Autore Yoko Ono
Mrs. Lennon
(1971)
dall'album "Fly"
Una bellissima e potente canzone, a mio parere la migliore di Yoko Ono, che qui sfodera una voce incredibile, un po' Nico un po' Lana Del Rey ante litteram (non si capisce perché in tante altre occasioni si limitasse a urlare).
L'argomento della canzone è la figura pubblica di Yoko, che veniva vista semplicemente come la "Signora Lennon", la strega responsabile dello scioglimento dei Beatles, e non come un'artista indipendente dal marito.
Ma la canzone, scritta nello stesso anno di Imagine e il cui video appare anche nel film del 1972 ispirato all'inno pacifista di Lennon, ha anche un chiaro riferimento alla guerra - probabilmente il Vietnam. I nostri figli, i nostri figli, dovevano proprio andare in guerra?
dall'album "Fly"
Una bellissima e potente canzone, a mio parere la migliore di Yoko Ono, che qui sfodera una voce incredibile, un po' Nico un po' Lana Del Rey ante litteram (non si capisce perché in tante altre occasioni si limitasse a urlare).
L'argomento della canzone è la figura pubblica di Yoko, che veniva vista semplicemente come la "Signora Lennon", la strega responsabile dello scioglimento dei Beatles, e non come un'artista indipendente dal marito.
Ma la canzone, scritta nello stesso anno di Imagine e il cui video appare anche nel film del 1972 ispirato all'inno pacifista di Lennon, ha anche un chiaro riferimento alla guerra - probabilmente il Vietnam. I nostri figli, i nostri figli, dovevano proprio andare in guerra?
Mrs. Lennon, o' Mrs. Lennon
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 9/1/2022 - 00:43
Hippie From New York City
dall'album "The Pope Smokes Dope" del 1972
Come Hippie From Olema, una parodia/risposta (in questo caso nello stile di David Peel sarcastica e estremista) alla canzone Okie from Muskogee, classico country "reazionario" di Merle Haggard. David Peel la cantò anche in televisione, accompagnato dall'amico John Lennon e da Yoko Ono, produttori del suo terzo disco.
Come Hippie From Olema, una parodia/risposta (in questo caso nello stile di David Peel sarcastica e estremista) alla canzone Okie from Muskogee, classico country "reazionario" di Merle Haggard. David Peel la cantò anche in televisione, accompagnato dall'amico John Lennon e da Yoko Ono, produttori del suo terzo disco.
I’m proud to be a New York City hippie
(continua)
(continua)
22/8/2020 - 23:05
The Chicago Conspiracy
(1972)
dall'album del 1972 "The Pope Smokes Dope" prodotto da John Lennon e Yoko Ono
dall'album del 1972 "The Pope Smokes Dope" prodotto da John Lennon e Yoko Ono
On this 1972 album featured the song "The Chicago Conspiracy" (Apple Records # SW 3391) which addressed both the 1968 Chicago demonstrations and the "Chicago Eight" - the narrator listed all eight of the high-profile protesters arrested and charged, including Bobby Seale, which many other songs excluded in favour of the "seven". The song placed blame on the Chicago mayor: "Daley made this place a city of disgrace". The narrator said that the arrests and trial revealed that "we're not free in this society". It encouraged the listener to "kill..fight...never run" and to keep "marching against the great injustice".
Vietnam War Songs Project
Vietnam War Songs Project
Chicago, Chicago, Chicago, Chicago
(continua)
(continua)
22/8/2020 - 00:04
I See Rainbows
[1982]
Parole e musica di Yoko Ono
Nel suo album intitolato "It's Alright (I See Rainbows)"
(la famosa foto di famiglia sul retro copertina)
Parole e musica di Yoko Ono
Nel suo album intitolato "It's Alright (I See Rainbows)"
(la famosa foto di famiglia sul retro copertina)
Its getting cold around here
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2018 - 14:53
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
God
(1969)
Album: John Lennon/Plastic Ono Band
Questa canzone è un capolavoro. È una canzone contro tutti gli idoli, a partire da Dio e dai suoi profeti. Una canzone che parla della possibilità di mettere da parte Dio per arrivare all'Io. La canzone che è costata la vita a John Lennon.
