J.B. Lenoir’s “Alabama Blues” is a rather well-known blues protest song. It stands out because, by the 1960s, it was increasingly rare for blues musicians to sing about poverty, despair, and social injustice. And, fifty years since the tune was recorded under the supervision of Chicago blues master Willie Dixon, its lyrics still carry a deep resonance.
Lenoir, who is a character in the song, expresses why he will never go back to Alabama. His sister and brother were killed in the state. The justice system let the killers go free.
Alabama is also a state he will never love because his brother defended his mother. Police shot him down. “I can’t help but to sit down and cry some times/Think about how my poor brother lost his life,” Lenoir sings.
In the song, Lenoir’s character decries the incarceration of his people “behind a barbed wire fence.” The song ends with Lenoir declaring, “Now you’re... (continua)
Scritta da Lenoir nel 1951 e inclusa nell'album "Natural Man", Chess, 1970.
Sulla guerra in Corea (1950-1953).
Lord I got my questionnaire, Uncle Sam's gonna send me away from here (continua)
inviata da Alessandro 13/9/2006 - 12:10
A partire dalla canzone di Lenoir, un'approfondimento storico sulla guerra di Corea dall'interessante l'histgeobox, il blog tenuto da alcuni docenti di liceo francesi che ha come obiettivo di far conoscere la storia e la geografia attraverso le canzoni.
Korea Blues was recorded and released by Chess in 1951, as many American soldiers were dying in South Korea.
The Korea war saw a classic ‘Cold War’ dynamic where the United States intervened in South Korea after an invasion of the country a few days earlier from the North Korean communist regime, who was supported by Stalin. First referred to as a police action by the then president H.S. Truman, it was in fact, a military one. It is estimated that there were 33,686 U.S. deaths during the war.
The song is often referred to as the “Forgotten” or “Unknown” war, for the lack of public attention that it received, especially in relations to the wars that preceded (World War II) and succeeded it (Vietnam War). Lenoir was one of the few musicians to acknowledge the war in one of his songs. ‘Korean Blues’ is actually the first song about the Korean war where... (continua)
[1965]
Parole e musica di J. B. Lenoir
Outtake dell’album intitolato “Alabama Blues!” del 1966, con Freddie Below e Willie Dixon
Si trova in una riedizione degli anni 90 per i tipi della tedesca Bellaphon
In seguito interpretata anche da Ry Cooder e Mavis Staples
In Mike Rowe’s book, Chicago Blues, Lenoir describes why he left Mississippi for Chicago in 1949, at the age of 20. Lenoir said, “The way they does you down there in Mississippi, it ain’t what a man should suffer, what a man should go through. And I said, after I seen the way they treat my daddy, I never was going to stand that no kind of way. So I just worked as hard as I could to get that money to get away.”
His description of the Mississippi hunting season is a chilling reminder of the state’s history of lynchings, shootings, and bombings, the assassination of Medgar Evers in Jackson, Mississippi, in 1963, and the murdered... (continua)
[1954]
J.B. Lenoir, nato in Mississippi nel 1929, arrivò a Chicago che aveva 20 anni.
Erano gli anni di Eisenhower presidente, Nixon il suo vice, della guerra fredda e di quella calda in Corea, della caccia alle streghe e del maccartismo… “Eisenhower Blues” fu la prima delle molte canzoni di protesta scritte da Lenoir, grazie alle quali fu subito attenzionato dall’FBI del mastino John Edgar Hoover…
La canzone fu pubblicata sul lato B di un 45 giri. Sul lato A, “I’m in Korea”.
Il primo LP in cui il brano è incluso mi pare sia stato “Natural Man”, raccolta pubblicata 3 anni dopo la prematura scomparsa di Lenoir, avvenuta a soli 37 anni del 1967.
Does this remind you of Trump? Eisenhower discontinued the New Deal. Had an offensive racist moniker for his anti-immigration program. This protest song put Lenoir on the anti-American government watch
[1966]
Militante per i diritti civili, primo studente nero all’università del Mississippi (in cui nel 1962 entrò scortato da agenti federali), il 6 giugno 1966 James Meredith fu ferito in un attentato di suprematisti bianchi mentre partecipava alla "marcia contro la paura", 220 miglia da Memphis, in Tennessee, a Jackson, in Mississippi.
