Noi non siamo eroi
2018
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Non credo nei politici, non credo nella Chiesa
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 23/1/2021 - 10:41
Percorsi:
Eroi
Canzone triste
La Margot incise il brano nel 1962 su etichetta Cetra, mentre l’interpretazione su Cantacronache Sperimentale è di Franca Di Renzo.
Franca Di Rienzo – Cantacronache Sperimentale
Margot – Canzone Triste
Franca Di Rienzo – Cantacronache Sperimentale
Margot – Canzone Triste
giancarlo 10/12/2019 - 21:06
Erode non è morto
2017
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)
testo di Beppe Chierici e musica di Giuseppe Mereu
Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records,... (continua)
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)
testo di Beppe Chierici e musica di Giuseppe Mereu
Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records,... (continua)
Erode non è morto, o allora è risorto
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/12/2019 - 15:40
Percorsi:
Antiwar Anticlericale, Violenza sull'infanzia
Terra senza Dio
2017
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)
testo di Beppe Chierici e musica di Giuseppe Mereu
Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records,... (continua)
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)
testo di Beppe Chierici e musica di Giuseppe Mereu
Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records,... (continua)
Addio antica terra ostile e amara
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/12/2019 - 15:25
Percorsi:
Guerra alla Terra
Canzone della marcia della pace
Ho riattribuito questa storica canzone alla sua prima interprete Maria Monti. Originariamente era attribuita a Cantacronache ma non l'ho trovata in nessuno degli LP del gruppo. Se qualcuno ne sa di più possiamo sempre cambiare di nuovo.
Lorenzo 19/9/2019 - 22:39
Continuate a uccidere il poeta
2018
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Continuate a uccidere il poeta,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 13:29
Ballata per i centri antiviolenza
2018
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Come ti senti, bambina,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 13:25
Inutile emigrare
2018
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Statevene a casa noi non vi vogliamo
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 13:18
Donna stuprata
2017
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)
Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records, per un progetto che vedrà succedersi ben cinque album... (continua)
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)
Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records, per un progetto che vedrà succedersi ben cinque album... (continua)
O donna stuprata, raddrizza la testa
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/9/2018 - 15:11
Solcare il mare
2017
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)
Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records, per un progetto che vedrà succedersi ben cinque album... (continua)
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)
Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records, per un progetto che vedrà succedersi ben cinque album... (continua)
Vorrei solcare il mare
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/9/2018 - 15:05
Alep Syriacon Valley
2017
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)
Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records, per un progetto che vedrà succedersi ben cinque album... (continua)
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)
Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records, per un progetto che vedrà succedersi ben cinque album... (continua)
Per il sole l’uomo è uguale
(continua)
(continua)
inviata da dq82 23/3/2017 - 19:47
La Madonna della FIAT (Profezia del riflusso)
[1960]
Parole di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei
Arrangiamento di Anton Virgilio Savona
E’ la canzone che dà il titolo all’album.
Purtroppo non credo che il testo sia completo, ma non mi è riuscito di trovare un video o un mp3 per poterlo sistemare all’ascolto…
Nel 1960 la direzione della FIAT promosse il primo pellegrinaggio dei suoi lavoratori a Lourdes. All’epoca l’azienda ancora scandiva il tempo dei torinesi, quello lavorativo come pure quello libero… Poi, per celebrare l’evento, offrì il denaro, il bronzo e il lavoro per installare una statua della Madonna - che chiamarono " Madonna dei lavoratori" - in un punto strategico della collina torinese, sulla piazzetta davanti al Monte dei Cappuccini. Al fianco della statua, un pezzo della cancellata che custodiva l’ingresso alla grotta delle apparizioni, donata dal vescovo di Lourdes…
Quei soliti provocatori del Cantacronache... (continua)
Parole di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei
Arrangiamento di Anton Virgilio Savona
E’ la canzone che dà il titolo all’album.
