG ; quel bazar !
Cependant, cette histoire de dialogue maïeutique m’oblige à procéder à une réflexion sur la chanson, mais aussi sur la Guerre de Cent Mille Ans – vale a dire, la guerre et la paix, le devenir ; c’est proprement une démarche de pensée, une pensée qui autrement resterait éteinte ou enfouie.
Ce qui est curieux, c’est que ce « dialogue » ne peut être oral (impossible, l’autre n’écoute pas et ne répond pas) et ne se fait que par l’entremise des doigts – et différemment selon qu’on utilise le crayon, la plume, le bic, le clavier, etc. C’est absurde, mais j’utilise... (continua)
Deux mots à propos de Sinbad.
Je me vois mal répondre à tant de compliment ; j’ai enfin un lecteur. Il est vrai que je le soupçonnais depuis longtemps, puisque ce lecteur était aussi le traducteur de certains de mes textes.
Donc, mille mercis.
Au fait, j’ai passé le cap des 3000 contributions aux CCG ; quel bazar !
Cependant, cette histoire de dialogue maïeutique m’oblige à procéder à une réflexion sur la chanson, mais aussi sur la Guerre de Cent Mille Ans – vale a dire, la guerre et la paix, le devenir ; c’est proprement une démarche de pensée, une pensée qui autrement resterait éteinte ou enfouie.
Ce qui est curieux, c’est que ce « dialogue » ne peut être oral (impossible, l’autre n’écoute pas et ne répond pas) et ne se fait que par l’entremise des doigts – et différemment selon qu’on utilise le crayon, la plume, le bic, le clavier, etc. C’est absurde, mais j’utilise... (continua)
Marco Valdo M.I. 3/8/2019 - 10:31
I Come and Stand at Every Door
Greek version by Yannis Ritsos
Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Γιάννης Ρίτσος
Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Γιάννης Ρίτσος
Yannis Ritsos tradusse in greco parecchie poesie di Nâzim Hikmet; la quasi totalità delle traduzioni furono musicate da Manos Loïzos e da lui stesso interpretate nell'album Γράμματα στην αγαπημένη (“Lettere all'innamorata”) del 1983. Quasi tutte, tranne la traduzione di Kız Çocuğu, che pure Ritsos aveva fatto, e da par suo. Qui la ascoltiamo letta da Maria Dimitriadi assieme ad un'altra traduzione:
Nel video che segue, invece, la stessa Maria Dimitriadi introduce in greco (con una diversa traduzione, letterale) la versione della poesia di Nâzim Hikmet cantata nell'originale turco da Sumeyra Çakır e musicata da Tahsın İnçirçi:
Nel video che segue, invece, la stessa Maria Dimitriadi introduce in greco (con una diversa traduzione, letterale) la versione della poesia di Nâzim Hikmet cantata nell'originale turco da Sumeyra Çakır e musicata da Tahsın İnçirçi:
ΤΟ ΚΟΡΙΤΣΑΚΙ ΤΗΣ ΧΙΡΟΣΙΜΑ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 1/12/2017 - 08:21
Τα τραγούδια του δρόμου
Ta tragoúdia tou drómou
Στίχοι: Κωστούλα Μητροπούλου, Λευτέρης Παπαδόπουλος, Μάνος Λοΐζος, Γιάννης Νεγρεπόντης, Δημήτρης Χριστοδούλου
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Εκτελέσεις: Μάνος Λοΐζος, Αλέκα Αλιμπέρτη, Βασίλης Παπακωνσταντίνου, Κώστας Σμοκοβίτης
Δίσκος: Τα τραγουδια του δρόμου, 1974
Testi di Kostoula Mitropoulou, Lefteris Papadopoulos, Manos Loïzos, Yannis Negrepondis, Dimitris Christodoulou
Musica di Manos Loïzos
Interpretazioni di Manos Loïzos, Aleka Aliberti, Vasilis Papakonstandinou, Kostas Smokovitis.
Disco: Le canzoni di strada, 1974
Le "Canzoni della strada" furono uno dei primi dischi che Manos Loïzos mise in circolazione dopo la caduta dei Colonnelli. Furono immediatamente adottate dal popolo. Alcune canzoni risalivano ai tempi anteriori alla Giunta, sparse il piccoli dischi da 45 giri, e avevano accompagnato quella sorta di Sessantotto anticipato rispetto al resto del mondo,... (continua)
Στίχοι: Κωστούλα Μητροπούλου, Λευτέρης Παπαδόπουλος, Μάνος Λοΐζος, Γιάννης Νεγρεπόντης, Δημήτρης Χριστοδούλου
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Εκτελέσεις: Μάνος Λοΐζος, Αλέκα Αλιμπέρτη, Βασίλης Παπακωνσταντίνου, Κώστας Σμοκοβίτης
Δίσκος: Τα τραγουδια του δρόμου, 1974
Testi di Kostoula Mitropoulou, Lefteris Papadopoulos, Manos Loïzos, Yannis Negrepondis, Dimitris Christodoulou
Musica di Manos Loïzos
Interpretazioni di Manos Loïzos, Aleka Aliberti, Vasilis Papakonstandinou, Kostas Smokovitis.
Disco: Le canzoni di strada, 1974
Le "Canzoni della strada" furono uno dei primi dischi che Manos Loïzos mise in circolazione dopo la caduta dei Colonnelli. Furono immediatamente adottate dal popolo. Alcune canzoni risalivano ai tempi anteriori alla Giunta, sparse il piccoli dischi da 45 giri, e avevano accompagnato quella sorta di Sessantotto anticipato rispetto al resto del mondo,... (continua)
Τα Τραγούδια του Δρόμου (continua)
inviata da Gian Piero Testa 19/12/2012 - 16:21
Percorsi:
Che Guevara
Ed ecco, tadàn, che ho cominciato a metter mano alle "Canzoni di strada", altro albummetto di quelli belli sodi, praticamente un altra fetta di Storia. Con inaugurazione dell' "effetto evidenziatore" nei titoli e un'altra novità laddove sarà possibile: Nel box video una versione, e nel corpo del testo una versione diversa. Vediamo un po' come andrà, naturalmente non sarà una cosa brevissima.
Riccardo Venturi 21/12/2012 - 19:07
Caro Gian Piero, non so se anche a te, mentre traducevi, è venuto a mente cosa potrebbe succedere se, nel "Formicone", si sostituisse la "c" con la "g". Praticamente vien fuori il suo ritratto!
Riccardo Venturi 21/12/2012 - 19:44
In effetti sì: avrei dovuto semplicemente tradurre "La formica", ma mi è sembrato meglio "il formicone"...una libertà del traduttore, ma tutto congiurava. Grazie per la bella pagina. Adesso vado avanti con Loizos, che meritava di più: tra poco "Ta tragoudia mas" e poi "Ta negrika". Purché non ti trattengano a casa a sistemare le pagine, perché a gennaio ti aspetto. Ciao, carissimo Riccardo.
