
La Balilla

Mi g'avevi una bella Balilla,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 27/11/2024 - 00:08
Percorsi:
Automobili

@ Riccardo Gullotta
Caro Riccardo, penso che forse dovrai rimettere un po’ mano alla primissima parte della tua introduzione. La Fiat 508 Balilla, lanciata nel 1932 (il medesimo anno di questa “instant song”, verrebbe da dire), costava infatti “soltanto” 10.800 lire. Si dice che abbia dato inizio alla “motorizzazione di massa” in Italia, ma in effetti era stata studiata e progettata per essere accessibile, mettiamola così, soltanto a una media borghesia urbana, e più particolarmente del Nord (Milano e Torino, insomma). Ovviamente non cambia la cosa, perché la piccola borghesia e le classi popolari ne erano comunque escluse a priori, non era un “auto del popolo” (il “target” è ben comprensibile dal famoso manifesto pubblicitario di Marcello Dudovich). Diecimila e ottocento lire venivano comunque percepite (e pubblicizzate) come un basso costo. Forse, infatti, ti sarai confuso con la Fiat... (continua)
Caro Riccardo, penso che forse dovrai rimettere un po’ mano alla primissima parte della tua introduzione. La Fiat 508 Balilla, lanciata nel 1932 (il medesimo anno di questa “instant song”, verrebbe da dire), costava infatti “soltanto” 10.800 lire. Si dice che abbia dato inizio alla “motorizzazione di massa” in Italia, ma in effetti era stata studiata e progettata per essere accessibile, mettiamola così, soltanto a una media borghesia urbana, e più particolarmente del Nord (Milano e Torino, insomma). Ovviamente non cambia la cosa, perché la piccola borghesia e le classi popolari ne erano comunque escluse a priori, non era un “auto del popolo” (il “target” è ben comprensibile dal famoso manifesto pubblicitario di Marcello Dudovich). Diecimila e ottocento lire venivano comunque percepite (e pubblicizzate) come un basso costo. Forse, infatti, ti sarai confuso con la Fiat... (continua)
Riccardo Venturi 27/11/2024 - 05:57
@Riccardo Venturi
Da te si apprende sempre, sinora l'oggetto era materia filologica, adesso si schiude l’automotive.
In effetti mi sono lasciato prendere dalla prima notizia senza approfondire. Le tue note ben documentate hanno rimesso le cose a posto.
Se lo ritieni opportuno le prime due righe della mia introduzione sarebbero da sostituire con le seguenti:
La prima versione della Balilla fu lanciata dalla Fiat nel 1932. Costava 10.800 lire. Il prezzo era pari al salario di 3,5 anni di un operaio, di 2,5 anni di un impiegato, di 1 anno di un dirigente.
Grazie per il tuo intervento e un caro saluto.
Da te si apprende sempre, sinora l'oggetto era materia filologica, adesso si schiude l’automotive.
In effetti mi sono lasciato prendere dalla prima notizia senza approfondire. Le tue note ben documentate hanno rimesso le cose a posto.
Se lo ritieni opportuno le prime due righe della mia introduzione sarebbero da sostituire con le seguenti:
La prima versione della Balilla fu lanciata dalla Fiat nel 1932. Costava 10.800 lire. Il prezzo era pari al salario di 3,5 anni di un operaio, di 2,5 anni di un impiegato, di 1 anno di un dirigente.
Grazie per il tuo intervento e un caro saluto.
Riccardo Gullotta 28/11/2024 - 00:10
@ Riccardo Gullotta
Come dire: hai rinfocolato qui una mia vecchia passione, quella per le auto d'epoca. Non per niente il mio blog (fermo da anni) si chiama familiarmente "Catorcibus". Ho un'altra passione enorme: quella per le piante velenose. Tanto da essermi sciroppato anche trattati elementari di botanica.
Senz'altro sostituirò la parte indicata nella tua introduzione.
Un saluto carissimo!
Come dire: hai rinfocolato qui una mia vecchia passione, quella per le auto d'epoca. Non per niente il mio blog (fermo da anni) si chiama familiarmente "Catorcibus". Ho un'altra passione enorme: quella per le piante velenose. Tanto da essermi sciroppato anche trattati elementari di botanica.
Senz'altro sostituirò la parte indicata nella tua introduzione.
Un saluto carissimo!
Riccardo Venturi 28/11/2024 - 08:20
Negli anni Sessanta e Settanta arrivò al suo massimo la passione diffusa per le auto truccate.
La rivista Quattroruote presentava a volte articoli sulle modifiche più comuni, in pagine che ai monopattineschi fautori del legalitarismo vegano, catalitico e inclusivo di oggi farebbero venire un attacco di panico. Le 500 Fiat elaborate erano talmente diffuse che qualche esemplare con lo scarico truccato circola ancora oggi.
A questa moda Giorgio Gaber dedicò nel 1968 Il truccamotori.
Avevo una vettura americana dotata di comfort ultrapotenti.
Una vettura dalla forma strana che al suo passar facea voltar la gente.
Incontro un vecchio amico un vero esperto di macchine di ogni cilindrata;
mi si fa incontro col sorriso aperto e mi fa "Ohé questa macchina è sprecata, eh!
Limi la testa e i collettori, cambi marmitta e carburatori,
e così con poca spesa il tuo motore ha un'altra resa!"
Limo... (continua)
La rivista Quattroruote presentava a volte articoli sulle modifiche più comuni, in pagine che ai monopattineschi fautori del legalitarismo vegano, catalitico e inclusivo di oggi farebbero venire un attacco di panico. Le 500 Fiat elaborate erano talmente diffuse che qualche esemplare con lo scarico truccato circola ancora oggi.
A questa moda Giorgio Gaber dedicò nel 1968 Il truccamotori.
Avevo una vettura americana dotata di comfort ultrapotenti.
Una vettura dalla forma strana che al suo passar facea voltar la gente.
Incontro un vecchio amico un vero esperto di macchine di ogni cilindrata;
mi si fa incontro col sorriso aperto e mi fa "Ohé questa macchina è sprecata, eh!
Limi la testa e i collettori, cambi marmitta e carburatori,
e così con poca spesa il tuo motore ha un'altra resa!"
Limo... (continua)
Io non sto con Oriana 29/11/2024 - 11:42