Purtroppo non credo che il testo sia completo, ma non mi è riuscito di trovare un video o un mp3 per poterlo sistemare all’ascolto…
Nel 1960 la direzione della FIAT promosse il primo pellegrinaggio dei suoi lavoratori a Lourdes. All’epoca l’azienda ancora scandiva il tempo dei torinesi, quello lavorativo come pure quello libero… Poi, per celebrare l’evento, offrì il denaro, il bronzo e il lavoro per installare una statua della Madonna - che chiamarono " Madonna dei lavoratori" - in un punto strategico della collina torinese, sulla piazzetta davanti al Monte dei Cappuccini. Al fianco della statua, un pezzo della cancellata che custodiva l’ingresso alla grotta delle apparizioni, donata dal vescovo di Lourdes…
Quei soliti provocatori del Cantacronache... (continua)
E se non vi basta la paga, operai,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2015 - 15:11
Uomini e soldi
[1972]
Parole e musica di Fausto Amodei
Nell’album intitolato “Se non li conoscete” pubblicato da I Dischi del Sole
Testo trovato su Il Deposito
Canzone interpretata anche da Rosa Balistreri all’epoca della sua partecipazione al Canzoniere Italiano, esperienza direttamente collegata al Cantacronache.
Parole e musica di Fausto Amodei
Nell’album intitolato “Se non li conoscete” pubblicato da I Dischi del Sole
Testo trovato su Il Deposito
Canzone interpretata anche da Rosa Balistreri all’epoca della sua partecipazione al Canzoniere Italiano, esperienza direttamente collegata al Cantacronache.
Son senza patria i soldi dei padroni,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/4/2015 - 10:59
Il dittatore
Versi di Gianni Rodari, in “Filastrocche in cielo e in terra”, credo, nell’edizione definitiva del 1972, ripubblicata nel 1996 con le illustrazioni di Altan.
Ho trovato la poesia in versioni musicate da Andrea Lovito e da Chiara Figus, ma sicuramente stava anche nel repertorio del Cantacronache, su musica di Anton Virgilio Savona, anche se non sono ancora riuscito a capire se si trovi in qualche loro disco.
Inoltre una versione si trova in un vecchio disco di filastrocche intitolato “Teste fiorite”, con musiche di Mario Piatti, pedagogo musicale, e Angelo Paccagnini (1930-1999), compositore e didatta italiano. Le canzoni sono interpretata da bambine, nello specifico Paola con il coro delle allieve dell’istituto “Matilde di Canossa” di Como.
Pubblicata anche dai Mercanti di liquore nel disco "Live in Dada" con il titolo "un punto"
Ho trovato la poesia in versioni musicate da Andrea Lovito e da Chiara Figus, ma sicuramente stava anche nel repertorio del Cantacronache, su musica di Anton Virgilio Savona, anche se non sono ancora riuscito a capire se si trovi in qualche loro disco.
Inoltre una versione si trova in un vecchio disco di filastrocche intitolato “Teste fiorite”, con musiche di Mario Piatti, pedagogo musicale, e Angelo Paccagnini (1930-1999), compositore e didatta italiano. Le canzoni sono interpretata da bambine, nello specifico Paola con il coro delle allieve dell’istituto “Matilde di Canossa” di Como.
Pubblicata anche dai Mercanti di liquore nel disco "Live in Dada" con il titolo "un punto"
Un punto piccoletto
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2014 - 22:46
Girotondo di tutto il mondo
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra” (?), 1960.
Musica di Anton Virgilio Savona
Interpretata da Margot nel disco del Cantacronache intitolato “Cantacronache 2” (1971)
Poi anche nel disco “Orecchioverde – Omaggio a Gianni Rodari. Poesie e filastrocche eco-pacifiste”, a cura di Stefano Panzarasa (2009)
Musica di Anton Virgilio Savona
Interpretata da Margot nel disco del Cantacronache intitolato “Cantacronache 2” (1971)
Poi anche nel disco “Orecchioverde – Omaggio a Gianni Rodari. Poesie e filastrocche eco-pacifiste”, a cura di Stefano Panzarasa (2009)
Filastrocca per tutti i bambini,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2014 - 16:23
Cantacronache, che fu?