Gian Piero Testa 21/12/2012 - 23:42
Dans la version française, qui ne pourrait tarder à être publiée, Marco Valdo M.I., a rencotnré la même difficulté et l'a résolue en utilisant le trme française de "fourmilion", lequel est un animal qui est aussi connu sous le nom de fourmi-lion... Bien évidemment, dans le réel, le fourmilion est une larve d'insecte qui piège les fourmis et les dévore.
Ce qui semble bien êter l'inverse de ce que raconte le formicone. Mais dans l'univers poétique... Tout est possible... Y compris la vengeance des fourmis... Dans l'univers poétique, le mot fait le monde.
Cordial
Lucien Lane
Ce qui semble bien êter l'inverse de ce que raconte le formicone. Mais dans l'univers poétique... Tout est possible... Y compris la vengeance des fourmis... Dans l'univers poétique, le mot fait le monde.
Cordial
Lucien Lane
Lucien Lane 22/12/2012 - 10:43
Version française – LES CHANSONS DE LA ROUTE – Marco Valdo M .I. – 2012
d'après les versions italiennes de Gian Piero Testa, Giuseppina Dilillo et Raf
de chansons grecques – Τα τραγούδια του δρόμου (Ta tragoudia tou dromou) – Manos Loïzos / Μάνος Λοΐζος – 1974
Textes de Kostoula Mitropoulou, Leftéris Papadopoulos, Manos Loïzos, Yannis Negrepondis, Dimitris Christodoulou
Musique de Manos Loïzos
Interprétations de Manos Loïzos, Aleka Aliberti, Vasilis Papakonstandinou, Kostas Smokovitis.
Les « Chansons de la route » furent un des premiers disques que Manos Loïzos mit en circulation après la chute des Colonels. Elles furent immédiatement adoptées par le peuple. Quelques chansons remontaient aux temps antérieurs à la Junte, dispersées sur de petits disques de 45 tours, et avaient accompagné cette sorte Soixante-huit anticipé par rapport au reste du monde, que les jeunes Grecs avaient animé... (continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/12/2012 - 14:29
A Lucien. La larva di cui parli si chiama in italiano formicaleone. Tende agguati alle formiche standosene nascosto e solitario in fondo a un cono rovesciato di sabbia. Le succhia e ne scaglia all'esterno le spoglie prosciugate. Più paragonabile a Monti, che a Formigoni.
Gian 22/12/2012 - 16:01
Dopo mesi riprendo in mano questa "paginona" terrificante, sperando di terminarla in tempi ragionevoli. Con una novità: nientepopodimeno che l'effigie della Dilillo, la prima traduttrice dal greco di questo sito e la seconda ad avere il massimo onore traduttorio delle CCG dopo Gian Piero Testa.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 21/3/2013 - 11:51
Dal 21 dicembre 2012 al 22 marzo 2013: un inverno intero per sistemare questa pagina che entra nella sua forma definitiva proprio all'inizio della primavera. E lo meritava.
Riccardo Venturi 22/3/2013 - 12:56
Questa pagina è stata inserita nel nuovo percorso sul Che Guevara per la presenza, tra le canzoni dell'album, di Τσε [Che]. Per la particolare struttura che Gian Piero Testa dava alle sue "paginone", non è possibile ovviamente fare altrimenti. La canzone di Manos Loïzos è peraltro presente anche nel volume di Meri Lao, Al Che - Poesie e canzoni da tutto il mondo (edizioni Erre Emme, Roma 1995): si tratta dell'unica "rappresentante" della Grecia nel volume.
Riccardo Venturi 10/10/2017 - 23:52
Το δέντρο
[1976]
Στίχοι: Φώντας Λάδης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Parole di Fontas Ladis
Musica di Manos Loizos
Nel disco di Yorgos Dalaras intitolato “Τα Τραγούδια Μας”
Στίχοι: Φώντας Λάδης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Parole di Fontas Ladis
Musica di Manos Loizos
Nel disco di Yorgos Dalaras intitolato “Τα Τραγούδια Μας”
Στην Αθήνα μες το κέντρο
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/7/2014 - 14:38
Τα τραγούδια μας
Ta tragoúdia mas
Στίχοι: Φώντας Λάδης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Νταλάρας
Δίσκος: Τα τραγούδια μας - 1976
Testo di Fondas Ladis
Musica di Manos Loizos
Prima interpretazione di Yorgos Dalaras
Disco: Le nostre canzoni, 1976
A due anni dalla caduta della dittatura, i lavoratori greci avevano assai da recuperare. Dovevano in primo luogo riappropriarsi, per l'ennesima volta nella sua storia, del principale sindacato, la Confederazione Generale dei Lavoratori Greci, la ΓΣΕΕ, che, fondata nel 1918, troppe volte era stata colonizzata e istituzionalizzata dai liberali di Venizelos, dal dittatore fascista Metaxas, dagli occupanti tedeschi, dagli agenti "sindacalisti" britannici, da quelli americani, e infine dai Giuntisti, che resitettero a lungo nei posti chiave anche dopo la caduta dei loro amati colonnelli.
Poche volte i lavoratori greci l'avevano tenuto nelle... (continua)
Στίχοι: Φώντας Λάδης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Νταλάρας
Δίσκος: Τα τραγούδια μας - 1976
Testo di Fondas Ladis
Musica di Manos Loizos
Prima interpretazione di Yorgos Dalaras
Disco: Le nostre canzoni, 1976
A due anni dalla caduta della dittatura, i lavoratori greci avevano assai da recuperare. Dovevano in primo luogo riappropriarsi, per l'ennesima volta nella sua storia, del principale sindacato, la Confederazione Generale dei Lavoratori Greci, la ΓΣΕΕ, che, fondata nel 1918, troppe volte era stata colonizzata e istituzionalizzata dai liberali di Venizelos, dal dittatore fascista Metaxas, dagli occupanti tedeschi, dagli agenti "sindacalisti" britannici, da quelli americani, e infine dai Giuntisti, che resitettero a lungo nei posti chiave anche dopo la caduta dei loro amati colonnelli.
Poche volte i lavoratori greci l'avevano tenuto nelle... (continua)
1) Λιώνουν τα νιάτα μας
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 22/12/2012 - 18:58
D'après la version italienne de Gian-Piero Testa
de chansons grecqsues – Τα τραγούδια μας – Manos Loïzos / Μάνος Λοΐζος – 1976
Texte de Fondas Ladis
Musique de Manos Loizos
Première interprétation : Yorgos Dalaras
Deux ans après la chute de la dictature (des Colonels), les travailleurs grecs avaient beaucoup à rattraper. Ils devaient en premier lieu se réapproprier, pour la énième fois dans son histoire, leur principal syndicat, la Confédération Générale des Travailleurs Grecs, ΓΣΕΕ, qui, fondé en 1918, avait été trop de fois colonisé et institutionnalisé tant par les libéraux de Venizelos, que par le dictateur fasciste Metaxas, les occupants allemands, les agents « syndicalistes » britanniques, ceux des Zétazuniens, et enfin des Juntistes , qui restèrent longtemps dans les postes clés même après la chute de leurs bien-aimés colonels.