Ma partiamo dall'inizio. I primi versi sono nati durante una seduta di psicoanalisi. All'epoca Lennon si era infatti affidato alle teorie del Dr Arthur Janov inventore della terapia dell'urlo primario (Primal Scream) che sosteneva che l'uso della voce attraverso l'urlo primordiale o primario, riconducendo alle origini, porta l'individuo che lo compie a ricongiungersi, in una sorta di rinascita, con la propria psiche liberandola dalle proprie paure e traumi attraverso l'esternazione di rabbia ed emozioni. Cosa che Lennon mette in pratica in questa canzone.
Durante una delle conversazioni con Janov, Lennon... (continua)
Album: John Lennon/Plastic Ono Band
Questa canzone è un capolavoro. È una canzone contro tutti gli idoli, a partire da Dio e dai suoi profeti. Una canzone che parla della possibilità di mettere da parte Dio per arrivare all'Io. La canzone che è costata la vita a John Lennon.
Ma partiamo dall'inizio. I primi versi sono nati durante una seduta di psicoanalisi. All'epoca Lennon si era infatti affidato alle teorie del Dr Arthur Janov inventore della terapia dell'urlo primario (Primal Scream) che sosteneva che l'uso della voce attraverso l'urlo primordiale o primario, riconducendo alle origini, porta l'individuo che lo compie a ricongiungersi, in una sorta di rinascita, con la propria psiche liberandola dalle proprie paure e traumi attraverso l'esternazione di rabbia ed emozioni. Cosa che Lennon mette in pratica in questa canzone.
Durante una delle conversazioni con Janov, Lennon... (continua)
God is a concept
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 10/11/2017 - 22:21
Where Do We Go From Here?
(1996)
Album: Rising
Esiste anche una versione remixata da Tricky
Da un album ispirato ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki (vedi anche Warzone), una canzone in cui Yoko Ono si chiede se l'umanità sarà mai stanca del sangue e dell'orrore.
Album: Rising
Esiste anche una versione remixata da Tricky
Da un album ispirato ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki (vedi anche Warzone), una canzone in cui Yoko Ono si chiede se l'umanità sarà mai stanca del sangue e dell'orrore.
Where do we go from here?
(continua)
(continua)
9/5/2017 - 23:22
Percorsi:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Sisters, O Sisters
(1972)
dall'album di John Lennon & Yoko Ono "Some Time in New York City"
Un potente inno femminista e probabilmente una delle migliori interpretazioni di Yoko Ono. Sul disco arrivava subito dopo Woman Is The Nigger Of The World a cui si riallacciava tematicamente, e fu pubblicata anche come lato B nel singolo.
Incisa insieme alla band degli Elephant's Memory, era stata pensata originariamente come un pezzo reggae e in effetti risente delle sonorità giamaicane. Piu recentemente è stata rivisitata in chiave elettronica da Yoko Ono con Le Tigre.
dall'album di John Lennon & Yoko Ono "Some Time in New York City"
Un potente inno femminista e probabilmente una delle migliori interpretazioni di Yoko Ono. Sul disco arrivava subito dopo Woman Is The Nigger Of The World a cui si riallacciava tematicamente, e fu pubblicata anche come lato B nel singolo.
Incisa insieme alla band degli Elephant's Memory, era stata pensata originariamente come un pezzo reggae e in effetti risente delle sonorità giamaicane. Piu recentemente è stata rivisitata in chiave elettronica da Yoko Ono con Le Tigre.