[2013]
Una recente poesia a mo’ di canzone con cui Amodei offre un bilancio dell’esperienza seminale del “Cantacronache”…
Una recente poesia a mo’ di canzone con cui Amodei offre un bilancio dell’esperienza seminale del “Cantacronache”…
“Cantacronache”, che fu? Fu un’avventura
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 14/11/2013 - 08:50
Portiamo l'Italia nel cuore (Che importa se ci chiaman banditi?)
[1944]
Testo di Silvio Ortona e Nino Banchieri, partigiani della Seconda Brigata d'assalto Garibaldi "Ermanno Angiono (Pensiero)", operante nel Biellese. In “Canti della Resistenza Europea 1933-1963”, a cura di Sergio Liberovici e Michele L. Straniero
Sulla melodia dell’Inno a Oberdan
Nel disco del Cantacronache intitolato “Canti di protesta del popolo italiano / Canti della Resistenza (Cantacronache 4)”
La storia della canzone in Ero diverso: ufficiale ed ebreo - Come nacque “Che importa se ci chiaman banditi”, di Silvio Ortona.
Seconda Brigata d'assalto Garibaldi "Ermanno Angiono (Pensiero)"
“Nel gennaio del '44 eravamo al Bocchetta [sic] Sessera e veniamo in possesso - per la prima volta nella nostra vita - della dinamite. Ce n'era tanta così. Credevamo che fosse una cosa molto potente. Allora siamo partiti in cinque su di una macchina per andare a danneggiare... (continua)
Testo di Silvio Ortona e Nino Banchieri, partigiani della Seconda Brigata d'assalto Garibaldi "Ermanno Angiono (Pensiero)", operante nel Biellese. In “Canti della Resistenza Europea 1933-1963”, a cura di Sergio Liberovici e Michele L. Straniero
Sulla melodia dell’Inno a Oberdan
Nel disco del Cantacronache intitolato “Canti di protesta del popolo italiano / Canti della Resistenza (Cantacronache 4)”
La storia della canzone in Ero diverso: ufficiale ed ebreo - Come nacque “Che importa se ci chiaman banditi”, di Silvio Ortona.
Seconda Brigata d'assalto Garibaldi "Ermanno Angiono (Pensiero)"
“Nel gennaio del '44 eravamo al Bocchetta [sic] Sessera e veniamo in possesso - per la prima volta nella nostra vita - della dinamite. Ce n'era tanta così. Credevamo che fosse una cosa molto potente. Allora siamo partiti in cinque su di una macchina per andare a danneggiare... (continua)
Portiamo l'Italia nel cuore,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 30/10/2013 - 16:19
Vent'anni
Chanson italienne - Vent'anni - Cantacronache – 1965
Texte de Michele L. Straniero
Musique de Sergio Liberovici
Ah, une chanson sur les vingt ans... En connais-tu des chansons sur les vingt ans ? Mille chansonniers y ont cassé leur plume. Du reste, restons-en à « On n'a pas tous les jours vingt ans, ça n'arrive qu'une seule fois par an... »...
Je sais, je sais, Marco Valdo M.I., je connais ton aversion des scies et certainement, cette version des Vingt Ans de Berthe Sylva a dû casser les oreilles de mille jeunesses. Mais, mais, il te faudra bien m'entendre rectifier ton ironie et remettre le texte original : « ça n'arrive qu'une seule fois seulement... » et te demander de chercher le texte de cette chanson et de la mettre dans les Chansons contre la Guerre, car à mon sens, comme bien des chansons populaires – Le temps des Cerises, par exemple – en sont elles aussi.