Les travailleurs grecs n'avaient tenu en mains que de... (continua)
de chansons grecqsues – Τα τραγούδια μας – Manos Loïzos / Μάνος Λοΐζος – 1976
Texte de Fondas Ladis
Musique de Manos Loizos
Première interprétation : Yorgos Dalaras
Deux ans après la chute de la dictature (des Colonels), les travailleurs grecs avaient beaucoup à rattraper. Ils devaient en premier lieu se réapproprier, pour la énième fois dans son histoire, leur principal syndicat, la Confédération Générale des Travailleurs Grecs, ΓΣΕΕ, qui, fondé en 1918, avait été trop de fois colonisé et institutionnalisé tant par les libéraux de Venizelos, que par le dictateur fasciste Metaxas, les occupants allemands, les agents « syndicalistes » britanniques, ceux des Zétazuniens, et enfin des Juntistes , qui restèrent longtemps dans les postes clés même après la chute de leurs bien-aimés colonels.
Les travailleurs grecs n'avaient tenu en mains que de... (continua)
NOTRE JEUNESSE SE CONSUME
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/12/2012 - 20:42
Carissimi curatori di questo bel sito,
grazie di cuore, in primo luogo, per la traduzione dei testi di questo album e di tutto il ricchissimo materiale che avete raccolto, a beneficio mio e di tutti quelli che passano di qua.
Specialmente per quanto riguarda la Grecia e la sua cultura, questo sito è così generoso nell'offerta e nella contestualizzazione del materiale, che quasi supplisce gli strumenti mancanti - in questa isolata penisola - per farsi un'idea complessiva della tradizione letteraria e musicale dei nostri vicini di casa.
Volevo togliermi la soddisfazione di avanzare un suggerimento - probabilmente inopportuno oltre che cavilloso - sulla resa di "Megara."
Nella seconda terzina, Gian Piero Testa traduce scrivendo che, mentre ad Atene gli uomini stanno davanti ai giudici, a Megara "gli stranieri raccolgono le olive come ladri." Se l'obiettivo di questi stranieri non è quello... (continua)
grazie di cuore, in primo luogo, per la traduzione dei testi di questo album e di tutto il ricchissimo materiale che avete raccolto, a beneficio mio e di tutti quelli che passano di qua.
Specialmente per quanto riguarda la Grecia e la sua cultura, questo sito è così generoso nell'offerta e nella contestualizzazione del materiale, che quasi supplisce gli strumenti mancanti - in questa isolata penisola - per farsi un'idea complessiva della tradizione letteraria e musicale dei nostri vicini di casa.
Volevo togliermi la soddisfazione di avanzare un suggerimento - probabilmente inopportuno oltre che cavilloso - sulla resa di "Megara."
Nella seconda terzina, Gian Piero Testa traduce scrivendo che, mentre ad Atene gli uomini stanno davanti ai giudici, a Megara "gli stranieri raccolgono le olive come ladri." Se l'obiettivo di questi stranieri non è quello... (continua)
Prisca 19/5/2014 - 16:52
Carissima Prisca,
Ho letto la tua interpretazione del verso di "Megara"; naturalmente non ho fatto io la traduzione, e spero che l'attualmente letargico Gian Piero Testa legga. In linea di massima, credo che la tua resa ci possa davvero stare, anche per il fatto che, in greco, ελιά è sia l'albero che la pianta, sia l' "oliva" che l' "olivo".
Ma, ovviamente, lascio la questione a Gian Piero, che spero vorrà intervenire.
Per quanto riguarda il fatto che, da un po' di tempo, ci siano poche cose in greco, credo che risenta almeno un po' dell'autentica "iperattività" che abbiamo avuto negli scorsi anni. In pratica, abbiamo davvero preso tutto o quasi (specialmente Gian Piero) e lo abbiamo tradotto, commentato, glossato, annotato, sviscerato e quant'altro. Sinceramente credo che neppure in Grecia stessa sia mai stata fatta una cosa del genere a proposito della canzone d'autore e della poesia... (continua)
Ho letto la tua interpretazione del verso di "Megara"; naturalmente non ho fatto io la traduzione, e spero che l'attualmente letargico Gian Piero Testa legga. In linea di massima, credo che la tua resa ci possa davvero stare, anche per il fatto che, in greco, ελιά è sia l'albero che la pianta, sia l' "oliva" che l' "olivo".
Ma, ovviamente, lascio la questione a Gian Piero, che spero vorrà intervenire.
Per quanto riguarda il fatto che, da un po' di tempo, ci siano poche cose in greco, credo che risenta almeno un po' dell'autentica "iperattività" che abbiamo avuto negli scorsi anni. In pratica, abbiamo davvero preso tutto o quasi (specialmente Gian Piero) e lo abbiamo tradotto, commentato, glossato, annotato, sviscerato e quant'altro. Sinceramente credo che neppure in Grecia stessa sia mai stata fatta una cosa del genere a proposito della canzone d'autore e della poesia... (continua)
Riccardo Venturi 19/5/2014 - 18:35
Carissima Prisca,
ovviamente tocca anche a me di darti una risposta; ma prima lascia che ti ringrazi per l'apprezzamento che esprimi per il nostro del tutto gratuito lavoro, che avrà molti difetti, ma non quello della fredda spocchia accademica e dell'autosufficienza. E approfitto della circostanza per chiedere anche scusa ai visitatori e agli amministratori del letargo in cui sono caduto da qualche tempo. Niente di grave: nonostante l'età sono ancora abbastanza vegeto, ma, nonostante l'età e la saggezza che dovrebbe conseguirne, mi sono come "incartato" nei miei progetti. Insomma mi sono messo troppa carne al fuoco, e, cuoci di qua e friggi di là, i progetti sono ancora tutti in corso, e nessuno si è concluso. Ma tra poco ritorno con alcuni contributi di buon peso.
Rispetto alla tua osservazione sulla mia traduzione di quel verso, ti dico subito che le tue ragioni sono ottime. Avevo... (continua)
ovviamente tocca anche a me di darti una risposta; ma prima lascia che ti ringrazi per l'apprezzamento che esprimi per il nostro del tutto gratuito lavoro, che avrà molti difetti, ma non quello della fredda spocchia accademica e dell'autosufficienza. E approfitto della circostanza per chiedere anche scusa ai visitatori e agli amministratori del letargo in cui sono caduto da qualche tempo. Niente di grave: nonostante l'età sono ancora abbastanza vegeto, ma, nonostante l'età e la saggezza che dovrebbe conseguirne, mi sono come "incartato" nei miei progetti. Insomma mi sono messo troppa carne al fuoco, e, cuoci di qua e friggi di là, i progetti sono ancora tutti in corso, e nessuno si è concluso. Ma tra poco ritorno con alcuni contributi di buon peso.