Lenoir morì per un infarto l’anno successivo, a soli 37 anni…
James Meredith abbandonò in seguito la causa nera, aderì al Partito Repubblicano e divenne addirittura consulente di un politico che a suo tempo era stato un segregazionista…
I was looking at Dick Gregory this morning
He said I had to take a plane
The newspaper man asked what do you think you gonna prove
He said I'm gonna lead these people just like James Meredith do
[1965]
Parole e musica di J.B. Lenoir
Nell’album collettivo “Bye Bye, Bird... Solo Blues”, pubblicato nel 1968
Questo bellissimo blues di J.B. Lenoir, versione alternativa ma completamente diversa di Vietnam Blues, fu presentato durante un concerto ad Amburgo nel 1965 ma poi i produttori e l’etichetta del bluesman decisero che i tempi non erano maturi, lo censurarono di fatto, pubblicandolo solo tre anni più tardi. Il motivo è che alla condanna senza appello della guerra nel sud-est asiatico si univa l’altrettanto ferma condanna del razzismo sempre presente negli USA… “Presidente, se non riconosci ai neri che hanno gli stessi diritti dei bianchi, allora come puoi mandarli a combattere e a morire nella tua assurda guerra?”. Una provocazione cruciale.
I want you to hear what I hear, I hear some explosions and a lot of bombs and guns shooting, lets go over to Vietnam... (continua)
mi sa che qui ci sono tre pagine da integrare in una sola, la presente e quelle relative a Vietnam e Vietnam Blues. Si tratta infatti della stessa canzone in due varianti.
Posso procedere a riaccorpare e ristrutturare il tutto proponendovi la nuova pagina via mail?
Ma non avevi appena scritto che si trattava di una versione completamente diversa?
Comunque invece di proporre la pagina via mail puoi scegliere una delle tra (magari la più vecchia) e proporre le integrazioni come commento. Poi noi le riportiamo nell'introduzione e cancelliamo i doppioni !
alla fine "Everybody Cryin' About Vietnam" è una versione alternativa, eseguita solo dal vivo, di "Vietnam Blues".
"Vietnam" non ha ragione di esistere perchè è solo il testo incompleto di "Everybody Cryin' About Vietnam".
Quindi riproporrò la pagina di "Vietnam Blues" con ""Everybody Cryin' About Vietnam" come versione. Magari ci aggiungo anche qualche nota.
comunque se ascolti questo video si vede come questa "Everybody Cryin' About Vietnam" sia in pratica "Vietnam Blues part II". Quindi possono anche stare su due pagine separate, come Another Brick in the Wall part I e part II.
[1954]
J.B. Lenoir, nato in Mississippi nel 1929, arrivò a Chicago che aveva 20 anni.
Erano gli anni di Eisenhower presidente, Nixon il suo vice, della guerra fredda e di quella calda in Corea, della caccia alle streghe e del maccartismo… “I’m in Korea” non è certo una canzone patriottica ed è pure una delle molte canzoni “inconformi” scritte da Lenoir fin da giovanissimo, grazie alle quali fu subito attenzionato dall’FBI del mastino John Edgar Hoover…
La canzone fu pubblicata sul lato A di un 45 giri. Sul lato B un’altra pietra miliare, “Eisenhower Blues”.
Il primo LP in cui il brano è incluso mi pare sia stato “Natural Man”, raccolta pubblicata 3 anni dopo la prematura scomparsa di Lenoir, avvenuta a soli 37 anni del 1967.
Come "Alabama Blues", una canzone dedicata alla non-vita quotidiana degli afroamericani negli Stati razzisti del sud, tra gli anni '50 e '60.
Il brano è incluso negli album "Crusade" della Polydor e "Down in Mississipi" della L&R, entrambi datati 1970.
Un potente brano blues che fa eco ad "Alabama" di John Coltrane.