Je te l'accorde, elle... (continua)
Texte de Michele L. Straniero
Musique de Sergio Liberovici
Ah, une chanson sur les vingt ans... En connais-tu des chansons sur les vingt ans ? Mille chansonniers y ont cassé leur plume. Du reste, restons-en à « On n'a pas tous les jours vingt ans, ça n'arrive qu'une seule fois par an... »...
Je sais, je sais, Marco Valdo M.I., je connais ton aversion des scies et certainement, cette version des Vingt Ans de Berthe Sylva a dû casser les oreilles de mille jeunesses. Mais, mais, il te faudra bien m'entendre rectifier ton ironie et remettre le texte original : « ça n'arrive qu'une seule fois seulement... » et te demander de chercher le texte de cette chanson et de la mettre dans les Chansons contre la Guerre, car à mon sens, comme bien des chansons populaires – Le temps des Cerises, par exemple – en sont elles aussi.
Je te l'accorde, elle... (continua)
VINGT ANS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/5/2013 - 23:33
Polesine (Tera e aqua)
[1961]
Parole in veneto polesano di Gigi Fossati (1900-1986), giornalista e poeta nato a Lonigo in provincia di Vicenza, poi trasferitosi a Rovigo, capoluogo del Polesine.
Musica di Sergio Liberovici
Polesine, scritta nel 1961, faceva parte dello spettacolo teatrale Canti per noi. Pubblicata (testo e musica) nel n. 1 de Il nuovo canzoniere italiano, a cura di R. Leydi e S. Liberovici (ed. Avanti!, Milano 1962).
Esecuzioni discografiche:
- Margot in Canti per noi; idem in Cantacronache 1, della Vedette; idem in Ogni giorno tutti i giorni; Daisy Lumini in Questa seta che filiamo, Gruppo Folk Internazionale in Festa popolare (1975)
- nell’album «Cantata del secolo breve» (2001), di Giovanna Marini titolo ispirato a «Il secolo breve», poderoso saggio storico sul 900 scritto dallo storico britannico Eric J. Hobsbawm.
Cantano Giovanna Marini, Francesca Breschi, Patrizia Nasini e Patrizia Bovi
- Francesco Guccini nell'album "Canzoni da intorto" con Lavinia Mancusi ai cori
Parole in veneto polesano di Gigi Fossati (1900-1986), giornalista e poeta nato a Lonigo in provincia di Vicenza, poi trasferitosi a Rovigo, capoluogo del Polesine.
Musica di Sergio Liberovici
Polesine, scritta nel 1961, faceva parte dello spettacolo teatrale Canti per noi. Pubblicata (testo e musica) nel n. 1 de Il nuovo canzoniere italiano, a cura di R. Leydi e S. Liberovici (ed. Avanti!, Milano 1962).
Esecuzioni discografiche:
- Margot in Canti per noi; idem in Cantacronache 1, della Vedette; idem in Ogni giorno tutti i giorni; Daisy Lumini in Questa seta che filiamo, Gruppo Folk Internazionale in Festa popolare (1975)
- nell’album «Cantata del secolo breve» (2001), di Giovanna Marini titolo ispirato a «Il secolo breve», poderoso saggio storico sul 900 scritto dallo storico britannico Eric J. Hobsbawm.
Cantano Giovanna Marini, Francesca Breschi, Patrizia Nasini e Patrizia Bovi
- Francesco Guccini nell'album "Canzoni da intorto" con Lavinia Mancusi ai cori
Tera e aqua, aqua e tera
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/11/2012 - 10:56
Dongo
anonimo
[1945]
Interpretazione di Fausto Amodei
Album: Michele L. Straniero, Sergio Liberovici (Cantacronache)
Canti della resistenza europea, 1933-1963
Raccolto in provincia di Como e pubblicato da Michele Luciano Straniero e Anton Virgilio Savona, Canti della resistenza italiana, Rizzoli, Milano, 1985. Il presente testo è stato desunto dal Deposito, ma corretto in base alla versione cantata. In particolare, le diciture "colora stanzetta" e "terribilim mortal", assolutamente prive di senso, sono state restituite alla lezione originale di "colona stanzetta" (= stanzetta rustica, contadina) e "tremendo mortale".