Rispetto alla tua osservazione sulla mia traduzione di quel verso, ti dico subito che le tue ragioni sono ottime. Avevo... (continua)
Gian Piero Testa 19/5/2014 - 21:42
Cari Riccardo e Gian Piero,
Sono dunque riuscita nel mio scopo principale, cioè farmi dire che, più o meno presto, potrò leggere ancora tanti vostri contributi :)
Scorrendo Google nel pomeriggio, credo di aver raggiunto mio obiettivo secondario, cioè poter dire che, purtroppo, c’è proprio ragione per utilizzare la traduzione più “sanguinaria.”
Lo dico perché, da un documentario del 1974 (di Y. Tsemperopoulos e S. Maniatis), sembra che il testo di F. Ladis si riferisca ad un fatto specifico dell’aprile del 1973.
Nel 1968 la famiglia Onassis aveva “acquistato” dal governo della Giunta un’enorme area agricola nei pressi di Megara, allo scopo di costruirvi un grosso polo petrol-industriale. L’area agricola veniva espropriata, con un piccolo indennizzo, alla popolazione locale. Nel 1971 il contratto con gli Onassis venne ricusato dal governo ed il terreno nazionalizzato, per venir poi rivenduto... (continua)
Sono dunque riuscita nel mio scopo principale, cioè farmi dire che, più o meno presto, potrò leggere ancora tanti vostri contributi :)
Scorrendo Google nel pomeriggio, credo di aver raggiunto mio obiettivo secondario, cioè poter dire che, purtroppo, c’è proprio ragione per utilizzare la traduzione più “sanguinaria.”
Lo dico perché, da un documentario del 1974 (di Y. Tsemperopoulos e S. Maniatis), sembra che il testo di F. Ladis si riferisca ad un fatto specifico dell’aprile del 1973.
Nel 1968 la famiglia Onassis aveva “acquistato” dal governo della Giunta un’enorme area agricola nei pressi di Megara, allo scopo di costruirvi un grosso polo petrol-industriale. L’area agricola veniva espropriata, con un piccolo indennizzo, alla popolazione locale. Nel 1971 il contratto con gli Onassis venne ricusato dal governo ed il terreno nazionalizzato, per venir poi rivenduto... (continua)
prisca 19/5/2014 - 23:32
Ohibò, ma questo sì che è un contributo coi fiocchi, carissima Prisca. Non solo elimina ogni esitazione su cosa intendesse Fondas Ladis alludendo agli oliveti di Megara (provvedi, Riccardo mio, a introdurre la correzione, almeno come variante tra parentesi e magari con un rinvio al suggerimento di Prisca e al suo decisivo documento), ma mi piace anche perché sfata inesorabilmene la favola - che ancora persiste - della georgofilia dei colonnelli, cui si attribuisce tanto amore per le campagne, da loro dotate di qualche palo della luce a simulare l'elettrificazione.
Magnifico, nel documentario, l'allevatore di pecore che racconta la verità della vicenda, quasi reimpersonando il Karanghioghiz, con la stessa voce e la stessa cantilena! Vedo che il filmato fu prodotto da Finos film, grande arma culturale del popolo greco.
Converrete che è questo il bello e il buono del sito. Si incomincia ad... (continua)
Magnifico, nel documentario, l'allevatore di pecore che racconta la verità della vicenda, quasi reimpersonando il Karanghioghiz, con la stessa voce e la stessa cantilena! Vedo che il filmato fu prodotto da Finos film, grande arma culturale del popolo greco.
Converrete che è questo il bello e il buono del sito. Si incomincia ad... (continua)
Gian Piero Testa 21/5/2014 - 15:33
Δέκα παλικάρια
Deka palikaria
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Νταλάρας
Δίσκος: «Θαλασσογραφίες», 1970
Testo di Lefteris Papadopoulos
Musica di Manos Loizos
Prima esecuzione di Yorgos Dalaras
LP «Thalassografìes/Marine», 1970
Nel 1970, quando si diffuse questa canzone, la dittatura - e la sua censura - era al suo acme in Grecia. Ma capitava che gli artisti riuscissero ogni tanto a strizzare l'occhio al loro pubblico, il quale capiva al volo le allusioni mascherate sotto altre parole. Uno dei trucchi era di fingere (e non era poi tanto una finzione) di rievocare qualcosa di patriottico, perciò di non criticabile dai militari al comando, e sotto di quello coprire il messaggio attuale. I nomi di Karaiskakis e di Makriyannis, prodi combattenti dell'Indipendenza, in Grecia sono sacri e inviolabili. Ma Lefteris Papadopoulos e Manos Loizos li collegano... (continua)
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Νταλάρας
Δίσκος: «Θαλασσογραφίες», 1970
Testo di Lefteris Papadopoulos
Musica di Manos Loizos
Prima esecuzione di Yorgos Dalaras
LP «Thalassografìes/Marine», 1970
Nel 1970, quando si diffuse questa canzone, la dittatura - e la sua censura - era al suo acme in Grecia. Ma capitava che gli artisti riuscissero ogni tanto a strizzare l'occhio al loro pubblico, il quale capiva al volo le allusioni mascherate sotto altre parole. Uno dei trucchi era di fingere (e non era poi tanto una finzione) di rievocare qualcosa di patriottico, perciò di non criticabile dai militari al comando, e sotto di quello coprire il messaggio attuale. I nomi di Karaiskakis e di Makriyannis, prodi combattenti dell'Indipendenza, in Grecia sono sacri e inviolabili. Ma Lefteris Papadopoulos e Manos Loizos li collegano... (continua)
Δέκα παλληκάρια στήσαμε χορό
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 12/12/2012 - 19:30
La mia traduzione, al secondo verso, di "κονάκι" con "ritrovo", mi accorgo che può essere fuorviante, e far pensare che i bravi ragazzi si ritrovino a cantare in un locale intitolato all'eroe dell'Indipendenza. Senza escludere che ce ne sia uno, preciso che "Konaki" indica una residenza provvisoria (un'abitazione, o una tenda) che, nel caso di un generale in campagna, meglio si tradurrebbe con "alloggiamento". Ho quasi finito di leggere le "Ricordanze" di Makryannis, dove il termine ricorre frequentissimo nel senso che ho indicato. Karaiskakis, che comandava sul campo le sfortunate operazioni del 1827 intese a liberare dall'assedio turco i combattenti asserragliati sull' Acropoli, aveva l'alloggiamento nel villaggio di Keratsini, oggi quartiere della conurbazione Pireo-Atene, e fu ucciso da una fucilata mentre vi ritornava dopo un'ispezione allo schieramento, alla cui ala destra c'era lo stesso Makriyannis.