Diavolo se erano diffuse, e se ne girano ancora oggi! Non solo: esistevano almeno due o tre azzziende dedicate pressoché esclusivamente all'elaborazione e al truccaggio, prevalentemente di Fiat 500 ma anche di altri modelli (600, A112, mi sembra anche l'850), tipo la famosa Giannini:
(NB: il precedente esemplare genovese fu fotografato per il Treggia's Blog appositamente da tale INSCO, o Io Non Sto Con Oriana, nell'oramai longinquo 2009).
A questo punto, tra Balille, Gaber e cinquecento truccate, io credo che sia ora di istituire in questo sito un percorso sulle Automobili. Dalla e Roversi docent, no?
(NB: il precedente esemplare genovese fu fotografato per il Treggia's Blog appositamente da tale INSCO, o Io Non Sto Con Oriana, nell'oramai longinquo 2009).
A questo punto, tra Balille, Gaber e cinquecento truccate, io credo che sia ora di istituire in questo sito un percorso sulle Automobili. Dalla e Roversi docent, no?
Riccardo Venturi 29/11/2024 - 13:25

Istituito il Percorso sulle Automobili
E così, come promesso e annunciato, ecco il Percorso sulle Automobili. Contiene già alcune, e conterrà tutte le eventuali altre canzoni che abbiano a che fare direttamente con automobili, sotto ogni angolazione (anche: camion, furgoni ecc.).
A tale riguardo, mezza parola sull’immagine che è stata scelta per caratterizzare il percorso. Proveniente sempre dal famoso, e “sospeso”, Treggia’s Blog (o “Catorcibus”), raffigura quella che, a mio tracotante parere, è la più bella automobile mai studiata, progettata e fabbricata da esseri umani, vale a dire la Citroën DS 19, la “Déesse”, la Dea. L’immagine che la raffigura, semidistrutta, infangata e schiantata contro un monumento, risale al 5 novembre 1966 e fu scattata una volta ritiratesi le acque dell’alluvione di Firenze. Ebbene, anche in tali miserevoli condizioni quella vettura non aveva perso nulla della sua bellezza.
E così, come promesso e annunciato, ecco il Percorso sulle Automobili. Contiene già alcune, e conterrà tutte le eventuali altre canzoni che abbiano a che fare direttamente con automobili, sotto ogni angolazione (anche: camion, furgoni ecc.).
A tale riguardo, mezza parola sull’immagine che è stata scelta per caratterizzare il percorso. Proveniente sempre dal famoso, e “sospeso”, Treggia’s Blog (o “Catorcibus”), raffigura quella che, a mio tracotante parere, è la più bella automobile mai studiata, progettata e fabbricata da esseri umani, vale a dire la Citroën DS 19, la “Déesse”, la Dea. L’immagine che la raffigura, semidistrutta, infangata e schiantata contro un monumento, risale al 5 novembre 1966 e fu scattata una volta ritiratesi le acque dell’alluvione di Firenze. Ebbene, anche in tali miserevoli condizioni quella vettura non aveva perso nulla della sua bellezza.
Riccardo Venturi 29/11/2024 - 14:29
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Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Italo Corrias
La Balilla fu lanciata dalla Fiat nel 1932. La prima versione della Balilla fu lanciata dalla Fiat nel 1932. Costava 10.800 lire. Il prezzo era pari al salario di 3,5 anni di un operaio, di 2,5 anni di un impiegato, di 1 anno di un dirigente. La canzone narra di un commerciante che riesce a comprare una Balilla. Data la situazione di sperequazione sociale non se la godrà perché conoscenti e parenti per dispetto o per fame gliela mangiano un pezzo alla volta. Seguirono altre versioni di Gaber, Jannacci e di Svampa. Il testo della versione di Gaber , la più diffusa, è trascritto più avanti.
Può essere interessante contestualizzare la canzone nella cultura popolare lombarda, a proposito degli sviluppi del “disco da bancarella” negli anni ’60. Riportiamo uno stralcio tratto dal sito Corpo9
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