Sisters, O sisters, let's stand up right now
(continua)
(continua)
8/5/2017 - 22:37
Nutopian International Anthem
(1973)
Album: Mind Games
Silenzio di John Lennon e Yoko Ono
Nutopian International Anthem è una traccia di tre secondi di silenzio che chiude il lato A dell'album di Lennon del 1973, Mind Games.
Il primo d'aprile del 1973, John e Yoko introdussero il concetto della nazione immaginaria di Nutopia durante una conferenza stampa tenutasi a New York City. I Lennon si dichiararono ambasciatori della nazione e chiesero lo status di immunità diplomatica (naturalmente senza successo) per porre così fine ai problemi di immigrazione che affliggevano Lennon durante la loro battaglia per restare negli USA. John presentò la nazione immaginaria di NUTOPIA leggendo la seguente dichiarazione:
«Annunciamo la nascita della nazione concettuale di NUTOPIA. La cittadinanza del Paese può essere ottenuta semplicemente proclamando la propria adesione ad esso. NUTOPIA non ha territorio, confini o passaporti,... (continua)
Album: Mind Games
Silenzio di John Lennon e Yoko Ono
Nutopian International Anthem è una traccia di tre secondi di silenzio che chiude il lato A dell'album di Lennon del 1973, Mind Games.
Il primo d'aprile del 1973, John e Yoko introdussero il concetto della nazione immaginaria di Nutopia durante una conferenza stampa tenutasi a New York City. I Lennon si dichiararono ambasciatori della nazione e chiesero lo status di immunità diplomatica (naturalmente senza successo) per porre così fine ai problemi di immigrazione che affliggevano Lennon durante la loro battaglia per restare negli USA. John presentò la nazione immaginaria di NUTOPIA leggendo la seguente dichiarazione:
«Annunciamo la nascita della nazione concettuale di NUTOPIA. La cittadinanza del Paese può essere ottenuta semplicemente proclamando la propria adesione ad esso. NUTOPIA non ha territorio, confini o passaporti,... (continua)
...
31/7/2016 - 17:21
Percorsi:
Inni e Controinni
Come Together
[1969]
Parole e musica di John Lennon (ma i crediti - come spesso accadeva - sono a Lennon/McCartney)
Nell’album “Abbey Road”, da cui fu estratto come singolo (B-side di “Something”)
Propongo questa immortale canzone perchè, pur essendo - a detto dello stesso autore - un nonsense, Lennon la scrisse appositamente per un suo caro amico, lo scrittore e psicologo lisergico Timothy Leary il quale, subito dopo aver vinto una causa contro il governo USA che nel 1965 lo aveva condannato ad una pena pesantissima per possesso di marijuana, aveva annunciato la sua provocatoria candidatura a governatore della California, opponendosi niente popò di meno che a Ronald Reagan (che correva per il secondo mandato consecutivo). Timothy Leary raggiunse Lennon a Montreal, proprio nei giorni in cui lui e Yoko Ono erano impegnati nel “Bed-Ins for Peace”, e gli chiese di scrivergli la canzone per la campagna... (continua)
Parole e musica di John Lennon (ma i crediti - come spesso accadeva - sono a Lennon/McCartney)
Nell’album “Abbey Road”, da cui fu estratto come singolo (B-side di “Something”)
Propongo questa immortale canzone perchè, pur essendo - a detto dello stesso autore - un nonsense, Lennon la scrisse appositamente per un suo caro amico, lo scrittore e psicologo lisergico Timothy Leary il quale, subito dopo aver vinto una causa contro il governo USA che nel 1965 lo aveva condannato ad una pena pesantissima per possesso di marijuana, aveva annunciato la sua provocatoria candidatura a governatore della California, opponendosi niente popò di meno che a Ronald Reagan (che correva per il secondo mandato consecutivo). Timothy Leary raggiunse Lennon a Montreal, proprio nei giorni in cui lui e Yoko Ono erano impegnati nel “Bed-Ins for Peace”, e gli chiese di scrivergli la canzone per la campagna... (continua)
Here come old flat top
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/11/2015 - 22:46
Cheshire Cat Cry
(2013)
Album: "Take Me To The Land Of Hell"
Dall'album che segna il ritorno dell'ottantenne vedova Lennon con la riformata Plastic Ono Band, in cui ora suona anche il figlio Sean Lennon, con la partecipazione di alcuni ospiti tra cui Lenny Kravitz in questa traccia disturbata e disturbante.