Gian Piero Testa 23/1/2014 - 00:01
Τα νέγρικα
Ta négrika
Στίχοι: Γιάννης Νεγρεπόντης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση : Μαρία Φαραντούρη και Γιώργος Ζωγράφος, 1967
Δίσκος: Τα νέγρικα (Μαρία Φαραντούρη και Μανώλης Ρασούλης), 1975
Testi di Giannis Negrepondis
Musica di Manos Loïzos
Prima interpretazione: Maria Farandouri con Giorgos Zografos, Atene 1967
Disco: Τα νέγρικα / Ta négrika (Maria Farandouri con Manolis Rasoulis), 1975
Non serve qui riandare minuziosamente alle tappe della questione degli afroamericani negli USA. Certo è che negli anni Sessanta essa raggiunse una particolare acutezza, anche perché, dopo la marcia su Washington del 28 agosto 1963, riuscì nel 1964 ad investire il livello istituzionale con quel Civil Rights Act che aveva caldeggiato John F. Kennedy poco prima di venire, forse anche per questa ragione, assassinato. Quella svolta non solo aprì una frattura radicale tra i wasp americani, ma anche suddivise... (continua)
Στίχοι: Γιάννης Νεγρεπόντης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση : Μαρία Φαραντούρη και Γιώργος Ζωγράφος, 1967
Δίσκος: Τα νέγρικα (Μαρία Φαραντούρη και Μανώλης Ρασούλης), 1975
Testi di Giannis Negrepondis
Musica di Manos Loïzos
Prima interpretazione: Maria Farandouri con Giorgos Zografos, Atene 1967
Disco: Τα νέγρικα / Ta négrika (Maria Farandouri con Manolis Rasoulis), 1975
Non serve qui riandare minuziosamente alle tappe della questione degli afroamericani negli USA. Certo è che negli anni Sessanta essa raggiunse una particolare acutezza, anche perché, dopo la marcia su Washington del 28 agosto 1963, riuscì nel 1964 ad investire il livello istituzionale con quel Civil Rights Act che aveva caldeggiato John F. Kennedy poco prima di venire, forse anche per questa ragione, assassinato. Quella svolta non solo aprì una frattura radicale tra i wasp americani, ma anche suddivise... (continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 31/12/2012 - 12:04
Versione italiana di Gian Piero Testa
Negli anni Sessanta, né noi né i Greci ci ponevamo il problema di come chiamare "correttamente" gli afroamericani. Il termine "negro" ci era del tutto abituale e non gli annettevamo alcuna connotazione spregiativa. Poi si dovette passare al "nero", al "di colore", e ad altre sinonimie. In greco si usava senza alcuna mala intenzione νέγρος (negros), per quanto il lessico offrisse l'aggettivo sostantivabile μαύρος (nero, moro) accanto al classicheggiante e disusato μελανóς (melanòs). Ho quindi rispettato in linea di massima la scrittura di Negrepondis, ma talora ho tentato una variante: di lasciare "negro", quando mi sembra che il contesto ricalchi il punto di vista dei bianchi, e "nero" quando invece esprime quello dei neri. Non so se quello che ho fatto sia legittimo, e soprattutto non so se mi sia ben riuscito. (gpt)
LE CANZONI DEI NEGRI
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 31/12/2012 - 14:34
Στρατιώτης
Stratiótis
Στίχοι: Κωστούλα Μητροπούλου
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Βασίλης Παπακωνσταντίνου
Τραγούδια του Δρόμου - 1974
Testo di Kostoula Mitropoulou
Musica di Manos Loïzos
Primo interprete: Vasilis Papakonstandinou
Dalle Τραγούδια του Δρόμου (Canzoni di strada, 1974)
Στίχοι: Κωστούλα Μητροπούλου
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Βασίλης Παπακωνσταντίνου
Τραγούδια του Δρόμου - 1974
Testo di Kostoula Mitropoulou
Musica di Manos Loïzos
Primo interprete: Vasilis Papakonstandinou
Dalle Τραγούδια του Δρόμου (Canzoni di strada, 1974)
Si veda anche la pagina dedicata alle Τα τραγούδια του δρόμου.
Του 'παν θα βάλεις το χακί
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/9/2008 - 17:10
Può interessare questa nota di Αθανάσιος Μαράντης che l '11/02/2010 ha "postato" il testo della canzone nelle pagine di Kithara:
"Θέλω να πω στο σημείο αυτό πως το σωστό είναι φασιστικό αλλά επειδή το τραγούδι γράφτηκε επί δικτατορίας και υπήρχε λογοκρισία η Μητροπούλου αναγκάστηκε να το διορθώσει και να το κάνει μονότονο"
(Voglio dire a questo punto che la lezione corretta è "fascistico" (rif. a "marcia" , o "embaterio", come traduce RV - gpt), ma poiché la canzone fu scritta sotto la dittatura ed esisteva la censura, la Mitropoulou fu costretta a correggere e a scrivere "monotono".)
"Θέλω να πω στο σημείο αυτό πως το σωστό είναι φασιστικό αλλά επειδή το τραγούδι γράφτηκε επί δικτατορίας και υπήρχε λογοκρισία η Μητροπούλου αναγκάστηκε να το διορθώσει και να το κάνει μονότονο"
(Voglio dire a questo punto che la lezione corretta è "fascistico" (rif. a "marcia" , o "embaterio", come traduce RV - gpt), ma poiché la canzone fu scritta sotto la dittatura ed esisteva la censura, la Mitropoulou fu costretta a correggere e a scrivere "monotono".)
Gian Piero Testa 18/5/2012 - 10:50
Ω γέρο νέγρο Τζιμ
O géro négro Tzim
[1975]
Στίχοι: Γιάννης Νεγρεπόντης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Testo di Giannis Negrepontis
Musica di Manos Loïzos
Prima interprete: Maria Farandouri
Dal LP "Τα νέγρικα/La canzoni sui negri", 1975. Interpretata la prima volta da Maria Farandouri.
(Gian Piero Testa)
[1975]
Στίχοι: Γιάννης Νεγρεπόντης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Testo di Giannis Negrepontis
Musica di Manos Loïzos
Prima interprete: Maria Farandouri
Ringraziamo "O trelos" (in greco: "Il pazzo") che ci ha permesso di attribuire correttamente questa canzone sinora rimasta anonima. [RV]
Dal LP "Τα νέγρικα/La canzoni sui negri", 1975. Interpretata la prima volta da Maria Farandouri.
(Gian Piero Testa)
Ω γέρο νέγρο Τζιμ
(continua)
(continua)
inviata da Giuseppina Dilillo
Questa canzone non e anonima. musica di Manos Loizos su testo del poeta greco Giannis Negrepontis.
o trelos 24/3/2007 - 12:57
Dal LP "Τα νέγρικα/La canzoni sui negri", 1975. Interpretata la prima volta da Maria Farandouri.
Gian Piero Testa 17/8/2011 - 09:23
Kαλημέρα ήλιε
Testo e musica di Manos Loïzos
1973
Oggi che finalmente la popolarissima canzone del bravissimo e compianto Manos Loïzos "Buongiorno Sole", (che nacque sul finire della dittatura per poi eplodere in tutte le manifestazioni di popolo quando la dittatura finì) è stata "dissequestrata" e non può più venire sfruttata a pro del PASOK, mi pare opportuno che approdi in AWS.