La vicenda della fucilazione del dittatore che aveva imperato per oltre un ventennio sull'Italia non poteva, in un'epoca assolutamente regredita per quanto riguarda le comunicazioni come l'Italia del 1945, che trasmigrare immediatamente in una composizione popolare; e della composizione... (continua)
Interpretazione di Fausto Amodei
Album: Michele L. Straniero, Sergio Liberovici (Cantacronache)
Canti della resistenza europea, 1933-1963
Raccolto in provincia di Como e pubblicato da Michele Luciano Straniero e Anton Virgilio Savona, Canti della resistenza italiana, Rizzoli, Milano, 1985. Il presente testo è stato desunto dal Deposito, ma corretto in base alla versione cantata. In particolare, le diciture "colora stanzetta" e "terribilim mortal", assolutamente prive di senso, sono state restituite alla lezione originale di "colona stanzetta" (= stanzetta rustica, contadina) e "tremendo mortale".
La vicenda della fucilazione del dittatore che aveva imperato per oltre un ventennio sull'Italia non poteva, in un'epoca assolutamente regredita per quanto riguarda le comunicazioni come l'Italia del 1945, che trasmigrare immediatamente in una composizione popolare; e della composizione... (continua)
Del fu Duce i giornali han narrato
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/12/2011 - 01:40
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante
Declaración
[1963]
Testo di Julián Grimau García
Musica di Sergio Liberovici
Trovata su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Su Julián Grimau, dirigente comunista assassinato dal regime franchista nel 1963, si vedano anche Canción de Grimau, ¿Qué dirá el Santo Padre?, Franco la Muerte e Canto per noi, quest’ultima ancora del Cantacronache.
“Julián Grimau, dirigente comunista detenido en Madrid, había sido tan salvajemente torturado que para disimularlo la policía le había arrojado por una ventana de la Dirección General de Seguridad. Grimau había sobrevivido y un tribunal militar la había condenado a muerte”.
(Juan-Ramón Capella, “Sin Ítaca. Memorias 1940-1975”, Editorial Trotta, Madrid, 2011)
“Julián si risvegliò (così mi ha scritto in seguito) in una clinica militare presso Madrid da cui, per ragioni... (continua)
Testo di Julián Grimau García
Musica di Sergio Liberovici
Trovata su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Su Julián Grimau, dirigente comunista assassinato dal regime franchista nel 1963, si vedano anche Canción de Grimau, ¿Qué dirá el Santo Padre?, Franco la Muerte e Canto per noi, quest’ultima ancora del Cantacronache.
“Julián Grimau, dirigente comunista detenido en Madrid, había sido tan salvajemente torturado que para disimularlo la policía le había arrojado por una ventana de la Dirección General de Seguridad. Grimau había sobrevivido y un tribunal militar la había condenado a muerte”.
(Juan-Ramón Capella, “Sin Ítaca. Memorias 1940-1975”, Editorial Trotta, Madrid, 2011)
“Julián si risvegliò (così mi ha scritto in seguito) in una clinica militare presso Madrid da cui, per ragioni... (continua)
Yo declaro
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 4/8/2011 - 09:08
La canzone della classe dirigente
Chanson italienne – La canzone della classe dirigente – Cantacronache – vers 1960
Paroles et musique : Fausto Amodei
Paroles et musique : Fausto Amodei
LA CHANSON DE LA CLASSE DIRIGEANTE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/6/2011 - 19:59
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Cantacronache 2
testo di Franco Fortini
musica di Sergio Liberovici