Dal vivo la canzone è stata eseguita con i Flaming Lips. Sicuramente bisogna riconoscere che Yoko Ono sa urlare oggi come quarant'anni fa... cantare non ha mai saputo. D'altronde la canzone si chiama appunto il "grido (o il pianto) dello Stregatto" (o Ghignagatto se vogliamo usare una traduzione meno disneyana) con riferimento ad "Alice nel paese delle Meraviglie". È una canzone apertamente contro la guerra che contiene fra l'altro una divertente parodia della dichiarazione d'indipendenza (con un effetto simile a Self Evident di Ani DiFranco): "Noi, il popolo sacrificabile degli Stati Uniti riteniamo che questi sogni siano autolesionistici".
YOKO ONO – Vocals
Lenny Kravitz – Drums, Clavinet
Sean Ono Lennon – Bass, Electric Guitar, Synth
Album: "Take Me To The Land Of Hell"
Dall'album che segna il ritorno dell'ottantenne vedova Lennon con la riformata Plastic Ono Band, in cui ora suona anche il figlio Sean Lennon, con la partecipazione di alcuni ospiti tra cui Lenny Kravitz in questa traccia disturbata e disturbante.
Dal vivo la canzone è stata eseguita con i Flaming Lips. Sicuramente bisogna riconoscere che Yoko Ono sa urlare oggi come quarant'anni fa... cantare non ha mai saputo. D'altronde la canzone si chiama appunto il "grido (o il pianto) dello Stregatto" (o Ghignagatto se vogliamo usare una traduzione meno disneyana) con riferimento ad "Alice nel paese delle Meraviglie". È una canzone apertamente contro la guerra che contiene fra l'altro una divertente parodia della dichiarazione d'indipendenza (con un effetto simile a Self Evident di Ani DiFranco): "Noi, il popolo sacrificabile degli Stati Uniti riteniamo che questi sogni siano autolesionistici".
YOKO ONO – Vocals
Lenny Kravitz – Drums, Clavinet
Sean Ono Lennon – Bass, Electric Guitar, Synth
I’m rolling in your dreams
(continua)
(continua)
8/12/2013 - 23:03
John Lennon: Woman
[1980]
Lyrics & Music by John Ono Lennon (John Winston Lennon)
Album: Double Fantasy
"Woman" is a song written and performed by John Lennon from his 1980 album Double Fantasy.
Lennon wrote it as an ode to his wife Yoko Ono, and to all women..
The track begins with Lennon whispering, "For the other half of the sky ...", a paraphrase of a Chinese proverb, once used by Mao Zedong.
"Woman" was the second single released from the Double Fantasy album, and the first Lennon single issued after his death on 8 December 1980. The B-side of the single is Ono's song "Beautiful Boys". The single debuted at number 3 in the UK, then moving to number 2 and finally reaching number 1, where it spent two weeks, knocking off the top spot his own re-released Imagine. In the US the single spent three consecutive weeks at number 2. After its first week at number 2, "Woman" appeared ready to rise to... (continua)
Lyrics & Music by John Ono Lennon (John Winston Lennon)
Album: Double Fantasy
"Woman" is a song written and performed by John Lennon from his 1980 album Double Fantasy.
Lennon wrote it as an ode to his wife Yoko Ono, and to all women..
The track begins with Lennon whispering, "For the other half of the sky ...", a paraphrase of a Chinese proverb, once used by Mao Zedong.