Mersini, la figlia di Manos -che tra l'altro viene citata nella canzone - infatti si è stancata di questo "furto" socialista (che a me ricorda assai quello dei craxiani, quando rubarono, prima di dedicarsi ad altri generi più merceologici, il garofano rosso dai nostri baveri) e, dopo avere sopportato per anni e anni, adesso che il partito di governo impone al popolo le sue misure anticrisi, è di recente sbottata in una intemerata rivolta al primo ministro e ai dirigenti del partito socialista panellenico: un'intemerata che... (continua)
1973
Oggi che finalmente la popolarissima canzone del bravissimo e compianto Manos Loïzos "Buongiorno Sole", (che nacque sul finire della dittatura per poi eplodere in tutte le manifestazioni di popolo quando la dittatura finì) è stata "dissequestrata" e non può più venire sfruttata a pro del PASOK, mi pare opportuno che approdi in AWS.
Mersini, la figlia di Manos -che tra l'altro viene citata nella canzone - infatti si è stancata di questo "furto" socialista (che a me ricorda assai quello dei craxiani, quando rubarono, prima di dedicarsi ad altri generi più merceologici, il garofano rosso dai nostri baveri) e, dopo avere sopportato per anni e anni, adesso che il partito di governo impone al popolo le sue misure anticrisi, è di recente sbottata in una intemerata rivolta al primo ministro e ai dirigenti del partito socialista panellenico: un'intemerata che... (continua)
Θα τον μεθύσωμε τον ήλιο
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 5/7/2011 - 15:28
Τζαμάικα
Tzamaïka
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Γιάννης Καλατζής
Θαλασσογραφίες - 1970
Άλλες ερμηνείες:
Χαρούλα Αλεξίου & Δήμητρα Γαλάνη
"Τα τραγούδια της χθεσινής μέρας" - 1981 & 2005
Testo di Lefteris Papadopoulos
Musica di Manos Loizos
Prima interpretazione di Yannis Kalatzìs
LP: "Thalassografies" - Vedute marine - 1970
Altre interpretazioni: Haroula Alexiou con Dimitra Galani
"Ta tragoudia tis htesinìs imeras" - Le canzoni del giorno dopo. LP 1981, CD 2005
Ora, ricorrendo al subdolo espediente di forzare qualche riferimento, che nei testi si ritroverà, al lavoro, all'emigrazione, alla vita grama e via dicendo, vorrei contrabbandare nel sito alcune canzoni che in primo luogo io amo e che hanno allietato la mia gioventù. Un lavoro facile, perché tutto è già pronto da anni; e facili sono, o sembreranno, anche le canzoni, che il turista... (continua)
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Γιάννης Καλατζής
Θαλασσογραφίες - 1970
Άλλες ερμηνείες:
Χαρούλα Αλεξίου & Δήμητρα Γαλάνη
"Τα τραγούδια της χθεσινής μέρας" - 1981 & 2005
Testo di Lefteris Papadopoulos
Musica di Manos Loizos
Prima interpretazione di Yannis Kalatzìs
LP: "Thalassografies" - Vedute marine - 1970
Altre interpretazioni: Haroula Alexiou con Dimitra Galani
"Ta tragoudia tis htesinìs imeras" - Le canzoni del giorno dopo. LP 1981, CD 2005
Ora, ricorrendo al subdolo espediente di forzare qualche riferimento, che nei testi si ritroverà, al lavoro, all'emigrazione, alla vita grama e via dicendo, vorrei contrabbandare nel sito alcune canzoni che in primo luogo io amo e che hanno allietato la mia gioventù. Un lavoro facile, perché tutto è già pronto da anni; e facili sono, o sembreranno, anche le canzoni, che il turista... (continua)
Κάθε πρωί ποu κίvαγα vα πάω στη δουλειά
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 3/12/2010 - 13:10
Versione italiana di Gian Piero Testa
GIAMAICA
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 3/12/2010 - 17:46
Bellissima!!!
E poi dicono che le canzoni greche sono tutte tristi!!!
E comunque anche la Giamaica non è più quella di una volta.
Solo un paio di dubbi sulla tua traduzione: πρυμάτσα non dovrebbe essere la prua piuttosto che la poppa? In genere le polene si trovano sulla parte anteriore delle imbarcazioni. Kαραβοκύρης più che come armatore potrebbe essere inteso come capitano?
Comunque complimenti per la bella traduzione.
Ciao
E poi dicono che le canzoni greche sono tutte tristi!!!
E comunque anche la Giamaica non è più quella di una volta.
Solo un paio di dubbi sulla tua traduzione: πρυμάτσα non dovrebbe essere la prua piuttosto che la poppa? In genere le polene si trovano sulla parte anteriore delle imbarcazioni. Kαραβοκύρης più che come armatore potrebbe essere inteso come capitano?
Comunque complimenti per la bella traduzione.
Ciao
A Raf. No, qui siamo nella parte poppiera; ma è un bel problema che mi trascino...da anni. Infatti "primatsa" non sarebbe neanche la poppa - che si dice primi, primni e anche primna - ma è la gomena poppiera.. Sulla quale il tizio avrebbe intagliato la figura di una sirena, con buona pace della sicurezza dell'ormeggio. In stixoi.info dapprima avevo corretto nel senso tuo e avevo scritto "prua", che però si dice "plori". Poi ho pensato che non potevo permettermi di mettere mano al testo: adesso c'è l'assurdità della gomena intagliata; ma è probabile che andrò prima o poi a correggere. Bella, vero, la canzone? LA AMO DA UNA VITA.
Gian Piero Testa 4/12/2010 - 16:02
Scusa, ho trascurato la seconda domanda. Il karavokiris è il capitano e proprietario della barca, o della nave. La parola è composta da καράβι (nave) e da κύριος (signore, padrone).
Gian Piero Testa 4/12/2010 - 16:06
secondo il glossario ufficiale utilizzato in occasione dei giochi olimpici di Atene 2004 e tradotto in inglese e francese primatsa corrisponde a cordage (fr) e lines (en) e quindi al nostro cordame
http://www.lexique-jo.org/2004/lexique...
http://www.lexique-jo.org/2004/lexique...
Sembri esperto di cose di mare, felice te...Ma sai come io credo che sia andata? Papadopoulos aveva bisogno di una sillaba in più, e "primna" non bastava. Così ha tirato fuori la "primatsa"...
Gian Piero Testa 4/12/2010 - 17:54
...in effetti per primatsa si trovano anche altre traduzioni;
in tedesco: die Achterleine (linea di poppa)
in inglese: stern rope (corda di poppa) o stern line (linea di poppa)
quindi si potrebbe pensare alla linea di poppa delle barche intesa come sagoma che talvolta reca tra le modanature delle decorazioni a bassorilievo ed intarsio
in tedesco: die Achterleine (linea di poppa)
in inglese: stern rope (corda di poppa) o stern line (linea di poppa)
quindi si potrebbe pensare alla linea di poppa delle barche intesa come sagoma che talvolta reca tra le modanature delle decorazioni a bassorilievo ed intarsio
Ο αρχηγός
[1970]
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Ερμηνεία: Χάρις Αλεξίου
Musica: Manos Loïzos
Versi: Lefteris Papadopoulos
Interprete: Charis Alexiou
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Ερμηνεία: Χάρις Αλεξίου
Musica: Manos Loïzos
Versi: Lefteris Papadopoulos
Interprete: Charis Alexiou
Si veda anche la pagina dedicata alle Τα τραγούδια του δρόμου.
Φτιάχναμε καπέλα από χαρτί
(continua)
(continua)
inviata da Raf 1/11/2010 - 18:29
Ottima cosa avere due traduzioni, sperando che anche il gpt (e, perché no, anche la Dililluccia bbella...) forniscano le loro. Parlavo di confronto, e allora facciamolo senza remore!
La mia traduzione e quella di Raf sono un po' diverse nello spirito. Io, quando posso, toscaneggio assai. Scrivo "ci s'aveva" e roba del genere. Sono inoltre un appassionato delle frasi secche e della sintassi più semplice possibile. Raf è, come dire, più "diffuso"; ne vengono fuori due modi diversi di maneggiare la propria lingua al confronto con un'altra, e questa è la cosa più interessante. Scoprire divergenze e comunanze. Scoprire, per tramite d'un testo altrui, come ci si pone davanti ad esso nella propria lingua.
Appunti lessicali: nella traduzione di Raf mi lascia un po' perplesso rendere στέκια con "remoti nascondigli". Per quanto ne so io, στἐκι vuol dire "ritrovo", o meglio, il "solito posto". Certo,... (continua)
La mia traduzione e quella di Raf sono un po' diverse nello spirito. Io, quando posso, toscaneggio assai. Scrivo "ci s'aveva" e roba del genere. Sono inoltre un appassionato delle frasi secche e della sintassi più semplice possibile. Raf è, come dire, più "diffuso"; ne vengono fuori due modi diversi di maneggiare la propria lingua al confronto con un'altra, e questa è la cosa più interessante. Scoprire divergenze e comunanze. Scoprire, per tramite d'un testo altrui, come ci si pone davanti ad esso nella propria lingua.
Appunti lessicali: nella traduzione di Raf mi lascia un po' perplesso rendere στέκια con "remoti nascondigli". Per quanto ne so io, στἐκι vuol dire "ritrovo", o meglio, il "solito posto". Certo,... (continua)
Riccardo Venturi 4/11/2010 - 17:04
La traduzione di Raf va benissimo, e non ne aggiungo una mia. Quella di Riccardo è toscanaccia, fa risaltare il popolare: va bene anche lei. Sì, στεκι è il "solito posto", quello dove ci si incontra abitualmente senza bisogno di precisare il luogo. "I nostri posti", dunque. Però io su questa canzone coltivo in cuor mio il dubbio che il capoccia altri non sia che la Arghirò di Oδός Αριστοτέλους, un'altra canzone autobiografica di Lefteris Papadopoulos, che ho mandato non molto tempo fa. L'atmosfera delle due canzoni è più o meno la stessa. E' vero che αρχηγός è un sostantivo maschile: ma anche il ruolo è stato abitualmente maschile; e la singolarità era che Arghirò fosse una ragazzina. Là giocavano a guardie e ladri, qui alla guerra: la differenza non è molta; e Papadopoulos non sarà stato bambino più di una volta, credo. Altri elementi grammaticali non si presentano a dirimere la questione... (continua)
Gian Piero Testa 4/11/2010 - 18:14
Caro Riccardo, in effetti -παλιά μας στέκια- in maniera più secca, come dici tu, si tradurrebbe in -vecchi nostri ritrovi-, che io ho inteso come i luoghi dei giochi dell'infanzia, nei quali spesso si andava per nascondersi, luoghi lontani ormai più nella memoria del narratore, che nel tempo e nello spazio e perciò remoti.
Trovo suggestiva l'interpretazione del nostro professore, del quale già da tempo apprezzo le sopraffini traduzioni e l'acutezza delle osservazioni a latere delle stesse (che invidia!!!...nel senso buono). Comunque io credo che il Comandante in questione, venga visto dal narratore, come l'eroe che non è riuscito ad emulare o a salvare, e perciò egli rivive il suo ricordo con un senso di colpa che, insieme alla tragedia della sua morte, è la molla di tutta la vicenda.
Trovo suggestiva l'interpretazione del nostro professore, del quale già da tempo apprezzo le sopraffini traduzioni e l'acutezza delle osservazioni a latere delle stesse (che invidia!!!...nel senso buono). Comunque io credo che il Comandante in questione, venga visto dal narratore, come l'eroe che non è riuscito ad emulare o a salvare, e perciò egli rivive il suo ricordo con un senso di colpa che, insieme alla tragedia della sua morte, è la molla di tutta la vicenda.
Ο δρόμος
[1974]
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Στίχοι: Κωστούλα Μητροπούλου
Α' Εκτέλεση: Μάνος Λοΐζος
Δίσκος: Τραγούδια του δρόμου (1974)
Musica di Manos Loïzos
Testo di Kostoula Mitropoulou
Prima interpretazione: Manos Loïzos
Album: Τραγούδια του δρόμου (1974)
Si veda anche la pagina dedicata alle Τα τραγούδια του δρόμου.
Ancora una dimenticanza (si spera l'ultima...) dal V volume delle CCG primitive, dove aveva il n° 498; e stavolta si tratta di una...dimenticanza di portata storica, perché questa è una delle canzoni che hanno davvero segnato la fine della dittatura fascista in Grecia e il suo ritorno alla democrazia. Composta nello stesso anno 1974, come si può vedere da uno dei filmati proposti fu provata anche da Melina Mercouri. Nel secondo filmato la si vede invece, in parte, interpretata dallo stesso Loïzos durante il grande concerto di festeggiamento per la fine della dittatura che si... (continua)
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Στίχοι: Κωστούλα Μητροπούλου
Α' Εκτέλεση: Μάνος Λοΐζος
Δίσκος: Τραγούδια του δρόμου (1974)
Musica di Manos Loïzos
Testo di Kostoula Mitropoulou
Prima interpretazione: Manos Loïzos
Album: Τραγούδια του δρόμου (1974)
Si veda anche la pagina dedicata alle Τα τραγούδια του δρόμου.
Ancora una dimenticanza (si spera l'ultima...) dal V volume delle CCG primitive, dove aveva il n° 498; e stavolta si tratta di una...dimenticanza di portata storica, perché questa è una delle canzoni che hanno davvero segnato la fine della dittatura fascista in Grecia e il suo ritorno alla democrazia. Composta nello stesso anno 1974, come si può vedere da uno dei filmati proposti fu provata anche da Melina Mercouri. Nel secondo filmato la si vede invece, in parte, interpretata dallo stesso Loïzos durante il grande concerto di festeggiamento per la fine della dittatura che si... (continua)
Ο δρόμος είχε την δική του ιστορία
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff / Primitive Dimenticate 3/4/2009 - 20:19
Percorsi:
Le CCG Primitive
Anch'essa proveniente dal V volume delle CCG primitive.