"Woman" was the second single released from the Double Fantasy album, and the first Lennon single issued after his death on 8 December 1980. The B-side of the single is Ono's song "Beautiful Boys". The single debuted at number 3 in the UK, then moving to number 2 and finally reaching number 1, where it spent two weeks, knocking off the top spot his own re-released Imagine. In the US the single spent three consecutive weeks at number 2. After its first week at number 2, "Woman" appeared ready to rise to... (continua)
Woman - I can hardly express
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 4/1/2013 - 08:35
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
The Ballad of John and Yoko
(Single, 1969)
Words and music by John Lennon
John Lennon: voce, chitarra solista raddoppiata, chitarra ritmica acustica
Paul McCartney: seconda voce, basso, pianoforte, batteria, maracas
L'ultimo singolo dei Beatles a raggiungere il numero uno delle classifiche britanniche non fu suonato da tutti i Beatles, ma solo da Lennon & McCartney.
Il termine "ballata" non fa riferimento al genere musicale del pezzo (che è piuttosto una specie di folk-blues), ma al testo, un'autentica ballata nel senso di poema narrativo, che racconta le traversie affrontate da John e Yoko Ono per poter diventare i signori Lennon.
Sapendo che il loro matrimonio, celebratosi il 20 marzo 1969, sarebbe stato un grande evento mediatico, John e Yoko decisero di usare indirettamente la pubblicità che avrebbero ricevuto per promuovere la pace mondiale. Passarono la loro luna di miele nella suite presidenziale... (continua)
Words and music by John Lennon
John Lennon: voce, chitarra solista raddoppiata, chitarra ritmica acustica
Paul McCartney: seconda voce, basso, pianoforte, batteria, maracas
L'ultimo singolo dei Beatles a raggiungere il numero uno delle classifiche britanniche non fu suonato da tutti i Beatles, ma solo da Lennon & McCartney.
Il termine "ballata" non fa riferimento al genere musicale del pezzo (che è piuttosto una specie di folk-blues), ma al testo, un'autentica ballata nel senso di poema narrativo, che racconta le traversie affrontate da John e Yoko Ono per poter diventare i signori Lennon.
Sapendo che il loro matrimonio, celebratosi il 20 marzo 1969, sarebbe stato un grande evento mediatico, John e Yoko decisero di usare indirettamente la pubblicità che avrebbero ricevuto per promuovere la pace mondiale. Passarono la loro luna di miele nella suite presidenziale... (continua)
Standing in the dock at Southampton
(continua)
(continua)
29/8/2012 - 23:00
The Luck Of The Irish
[1972]
Con Yoko Ono
Una canzone da "Some Time in New York City" dedicata, come "Sunday Bloody Sunday", al conflitto nord-irlandese; e anche una canzone molto particolare, cruda, senza mezzi termini. Una canzone particolare anche per il linguaggio, infarcito di espressioni arcaiche ("auld Eireland", "leprechauns"), nel quale svetta una...bestemmia. E una canzone, in ultimo, terribilmente bella. [RV]
Con Yoko Ono
Una canzone da "Some Time in New York City" dedicata, come "Sunday Bloody Sunday", al conflitto nord-irlandese; e anche una canzone molto particolare, cruda, senza mezzi termini. Una canzone particolare anche per il linguaggio, infarcito di espressioni arcaiche ("auld Eireland", "leprechauns"), nel quale svetta una...bestemmia. E una canzone, in ultimo, terribilmente bella. [RV]
If you had the luck of the Irish
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 2/1/2007 - 00:19
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Happy Xmas (War is Over)
[1971]
(by Yoko Ono and John Lennon)
Musica rielaborata dalla ballata tradizionale Stewball.
Il più bell'augurio che si possa fare per un nuovo anno, che finiscano tutte le guerre!
Canzone scritta da John Lennon e Yoko Ono, da loro incisa ai Record Plast (East) Studios di New York il 28 e 29 ottobre 1971, sotto la produzione di Phil Spector; nato come brano di protesta contro la guerra in Vietnam, è diventato tra i più noti del repertorio natalizio. Il pezzo venne accreditato alla Plastic Ono Band assieme al Harlem Community Choir, che partecipò all'incisione. Lennon compose il pezzo all'inizio dello stesso mese, registrandone anche una versione demo, con il testo ancora incompleto, soprattutto nella contromelodia che utilizzava il sottotitolo, slogan usato per la sua campagna per la pace della fine del 1969.
Il brano venne pubblicato come singolo negli Stati Uniti il 6 dicembre 1971... (continua)
(by Yoko Ono and John Lennon)
Musica rielaborata dalla ballata tradizionale Stewball.
Il più bell'augurio che si possa fare per un nuovo anno, che finiscano tutte le guerre!
Canzone scritta da John Lennon e Yoko Ono, da loro incisa ai Record Plast (East) Studios di New York il 28 e 29 ottobre 1971, sotto la produzione di Phil Spector; nato come brano di protesta contro la guerra in Vietnam, è diventato tra i più noti del repertorio natalizio. Il pezzo venne accreditato alla Plastic Ono Band assieme al Harlem Community Choir, che partecipò all'incisione. Lennon compose il pezzo all'inizio dello stesso mese, registrandone anche una versione demo, con il testo ancora incompleto, soprattutto nella contromelodia che utilizzava il sottotitolo, slogan usato per la sua campagna per la pace della fine del 1969.
Il brano venne pubblicato come singolo negli Stati Uniti il 6 dicembre 1971... (continua)
So this is Christmas
(continua)
(continua)
Imagine
[1971]
Testo e Musica di John Lennon
Lyrics and Music by John Lennon
Dall'album / From the LP "Imagine"
Prodotta da Phil Spector
John Lennon – vocals, piano
Klaus Voormann – bass
Alan White – drums
The Flux Fiddlers – strings
'Imagine,' both the song and the album, is the same thing as 'Working Class Hero' and 'Mother' and 'God' on the first disc.
But the first record was too real for people, so nobody bought it . . . ‘Imagine’ was the same message but sugarcoated. . . . ‘Imagine‘ is a big hit almost everywhere — anti-religious, anti-nationalistic, anti-conventional, anti-capitalistic, but because it is sugarcoated it is accepted. Now I understand what you have to do: Put your political message across with a little honey.
*
'Imagine,' sia la canzone che l'album, sono simili a 'Working Class Hero' o a 'Mother' e 'God' sul primo disco.
Ma il primo disco era... (continua)
Testo e Musica di John Lennon
Lyrics and Music by John Lennon
Dall'album / From the LP "Imagine"
Prodotta da Phil Spector
John Lennon – vocals, piano
Klaus Voormann – bass
Alan White – drums
The Flux Fiddlers – strings
'Imagine,' both the song and the album, is the same thing as 'Working Class Hero' and 'Mother' and 'God' on the first disc.
But the first record was too real for people, so nobody bought it . . . ‘Imagine’ was the same message but sugarcoated. . . . ‘Imagine‘ is a big hit almost everywhere — anti-religious, anti-nationalistic, anti-conventional, anti-capitalistic, but because it is sugarcoated it is accepted. Now I understand what you have to do: Put your political message across with a little honey.
*
'Imagine,' sia la canzone che l'album, sono simili a 'Working Class Hero' o a 'Mother' e 'God' sul primo disco.
Ma il primo disco era... (continua)
Imagine there's no heaven
(continua)
(continua)
×
dall'EP "Cheap"
Geniale questa canzone di Brunori Sas dove Yoko Ono, insultata e odiata da tutti i fan dei Beatles, diventa un po' il simbolo di tutte le donne maltrattate. Praticamente una versione ironica di Woman Is The Nigger Of The World che cerca du rispondere all'annosa questione del dibattito femminista di "Berlinguer ti voglio bene": Pole la donna permettisi di pareggiare coll'omo??