LA STRADA
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff / Primitive Dimenticate 3/4/2009 - 20:37
Una canzone ambientata evidentemente all'epoca della dittatura dei colonnelli, una bellissima scena di strada, di giovani e di libertà; e non dimentichiamoci che, quando questa canzone è stata composta, quell' "epoca" equivaleva al giorno prima.
Un espediente linguistico che situa ancora meglio questa canzone, e che in traduzione ovviamente non può essere minimamente colto, sono i versi: Mοναδική ευκαιρία, εντός πωλούνται πάσης φύσεως υλικά ("Occasione unica, si vendono merci di ogni tipo"). Tale frase non è in greco moderno standard, è ancora nella vecchia "katharevousa" (καθαρεύουσα, vale a dire "lingua pura", o meglio, "che si purifica"), la lingua "colta" ufficiale dello stato greco fino al 1974, molto più vicina al greco antico, non parlata assolutamente da nessuno ma obbligatoria nella comunicazione scritta (anche nella stampa!) e nei documenti. Era usata anche negli avvisi al pubblico... (continua)
Un espediente linguistico che situa ancora meglio questa canzone, e che in traduzione ovviamente non può essere minimamente colto, sono i versi: Mοναδική ευκαιρία, εντός πωλούνται πάσης φύσεως υλικά ("Occasione unica, si vendono merci di ogni tipo"). Tale frase non è in greco moderno standard, è ancora nella vecchia "katharevousa" (καθαρεύουσα, vale a dire "lingua pura", o meglio, "che si purifica"), la lingua "colta" ufficiale dello stato greco fino al 1974, molto più vicina al greco antico, non parlata assolutamente da nessuno ma obbligatoria nella comunicazione scritta (anche nella stampa!) e nei documenti. Era usata anche negli avvisi al pubblico... (continua)
Riccardo Venturi 3/4/2009 - 20:46
To ακορντεόν
To akordeón
Στίχοι: Γιάννης Νεγρεπόντης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Μάνος Λοΐζος
Από τα Τραγούδια του Δρόμου
Άλλες ερμηνείες: Βασίλης Παπακωνσταντίνου / Χαρούλα Αλεξίου
Testo di Yannis Negrepondis
Musica di Manos Loïzos
Primo interprete: Manos Loïzos
Dalle Τραγούδια του Δρόμου ("Canzoni di Strada")
Altri interpreti: Vasilis Papakonstandinou / Haroula Alexiou
Στίχοι: Γιάννης Νεγρεπόντης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Μάνος Λοΐζος
Από τα Τραγούδια του Δρόμου
Άλλες ερμηνείες: Βασίλης Παπακωνσταντίνου / Χαρούλα Αλεξίου
Testo di Yannis Negrepondis
Musica di Manos Loïzos
Primo interprete: Manos Loïzos
Dalle Τραγούδια του Δρόμου ("Canzoni di Strada")
Altri interpreti: Vasilis Papakonstandinou / Haroula Alexiou
Si veda anche la pagina dedicata alle Τα τραγούδια του δρόμου
Un'altra dimenticanza dal V volume delle CCG Primitive, mai inserita finora nel sito. Il suo numero originale era il 497. Una breve ma toccante canzone del grande Manos Loïzos su versi di Yannis Negrepondis, che ci riporta agli anni della II guerra mondiale e all'invasione nazifascista in Grecia. [CCG/AWS Staff]
Στη γειτονιά μου την παλιά είχα ένα φίλο
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff / Primitive Dimenticate 3/4/2009 - 19:00
Fa parte anch'essa del V volume delle CCG primitive, nel quale era stata dimenticata. La "Giuseppina nostra" l'ha poi opportunamente inviata anche al "mare magnum" di stixoi.info.
LA FISARMONICA
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/4/2009 - 19:07
Deutsche Übersetzung von irini © 02-10-2003 @ 13:14
stixoi.info
stixoi.info
DAS AKKORDEON
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/4/2009 - 19:18
Traducción española por Nikolas © 05-08-2006 @ 12:11
stixoi.info
stixoi.info
EL ACORDEÓN
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/4/2009 - 19:21
Στον πόλεμο ο Τζο
Στίχοι: Γιάννης Νεγρεπόντης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Άλλες ερμηνείες: Λαυρέντης Μαχαιρίτσας
Testo: Yannis Negrepondis
Musica: Manos Loïzos
Prima interprete: Maria Farandouri
Altro interprete: Lavrendis Maheritsas
Continuando a scorrere i cinque volumi dei files originali delle "CCG primitive" ci accorgiamo purtroppo che, a suo tempo, erano state compiute diverse dimenticanze e mancati inserimenti; questa canzone, inviata e tradotta dall'impareggiabile Giuseppina Dilillo, ne è un altro esempio. Entra quindi già come "Primitiva". Nel V volume aveva il n° 499; era stata attribuita a Lavrendis Maheritsas, che ne è stato invece soltanto un interprete. La prima interprete fu peraltro la grande Maria Farandouri; ma siccome, nella canzone di autore greca, esistono una quindicina di grandi nomi che si sono scritti musiche e testi e hanno effettuato le interpretazioni... (continua)
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Άλλες ερμηνείες: Λαυρέντης Μαχαιρίτσας
Testo: Yannis Negrepondis
Musica: Manos Loïzos
Prima interprete: Maria Farandouri
Altro interprete: Lavrendis Maheritsas
Continuando a scorrere i cinque volumi dei files originali delle "CCG primitive" ci accorgiamo purtroppo che, a suo tempo, erano state compiute diverse dimenticanze e mancati inserimenti; questa canzone, inviata e tradotta dall'impareggiabile Giuseppina Dilillo, ne è un altro esempio. Entra quindi già come "Primitiva". Nel V volume aveva il n° 499; era stata attribuita a Lavrendis Maheritsas, che ne è stato invece soltanto un interprete. La prima interprete fu peraltro la grande Maria Farandouri; ma siccome, nella canzone di autore greca, esistono una quindicina di grandi nomi che si sono scritti musiche e testi e hanno effettuato le interpretazioni... (continua)
Στον πόλεμο ο Τζο
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/4/2009 - 16:56
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[1971]
Στίχοι / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Lefteris Papadopoulos [Λευτέρης Παπαδόπουλος]
Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Manos Loizos
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Yorgos Dalaras
Album / 'Αλμπουμ: Έχω Έναν Καφενέ
Sembrerebbe il tema dell’esilio a parti invertite, dedicato a quelli che cercano di affrancarsi da una situazione di miseria e di precarietà, quelli che non possono “partire”, ossia per gli esiliati in patria. Per loro c’è solo un simbolo in cui cercare conforto, la caffetteria come luogo immaginario di incontro al confine tra terra e mare , tra disperazione e ansia di riscatto. Narrato dal duo Loizos- Papadopoulos con la nota profonda finezza.
[Riccardo Gullotta]